E' stato proclamato per sabato 2 aprile lo sciopero dei dipendenti della Smea, la società municipalizzata che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti per il Comune di Macerata. Lo hanno annunciato i rappresentanti sindacali provinciali di Cisl e Cgil, Fabrizio Costanti e Sauro Benedetti, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie interne alla società stessa.
La decisione trae origine dalla trattativa che dovrebbe portare all'acquisto della Smea di Macerata da parte del Cosmari, il Consorzio obbligatorio dei Comuni che gestisce la raccolta dei rifiuti della Provincia di Macerata, e al quale non aderiscono i Comuni di Macerata, Cingoli e Pollenza. Una trattativa delicata e complessa che fino a pochi mesi fa sembrava poter andare a buon fine e che invece oggi rischia di "saltare" a causa del ricorso che i tre Comuni di cui sopra hanno presentato al Tar per le tariffe, a loro dire troppo alte, applicate dal Cosmari per smaltire i rifiuti da loro raccolti.
I dipendenti della Smea accusano apertamente il Sindaco di Macerata Romano Carancini di aver privilegiato l'aspetto economico senza aver tenuto conto, nel corso della trattativa, di un accordo concluso con i lavoratori nel novembre dello scorso anno. Accordo nel quale si prevedono strumenti di tutela dei lavoratori Smea e con il quale viene affrontata la questione dei metodi di lavoro e di raccolta dei rifiuti.
La Smea effettua infatti una raccolta differenziata di prossimità che nelle zone interessate ha realizzato l'importante risultato del 60% di differenziata sul totale. Il Cosmari invece applica una raccolta differenziata "spinta" che presuppone un metodo di lavoro completamente diverso, al quale, in caso di acquisizione, i dipendenti Smea sarebbero costretti ad adeguarsi.
Per il sindacato Carancini ha di fatto disconosciuto l'accordo con i lavoratori lasciandone all'oscuro il Cosmari, che ne ha avuto conoscenza solo grazie all'iniziativa dei rappresentanti sindacali. C'è intesa con il Sindaco invece sulla necessità di non abbandonare il ricorso che verrà discusso dal Tar il 5 aprile prossimo. Fino a quella data qualsiasi giorno è utile per concludere una trattativa sulla quale però il Cosmari ha posto una pesante pregiudiziale, rappresentata proprio dalla rinuncia della Smea al ricorso.
Per Carancini, intervenuto il 14 marzo alla tavola rotonda Cisl sui servizi pubblici «non chiudere questa trattativa sarebbe una ferita molto dolorosa, ma le due vicende - l'acquisto di Smea e il ricorso al Tar - sono completamente diverse e devono essere tenute separate». Senza tenere conto che se anche Macerata rinunciasse al ricorso, rimarrebbe comunque aperto quello presentato dagli altri due Comuni di Cingoli e Pollenza.
Nel frattempo il sindacato preannuncia un'estate "bollente". Si comincia con lo sciopero di sabato 2 aprile, al quale potrebbero far seguito altre iniziative di protesta nel caso in cui non si arrivasse ad una conclusione positiva della vicenda. Per sabato quindi saranno blocate tutte le attività Smea inerenti la raccolta dei rifiuti meccanizzata e manuale. Sarà comunque garantito un livello minimo di servizi ai cittadini, come l'apertura e la chiusura dei sottopassaggi.
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