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28/08/2017 La cultura marchigiana al Caffè Alzheimer di Falconara
Balli, canti, stornelli e musica folk patrimonio della cultura marchigiana proposti dall’Associazione culturale La Damigiana protagonisti dell'incontro al Caffè Alzheimer di Falconara che si terrà giovedì 31 agosto dalle ore 17.30. Appuntamento nei locali della Parrocchia del SS Rosario in via G. Mameli,17 a Falconara Marittima.
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25/08/2017 Uova contaminate da Fipronil: il problema si estende anche alle Marche
Anche la nostra Regione risulta interessata dalla problematica delle uova contaminate dal Fipronil: un allevamento di Ostra Vetere (AN), è risultato positivo ai controlli, ma il fenomeno sembra estendersi, con operazioni in atto anche a Civitanova Marche e Castelfidardo, mentre sono in corso ulteriori verifiche, controlli e campionamenti da parte delle autorità competenti. L’Adiconsum Marche, nel prendere atto: - dell’attività di controllo attualmente in atto per verificare la presenza di altri siti inquinati; - dell’attività preventiva svolta in collaborazione tra Regione Marche, Ministero della salute, comando regionale dei NAS e altre regioni, per verificare il grado di distribuzione delle uova e prodotti derivati ai fini di un eventuale ritiro dal commercio; - dell’informazione resa dalla regione Marche attraverso il proprio sito internet, ribadisce tuttavia la centralità della tutela della salubrità dei prodotti alimentari e quindi della salute dei consumatori, e a tal fine sollecita, al di là del caso specifico, una vigilanza sempre più approfondita e un’informazione al consumatore corretta, completa ed esaustiva. Anche se nella fattispecie il contenuto rilevato di Fipronil è di molto inferiore rispetto al livello di tossicità acuta per l’uomo, permane la preoccupazione per la presenza di elementi tossici nella produzione alimentare. Casi come questo rendono evidente come non si possa mai abbassare la guardia sulla sicurezza degli alimenti e dei processi produttivi; fondamentale dunque la tracciabilità delle filiere e delle tecniche di produzione al fine di tutelare la salute del cittadino. Occorre inoltre, in un processo condiviso con tutti gli attori coinvolti, rivedere seriamente la legislazione europea per arrivare a bandire definitivamente l’utilizzo di sostanze tossiche nei processi produttivi, e non ammetterne comunque l’utilizzo pur se all’interno di limiti di tolleranza. Adiconsum Marche ritiene necessario che siano date maggiori certezze al consumatore: la certezza di acquistare e consumare prodotti alimentari sani, salubri e sicuri, che non siano potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo.
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23/08/2017 Terremoto, fatti e non polemiche
CGIL CISL UIL del Piceno, a un anno dal sisma del 24 agosto 2016, esprimono una profonda preoccupazione per come NON si stanno attuando molte parti importanti degli impegni rilevanti assunti da parte del Governo con le tre leggi sul Sisma (DL n. 189/16, DL n.8/17, DL n. 50/17). Nello specifico reputano che i nostri territori colpiti e messi in ginocchio dal Sisma non potranno risollevarsi se non si andranno a verificare alcune condizioni. Ricostruzione Se si parla delle zone montane, bisogna legare la ricostruzione alle esigenze del territorio e delle famiglie che ci vivono e che intendono tornare a viverci, alle attività economiche esistenti e in grado di riprendere a funzionare e produrre reddito, dando delle priorità nei finanziamenti. Dunque pensare una strategia per la montagna, in moda da orientare vecchi e nuovi insediamenti. L’opera di ricostruzione deve iniziare rapidamente, a partire da quella leggera; se le famiglie non potranno rientrare nelle proprie case come si può pensare che potranno riprendere le attività economiche? Occorre velocizzare i controlli richiesti dai cittadini per giungere ad una quantificazione oggettiva dei danni e quindi delle risorse necessarie per la ricostruzione. Ad avviso delle OOSS, occorre una semplificazione della burocrazia e ai passaggi autorizzativi; sembrerebbe infatti che i primi interventi leggeri, a causa dei passaggi burocratici previsti, (Ufficio sisma, Comuni, Regione), non potranno iniziare prima della prossima primavera, mentre sarebbe opportuno che i progetti presentati possano già essere messi in cantiere per il prossimo autunno. Cgil CISL UIL si chiedono anche se, nella condizione di estrema gravità in cui versano le zone colpite, sia il caso di applicare in modo draconiano multe salate ovunque vengano rilevate anche infime difformità, interne e senza alcune variazione di volumi o di forme. Di non poco valore è l’utilizzo delle risorse. Occorrerebbe una riflessione sulle doppie spese relative ad edifici che hanno subito lesioni gravissime e irreparabili: ci possiamo permettere di spendere milioni di euro per mettere in sicurezza edifici che poi andranno abbattuti? Per quanto riguarda le Scuole e i Servizi Socio sanitari, servizi essenziali e fondamentali del vivere civile, devono funzionare nelle zone colpite dal Sisma, e non possono essere percepiti come spesa superflua, per alleviare le ferite della popolazione. Strategia per il rilancio della montagna Cgil, Cisl e Uil, ritengono che la Regione, cogliendo questa drammatica occasione, dovrebbe mettere in cantiere specifici interventi per rilanciare le attività economiche, incentivando l'occupazione giovanile, a partire da quelle attività che possono implementare il reddito di coloro che vivono su quei territori, come ad esempio: -attività silvo-pastorali (risarcimento e nuovi impianti di castagneti dopo aver eliminato il flagello della “Vespa cinese”, manutenzione e recupero dei prodotti del sottobosco, produzione di legna e carbone allevamento di animali con foraggio naturale, tartufaie, produzione di miele pregiato); -attività leggere rivolte al turismo, con recupero a tale scopo degli immobili rurali dismessi; -produzioni agricole pregiate e di nicchia con il marchio dei Sibillini. Quanto sopra senza dimenticare che dovrebbe essere varato un piano per la conservazione del territorio, la manutenzione delle strade rurali e interpoderali per facilitare gli accessi, la pulizia dei prati naturali, attività queste che porterebbero il vantaggio sociale ed economico della forte riduzione dei danni idrogeologici derivanti dall'abbandono del territorio. Tutte le attività connesse potrebbero essere assegnate ai residenti, ad integrazione del reddito, visto che tale manutenzione richiede un lavoro continuo e immediato, spesso manuale e quindi non può essere soddisfatto ricorrendo ad appalti. La governance Un simile intervento necessita di un forte impegno istituzionale, soprattutto regionale, affinché si superino i troppi ed inutili vincoli burocratici, si sposi la semplificazione e si mettano in cantiere misure di sostegno ad hoc, una formazione mirata per i giovani che fossero intenzionati a investire sull'ambiente e le risorse naturali con il coinvolgimento delle Scuole