La pandemia ci ha colpiti tutti nel profondo. Ha messo in seria discussione la salute, le economie, il lavoro ed il nostro vivere quotidiano proprio in quella parte vitale (e centrale di ogni politica di welfare) che sono le relazioni umane.
Il virus inoltre ha messo a dura prova non solo la salute di tutti e di ognuno, ma anche ed in egual misura i servizi sanitari e sociali.
«In questa fase, che possiamo a buon diritto ritenere di uscita dall’emergenza, è più che mai urgente e necessario ripensare i modelli dell’intero sistema dei servizi, puntando sulla massima integrazione tra sociale e sanitario - scrivono Cgil, Cisl e Uil di Pesaro - Urbino e il Forum del Terzo Settore - la cura di prossimità, la prevenzione diffusa, la valorizzazione del lavoro sociale e sanitario di comunità diventano gli unici driver per una ricostruzione del benessere e della cura dei soggetti più fragili».
Viviamo una contingenza storica unica, dove il diritto alla salute e la lotta alle diseguaglianze sociali debbono divenire le priorità al centro delle politiche pubbliche.
Dopo anni di tagli alla sanità territoriale e al sociale, abbiamo accesso a notevoli risorse finanziarie: dai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) al Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari, alla tornata dei fondi strutturali 2021/27. Tutto queste risorse necessitano però di un sistema pubblico strutturato: a rischio c’è la dispersione delle risorse ed il mantenimento di assetti inefficaci ed inefficienti
Le organizzazioni sindacali provinciali e i rappresentanti del Forum del Terzo Settore delle Marche si sono incontrati nei giorni scorsi presso la sede della Cgil di Fano per confrontarsi e approfondire la partecipazione ed il contributo alla redazione dei Piani Sociali Territoriali degli Ambiti della provincia di Pesaro, proprio per trovare percorsi condivisi di collaborazione.
La Regione Marche ha, infatti, avviato il percorso dei PST approvando le linee guida - con la delibera n. 180 del 22 febbraio 2021–e fissando la data di approvazione al 31 ottobre 2021e preso atto del forte ritardo, non del tutto comprensibile, che gli ambiti hanno accumulato nel predisporre la documentazione necessaria, sindacati e Forum non ritengono utile rinviare tale data oltre il 31 dicembre.
Sarà necessario, invece, definire in questo tempo residuo le “regole del gioco”:
- come strutturare il processo di co-programmazione
- quali analisi di territorio sono necessarie ad un lavoro di Piano Sociale Territoriale
- quali sono i soggetti interessati e come vengono definite le modalità di costituzione dei tavoli di partecipazione
- quali gruppi di lavoro istituire
- quali sono i tempi e con che frequenza si definiscono i lavori
- come si prendono decisioni di merito
Le parti sociali ritengono utile, inoltre, la formalizzazione di un passaggio con il comitato dei sindaci degli ATS.
Diventa indispensabile costruire una regia condivisa fra pubblico e privato sociale, capace di stimolare governane e reti territoriali a forte impatto sociale. Territorializzare il welfare è una mission che richiede un ruolo attivo e contributivo di ogni parte in una partnership virtuosa fra pubblico e privato.