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03/12/2015 Per non dimenticare la guerra in Ucraina
Due anni fa gli ucraini sono scesi in piazza per ribellarsi al regime cleptocratico di Yanukovych e al suo disegno di inquadrare il Paese nella schiera dei totalitarismi post-sovietici legati a Mosca. La risposta militare russa in Crimea e Donbass ha prodotto un nuovo conflitto congelato, questa volta nel cuore dell'Europa, non troppo lontano dall'Italia. Nonostante l’eco mediatica degli eventi, sono tanti i punti oscuri sulla rivoluzione ucraina, sul conflitto politico-militare in corso e sulla difficile reintegrazione dell'Ucraina nella sua originaria famiglia europea. È opportuno chiedersi: cosa sappiamo della reale situazione odierna in Ucraina,della sua lotta contro la burocrazia e delle altre piaghe ereditate dal passato sovietico? Qual è il reale impatto della propaganda russa sui mass-media europei e qual è il peso della disinformazione che continua a influenzare l'opinione pubblica italiana? E,soprattutto, perché la questione ucraina è così importante per idestini dell'Europa? L'evento “Cosa succede in Ucraina?”, che nasce dalla volontà di rispondere a questi interrogativi, sarà introdotto dalla slavista Giovanna Brogi, Professore ordinario presso l'Università di Milano,nonché Professore onorario all'UVU (Monaco), Professore Honoris Causa presso l'Università Nazionale Accademia Mohyliana (Kyiv).Intervengono: Anna Zafesova, giornalista russa, inviata speciale ed editorialista de “La Stampa” che ha dedicato numerosi scritti alla crisi ucraina; Giulia Lami, Professore ordinario presso l'Università di Milano, specialista in Storia dell'Europa Orientale e autore di testi sulla storia dell'Ucraina; Massimiliano Di Pasquale, fotogiornalista e saggista, autore del libro “Ucraina terra di confine”. L'incontro, promosso da ANOLF, Associazione Italiana Studi Ucraini e Comunità Ucraina nelle Marche, con patrocinio del Comune di Ancona, si terrà venerdì 11 dicembre alle ore 17.00 ad Ancona in Ex-Sala del Consiglio (largo XXIV Maggio 1), ed è rivolto a un ampio pubblico.
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03/12/2015 Riforma previdenziale, sanità e sociale: i temi dell'assemblea dei pensionati della Vallesina
Si è svolta martedì 2 dicembre a Jesi un’assemblea dei pensionati per approfondire i temi delle pensioni, della sanità e del sociale. Giovanni Focanti, Coordinatore delle rappresentanze locali sindacali, ha illustrato le proposte più significative riguardanti la piattaforma nazionale sulla riforma previdenziale; si è inoltre soffermato sul confronto in atto con la Regione Marche in materia sanitaria e sociale, evidenziando che questi temi riguardano i pensionati, che in Vallesina sono circa 22.600, con pensioni medie che si aggirano intorno a 750 - 800 euro, vicine alla soglia della povertà assoluta. Dopo la relazione sono intervenuti diversi pensionati che hanno sollecitato una risposta soprattutto sulle lunghe ed estenuanti liste di attesa, aggravatesi dopo la chiusura di alcuni presidi già presenti nella Vallesina, al pronto soccorso dell’0spedale Carlo Urbani di Jesi; sulla solitudine degli anziani, in particolare l’attuazione del trasporto delle persone anziane verso strutture sanitarie per effettuare prestazioni sanitarie e terapie attraverso il coinvolgimento delle associazione dei volontari; sull'apertura di un centro diurno per i malati di Alzheimer, da tempo promesso dalle istituzioni, ma mai realizzato che darebbe una risposta alle oltre 500 famiglie coinvolte; sulla riapertura della RSA di Montecarotto, dopo quasi 5 anni di attesa, e realizzazione di una RSA per la città di Jesi. I pensionati auspicano che il nuovo piano regionale per il contenimento delle liste di attesa dia risposte in tempi più brevi di quelli ipotizzati e non ancora attuati. Nelle conclusione, Anacleto Giuliani dello SPI Cgil, oltre ad impegnare lo SPI, la FNP e la UILP per ottenere risposte locali nel merito delle domande scaturite, ha messo in risalto l’importanza della partecipazione sia al presidio del 4 dicembre davanti alla sede dell’Inps di Ancona, per respingere la proposta del governo nazionale sul taglio dei finanziamenti ai Patronati, che comporterà minore tutela per le fasce deboli della popolazione oltre a dover pagare prestazioni che prima erano gratuite; sia alla manifestazione nazionale di Firenze programmata il 17 dicembre nella quale si discuterà di tutte le tematiche previdenziali, sociali e sanitarie oggetto degli incontri con il Governo nazionale.
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03/12/2015 Rapporto 2015 dell'Osservatorio regionale mercato del lavoro
La Regione Marche ha pubblicato il Rapporto annuale 2015 dell'Osservatorio regionale mercato del lavoro. Il Rapporto contiene una serie di dati (anno 2014) sul contesto economico, sugli indicatori di crisi (cassa integrazione e mobilità) sulla demografia delle imprese, sul mercato del lavoro (dati a fonte Istat), su assunzioni e cessazioni e sul Programma Garanzia Giovani. Rapporto Osservatorio regionale Marche mercato del lavoro 2.pdf
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02/12/2015 Dl Banche: First e Cisl Marche lanciano appello per tutela occupazione e risparmio
In concomitanza con l’inserimento del Dl Banche nella Legge di Stabilità, e il conseguente termine per la presentazione dei subemendamenti fissato a venerdì 4 dicembre, First Cisl Marche e Cisl Marche lanciano un appello ai politici e ai parlamentari marchigiani ad agire in modo coeso e rapido per tutelare l’occupazione e il risparmio, in considerazione del salvataggio di Banca Marche: operazione che ha sì garantito la continuità operativa dell’istituto di credito, ma che ha anche rappresentato un grave contraccolpo per i piccoli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate, che hanno visto azzerato il valore dei titoli. «Il tempo stringe .– dichiarano Giovanni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche, e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche – È necessario individuare misure tecniche che consentano, da un lato, la massima tutela possibile dei livelli di occupazione, dall’altro un minimo di ristoro per i possessori di obbligazioni subordinate e per i piccoli azionisti, anche per sollevare molte famiglie marchigiane dal danno ricevuto, acquistando titoli sulla base di informazioni errate, e per riallacciare il legame con la nuova banca».
