Gli accordi di Pomigliano e Mirafiori sono soprattutto un atto di responsabilità e di coraggio sindacale della Fim Cisl e dei sindacati che hanno sottoscritto gli accordi. Cosa sarebbe accaduto se anche la Fim e la Uilm di fronte ad accordi così impegnativi e difficili si fossero tirate indietro come ha fatto la Fiom? Le decine di migliaia di lavoratori della Fiat e dell’indotto sarebbero stati più tutelati e avremmo meglio difeso i loro diritti? Il fallimento di Fabbrica Italia e il declino dell’industria dell’auto nel nostro paese avrebbero forse aiutato di più la ripresa del lavoro e dato maggiori prospettive e speranze ai lavoratori della Fiat e ai giovani disoccupati del nostro paese? E’ dalla risposta a questi quesiti che bisogna partire per valutare gli accordi Fiat. Trovo stupefacente che invece ci si intrattenga ancora su presunti quanto inesistenti diritti violati per giustificare l’incapacità cronica della Fiom a fare accordi impegnativi soprattutto quando si è sotto i riflettori. Vorrei ricordare alla Fiom e alla Cgil che ciò che è indisponibile alla contrattazione per loro, lo è anche per la Fim e per la Cisl, e per i contenuti degli accordi, che per quanto impegnativi per i lavoratori e per il sindacati non contengono alcuna violazione dei diritti di legge e/o addirittura costituzionali. La Fim si è solo rimboccata le maniche ed ha negoziato nuove e più impegnative condizioni di lavoro e regole sindacali adeguandole alle nuove esigenze di una Fiat internazionalizzata e del mercato globale. Anche alla Fim non piacciono le Newco fuori dal sistema contrattuale e dall’accordo interconfederale del ’93, perciò abbiamo fino all’ultimo tentato di evitarlo. Abbiamo tuttavia dovuto prendere atto della rigidità della Fiat su questa scelta e dei comportamenti poco responsabili della Fiom, che anziché dare una mano insieme a Fim a Uilm a difendere il contratto nazionale ha fatto di tutto per convincere la Fiat del contrario. Su questo siamo impegnati al tavolo con Federmeccanica e Fiat per definire norme specifiche per il settore auto che possano nel più breve tempo possibile riassorbire le Newco nel sistema contrattuale e nel contratto nazionale, così come siamo impegnati a sollecitare un nuovo accordo interconfederale sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale che garantisca certezze e stabilità delle regole e delle decisioni sindacali e nel contempo mantengano il diritto dei sindacati ad eleggere propri rappresentanti nelle aziende dove si hanno iscritti. Trovo poco comprensibile le alchimie tecnico-contrattuali con le quali si tenta di recuperare il grave errore compiuto dalla Fiom nel primo accordo di Pomigliano, quando non ha sottoscritto l’accordo né riconosciuto l’accordo firmato dalla maggioranza dei sindacati e non ha nemmeno tenuto conto del risultato del referendum di approvazione dell’accordo da parte di un’ampia maggioranza dei lavoratori. E allora non c’erano né le Newco né il ritorno alle Rsa. Le firme tecniche che distinguono una parte dell’accordo dall’altra sono solo fumisterie sindacali che nessuno capirebbe; anche alla Fim sarebbe piaciuto scegliere tra le parti dell’accordo più condivise da quelle meno: alla Fim questa possibilità non è stata data e l’alternativa all’accordo era solo il non accordo. Non credo possa essere diverso per la Fiom. Lo stesso artificio di non riconoscere la validità del referendum escogitato dalla Fiom per non prendere atto del risultato è una scelta di incoerenza e di codardia sindacale. Troppo facile declamare democrazia e ricorso al voto dei lavoratori solo quando fa comodo. La Fiom ha ancora una possibilità se vuole di evitare di ripetere l’errore fatto a Pomigliano: si batta coerentemente per il no all’accordo, se lo ritiene, ma prenda atto e assuma comportamenti conseguenti, come del resto farà la Fim, rispetto all’opinione maggioritaria dei lavoratori, firmando gli accordi di Pomigliano e Mirafiori. Chieda inoltre di partecipare con Fim e Uilm al tavolo di Federmeccanica e Fiat sulla definizione di norme specifiche per il settore, per far rientrare le Newco nel sistema contrattuale e per chiarire le parti degli accordi ritenute più controverse. E’ già capitato alla Piaggio di Pontedera che la Fiom ha sottoscritto l’accordo dopo il risultato del referendum, può quindi capitare anche alla Fiat.

2 gennaio 2011

Clicca sul seguente link per visualizzare le schede degli accordi di Pomigliano  e Mirafiori: http://www.scribd.com/full/46585915?access_key=key-mk2er72jm7axz6kqwag http://www.scribd.com/full/46585865?access_key=key-h0hfdhsow0ecv9pbuf

Clicca sui seguenti link per visualizzare le interviste del Segretario generale Cisl Raffaele Bonanni: http://www.scribd.com/full/46585963?access_key=key-1qhlnfsmemt0jrg2qzov

Altre interviste: http://www.scribd.com/full/46585995?access_key=key-8drxpzo4tznmf9h8i1s http://www.scribd.com/full/46586003?access_key=key-2b8h7sry5za53mbux8c9