01/12/2025
"2050: Odissea nelle Marche C'è bisogno della svolta ora"
Lettere & Commenti Corriere Adriatico, 1 dicembre 2025
"2050, Odissea nelle Marche. Le proiezioni Istat sulle dinamiche demografiche e gli assetti territoriali sembrano quasi voler suggerire una situazione simile a quella vista nel celebre film di Stanley Kubrick. Numero di abitanti in forte calo, in crescita i giovani laureati che scelgono di andare all’estero, squilibri territoriali ancora più marcati ed invecchiamento della popolazione.: criticità cui rispondere con proposte articolate, dai servizi sanitari territoriali, al potenziamento del welfare, da una formazione di qualità a una sinergia tra i Comuni per condividere strutture e servizi. Ad inizio 2024 le Marche hanno avuto una popolazione di 1.482.746 abitanti, insediata in 225 comuni. Le aree pesarese ed anconetana sono quelle con il maggior numero di abitanti ed insieme hanno quasi il 55% della popolazione totale della regione con il 48% della superficie. Le città con più di 35.000 abitanti sono 10. In esse vive il 37% della popolazione regionale. Quelle poste nel nord della regione sono tutte sulla costa; le altre, al centro-sud, sono tre capoluoghi di provincia - due sulla collina litoranea, uno in quella interna - e due porti pescherecci (Civitanova e San Benedetto). Il 27% della popolazione vive sul 66% di territorio interno, il 33% su poco più del 23% di quello basso collinare, il restante 40% circa si addensa sulla stretta fascia costiera, che rappresenta il 10,6% del territorio della regione. L’incremento degli immigrati è costante fino al 2014, anno in cui viene toccato il picco di 142.810 residenti (9,2% del totale); successivamente inizia una fase di sensibile e costante riduzione che si arresta nel 2022. Nel 2050 la nostra regione perderà 74.185 cittadini residenti con età inferiore a 25 anni. .Si modificheranno in modo sensibile tutti i principali indici di struttura della popolazione. La variazione popolazione residente tra 2025 e 2050 per fasce d’età, secondo le previsioni Istat, conferma la crisi della natalità ed il progressivo invecchiamento della popolazione. L’occupazione. Gli occupati di 15-64 anni, secondo i dati Istat, tra il 2018 ed il 2024 sono cresciuti nelle Marche di 6.000 unità, arrivando a 618.000 circa. Negli stessi anni però la fascia più giovane (15-34 anni) è aumentata dell’1%. Se il nucleo forte della forza di lavoro è costituito dalla fascia adulta della popolazione, non stupisce che i titoli di studio si concentrino sul livello medio e medio-basso. Le dinamiche migratorie dei cittadini italiani nel quadriennio 2021-2024 presentano nelle Marche un saldo in perdita. Prendendo a riferimento soltanto le dinamiche verso l’estero nel decennio tra 2014 e 2024, le cifre indicano un andamento negativo e quindi una perdita di popolazione in tutti i gradi di istruzione. Se si sposta l’analisi sul numero dei cittadini marchigiani cancellati dall’anagrafe per trasferimento di residenza verso l’estero, tra il 2013 e il 2024 si registrano 37.251 cancellazioni, delle quali il 24,2% (9.025 unità) riguardano cittadini laureati. Cosa fare per invertire la rotta? Si tratta innanzitutto di dare attuazione a quegli strumenti previsti per la politica industriale e per l’utilizzo dei fondi pubblici (Fse+, Fesr, Pnrr, Fsc. promuovere politiche di sostegno alla natalità e alla genitorialità che superino la logica dei soli incentivi diretti alle famiglie (bonus, sussidi, detrazioni) ma che li integrino con servizi di supporto (nidi di infanzia, servizi educativi e di cura) e strumenti di conciliazione vita-lavoro. Va promossa l’occupazione giovanile e quella femminile riducendo la precarietà, un’attenzione forte nei confronti della non autosufficienza, gestione associata delle funzioni fondamentali dei piccoli Comuni. Un ruolo centrale però va svolto dal sistema dei servizi. Alcune proposte: potenziare la rete sanitaria territoriale (Case della salute, telemedicina) e i servizi di welfare per le persone più fragili, garantire istruzione di qualità promuovendo il modello dei campus scolastici, migliorare i sistemi di trasporto pubblico locale, sviluppare la connettività digitale. Ed allora il 2050 nelle Marche non sarà il sequel del film di Kubrick."
Marco Ferracuti
Segretario Generale CISL Marche
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