Ancona - 23 febbraio 2010 - Prendiamo atto positivamente della decisione di Trenitalia di ripristinare alcune corse e fermate nelle stazioni marchigiane – esordiscono così Maurizio Di Cosmo, Mario Canale e Graziano Fioretti Segretari Cgil-Cisl-Uil Marche – e riconosciamo all’assessore Marcolini l’impegno profuso nella “vertenza” con FF.SS.. Tuttavia – prosegue Di Cosmo - la realtà resta quella di una immeritata ed ingiustificata penalizzazione complessiva dell’utenza marchigiana e di una non appropriata qualità e quantità del servizio ferroviario offerto nelle Marche. Rimangono immutate - continua Canale - le nostre critiche alle scelte dell’azienda che continua a non dare risposte alla nostra denuncia di una continua spoliazione di risorse umane, tecnologiche e logistiche che sta determinando la sostanziale emarginazione e discriminazione delle Marche. Mentre la domanda di trasporto – incalza Fioretti - è in continuo aumento le scelte dell’azienda si riducono a tagli e soppressioni di servizi, biglietterie, treni e fermate, chiusura di centri di gestione, come la Direzione Compartimentale Movimento, Cargo, Divisione Passeggeri, abbandono delle stazioni che versano in condizioni pietose. Le Marche, come altre regioni del medio Adriatico, sono fuori dalla allocazione degli investimenti del Gruppo; la prospettiva è quella di divenire un territorio di passaggio senza alcun servizio; la peggiore delle ipotesi, è che la stessa direttrice adriatica possa essere definitivamente abbandonata con l’avvio dell’AV Bari – Napoli. Per questi motivi, CGIL, CISL, UIL, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti delle Marche ritengono utile sostenere ancora la petizione per richiedere il ripristino dei treni e delle fermate antecedenti il nuovo orario del 13 dicembre 2009. Chiedono anche l’apertura immediata di un confronto con FF.SS. e Governo sulle strategie complessive del gruppo in coerenza con le esigenze di servizio dei cittadini e di sviluppo della nostra regione.