professionali e specialmente dell'Istituto Agrario e infine la valorizzazione e il coinvolgimento delle Comunanze agrarie e dei privati. Occorre che sia accelerata la pubblicazione dei tanti decreti attuativi dei tre Decreti Legge ancora fermi nei vari ministeri a partire da quello relativo al sostegno delle fasce deboli della popolazione delle zone del cratere (art.10 del DL n. 8/17), considerando che siamo in un territorio in crisi da oltre 20 anni e specialmente nelle zone interne. Le polemiche Non si può credere infine che giovi al territorio la “gazzara” che è stata sollevata questi giorni, specie nella Vallata, sulla questione delle indennità ai liberi professionisti e sulle autonome sistemazioni. Premesso che gli abusi non possono essere tollerati mai, specialmente in un evento tragico come questo, Cgil Cisl e UIL reputano che la strumentalizzazione a scopi politici per colpire gli avversari, sia un bel modo per mettere l'opinione pubblica “contro”, proprio quando per la realizzazione della ripresa deve restare alta l'attenzione e la partecipazione della popolazione per le zone colpite dal sisma. Gli abusi, se ci sono stati, andavano prevenuti a monte dalle Istituzioni a ciò deputate, con controlli e con norme chiare e che legassero i benefici ai reali danni subiti e non al solo fatto di risiedere od operare nei comuni del cratere. Si ricorda, per inciso, che è stato finanziato un fondo ad hoc per il sostegno al reddito per coloro che hanno dovuto sospendere il lavoro a causa del sisma, e l'indennità di 5000 euro ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi è una misura che rientra in tale finalità, così come la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti. L'indennità è “riconosciuta” dalla Regione (che quindi avrebbe dovuto controllare, prima di riconoscere il diritto) e potevano beneficiarne anche professionisti che svolgono altre funzioni remunerate (come insegnanti e dipendenti pubblici autorizzati). Le OOSS non intendono fare la difesa d'ufficio di coloro che ne abbiano abusato. Le condizioni indicate nel DL 189, art, 45 c.4 e dalla convenzione che ne regolamenta la erogazione, non consentono di gettare accuse indiscriminate e sollevare il polverone che invece è stato ad arte sollevato. Se ci sono stati abusi, in questa come in altre provvidenze, andavano prevenuti ed evitati e ciò era possibile visto che un aiuto che avrebbe dovuto essere erogato tempestivamente, essendo riferito all'annualità 2016, è stato erogato nel mese di giugno 2017!! CGIL CISL UIL perciò vogliono riportare l'attenzione dei cittadini sulle questioni importanti che sono state elencate, per la rinascita rapida del territorio, con l'avvio vero e rapido della ricostruzione e il rilancio delle attività economiche tipiche che possono consentire la vita nelle nostre zone montane anche a giovani coppie, con la certezza di un reddito sufficiente a vivere decorosamente.
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16/08/2017 Ricostruzione, Cgil Cisl Uil: "Bene la semplificazione, ma attenzione alle deroghe a norme paesaggistiche e ambientali"
Ricostruire presto e bene è una priorità condivisa da tutti, ma attenzione a farlo derogando a norme urbanistiche e paesaggistiche. Così in una nota congiunta CGIL, CISL e UIL delle Marche, insieme alle proprie categorie degli edili, FILLEA, FILCA e FENEAL regionali, commentano la legge regionale n. 25 del 2 agosto in materia di disposizioni urgenti per la semplificazione degli interventi di ricostruzione. E’ molto condivisibile l’obiettivo della Regione di semplificare alcune precedenti disposizioni regionali, per velocizzare sia le procedure emergenziali che di ricostruzione post sismica. Peraltro, condividendo questo spirito, sono stati sottoscritti diversi importanti accordi anche con le organizzazioni sindacali del settore, sia a livello locale che nazionale. Bene quindi l’istituzione di una “Conferenza dei servizi decisoria” come strumento di approvazione delle norme di accelerazione e semplificazione. Attenzione però alle scelte di deregolamentazione rispetto ad alcune precedenti norme sia di carattere urbanistico che ambientale che possono far correre il rischio di andare in contraddizione con un’idea di ricostruzione di qualità, attenta a nuove possibili dinamiche di sviluppo che valorizzino le vocazioni ambientali dei nostri territori. Le varianti, infatti, possono derogare alle previsioni dei piani territoriali di coordinamento provinciali (PTC), al piano di inquadramento territoriale (PIT), al piano paesistico ambientale regionale (PPAR), anche con riferimento ai Comuni che non hanno adeguato a esso il proprio strumento urbanistico generale.  La legge concede poi la possibilità di costruire in aree attualmente classificate agricole e per la messa in sicurezza e il ripristino di infrastrutture stradali e altre opere pubbliche, si elimina l’obbligo di ricorrere a misure di compensazione ambientale laddove si riduce la superficie boschiva: ciò può far correre il rischio di erodere il patrimonio boschivo, specialmente nei casi di ampliamento delle infrastrutture lesionate o distrutte dal sisma. Pertanto, CGIL CISL e UIL delle Marche, unitamente alle proprie strutture dei lavoratori edili invitano le Istituzioni competenti, a partire dalla Regione, dalle Province e dai Comuni interessati a presidiare con la massima attenzione queste delicate fasi della ricostruzione per evitare che il perseguimento del giusto obiettivo della velocizzazione e semplificazione si traduca nel rischio di abusi e di inutile consumo di suolo . 16/8/17
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10/08/2017 Primo contratto integrativo alla LN2 Sit Group di Montecassiano
Firmato ieri, mercoledì 9 agosto, il primo contratto integrativo aziendale alla LN2 SIT GROUP di Montecassiano. La ditta produce e commercializza componenti per sistemi di riscaldamento, refrigerazione e per aspirazione domestica. Ad oggi sono circa 150 gli addetti di cui il 15% interinali. La novità più interessante è l'istituzione di un premio di risultato legato ad obiettivi ben specifici con corrispondente detassazione che parte da 600 euro per il 2017 e si innalza, ad obbiettivi raggiunti, ad 800 euro: gli obiettivo sono legati a qualità, efficienza e assenteismo. Fim Cisl e Fiom Cgil hanno fissato insieme all'azienda una serie di incontri step di verifica semestrali in modo da intervenire se gli obiettivi resteranno non raggiungibili, con possibilità di ridiscussione del meccanismo. Istituita la possibilità di permessi totalmente retribuiti per visita medica certificata senza intaccare quanto previsto dal CCNL di riferimento, con numero massimo di tre all'anno per dipendente. Il premio verrà erogato in quota parte agli interinali. «Una bella conquista per Fim Cisl, Fiom Cgil e per tutti i lavoratori in una ditta che non ha mai avuto il contratto integrativo aziendale. - ha dichiarato Andrea Luzi, Fim Cisl - Il tutto senza nemmeno un ora di sciopero chiesta ai lavoratori i quali hanno accolto l'ipotesi di accordo con il 95 % di voti affermativi».