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01/12/2015 Tagli ai Patronati: presidi davanti alle sedi provinciali Inps delle Marche il 4 dicembre
La Legge di Stabilità per il 2016 introduce nuovi tagli al Fondo Patronati (dopo quelli degli anni scorsi), fondo alimentato dai contributi obbligatori dei lavoratori e non dalla fiscalità generale. Con questi ulteriori tagli, si mette a rischio la gratuità dei servizi erogati per conto della Pubblica Amministrazione (pensioni, disoccupazioni, maternità, invalidità civile, infortuni, malattie professionali, titoli di soggiorno per gli immigrati, ecc...), oltre ai posti di lavoro degli operatori dei Patronati. Solo nelle Marche, e solo i Patronati del CE.PA. (ACLI–INAS CISL–INCA CGIL–ITAL UIL) che nella nostra regione si avvalgono di 200 operatori e di oltre 150 collaboratori per supportare il servizio ai cittadini, nel 2014 hanno elaborato oltre 350.000 pratiche. Tra le più significative: oltre 20.000 pratiche di pensione e 36.000 di ricostituzione, 10.000 prestazioni assistenziali, 80.000 domande di sostegno al reddito, 45.000 pratiche di infortuni sul lavoro e malattie professionali e 30.000 domande/rinnovi di titoli di soggiorno e ricongiungimenti familiari per immigrati. È bene ricordare che, su oltre 100 tipologie di pratiche previste nel paniere dell’attività obbligatoria e gratuita svolta dai Patronati, solo 34 sono remunerate con il Fondo Patronati. Dal 2010, l’INPS ha imposto ai cittadini l’obbligo di accedere ai servizi solo per via telematica, senza curarsi della complessità del processo, delle poche conoscenze informatiche per molte persone, della scarsa conoscenza delle complesse procedure per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali del nostro Paese, delegando ai Patronati il supporto necessario alle tutele dei cittadini. I nuovi tagli al Fondo Patronati mettono il sistema in crisi: i cittadini saranno costretti a riversarsi in massa direttamente all’INPS per ricevere le tutele che l’Istituto non è più in grado di dare, in alternativa dovranno mettere mano al portafogli per pagare i servizi che fino ad oggi ricevono gratuitamente. Per rendere visibili gli effetti che i tagli produrranno, il 4 dicembre dalle ore 10,00 alle ore 12,30, gli operatori dei Patronati del CE.PA. Marche, insieme ai pensionati e ai delegati sindacali di CGIL-CISL-UIL, effettueranno 5 presidi davanti alle 5 sedi provinciali dell’Inps di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. GLI EFFETTI DEI TAGLI AI CAF E AL FONDO PATRONATI  LA CAMPAGNA IN RETE #IOCIMETTOLAFACCIA #XIDIRITTI  I PRESIDI NELLE MARCHE:
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01/12/2015 Ial Marche tra i promotori del progetto VU-BI-ELLE
Sarà presentato giovedì 3 dicembre VU-BI-ELLE,  il progetto che prevede la partecipazione di 20 scuole di invio dislocate in tre Regioni italiane: Marche, Toscana e Molise, e il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, delle parti sociali, delle aziende e degli Enti pubblici competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro. Ial Marche, ente di formazione professionale della Cisl, è tra i promotori del progetto, frutto di un articolato Consorzio di partner nazionali e transnazionali. VU-BI-ELLE risponde ad un bisogno specifico di formazione e aggiornamento professionale per docenti e tutor di rete che svolgono funzioni di tutoraggio nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro e dei percorsi di Work Based Learning (WBL). La finalità è di offrire loro metodologie e strumenti europei di più ampio raggio per la progettazione di percorsi flessibili di apprendimento e piani di studio personalizzati per i discenti. In considerazione dell'importanza che l'Alternanza Scuola Lavoro e i percorsi di apprendimento basati sul lavoro rivestono nell'attuale scenario nazionale ed europeo per i giovani e il loro futuro occupazionale, Ial Marche, in collaborazione con alcuni dei partner del Consorzio (Regione Marche, Reattiva, Cisl Marche) e con l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, presenterà il progetto e altre buone pratiche relative all'Alternanza Scuola Lavoro e ai percorsi di WBL nella conferenza di lancio che si terrà ad Ancona giovedì prossimo presso la sede della Regione Marche. Programma Conferenza di lancio VU-BI-ELLE
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01/12/2015 Fai Cisl: allarme sicurezza e agibilità porto P.S. Giorgio
La voce drammatica del porto sangiorgese e l’intera marineria attinente nonché l’indotto collegato, non può rimanere inascoltata. L’emergenza che sta vivendo il porto di Porto San Giorgio è stata illustrata dalla Fai Cisl Marche durante i lavori della consulta ittica, riunitasi il 30 novembre scorso, «Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei natanti e del personale a bordo che rappresentiamo, ma anche per possibilità concreta di perdere l’agibilità di un porto importante, come quello sangiorgese, a causa dell’impraticabilità dei suoi fondali.- dichiarano Silvano Giangiacomi, Danilo Santini e Gabriele Monaldi della Fai Cisl - Abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo regionale appositamente dedicato al tema del dragaggio non solo per monitorare ed intervenire sulle situazioni dei porti in difficoltà, come nel caso di Porto S.Giorgio, ma anche per programmare interventi strutturali nel medio-lungo termine , al fine di riportare la situazione una volta per tutte all’anno zero, con dragaggi regolari , e non decennali o ventennali , in tutta la costa delle Marche». La Fai Cisl ha sollecitato la Regione Marche di prevedere, quanto prima, nel bilancio regionale le risorse necessarie agli interventi contingenti per porti ,come quello di Porto S.Giorgio, che non possono più permettersi il lusso di aspettare. La Fai Cisl auspica che il tavolo regionale dedicato al tema del dragaggio venga attivato quanto prima e abbia il coordinamento e la supervisione degli assessori : Casini (porti e infrastrutture), Bora (pesca) e Sciapichetti (difesa suolo e costa); ed il contributo delle associazioni datoriali e sindacali di settore .
