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22/10/2014 Servizio igiene urbana, i sindacati annunciano lo stato di agitazione
Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, unitamente alla RSU delle aziende di riferimento, venerdì 17 ottobre scorso,  hanno partecipato ad un incontro presso la società Multiservizi dove è stata manifestata la volontà di attuare la cessione di ramo d’azienda da parte di Anconambiente, Jesiservizi, Cis e Sogenus delle attività di igiene urbana: spazzamento, raccolta e trasporto.Nell’incontro la  società Multiservizi, in maniera pregiudiziale, ha espresso  la volontà di non applicare più il CCNL di riferimento per tali attività e per tutti i lavoratori diretti ed indiretti ma di applicare impropriamente quello di Federutility.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL considerano tale atto un arbitrio inaccettabile, provocatorio, lesivo dei diritti dei lavoratori,  dal momento che è motivato da ragioni prettamente economiche e cercando di scaricare così le inefficienze gestionali delle imprese.Sia chiaro che il Sindacato e le RSU non vogliono disertare un confronto, anzi, al progetto di unificazione hanno manifestato un concreto interesse ma giudicano intollerabile e indecoroso che questo debba passare attraverso la rinuncia al CCNL di riferimento.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL indicono pertanto lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le aziende coinvolte preannunciando ove questo disegno fosse confermato pesanti azioni di contrasto.Con la presente le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL avviano le procedure di raffreddamento della conflittualità così come previsto ai sensi della L. 146/90.Comunicato stampa
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22/10/2014 Mobilitazione dei lavoratori pubblici - 8 novembre a Roma
Entra nel vivo la mobilitazione dei lavoratori pubblici marchigiani contro l'ennesimo blocco dei contratti nazionali, fermi dal 2009, le esternalizzazioni crescenti, il sostanziale fermo e l'impoverimento della contrattazione decentrata, il blocco del turn over, le mancate garanzie ai tanti lavoratori precari. Le segreterie regionali di categoria intendono portare nelle piazze e all'attenzione dei cittadini le crescenti problematiche operative che quotidianamente si trova ad affrontare chi eroga servizi fondamentali alla persona in settori come la Sanità, la Scuola, l'Università, gli Enti pubblici di Ricerca, le Accademie e i Conservatori, gli asili nido, la sicurezza, il front -office negli uffici. L'attuale crisi di sistema rende tutti più deboli e logora la tenuta delle nostre reti di welfare sociale con tagli pesantissimi che rendono sempre più difficile l'erogazione dei servizi nei tempi e nelle modalità giustamente richiesti dai cittadini-utenti delle pubbliche amministrazioni. Serve partecipazione e condivisione dei percorsi di innovazione, riorganizzazione dei processi di lavoro, investimento in formazione e contratti che portino il cambiamento atteso dalle comunità locali. Molte le iniziative organizzate nelle Marche in vista della manifestazione nazionale dell'8 novembre a Roma : presidi davanti alle Prefetture, assemblee nei luoghi di lavoro, volantinaggio nelle piazze e davanti a ospedali, Comuni, sedi INPS, raccolta di firme tra tutti i lavoratori a supporto della piattaforma.   http://youtu.be/UUK5EII4syY?list=UUvHxAm26IRwF9IVAuJ8EAJA
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22/10/2014 5 Novembre mobilitazione dei sindacati dei pensionati.#Nonstiamosereni, i pensionati vogliono risposte.
"Di promesse non si vive, #Nontiamosereni, vogliamo delle risposte". E' l'appello dei  sindacati dei pensionati  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  al Governo in occasione della mobilitazione nazionale indetta per Mercoledì 5 novembre  prossimo.I pensionati provenienti da tutta Italia si ritroveranno insieme per chiedere  al  Governo più sviluppo e occupazione per i giovani,figli e nipoti, per un welfare pubblico e solidale, per una legge sulla non autosufficienza, per tutelare il reddito da pensione ed estendere, anche ai pensionati, la riduzione delle tasse . Previste tre manifestazioni a carattere nazionale : a  Roma, Milano e Palermo.Ad Ancona il 31 ottobre si riuniranno i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche per spiegare le ragioni della giornata nazionale di mobilitazione unitaria. 
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22/10/2014 JOBS DAY LA CISL IN PIAZZA PER IL LAVORO
Ad Ancona sabato 18 ottobre - Jobs Day giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro - la Cisl Marche in piazza del Papa .Servizio Tg èTvMarche di Linda Cittadinihttp://youtu.be/iw_7JKD2o90     
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21/10/2014 Jobs Day 100 piazze per il LAVORO
Ad Ancona sabato 18 ottobre - Jobs Day giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro - la CislMarche in piazza del Papa per  ascoltare e dare voce a  lavoratrici, lavoratori, giovani, disoccupati e cassaintegrati e per presentare le proposte Cisl sulle vere questioni del lavoro e non solo. Servizio Tgr Marche Rai3  del 18 ottobre 2014  di Maria Francesca Alfonsi.http://youtu.be/toL17pNqpVg
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18/10/2014 Chi cerca lavoro trova..?? Punti di Vista III^ parte 17 ottobre 14
A Punti di Vista, il talk show a cura di M. Socci, in onda tutti i venerdì sera su èTv Marche, si parla di Lavoro. Ospite in studio Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.http://youtu.be/9rKkHmBmcxk
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18/10/2014 Chi cerca lavoro trova....??? Punti di Vista II^ parte 17ottobre14
A Punti di Vista, il talk show a cura di M. Socci, in onda tutti i venerdì sera su èTv Marche, si parla di Lavoro.Ospite in studio Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.http://youtu.be/cijyBh9s9Kc
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18/10/2014 Chi cerca LAVORO trova...?? Punti di Vista I^ Parte, 17 ottobre 14
A Punti di Vista, il talk show a cura di M. Socci, in onda tutti i venerdì sera su èTv Marche, si parla di Lavoro. Ospite in studio Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.http://youtu.be/wuoZqX-XZ98
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18/10/2014 Mastrovincenzo:" Con il Jobs Day rilanceremo il dialogo"