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08/08/2017 Volontariato Civico per giovani migranti a favore della città di Ancona
Primo giorno di volontariato civico per 8 giovani migranti in prima e seconda accoglienza  ospiti di Anolf Marche, che da questa mattina fanno parte a pieno titolo dei gruppo dei volontari civici del Comune di Ancona.   Arrivano dalla Costa d’Avorio, dal Sengal e dal Pakistan, hanno un’età compresa , tra i 18 e i 30 anni,  scappati da guerre e violenze, con la voglia di vivere e la speranza di un futuro possibile.  Sono i primi otto  migranti richiedenti protezione internazionale che hanno scelto di svolgere attività di volontariato a favore della città di Ancona, dei 19 richiedenti asilo che hanno fatto domanda per svolgere volontariato civico.  Un' occasione di partecipazione attiva alla vita della comunità e della città  come  previsto  dal  protocollo d’intesa siglato la scorsa settimana tra Prefettura e Comune di Ancona. Al  primo intervento  di manutenzione del verde  nella zona di Piazza XXIV Maggio, Piazza Cavour e Corso Garibaldi, seguirà  la zona del Piano ed in particolare di corso Carlo Alberto.  L’iniziativa è sostenuta da Comune di Ancona, Anolf e SPRAR e i migranti coinvolti sono gestiti da Prefettura e Amministrazione.  https://youtu.be/ZwmzPpVXoMU
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08/08/2017 Ragaini: mobilità prorogata fino a novembre
Ieri, lunedì 7 agosto, ultimo giorno per evitare le procedure di licenziamento, le Rsu di Fim, Fiom e Uilm e i rappresentanti dell'azienda Ragaini Radiatori di Loreto si sono incontrati in Regione alla presenza dell'assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi. Le parti hanno concordato di prorogare il termine della procedura di mobilità fino alla durata della CIG in deroga concessa dalla Regione e comunque non oltre il prossimo 7 novembre. Le parti continueranno a ricercare soluzioni alternative ai licenziamenti entro il 15 settembre.
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07/08/2017 Studenti disabili sensoriali, CGIL CISL UIL : «L’ultima “scivolata” dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Marche»
La Regione Marche sta approntando una delibera sui provvedimenti a favore degli studenti disabili sensoriali. Come Cgil Cisl Uil siamo stati convocati per discutere la bozza il 25 luglio scorso quando abbiamo presentato osservazioni di merito relative a: • l’opportunità di conoscere i numeri degli utenti; dove risiedono ( in quali ATS); di quali servizi usufruiscono; quanto la Regione spende; • l’adeguata attenzione da dare al contratto di lavoro che le famiglie dovranno stipulare con l’Assistente alla Comunicazione (la figura centrale dell’intervento). La semplice fissazione del compenso orario massimo, in assenza di qualsiasi altro esplicito riferimento alle normative contrattuali definite con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, comporta il quasi certo ricorso a formule poco tutelanti per i lavoratori ; • il ruolo da dare agli ATS che, stante l’impianto previsto, diventano poco più di passacarte per conto della Regione invece che essere soggetti che organizzano il servizio e la modalità gestionale, partendo dalla effettiva presa in carico dello studente disabile sensoriale; • la necessità di definire i contenuti professionali della figura di Assistenti alla comunicazione prima di creare l’Albo regionale Da quanto ci risulta nessuna di queste osservazioni è stata raccolta. La mancanza di tempo perché si sta approssimando l’anno scolastico che la Regione ha utilizzato come scusante è poco plausibile perché è la stessa utilizzata lo scorso anno. Di fatto anche questa volta, su un tema così delicato, sono emersi limiti e ritardi. Teniamo a ribadire che le politiche e gli interventi sociali meriterebbero ben più alta attenzione e considerazione da parte della Regione che di fatto lascia colpevolmente inattuata la legge quadro su questi temi varata ormai più di due anni fa.
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07/08/2017 Telefonia: le agevolazioni per le popolazioni colpite dal terremoto
L'Agcom ha emanato la delibera 235/17/CONS contenente le agevolazioni di telefonia fissa e mobile per le popolazioni colpite dagli eventi sismici dell'agosto e ottobre 2016. Per quanto riguarda le utenze di telefonia fissa, le fatture sospese saranno stornate per i mesi in cui non è stata registrata nessuna attività sulla linea. Quanto alle fatture dovute, quelle superiori ai 50 euro saranno rateizzabili senza alcun costo. Sconto del 50% sulle fatture di telefonia mobile emesse per sei mesi a partire da luglio 2017. I clienti con sim prepagata riceveranno un bonus pari alla metà delle ricariche fatte nel mese precedente agli eventi sismici. Gli operatori, inoltre, dovranno offrire 1 gigabyte di traffico dati Tutti gli utenti possono presentare istanza per usufruire delle agevolazioni entro il termine di 60 giorni dalla pubblicazione della delibera del 13 luglio. Gli utenti residenziali con dichiarata inagibilità dovranno allegare all’istanza i seguenti documenti:  copia dell’atto di certificazione dell’autorità comunale competente sullo stato di inagibilità o dichiarazione sostitutiva di atto notorio;  autocertificazione in cui si dichiara la data di accadimento dell’evento sismico. Gli operatori provvederanno a pubblicare sui propri siti web informazioni dettagliate ed erogheranno le agevolazioni entro un massimo di 90 giorni dalla ricezione della richiesta. La copertura delle agevolazioni previste avverrà mediante l’applicazione di una maggiorazione una tantum sull’intera clientela, ad esclusione dei clienti terremotati, dei disabili e delle fasce a basso reddito. Per informazioni e assistenza è possibile consultare le sedi CISL e ADICONSUM più vicine, reperibili sui seguenti siti: CISL: http://cislmarche.it/sedi-territoriali/ ADICONSUM: http://www.adiconsummarche.it/wp/contatti/
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04/08/2017 Poste, Slp Cisl : " A due mesi dall'incidente restano ancora un mistero le cause del fuori strada della portalettere con il Free Duck impazzito"
Ancora un mistero la causa del’incidente in cui è rimasta coinvolta una portalettere del CDM Poste Italiane  di Pesaro alla guida di un Free Duck.  Sono passati più di due mesi,  il mezzo è stato ritirato per una ispezione straordinaria ma ancora agli Rls della Unità Produttiva di Poste Italiane di Pesaro non è stato svelato il mistero che circonda lo strano incidente accaduto lo scorso 18 maggio quando improvvisamente lo sterzo del FreeDuck ha cessato di rispondere ai comandi della conducente finita fuori strada. Dopo l’incidente c’è stato un incontro con la azienda e sono stati messi a disposizione dei rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (RLS) le documentazioni relative ai 5 mezzi elettrici che completano la flotta del centro distribuzione del capoluogo pesarese ma “siamo ancora in attesa di conoscere l’esito della ispezione sul quadriciclo incidentato,  ma analizzando i dati messi a disposizione è emersa chiaramente la non idoneità di questi mezzi al servizio di recapito, almeno nel capoluogo di Pesaro. -  afferma Dario Dominici, Rls e Responsabile Regionale del SLP Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo dei postali -  Non entriamo nel dettaglio ma la percentuale di tempo in cui i FreeDuck sono stati inutilizzabili (calcolata da quando sono stati messi su strada alla data dell’incidente) sono alte in qualche caso si avvicinano al 40% come alto è il numero degli interventi  in officina,  necessari. Sono tutti fattori che avrebbero dovuto consigliare la sostituzione dei  quadri cicli elettrici   con altri più idonei al servizio e magari si sarebbe anche potuto evitare l’incidente alla collega portalettere.”