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01/12/2015 #Pubblico6Tu: il 28 novembre a Roma la manifestazione nazionale per il rinnovo del contratto
"Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini" il 28 novembre i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese sono scesi in piazza a Roma insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Con lo slogan "Pubblico6Tu, ContrattoSubito", oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, hanno manifestato in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese hanno marciato da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze è stato allestito il palco per i comizi. Alta partecipazione dalle Marche. «Basta con l'invasione della legislazione nella contrattazione - dichiara Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - ci mobilitiamo per il riconoscimento delle specificità presenti nei vari comparti del pubblico impiego affinché si creino gli strumenti per potenziare il pubblico e valorizzare le risorse umane presenti. Chiediamo il rinnovo dei CCNL fermi da sei anni e il rilancio della contrattazione integrativa, unico vero volano  per coniugare la valorizzazione delle professionalità dei lavoratori con il quotidiano miglioramento quali-quantitativo dei servizi erogati alla cittadinanza.». Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, aggiunge: «Abbiamo manifestato contro l’aumento “mancia” previsto dalla Legge di Stabilità: sette euro a testa, è quanto prevede la legge per il rinnovo del contratto degli insegnanti: una miseria! L’ennesima vergogna anche perché docenti e personale ata hanno il Contratto fermo al 2009 e in tutti questi anni il potere d’acquisto dei loro stipendi è talmente diminuito che a stento si arriva a fine mese. Adesso l’ennesimo schiaffo: 7 euro, 7 euro della vergogna». «Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento. -prosegue Bartolini - Senza contrattazione non vi è vera innovazione. Il blocco della contrattazione degli ultimi anni ha prodotto un tempo di “riforme” senza sviluppo e di “cambiamento” senza avanzamento; è quanto avviene anche con la legge 107, che tende a ridimensionare fortemente gli spazi di partecipazione e cooperazione. È più che mai necessario ridare certezza del diritto sulle competenze della contrattazione, che non può essere demolita “a rate” da ripetute incursioni legislative». LA MANIFESTAZIONE
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01/12/2015 Gruppo Terna: le elezioni Rsu rafforzano la Flaei Cisl
La scorsa settimana si sono tenute le elezioni per il rinnovo di Rsu ed Rlsa presso tutte le Unità del Gruppo Terna SpA. Per quanto riguarda i lavoratori marchigiani, come già avvenne nelle precedenti elezioni del 2009, l’elezione della Rsu avviene in collegi riservati a suffragio regionale pur costituendo una Rsu ed Rlsa uniche con i colleghi dell’Umbria. Ancora una volta i lavoratori, gli elettori dei due singoli collegi, hanno dato segno di forte partecipazione attribuendo a questa tornata elettorale grande importanza. Su 71 complessivi aventi diritto al voto solo un lavoratore ha mancato l’appuntamento. Inoltre non vi sono state, in nessuna delle due Regioni, espressioni di voti nulli o di schede bianche. La Flaei Cisl Marche si dichiara soddisfatta del risultato ottenuto che vede consolidare, nelle Marche come in Umbria, la sua rappresentanza. Coi risultati ottenuti la scorsa settimana, la Flaei-Cisl elegge 2 Rsu: Diego Carsillo (Marche) e Francesco Sabatini (Umbria). Sabatini sarà inoltre indicato dalla componente Flaei umbra quale Rsla. «Siamo fiduciosi, anzi certi, che i nostri eletti sapranno ben rappresentare tutti i lavoratori di Terna - dichiara Marco Gentili, segretario generale Flaei Cisl Marche - improntando il proprio lavoro al servizio dei propri colleghi e ponendo la massima attenzione e disponibilità nell’ascolto delle problematiche che quotidianamente si presentano nei posti di lavoro e mettendo tutto il loro impegno, in sinergia con noi della Flaei Cisl, per trovare le soluzioni più idonee».  
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01/12/2015 5 Minuti Cisl: Italia di Mezzo, Accordo Best, Violenza Donne
Ipotesi accorpamento regioni del centro, l’ Italia di mezzo, il punto di Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche dopo l’incontro tra i presidenti di Marche Umbria e Toscana.Vertenza Best spa di Cerreto d'Esi, firmata l’intesa che riduce gli esuberi. Soddisfazione della Fim Cisl . Le interviste a Andrea Cocco segretario regionale Fim Cisl Marche e Marylin Petruio, Rsu Fim Cisl Best.Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la Cisl aderisce alla campagna #posto occupato e rilancia il servizio di consulenza legale per vittime di molestie, mobbing e violenza privata. Le interviste a Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità Cisl Marche, e Avv. Raffaella Spettoli, servizio consulenza e assistenza legale per vittime di violenza Insieme alla Cisl . https://youtu.be/nU74ouBYkJY
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28/11/2015 Fit Cisl primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche
La Fit Cisl Marche vince le elezioni Rsu e Rls del gruppo Ferrovie dello Stato. Le consultazioni, tenute dal 24 al 27 novembre, hanno visto prevalere la Fit come primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche con il 25,55% dei voti nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu e il 27,14% nelle Rls. Alta la partecipazione al voto, attorno all'80%. «Ringrazio i lavoratori marchigiani delle ferrovie per la fiducia accordata. - dichiara Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche - Le Ferrovie dello Stato stanno vivendo una fase di cambiamento delicata e importante: il nostro impegno, di fronte al risultato delle elezioni, è di contribuire alla tutela del lavoro e della qualità dei servizi per i cittadini. Quello di oggi è un evento storico che ci vede, per la prima volta, come sigla preminente e di riferimento del settore». «Un importante risultato della Fit Cisl. - aggiunge il segretario generale Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - Continuiamo a vincere nelle Marche dopo le affermazioni nelle Poste, nella Scuola, nel Pubblico impiego e in varie aziende dei settori privati».
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27/11/2015 Priorità del prossimo confronto sulla sanità: non autosufficienza, cure domiciliari, Fondo di solidarietà e Case della Salute
In attesa che riprenda il confronto tra Regione e Sindacati confederali sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario – il prossimo incontro è in calendario per il pomeriggio di lunedì 30 novembre p.v. – le Organizzazioni Sindacali dei pensionati di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche manifestano la necessità di un’attenzione particolare ai servizi per i cittadini più anziani e non autosufficienti. Le Marche sono al quarto posto nella classifica delle Regioni italiane, stilata a maggio 2015, rispetto all’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari del 2013. L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) ha inoltre certificato un utile complessivo della sanità marchigiana di quasi € 62,5 milioni € nel 2014. Risultati lusinghieri, realizzati richiedendo pesanti sacrifici al personale di assistenza - tra il 2009 e il 2014 l’Asur ha “perso” 2.104 unità (più del 13%) – con inevitabili, pesantissime ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi erogati agli utenti. Due sono le emergenze sulle quali SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche invitano la Regione a concentrarsi. La prima riguarda il sistema delle cure domiciliari sanitarie e sociali. Nonostante nel 2014 sarebbero dovute essere stati investiti in questo settore 1.3 milioni di € di quota sanitaria, l’assistenza effettivamente erogata agli utenti risulta ridotta ed ancora estremamente frammentata e disomogenea sui territori. Nonostante ripetuti solleciti, la Regione non ha ancora condiviso con le Organizzazioni Sindacali i dati necessari a far ripartire un confronto serio e costruttivo. Anche le risorse impegnate sul versante sociale per il 2015 hanno subito una flessione. Del resto, che la sanità marchigiana non brilli per trasparenza lo dimostra anche la recente indagine dell’Agenas, che colloca le aziende sanitarie regionali all’ ultimo posto rispetto agli adempimenti informativi in tema di tempi d’attesa e rapporti con i soggetti privati. E’ necessario poi finanziare il Fondo regionale di solidarietà, previsto dagli accordi sindacali, con il quale coprire gli incrementi della compartecipazione richiesta agli utenti. Il timore è che, senza tali risorse, l’applicazione della nuova normativa, ufficialmente in vigore dal gennaio 2015 ma temporaneamente sospesa proprio in attesa dell’istituzione del Fondo, possa comportare incrementi insostenibili delle rette, a partire da quelle applicate nelle Residenze protette per anziani non autosufficienti. Rispetto a queste ultime, SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche restano in attesa di conoscere il progetto di allocazione di 400 ulteriori posti sul territorio regionale. Un percorso che dovrà necessariamente armonizzarsi con il recente atto di fabbisogno recuperando cosi i forti divari territoriali e considerando anche il processo di implementazione delle Case della Salute, in particolare di quelle che sorgeranno al posto dei piccoli ospedali riconvertiti, nei quali la residenzialità extraospedaliera (posti letto di cure intermedie e di RSA) dovrà avere un rilievo centrale.