Intervista a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl MarcheIL MESSAGGERO 18 Ottobre 2014Stamattina, alle 10, scatta il Jobs Day della Cisl in piazza del Papa. Ad Ancona, come in altre 99 piazze d'Italia, il sindacato chiama a raccolta i lavoratori per spiegare cosa cambia nel mondo del lavoro con la riforma presentata. Perché c'è di più oltre l'articolo 18 dietro al Jobs Act. Sì, ma cosa? «Premetto - afferma il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - che la modifica delle regole del lavoro non ha mai fatto miracoli sull'occupazione. Il Jobs Act è una legge delega che deve passare alla Camera e poi il Governo dovrà emanare i successivi decreti. Ci sono alcuni aspetti interessanti, altri ancora molto vaghi e possono quindi essere anche insidiosi. Noi guardiamo con interesse al nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti proposto dal Governo, ma potrà rappresentare un'opportunità per aumentare l'occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione delle tipologie contrattuali poco tutelate e fonte di abusi, come co.co.pro. e false partite Iva, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e dal rafforzamento per le politiche attive».  Quali ricadute potranno esserci sul territorio regionale? «Anche per i marchigiani è importante incentivare i contratti stabili ed asciugare l'area del precariato.Anche l'obiettivo del Jobs Act di un sistema universalistico di ammortizzatori sociali potrà essere rilevante per noi, ma deve esserci certezza di tempi e risorse: migliaia di marchigiani attendono da mesi il pagamento della cassa integrazione in deroga.  Quest'ultima va estesa a tutti i lavoratori, collegandola a percorsi di riqualificazione, mentre è necessario rafforzare l'Aspi, l'indennità per chi ha perso il lavoro, portandola ad almeno 24 mesi. Sarebbe importante per la nostra regione anche l'investimento su un moderno sistema di servizi per l'impiego, con forte governance pubblica ed integrazione con il privato».  Qual è la situazione occupazionale nelle Marche?  «Può essere utile dire che a giugno 2014 le assunzioni sono state per l'8,3% a tempo indeterminato, in calo sul 2013, per il 55,2% a termine, il 14,4% in somministrazione e solo il 5,4 % in apprendistato.Poi c'è un 7,5% di lavoro intermittente e un 5% di parasubordinato».  Articolo 18 da salvaguardare o simbolo vuoto da superare?  «È stato un errore riaprire una battaglia politica e mediatica sull'articolo 18. La norma è stata già attenuata nel 2012 dal Governo Monti. Noi crediamo che la sua applicazione debba restare inalterata nei casi di licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare e che al massimo l'eventuale reintegra prevista attualmente prevista in caso di licenziamenti economici possa, per un periodo definito, non essere applicata ai neo assunti, maggiorando il risarcimento economico. La Cisl non ha totem ideologici da difendere, ma è assurdo pensare che rendendo più facili i licenziamenti individuali, si favorisca nuova occupazione». Qual è il senso del Jobs Day della Cisl, una settimana prima della mobilitazione Cgil?  «Ad Ancona, come in tutta Italia, la Cisl scende in piazza per presentare le proprie idee sul Jobs Act, per chiedere atti concreti per lo sviluppo, con misure fiscali, di politica industriale, di sostegno agli investimenti pubblici e privati in conoscenza e innovazione. La Cisl domani (oggi, ndr) sarà in piazza per rilanciare un efficace dialogo sociale, strada obbligata per attivare le energie e le idee utili ad affrontare la recessione equità. Per dialogare: oltre a lavoratori, infatti, ci saranno disoccupati, pensionati e anche alcuni parlamentari marchigiani e rappresentanti del mondo delle imprese».  È ancora scontro sul Jobs Act e intanto si apre anche quello sulla Legge di Stabilità. Regioni in rivolta mentre il governatore delle Marche promuove la Finanziaria. «Ci sono misure interessanti, come gli sgravi per l'Irap, tassa che grava di più sulle aziende ad alta occupazione, e la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, anche se va detto che in una fase recessiva, non è il solo costo del lavoro a limitare le assunzioni. Si dovrebbero incentivare gli investimenti e la propensione innovativa delle imprese. Positiva anche la conferma del bonus da 80 euro, che però sin dall'inizio doveva essere modulato con più attenzione ai carichi familiari, e a coloro che ne sono stati esclusi, cioè i lavoratori incapienti con reddito sotto gli 8.000 e i pensionati con assegni bassi. Punti critici, il blocco dei contratti pubblici, l'aumento della tassazione sui fondi pensione, dove i lavoratori specie i più giovani, costruiscono la loro previdenza integrativa, il rischio di aumento delle imposte locali da Regioni e Comuni, a cui la manovra riduce fortemente le risorse. Attenzione poi al Tfr in busta paga,che porta con se il rischio di tasse in più». di Agnese Carnevali Il Messaggero 18 /10/2014 http://youtu.be/toL17pNqpVghttp://youtu.be/iw_7JKD2o90 
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18/10/2014 PIÙ' OCCUPAZIONE - MENO PRECARIETÀ: JOBS DAY, LA CISL IN PIAZZA AD ANCONA
La CISL MARCHE in piazza del Papa ad Ancona, sabato 18 ottobre per la giornata di mobilitazione nazionale per il Lavoro, il Jobs Day : un migliaio di lavoratori, disoccupati, cassaintegrati, pensionati che, con una catena umana, hanno raggiunto Piazza del Papa dove il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, ha presentato proposte e idee della Cisl sul Lavoro. In piazza le testimonianze di vertenze locali come la King, di lavoratori in cassa integrazione e di precari del settore pubblico; anche le storie di chi sta cercando strade per affrontare la crisi, come i lavoratori della Conceria del Chienti che, riunitisi in cooperativa, hanno acquisito il 15% delle quote aziendali o come i lavoratori dell’Auchan, impegnati e coinvolti in un contratto di solidarietà. Presenti anche parlamentari marchigiani e rappresentanti del mondo delle imprese invitati dalla Cisl Marche per confrontarsi con le voci del lavoro e con le proposte del sindacato. Ad Ancona, come in tutta Italia, la CISL in piazza per chiedere scelte concrete per lo sviluppo, con misure incisive di carattere fiscale, il sostegno agli investimenti pubblici e privati, una nuova politica industriale, un utilizzo qualificato dei fondi europei. Sul Jobs Act, recentemente approvato dal Senato, e in attesa del passaggio alla Camera e della emanazione dei successivi decreti delegati, la Cisl guarda con interesse il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, pur nella consapevolezza che la modifica delle regole del lavoro non abbia da sola effetti “miracolistici” sui livelli occupazionali. Il nuovo contratto proposto dal Governo potrà rappresentare una opportunità per aumentare l’occupazione e ridurre la precarietà, solo se sarà accompagnato dalla eliminazione di alcuni contratti poco tutelati e fonte di abusi, dall'estensione degli ammortizzatori sociali e da interventi e risorse per le politiche attive. La Cisl ritiene che l’applicazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori debba restare inalterata nei casi di licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare. E’ condivisa la proposta del Governo di un sistema di ammortizzatori sociali a carattere universalistico: per la Cisl la Cassa integrazione va mantenuta ed estesa a tutti i lavoratori, collegandola a percorsi di riqualificazione, mentre è necessario rafforzare l’Aspi, l’indennità per chi ha perso il lavoro, portandola ad almeno 24 mesi. Un percorso di potenziamento delle risorse finanziarie, umane e strumentali può rendere possibile un moderno sistema di servizi per l’impiego con forte integrazione pubblico-privato. Una giornata di mobilitazione nazionale della CISL che ha rilanciato con forza al Governo anche l’importanza del dialogo sociale, per attivare tutte le energie e le idee utili ad affrontare la recessione e promuovere il lavoro e l’equità sociale. Comunicato Stampa