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03/08/2017 Un patto per lo sviluppo delle aree colpite dal sisma: le proposte di Cgil Cisl Uil Marche
A quasi un anno dalla prima scossa del 24 agosto  che ha devastato  il territorio e  le comunità dell'appennino marchigiano,  Cgil Cisl e Uil  Marche presentano  alcune proposte per contribuire a dare coerenza alle fasi dell’emergenza e della ricostruzione con quella del rilancio economico e sociale. «Il lungo percorso di ricostruzione, sia materiale che di comunità - sottolineano Cgil Cisl Uil Marche - potrà dare un futuro ed una migliore prospettiva ai luoghi colpiti dal sisma solo se si costituirà, a tutti i livelli, un laboratorio di partecipazione. Un forte coordinamento su una strategia condivisa che si prefiguri come un “Patto per lo Sviluppo", per  dare alla popolazione coinvolta, una prospettiva e la speranza di vedere migliorate le proprie condizioni economiche e sociali anche rispetto a quelle precedenti il terremoto.»   Se un obiettivo largamente condiviso è quello di evitare che il fenomeno di spopolamento, che era già in corso, possa trasformarsi in definitivo abbandono, secondo i sindacati confederali «sarà decisivo  che qualsiasi progetto di sviluppo metta al centro la persona, garantire alle comunità: lavoro e servizi essenziali. Attraverso una ricostruzione economica e sociale oltre a quella materiale,  che rappresenta comunque  la  prima importante opportunità di sviluppo e occupazione,  se realizzata in legalità e sicurezza. -continuano -  Così come la ricostruzione materiale, anche quella economica e sociale dovrà avere come obiettivo non tanto quello di ripristinare in modo assoluto il preesistente ma piuttosto quello di generare una opportuna innovazione del sistema economico e produttivo e della rete territoriale dell’organizzazione dei servizi essenziali. Nel documento "Proposte per lo sviluppo economico e sociale delle aree colpite dal sisma"   Cgil Cisl Uil ribadiscono che  «lo sviluppo del sistema economico e produttivo deve partire dalla valorizzazione delle vocazioni territoriali e delle filiere esistenti: da quelle dell’agro-alimentare, della manifattura tipica del made in Italy, a quelle del turismo e della cultura. »  In questa direzione, per i sindacati, occorre rilanciare le imprese manifatturiere ed artigiane attraverso una loro innovazione legata ai temi dell’ambiente e valorizzazione del legame con il territorio di origine e delle competenze impiegate. Va inoltre  collegato il patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico ad una qualificazione ed integrazione dell'offerta turistica, che può rappresentare anche un’occasione importante per la promozione di prodotti tipici del territorio.  In considerazione della particolare fragilità del territorio, le attività di manutenzione e di sistemazione idraulico forestale possono costituire oltre che strumento di prevenzione dal rischio idro-geologico (fortemente presente assieme a quello sismico), un volano economico e occupazionale, a partire dalla valorizzazione del bosco e della filiera del legno.  Anche l’importante presenza di Parchi Naturali  può costituire un potenziale importante se valorizzato, in un unico sistema dei Parchi Appenninici, attraverso attività economiche appropriate e compatibili con modelli di sviluppo sostenibile.  I servizi di welfare - quelli scolastici, socio-sanitari e della mobilità - costituiscono una condizione essenziale per prevenire l'abbandono del territorio e ricostruire le comunità.  In una prospettiva di medio lungo termine, è necessario riflettere su come cogliere l'occasione della riattivazione di tutti i servizi di welfare come un momento di riprogettazione e innovazione: nuovi servizi, costruiti e offerti in una logica integrata di territorio capaci di esprimere standard di qualità competitivi e attrattivi, attraverso l'avvio di forme anche importanti di associazionismo comunale e di gestione associata di funzioni. Per ognuno dei possibili campi d’intervento si rende necessaria una mappatura aggiornata delle condizioni territoriali, sociali ed economiche, e delle loro opportunità e criticità, dalla quale potranno emergere utili indicazioni per verificare e riorientare gli interventi già programmati che coinvolgono i territori colpiti dal sisma e finalizzare quelli straordinari, a partire dalle risorse aggiuntive dei fondi comunitari FESR e PSR, pari rispettivamente a 248 e 160 milioni di euro. In una situazione straordinaria e drammatica come quella causata dagli eventi sismici « le politiche di ricostruzione delle aree colpite dal sisma possono diventare un prezioso laboratorio di innovazione dei metodi di coinvolgimento democratico, partecipazione e empowerment delle comunità locali - ribadiscono Cgil Cisl Uil  Marche -   per  questo è necessario che la Regione Marche favorisca un reale confronto su tutti gli aspetti relativi al sisma (ricostruzione, utilizzo fondi europei, lavoro, agricoltura, cultura e turismo), con l'istituzione di un tavolo regionale dedicato che consenta una visione d'insieme e il costante monitoraggio degli aspetti trasversali della gestione della ricostruzione.   - proseguono - Al contempo, anche valorizzando esperienze locali già avviate, è necessario dare la possibilità ai territori di definire le strategie di sviluppo, coordinando tavoli provinciali di confronto con le istituzioni locali università e forze sociali, economiche e culturali, che possono rappresentare una cerniera tra la Regione e le istanze del territorio, uno strumento privilegiato di dialogo per una ricostruzione partecipata e condivisa.   Infine, in considerazione delle caratteristiche omogenee dei territori coinvolti dal sisma ,in quanto appartenenti all’Appennino Centrale -  concludono - sarebbe auspicabile che la Regione si faccia promotrice di un coordinamento tra le quattro regioni interessate per condividere obiettivi a cui orientare con maggiore efficacia alcuni interventi, come quelli per l’attuazione della strategia delle aree interne e delle azioni dei Fondi Comunitari, opportunamente riprogrammati.» https://youtu.be/-dQOezyub5Y 3/8/17
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02/08/2017 Prevenzione e contrasto violenza contro le donne: uscito il Bando per il finanziamento dei progetti
Il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato il bando per il “Finanziamento di progetti per la prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della convenzione di Istanbul” . Per l’attuazione dei progetti, che potranno essere presentati entro il 30 settembre prossimo,  sono stati stanziati dieci milioni di euro suddivisi su sei diverse linee di intervento. Il bando  mira a creare una rete di interventi su tutto il territorio nazionale capace di rispondere all'esigenza di ampliare ed incrementare il raggio di azione per il sostegno ed il reinserimento delle vittime, attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder che a vari titolo operano per il contrasto e l’eliminazione di ogni forma di violenza di genere. Il bando è frutto del lavoro di concertazione condotto dalla Cabina di regia e dall'Osservatorio nazionale sul fenomeno della violenza, in attuazione di quanto previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza di genere, del quale fa parte anche la  Cisl insieme ad istituzioni, enti territoriali ed associazioni. http://www.pariopportunita.gov.it/media/3204/bando-antiviolenza.pdf Linee di Intervento ProgettiAllegato bando progetti contro la tratta-2-2017http://www.pariopportunita.gov.it/media/3232/faq-1-pubblicazione.pdf