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27/11/2015 Bartolini e Talevi ospiti a Buonasera Marche, èTvMarche
Scuola, Sanità, Province, Enti Locali,  Vertenza vigili urbani Comune di Ancona #Pubblico6Tu  Contratto subito per i lavoratori pubblici Manifestazione nazionale a Roma sabato  28 novembre per il rinnovo del contratto. Interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola e Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche a cura di Giulia Boschi.Buonasera Marche 25 novembre 2015, èTvMarchehttps://youtu.be/acXbYuVTZdQ
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26/11/2015 Sciopero alla Saipem di Fano per difendere il lavoro
Un centinaio di manifestanti davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore organizzato stamattina da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l'attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil  chiederanno un incontro con il Governo, dato il ruolo importante che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e, in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi le possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. «Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche ma per tutta l’Italia. - sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche - Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e Sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi». I sindacati chiedono che il Governo risponda non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del paese. L’illusione è pensare che possano convivere crescita e deindustrializzazione. Che basti fare finanza o economia di nicchia, immaginando che la scomposizione delle filiere industriali, le delocalizzazioni, determinando risparmi, alla lunga non facciano un danno al paese. Cedere la raffinazione per Eni significa in larga parte perderla; rinunciare alla chimica verde significa precludere un futuro all’Italia; abbandonare alcune attività di Saipem o la vendita del gas per usi civili e commerciali vuol dire determinare gravi problemi occupazionali, perdere contatto con il corpo vivo del paese e non coglierne per intero il valore industriale e sociale. Sono questi i motivi per cui i sindacati di categoria ritengono  sbagliata l’impostazione dell’Eni e chiedono alla Presidenza del Consiglio ed al MISE; alle Commissioni di merito dei due rami del Parlamento ed ai Presidenti delle Regioni Interessate fino ai Sindaci, con i quali in questi anni hanno siglato  importanti accordi sia di sviluppo e riconversione come di risanamento ambientale, di condividere le nostre preoccupazioni e chiedere all’Eni di cambiare le sue decisioni. In questo senso il coordinamento unitario Femca, Filctem e Uiltec – insieme alle Segreterie nazionali -, nel chiedere un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, ha indetto per il 5 dicembre a Roma una grande Assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i Presidenti delle Regioni, i Sindaci interessati, le Commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche. All'Assemblea nazionale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo. Comunicato nazionale Eni Saipem
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25/11/2015 Al via il Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro
Insediato oggi  il  Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro della regione Marche. Il CREL è un organo regionale di  espressione delle parti sociali, sindacati, associazioni di impresa, mondo cooperativo e credito, che opera esprimendo pareri sulle proposte di legge che devono essere esaminate dalla Assemblea Legislativa, e può a sua volta autonomamente proporre provvedimenti normativi. Eletti presidente, Marco Manzotti, a nome dei sindacati confederali, e vicepresidente Paola Bichisecchi, in rappresentanza delle associazioni imprenditoriali. «Si tratta di un organismo di partecipazione importante, i cui membri non percepiscono alcun compenso e si propongono di dare un libero apporto delle realtà associative del lavoro e dell'economia alla comunità regionale.» ha commentato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche,membro del nuovo Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro della regione Marche.
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25/11/2015 Contraffazione: iniziativa dell'Adiconsum a Macerata
Si terrà domani 26 novembre presso l'aula magna dell'Istituto tecnico commerciale "A.Gentili" di Macerata l'incontro del progetto "Contraffazione? Io non compro il falso" organizzato dall'Adiconsum con la collaborazione della Camera di commercio di Macerata e la partecipazione del Colonnello Amedeo Gravina, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Macerata. All'iniziativa, che inizierà alle ore 10, saranno presenti gli studenti dell'Istituto tecnico commerciale e del Liceo artistico "G.Cantalamessa". Alessandra Fioravanti dell'Adiconsum di Macerata descriverà l’iniziativa e il ruolo dell’ Adiconsum in riferimento al fenomeno della contraffazione, alle conseguenze dal punto di vista sanzionatorio per il consumatore e i canali di distribuzione e illustrerà i motivi per non acquistare un falso. Claudia Guzzini, responsabile Area Tutela del mercato della Camera di commercio Macerata, spiegherà le funzioni della CCIAA sulla sicurezza dei prodotti, la marcatura CE e l'etichettatura corretta con riferimento, in particolare, ai prodotti alimentari. Il Colonnello Gravina  parlerà dei rischi per la salute e per la sicurezza e i danni all'economia causati dal fenomeno della contraffazione. Dai questionari rivolti ai giovani degli istituti di II grado, è emerso che i giovani acquistano in maniera automatica dai cosiddetti vu cumprà, oppure on-line, tenendo in considerazione il basso prezzo e la marca, e senza alcuna riflessione in merito al gesto che compiono. È dunque necessario rendere il consumatore sempre più consapevole e responsabile negli acquisti di beni, fornendo strumenti di conoscenza che permettano lo sviluppo del senso critico e quindi forme di prevenzione e di autotutela, nonché alimentando il senso civico di ognuno su un fenomeno che riguarda non solo lo sviluppo della nostra economia, ma che attiene direttamente alla salute del consumatore. La forza del contrasto, per raggiungere risultati visibili, necessita a priori di un’azione sinergica a livello provinciale, una ampia alleanza tra imprese, soggetti sociali e associazioni di categoria, consumatori e forze dell’ordine, finalizzata ad un forte investimento culturale per accrescere la cultura della legalità, della salute e della sicurezza, mettendo in atto azioni comuni di prevenzione
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25/11/2015 Costruire il rinnovamento e investire nel protagonismo dei giovani
