La crisi che attanaglia il nostro paese si fa sempre più pesante, l’Istat ha diramato i dati della disoccupazione, oltre 2 milioni pari all’8% della popolazione, e la presidenza della CONFINDUSTRIA afferma “La crisi è alle spalle, alla fine della fase della caduta, ma il processo per agganciare la ripresa è comunque, lentO e complicatO, lungO e difficile.” Ormai tutti gli studi di statistica prevedono che l’anno 2010 e forse non solo, darà segni di ripresa dell’economia, ma la perdita dei posti di lavoro non si arresterà anche se il Governo ancora si ostina a dichiarare che dalla crisi il nostro paese ormai è fuori, alimentando nei cittadini forti perplessità e preoccupazioni. Se si fanno raffronti, correttezza vuole, si facciano su tutto, sui salari, sui servizi, sul fisco, sull’evasione ecc. I cittadini, i pensionati sono stanchi degli spot, degli annunci, vogliono i fatti, il Governo si fa forte nell’affermare che la disoccupazione nel nostro paese è inferiore a quella delle economie più industrializzate, non interviene in modo adeguato dimenticando la piccola e media impresa, cardini del nostro sistema industriale. La scelta imboccata dal Governo di stare fermo e di aspettare che passi la tempesta senza una strategia, ha aperto la strada perlomeno a due errori: il primo è quello di elargire un po’ di piccoli aiuti qua e là, che non sono in grado di dare la spinta necessaria a far riprendere l’intero sistema Italia; l’altro è non avere capito che il nostro sistema si basa soprattutto sull’export. Serve un forte impulso alle aziende per l’innovazione. In questi ultimi tempi registriamo molte iniziative e mobilitazioni sia a livello nazionale che periferico, alcune unitarie e altre per singole sigle sindacali. Certamente la difficoltà nell’agire in modo non unitario ha posto ulteriori problemi sulla credibilità del sindacato italiano: si può però affermare che le turbolenze nazionali, non hanno inciso nei rapporti tra le confederazioni e le federazioni dei pensionati della nostra Regione. Le trattative, i confronti, i successivi accordi con la Regione hanno portato risultati significativi anche in presenza di una pesante crisi che ha interessato importanti distretti industriali, raggiungendo livelli di drammaticità. In sintesi sono stati realizzati interventi di oltre 21 milioni di euro per : - Incentivi per la stipula dei contratti di solidarietà - Incentivi alle imprese per assunzioni a tempo indeterminato di giovani laureati - Incentivi all’imprese per stabilizzazione di contratti a termine - Contributi una tantum per sostenere gli studi - Esenzione di ticket per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale - Erogazioni e gratuità di farmaci in fascia c - Interventi sui canoni di locazione sugli alloggi Erap - Riduzione o azzeramento addizionale Irap regionale per le imprese che creano nuova occupazione con contratto a tempo indeterminato. Inoltre, vengono stanziati ulteriori 5 milioni di euro per il 2010 per aumentare i livelli assistenziali nelle residenze protette, prevedendo nel quadriennio 2010/13 risorse occorrenti per l’implementazione dell’assistenza fino al raggiungimento dei 100 minuti pro capite, previsti dal P.S.R. e che al progressivo aumento dell’assistenza sanitaria sarà diminuita la quota alberghiera attualmente a carico degli ospiti e delle famiglie. L’accordo prevede che nel tavolo per definire l’apposito piano di finanziamento quadriennale, sarà effettuata una valutazione complessiva anche sugli interventi di carattere domiciliare per la non autosufficienza. L’agire con senso di responsabilità, convinti che la confederalità debba persistere in tutte le categorie, pur in presenza di rivendicazioni corporative, è la linea della Fnp, che da sempre è impegnata insieme alla Cisl nelle trattative ai vari livelli territoriali per la risoluzione di problemi sociali riguardanti non soltanto i pensionati. I problemi della perdita del lavoro, della mancanza degli asili nido,il costo elevato delle rette, il dramma della demenza senile, dell’alzheimer, della non autosufficienza, sono ormai presenti, purtroppo, nella gran parte dei nuclei familiari. Se remassimo tutti nello stesso senso, con sacrificio e spirito solidale possiamo risolvere i problemi in tempi non lunghi, altrimenti le distanze aumenteranno, chi è ricco lo sarà sempre di più e il povero sarà sempre più povero. A livello marchigiano l’unità di intenti e l’azione con Spi e Uilp non sono venuti mai meno. Il lavoro svolto negli ambiti sociali riguardo la gestione, la verifica e il monitoraggio dell’accordo stipulato con la Regione sulla non autosufficienza e i tavoli aperti anche dopo gli accordi Confederali del 2009, ne sono dimostrazione e testimonianza. Le confederazioni regionali di Cgil Cisl Uil e le federazioni dei pensionati sono riuscite, con una trattativa lunga, anche dura, a far approvare dalla Regione il fondo per la non autosufficienza qualche momento prima che la crisi scoppiasse in modo veemente, che ha costretto la Regione, ad intervenire con successivi atti deliberativi. La legge nazionale sulla non autosufficienza non ancora approvata dal Parlamento ostacola gli interventi anche a carattere regionale; stabilire quanti e quali servizi assistenziali debbono essere a carico del fondo nazionale diventa pertanto la priorità, anche prima dell’implementazione del fondo nazionale. La Fnp marchiana, nell’ augurare BUON LAVORO alla nuova dirigenza nazionale, al neo segretario generale Ermenegildo Bonfanti, ne apprezza la linea di impegno: la confederalità della categoria dei pensionati, la tutela delle pensioni, la rivalutazione delle stesse, la ricerca di soluzioni per un paniere specifico, ponendo, inoltre, la richiesta di interventi urgenti in merito al vuoto legislativo sulla non autosufficienza e l’adeguamento finanziario del fondo nazionale. La Segreteria regionale augura un buon 2010 a tutte le strutture e agli iscritti alla Fnp delle Marche.