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01/08/2017 Banca Marche obbligazioni subordinate Adiconsum Marche: "Siamo pronti ad assistere i risparmiatori nella procedura arbitrale"
Per i possessori di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione a novembre 2015, ossia Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Carichieti è finalmente operativa la possibilità di accedere all'arbitrato per ottenere il rimborso delle obbligazioni subordinate azzerate all'indomani della risoluzione. «Tutti coloro che non hanno potuto presentare istanza di rimborso forfettario, potranno ora aprire  la procedura di arbitrato presentando apposita istanza all’ANAC, l'Autorità Nazionale Anticorruzione. - spiega Loredana Baldi, Responsabile settore finanziario di Adiconsum Marche - Le istanze potranno essere presentate entro 4 mesi dalla data dell’11 luglio, ossia entro l’11 novembre 2017. Come Adiconsum, anche in questo caso,  siamo pronti, con il nostro Centro Giuridico, ad assistere tutti i risparmiatori coinvolti che vorranno presentare istanza di accesso alla procedura arbitrale. - continua -Per ottenere il risarcimento sarà necessario dimostrare l’avvenuta violazione da parte delle quattro banche degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal TUF al momento della sottoscrizione e del collocamento delle obbligazioni subordinate.» Potranno presentare l’istanza gli “investitori” che siano: persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli e coltivatori diretti o i loro successori mortis causa; il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado, che abbiamo acquisito il possesso delle obbligazioni subordinate a seguito di trasferimento inter vivos. «Permane la necessità che le obbligazioni siano state acquistate nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la Banca in Liquidazione che li ha emessi. - precisa la responsabile finanza di Adiconsum Marche -  La camera arbitrale dovrà emettere la propria decisione, il “Lodo arbitrale” entro 120 giorni dall’assegnazione del Ricorso, termine che può essere prorogato per un massimo di 90 giorni in presenza di particolari esigenze.» L’Adiconsum Marche è a disposizione di tutti gli investitori interessati che potranno rivolgersi alle proprie sedi:Ancona: 071/2832101 – ancona@adiconsum.itMacerata: 0733/4075212- macerata@adiconsum.itAscoli Piceno: 0736/24951- ascoli@adiconsum.itPesaro: 0721/370104 – adiconsumpesaro@virgilio.itFermo: 0734/60971 – fermo@adiconsum.it.  01/08/17
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31/07/2017 Ospedali Riuniti Torrette, in attesa dell'ok al Fondo di Produttività per i 2800 dipendenti va monitorato il Fondo per gli straordinari
La Direzione degli Ospedali Riuniti il 14 giugno scorso, con determina 491, ha ridefinito i fondi contrattuali destinati alla contrattazione integrativa dei lavoratori , quantificando con certezza le somme annualmente disponibili per il finanziamento dei vari istituti contrattuali.«Tra gli obiettivi,  cercare di dare una risposta alle esigenze derivanti dalla sofferenza del fondo del disagio/straordinario degli anni scorsi, legato alle molteplici necessità organizzative che prevedono l'utilizzo di straordinari e pronte disponibilità. » affermano in una nota i sindacati di categoria Nei prossimi giorni la Ragioneria Generale dello Stato dovrà fornire il parere definitivo, un parere molto atteso dai 2800  lavoratori che « in questi anni hanno garantito la piena funzionalità di una struttura regionale di alta specializzazione.  - sottolineano Fp Cgil, Cisl Fp e Uilp Uil  auspicando una rapida e conclusiva definizione della ricostruzione dei Fondi  con una attenzione particolare al Fondo per il disagio  che come nel 2016 e presumibilmente anche per l'anno in corso  continua lo "splafonamento" -  E' pertanto necessario affrontare in maniera organica il tema della organizzazione del lavoro e monitorare trimestralmente i dati al fine di dare certezze ai lavoratori che quotidianamente danno la loro disponibilità e contestualmente garantire l'uso corretto dei vari fondi contrattuali.  - concludono -  Il Fondo per la Produttività di una struttura come gli Ospedali Riuniti deve essere costituito per dare risposta alla utenza,  ai professionisti della sanità che erogano quotidianamente prestazioni di elevato livello.» 31/7/17
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29/07/2017 Per una buona cardiologia in Area vasta 2: le proposte di Cgil Cisl Uil
«La riorganizzazione della sanità marchigiana rischia di sacrificare una delle tre cardiologia con UTIC della nostra provincia, per ottemperare ad alcuni parametri legislativi nazionali ( D.M. 70\2015). »  affermano  Cgil Cisl Uil della provincia di Ancona,  che stanno seguendo con molta attenzione la questione. Allo stato attuale,  una difficile azione di riorganizzazione dell’ASUR :« che si è confrontata con un complicato incastro tra  primariati - secondo i sindacati -   avrebbe portato con la determina 361/2017, per ora sospesa,  alla soppressione dei posti letto di terapia intensiva coronaria (UTIC) di Senigallia,a favore di una Unità di Cardiologia Riabilitativa.  Prendiamo atto positivamente  della sospensione della decisione e auspichiamo  che la risposta sia in una complessiva rilettura del sistema dei presidi con una logica trasversale di area vasta.- dichiarano Cgil Cisl Uil e i sindacati dei pensionati -  Una  reale soluzione deve affrontare tutte le criticità esistenti, senza innescare una guerra tra plessi ospedalieri e tra territori. »   L’impostazione ora sospesa, infatti, poteva determinare la messa in discussione (con la chiusura dell’ UTIC senigalliese) della presenza del Dipartimento di Emergenza di primo livello: non legittimando più la struttura a trattare pazienti gravi in situazione di emergenza\urgenza, e prestandosi a futuri ridimensionamenti. Sono infatti già presenti servizi di natura riabilitativa legati alla cardiologia, non solo in Area Vasta, ma nella stessa sede di Senigallia. «Quella impostazione (forse frettolosa, certo non condivisibile)  può oggi - sottolineano -  essere mutata in un clima di positiva condivisione fra strutture, territori e comunità. Si dovrebbe in sostanza dare la possibilità di mantenere i letti di Terapia Intensiva in tutti e tre i plessi ospedalieri, attraverso una UTIC che operi trasversalmente sul territorio dell’ Area Vasta; allo stesso modo di una Unità operativa di Cardiologia e una di Aritmologia, anch'esse operanti in maniera trasversale.»  Secondo i sindacati in questo modo sarebbero garantiti, ai tre presidi di Jesi, Fabriano e Senigallia, servizi di cardiologia adeguati, indispensabili alla soddisfazione dei bisogni della cittadinanza; la presenza di letti di UTIC permetterebbe inoltre  il mantenimento del Dipartimento di Emergenza di primo livello, che costituisce un elemento di specializzazione della struttura ospedaliera che Senigallia ( alla pari degli altri due presidi) non può permettersi di perdere.« Pensiamo quindi  - concludono - che l’ASUR non possa che prendere in esame una proposta coerente con la strada da noi indicata» 29/07/17