Dare voce e rappresentanza alle istanze dei giovani, dare spazio alle loro progettualità di vita e di lavoro, è un obiettivo cruciale  per il  sindacato ed in generale per il nostro paese. Semplificare e generalizzare è sempre sbagliato, ancor più se si parla di giovani. Tentare, con umiltà e attenzione, di mettersi in ascolto ed elaborare chiavi interpretative è necessario. I giovani oggi affrontano percorsi di autonomia e di definizione della propria identità più complicati che nel passato, in una realtà sociale più fragile e frammentata, ove si convive con incertezza e complessità crescenti; a fronte di orizzonti comunitari più evanescenti, i giovani si trovano ad affrontare una pluralità di tragitti di formazione e lavoro, nell’impegno per la costruzione del proprio progetto di vita, spesso in solitudine e con un crescente spaesamento.  Secondo una ricerca Demopolis - IAL nazionale,  per i cittadini italiani fra i 18 ed i 34 anni, “il lavoro è oggi priorità esistenziale, dimensione stessa dell’identità personale, condizione necessaria e non eludibile per la progettazione del futuro”. Fra gli aspetti che mettono più in difficoltà le nuove generazioni, l’84% dei giovani intervistati, indica al primo posto l’incertezza sull’Avvenire; 7 su dieci segnalano la temporaneità del lavoro e la mancanza di un reddito adeguato, ma anche la discontinuità della retribuzione. Oltre 6 intervistati su 10 immaginano, probabilmente non a torto, “che occuperanno in prospettiva nel nostro Paese, una posizione sociale ed economica decisamente peggiore rispetto a quella della precedente generazione..”. Giovani più capaci di stare nell’incertezza ma, forse al contempo, esposti al rischio che troppa incertezza produca angoscia e difficoltà di guardare al futuro, di esser sempre di più schiacciati sul presente.   Si tratta di tendenze che possono indurre i giovani all’adattamento al ribasso delle proprie competenze, al rinvio,  se non alla completa rinuncia, delle proprie progettualità di vita e lavoro. Al disagio vissuto sul piano personale si aggiunge il rischio di disperdere un potenziale di imprenditività, aspetto significativo in una società in cui lavoro “non c’è” ma è da generare. In tale situazione è più difficile anche costruire forme di appartenenza (che chiedono ingaggio, progetto, riconoscimento) e di partecipazione; di fronte a questi tragitti frammentati, individualizzati, è infatti più difficile per i giovani il rappresentare se stessi dentro racconti comuni. Ed al contempo per le organizzazioni è difficile la costruzione di osservatori, di forme di rappresentanza. Per questo molti giovani possono essere indifferenti verso organizzazioni come il sindacato confederale, per poca conoscenza o scarsa consuetudine; per questo la Cisl crede che sia necessario e possibile ritessere e consolidare il rapporto con i giovani: nella sua recente Assemblea Programmatica ha individuato questa come un’area prioritaria di impegno sin dai prossimi mesi. I giovani vanno ascoltati di più, per conoscere la ricchezza e la complessità dei loro mondi. va favorita la loro voglia di partecipazione anche tramite forme flessibili e innovative di appartenenza al sindacato, bisogna aver cura di loro quando affrontano difficoltà, solitudini e vuoti di tutela nei primi accessi al lavoro. Per questo come Cisl abbiamo deciso di mettere in gioco energie umane, competenze e risorse necessarie per attivarci in forma diretta sul fronte dei servizi per il lavoro (informazione, consulenza, orientamento, formazione, fino al matching domanda-offerta) e rispondere al bisogno di accompagnamento, dei giovani e non solo, nelle faticose transizioni dal sistema formativo al mondo del lavoro e all’interno del mondo del lavoro. Abbiamo deciso di essere più presenti nelle scuole e nelle università, con percorsi formativi che mettano al centro la dimensione valoriale del lavoro, sostengano le capacità di orientamento degli studenti, offrano esperienze utili di alternanza scuola-lavoro e di tirocinio. Costruire il rinnovamento e investire nel protagonismo dei giovani sono oggi sfide necessarie per il sindacato così come per tutte le organizzazioni del nostro paese, esposte al rischio di invecchiamento e di perdita di rappresentatività. La Cisl continuerà con maggior decisione ad investire nell'inserimento di nuovi giovani nell’organizzazione; continuerà a valorizzare i giovani attivisti e delegati che già operano nei luoghi di lavoro attraverso la formazione e la graduale assunzione di responsabilità. Ad animarci è la fiducia nel valore dell’intergenerazionalità e la volontà di preparare la consegna del futuro della nostra organizzazione ai giovani.
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24/11/2015 Seda Srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali della SEDA srl di Jesi, dopo l’assemblea del personale tenuta in data 23 Novembre, hanno indetto due giornate di sciopero per Giovedì 10 e Venerdì 11 Dicembre 2015 per le seguenti motivazioni: mancata erogazione di parte della mensilità di Dicembre 2014 e mancata erogazione delle intere mensilità dei mesi di: Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre 2015; mancata erogazione dei Buoni pasto a partire dal mese di Maggio 2014; mancato versamento dei contributi al Fondo Integrativo Previdenziale dal 1° gennaio 2014, relativi sia alle quote di competenza aziendale sia alle quote dei Dipendenti, pur avendole trattenute dalle buste paga degli stessi Dipendenti; mancato pagamento delle provvidenze per figli-studenti ed altri istituti contrattuali.
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24/11/2015 Elezioni RSU dei trasporti: Fit Cisl pronta per una nuova sfida
Da oggi e fino a venerdì 27 compreso, si vota per eleggere le rappresentanze sindacali unitarie e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza all'interno del gruppo Ferrovie dello Stato.
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24/11/2015 Jp Industries: la Cassazione boccia il ricorso delle banche
Oggi la Corte di Cassazione ha emesso sentenza definitiva a favore della J.P. Industries in merito al ricorso delle banche che chiedevano l'annullamento della vendita. Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria dichiarano la loro soddisfazione in merito alla sentenza: cade questa spada di Damocle che bloccava l'attività industriale della J.P. Industries e di conseguenza il lavoro dei 700 dipendenti. «Con questa sentenza si  rimette al centro il lavoro in territori dove la crisi ha prodotto gravi problemi sociali. - ha dichiarato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche - Se fosse stata diversa gli unici a pagarne le  conseguenze sarebbero stati i lavoratori ed è per questo che la Fim si è battuta negli ultimi anni. Ora si discuta di piano industriale e di lavoro cioè dell’economia reale che serve a questo paese, come sosteniamo da sempre.» Sulla vicenda Jp Industries è intervenuto anche il segretario generale  della Cisl, Stefano Mastrovincenzo: « un esito fortemente  voluto dal sindacato che costituisce un importante risultato per salvare una parte dell’occupazione e della produzione coinvolte dalla amara vicenda della Antonio Merloni , che ha trascinato interi territori e migliaia di persone in una crisi lunga e profonda.  - conclude Mastrovincenzo - L'impresa può  iniziare a sviluppare i suoi piani industriali e al contempo le istituzioni devono fare il possibile perché siano impiegati tutti i fondi dell’Accordo di Programma, ancora in gran parte inutilizzati, per cercare di dare qualche altra risposta in termini di investimenti e di lavoro.» Ieri al Ministero del Lavoro i sindacati di categoria hanno condiviso il verbale per la cassa integrazione per riorganizzazione per i prossimi 21 mesi a decorrere da gennaio 2016  e  lunedì 30 novembre hanno convocato l'assemblea con i lavoratori dello stabilimento di Marangone della JP Industries per fare il punto  sul rinnovo della cigs e sulla nuova sentenza .
