«La riorganizzazione della sanità marchigiana rischia di sacrificare una delle tre cardiologia con UTIC della nostra provincia, per ottemperare ad alcuni parametri legislativi nazionali ( D.M. 70\2015). » affermano Cgil Cisl Uil della provincia di Ancona, che stanno seguendo con molta attenzione la questione.
Allo stato attuale, una difficile azione di riorganizzazione dell’ASUR :« che si è confrontata con un complicato incastro tra primariati - secondo i sindacati - avrebbe portato con la determina 361/2017, per ora sospesa, alla soppressione dei posti letto di terapia intensiva coronaria (UTIC) di Senigallia,a favore di una Unità di Cardiologia Riabilitativa. Prendiamo atto positivamente della sospensione della decisione e auspichiamo che la risposta sia in una complessiva rilettura del sistema dei presidi con una logica trasversale di area vasta.- dichiarano Cgil Cisl Uil e i sindacati dei pensionati - Una reale soluzione deve affrontare tutte le criticità esistenti, senza innescare una guerra tra plessi ospedalieri e tra territori. » L’impostazione ora sospesa, infatti, poteva determinare la messa in discussione (con la chiusura dell’ UTIC senigalliese) della presenza del Dipartimento di Emergenza di primo livello: non legittimando più la struttura a trattare pazienti gravi in situazione di emergenza\urgenza, e prestandosi a futuri ridimensionamenti. Sono infatti già presenti servizi di natura riabilitativa legati alla cardiologia, non solo in Area Vasta, ma nella stessa sede di Senigallia.
«Quella impostazione (forse frettolosa, certo non condivisibile) può oggi - sottolineano - essere mutata in un clima di positiva condivisione fra strutture, territori e comunità. Si dovrebbe in sostanza dare la possibilità di mantenere i letti di Terapia Intensiva in tutti e tre i plessi ospedalieri, attraverso una UTIC che operi trasversalmente sul territorio dell’ Area Vasta; allo stesso modo di una Unità operativa di Cardiologia e una di Aritmologia, anch'esse operanti in maniera trasversale.»
Secondo i sindacati in questo modo sarebbero garantiti, ai tre presidi di Jesi, Fabriano e Senigallia, servizi di cardiologia adeguati, indispensabili alla soddisfazione dei bisogni della cittadinanza; la presenza di letti di UTIC permetterebbe inoltre il mantenimento del Dipartimento di Emergenza di primo livello, che costituisce un elemento di specializzazione della struttura ospedaliera che Senigallia ( alla pari degli altri due presidi) non può permettersi di perdere.« Pensiamo quindi - concludono - che l’ASUR non possa che prendere in esame una proposta coerente con la strada da noi indicata»
29/07/17