L'economia del territorio fanese continua a mostrare segni di sofferenza. Giovanni Giovanelli – responsabile Cisl Fano - segnala come la quasi totalità delle imprese presenti sul territorio, attualmente sta ricorrendo agli ammortizzatori sociali. A questo fenomeno si associa l'aumento della occupazione precaria con l'incremento di contratti di somministrazione. Nel 2013 ben 36 aziende hanno utilizzato 146.000 ore per 398 lavoratori, il 2014 è iniziato con una situazione più pesante: nel 1° quadrimestre su 7 aziende risultano ben 52.344 ore lavorate con contratti di somministrazione. Rispetto all’anno scorso quindi un aumento del 5%. Più lavoro, quindi, ma anche più precarietà. “Altro dato preoccupante - continua Giovanelli - è l'insediamento di impresi cinesi nel nostro territorio”. "I capannoni abbandonati dalle aziende locali vengono occupati da laboratori cinesi, che operano in prevalenza nel settore tessile ma anche per conto terzi, nel montaggio dei mobili. Operano generalmente senza il rispetto per le leggi sulla sicurezza e sul lavoro. Doppi e tripli turni, famiglie di lavoratori con bambini che vivono all’interno dello stabilimento”. La Cisl di Fano lancia un appello agli organi di controllo affinché vengano intensificati i controlli sul lavoro irregolare per evitare incidenti e tragedie e la concorrenza sleale.
Altra situazione complessa è quella determinatasi nell'azienda King di Bellocchi produttrice di accessori per la nautica. Mauro Masci responsabile Fim - denuncia la grave situazione di questa azienda con attualmente 40 operai impiegati. La ditta che al momento opera nella zona industriale di Fano ha paventato il trasferimento del sito produttivo a Viterbo, nel Lazio, con gravi pressioni sui lavoratori. Attualmente dalla verifica effettuata alla Camera di commercio risulta nominato un nuovo amministratore delegato e l’azienda ha effettuato una serie di operazioni di passaggi amministrativi e fiscali da azienda ad azienda su cui è necessario fare chiarezza. Di questa situazione sono state debitamente informati gli organi ispettivi quali l’Ispettorato del lavoro e gli organi preposti al controllo. “Abbiamo spedito un esposto – afferma Masci - per denunciare le diverse irregolarità ed inadempienze compiute nei confronti dei dipendenti , tra le quali il mancato adeguamento dell'aumento contrattuale, mancato pagamento degli straordinari e il ritardo nel percepire gli stipendi. In questo momento di crisi riteniamo necessario- ribadisce Masci - verificare la regolarità delle imprese al fine di evitare sleale concorrenza e far rispettare norme e leggi.