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23/11/2015 Banca Marche, garantita continuità operativa. Adiconsum tutela azionisti e risparmiatori
«La continuità operativa di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti è garantita». Così Giulio Romani, Segretario Generale FIRST Cisl, commenta l’entrata in vigore del decreto legge 183/2015 e dei provvedimenti correlati di Banca d'Italia. È stato  si evitato il fallimento di Banca Marche, un fatto estremamente importante che riprendendo il testo di Banca d’Italia «assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell'interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico». Ma il prezzo è troppo alto per i circa 43.000 piccoli azionisti che inconsapevolmente si sono visti azzerare azioni e per i possessori di obbligazioni subordinate, che fino alla fine hanno riposto le loro speranze in un’azione di salvataggio che tutelasse i propri risparmi. Un risparmio, che unitamente a quello delle Fondazioni si aggira a circa un milardo e mezzo. Si tratta per una parte del risparmio delle famiglie, della liquidazione di tanti, degli investimenti delle imprese per la loro attività: denaro improvvisamente sfumato con gravissimo danno non solo a livello personale ma per il valore economico del nostro territorio. Persone che hanno investito e creduto in questi anni in Banca Marche, anche a fronte di un aumento di capitale del 2012 truffaldino e per il quale la Consob ha sanzionato gli ex vertici della Banca in quanto venivano nascoste ”informazioni che avrebbero potuto dissuadere dall'aderire all'offerta”. Infatti gli azionisti se avessero saputo la verità avrebbero potuto non aderire all'aumento di capitale e vendere le proprie azioni. Tutto ciò non solo è stato negato da una scorretta informazione, ma oggi sono gli unici a pagare per il salvataggio di Banca Marche e sono giustamente arrabbiati e delusi. Una vicenda complessivamente opaca, le procure sono al lavoro, e vorremmo che chi ha portato la banca in questa situazione paghi davvero. A seguito del commissariamento , troppi sono stati i silenzi dei commissari e della stessa Banca d’Italia, un commissariamento infinito che non ha prodotto nessuna soluzione. Adiconsum aveva loro inviato una richiesta per aprire un tavolo di negazione, proposta alla quale non è stata data risposta. Oggi abbiamo una situazione in cui la vecchia banca è in liquidazione coatta, la nuova banca, “bridge bank”, svolgerà un ruolo transitorio e sono presumibili ulteriori sviluppi, e da ultimo la “ bad bank”: una situazione nuova e atipica che Adiconsum sta approfondendo. È evidente che Adiconsum continuerà il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori, considerando che è venuto meno il rispetto delle regole di condotta a carico degli intermediari finanziari dettati dalla normativa a tutela dei risparmiatori. Ma Adiconsum è anche una associazione votata alla negoziazione e quindi sta valutando anche la possibilità di trovare meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni  subordinate, fra l’altro i rischi di quest’ultime sono assolutamente sconosciute ai risparmiatori inesperti, al fine di evitare la perdita totale del risparmio. Pertanto, al di là dei tecnicismi, la politica ha ampi spazi di manovra sulle scelte per salvaguardare il risparmio di lavoratori, pensionati e imprese e su questo terreno li invitiamo ad impegnarsi. « E' bene ricordare  come i lavoratori, sottoponendosi a sacrifici economici – sostiene Romani, Segretario Generale FIRST Cisl –  abbiano concretamente contribuito alla riduzione dei costi operativi a fronte di situazioni gravissime prodotte dalle amministrazioni succedutesi nel tempo». «Il personale che collaborerà con l’unica bad bank creata, pur essendo alle dipendenze delle quattro good bank, potrà contribuire a realizzare un valore maggiore rispetto a quello delle attività deteriorate conferite. Su questo punto – conclude Romani – sarà necessario che le Autorità facciano chiarezza. Infatti non essendo stati utilizzati soldi pubblici per le risoluzioni delle crisi, sarebbe opportuno che, in caso di complessivi maggiori realizzi, venisse previsto un rimborso parziale per i detentori di obbligazioni subordinate e di azioni che, attraverso l’azzeramento dei relativi valori, hanno consentito la notevole riduzione dei bad loans conferiti nella bad bank. Tale decisione andrebbe assunta almeno per le azioni e le obbligazioni subordinate detenute da investitori non istituzionali. Siamo infatti convinti che, come avvenuto per la Società di Gestione di Attività – SGA – nata nel 1996 per salvare il Banco di Napoli, l’ipotesi di un valore di realizzo superiore alle iniziali aspettative non sia affatto inverosimile».
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23/11/2015 Ospedale di Jesi tra criticità e potenzialità
Il nuovo Ospedale Carlo Urbani, ma anche la sanità sul territorio così come la riqualificazione del vecchio Ospedale e della sua area, saranno gli argomenti che CGIL CISL e UIL di Jesi discuteranno con gli interlocutori istituzionali il prossimo 30 Novembre presso il Palazzo dei Convegni del comune di Jesi. All'incontro pubblico parteciperanno il Sindaco Massimo Bacci, il Presidente della IV commissione sanità e politiche sociali della Regione Marche Fabrizio Volpini ed il Direttore ASUR Marche Alessandro Marini. A sei mesi dalla insediamento della nuova Giunta regionale, dopo la nomina della nuova governance della sanità e a distanza di un anno dalla inaugurazione del nuovo Ospedale si discuterà dunque delle criticità emerse e delle loro soluzioni, ma anche delle potenzialità inespresse del nosocomio. Sarà anche l’occasione per ampliare la discussione ed affrontare anche il tema, altrettanto caro al sindacato, dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio che con le sinergie giuste possono senza dubbio dare risposte sia in termini di qualità della salute che di efficienza e razionalizzazione sanitaria-sociosanitaria. Cercheremo inoltre di riprendere il discorso relativo alla riconversione del vecchio ospedale, discussione già affrontata il 16 maggio scorso nell’iniziativa svolta nella sala consigliare del comune di Jesi. In quella occasione la Regione, allora già rappresentata dal dott. Marini, aveva illustrato un percorso per tutta l’area che prevedeva sia demolizioni che riconversione e sarà dunque importante per la nostra città che tale percorso non si interrompa. «Alla luce della Legge finanziaria in discussione in Parlamento, considerate le criticità in termini di risorse finanziarie già vissute dalle Regioni, è fondamentale per il sindacato confederale che vengano fatte le necessarie scelte che tutelino la salute dei cittadini in primis appartenenti alle categorie più fragili come anziani e disabili, - dichiara Maurizio Andreolini, responsabile Ast Jesi - dunque auspichiamo un confronto propositivo con le tutte le tutte le Istituzioni per una vera integrazione socio sanitaria nell’interesse dei cittadini e operatori».
