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  • Uscire dalla crisi con contrattazione e produttività

Il 2013 sarà un anno difficile. Migliaia di lavoratori rischiano di perdere il posto nelle aziende private della provincia di Macerata. Molte le vertenze ancora aperte, retaggio di un 2012 che sul fronte occupazionale ha fatto registrare valori record in negativo dall’inizio della crisi.

Nel settore della moda si va dalla Sialp di Porto Recanati alla Teuco, dalla Gia.Mar alla Fornari. Gravissima la crisi dell’edilizia, dove spiccano in negativo la Fornace Smorlesi, il Cementificio Sacci (unico cementificio nelle Marche) e la GFL di Recanati.

Per il settore meccanico sono in crisi la Renergis (impianti fotovoltaici), la Vitaviva Domino, la Plast 2000 di Castelraimondo e la Valenti, azienda argentiera di Recanati. Ancora viva infine la ferita della Mediterranea, azienda alimentare di Matelica in liquidazione.

In crisi anche le imprese di servizi, specie quelle che operano in appalto con il settore pubblico. La spending review porterà cassa integrazione anche in aziende come la Manutencop, che eroga servizi di pulizie nelle strutture sanitarie.

Une elenco, quello elaborato dall’ Osservatorio sul mercato del lavoro della Cisl di Macerata, che rappresenta la classica “punta dell’iceberg”. «Dal confronto con in Segretari generali delle nostre Categorie del privato – commenta il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti – emerge che quasi tutte le aziende private maceratesi stanno gestendo percorsi di ammortizzatori sociali».

Da tenere conto che l’elenco non comprende le aziende artigiane - che come dimostra l’impennata della cassa integrazione in deroga (+74% sul 2011) stanno attraversando un periodo nero – e le imprese industriali di piccole dimensioni.

Per quanto sporadiche, esistono anche però realtà che dimostrano come sia possibile crescere e restare competitivi. Esempi positivi di contratti integrativi aziendali sono dati da aziende come la Delta Spa, l’Eurosuole, la Giessegi di Appignano (primo storico accordo per questa azienda) e la Lead Time di Caldarola.

Altre aziende hanno assunto o stabilizzato dipendenti a termine comela Svila di Visso,la Ln 2 di Montecassiano, il calzaturificio AEFFE di Petriolo.

Sono segnali positivi che, per quanto timidamente, dimostrano come il futuro si costruisce insieme, superando sterili contrapposizione tra datori di lavoro e lavoratori ma operando, nel rispetto dei ruoli, per un fine comune: lavoro e ricchezza.

Un balzo culturale che deve portare alla crescita della contrattazione aziendale, una nuova partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. In questa direzione va l’accordo nazionale sulla produttività che, detassando gli incentivi legati alla contrattazione di secondo livello, costituisce uno strumento importante per migliorare la competitività delle imprese e i salari dei lavoratori.

«Intrecciare i destini dei datori di lavoro con quelli dei lavoratori, non solo quando le cose vanno male ma anche quando vanno bene, può essere la chiave di volta – conclude il Segretario generale della Cisl di Macerata. Insieme è possibile immaginare e costruire un futuro migliore»

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ASSUNZIONI E CONTRATTI INTEGRATIVI