Si è svolta oggi l’assemblea di Cgil Cisl Uil Ancona per discutere della sanità del capoluogo, anche in vista della manifestazione regionale del 14 luglio . Alla Regione i sindacati chiedono di aprirsi ad un confronto serio, che finora non si è realizzato, sullo stato del sistema sanitario regionale, già da anni al centro di profonde trasformazioni e oggi messo a dura prova dalla pandemia nonostante gli sforzi encomiabili di tutti gli operatori del settore. Le richieste dei sindacati sono molteplici.
«Anzitutto occorre rafforzare la sanità territoriale rimettendo al centro il ruolo dei distretti sanitari, rafforzando i servizi e gli organici dei poliambulatori e dei consultori garantendo i servizi di diagnostica e di riabilitazione . Il tutto mantenendo l’apertura dei punti di accesso cup-cassa-anagrafe diffusi sul territorio. - sottolineano i Responsabili di Cgil Cisl e Uil Ancona, Marco Bastanelli, Alessandro Mancinelli e Claudia Mazzucchelli - In secondo luogo, vanno dati ruolo e risorse agli ospedali di comunità, va mantenuta l’operatività delle USCA( Unità speciale di continuità assistenziale) e va implementata la presenza dell’ infermiere di comunità. Inoltre vanno aumentate le risorse per la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro nonché garantita la realizzazione delle strutture sanitarie progettate a partire dal nuovo ospedale dell’Aspio.»
«Va poi mantenuta l’efficienza degli ospedali di rete di Senigallia, Fabriano e Jesi, con investimenti strutturali e di personale. Infine occorre rafforzare il ruolo regionale e sovra regionale dell’ azienda ospedali Riuniti di Ancona e dell’ INRCA e completare le procedure di stabilizzazione del personale precario e quelle concorsuali e di mobilità. - concludono Bastianelli, Mancinelli e Mazzucchelli - Da ultimo, occorre definire con chiarezza il ruolo integrativo e non sostitutivo della sanità privata.»