Ad Amandola, Istituzioni, sindacato e giovani affrontano il tema dell'immigrazione. Nell'ambito del progetto "INTERAZIONE" organizzato dall'Ambito Sociale XXIV e l'ANOLF di Ascoli Piceno e Fermo, venerdì pomeriggio presso la Sala Consiliare del Comune di Amandola si è dato vita ad un primo e produttivo incontro per parlare di immigrazione, di come essa sia evoluta nella zona montana e di come risolverne le problematiche connesse attraverso un'integrazione possibile e sostenuta dalla popolazione. Aggiunge Pasquale Antonelli, presidente dell'Anolf: "il fenomeno migratorio non va trattato come qualcosa di misterioso e ancor peggio pericoloso, distanziandosi da esso. E' una grande risosrsa per il territorio, non solo economica ma soprattutto culturale. Bisogna avvicinarsi alle culture che convivono con la nostra con la curiosità del bambino che senza pregiudizi si avventura alla scoperta di qualcosa di nuovo". Dello stesso avviso è Cesare Milani, Commissario della Comunità Montana dei Sibillini: "bisogna combattere i pregiudizi ed aprirsi alla positiva diversità portata in dote dalle altre culture. Immigrazione ed integrazione non rappresentano più una novità quanto piuttosto, una realtà verso la quale non possimo più trovarci impreparati. Soprattutto i giovani! In quanto ideale di comunicazione e futura classe dirigente". Un processo quindi che non può prescindere dalla partecipazione attiva delle nuove generazioni. Nuove generazioni protagoniste dell'incontro ed intervenute con un folta rappresentanza del CACUM (Centro di Aggregazione Culturale Amandola). "la nostra associazione è nata nel 2009 dall'esigenza di costruire qualcosa per tutti i giovani di questo territorio. Senza distinzioni. Un primo traguardo l'abbiamo raggiunto creando un centro di aggregazione giovanile in cui i nostri coetani possono riunirsi e vivere la socialità in gruppo. Ma non vogliamo fermarci qui. Lo stimolante obiettivo che ci poniamo ora è quello di renderlo non solo un centro di aggregazione ma un vero e proprio luogo in cui incontrarsi, crescere e condividere esperienze. "Dice Alessio Lupi, presidente del CACUM e aggiunge inoltre "in quest'ottica il coinvolgimento nelle nostre attività dei giovani immigrati residenti è un passo importantissimo e necessario".