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  • Più risorse alle famiglie svantaggiate

Dopo due anni di attesa, finalmente il governo ha varato il Piano nazionale per la famiglia. Un fatto, questo, che riveste molta importanza in quanto è il primo segnale di risveglio da una condizione di silenzio che ha lasciato letteralmente in letargo tutto quello che riguarda le politiche a favore della famiglia. Come Cisl e come Fnp, abbiamo più volte sottolineato l'urgenza di un provvedimento che potesse ottemperare a tutte quelle che sono le esigenze delle famiglie, in particolar modo di quelle famiglie svantaggiate con al proprio interno figli disabili e pensionati bisognosi di assistenza e di cure. Siamo contenti che il ministro Riccardi sia arrivato a questo risultato che prevede lo stanziamento di 81 milioni in parte recuperati da residui delle passate annualità, ma tutto ciò per noi rappresenta solo l'inizio, visto che la somma appena stanziata è addirittura inferiore a quella degli anni precedenti: è necessario un disegno più completo che si traduca in sostegni concreti alle famiglie italiane che stanno sopportando tutto il peso della crisi. Altra nota dolente del provvedimento presentato dal ministro Riccardi è che esso si limita ad essere un progetto programmatico, che al momento non vincola alcuna istituzione o ente alla sua concreta realizzazione. Una realizzazione ormai indifferibile: se lo Stato nel tempo si è sempre più disimpegnato dalle politiche familiari, obbligando la famiglia a diventare l'unico ammortizzatore sociale, è necessario che essa ora venga posta al centro del welfare, non quello tradizionale o delle corporazioni, ma quello comunitario che investa risorse pubbliche e stimoli la partecipazione attiva della società civile al benessere collettivo. Un orientamento che rappresenta da sempre il faro del sindacalismo riformista della Fnp è quello verso la necessità di legare lo sviluppo e la qualità del welfare alla crescita dell'Italia dove, a differenza dell'Europa che ha attuato importanti riforme per il sostegno pubblico dei poveri e degli emarginati, per l'assistenza ai non autosufficienti e per il supporto dell'infanzia e delle famiglie con bambini, si è assistito ad una crescita della spesa sociale sempre più debole e una drastica riduzione delle risorse, soprattutto in tema di non autosufficienza, famiglia e povertà. Per quanto riguarda la richiesta che noi, come Fnp Cisl, abbiamo fatto al governo circa la creazione di un Piano per la non autosufficienza, è ora di rispondere all'emergenza silenziosa delle famiglie che assistono quotidianamente disabili ed anziani non autosufficienti, e per farlo sono indispensabili interventi volti ad una maggiore equità nella distribuzione dei sacrifici in un momento così delicato per il paese. Tra questi, anche il decreto che dovrà riformare l'Isee: un provvedimento delicatissimo che dovrà definire le nuove condizioni economiche delle famiglie, soprattutto di quelle più fragili, per dare loro la possibilità di usufruire di prestazioni e servizi sociali indispensabili alla propria sussistenza.