«A distanza di oltre tre mesi dall’apertura della procedura di mobilità non si vedono sbocchi ne prospettive concrete sulla vertenza Astaldi.» scrivono in una nota Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil.
Nell’ultimo incontro con la Regione di giovedì 20 settembre scorso, l’azienda ha confermato gli esuberi e, ad oggi, i cantieri sono fermi da due mesi e le lavorazioni sono al palo.
«E' forte la preoccupazione per la situazione che si è venuta a determinare; non solo per i destini individuali di quei lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento collettivo ma per l’opera tutta. - proseguono Feneal-Uil Filca-Cisl Fillea-Cgil - Dal nostro punto di vista ci sono tutte le premesse perchè un territorio già ampiamente martoriato dalla crisi si trovi di fronte l’ennesima incompiuta. Questo è assolutamente inaccettabile sopratutto perchè in parte dipende dalla mancata destinazione di risorse già stanziate. Ad oggi, dopo impegni assunti da tutte le forze politiche (sindaco-parlamentari locali) e dopo tutte le forme di pressione esercitate, non si è ancora riunito il CIPE che avrebbe dovuto deliberare le risorse già allocate ed avrebbe così consentito all’azienda di andare avanti con le lavorazioni. In un quadro dove ciascuno ha proprie pesanti responsabilità a pagare in questa crisi saranno i lavoratori e la cittadinanza tutta. Il 17 ottobre è l’ultimo giorno disponibile per evitare un finale che ormai sembra scritto nell’indifferenza e nell’inerzia della politica. - concludono - Ed è per questo che oggi, 27 settembre, all’interno delle 8 ore di sciopero delle maestranze, al fine di sensibilizzare tutto il territorio fabrianese al problema, fermeremo per qualche ora il traffico sulla statale 76. Una protesta forte e visibile per cercare delle risposte e perchè non ci arrendiamo all’idea che lavoratori e territorio siano abbandonati a se stessi nel declino e nel silenzio della politica .»