Aziende chiuse e situazioni di crisi, l’industria metalmeccanica pesarese continua a perdere pezzi e posti di lavoro. Questo è il dato che emerge dall’attivo della Fim Cisl Marche che si è svolto a Fano alla presenza di 40 delegati del territorio.
Aziende storiche come il Cantiere Navale di Pesaro (50 dip. + 250 dip che lavoravano nell’indotto), la BVB del gruppo Marcegaglia di S. Lorenzo in Campo (100 dip), multinazionali come SWK nello stabilimento di Fano (80 dip), il brutto episodio di cronaca della King di Fano (45 dip) sono solo alcuni esempi di aziende che hanno avuto visibilità mediatica, ma anche tante piccole aziende artigiane hanno chiuso le serrande.
Malgrado tutto questo, fortunatamente ci sono anche aziende che stanno assumendo, in modo quasi esclusivo con contratti di somministrazione, che se in alcuni casi è giustificabile per l’esigua visibilità degli ordini, in molte altre situazioni è spesso legata alla convenienza dei costi.
Come Fim Cisl Marche riteniamo che la nostra azione sindacale continuerà ad avere come obiettivo primario l’occupazione impegnandoci a gestire, come fatto finora con responsabilità, le crisi per salvaguardare posti di lavoro, ma saremo altrettanto determinati a chiedere agli imprenditori, che ne hanno la possibilità, di trasformare i contratti precari in posti di lavoro a tempo indeterminato, visto anche le agevolazioni introdotte nella legge di stabilità.
Vogliamo continuare la nostra battaglia perché ci sia una facilitazione nell’accesso al credito – afferma Mauro Masci Segretario della Fim Cisl Marche – considerando che se da un lato continuano gli strumenti della BCE per favorire il credito alle imprese e alle famiglie, dall’altro l’atteggiamento burocratico e il mancato finanziamento hanno causato non pochi problemi in aziende e persone del pesarese. Siamo sicuri che le affermazioni del Prefetto di Pesaro appena insediatosi possono essere un valido aiuto a migliorare questa problematicità.