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15/10/2014 I bilanci dei Comuni della provincia di Pesaro - Urbino: le valutazioni di Cgil e Cisl su tasse e tributi locali
La stagione della contrattazione sociale territoriale del 2014 si è confermata difficile e frammentata, in ragione delle elezioni amministrative di metà anno e, soprattutto, di un percorso di approvazione dei bilanci preventivi dei comuni per il 2014 costellato di ulteriori tagli, incertezza normativa e un susseguirsi di proroghe, unitamente ad una scarsa volontà di confronto sui temi indicati nel documento predisposto dalle CGIL CISL UIL provinciali.Il percorso unitario di confronto con i comuni in occasione della presentazione delle linee di bilancio preventivo ha visto confermate tutte le nostre preoccupazioni:Aumento pressoché generalizzato della pressione tributaria locale, in particolare attraverso la Tasi e con l'utilizzo pieno della leva dell'addizionale Irpef fino al massimo previsto dello 0,8%. L'ulteriore taglio dei trasferimenti agli enti locali determinato dal Decreto 66 del marzo 2014 ha determinato come conseguenza immediata l'innalzamento delle aliquote per poter recuperare il taglio. La Tasi, come da noi denunciato lo scorso anno con l'indegno teatrino della finta abolizione della Imu sulla prima casa, si è rivelata per quello che è. Di più: la scomparsa delle detrazioni previste in precedenza e il campo libero sostanziale agli enti locali nel determinarle, ha già creato nel nostro territorio una situazione fortemente disomogenea e portatrice di iniquità. Sono infatti 20 i comuni che hanno deliberato una Tasi con una aliquota alta, al 2,5, e solo 12 tra questi hanno previsto detrazioni, peraltro diverse tra loro, prevalentemente legate o alla rendita catastale o alla presenza di un figlio minore di 26 anni. Solo 4 comuni nel nostro territorio, nello specifico Mondolfo, Mondavio, Fano e Pesaro, hanno previsto una detrazione legata all'Isee, così come proposto da CGIL e CISLIn ogni caso la maggioranza dei Comuni ha deliberato una aliquota Tasi che parte dal 2 per mille fino alla massima del 2,5. Otto comuni hanno innalzato anche l'addizionale Irpef rispetto allo scorso anni e sono solo 11 su 59 i comuni che hanno previsto una soglia di esenzione, solo due (Pesaro e Monteporzio) quelli che giustamente hanno differenziato l'aliquota in base agli scaglioni Irpef.  Allo stesso modo il passaggio del tutto tardivo della gran parte dei comuni dalla vecchia Tarsu alla Tari (tariffa sui rifiuti) ha determinato un aumento generalizzato della tariffa, pur in presenza di un investimento importante delle due aziende multiservizi sulla raccolta differenziata.Fatta eccezione per il Comune di Pesaro, il solo nella provincia ad aver applicato, in seguito ad un confronto col sindacato, l'Isee lineare sulle tariffe dei servizi educativi, tutti gli altri Comuni o non lo utlizzano affatto oppure lo applicano attraverso un sistema a scaglioni fortemente produttivo di iniquità nell'accesso alle prestazioni sociali agevolate.Sul fronte delle uscite, almeno laddove c'è stato un confronto proficuo con le organizzazioni sindacali, si è cercato di mantenere inalterato il livello quantitativo e qualitativo dei servizi sociali erogati. Non dimentichiamo però che stenta a decollare, anzi sta perdendo pezzi, quel sistema di welfare innovativo e congruo rispetto ai nuovi e ai vecchi bisogni sociali, anche a causa di una assenza di carattere normativo e programmatorio della Regione Marche.Del tutto insufficiente e comunque limitato a solo 15 comuni su 59 (dato bilanci consuntivi 2012) il recupero di entrate da lotta all'evasione fiscale sia sui tributi locali sia sul fronte delle segnalazioni che i comuni potrebbero, per legge, fare alle autorità competenti. Appena 5 euro per abitante, 1,6 milioni di euro complessivamente indicati a bilancio da recupero evasione, di cui ben 900mila euro dal Comune di Pesaro.Stentano a decollare, fatta eccezione per Pesaro e pochi altri enti, quegli interventi anticrisi da noi fortemente voluti e sostenuti per aiutare le famiglie dei lavoratori colpiti dalla crisi, interventi finalizzati che, se coordinati con adeguate politiche attive per il lavoro, contribuirebbero ad evitare l'entrare nelle fasce di povertà per molte famiglie e persone del nostro territorio. Ora l'assoluta priorità, per noi, deve essere l'emergenza lavoro e sociale. L'unico intervento coordinato tra comuni che esiste è quello che fa capo, meritoriamente, all'ambito sociale di Fossombrone, frutto di un lavoro condiviso col sindacato.Infine, ancora in alto mare, le scelte degli enti locali verso un associazionismo tra enti finalizzato alla migliore gestione possibile, in un'ottica di efficienza, efficacia, utilizzo razionale delle risorse finanziarie e professionali. A parte l'esperienza di Vallefoglia, nessun'altra esperienza di fusione tra comuni è in atto. Le Unioni Comunali attualmente in essere dovrebbero effettuare quel salto di qualità nella gestione associata dei servizi senza il quale rischiano di essere una mera sovrastruttura. Del resto, senza una adeguata normativa regionale, ancora ferma nelle aule del consiglio regionale, di sostegno all'associazionismo tra comuni, il sistema stenterà ancora a partire. Valuteremo, in ogni caso, nel merito, le proposte che per ora sembrano venire positivamente dai comuni dell' ambito sociale di Pesaro in questa direzione.In ogni caso CGIL e CISL valutano non più rinviabile, in assenza di un cambio di passo da parte del Governo in tema di trasferimenti agli enti locali, una politica di bilancio dei nostri comuni per il 2015 che dovrà necessariamente, per noi, essere improntata ad una diminuzione delle pressione tributaria locale, ad una sua più equa impostazione, ad una lotta senza quartiere all'evasione fiscale, a politiche sociali per il territorio più corrispondenti ai bisogni emergenti, ad un nuovo protagonismo degli enti locali, insieme, per un governo del territorio in cui la logica del campanile lasci spazio a quella di una comunità coesa nell'affrontare la crisi e le sfide che essa impone.
