I cambiamenti delle organizzazioni sono stati al centro del quarto ed ultimo appuntamento di “Non è più come prima”, il seminario organizzato dalla Cisl Marche per i suoi dirigenti ed operatori sindacali. Un corso di formazione che da settembre 2014 ha toccato le quattro Università marchigiane, terminando oggi alla Politecnica delle Marche, dove si è registrata una partecipazione di circa 200 studenti. Presente anche il Rettore dell'Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, che ha portato un saluto introduttivo.
Di come cambiamo le organizzazioni complesse in situazioni di crisi ha parlato il Prof. Achille Orsenigo, esperto di consulenza e formazione nelle organizzazioni dello Studio Aps di Milano. Cambiamenti “generativi”, capaci di assumere il rischio di un risultato incerto e di far evolvere rapporti tra persone ed imprese. Cambiamenti per i quali sono necessarie passione e curiosità, desiderio di conoscere e di costruire dialoghi e relazioni. “A queste condizioni – ha sostenuto Orsenigo - nessuna crisi è un male in se, perché se è vero che le organizzazioni, specie quelle private, possono anche morire, è dalla consapevolezza di essere “finiti” che nasce il desiderio di dare un fine alla propria esistenza”.
“Cinque sono gli elementi da tenere presente – ha concluso Orsenigo - per un’organizzazione che intende cambiare resistendo alle crisi: un ambiente emotivamente “caldo”, scarsità di risorse con cui sostenere i processi, un soggetto desiderante e curioso, una nicchia organizzativa accogliente per la specificità organizzativa, uno spazio riservato ad elementi inaspettati e casuali, veri e propri “ospiti preziosi”.
I cambiamenti nelle imprese sono stati affrontati dal Prof. Gian Luca Gregori, docente di economia e gestione delle imprese dell’Università Politecnica delle Marche. Informazioni, conoscenza e relazioni: sono solo alcuni elementi di cui le imprese necessitano per avere prospettive nella crisi, sul presupposto che il futuro non solo si subisce o si prevede, ma può in parte essere costruito.
“Per questo – afferma Gregori - è importante la pianificazione strategica, avvalorata da una riflessione sulla qualità degli elementi dell’impresa, come il rapporto con i lavoratori o con i clienti. Allo stesso tempo oggi nessun imprenditore può prescindere da un rapporto maturo con il digitale - pensiamo al web marketing che permette di internazionalizzare a costi sostenibili - e da modalità innovative ed intelligenti di gestione finanziaria.
La Prof. Maria Giovanna Vicarelli, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università Politecnica di Ancona ha affrontato il tema dei cambiamenti nei sistemi socio sanitari. In quale misura questi ultimi si sono adeguati alle evoluzioni del quadro demografico ed epidemiologico nazionale, segnato dall’invecchiamento della popolazione e dal cambiamento dei bisogni di salute, sempre più legati a patologie croniche che richiedono assistenza territoriale e domiciliare piuttosto che ospedaliera?
“Nell’arco di tempo che va dal 2008 ad oggi – sostiene la Vicarelli - quattro Governi si sono succeduti agendo quasi solo sul piano finanziario, senza entrare minimamente sul cambiamento organizzativo, e senza affrontare le grandi sfide che attendono il sistema”. Come trovare nuove risorse finanziarie per il Servizio Sanitario nazionale, che non può sopportare ulteriori tagli, specie se lineari. Rispondere al forte livello di insoddisfazione degli operatori sanitari e, almeno in parte, anche degli utenti. Riordinare la governance del sistema, recuperando un ruolo forte del Governo centrale anche per ridurre le forti differenze tra le Regioni italiane. “In tutto questo – conclude la Vicarelli – il sindacato ha una grossa chance e una forte responsabilità, purché accolga l’idea che il cambiamento, per quanto complesso, non è solo possibile ma anche doveroso”.
Protagonista dei lavori del pomeriggio è stata proprio la Cisl delle Marche, impegnata in prima persona da un percorso un percorso di riorganizzazione, avviato con il Congresso del 2013 e tuttora in corso, pensato proprio per rispondere alle sfide proposte da un’epoca complessa ed inedita come quella attuale. “Progettare il cambiamento non è semplice – ha sostenuto il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - ma è in ogni caso necessario per un sindacato che non vuole limitarsi ad esercitare solo la propria mission di base di rappresentanza e tutela dei lavoratori, ma che aspira ad essere protagonista della vita sociale delle comunità in cui agisce”.
“Servono discernimento, apertura mentale e speranza, per azzardare cambiamenti i cui esiti non sono scontati – ha concluso Mastrovincenzo. Continueremo a sperimentarci, cercando sempre di essere generativi, muovendoci anche in quelle zone di confine, certamente meno rassicuranti e più pericolose di quelle interne ai nostri sistemi, per restare vicini ai luoghi dove succedono le cose, custodendone alcune e cambiandone altre”.