Il Tgr Rai Marche racconta nell'arco di tre servizi giornalistici le storie di Marilena e Sofia, una dipendente della Pubblica Amministrazione e un'insegnante che in questi mesi hanno avuto modo di sperimentare lo smart working, potendone apprezzare i risvolti positivi e negativi.
Nei tre speciali, insieme ad altre voci del mondo del lavoro, interviene anche la Segretaria regionale della Cisl Marche, Cristiana Ilari, che riporta il punto di vista del sindacato sul cosiddetto lavoro agile: un fenomeno che è sì opportunità di crescita, ma che va normato tramite la contrattazione per valorizzare l'autonomia del lavoratore e tutelare, tra gli altri, anche il diritto alla disconnessione.
Ilari fa notare come nelle Marche, durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19, si sia fatto ampio ricorso allo smart working, con percentuali altissime proprio nella Pubblica Amministrazione.
«Quello realizzato nell'emergenza è stato spesso un generico lavoro da remoto - osserva però la Segretaria regionale -. Lo smart working ha bisogno di spazi e attrezzature adeguati, altrimenti diventa un lavoro frustrante e limitante».
Aspetti critici anche per quanto riguarda la peculiare situazione delle donne lavoratrici: «Purtroppo la conciliazione è ritenuta erroneamente una questione esclusivamente femminile - prosegue Ilari -. Le donne si sono trovate a dover far fronte a doppi carichi: quello lavorativo e quello di cura della famiglia».