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14/10/2014 Associazioni di categoria e sindacati e uniti per il lavoro: si chiama labjob.it la sfida per ridurre la disoccupazione giovanile
Garanzia Giovani è un'occasione unica per dare un'opportunità ai 47.000 Neet, giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano stabilmente e non sono occupati in una attività di formazione. I giovani Neet che abbandonano prematuramente gli studi (18-24 anni con al più la licenza media che non frequentano altri corsi scolastici o svolgono attività formative superiori ai due anni) sono nelle Marche poco più di 8.000 (4.100 donne e 4.000 uomini). Nelle Marche è forte la quota di giovani Neet inattivi (52% pari a 24000 unità) superiore a quella dei disoccupati delle altre fasce di età (48% pari a 22000 unità). Lo scoraggiamento è la principale causa che può spiegare la maggiore quota di Neet inattivi. La componente femminile dei Neet è superiore a quella degli uomini. E' per questo motivo che 9 associazioni di categoria, centrali cooperative e sindacati delle Marche: Confindustria, Cgia, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Cisl, Uil, Lega delle Cooperative e Api Industria hanno dato vita ad una Ati, labjob.it, per dare ai giovani delle opportunità di incontro con il mondo del lavoro. Le difficoltà dei giovani in cerca di occupazione sono note, anche se nelle Marche si registra un tasso di occupazione, 33.7%, più alto della media nazionale, 29,4%, dei giovani tra 15 e 29 anni. Rispetto al 2004 si sono persi oltre 15 punti percentuali (era al 48,8% nel 2004). Gli scopi che muovono labjob.it partono proprio da questa esigenza: riportare i giovani Neet ad incontrare le aziende, attraverso la loro accoglienza, la presa in carico e l'orientamento. Il programma Garanzia Giovani prevede che ai giovani tra i 15 e i 29 anni, in possesso dei requisiti richiesti e in base a precise modalità, venga offerto un servizio: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa auto- imprenditoriale di lavoro autonomo, l'impegno nel servizio civile. Ai giovani che possono rivolgersi indifferentemente agli sportelli pubblici (i centri per l’impiego) e agli sportelli degli enti privati accreditati a garanzia giovani come labjob.it sarà proposto un “patto di servizio” tra quelli previsti nel programma Garanzia Giovani. Tale servizio può consistere in un’offerta di lavoro o un percorso di politica attiva (quali tirocinio, formazione, ecc.) teso a favorire l’attivazione di un contratto di lavoro. L’offerta formativa o di lavoro avverrà entro 4 mesi circa dalla firma del Patto di Servizio. Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale.L'obiettivo di labjob.it è guidare il giovane verso le opportunità offerte dal mondo del lavoro, anche considerando i giovani che non hanno un'esperienza lavorativa alle spalle. Soltanto in questa maniera si può creare un circuito virtuoso che possa sconfiggere il triste fenomeno della disoccupazione giovanile che tocca picchi mai raggiunti prima con dati del 44%. Ai giovani che si presenteranno agli sportelli di labjob.it (oltre 35 diffusi nel territorio marchigiano) verranno offerti, oltre alle occasioni di lavoro disponibili, dei tirocini aziendali che possono costituire la base per una esperienza lavorativa e per futuri sbocchi occupazionali: il contratto dell'apprendistato, a tempo determinato e meglio ancora indeterminato. Non va neanche sottovalutata le opportunità che questi giovani formati possano iniziare nuove attività imprenditoriali. Al centro dell'azione di labjob.it c'è anche una responsabilizzazione del giovane e un'importante attività di orientamento. labjob.it intende infatti stimolare i giovani verso il riconoscimento e l'attivazione delle proprie capacità, in base anche alle esigenze delle aziende. Labjob.it intende anche facilitare la connessione scuola-lavoro che è un tassello fondamentale e attivabile soltanto se entrambe le parti sono orientate alla collaborazione. Fondamentale per instaurare questo circuito virtuoso sono i database dell'offerta e della domanda che verranno formati attraverso un'azione di promozione sul territorio, attivando su base regionale e provinciale tutte le associazioni e i sindacati che fanno parte di labjob.it e il sistema delle aziende. A questo proposito sono previsti una serie di incontri sul territorio con stakeholder e istituzioni al fine di sensibilizzare giovani e aziende ed una campagna di comunicazione e promozione. “Abbiamo creato labjob.it – ha detto Francesco Varagona, legale rappresentante di labjob.it- per orientare ed accompagnare i giovani ad incontrare il mondo del lavoro. Abbiamo messo insieme la più ampia compagine di parti sociali per aumentare le opportunità di lavoro”. “labjob.it – conclude Varagona - è anche un’opportunità per le imprese marchigiane che possono contare su un team di professionisti che mira a selezionare il candidato idoneo facendo risparmiare costi all’impresa e, all’occorrenza, costruisce percorsi formativi gratuiti finalizzati all’inserimento lavorativo, in base a specifiche richieste delle stesse imprese. Per saperne di più, visita il sito Labjob.it
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14/10/2014 JP Industries, Regioni e Sindacati scrivono al Governo
Cgil Cisl Uil di Marche ed Umbria, insieme ai Presidenti delle due Regioni hanno chiesto un incontro urgentissimo al Governo per affrontare la gravissima situazione occupazionale della JP Industries e del relativo Accordo di Programma per la reindustrializzazione delle aree colpite dalla crisi della ex Ardo. La procedura di vendita della JP Industries, gestita dal Ministero per lo Sviluppo economico, rischia incredibilmente di essere annullata per criticità formali. Intanto le misure nazionali dell'Accordo di Programma non stanno producendo alcun esito. A pochi mesi dalla sua scadenza, non è infatti stato approvato alcun progetto di rilancio occupazionale e 35 milioni di € giacciono inutilizzati. Questo mentre analoghe misure regionali hanno prodotto l'avvio di oltre 40 nuove iniziative imprenditoriali sullo stesso territorio. Una situazione grave ed inaccettabile che coinvolge 2.000 lavoratori marchigiani ed umbri, senza contare l'impatto sulla filiera dell'indotto di piccole imprese, e che rischia di produrre effetti irreversibili sulla coesione sociale ed economica delle due regioni.La lettera al Governo
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13/10/2014 Mercantini Mobili, il confronto con i sindacati
Continua la lenta ed inesorabile liquefazione del sistema manifatturiero della provincia di Pesaro - Urbino. Lunedì 13 ottobre si aprirà il confronto sindacale sulla dichiarazione di esubero della ditta Mercantini Mobili di Piandimeleto, azienda storica del territorio guidata dal ex presidente di Confindustria peraltro sita in una zona particolare per la sua dimensione orografica e per la mancanza di un tessuto produttivo esteso. L’azienda dichiara 50 esuberi dovuti alla cessazione di una fase lavorativa e all’esternalizzazione di tale produzione. Chiuderà il nuovo capannone utilizzando solo la sede storica. L’azienda aveva già utilizzato gli ammortizzatori sociali e nessun segnale preannunciava tale grave decisione: 50 esuberi su 110 dipendenti con una età media di 40 anni\45 anni e per nessuno di loro  è possibile un meccanismo di accompagnamento  celere alla pensione. Un vero dramma sociale. Questa ulteriore vertenza aziendale pone nuovamente l’esigenza di avviare un confronto istituzionale per affrontare la grave crisi della provincia di Pesaro Urbino. La Cisl ha più volte denunciato la grave crisi che sta investendo questa provincia: si rischia il dissolvimento delle filiere del settore mobile e metalmeccanico. Per questo la Cisl chiede immediatamente la convocazione di un tavolo istituzionale con il coinvolgimento della Regione per adottare misure straordinarie a sostegno del sistema manifatturiero per ripensare il modello di sviluppo del territorio. In questa crisi pesa molto l’inerzia della classe politica che non ha mai affrontato questa difficilissima situazione occupazionale e produttiva . Non si può più aspettare: le strategie e le azioni a medio e lungo termine sono così impegnative che richiedono uno sforzo di concertazione e di confronto tra tutti i soggetti istituzionali e associativi per avviare quelle azioni di sostegno e di innovazione tecnologica industriale del nostro territorio, individuando sin d’ora quali sono i progetti di sostegno di innovazione e di riqualificazione. Ricordiamo a tutti i soggetti istituzionali che partirà nei prossimi mesi la programmazione dei fondi europei: quali sono le idee quali sono i progetti, quale tipo di programmazione e quale utilizzo si vuole fare della prossima programmazione dei fondi europei? Basta solo la volontà di qualche illuminato sindaco oppure occorre una visione strategica condivisa ed altamente innovativa in termini di contenuti e di progetti? La Cisl di Pesaro Urbino ritiene che sia la regione Marche con i suoi assessorati competenti ad accompagnare il nostro territorio in questa delicatissima fase. La vicenda della Mercantini che non sarà l’ ultima di triste ed inesorabile destrutturazione del nostro sistema produttivo sia da monito per i Nostri politici ed amministratori (locali regionali e nazionali) per intervenire immediatamente.