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23/11/2015 Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: le iniziative della Cisl Marche
Il 25 novembre in tutto il mondo ricorre la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne” e la Cisl, per rafforzare il messaggio di rispetto della donna e della vita, aderisce alla campagna #postoccupato. In tutte le sedi sindacali delle Marche, ci sarà una sedia vuota, sotto cui giacciono delle scarpe rosse, segno del posto che una donna occupava nella propria vita e che ha lasciato vuoto perché vittima della violenza. L’adesione alla campagna #postoccupato è stata promossa nei giorni scorsi alla Conferenza nazionale Cisl di Riccione. «Vogliamo così evidenziare il nostro impegno quotidiano di donne e uomini del Sindacato per prevenire e combattere ogni forma di violenza e discriminazione e per tutelare le vittime. – afferma Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità Cisl Marche - I simboli, le celebrazioni, le memorie hanno il merito di testimoniare e ribadire un alto valore condiviso, soprattutto quando non cessa l’urgenza di diffonderlo. Ed è così, perché i dati ISTAT ci parlano di ombre e di flebili luci, cioè di cifre che, anche grazie ad una profonda campagna di sensibilizzazione, si sono sì abbassate ma che rimangono comunque preoccupanti.» In Italia sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; 652 mila le donne che hanno subito stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri; il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Rispetto all'anno precedente non si intacca lo zoccolo duro della violenza, gli stupri e i tentati stupri (1,2% sia per il 2006 sia per il 2014). Le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3% al 40,2% da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Ma nella loro totalità, se si confrontano dati, negli ultimi 5 anni, dal 2009 al 2014, le violenze sono passate dal 13,3% all'11,3%, rispetto ai 5 anni precedenti il 2006. Nelle Marche i contatti presso i Centri antiviolenza nell’anno 2014 sono stati 422, in lieve calo rispetto all’anno 2013, che ha registrato 439 schede di ingresso. A livello provinciale, il decremento maggiore si presenta nelle province di Fermo e Macerata, rispettivamente con valori di 70 nel 2013 scesi a 55 nel 2014 e di 72 nel 2013 diminuiti a 57 nel 2014; nella provincia di Ancona il calo è contenuto (147 nel 2013; 143 nel 2014), si registra un lieve incremento (110 nel 2013; 115 nel 2014) per la provincia di Pesaro e Urbino e un aumento importante (40 nel 2013; 52 nel 2014) nella provincia di Ascoli Piceno. «Se da un lato il fenomeno è grave e trasversale e molto c'è da fare anche sul piano culturale, visto che spesso la violenza avviene nell'ambito domestico dall'altro è evidente che i passi in avanti sono senza dubbio frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo di vari soggetti, a partire dai centri antiviolenza, e di un clima culturale di maggiore condanna della violenza in ogni sua forma e in ogni luogo che rende le donne più sicure di poter combattere il fenomeno. - prosegue Cristiana Ilari - Per questo dobbiamo tenere alta la guardia e diffondere i servizi sul territorio e per questo la CISL delle Marche ha voluto concretamente promuovere e realizzare un'azione di tutela e prossimità: il servizio di consulenza legale "INSIEME ALLA CISL".» L'attività, che è svolta in convenzione dall’Avvocato Raffaella Spettoli, prevede consulenza e assistenza su una casistica ampia che va dalla violenza fisica e sessuale alla violenza economica, domestica, psicologica, e allo stalking in tutte le sue declinazioni (condominiale, lavorativo, cyberstalking). «Un'iniziativa che, insieme ad altre sul territorio, contribuisce a rendere sempre più efficace la rete di protezione per combattere il fenomeno perché – conclude Ilari - lo sappiamo, è proprio la consapevolezza di non essere sole che può fare la differenza.» Il “Daisy” il Coordinamento nazionale donne della Fim Cisl, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, lancia in tutte le regioni iniziative per mettere in collegamento il mondo sindacale con i centri antiviolenza presenti nei territori che, accolgono le donne vittime di abusi e maltrattamenti e le sostengono, affinché queste situazioni emergano e siano adeguatamente contrastate. Anche nei luoghi di lavoro, spesso, per ragioni circostanziate, le donne non hanno il coraggio di denunciare le violenze subite, o semplicemente, di condividere anche solo le proprie paure. Per queste ragioni il Coordinamento donne della Fim Cisl vuole essere vicino alle donne lavoratrici del mondo metalmeccanico, ambiente storicamente a prevalenza maschile, affinché non si sentano isolate o emarginate, offrendo loro informazioni, conoscenze e strumenti in collaborazione con i centri antiviolenza, a tal proposito nel decreto attuativo del Jobs Act ricordiamo, è stato introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere che permette percorsi di protezione . Le donne hanno il diritto di esprimere appieno nel contesto professionale la propria libertà e soggettività femminile, arricchendo significativamente in questo modo anche la rappresentanza sindacale. «Il dato della violenza sulle donne nella sfera privata è in allarmante crescita nel nostro paese e nonostante sia stata posta l’attenzione dei media su questo tema, si continua a sottovalutare e a non denunciare la violenza di genere nei luoghi di lavoro. - sottolinea Romina Rossi, segretario regionale Fim Cisl Marche - Per questo è necessaria una assunzione di responsabilità attraverso l’impegno da parte del Sindacato a dare il proprio contributo e sostegno, durante la vita lavorativa delle donne, periodo durante il quale troppo spesso sono soggette a molestie, e discriminazioni.” Le iniziative: #postoccupato alla Cisl di Macerata
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23/11/2015 Gruppo Biesse: accordo per 80 posti a tempo indeterminato
Nell’incontro del 19 novembre tra i sindacati Fim Fiom Uilm e il Gruppo Biesse si è sottoscritto un accordo con il quale l’azienda, con sede a Pesaro, si impegna a stabilizzare 80 rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel mese di dicembre 2015, di cui 31 operai e 8 impiegati prima con contratto di somministrazione e 11 operai e 30 impiegati precedentemente con contratto a termine. Come Fim Cisl riteniamo molto importante l’intesa raggiunta perché risponde ad una nostra richiesta espressa più volte nel corso dell’anno. I risultati positivi realizzati in termini di volumi e di fatturato da parte del Gruppo Biesse hanno determinato un incremento occupazionale che al 30 di settembre è pari a circa 200 unità con contratti a scadenza in tutte le diverse unità produttive. «In un contesto territoriale che ha subito fortemente la crisi e che ha visto perdere tanti posti di lavoro, - afferma Leonardo Bartolucci Segretario Fim Cisl Marche – l’aspetto occupazionale è sempre stato una nostra priorità sia nella difesa dei posti di lavoro che nella possibilità di contrattare nuove assunzioni. L’accordo sottoscritto in Biesse è sicuramente una bella notizia che credo sia giusto valorizzare perché, oltre all’incremento di occupazione determinatasi da settembre 2014, a partire dal prossimo dicembre una parte significativa di addetti sarà stabilizzata, mentre per gli altri saranno previsti successivi momenti di confronto con l’azienda sulla base dei futuri volumi produttivi e delle necessità organizzative aziendali». «Dopo questo importante risultato che valorizza le relazioni sindacali, - conclude Bartolucci - rimane da perseguire l’obiettivo di modificare il riconoscimento economico dei lavoratori sulla professionalità, oggi a discrezione aziendale, con un sistema di partecipazione sindacale in cui possano essere definiti congiuntamente i criteri di meritocrazia e i bisogni formativi come possibilità alle quali tutti i lavoratori possano accedere».
