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25/03/2016 Grave la crisi occupazionale nel pesarese
I dati parlano chiaro: è grave la situazione occupazionale nella provincia di Pesaro Urbino. Lunedì scorso la Cisl di Pesaro - Urbino nel convegno organizzato presso la sala Pierangeli della Provincia, aveva sottolineato l’urgenza di un confronto con le istituzioni locali, regionali e le associazioni datoriali per l’utilizzo dei Fondi sociali europei (un miliardo 163 milioni di euro per il prossimo settennato), utili a sostenere la ripresa e la crescita dell’economia e superare la grave situazione occupazionale e produttiva del nostro territorio. I dati 2015 rielaborati da Cisl Marche, confermano la pesante situazione di perdita di posti di lavoro del nostro territorio (si passa da un 5,23 % di disoccupati nel 2007, al 16,34% nel 2014 ed al 18,28% nel 2015). Questi numeri, confermano l’invito lanciato dalla Cisl di avviare una strategia di programmazione industriale ed economica per rilanciare il nostro territorio che sembra avviato verso un lento ed inesorabile declino. Diminuiscono gli occupati che raggiungono quota 139,982 rispetto ai 144,314 del 2014 ai 147,756 del 2013 e ai 1603131 del 2012. Tutto questo, evidenzia, come nella nostra provincia la crisi non è terminata, nonostante, in alcune aziende leader, nelle filiere della meccanica e del mobile arredamento, si sono verificate assunzioni . Gli stessi dati dell’export confermano che solo in alcuni settori dove ci sono aziende leader di una certa dimensione che hanno attivato processi di riorganizzazione ed innovazione dei prodotti, si è registrato un incremento del fatturato provinciale. Resta la debolezza strutturale del sistema produttivo, caratterizzato dal 95% circa di aziende tra 1>9 dipendenti e solo il 5% con classi dimensionali superiori. Questa caratteristica non può agganciarsi alla, seppur debole, ripresa economica nazionale ed europea e non è in grado di cogliere le opportunità legate alla crescita dell’export, se non si individuano politiche di indirizzo finalizzate alla razionalizzazione e rafforzamento della capacità di competere per le sfide globalizzate dello sviluppo economico mondiale.Un altro preoccupante dato è la situazione della disoccupazione giovanile che associato al dato dei Neet registra la debolezza delle politiche occupazionali messe in atto nella nostra provincia.Di fronte a questo scenario che sicuramente denota la debolezza del nostro sistema produttivo manifatturiero e dei servizi, occorre immediatamente elaborare una strategia concertata tra tutti gli attori sociali, economici e politici per rilanciare il territorio della Provincia di Pesaro Urbino. Infrastrutture come la Fano - Grosseto, il rilancio del turismo e la valorizzazione del territorio e delle ricchezze culturali ed enogastronomiche (dall’alto valore Aggiunto), l’aggancio al Piano di sviluppo europeo della MACRO REGIONE ADRIATICO – IONICA, il sostegno alle filiere manifatturiere, la creazione di rete d’imprese e il superamento del gap informatico (intere zone senza la banda larga e utilizzo delle nuove frontiere offerte dal’informatizzazione), sono obiettivi sui quali occorre aprire immediatamente un confronto serrato tra Regione Marche, sistema creditizio e le forze sociali ed economiche. 
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25/03/2016 Aerdorica, lavoratori pronti allo sciopero
 Nell'ambito della vicenda Aerdorica, un ulteriore elemento di difficoltà va a sommarsi alla già drammatica situazione attuale della società di gestione dell’aeroporto delle Marche e della difficile trattativa per il salvataggio della stessa.   «Tanta è la rabbia da parte dei lavoratori  che si sentono stanchi e presi in giro, in primo luogo da questo  CdA aziendale che non sembra diverso dai precedenti negli atteggiamenti e nelle richieste, in secondo luogo dalla proprietà, e cioè  la Regione Marche,  cui i lavoratori chiedono un intervento immediato per pagare stipendi ed arretrati. » raccontano  i sindacati di categoria rispetto a quanto emerso nell'ultima assemblea, dello scorso 23 maggio, con oltre il 70% dei dipendenti. «I lavoratori non sono più disponibili a nessuna trattativa se non c’è, prima di tutto, il pagamento di quanto dovuto fino ad arrivare ad un eventuale sciopero» affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl . Quanto alla trattativa in corso da parte dell’azienda,  si sta attualmente concentrando su una riduzione dei costi del personale attraverso l’utilizzo della cassa integrazione, che è poi la proposta principale avanzata dall'azienda alle organizzazioni sindacali. Il sindacato ha dimostrato molto scetticismo rispetto a questa impostazione perché al tavolo negoziale non c’è la proprietà, la Regione Marche, in questo momento fondamentale  in quanto soggetto che può dare quelle garanzie senza le quali sarebbe impossibile sottoscrivere un qualsiasi accordo.In secondo luogo sono assenti elementi rispetto alle strategie future dell’aeroporto, come  un’accelerazione sul fronte della piattaforma logistica, con una relazione più stretta con interporto e porto, su strategie industriali possibili non solo nell’ambito dei passeggeri ma soprattutto delle merci e su come contestualizzare l’aeroporto nell’ambito delle necessità e delle ipotesi di sviluppo economico turistico del territorio marchigiano. Infine,  secondo i sindacati mancano elementi di discontinuità con il passato tra l’attuale CdA di Aerdorica e i precedenti.