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12/10/2014 Anna Maria Furlan è il nuovo Segretario Generale della Cisl
Anna Maria Furlan è il nuovo Segretario generale della Cisl. Il Consiglio Generale ha accettato, per presa d'atto e senza votare, le dimissioni irrevocabili di Raffaele Bonanni e ha accolto con 196 voti favorevoli su 200 presenti la sua proposta eleggendo Furlan. Con oltre il 90% dei consensi, Furlan ha raggiunto lo stesso livello di gradimento toccato da Raffaele Bonanni nel 2006. Il neosegretario generale della Cisl riconosce al suo predecessore Bonanni di essere stato «il mio maestro più significativo». Da lui, afferma, «ho imparato la pazienza e l'umiltà, che nella responsabilità sono un dovere. Sono molto contenta e ringrazio Bonanni e tutta la Cisl per avermi eletta. Abbiamo fatto cose grandiose ed inedite in questi lunghi anni, superando con coraggio prove difficili, prima da soli e poi facendo diventare le nostre idee quelle di tutti. La Cisl di Bonanni ha avuto la capacità non solo di intuire le cose importanti da cambiare nel nostro paese, ma anche la capacità di mobilitarsi da sola. «Oggi - prosegue - per contrastare il declino del paese e la sfiducia dei cittadini, abbiamo bisogno di tornare tra i lavoratori ed i pensionati e proporre il nostro modello sociale e sindacale, interpretando i bisogni e le speranze delle persone che rappresentiamo. Dobbiamo far riscoprire il valore e l'importanza dei corpi intermedi perché negare la rappresentanza significa mettere a rischio la democrazia». «Solo un grande patto solidale, un grande slancio di cooperazione possono riaprire all'Italia l'orizzonte di speranza e futuro che merita - prosegue Furlan - ribadendo che l'uscita dalla crisi deve fondarsi su un nuovo patto sociale, un patto che deve coinvolgere tutte le parti sociali». Passi avanti infatti per Furlan sono stati fatti dal Governo nell'incontro di ieri, dimostrandosi disponibile ad avere come unico interlocutore il sindacato sui temi del lavoro, rappresentanza e contrattazione e riconfermando la volontà di rivedere la parti sociali nel prossimo incontro del 27 ottobre. «Fa male la Cgil a non valutare quanto successo ieri nell'incontro a palazzo Chigi dove si è riaperto il confronto che significa partecipazione e democrazia. «Rispetto molto le posizioni di altre Confederazioni. In ogni momento bisogna lavorare per fare una sintesi unitaria che su alcuni temi gia' c'è, su altri meno. Ma questo e' il pluralismo del sindacato italiano». «Le politiche economiche degli ultimi governi sono state insufficienti ad affrontare la gravita' della crisi, anche nella fase più acuta, e neppure il dinamismo riformistico di Renzi da' segni di innovazione e svolta radicale». La critica rivolta all'Esecutivo dal neo segretario generale della Cisl, secondo cui serve una nuova politica in grado di produrre un'inversione del declino capace di creare sviluppo, a partire dalla riforma fiscale. «La Cisl - ha detto Furlan - incalzerà il Governo sulla delega sulla riforma fiscale". «Per far uscire il paese dalla palude in cui e' incagliato non e' stato sufficiente il bonus di 800 euro - ha affermato Furlan che l'ha giudicato "una buona operazione" - servono investimenti, innovazione e interventi per detassare il lavoro e ridurre le disuguaglianze, che si sono approfondite negli anni della crisi».
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10/10/2014 Giovani e anziani insieme al Festival delle Generazioni
Più di 110 persone provenienti dalle Marche hanno partecipato alla seconda edizione del Festival delle Generazioni, organizzato dalla Federazione Nazionale dei Pensionati Cisl a Firenze, dal 2 al 4 ottobre scorso. Una delegazione consistente ed eterogenea, composta da anziani e pensionati, lavoratori e giovani provenienti da tutta la Regione. Studenti di scuola secondaria - l'Istituto Agrario "Garibaldi" di Macerata -  ex studenti dell’Istituto Tecnico Statale “Mazzocchi” di Ascoli Piceno - quest’anno divenuti matricole universitarie - e giovani che a vario titolo hanno conosciuto la Cisl, ad esempio grazie alla collaborazione nel "Progetto Policoro" o alla partecipazione allo "Stage giovani" organizzato dalla Cisl Marche nel luglio scorso. Una "tre giorni" a cavallo tra riflessione e cultura, tra analisi e concerti, tra tavole rotonde e poesia, musica e spettacoli. Giovani ed anziani, in un'atmosfera festosa, serena e stimolante, hanno affrontato insieme problemi comuni. Il principio ispiratore di questa edizione del Festival, sintetizzato dallo slogan: "Né vecchi né giovani: cittadini" si ispira alla  necessità di rovesciare l'assunto che sia in corso una conflitto tra generazioni, ponendo in evidenza al suo posto il principio di cittadinanza, nella consapevolezza che non può esservi crescita senza pace e coesione sociali. Singolare ed esaltante l'esperienza vissuta nel pomeriggio di venerdì 3 ottobre dal giovane studente universitario ascolano Paolo Giorgi. Assistendo all'evento speciale "Maratona di musica", con ospite speciale Giulio Rapetti Mogol, Paolo ha deciso di partecipare ad un concorso di musica improvvisando un'esibizione dal vivo, durante la quale ha presentato un suo brano inedito. Un'ora dopo riceveva un attestato che certificava la vittoria di una borsa di studio breve per autori presso il Cet (Centro Europeo di Toscolano), un centro di eccellenza universitario di musica popolare fondato dallo stesso Mogol. «E' stato il fiore all'occhiello di un'esperienza già di per se indimenticabile - sostiene Mario Canale, Segretario generale di Pensionati Cisl delle Marche - ed un primo risultato concreto di quella solidarietà intergenerazionale che la Fnp Marche ha posto come uno degli obiettivi principali della sua azione sindacale». «La nostra speranza - conclude Canale - è di contribuire ad avvicinare l'esperienza della tradizione con la freschezza e il coraggio delle nuove generazioni, attraverso uno stile originale ed innovativo, per superare banalità e luoghi comuni e ricostruire insieme, giovani ed anziani, la coesione sociale e il senso di appartenenza alla medesima comunità»
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10/10/2014 Lavoro in genere: (Ri)pensare le pari opportunità
(Ri)pensare le pari opportunità è un progetto che si propone di riconsiderare e rivedere le politiche di genere, per il superamento teorico dello strumento delle pari opportunità e delle sue ricadute nelle politiche regionali, per eliminare le disparità e promuovere l'empowerment femminile migliorando la  qualità e l'efficacia delle politiche.CGIL CISL UIL Marche hanno aderito e partecipato attivamente al progetto, ideato dall Osservatorio di Genere di Macerata e finanziato dall'Assessorato alle Pari Opportunità della Regione. (Ri)PARO ha permesso di indagare il mondo del lavoro femminile nel settore tessile/calzaturiero e quello delle imprese agricole.Venerdì 17 ottobre 2014 a Macerata presso la Sala Castiglioni-Biblioteca "Mozzi-Borgetti" si terrà alle ore 9.30 " Lavoro in genere" focus sui primi risultati del progetto.
