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  • Sanità: le proposte di Cgil, Cisl e Uil Marche

Il Comunicato Stampa Sanità: Cgil, Cisl e Uil Marche avanzano proposte per attuare una serie di modifiche che riguardano sia la legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale  sia il nuovo Piano socio- sanitario. Una necessità imprescindibile: tenere insieme programmazione degli obiettivi (Piano socio- sanitario) e riorganizzazione. Il tutto partendo da un giudizio che il risanamento finanziario ha non ha corrisposto la soluzione dei nodi strutturali del sistema: dalla mancata riorganizzazione ospedaliera all’abbattimento delle liste di attesa e alla mobilità passiva. Inoltre, l’attuale assetto ha visto una sovrapposizione di responsabilità a livello regionale (con conseguenti conflitti tra Servizio salute e Asur) e allo stesso tempo una frammentazione (Zone territoriali) che ha impedito d’impostare e di avviare a soluzione i problemi cronici della sanità marchigiana. In particolare, Cgil, Cisl e Uil Marche sostengono che, nella proposta di modifica della legge 13, pur essendo state accolte  sollecitazioni, restano  delle contraddizioni tra la stessa e il Piano sanitario. Il Piano infatti ruota attorno ad una serie di progetti e obiettivi  per i quali è necessario un rafforzamento del ruolo della Regione nelle funzioni di indirizzo e controllo, anche tramite il Dipartimento per la salute, e ad un livello gestionale che indica nell’Area Vasta il riferimento organizzativo e la dimensione gestionale ottimale. Questa indicazione però non trova riscontro nella proposta di legge di riorganizzazione del servizio sanitario regionale per cui all’Area Vasta di fatto non corrispondono assetti di responsabilità coerenti. Un’inadeguatezza ancor piu’ sostanziale sul fronte della contrattazione: la proposta infatti non consente di individuare un livello unico e certo su cui esercitare questa funzione. Insomma, c’è il rischio di una moltiplicazione dei centri decisionali e perciò il sindacato è convinto che l’assegnazione della personalità giuridica all’Area Vasta sarebbe la soluzione migliore e che comunque la stessa debba essere definita come unica articolazione dell’Asur con al vertice un direttore generale. Tale riordino del servizio sanitario dovrà comportare anche un’eventuale ridefinizione dei distretti e degli ambiti rendendo superata l’organizzazione zonale. Come incoerente sarebbe giungere alla costituzione di nuove aziende ospedaliere. Quanto alla proposta di Piano socio- sanitario, Cgil, Cisl e Uil ritengono che sia un atto piu’ di indirizzo che di programmazione;  deve avviare la riconversione degli ospedali minori,  riaffermare l’obiettivo di assegnare il 5% delle risorse del Fondo sanitario per la prevenzione, portare avanti la sperimentazione delle Case per la Salute e degli Ospedali di comunità senza dimenticare le fragilità. In tal senso, occorre anche superare l’emergenza che si è verificata con l’avvio del Cup e mettere a sistema la funzione di prenotazione –accesso migliorando i “terminali” (sportelli, medici di medicina generale, call center) e specializzando i percorsi in base alla complessità delle prestazioni richieste.  

 18 ottobre 2010

Leggi il documento unitario con le proposte