Respingimenti e ritardi nell'elaborare una risposta a quanti hanno fatto richiesta del REI, il Reddito di inclusione introdotto lo scorso dicembre come misura a contrasto della povertà. Questa è la realtà che sta emergendo dai dati rilevati negli Ambiti territoriali 14 (Civitanova Marche) e 19 (Fermo), dove gran parte delle domande presentate sono state respinte o sono ancora in lavorazione.
Nell'Ambito 14, su 923 domande presentate, solo 193 sono state accolte: spicca il dato del Comune di Civitanova, con 84 domande andate a buon fine su 409 elaborate.
«Il bassissimo numero di domande accolte è dovuto soprattutto a tempi di lavorazione lunghissimi – dichiara Alfonso Cifani, Responsabile della Cisl di Civitanova e Fermo -. La responsabilità è in capo all'Inps, che deve verificare la rispondenza dei requisiti per accettare o negare la richiesta. Questo ingolfamento delle pratiche è inammissibile».
La novità è che molte di queste domande dovranno essere riesaminate a partire dal 1 luglio, quando la platea di potenziali beneficiari del REI sarà allargata per l'eliminazione di alcuni criteri: «Rimarranno solo quelli economici – spiega Cifani – con Isee fissato a 6000 euro e Isre a 3000 euro. Da una parte, ciò consentirà di aiutare più famiglie, dall'altra c'è da tenere in considerazione un ulteriore aumento dei tempi di esame delle domande».
Nell'Ambito 19 di Fermo la situazione è meno grave: su 797 domande ne sono state accolte 203, 444 quelle respinte. Nel Comune di Fermo sono state accettate 84 domande su 314.
«Nel Fermano si evidenzia un forte numero di respingimenti – sottolinea Cifani – segno, forse, di una carente comunicazione circa i criteri richiesti per beneficiare del sussidio. Anche qui saranno riesaminate le domande non accettate che, dal 1 luglio, potrebbero rientrare nei nuovi parametri: servono canali prioritari per la verifica».
Per Cifani, i dati relativi ai primi 6 mesi di vita del REI sono «la fotografia di un territorio che vive ancora un significativo disagio economico e sociale. Proprio per questo motivo – conclude il sindacalista – è necessario, da parte in primo luogo dell'Inps, attivarsi per venire incontro alle tante famiglie in difficoltà».