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10/10/2014 Ossi duri si diventa, prevenire l'osteoporosi si può
Mercoledì 15 ottobre 2014, ore 16,30 Sala Convegni, Fondazione Colocci, JesiIn occasione della Giornata mondiale sull’osteoporosi del 20 ottobre, presso la Fondazione Colocci di Jesi si svolgerà il 15 ottobre dalle ore 16.30 il convegno, promosso dal sindacato dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, Regione e Asur Marche, “Ossi duri.. si diventa” nell’ambito della Campagna informativa di prevenzione contro l’osteoporosi.Marisa Branchesi del coordinamento donne Fnp Cisl di Jesi, introdurrà i lavori presentando i risultati della campagna di raccolta firme per sollecitare la Regione Marche ad emanare una legge regionale per la prevenzione dell’osteoporosi. Una patologia molto diffusa che colpisce soprattutto le donne oltre i cinquant’anni di età e che se non viene riconosciuta in tempi giusti causa la mortalità nel 20% dei pazienti e disabilità motoria nel 40% dei casi con un rischio di permanenza in strutture di lungo-degenza sei volte maggiore.Tra i relatori il dott. Ferdinando Silveri della clinica Reumatologica dell’Ospedale di Jesi AV2 che illustrerà il lavoro del gruppo tecnico regionale a partire dall’analisi dei fattori di rischio di tale patologia.I lavori, moderati da Teresa Brazzini del coordinamento donne UilpUil di Jesi, saranno conclusi da Aurora Ferraro, Segretaria regionale Spi Cgil Marche.Jesi, 10 ottobre 2014
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08/10/2014 18 OTTOBRE JOBS DAY AD ANCONA IN PIAZZA DEL PAPA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER IL LAVORO
Sabato 18 Ottobre alle ore 10,00 ad Ancona - Piazza del Papa, manifestazione regionale in occasione del JOBS DAY, 100 PIAZZE PER IL LAVORO, giornata di mobilitazione nazionale per il lavoro promossa dalla Cisl. La Cisl scende in piazza per ascoltare e dare voce a lavoratrici, lavoratori, giovani, disoccupati e cassaintegrati, per dare un contributo al dibattito sulle vere questioni del lavoro e non solo. Più tutele, nuovi ammortizzatori e formazione per chi perde il lavoro; si al contratto a tutele crescenti che a regime prevede l’attuale assetto dell’art.18 e riduce la precarietà dei giovani ( false Partite IVA, Co.Co.Co P.A., Co,Co,Pro., Associati in Partecipazione), forte riduzione delle tasse per i lavoratori e pensionati; più investimenti per creare occupazione; una nuova politica industriale, infrastrutture efficenti e minori costi sull’energia: sono alcune delle proposte avanzate al Governo che la Cisl porta in piazza . Durante la manifestazione si alterneranno testimonianze di lavoratori, giovani, disoccupati con interventi di imprenditori e Parlamentari marchigiani. Alle ore 9,30 è previsto l’arrivo ad Ancona di 1000 partecipanti in Piazza Cavour per poi raggiungere, con una lunga catena umana per le vie principali della città, Piazza del Papa.Per i partecipanti che vogliono usufruire dei pullman E' NECESSARIO PRENOTARSI contattando la sede Cisl a te più vicina  LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: DOCUMENTO INTEGRALE LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: SINTESI LE PROPOSTE DELLA CISL SUL JOBS ACT: IL VOLANTINO PROPOSTE A SOSTEGNO DEL LAVORO AUTONOMO  
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08/10/2014 Nidi domiciliari, Sindacati alla regione: sperimentazione fallimentare
Nidi domiciliari: «La Regione continua a finanziare nell'ambito dei servizi educativi una sperimentazione di fatto fallimentare»– è quanto dichiarano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche. Due anni fa, la Regione ha deciso di destinare 1,7 milioni di euro (dei 2,6 milioni) alla “sperimentazione” sui nidi domiciliari e, in particolare, circa 1,2 milioni in contributi alle famiglie (voucher) per l’accesso ai nidi domiciliari (da regolamentare e costituire) e 145 mila euro per corsi di formazione per “operatrici domiciliari”. «CGIL-CISL-UIL delle Marche hanno già allora espresso perplessità invitando la Regione a considerare i reali bisogni delle famiglie e dei territori in materia di servizi educativi – proseguono - Infatti, abbiamo sempre sostenuto che i 2,6 milioni di euro del Fondo nazionale per i servizi socio-educativi per la prima infanzia e assegnati alla Regione Marche, dovessero essere erogati prevalentemente dalla Regione ai Comuni per la gestione efficace dei servizi all'infanzia e per il sostegno alle funzioni genitoriali. - rilanciano Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli -  Consideriamo prioritario sostenere i costi di gestione dei servizi esistenti, soprattutto per abbassare le tariffe divenute gravose per molte famiglie in questo momento di crisi e difficoltà economica, come peraltro specificamente previsto dall’Intesa Stato-Regioni del 7 ottobre 2010». A due anni dalla sperimentazione risulta che delle ingenti risorse ne sono state spese solo 18.960,00 euro: di fatto, un fallimento. Anziché prenderne atto, la Regione persiste emanando un nuovo bando per destinare i 1.231.040,00 euro finora non spesi, di nuovo per voucher per soli nidi domiciliari. Risorse ingenti che sarebbero state preziose se destinate tempestivamente ai Comuni per interventi di riduzione delle tariffe o per la riqualificazione dei servizi esistenti.Le responsabili delle politiche di genere di CGIL, CISL e UIL delle Marche invitano la  Regione «ad effettuare un serio monitoraggio con le Organizzazioni Sindacali e l’ANCI  prevedendo la modifica degli atti normativi al fine di destinare le risorse in modo efficace e utile per le famiglie del territorio marchigiano».