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23/03/2016 Polizia Provinciale a tutela di fauna e di ambiente. Soddisfazione della Cisl
Riassegnate alle Province  la gestione della vigilanza sull'attività venatoria, su quella di pesca e sulla protezione della fauna più in generale, inserite nel più ampio progetto di riforma delle Province avviato dal Governo Renzi con la Legge Delrio, grazie alla Legge regionale approvata  il 22 marzo dal  Consiglio della Regione Marche. « Il percorso con la Regione è stato tutto in salita. Un confronto con la politica costruttivo che ha permesso il mantenimento delle funzioni di vigilanza della Polizia Provinciale. – afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl - Un risultato a beneficio di tutta la collettività regionale che può continuare a contare sull’attività di controllo del territorio svolta da 50 donne e uomini impiegati a preservare l’ambiente e non solo. » Anche Alessandro Moretti, Coordinatore Regionale CISL Polizia Provinciale plaude alla riassegnazione alle Province la gestione delle funzioni della vigilanza «raggiunta dopo un serrato calendario di assemblee, riunioni, incontri, volti a far comprendere agli assessorati di riferimento le competenze, professionalità, risultati conseguiti nello svolgimento delle funzioni della Polizia Provinciale marchigiana tra cui ad esempio la prevenzione di reati ai danni della fauna selvatica e di fiume con un continuo presidio del Territorio, anche nelle ore notturne e nei fine-settimana, la repressione di condotte illecite in materia di bracconaggio sia venatorio che piscatorio, la partecipazione a progetti di formazione negli istituti scolastici finalizzato a garantire un equilibrato e sostenibile intervento umano a garanzia del fragile sistema di biodiversità cui nessuno deve dimenticare di appartenere: oltre a sequestri di mezzi illeciti per la caccia, reti da uccellagione, scarichi abusivi in fiumi e laghi in stretta sinergia con ARPAM e Procura della Repubblica. ».
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23/03/2016 J.P. Industries, prosegue il confronto sul Piano Industriale
Terzo incontro,   quello di martedì 22 marzo, tra i vertici della J.P Industries e i sindacati,   umbri e marchigiani, di categoria  sul piano industriale presentato dalla proprietà. Durante il confronto, avviato ormai da settimane, è emersa la  necessità, da parte dei sindacati,  di approfondire i punti toccati solo marginalmente dal piano presentato dall'azienda. «Siamo di fronte ad una discussione articolata e complessa - affermano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancona - che per sua natura, viste anche le difficoltà che il percorso giudiziario sulla vendita ha fino ora giocato, deve rimanere incentrata sulle reali strategie di prospettiva  e i conseguenti investimenti per la Jp, andando oltre i soli ‘titoli’ finora prospettati. Rimane chiaro – proseguono i sindacati - che si devono costruire entro quest’anno le basi per una vera ripartenza dell’azienda, per arrivare al 2018 con una struttura consolidata e capace di accogliere a pieno titolo tutti i 700 lavoratori che tra Umbria e Marche sono stati ricollocati nella JP Industries .» Da questo punto di vista rimane costante da parte dei sindacati la comunicazione con le Istituzioni, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, sia per quanto riguarda gli investimenti, che per le linee di credito, hanno svolto e ancor di più devono svolgere un ruolo importante. Le parti si rincontreranno il prossimo 13 aprile, dove saranno illustrati gli approfondimenti e le aggiunte chieste dal sindacato da parte dell’azienda. Appena conclusa la verifica sul piano industriale, i sindacati procederanno alle assemblee con i lavoratori.  
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21/03/2016 Stefano Mastrovincenzo ospite a Buongiorno Marche èTvMarche
Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche intervistato da Linda Cittadini in diretta a Buongiorno Marche, èTv Marche ch12 21/03/2016 Il punto su sviluppo del territorio, contrasto delle mafie, occupazione, piccola-media impresa, fusioni e pensioni.
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20/03/2016 Lavoro Territorio Sviluppo: cogliere le opportunità dei fondi sociali europei
Tracciare una rotta sulle opportunità di sviluppo del territorio, a partire dai fondi sociali europei: questo lo scopo dell'incontro organizzato da Cisl Marche in programma lunedì 21 marzo a Pesaro. Il convegno, che inizierà alle ore 15, sarà ospitato nella Sala Pierangeli della Provincia di Pesaro -Urbino, in via Gramsci 4. L'incontro, al quale prenderà parte anche il presidente della Provincia, Daniele Tagliolini, sarà introdotto da un intervento del responsabile della Ast Cisl Fano, Giovanni Giovanelli, e  dalla relazione "Finanziamenti europei per la Provincia di Pesaro - Urbino" di Massimo Corvatta. In seguito avrà luogo la tavola rotonda con Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, l'assessore regionale Manuela Bora, il segretario della Cna Pesaro Moreno Bordoni, Paolo Cioppi (Confindustria PU), l'assessore del Comune di Pesaro Antonello Delle Noci, il sindaco di Frontone Francesco Passetti e il sindaco di Fano Massimo Seri
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18/03/2016 Piceno, firmato il decreto Area di crisi complessa. Ora c'è bisogno di progettualità
 Firmato il Decreto che riconosce il Piceno “ Area di crisi complessa”. «Una buona notizia che aspettavamo da tempo. Ora c'è bisogno della progettualità adeguata e condivisa da tutti gli attori sociali, politici ed economici del territorio affinché si arrivi alla sottoscrizione di un Accordo di Programma che dia gambe alla sperata inversione di tendenza economico-occupazionale del Piceno. » afferma Antonio Angelini, Responsabile Ast San Benedetto.  Oltre alle opportunità derivanti dal riconoscimento di “Area di crisi complessa”, ci sono le  risorse dei Fondi Europei a disposizione dei territori della regione Marche, tra cui finanziamenti specifici per l’area di crisi, quale unica fonte di finanziamento per le piccole imprese. «I  risultati ottenuti sino ad ora, sono frutto delle azioni, iniziate con la drammatica chiusura della Prysmian, congiuntamente messe in campo dall'intero territorio Piceno  - ricorda Angelini - attraverso la costituzione di gruppi e tavoli di lavoro, fortemente voluti e promossi dal Sindacato, composti dai soggetti interessati (tutte le Istituzioni Locali, regionali e nazionali, associazioni di categoria, parti sociali, Camera di Commercio e Vescovo). Luoghi in cui si condividono le strategie e si realizza la coesione del territorio, indispensabile per fruire delle agevolazioni finanziarie disponibili. - ribadisce Angelini - Nonostante ciò, sebbene Cgil, Cisl e Uil provinciali siano da mesi a sollecitarne la convocazione, tali tavoli non si riuniscono più e ognuno si sta muovendo autonomamente al di fuori di una strategia condivisa». Secondo i sindacati sarebbe necessario ed urgente ritrovare quell'unità di intenti del  dopo la vicenda Prysmian, affinché il territorio sia  unito,  con  azioni più condivise,  per un risultato più efficace. «Speriamo di sbagliarci, ma l'impressione è che si sia tornati a quel metodo, dissennato, tipico della nostra provincia, dove ciascuno agisce per conto proprio, dove i vari soggetti politico-economico-sociali non si relazionano. - conclude Angelini - Ciò rappresenta una delle cause più importanti del declino del Piceno, con una crisi che pare non arrestarsi mai e con una situazione occupazionale che diventa sempre più drammatica. Per la ripresa è necessario un  più dialogo costruttivo e responsabile.»
