Dare voce e rappresentanza alle istanze dei giovani, dare spazio alle loro progettualità di vita e di lavoro, è un obiettivo cruciale per il sindacato ed in generale per il nostro paese.
Semplificare e generalizzare è sempre sbagliato, ancor più se si parla di giovani. Tentare, con umiltà e attenzione, di mettersi in ascolto ed elaborare chiavi interpretative è necessario.
I giovani oggi affrontano percorsi di autonomia e di definizione della propria identità più complicati che nel passato, in una realtà sociale più fragile e frammentata, ove si convive con incertezza e complessità crescenti; a fronte di orizzonti comunitari più evanescenti, i giovani si trovano ad affrontare una pluralità di tragitti di formazione e lavoro, nell’impegno per la costruzione del proprio progetto di vita, spesso in solitudine e con un crescente spaesamento.
Secondo una ricerca Demopolis - IAL nazionale, per i cittadini italiani fra i 18 ed i 34 anni, “il lavoro è oggi priorità esistenziale, dimensione stessa dell’identità personale, condizione necessaria e non eludibile per la progettazione del futuro”. Fra gli aspetti che mettono più in difficoltà le nuove generazioni, l’84% dei giovani intervistati, indica al primo posto l’incertezza sull’Avvenire; 7 su dieci segnalano la temporaneità del lavoro e la mancanza di un reddito adeguato, ma anche la discontinuità della retribuzione. Oltre 6 intervistati su 10 immaginano, probabilmente non a torto, “che occuperanno in prospettiva nel nostro Paese, una posizione sociale ed economica decisamente peggiore rispetto a quella della precedente generazione..”.
Giovani più capaci di stare nell’incertezza ma, forse al contempo, esposti al rischio che troppa incertezza produca angoscia e difficoltà di guardare al futuro, di esser sempre di più schiacciati sul presente. Si tratta di tendenze che possono indurre i giovani all’adattamento al ribasso delle proprie competenze, al rinvio, se non alla completa rinuncia, delle proprie progettualità di vita e lavoro. Al disagio vissuto sul piano personale si aggiunge il rischio di disperdere un potenziale di imprenditività, aspetto significativo in una società in cui lavoro “non c’è” ma è da generare.
In tale situazione è più difficile anche costruire forme di appartenenza (che chiedono ingaggio, progetto, riconoscimento) e di partecipazione; di fronte a questi tragitti frammentati, individualizzati, è infatti più difficile per i giovani il rappresentare se stessi dentro racconti comuni. Ed al contempo per le organizzazioni è difficile la costruzione di osservatori, di forme di rappresentanza.
Per questo molti giovani possono essere indifferenti verso organizzazioni come il sindacato confederale, per poca conoscenza o scarsa consuetudine; per questo la Cisl crede che sia necessario e possibile ritessere e consolidare il rapporto con i giovani: nella sua recente Assemblea Programmatica ha individuato questa come un’area prioritaria di impegno sin dai prossimi mesi.
I giovani vanno ascoltati di più, per conoscere la ricchezza e la complessità dei loro mondi. va favorita la loro voglia di partecipazione anche tramite forme flessibili e innovative di appartenenza al sindacato, bisogna aver cura di loro quando affrontano difficoltà, solitudini e vuoti di tutela nei primi accessi al lavoro.
Per questo come Cisl abbiamo deciso di mettere in gioco energie umane, competenze e risorse necessarie per attivarci in forma diretta sul fronte dei servizi per il lavoro (informazione, consulenza, orientamento, formazione, fino al matching domanda-offerta) e rispondere al bisogno di accompagnamento, dei giovani e non solo, nelle faticose transizioni dal sistema formativo al mondo del lavoro e all’interno del mondo del lavoro.
Abbiamo deciso di essere più presenti nelle scuole e nelle università, con percorsi formativi che mettano al centro la dimensione valoriale del lavoro, sostengano le capacità di orientamento degli studenti, offrano esperienze utili di alternanza scuola-lavoro e di tirocinio.
Costruire il rinnovamento e investire nel protagonismo dei giovani sono oggi sfide necessarie per il sindacato così come per tutte le organizzazioni del nostro paese, esposte al rischio di invecchiamento e di perdita di rappresentatività. La Cisl continuerà con maggior decisione ad investire nell'inserimento di nuovi giovani nell’organizzazione; continuerà a valorizzare i giovani attivisti e delegati che già operano nei luoghi di lavoro attraverso la formazione e la graduale assunzione di responsabilità. Ad animarci è la fiducia nel valore dell’intergenerazionalità e la volontà di preparare la consegna del futuro della nostra organizzazione ai giovani.