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08/10/2014 Indesit,conferma gli impegni e il rispetto degli accordi nell'incontro tenuto al MiSE
Nel primo incontro ministeriale, svoltosi  ieri a Roma, per la verifica dell' attuazione dell’ accordo, sottoscritto al MiSE nel dicembre del 2013, tra Direzione Aziendale Indesit, Sindacati di categoria,  Coordinamento RSU, rappresentanti del Governo e Istituzioni locali, sono stati confermati dalla Direzione Aziendale tutti gli impegni riguardanti la destinazione produttiva delle aree di Fabriano ( stabilimenti di Albacina e Melano) Caserta (Carinaro) e Comunanza. La Direzione Indesit ha, inoltre, presentato e informato i rappresentanti sindacali e le Istituzioni, presenti all'incontro, la realizzazione delle  azioni previste dall'accordo rispetto a: le allocazioni produttive della fabbrica casertana, la prima interessata dai cambiamenti  e dagli investimenti, già realizzati per un totale di 24 degli 83 milioni di € previsti ( 16,5 a Fabriano, 5 a Comunanza,2,5 a Caserta ); le internalizzazioni realizzate dell'attività di IT Service e call center con conseguente riqualificazione del personale dedicato a tali servizi Indesit ; alle condizioni del mercato, nel quale la contrazione delle vendite in Russia e nel' Europa occidentale è parzialmente compensata dalla crescita del Regno Unito e dell'Italia. Le vendite del secondo trimestre del 2014 sono inferiori a quelle dello stesso periodo del 2013 e si sommano le conseguenze negative determinate dal cambio valutario del rublo e della lira turca. Relativamente agli esodi volontari finora registrati l' azienda ha comunicato che sono uscite 80 persone alle quali si aggiungono altre 39 lavoratori ancora in forza che hanno già comunicato la volontà di uscire. L' incontro è stato anche l' occasione per porre a Indesit domande sulla vendita del Gruppo all'americana Whirlpool. È ancora atteso il pronunciamento della Autorità Antitrust, garante della concorrenza nel mercato, sulla vendita, mentre il Tribunale di Ancona ha autorizzato la vendita nel mese di agosto. Solo dopo il via libera dell'Antitrust potrà essere completata l'acquisizione del pacchetto di azioni che daranno a Whirlpool la proprietà del pacchetto azionario di maggioranza. «Ritenendo l' accordo di dicembre firmato la MiSE il principale strumento di tutela e la principale garanzia degli impegni presi nei confronti dei lavoratori - afferma la Fim Cisl - abbiamo chiesto al Governo di farsi garante e parte attiva affinché l' attuazione dell' accordo e la realizzazione del piano industriale, oggi totalmente confermati da Indesit, vengano confermati e considerati intangibili anche dopo il passaggio societario» . A tal proposito i sindacati hanno avuto, dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico ,una risposta positiva e la disponibilità a realizzare, quanto prima,  un incontro con i rappresentanti della nuova proprietà. Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee informative in tutti gli stabilimenti produttivi,nella sede centrale e in quella di Milano.
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07/10/2014 La Cisl solidale con i ragazzi del centro "Grizzly"
La Cisl di Fano esprime sdegno e profondo risentimento per il vile gesto subito dal centro autogestito Grizzly domenica scorsa. Si tratta di un grave atto vandalico: bruciata la libreria con più di duecento volumi che i giovani dell’associazione avevano messo in piedi, distrutti i sanitari e le tubature del bagno che hanno allagato parte dello stabile. Sul muro laterale sono state disegnate una svastica con a fianco la scritta Dux. Questi gesti, lesivi della libertà di associazione e distruttivi di uno spazio aperto al confronto e al dibattito sociale, sono un preoccupante segnale di una cultura violenta e non inclusiva presente seppur parzialmente nella nostra società. Ci auspichiamo che tutte le forze associative politiche e sindacali del comune di Fano e del suo territorio rafforzino l’impegno per la costruzione di una società solidale, inclusiva e aperta a tutti gli spazi e momenti di confronto, di dibattito e di aggregazione .
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06/10/2014 Cementificio SACCI , salvi 80 lavoratori grazie ai contratti di solidarietà
Diminuire l’orario di lavoro per mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale e quindi evitare la riduzione del personale: è quanto prevedono i contratti di solidarietà, introdotti dalla legge 863/84. Uno strumento utilissimo, ma che purtroppo ha trovato scarsa applicazione nello scenario di crisi nazionale. Nei giorni scorsi, però, circa 110 lavoratori hanno potuto constatare di persona e sulla propria pelle la bontà di contratti di solidarietà. È accaduto in due aziende diverse, nella “Sacci Spa” di Castelraimondo (Macerata) e nella “Margaritelli” di Mantignana (Perugia). Nel primo caso i contratti di solidarietà hanno interessato gli 80 addetti del cementificio, precedentemente dichiarati in esubero dall'azienda. È la prima volta che questo tipo di contratto viene applicato in un’azienda del cemento, perché nemmeno in grosse vertenze con colossi del settore, come Italcementi e Buzzi Unicem, si era riusciti a far ricorso a questo strumento, soprattutto a causa della riluttanza delle imprese. Sacci apre uno scenario nuovo, e dimostra che in determinate situazioni anche in questo comparto si possono trovare soluzioni utili a non disperdere le professionalità, nonostante i numeri da brivido della crisi e grazie all'impegno di tutte le parti sociali. Quello del cemento è il comparto più devastato dalla crisi di questi anni: dai 47 milioni di tonnellate di cemento prodotto nel 2007 sì è arrivati agli attuali 20 milioni, con prospettive al ribasso anche per il 2015.