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17/03/2016 Ospedale di Pergola: rispettare le regole
La vicenda della mancata sostituzione del medico del Punto di  Primo Intervento dell'ospedale di  Pergola, denunciata dal Sindaco Baldelli, ha riportato nuovamente l’attenzione dell’opinione pubblica sulle criticità in cui versa oramai da diversi anni l’ospedale pergolese. “Purtroppo le carenze organiche dell’Ospedale di Pergola – denunciano Giovanni Giovanelli responsabile della AST Cisl di Fano e Alessandro Contadini della Cisl FP Marche – non riguardano solo il Punto di Primo Intervento ma anche la Chirurgia, con la mancata nomina del Primario, il Laboratorio Analisi, la Radiologia e il servizio di Cup/Casse per la mancata sostituzione del personale del comparto andato in pensione. L’Ospedale di Pergola sembra essere un malato terminale che si sta avviando ad un lento ed inesorabile depotenziamento, forse voluto per avere un piano non certo condivisibile.”. Nonostante sia trascorso quasi un anno dall’insediamento della Giunta Ceriscioli e dei nuovi vertici dell’Asur Marche e dell’Area Vasta, continuano a non essere applicate alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, in primis la n.1345/2013 sul riordino delle reti cliniche, le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura, e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio. IL Decreto legislativo 502 ed il dl 70 “accordo Stato Regioni “ fissano parametri fondamentali dal punto di vista normativo sulle aziende ospedaliere, e sui nuovi parametri strutturali , qualitativi, e tecnologici delle strutture sanitarie . Parametri certi che tutti devono rispettare, ma sembra ancora una volta, che le regole non riguardino i cittadini che risiedono in zone disagiate dell’entroterra. La Cisl ribadisce con forza che siano rispettate e applicate le delibere che riconoscono la peculiarità della struttura sulla base di chiari elementi geografici e logistici e  che termini definitivamente questa grave situazione di incertezza che crea forte disagio in una vasta area dell’entroterra pesarese e mette a rischio la salute dei cittadini.CISL FP MARCHE                                                  AST CISL FANO Alessandro Contadini                                           Giovanni Giovanelli
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17/03/2016 Undici mesi senza stipendio alla Seda: servono decisioni
First Cisl, Fabi e Fisac Cgil denunciano la gravità della situazione in cui versano i lavoratori della SEDA Spa. A distanza di oltre tre mesi dalla richiesta di concordato fallimentare (9 dicembre 2015), ad oggi non sono stati ancora erogati i pagamenti degli stipendi (undici mensilità arretrate) oltre ad altri istituti contrattuali non rispettati, né si nota una conduzione improntata alla salvaguardia dell'azienda, lasciata alla libera iniziativa dei restanti 40 dipendenti (se ne contavano 68 appena sei mesi fa). Nonostante tutte le difficoltà, i lavoratori della SEDA Spa, senza percepire alcun emolumento ormai da parecchi mesi, stanno dando continuità alle lavorazioni aziendali acquisendo ulteriori importanti contratti a livello nazionale che permetterebbero la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali per i prossimi anni. In questa fase, sono pervenute otto manifestazioni di interesse per l'acquisto dell'azienda da parte di società che operano nel settore informatico e della riscossione ed è stata anche costituita una cooperativa di lavoro da parte di dipendenti SEDA per l'affitto temporaneo dell'azienda, al fine di garantirne la continuità operativa. I lavoratori della SEDA reputano non più procrastinabili gli atti necessari a scongiurare il fallimento della società e invitano tutti i soggetti preposti ad assumere decisioni in tempi estremamente rapidi per mantenere in vita una realtà lavorativa importante nella Vallesina e che potrebbe, in futuro, avere significativi sviluppi per l'occupazione
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17/03/2016 Le prospettive dell'artigianato nel convegno dell'Ebam
La sede della Regione Marche ospiterà domani, venerdì 18 marzo, il convegno "Artigianato e lavoro: le prospettive" organizzato dall'Ebam, l'ente bilaterale dell'artigianato nelle Marche di cui fanno parte Cisl, Cgil, Uil, Cna, Confartigianato, Claai e Casartigiani. Il convegno inizierà alle 10 nella Sala Raffaello: il presidente dell'Ebam, Marco Pantaleoni, aprirà i lavori. Nel corso dell'iniziativa, saranno presentate tre relazioni di Giovanni Dini, Francesco Venturini e Fabiana Screpante sui dati 2015 e le previsioni 2016 del settore e sulla formazione professionale. Interverranno Giovanna De Lucia, direttore Fondartigianato, e l'assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi. Le conclusioni saranno affidate a Renzo Perticaroli, vice presidente dell'Ebam. Per informazioni, contattare la segreteria organizzativa al 071/2900981 o sul sito internet dell'Ebam.
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14/03/2016 A Fano la Cisl in piazza con Libera per ricordare le vittime di mafia
La Cisl Marche  aderisce e partecipa alla  XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno  in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. A Fano, Domenica 20 e Lunedì 21 marzo, due giornate all'insegna della memoria e dell'impegno con le mafie,   promosse dalla rete di Libera, insieme agli  Enti locali, ai Sindacati, alle realtà  territoriali del Terzo settore, alle Scuole e ai tanti cittadini per ricordare tutti gli innocenti che hanno perso la vita per mano delle mafie e per creare in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia quotidiana. Le iniziative culmineranno  con il corteo di Lunedì 21 marzo,   che  partirà alle ore 9,30  dal “Pincio” in via delle Rimembranze  e proseguirà per le vie della città di Fano per concludersi in Piazza Amiani con la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, lettura che avverrà in contemporanea su tutte le piazze d’Italia.  A  Messina,  città simbolo per il 2016  della XXI Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, interverrà Don Luigi Ciotti.  