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28/07/2017 Crisi Ragaini radiatori, un altro sciopero e presidio in Regione il 3 agosto
Nessuna apertura da parte dell’azienda per  ridurre  anche parzialmente il numero degli esuberi dichiarati. I sindacati ritengono inaccettabili le proposte fatte,  ieri durante l’incontro in Regione alla presenza dell’assessore al lavoro,   da parte dei rappresentanti aziendali perché: non riducono di fatto il numero degli esuberi; non offrono ai lavoratori un incentivo su cui trattare; chiedono di rateizzare il pagamento delle spettanze in 24 mesi;  non convince la   riduzione delle ore di lavoro presentata per  una parte dei lavoratori; è poco percorribile il trasferimento dei lavoratori in Romania. Proposte  per Fim Fiom Uilm inaccettabili «perché cosi si rischia la completa chiusura di tutta l’azienda». I  lavoratori e i sindacati di categoria, durante l’ assemblea sindacale che si è tenuta questa mattina fuori dai cancelli dell’azienda,  hanno proclamato uno sciopero di  8 ore con  presidio davanti alla sede della Regione per  il 3 agosto,  dove alle 14,30, le parti si ritroveranno  per un nuovo incontro tra azienda e sindacati con l’Assessore al lavoro. «L’unica speranza resta quella di un coinvolgimento della Regione Marche alle aziende appaltanti della cantieristica, che possano assorbire parte dei lavoratori. – concludono i sindacati di categoria – Abbiamo chiesto più  tempo, almeno fino al mese di  settembre, per vagliare tutte le opportunità per trovare soluzioni alternative, ma l’azienda ha deciso di fatto di licenziare nel mese di agosto.» 28/7/17
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28/07/2017 A.Merloni CGG spa, riparte la produzione. Sindacati: " Resta alta l'attenzione su impegni presi dall'azienda"
Riparte la  produzione alla A. Merloni CGG spa, interrotti momentaneamente gli scioperi  previsti per il mese di agosto.  E'  quanto è stato deciso dall'assemblea dei lavoratori, dalle Rsu di stabilimento e dai sindacati di categoria dopo l'incontro di ieri in Regione tra azienda e organizzazioni sindacali alla presenza dell'assessore Bravi. Rimane  alta l'attenzione e la vigilanza del perimetro aziendale affinché' non vengano disattesi gli impegni presi dall'azienda con i lavoratori e le istituzioni. «Dopo un ampia discussione i lavoratori hanno ritenuto sufficienti ma non esaustivi gli impegni presi dall'azienda   pertanto si è deciso di mantenere  comunque lo stato di agitazione.  Auspichiamo che gli incontri futuri,  come previsto dal verbale redatto ieri in Regione Marche  - sottolineano  Fim Fiom e Uilm - siamo  utili ad intraprendere un percorso atto al mantenimento e al rilancio del sito produttivo ed alla salvaguardia  dei livelli occupazionali.» 28/7/17
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27/07/2017 Cambiare  le  PENSIONI. Dare lavoro ai GIOVANI
La continuità  dell'iniziativa sindacale per sostenere la fase due  del confronto con il Governo per cambiare le Pensioni e dare lavoro ai Giovani.  Scarica il Volantino  27/7/17
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27/07/2017 Angelini Acraf, firmato contratto integrativo aziendale 2017-2019. Femca Cisl:"E' il risultato di relazioni sindacali corrette e rispettose"
Premio di partecipazione, formazione professionale, part-time, eliminazione barriere architettoniche ma anche maternità facoltativa con indennità al 30% a carico dell’azienda e permessi per i neo papà. Sono alcuni dei punti principali del Contratto integrativo aziendale 2017-2019  firmato in questi giorni dall’azienda farmaceutica Angelini  Acraf spa e i sindacati di categoria tra i quali, la  Femca Cisl Marche. «Un ottimo accordo che interessa complessivamente  1050 circa  lavoratori dell’Angelini,  dei quali 740 dello stabilimento di  Ancona  e oltre  300  tra  agenti e informatori scientifici del farmaco, frutto di relazioni sindacali improntate al dialogo, al confronto, all'impegno e al rispetto reciproco dei ruoli sindacali e aziendali. – afferma Lorenzo Grattini, della Femca Cisl Marche e coordinatore RSU e RLSSA – Questo  ha permesso di ottenere risultati importanti   per i lavoratori e di introdurre anche forme innovative di welfare aziendale come ad esempio  ‘Flexible Benefit’, un valore economico raddoppiato rispetto alla media del settore chimico-farmaceutico italiano, da spendere in  servizi alla famiglia, sostegno al reddito, cultura, tempo libero e benessere.   Siamo molto soddisfatti  – conclude Grattini-  anche per  la quota economica del Premio Partecipazione che è di circa 1000 euro  superiore alla media delle aziende del settore, delle stesse dimensioni o addirittura più grandi dell’Angelini.»   Si tratta di oltre 2000 euro all'anno, per i tre anni di validità del contratto, per  premiare, appunto, la presenza  al lavoro. «Un contratto integrativo che ci vedrà fortemente impegnati  per i prossimi tre anni, sia  per la parte normativa ma anche per quella formativa ed economica. – commenta Piero Francia, segretario generale della Femca Cisl Marche - Siamo certi che un contratto così innovativo e attento ai bisogni dei lavoratori sarà un punto di riferimento importante per la contrattazione di settore anche nelle altre realtà regionali.” 27/7/17
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26/07/2017 Tecnowind, dal Mise un pesante arretramento
«Sulla vertenza Tecnowind esprimiamo un  giudizio negativo  rispetto  a quanto emerso dal tavolo Ministeriale  »  dichiarano in una nota i sindacati di categoria dopo l'incontro di ieri presso il MISE che ha visto la partecipazione  della Vice Ministro Teresa Bellanova e del Sindaco di Fabriano. «Se da un lato, con l’entrata a regime del concordato e della cassa integrazione straordinaria,  l’azienda ha raggiunto un suo equilibrio economico - continuano Fim Fiom Uilm - dall'altro si registra che sul fronte delle trattative per l’acquisizione della società, chi aveva manifestato forte interesse si è tirato indietro, o quantomeno si è preso una pausa per valutare l’evolvere della situazione complessiva.» Stando a quanto riferisce l’Azienda «ci sono trattative che stanno andando avanti ma nessuna è  vincolante. Si sono manifestati interessi da parte di altri soggetti, concentrati però solo su alcuni asset societari, in particolare interessati all'acquisizione della parte estero ( Cina e Romania). - spiegano i sindacati -  Questa soluzione, anche se non  è  privilegiata dall'azienda, resta comunque in campo e ad oggi rimane interessato all’acquisizione della Tecnowind nel suo complesso  solo il soggetto commerciale.» Nei prossimi giorni la dirigenza chiederà una proroga del concordato di altri 60 giorni, per garantire la sopravvivenza del sito di Marischio « serve un introito di capitali che va dai 4 ai 6 milioni di euro. - proseguono i sindacati  - Certo è che quanto emerso al Ministero rappresenta  un pesante arretramento della vertenza  per questo abbiamo chiesto alle Istituzioni presenti tutto il sostegno possibile nella gestione della trattativa.» A fine riunione è stato convocato un aggiornamento del tavolo previsto per il 12 settembre, sempre presso il MISE, durante il quale è stato chiesto all’azienda di presentare il proprio piano industriale in attesa che qualche soggetto terzo manifesti il proprio interessamento ad un’azienda« che è sempre stata un fiore all’occhiello della produzione di cappe aspiranti nel territorio di Fabriano e che ha come patrimonio, oltre ad  una serie di clienti importanti,  lavoratrici e lavoratori che, con le proprie professionalità e con sacrifici - concludono Fim Fiom Uilm -  ancora una volta riescono a far quadrare i conti e a garantire quella continuità indispensabile nella fase di procedura concorsuale.» 16/07/17
