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  • Conerobus, Fit Cisl Marche: “Servono garanzie su lavoro, salari e qualità del servizio”

Nell’incontro avuto presso la Prefettura di Ancona in da 15 settembre u.s. tra le OO.SS., la Direzione aziendale, il sindaco di Ancona ed il Presidente della provincia, il Presidente di Conerobus ha illustrato, per macro aree, il contenuto del piano industriale che, nell’arco di 5 anni dovrà riportare la soc. di TPL anconetano a produrre utili di bilancio ed a sanare la grave condizione finanziaria in cui versa.

Tale piano, a detta dei relatori, non prevederebbe licenziamenti né tagli alle retribuzioni dei lavoratori ma si è fatto intendere che potrà comunque esserci una rinegoziazione ed una rimodulazione delle stesse di cui però non ci sono stati dati ulteriori dettagli. 

Grazie alla disponibilità del Prefetto si è convenuto di effettuare un incontro specifico in sede aziendale per martedì 23 settembre a partire dalle 9, durante il quale il piano verrà approfondito punto per punto e verranno valutati eventuali correttivi che i Sindacati chiederanno di apportare.

Come Fit Cisl, pur ritenendo un passo avanti la volontà aziendale, sotto l’egida della Prefettura, di attivare finalmente un tavolo di confronto serio e costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori sul piano industriale, riteniamo ancora troppo esigui gli impegni datoriali, considerando come il Cda abbia disatteso molte promesse procedendo unilateralmente ad azioni di riorganizzazione, tagli ai servizi e azioni gestionali sul personale.

Abbiamo quindi chiesto ed ottenuto che a seguito di tale incontro potesse essere riconvocato il tavolo prefettizio per dare validità “istituzionale” alle proposte eventualmente avanzate dai Sindacati. Incontro questo che verrà calendarizzato a valle dello studio e delle valutazioni del piano industriale.

Permangono comunque tutte le difficoltà che i lavoratori, nell’assemblea di martedi 16/9 hanno ancora una volta rappresentato: turni massacranti, autobus fatiscenti senza condizionamento, errato computo delle percorrenze, disorganizzazione generale nella gestione dei turni.

Come più volte espresso dai sindacati il corrispettivo del contratto di servizio non è più adeguato a seguito del forte aumento dei costi diretti (carburante manutenzioni ecc..) che ha inciso fortemente sul conto economico aziendale.

Rimane infine sempre attuale purtroppo l’annoso problema della ripartizione del fondo nazionale trasporti dalle quali le Marche attingono appena il 2,18% delle risorse attestandosi come fanalino di coda per risorse pro capite destinate al TPL.

Crediamo che il futuro di Conerobus debba essere un obiettivo comune a tutte le forze politiche del comune, della provincia e della regione perché i lavoratori di questa azienda meritano rispetto da parte di ogni schieramento politico evitando i pietosi quanto stucchevoli “teatrini” andati in onda per tutta l’estate con il rimpallo di responsabilità e accuse scagliate vicendevolmente dagli scranni di largo XXIV maggio, per mera campagna elettorale. I lavoratori e le loro famiglie non possono essere “sventolati” come bandiere elettorali dall’una o dall’altra coalizione e poi “abbandonati” in balia di scelte aziendali discutibili.

La Fit Cisl, come sempre attenta al merito delle questioni e lontana da ogni campagna o propaganda politica, pur confermando la volontà di aderire allo sciopero del 24 p.v., valuterà attentamente il piano industriale, porterà le proprie proposte e chiederà non solo impegni ma garanzie a tutela dell’occupazione e del reddito dei lavoratori di Conerobus. Da questo primo incontro ci aspettiamo un tavolo permanente di confronto dal quale non potremo prescindere fino a che non avremo garanzie sui seguenti punti:

·         Non sia dato seguito a licenziamenti

·         Siano mantenuti i livelli retributivi di tutti i lavoratori

·         Siano mantenuti gli accordi di secondo livello

·         Non siano attuati tagli al servizio così da non recare danno all’utenza

·         Si possa addivenire a turni di lavoro che rendano reale la conciliazione vita-lavoro

La tensione tra azienda e sindacato potrà attenuarsi solo su tali presupposti concreti ed esigibili che si dovranno tradurre in un miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro del personale esclusivamente al quale, va dato il merito di portare avanti, con sacrificio, il servizio malgrado la disorganizzazione aziendale e i disservizi che questa produce ogni giorno a migliaia di cittadini.