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14/03/2016 Stabilità 2016: consulenza Caf Cisl per usufruire delle agevolazioni
Il Centro di Assistenza Fiscale della Cisl offre una consulenza qualificata per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge di Stabilità 2016. Dal bonus mobili per le giovani coppie alla rivalutazione dei terreni agricoli ed edificabili, fino alla recente abrogazione della Tasi per l'abitazione principale, gli operatori Caf saranno a disposizione per conoscere le novità in fatto di detrazioni e vi aiuteranno nella compilazione dei moduli fiscali. Il Caf Cisl propone consulenze per ottenere benefici nel calcolo Imu nei casi di comodato d'uso gratuito di un'immobile tra genitori e figli. Per ottenere il beneficio è necessario stipulare un contratto di comodato. Il proprietario però non deve possedere oltre all’abitazione data in comodato ed alla propria, altra abitazione in Italia (si intendono immobili ad uso abitativo e quindi non si tiene in considerazione il possesso di terreni e aree edificabili) e deve risiedere e dimorare abitualmente nello stesso Comune di quella concessa in comodato. Il proprietario deve inoltre presentare la dichiarazione Imu entro il 30 Giugno dell’anno successivo. Per ottenere un appuntamento, contattare il sito http://www.cafcisl.it/ il numero verde 800 800 730, o una delle sedi Caf Cisl nelle Marche (vedi allegati per riferimenti ed elenco documenti).
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14/03/2016 5 Minuti Cisl: Giornata internazionale delle donne - "Avrò cura di te", integrare le reti sanitarie
8 marzo 2016 giornata internazionale delle donne a 70 anni dal primo voto delle donne italiane alle amministrative del 10 marzo 1946. Le interviste a Caterina Saracinelli, studentessa IV Liceo Savoia- Benincasa di Ancona, Patrizia De Paolis, sindacato pensionati Cisl, Fatima Oudki, mediatrice interculturale di lingua araba e Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche. Avrò cura di te: dal sistema sanità al sistema salute, le integrazioni di assistenza a confronto Interviste a Maurizio Bernava, Segretario Cisl Nazionale, a Sauro Rossi, Segretario Cisl Marche e Massimo Boemi, Segretario Generale Cisl Medici.
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11/03/2016 Teuco, sciopero sospeso. 23 Marzo incontro su Piano Industriale
Fissato per il prossimo 23 marzo l’atteso incontro con la Teuco e i sindaci di Recanati e Montelupone per  discutere in merito al piano industriale. I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso all'unanimità di sospendere le azioni di sciopero fino all'incontro che per Filctem-Cgil  Femca- Cisl Uiltec-Uil sarà determinante per capire le reali intenzioni della Teuco. Già fissata per il 24 marzo la prossima  assemblea con i lavoratori  per valutare  insieme l’esito dell’incontro e decidere eventuali ulteriori  forme di lotta se ritenute necessarie.Nei prossimi giorni saranno anche messe in atto azioni volte a veder riconosciuti alcuni diritti dei lavoratori come ad esempio le molte ferie arretrate.
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09/03/2016 Servizi socio sanitari, no ad aumenti delle rette senza Fondo di solidarietà
Una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli per chiedere un incontro urgente sul finanziamento e la regolamentazione del Fondo regionale di solidarietà. La richiesta proviene da Cgil Cisl Uil Marche e dalle Federazioni dei pensionati Spi Fnp Uilp Marche, allarmate per la situazione dei servizi socio sanitari residenziali e diurni per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. « Dal 1 gennaio 2015 - scrivono le organizzazioni sindacali - è entrata in vigore una nuova normativa regionale la cui applicazione modifica i criteri di compartecipazione al costo di questi servizi. Ad aumentare - senza una preventiva verifica sull’effettiva efficacia della prestazione erogata ai reali bisogni dell’utente - è la cosiddetta “quota sociale”, a carico dell’utente o del Comune in cui questi risiede, secondo modalità stabilite dai regolamenti comunali. Per tutto il 2015, anche grazie all’impegno delle organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche, l’aumento delle rette è stato “congelato” in attesa che la Regione stanziasse un apposito Fondo regionale di solidarietà. Lo scopo del Fondo - a tal fine previsto dal Protocollo Regione-Sindacati del 14 febbraio 2014, poi recepito con Dgrm 149 e richiamato dal Protocollo del 27 luglio 2015 – è quello di coprire tali aumenti, almeno per utenti con Isee medi e bassi. Dal 1 gennaio 2016 i soggetti gestori stanno applicando la nuova normativa, imponendo agli utenti aumenti insostenibili (tra il 30% e il 60%). I servizi interessati sono quelli di seguito indicati. Per l’area anziani: centri diurni e RSA anziani. Per la disabilità: RSA, Residenze protette, Comunità alloggio per disabili gravi e Centri diurni socio educativi riabilitativi. Per l’area salute mentale: le Comunità protette per persone con disturbi mentali». I sindacati lanciano un appello anche alle amministrazioni comunali, invitate a non “scaricare” in modo automatico tali aumenti in capo agli utenti, ad aprire dei tavoli tecnici con i sindacati sui territori per ridefinire criteri di accesso e di compartecipazione ai servizi attraverso regolamenti omogenei almeno a livello di Ambito Territoriale Sociale e che tengano conto della nuova normativa Isee e, a tal proposito, delle recenti sentenze intervenute. Anche per questo la lettera è stata inviata per conoscenza all'Anci Marche, oltre che al Presidente della IV Commissione consiliare dell'Assemblea legislativa regionale Fabrizio Volpini e ai Rappresentanti dei gruppi consiliari.Lettera aperta FONDO SOLIDARIETA'
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09/03/2016 "Ancona città in comune": terminato il corso di italiano
Terminato il corso di lingua italiana e orientamento al territorio organizzato dalla ast Cisl Ancona e da Anolf Marche nell'ambito del progetto "Ancona città in comune" con ente capofila il comune di Ancona . Il corso ha visto protagonisti soggetti svantaggiati e in povertà assoluta . Continuano i corsi per mulettista, manutenzione verde e partirà a breve quello per addetti all'assistenza familiare. Sono stati attivati inserimenti lavorativi attraverso tirocini formativi in aziende. Tra corsi formativi e tirocini si sostengono circa 70 persone