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26/07/2017 Zeis Excelsa, sindacati - azienda riaprono confronto: revocato lo sciopero
Revocato lo sciopero alla Zeis Excelsa di  Montegranaro, indetto dai sindacati di categoria, in programma per  domani  27  luglio. E' stato fissato, per lunedì 31 luglio prossimo,  un incontro tra azienda e parti sociali. Si riapre così il confronto per trovare le soluzione possibili per scongiurare la delocalizzazione dello stabilimento calzaturiero programmata dall'azienda. Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Fermo  avevano  nei giorni scorsi già annunciata   azioni di lotta di fronte alla decisione della direzione aziendale della Zeis Excelsa di delocalizzare la produzione a scapito dello stabilimento calzaturiero di Montegranaro. Secondo le organizzazioni sindacali, si tratta di «un danno esorbitante per l'economia veregrense, ma anche per tutto il territorio e l'indotto fermano». Dopo un interrogazione parlamentare, posta nei primi giorni nel mese di marzo 2017, i sindacati hanno richiesto ed ottenuto un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tenutosi lo scorso 3 maggio. Purtroppo, in quell’occasione, la direzione aziendale ha rifiutato di fatto qualsiasi percorso percorribile proposto dal MISE e dalla Regione Marche, presente anch’essa. Ribadendo tra l’altro, l’unica volontà che è quella di delocalizzare tutta la produzione, in Marocco, Albania e Vietnam evidenziando di fatto un esubero pari a 70 unità.  26/717
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25/07/2017 Assunzioni con contratto a tempo indeterminato personale docente Anno scolastico 2017/2018: primi adempimenti operativi
In allegato la nota di questa Direzione Generale di protocollo n. MIUR.AOODRMA.REGISTRO UFFICIALE(U).0012606.25-07-2017 concernente l’individuazione degli Uffici di Ambito Territoriale che cureranno le operazioni di nomina dei candidati utilmente collocati nelle graduatorie di merito dei concorsi banditi con i DD.DD.GG. 105,106 e 107 del 23.2.2016. Quanto sopra, in attesa della determinazione ministeriale concernente la consistenza dei contingenti per le immissioni in ruolo per l’a.s. 2017\2018, suddivisi per provincia e per classe di concorso che dovrebbero essere definiti entro pochi giorni.
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25/07/2017 Utilizzazione del personale nel cratere sismico: richieste al via dal 26 luglio
Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals Confsal Marche informano che nel Contratto Decentrato Regionale Marche per le utilizzazioni sottoscritto il 17 luglio è stato inserito, sulla base di quanto previsto nel contratto nazionale, un articolo che permette la richiesta dell’utilizzazione al personale docente ed Ata, che risiede in un comune del cratere sismico ed ha la casa inagibile o indisponibile per effetto del sisma. Tale personale può: 1. Integrare eventuale domanda di utilizzazione spettante per altri motivi e già presentata, con l’autocertificazione dalla quale risulta che la casa è inagibile o indisponibile per effetto del sisma. 2. Chiedere l’utilizzazione, presentando domanda cartacea presso gli Uffici d’Ambito provinciale, secondo le modalità indicate nell’articolato del contratto, integrata da l’autocertificazione dalla quale risulta che la casa è o indisponibile a causa del sisma. In base a quanto previsto nel contratto anche chi poteva richiedere solamente l’assegnazione provvisoria, ed è nelle condizioni sopra indicate, potrà presentare domanda di utilizzazione. Termini di presentazione domande cartacee e integrazione domande già presentate: Scuola dell’Infanzia e Primaria 26 luglio Scuola secondaria di primo e secondo grado 2 agosto ATA stessa scadenza delle assegnazioni provvisorie
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24/07/2017 Sanità, la Cisl pesarese pronta al confronto
I sindacati  confederali di Pesaro- Fano- Urbino  chiederanno un incontro  alla Conferenza dei sindaci dell’ Area Vasta 1, dopo la  presentazione, nei giorni scorsi,  del documento unitario "Quale sistema salute e quale sanità nelle Marche"  che rappresenta una solida base e  un stimolo importante « per  avviare, a livello di area vasta pesarese - sottolineano, in una nota,  i responsabili della Cisl di Pesaro- Fano - Urbino - una serie di iniziative  da mettere in campo, unitariamente, già dalle  prossime settimane». Tante le difficoltà in cui versa la sanità del territorio a nord delle Marche,         « dalla mobilità passiva, che è di gran lunga più pesante rispetto alle altre aree vaste (pari al 30% dell’intera regione),  al  numero di posti letto, 2,7 per mille abitanti: un punto inferiore a quello previsto dalle norme.  - precisano  i responsabili  territoriali della Cisl -  La situazione ospedaliera, è  particolarmente penalizzante per i cittadini  delle aree interne,  vedi Urbino e la indefinita sorte di Pergola. - continuano - A tutto questo si sommano il mancato avvio strutturato degli ospedali di comunità e la carenza dei servizi di emergenza-urgenza, oltre alla questione Marche Nord,per la quale vanno chiariti  i tempi, i modi, il finanziamento ma anche come si articoleranno i servizi nella fase intermedia fra le tre strutture. » E' prioritario e strategico rendere pienamente attivi gli ospedali di comunità con il coinvolgimento dei Medici di base, avviando anche adeguati percorsi di aggiornamento e formazione; va definito il ruolo della sanità privata, intesa come complementare e non sostitutiva della sanità pubblica; va avviato rapidamente un piano di adeguamento del personale. « E' necessario mettere in atto iniziative unitarie - concludono i responsabili  territoriali  - assieme ai rappresentanti delle comunità locali, coinvolgendo i cittadini, per chiedere con forza alla Regione di rendere noto il progetto complessivo sulla sanità ed aprire un confronto aperto e condiviso» . 24/07/17
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21/07/2017 Area Crisi Val Tronto e Val Vibrata: necessaria azione comune di Istituzioni e parti sociali