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23/11/2015 5MinutiCisl: #Parigisottoattacco la solidarietà dei sindacati - Sociale, confermate risorse ai Comuni
Contro il terrore e la paura, dopo gli attentati di Parigi, in piazza ad Ancona la solidarietà di sindacati, istituzioni e cittadini Le interviste a Sergio Piermattei, responsabile Ast Cisl Civitanova, Nely Isaj Anolf Cisl Marche, Dominique Collard, Console onorario di Francia e Asmae Dachan della comunità islamica. Sociale, risorse garantite ai Comuni ma vanno potenziati i servizi per l'infanzia e non autosufficienza. Il punto sul confronto tra sindacati e regione. L' intervista a Sauro Rossi segretario regionale Cisl Marche con delega al welfare. https://youtu.be/MoRkDU2q_a4
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21/11/2015 NO al fanatismo ideologico: rafforziamo la coesione sociale
ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino esprimono la piena solidarietà alla comunità musulmana della nostra Provincia, in riferimento al gravissimo fatto di intolleranza avvenuto nei confronti dei centri islamici della nostra provincia con le affissioni di volantini offensivi della dignità della persona e che negano il valore dell’integrazione sociale e religiosa. Il nostro territorio e la nostra società SONO INCLUSIVE, fanno del valore dell’accoglienza e della coesione sociale nel rispetto reciproco delle diverse religioni, il fondamento della pacifica convivenza. Coloro che ignobilmente e nel buio della notte hanno voluto compiere un gesto così vile e deprecabile non conoscono il valore arricchente della reciprocità, della coesione sociale, ma vogliono unicamente creare e fagocitare sentimenti di emarginazione, odio razziale e religioso. ANOLF e la Cisl di Pesaro Fano Urbino condannano fermamente questo gesto e si adopereranno con impegno per scardinare qualsiasi forma virale di razzismo e rafforzare la coesione sociale con l’integrazione di ogni persona indipendentemente dalle differenze culturali, religiose e politiche.
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20/11/2015 La Best riparte: siglato l'accordo per salvare Cerreto d'Esi
Firmato l'accordo tra i sindacati e la Best spa sul futuro del sito produttivo di Cerreto d'Esi.  La vertenza si chiude dopo 75 giorni di procedura, 30 ore di sciopero con blocchi stradali e una lunga trattativa al tavolo regionale tra le sigle di categoria e l'azienda di cappe aspiranti controllata dalla multinazionale Usa Nortek. L'accordo riduce da 55 a 35 gli esuberi su un totale di 198 lavoratori e prevede, oltre ai 24 mesi di cassa integrazione per riorganizzazione, incentivi all’esodo volontario (fino a 50 mila euro) e incentivi al part time. «Abbiamo raggiunto soluzioni che permettono di  ridurre al minimo l’impatto  dei licenziamenti coatti.  – afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche – L’intesa, che abbiamo fortemente voluto, prevede l’utilizzo di  strumenti alternativi e conservativi  come ad esempio la cassa integrazione straordinaria per 2 anni, part-time incentivato e riqualificazione dei lavoratori con formazione. È il miglior accordo che potevamo fare e i  lavoratori ce lo  hanno confermato in assemblea  con il 92 % di consensi».   Le misure consentiranno di ridurre i costi di 1 milione e 700 mila euro e di rilanciare il progetto industriale. Il 2 dicembre il presidente della Nortek incontrerà il presidente della Regione Marche per discutere del piano industriale e confermare lo sviluppo in Italia. Soddisfazione arriva anche dai lavoratori: «L'accordo raggiunto è un gran risultato. È la soluzione migliore  per tutti. – sostiene  Marilyn Petruio, Rsu Fim Cisl  -  Un’intesa che ci permette  anche di verificare il progetto industriale, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori anche in futuro. Ci restituisce la speranza per il lavoro, per salvare il più possibile i posti di lavoro. Ci sono lavoratori che sono in Best da anni e che hanno voglia di continuare a lavorare e l’hanno confermato con il consenso espresso nel referendum.  Cerreto c’è e continuerà ad esserci».
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20/11/2015 Italia di mezzo, incontro tra i Governatori. Mastrovincenzo: «Bene se finalizzato a miglior coesione sociale»
Il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo interviene sull’incontro tra i Governatori di Toscana, Marche e Umbria in programma domani a Perugia. «L’ipotesi di costruzione della cosiddetta “Italia di mezzo” è certamente interessante sul piano simbolico e parte da alcuni tratti identitari comuni e socio-economici comuni; a noi interessa che ogni ipotesi di riforma delle istituzioni, che riguardi le dimensioni territoriali o le funzioni, sia finalizzato a migliorare coesione sociale, sviluppo sostenibile, efficienza amministrativa per i cittadini e gli operatori economici». «Questo è il motivo - continua Mastrovincenzo - per cui da anni come sindacato sosteniamo i processi di aggregazione degli enti locali e delle aziende partecipate; anche per le regioni si pone il problema di avere massa critica maggiore nel confronto con realtà regionali esistenti in altri Paesi della Unione Europea. È quindi naturale che si ragioni anche di ridurre il loro numero, come si propone in alcuni progetti di legge; la Cisl auspica che su questo tema si proceda senza ansie riformatrici di facciata, ma con approfondimenti qualificati, ampio confronto e partecipazione. Guardiamo quindi con interesse a questo incontro tra i Presidenti di Toscana, Marche, Umbria, prima ancora che per quelle che potrebbero essere future eventuali scelte aggregative, per le grandi potenzialità di collaborazione che le tre comunità regionali potrebbero sviluppare su vari fronti: dall’utilizzo sinergico dei fondi europei, al potenziamento della infrastrutturazione materiale e immateriale, alla valorizzazione integrata del patrimonio artistico e culturale».
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