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08/03/2016 Stato d'agitazione alla Amcgg di Matelica
«Investimenti, nessun taglio»: queste le dichiarazioni a mezzo stampa del 18 dicembre scorso del presidente dell'AMCGG Luciano Ghergo. Ad oggi i lavoratori hanno la sola certezza dello smantellamento del loro impianto produttivo e solo la promessa di un investimento all'orizzonte. Per questo è iniziato ieri lo stato di agitazione dei dipendenti dello stabilimento dell'AMCGG di Matelica, deciso nell'assemblea del 4 marzo. A seguito della richiesta di incontro urgente, fatta da FIM FIOM e UILM provinciali e dalle rsu dello stabilimento, la proprietà e l'AD hanno incontrato lavoratori e le organizzazioni sindacali riuniti in assemblea permanente presso la mensa aziendale. L' assemblea dei lavoratori AMCGG dello stabilimento di Matelica riunitasi subito dopo, ha deciso di: sospendere lo sciopero ad oltranza, pur mantenendo attivo lo stato di agitazione; riprendere la produzione in attesa della conferma dell'ordine dell'impianto di verniciatura, non revocabile, entro e non oltre il 25 marzo, come garantito dalla proprietà, unitamente alla tempistica e alla conferma dell'ordine della nuova linea produttiva. Solo con una risposta concreta e tangibile sarà consentito l'ingresso degli addetti al programma di smontaggio dell'attuale impianto produttivo, programmato a partire dal 25 marzo. Ulteriori 2 ore di sciopero hanno consentito questa mattina la partecipazione dei lavoratori all'incontro convocato dal Sindaco di Matelica, Alessandro del Priori, per l'aggiornamento sulla vertenza. Attendiamo la convocazione di una assemblea pubblica di confronto  tra le istituzioni locali, la proprietà e l'AD della AMCGG.
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08/03/2016 A Macerata il corso Ial per operatori nidi domiciliari
Ial Marche Macerata avvia il corso di “Aggiornamento operatore nidi domiciliari”. Il corso, autorizzato dalla provincia di Macerata e della durata di 88 ore, si svolgerà a Macerata, presso la sede IAL sita in via dei Velini 52/B. L’Operatore di nidi domiciliari, secondo quanto previsto dalla DGR 1038/2012, è un soggetto che accoglie uno o più bambini in età compresa tra 0 e 36 mesi presso il domicilio (proprio o della famiglia) o in luogo terzo appositamente attrezzato favorendone, in accordo con la famiglia, la crescita, la socializzazione, l’autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali. Requisiti fondamentali di accesso al percorso formativo: - Aver raggiunto la maggiore età (compimento del diciottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda) - Essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studi: laurea in campo educativo e formativo (psicologico e sociale) diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio diploma di dirigente di comunità rilasciato dall’istituto tecnico femminile diploma di maturità magistrale diploma di maturità rilasciato dal liceo psico-pedagogico/liceo delle scienze umane diploma di maturità professionale di assistente per comunità infantili - Non aver subito condanne penali, né avere in corso procedimenti penali per reati relativi ad abusi, maltrattamenti o altri fatti previsti dalla legge 3 agosto 1998 n. 269 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale a danno dei minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” (cfr. All. C DGR 1038/2012). Il percorso formativo sarà articolato come di seguito riportato: Aula didattica (58 ore): - UC 1: Curare il benessere psicofisico del bambino (12 ore) - UC 2: Preparazione e somministrazione pasti a bambini di età compresa tra 0-36 mesi (30 ore) - UC 3: Rispettare le norme di sicurezza (16 ore). La frequenza del modulo UC 3 di 16 ore comporterà il RILASCIO DELL’ATTESTATO DEL “CORSO ANTINCENDIO MEDIO RISCHIO”. Tirocinio (30 ore): Lo stage sarà effettuato presso una struttura per la prima infanzia di cui alla L.R. 9/03 art. 6 comma 2 lettere a) e b) Al termine del percorso formativo sarà rilasciato l’Attestato di Frequenza ai sensi dell’art. 8 L.R. 31/98. (Cod. Reg. TE10.11.1.1).Il corso avrà un costo complessivo di € 400,00 a persona.SCADENZA ISCRIZIONI: 25/03/2016
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08/03/2016 8 marzo 2016 Giornata internazionale delle donne
Nell'epoca della crisi, che è un passaggio verso un tempo nuovo, il Sindacato deve dare impulso al suo ruolo di intrapresa sociale. In questa espressione sono implicite una serie di parole chiave che dovrebbero indirizzare l’azione sindacale e politica: creare, vedere in modo nuovo, stabilire relazioni, “aver cura” di vari soggetti del mercato del lavoro, soprattutto degli "anelli deboli", tra cui possono essere inserite le donne, che, come i giovani, risentono maggiormente della “liquidità” delle nostre esistenze. Donne e giovani hanno difficoltà nel trovare una buona occupazione o nel mantenere il lavoro, nel senso che per loro è più alto il rischio di una flessibilità che diventa precarietà, come ci confermano le statistiche a cui, tra l'altro, sfuggono le scoraggiate e le rassegnate che neanche cercano più un lavoro per dedicarsi alla cura dei familiari che risulterebbe altrimenti costosa, in una sorta di obbligato badantato domestico che, oltre a mortificare spesso le aspettative personali, frena lo sviluppo sociale ed economico del Paese, poiché il lavoro delle donne incrementa il lavoro di tutti, come ci ricordava già Maurizio Ferrera in un suo libro del 2008, Il fattore D. Ancora in molti paesi sviluppati industrialmente la parità tra uomini e donne è una realtà solo sulla carta. Le donne sono un passo indietro in termini di trattamento retributivo, accesso al mondo del lavoro e alle posizioni di potere, formazione e qualità della vita; significativo il caso del gap retributivo e del capitale umano. A livello europeo le donne devono lavorare 59 giorni in più per guadagnare quanto un uomo, secondo quanto emerge dal rapporto presentato dalla Commissione europea, in occasione della “Giornata europea per la parità retributiva“, il 28 febbraio 2015; per questo Bruxelles si è impegnata a sostenere i datori di lavoro per ridurre il gap retributivo di genere con il progetto “Equality pays off”(“L’uguaglianza paga”). In Italia il gap è rilevante in relazione al capitale umano: il dato medio del capitale umano riferito ai maschi è di 435 mila contro 231 mila delle donne, quasi il doppio (e i dati sono fermi al 2008). In questo contesto, sviluppo, politiche contrattuali, fisco e previdenza incidono non poco anche sulla condizione familiare e lavorativa delle donne. Per questo la CISL si è attivata presentando una legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 500.000 firme che renda il fisco italiano più equo per  dare sollievo ai redditi da lavoro e rilanciare i consumi; anche sulle problematiche previdenziali bisogna intervenire per cambiare le regole delle legge Fornero che danneggiano soprattutto le donne per le difficoltà dovute a lavori usuranti e a percorsi sempre più frammentati e discontinui. