Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono urgente un confronto in Regione per valutare le strategie migliori per rivitalizzare il trasporto pubblico locale. «Abbiamo appreso nei giorni scorsi delle voci di alcuni imprenditori marchigiani del trasporto pubblico locale, che denunciano crescenti difficoltà dovute ai costi e ipotizzano la solita via di uscita a carico della finanza pubblica. - riportano Cgil Cisl Uil Marche - Nessuna contestazione, da parte nostra, sul fatto che ci sia stato un problema di costi, gli aumenti sono oggettivi, ma la via di uscita non può sempre e solo essere l’utilizzo delle risorse pubbliche, riteniamo occorra invece un lavoro di efficientamento del servizio pubblico, di analisi del territorio e delle nuovo esigenze dei marchigiani. Sono oltre venti anni che le aziende propongono gli stessi collegamenti, è il momento di cambiare e progettare l’introduzione di qualche innovazione.»
Alcuni esempi: se l’ultimo aereo da Roma a Falconara arriva nel tardo pomeriggio, è logico pensare che i turisti che arrivano vogliano visitare la regione e che possano avere a disposizione - diversamente da adesso - bus per raggiungere i maggiori centri turistici. Se una zona industriale è sede di aziende che occupano centinaia di addetti, magari si può valutare il collegamento in bus dal centro abitato più vicino dando così una mano ai lavoratori che lascerebbero il mezzo a casa con un utile risultato anche in termini ambientali e di sicurezza stradale. Diversamente si favorirebbe il diffondersi di incrostazioni, di rendite di posizione senza curarsi appunto dell’evoluzione dei bisogni dei marchigiani.
Secondo Cgil Cisl Uil Marche è necessario che la Regione promuova l’avvio di una rete condivisa del trasporto pubblico, una rete che non sia fatta, come ora, da una moltitudine di piccole aziende chiuse in se stesse che si occupano solo del loro tratto, immodificabile da decenni.
«Chiediamo un incontro urgente con l’assessore regionale Goffredo Brandoni - rilanciano i sindacati - per capire quali iniziative si possono mettere in campo per spingere le aziende a collaborare alla ricerca di una soluzione condivisa, al riparo da prese di posizioni - come quelle di tagliare i servizi o ridurre gli investimenti - che appaiono più che altro di minaccia visto che c’è un contratto di servizio da rispettare. »
«Il sindacato confederale si rende disponibile a ragionare, così come abbiamo sempre fatto, per non trovarci di nuovo di fronte a ulteriori finanziamenti pubblici per la rete del tpl in assenza di un tavolo di confronto che tenga ben presenti i nostri quattro obiettivi che sono la solidità delle aziende, la valorizzazione e la tutela dei lavoratori, la qualità del servizio per i cittadini e la necessità di una mobilità sostenibile per accompagnare una non più rinviabile transizione ecologica. - sottolineano e concludono Cgil Cisl Uil Marche - Urge un confronto in Regione prima che si diano ulteriori fondi alle imprese senza alcun corrispettivo sociale.»