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03/10/2014 Crisi Edilizia, nelle Marche calo del 78% le autorizzazioni a costruire
La crisi dell’edilizia nelle Marche è evidenziata dal crollo verticale delle autorizzazioni a costruire rispetto agli anni prima della crisi. Il calo dei permessi raggiunge il 78,07% se si raffrontano i dati del 2005 con quelli del 2012 (fonte Istat - Sole 24 ore). Un trend peggiore della media italiana che si ferma al 70,5%. A lanciare il grido di allarme è Massimo Giacchetti, Segretario Generale della FILCA CISL Marche«L'edilizia è stata colpita da un vero e proprio tsunami con più di 12.000 posti di lavoro persi in sette anni che rappresentano il 50% degli addetti rispetto agli anni che precedevano la recessione». Il record negativo spetta alla provincia di Pesaro con un calo del 83,8%, seguita da Ancona dove i permessi diminuiscono dell’ 82% ed Ascoli Piceno che registra una contrazione del 81,4%. Solo la provincia di Macerata si attesta sotto la media nazionale con un calo del 65,1%. «Il settore continua a perdere imprese ed addetti e non si intravedono spiragli che consentano di superare le difficoltà pesantissime. Non si arresta nel 2014 l’ emorragia occupazionale. - prosegue Giacchetti - Nel periodo gennaio-agosto 2014 l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria è aumentata del 222% rispetto agli stessi mesi del 2013. E’ il segno evidente di un settore produttivo che sta scomparendo. Una flessione occupazionale accompagnata da preoccupanti processi di precarizzazione del lavoro e da indizi crescenti di lavoro irregolare». Per invertire questo trend negativo occorre tornare ad investire sulla casa e sul territorio. Secondo Giacchetti  la priorità  va data «alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica degli edifici facendo in modo che gli stessi Comuni possano prevedere delle forme di agevolazioni ulteriori. Una ulteriore opportunità in termini di occupazione e lavoro - conclude -  è rappresentata dalla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, dove nelle Marche ci sono 40 milioni di euro disponibili per cantieri da avviare.» Comunicato Stampa
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01/10/2014 Convenzione “Welfare nelle Marche”
E’ stata firmata, nei giorni scorsi presso l’Università di Urbino, la convenzione per finanziare una ricerca - azione sul Welfare nelle Marche. Tra i firmatari: il Dipartimento di Economia, Società Politica (DESP) dell’ Università degli Studi di Urbino, tutti gli Ambiti Territoriali Sociali della Provincia di Pesaro – Urbino, il Centro Servizi Volontariato Marche, la Legacoop e la Confcooperative Marche, la Cgil e lo Spi – Cgil di Pesaro – Urbino, la Cisl Marche e la Federazione pensionati Marche.La convenzione, che avrà una durata di 18 mesi, vuole analizzare, con il contributo di tutti i soggetti, l’attuale sistema territoriale di politiche e servizi sociali ed educativi per elaborare strategie e indicazioni di miglioramento, tenendo conto dell’attuale contesto di crisi socio - economica, di vincoli di bilancio e di crescita dei bisogni sociali.Si lavorerà sulla ricerca, con la prospettiva di conoscenza delle criticità del welfare e delle potenzialità del territorio, contribuendo alla crescita del welfare territoriale; la formazione, verranno organizzati workshop e seminari informativi per un confronto e aggiornamento con gli operatori sociali; l’azione, i risultati saranno messi a disposizione dagli enti del territorio per migliorare le strategie impiegate nel settore.    
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01/10/2014 Jobs Act: Annamaria Furlan, non usiamo il lavoro per dividere
«Non si può usare il tema del lavoro come strumento ideologico di separazione» invece di considerarlo come «la risorsa straordinaria quale è». Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo in una delle sue prime uscite pubbliche come designata alla successione di Raffaele Bonanni, alla fiera 'Expo Training' di Milano. Secondo Furlan, «questo non è più consentito» di fronte ai «veri problemi che abbiamo che riguardano principalmente la disoccupazione, con oltre tre milioni di disoccupati ed il 45% dei giovani senza uno sbocco, la produttività, la competitività e la lotta alla criminalità organizzata che si è infiltrata anche nei grandi appalti pubblici e avvelena il Paese. Queste sono le grandi questioni che vanno affrontate. Basta speculazioni sul lavoro». E' quanto ha affermato Furlan, sull'anticipo del Tfr in busta paga. «Il Tfr è meno tassato dello stipendio – ha spiegato Furlan - non vogliamo che in questo modo i lavoratori paghino più tasse anche su quello. Siccome parliamo di soldi dei lavoratori e delle lavoratrici e non di altri, bisogna vedere le cose in modo chiaro, bisogna fare cose serie. Quindi, l'anticipo del Tfr in busta paga, può anche essere utile, in modo del tutto volontario, però, serve che sia premiante per i lavoratori». Furlan ha ricordato che «il Tfr, infatti, è tassato meno della busta paga, se noi ne portiamo una parte in busta paga, come viene tassata, come il Tfr o in modo diverso?». La sindacalista sostiene poi che «abbiamo sentito questa discussione sulle piccole imprese che non ce la fanno» ad anticipare i soldi del Tfr. Di conseguenza «interverrebbero le banche sfruttando il denaro preso in prestito dalla Bce allo 0,5%, ma questo ai lavoratori quanto costa?» Da qui l'invito del segretario generale aggiunto della Cisl al Premier Renzi ad aprire un confronto per «veder le cose in modo chiaro». Ed al Presidente del consiglio che si è domandato dove fossero i sindacati mentre si creava lavoro precario ha sempre replicato Furlan: «Forse era distratto in questi anni, ma non importa. Noi ci siamo battuti con grande forza contro il precariato e le nostre proposte sono sotto gli occhi di tutti. La sfida di Matteo Renzi che vuole confrontarsi con i sindacati su alcune questioni è una notizia estremamente positiva», ha poi aggiunto Furlan e riferendosi all'apertura del presidente del Consiglio ha detto che «così la voglio e la dobbiamo vivere. L'uomo solo al comando è un po’ complicato. Ci vuole un confronto vero con chi il lavoro lo rappresenta come il sindacato confederale». «Noi stiamo in mezzo alla gente in ogni città». Ha ribadito Annamaria Furlan sulla possibilità di scenderà in piazza con la Cgil per contrastare le decisioni del governo sull'art.18. «Noi – ha precisato - abbiamo deciso già da tempo per il 18 ottobre una nostra iniziativa di sensibilizzazione in tutte le città ed in tutte le regioni sui temi dello sviluppo e del lavoro ma anche su quanto pesano le tasse sulla busta paga. Con la Cgil ci incontriamo costantemente tra organizzazioni sindacali, su alcuni temi abbiamo opinioni comuni, su altri possiamo avere opinioni diverse. ma questo non significa non  poter contribuire insieme in maniera positiva sul dialogo sociale e per lo sviluppo economico». Ed infine un altro punto del programma della Cisl su cui il segretario generale aggiunto si è soffermato è «su quanto anche la riforma Fornero delle pensione debba essere rivisitata. Vogliamo portare le nostre idee tra la gente – ha chiarito Furlan - non basta una piazza, ci vuole un lavoro molto diverso, bisogna sensibilizzare i lavoratori i pensionati e soprattutto i giovani». Roma 1 ottobre 2014fonte: Labor TV Cisl Nazionalehttp://www.cisl.it/sito.nsf/le-notizie/2014/10/01/cisl-furlan-tfr-jobs-act-lavoro?OpenDocument
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