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo cercato in questi anni di arginare lo “tsunami” della crisi, attraverso accordi nazionali e locali, ma sappiamo che il fronte dell'impegno è ripensare le politiche attive del lavoro e le politiche socio-familiari; proprio la necessità ci permette di riflettere sulle politiche nel loro complesso per programmare più efficacemente gli interventi, investendo in modo mirato le risorse e superando schemi che la crisi ha mostrato ormai legati a un contesto fordista profondamente cambiato. Oggi il welfare deve porre al centro le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni e l’empowerment dei cittadini e dei corpi intermedi, favorire l'elaborazione di progetti per sostenere le famiglie anche nel difficile compito di conciliare tempi di vita e di lavoro. Infatti la conciliazione rimane il "nodo gordiano" e la contrattazione è la leva per un cambiamento culturale che non può solo essere solo evocato dall'alto ma che, secondo la logica bottom-up, deve implementarsi nei luoghi dove i processi avvengono: la scuola, l'Università, i luoghi di lavoro, cioè spazi di azione e di riflessione per le politiche di gender empowerment; alcune novità positive in questo senso vengono dalla Legge di Stabilità 2016 e da alcune parti del Jobs Act. Sostenere la donna significa, quindi, sostenere la società nel suo complesso; eppure sostenere non basta: proviamo ad alzare lo sguardo e a promuovere, modernizzando davvero il nostro Paese dove sono troppo poche le donne che lavorano, dove ancora il peso del "soffitto di cristallo" è greve. E’ necessario allora guardare avanti con convinzione e fiducia, ripartendo dalle conquiste storiche quali quella del diritto al voto,che vide per la prima volta le donne italiane protagoniste il 10 marzo 1946, in occasione del voto amministrativo in 432 Comuni. Da li a poco il 2 giugno 1946 la partecipazione di tutte le donne al referendum per la scelta della Repubblica italiana. di Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità CISL MARCHE https://www.youtube.com/watch?v=LcWbswEFj24 Documentazione         Le 21 donne alla costituente (1) Istituto Luce_Elezioni amministrative 1946, il voto delle donne http://camera.archivioluce.com/camera-storico/scheda/video/i_tempi_della_politica/00045/IL5000094621/2/Elezioni-amministrative-il-voto-delle-donne-1946.html Italia 1946_Le donne al voto (1)        
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07/03/2016 Luca Talevi, Fp Cisl, ospite a Buonasera Marche
Fusione dei comuni, sanità e polizia municipale: questi i temi dell'intervista di Lucio Cristino a Luca Talevi,  segretario generale FP Cisl Marche, ospite a Buonasera Marche èTvMarche.
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07/03/2016 Stato d'agitazione alla Sma di Osimo per la cessione del deposito
L’assemblea dei lavoratori del deposito Scanal di Osimo, riunitasi il 3 marzo 2016, sentita la relazione dei Segretari regionali di categoria, contesta fermamente la scelta aziendale di cedere il ramo d’azienda, costituito dalla unità di Osimo, ad un operatore specializzato al fine di recuperare efficienza operativa. Il progetto aziendale, esplicitato alle organizzazioni sindacali solo due giorni prima dell’attivazione formale della procedura, viene peraltro attuato proprio nel momento in cui le parti avevano concordato di agire sul fronte della produttività per efficienziare la struttura di Osimo. L’assenza di comunicazioni specifiche in merito alla sede di lavoro, e di garanzie di mantenimento occupazionali che traguardino la mera fase di trasferimento del ramo d’azienda, unitamente al preannunciato cambio del contratto collettivo nazionale di lavoro, che implica anche la perdita del contratto integrativo aziendale alla scadenza, sono solo alcune delle criticità che l’operazione comporta per i lavoratori del deposito di Osimo. L’organico di Osimo si compone peraltro di una consistente parte di contratti a termine e somministrati che per anni hanno prestato la propria opera nell’unità distributiva di Osimo e per i quali alcuna garanzia di prosecuzione della propria attività nella nuova azienda è stata fornita da Sma che doveva invece farsi parte diligente e favorire l’assunzione in capo alla nuova azienda. I contratti di lavoro hanno invece la scadenza precisamente coincidente con la data di trasferimento del ramo di azienda, segno di quanto l’azienda avesse premeditato l’azione. I lavoratori del deposito, la Rsu e le Segreterie regionali di Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs Uil invitano l’azienda a rivedere la propria scelta, fornendo adeguate garanzie e tutele anche direttamente ai 125 lavoratori Sma che per molti anni hanno contribuito allo sviluppo del fatturato facendo della regione 3 una delle regioni più redditizie dell’azienda. A supporto della trattativa e quale segno della profonda contrarietà per una scelta strumentalmente sottaciuta al tavolo sindacale, l’assemblea unitamente alla RSU ed alle Segreterie regionali, hanno proclamato lo stato di agitazione: la mobilitazione è iniziata con il blocco immediato di tutte le prestazioni straordinarie e supplementari a partire dallo scorso 3 marzo e con una giornata di sciopero per l'intero turno di lavoro il giorno successivo. Ulteriori e diverse azioni di mobilitazione potranno essere previste nelle more della trattativa laddove dovessero permanere gli elementi di criticità sopra elencati.
