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La Cisl Marche sulla adesione di amministratori pubblici alla manifestazione del 4 aprile

Non è giusto utilizzare il tema della crisi (contro la quale tutti siamo impegnati a trovare antidoti e soluzioni) per giustificare l’adesione alla manifestazione nazionale del 4 aprile prossimo, organizzata dalla Cgil. L’obiettivo centrale della manifestazione infatti (come è evidente da manifesti e materiali promozionali) è la contestazione dell’accordo per la riforma del sistema contrattuale, sottoscritto lo scorso 22 gennaio da tutte le parti sindacali e imprenditoriali, esclusa la Cgil. Accordo che il governo ha sottoscritto principalmente in qualità di  datore di lavoro del pubblico impiego. Va sottolineato che l’accordo del 22 gennaio, un accordo che innova e modernizza le relazioni sindacali, ha preso corpo dalla piattaforma unitaria approvata nel maggio 2008 da Cgil, Cisl, Uil. Schierarsi a sostegno della manifestazione significa dunque schierarsi contro l’accordo e di fatto contro la Cisl e tutte le altre organizzazioni firmatarie. La manifestazione del 4 aprile riguarda un tema, quello del sistema della contrattazione, che è materia specificatamente sindacale e non può essere oggetto di invasioni di campo. Le adesioni a questa manifestazione di alcuni sindaci, presidenti di provincia e del Presidente della giunta regionale risultano essere quindi da un lato incomprensibili, in quanto i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero astenersi dall’intervenire in materia di sistema contrattuale, dall’altro inaccettabili perché aderire ad una manifestazione indetta da un solo sindacato, per di più finalizzata a disconoscere l’azione degli altri, rappresenta una presa di posizione non consona a dei rappresentanti istituzionali. Le interferenze nella autonomia del sindacato e la accentuazione delle divisioni non sono mai utili e positive per il mondo del lavoro e per la democrazia, tanto meno in un momento di crisi come quello attuale. Agli amministratori pubblici chiediamo di valutare a fondo le implicazioni della loro adesione e per rispettare l’autonomia e il pluralismo del sindacato confederale, rivedere la loro posizione. Chiediamo, inoltre, un impegno convinto per garantire coesione sociale e dare risposte concrete alla crisi. Nelle Marche sono stati fatti molti accordi con la regione, con le province e molti comuni, per adottare misure contro la crisi e a sostegno delle famiglie più esposte. Questa è la strada che va ancora perseguita con determinazione e disponibilità, evitando azioni di parte che possono rallentare o compromettere il positivo lavoro fin qui fatto. 2 aprile 2009 Stefano Mastrovincenzo   Segretario gen.le Cisl Marche Sauro Rossi                         Segretario gen.le Cisl Pesaro Paolo Santini                       Segretario gen.le Cisl Ancona Marco Ferracuti                 Segretario gen.le Cisl Macerata Antonio Angelini                 Segretario gen.le Cisl Ascoli-Fermo