Adiconsum Marche ha ottenuto la prima pronuncia favorevole con cui l’Arbitro bancario Finanziario ha riconosciuto al consumatore rappresentato il diritto a vedersi rimborsata da Poste una maggior somma per oltre 8.000 euro.
Il ricorso era stato presentato nell’ambito della nota vicenda dei Buoni postali trentennali sottoscritti negli anni 80, in particolare dopo il 1986, per i quali Poste liquida un importo inferiore rispetto a quanto previsto dalla tabella riportata sul retro del Buono. Parliamo delle serie P, Q/P e Q.
Adiconsum Marche da tempo ha intrapreso la strada per tutelare i risparmiatori, ritenendo che sia dovuto quanto scritto sul cartaceo del Buono. Poste invece, conteggiando in maniera diversa, liquida un importo sensibilmente inferiore, anche per migliaia di euro.
Sui molteplici ricorsi presentati è arrivata la prima pronuncia, nella quale l’ABF ha sancito il principio secondo cui il rapporto negoziale tra investitore e Poste si forma sulla base di quanto riportato sul titolo: il risparmiatore cioè ha assunto la propria decisione di investimento facendo affidamento sui rendimenti pubblicati sul titolo stesso, e pertanto Poste deve rimborsare il Buono secondo il suo tenore letterale.
L’ABF ha seguito la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione che si è espressa in materia con la sentenza 13979/2007, sentenza assunta a Sezioni Unite che esprime la massima secondo cui il vincolo contrattuale tra il consumatore e le Poste al momento dell’emissione del buono si fonda sul tenore letterale del titolo: “il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli è destinato a formarsi proprio sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni di volta in volta sottoscritti” , poiché “ al richiedente il buono postale è stata prospettata un’operazione finanziaria connotata nei termini specificamente indicati nei buoni, compilati, firmati e bollati ed a lui consegnati dall’ufficio emittente, a fronte dei quali egli ha versato a quell’ufficio la somma corrispondente”
Il fenomeno è rilevante in quanto il risparmio postale in Italia riguarda una fetta considerevole della popolazione che soprattutto negli anni 80, complici i rendimenti molto elevati, ha investito in Buoni Postali.
Adiconsum Marche è a disposizione di tutti i possessori di Buoni della serie P, Q/P e Q per effettuare una verifica e, se del caso, proporre ricorso per vedere riconosciuti i propri diritti.