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07/03/2016 L'apprendistato professionalizzante nel Fermano
Mercoledì 9 marzo, alle ore 10,30, presso la Sala del Consiglio provinciale di Fermo, Viale Trento 113 a Fermo, si svolgerà il Convegno “L’apprendistato professionalizzante, analisi finale della formazione svolta nel territorio fermano”, organizzato dalla Formazione Professionale della Provincia di Fermo in collaborazione con IAL Marche, alla presenza di Loretta Bravi, Assessore al Lavoro, Formazione Professionale e Istruzione della Regione Marche e Aronne Perugini, Presidente della Provincia di Fermo. L’Ente IAL, arrivato primo nell’Avviso Pubblico emesso dalla Provincia di Fermo, con fondi Ministeriali erogati attraverso la Regione Marche, ha concluso in un anno il progetto formativo avviando in classe 442 allievi per un totale di 1920 ore formative, e che solo nel territorio pertinente a Porto S. Elpidio e S. Elpidio a Mare ha coinvolto 266 aziende. L’incontro con un ampio numero di lavoratori e di datori di lavoro ha permesso di raccogliere dati per una ricerca condotta con l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti su cui relazionerà la professoressa Michela Cortini, su “La formazione: uno strumento per lo job satisfaction e la crescita professionale”. L’apprendistato si è rivelato uno strumento efficace per offrire lavoro ai giovani in tutto il territorio fermano, come confermano i dati di assegnazione degli apprendisti da parte della provincia agli enti formatori ( quattro compreso lo IAL), una platea di più di 3000 persone, principalmente diplomati o con titolo di scuola primaria, ma in cui ha fatto l’ingresso una presenza importante anche di laureati, inseriti in grandi aziende, in particolare del settore calzaturiero, ma anche in aziende medie, piccole e uninominali. Riferiranno inoltre di questa esperienza in tutte le sue opportunità e problematiche: per la Provincia di Fermo, Maurilio Cestarelli, Responsabile della Formazione Professionale , per lo IAl Marche l’amministratore Francesco Varagona; per le aziende saranno presenti Simona Pelosi della Tod’s srl e Gildo Cattolica della Gildo Tomaificio. Coordinerà i lavori il Segretario Regionale CISL Marche Sauro Rossi.
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07/03/2016 5 Minuti Cisl: La situazione delle carceri marchigiane - Collaborazione con il sindacato albanese per la qualità del sistema penitenziario
La situazione negli istituti di pena marchigiani tra criticità e opportunità. Il punto della Fns Cisl Marche. L'intervista ad Antonio Langianese, guardia penitenziaria Fns Cisl Marche e Maurizio Gabucci, Segretario aggiunto Fns Cisl Marche. L’ incontro tra la delegazione del sindacato di polizia penitenziaria albanese e i responsabili di Iscos e Fns Cisl Marche . Attivata la collaborazione tra le due sponde dell'Adriatico per migliorare le condizioni di chi in carcere ci lavora e ci vive. Le interviste a William Berrè, Segretario generale Fns Cisl Marche, Valentin Macaj, Presidente del Sindacato dei Servizi di Polizia d'Albania e Vincenzo Russo, Direttore Iscos Marche.
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06/03/2016 La Cisl ricorda Mario Apricena
Appuntamento lunedì 7 marzo alla Cisl di Fano, verrà dedicata la nuova sala accoglienza a Mario Apricena, recentemente scomparso. Apricena è stato un riferimento e una figura significativa per diverse generazioni di lavoratori della Cisl del territorio di Fano e poi Provinciale. Entrato in Cisl nel 1970 per quaranta anni ha lavorato con passione e lungimiranza prima nella categoria degli edili e del tessile, poi come Segretario Generale della Cisl di Fano dal 1981 al 1993 e in seguito come Segretario dei pensionati. Ha fatto conoscere e fatto crescere la Cisl. Il suo ricordo, il suo lavoro e le sue qualità personali sono un’occasione per tutti noi per richiamare i valori fondanti della Cisl, l’autonomia e il senso dell’impegno per l’Altro, la Cisl come soggetto sociale che si è sempre proposta di concorrere allo sviluppo delle comunità territoriali.
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03/03/2016 L'Anteas presenta il progetto "Nonno attivo"
"Nonno attivo". È il titolo e l'obiettivo del nuovo progetto dell'Anteas Falconara, che sarà presentato giovedì 10 marzo alle ore 18 al Centro cultura Pergoli di Falconara, alla presenza del sindaco Goffredo Brandoni, di Annarita Cuoccio, fisioterapista, Nicoletta Baroni, assistente sociale del Comune, e i presidenti dell'Anteas e del Rotary Club di Falconara Marittima. Il progetto, che vede il patrocinio del Rotary, la collaborazione del Comune, la Fnp Cisl pensionati Falconara Marittima e il sostegno del CSV Marche (Centro servizi per il volontariato), è rivolto a persone di età superiore ai 75 anni, segnalate dal loro medico di base e dai servizi sociali del Comune di Falconara, che non hanno la possibilità di uscire di casa per problemi di deambulazione e prevede un percorso di almeno dieci sedute di ginnastica dolce a domicilio, a cura della fisioterapista incaricata. L'Anteas Falconara offre a persone anziane, disabili e con sindrome di Alzheimer un servizio di accompagnamento all'inserimento lavorativo, di trasporto presso strutture pubbliche e private, e gestisce corsi di auto-aiuto e musicoterapia con l'obiettivo di promuovere una cultura positiva dell'invecchiamento attivo.
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03/03/2016 Richard Pearson ospite del seminario Ial sul benessere
Oltre 70 operatori del settore del benessere e fisioterapico provenienti da tutta la regione hanno partecipato al seminario formativo, organizzato da IAL Marche Srl, sulla cultura del benessere psico-fisico e sulle nuove frontiere del Touch Therapy che si è tenuto domenica 6 marzo a Civitanova Marche. Alla giornata di alta formazione specialistica, è intervenuto Richard Pearson, dottore in fisioterapia e maestro nella lettura psico-biologica emozionale del corpo. Le metodologie presentate riguardano tecniche di normalizzazione che promuovono il senso psicofisico di relax, maggiore mobilità, drenaggio e scioltezza del corpo. Obiettivo del metodo è infatti un lavoro olistico integrato profondo, originale e concreto, in risposta al bisogno di ritrovare nuovo equilibrio, energia e benessere. Al termine della giornata è stato rilasciato un attestato di frequenza a tutti i partecipanti. I prossimi appuntamenti formativi specialistici con il dott. Richard Pearson, in programma per il mese di maggio, che si terranno presso la sede IAL Marche Srl di Macerata in Via dei Velini, 52/B, saranno su trattamenti delle tensioni muscolo-articolari della colonna vertebrale, spalle e collo e sulle tecniche di massaggio di induzione fasciale. Per ricever maggiori informazioni relative all’offerta formativa, gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria organizzativa IAL Marche di Macerata, sita in Via dei Velini 52/B tel. 0733/240171 e 0733/261383, email macerata@ialmarche.it FB Ial Marche Macerata
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03/03/2016 Presentato il rapporto Cedam 2015 sull'edilizia
I marchigiani investono nella casa. Nel 2014 ogni famiglia marchigiana ha speso in media 729 euro per interventi sulla propria abitazione. In questa particolare graduatoria siamo al terzo posto in Italia, preceduti dall’Emilia Romagna dove la spesa per la manutenzione straordinaria della casa è di 1.050 euro a famiglia, e dal Friuli Venezia Giulia con 844 euro a famiglia. I più parsimoniosi si sono rivelati i siciliani che hanno investito nei lavori di manutenzione appena 99 euro mentre la media nazionale è stata di 410 euro. Lo rende noto il rapporto Cedam sull’edilizia dell’artigianato e delle piccole e medie imprese delle Marche, presentato oggi ad Ancona. Spese, quelle dei marchigiani, più che giustificate, visto che il 70 per cento delle 615 mila abitazioni è stato costruito più di 40 anni fa ed il 20 per cento si trova in cattivo stato di manutenzione. Fatto sta che anche nel prossimo anno i marchigiani continueranno a spendere per la manutenzione straordinaria della casa. Secondo il rapporto Cedam almeno una famiglia su dieci investirà in migliorie nella propria abitazione, il valore più alto degli ultimi cinque anni. In particolare per l’isolamento termico delle mura. Anche la domanda di pannelli termici e fotovoltaici continuerà a crescere, complice la proroga degli incentivi fiscali, così come sono destinati ad aumentare la sostituzione della vecchia caldaia con un modello di ultima generazione e quella degli infissi. Malgrado le spese dei marchigiani nelle ristrutturazioni, negli anni della crisi il settore delle costruzioni nelle Marche ha perso terreno. Infatti se gli investimenti nelle manutenzioni straordinarie sono aumentati dal 2009 del 21 per cento, quelli in nuove abitazioni sono crollati del 65 per cento e quelli nelle opere pubbliche del 48 per cento. A dirlo i dati del rapporto Cedam illustrati da Fabiana Screpante dell’ Ufficio Studi Confartigianato Marche e da Giovanni Dini del Centro Studi Cna Marche. «Alla fine del 2015 - hanno affermato Dini e Screpante - le imprese edili marchigiane erano 23.386 di cui 16.260 artigiane. Proprio queste ultime sono state quelle che hanno pagato di più la crisi, con una diminuzione del 13,1 per cento del numero delle imprese negli ultimi sei anni mentre complessivamente il settore delle costruzioni perdeva il 7,4 per cento delle imprese. Solo lo scorso anno le imprese edili artigiane sono diminuite di 464 unità». Bilancio pesante anche per i lavoratori del settore. In sei anni si sono persi 8.800 posti del lavoro, pari al 21,1 per cento del totale. In pratica ad aver perso il lavoro, secondo il rapporto Cedam, è stato un occupato in edilizia su cinque. Attualmente gli occupati nelle costruzioni marchigiane sono 32.650 di cui il 48,8 per cento sono dipendenti rispetto ad una media nazionale del 60 per cento. Una conferma delle difficoltà risulta evidente anche dalla flessione del credito erogato alle imprese del settore, che nel 2015 ha superato di poco i 3 miliardi di euro, il 20,7 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Associazioni d’impresa e sindacati hanno sottoscritto un protocollo d’intenti, proprio per favorire il credito alle imprese edili, attraverso la costituzione di un Fondo di Garanzia regionale con la partecipazione della Regione, della Cassa Depositi e Prestiti e di altri soggetti istituzionali. «La Regione vuole favorire gli interventi di riqualificazione edilizia - ha dichiarato la Vicepresidente della Regione Marche Anna Casini -  evitando di consumare nuovo suolo, anche riducendo gli oneri concessori. Per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica abbiamo stanziato 8,5 milioni di euro. Inoltre puntiamo inoltre a valorizzare il patrimonio storico e culturale. Sull’edilizia scolastica abbiamo messo 18 milioni e 11 per le scuole innovative». «Vanno rilanciati i lavori pubblici - ha sottolineato il Vicepresidente di Cedam Massimo Giachetti - a partire dall’edilizia scolastica e sanitaria, dalle opere infrastrutturali fino agli interventi per la bonifica dall’amianto, la difesa dal rischio idrogeologico e l’adeguamento sismico. Attualmente nelle Marche ci sono 26 milioni di lavori pubblici appaltati ma bloccasti per motivi amministrativi o burocratici».
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