L’accordo di Programma firmato al MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) chiude ufficialmente la prima fase del riconoscimento dell’Area Complessa di Crisi Val Tronto Val Vibrata: sarebbe opportuno ricordare che l’iter per tale riconoscimento si sia avviato in occasione dell’incontro al MISE per l’ennesima crisi aziendale del territorio, quella della Prysman, con la perdita di lavoro per circa 200 persone avvenuto a maggio del 2015. In tale incontro le rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro erano impegnate ad evitare la perdita dei posti di lavoro o a creare alternative occupazionali, ed in quell’occasione erano riusciti ad avere la disponibilità dell’allora Ministro Guidi, ad aiutare il nostro territorio ad essere riconosciuto come Area Complessa di Crisi. Le Organizzazioni Sindacali e Confindustria decisero pertanto di promuovere la costituzione del “Comitato per lo sviluppo della provincia di Ascoli Piceno”, attraverso il quale si è avviato il percorso per tale riconoscimento con, in un primo momento, l’assenza della Regione, soggetto normativamente fondamentale, in quanto si era ancora in campagna elettorale per il rinnovo delle cariche. Le Organizzazione Sindacali CGIL CISL UIL sono ben liete del risultato raggiunto e del lavoro prodotto che fornisce un quadro dei settori economici all’interno dei quali sono state esplicitate le manifestazioni d’interesse per la riconversione e riqualificazione industriale del territorio, ma denunciano il mancato coinvolgimento delle forze sociali ed economiche del territorio in tutta la fase di elaborazione dell’accordo di programma, nonostante le ripetute sollecitazioni nei confronti della Provincia e della Regione. Cgil, Cisl e Uil ribadiscono, a fronte della nuova situazione, la necessità di recuperare un’azione collegiale tra Istituzioni e parti sociali per gestire e supportare tutte le fasi che si apriranno , a partire dalle azioni per l’inserimento ed il reinserimento lavorativo che, attraverso efficaci Politiche Attive, sviluppino una ricognizione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti dalla crisi, a cominciare dagli ex lavoratori della Prysman non ancora ricollocati, ed ai quali era stato prospettata la ricollocazione a fronte del riconoscimento dell’Area di Crisi Complessa ed aprendo spazi significativi per i giovani. A fronte della possibilità di proroga di 12 mesi della mobilità, scaduta o in scadenza nel 2017,per i lavoratori ricadenti nell’area di crisi, si sollecita la Regione Marche ad attivare le Politiche Attive previste dalle legge, indispensabili per fruire di tale ammortizzatore. Sul versante dello sviluppo economico del territorio, Cgil Cisl Uil reputano strategica la realizzazione del Polo Scientifico e Tecnologico cosi come concordato con le istituzioni locali e regionali da realizzare nell’Area ex Sgl Carbon ed auspicano che nel Progetto di Riconversione siano previste risorse specifiche.
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20/07/2017 A. Merloni C. G.G. spa: continua la protesta
Oggi sciopero di 8 ore all' A. Merloni C. G.G. spa con presidio e blocco stradale, presenti anche alcuni rappresentati dell'Amministrazione comunale. «Abbiamo deciso di continuare lo stato di agitazione anche per tutta la giornata di venerdì 21 luglio 2017 . - affermano in una nota i sindacati di categoria - Saranno garantiti solo ed esclusivamente gli approvvigionamenti delle materie prime e lo scarico dei serbatoi da rigenerare; mentre per le spedizioni, si valuterà la possibilità di spedire i serbatoi finiti solo se da parte aziendale ci saranno segnali positivi in merito alle richiesta di mantenere gli impianti esistenti - concludono -  vista la dichiarata impossibilità da parte dell'Azienda a portare avanti il piano di investimenti discusso al Ministero del Lavoro.» 20/07/17 
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20/07/2017 Quale sistema salute e quale sanità nelle Marche
Cgil Cisl Uil Marche denunciano l'evidente distanza che sussiste tra i bisogni di salute dei cittadini - che evolvono insieme ad un contesto demografico ed epidemiologico in cui aumenta l'incidenza della cronicità e delle fragilità - e le risposte che questi ottengono dal servizio sanitario marchigiano. In questo quadro risulta incomprensibile la costante indisponibilità della Regione Marche, dal 2015 ad oggi, al confronto con le parti sociali. Sul percorso di riorganizzazione della sanità regionale, in particolare, la Giunta ha azzerato l’interlocuzione e procede all’insegna della massima opacità e autoreferenzialità, omettendo sistematicamente tutti i dati e le informazioni necessarie a programmare e gestire il sistema sanitario. Una situazione particolarmente grave e inedita, specie rispetto alla necessità di dare applicazione ai nuovi LEA, nonché alla luce della drammatica condizione in cui versa il sistema socio sanitario nei territori colpiti dal sisma. Per queste ragioni CGIL CISL e UIL Marche, insieme alle rispettive Federazioni di Categoria e dei Pensionati, hanno deciso di avviare un percorso di mobilitazione su tutto il territorio regionale, col quale coinvolgere le comunità locali per provare a spezzare il pericoloso meccanismo autoreferenziale sul quale si è inceppato il governo della sanità marchigiana. Le priorità sulle quali va riaperto il confronto sono qui illustrate sinteticamente. Il potenziamento dei servizi territoriali (in particolare di quelli residenziali, diurni e domiciliari per anziani non autosufficienti), dell’integrazione socio sanitaria e della prevenzione, stante la riduzione dei posti letto ospedalieri per acuti, rappresenta la condizione indispensabile affinché la riorganizzazione costituisca una reale trasformazione del sistema, piuttosto che un semplice percorso di ridimensionamento dei costi e dell’offerta di servizi. Va portato a termine il percorso di riorganizzazione delle cure primarie, a partire dalla riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità e dallo sviluppo di un sistema articolato di Case della Salute. Strutture territoriali entrambe necessarie ad integrare quelle ospedaliere, ma rispetto alle quali vanno definiti con chiarezza le funzioni da svolgere, le attività da erogare ed un'equilibrata distribuzione sul territorio regionale. A partire da quelle legate all’emergenza territoriale, settore in cui preoccupa la riduzione degli standard garantiti dai Punti di Assistenza Territoriale, che dal 1 gennaio 2017 avrebbero dovuto sostituire tutti i Punti di Primo Intervento, ma che risultano ancora privi di un chiaro assetto organizzativo e professionale. Il sistema degli erogatori privati, in costante espansione nelle Marche, va governato lavorando in una logica di integrazione, e di non sostituzione, con l’offerta pubblica ed avviando percorsi di qualificazione delle condizioni economiche e normative dei loro dipendenti, da avvicinare progressivamente a quelle dei loro colleghi dipendenti pubblici. I tempi di attesa stabiliti dalla normativa nazionale sono oggi rispettati nelle Marche solo per una prenotazione su quattro circa. Al contempo aumenta la mobilità passiva, che oggi pesa sul sistema per quasi 50 milioni di euro. La sanità regionale sta perdendo attrattività, anche a causa di una riorganizzazione della rete ospedaliera che sembra basata su logiche più legate ad equilibri politici e ad interessi di parte, piuttosto che ai bisogni effettivi della popolazione, rilevabili e giustificabili in base a criteri demografici ed epidemiologici. È urgente definire con chiarezza il ruolo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti di Ancona”, con particolare attenzione alle prestazioni di eccellenza da erogare, e più in generale il rapporto tra le Aziende ospedaliere e i Presidi ospedalieri dell’ASUR. Il risultato di gestione del Servizio Sanitario regionale (61,9 milioni nel 2015) è positivo solo sul piano strettamente economico, in quanto realizzato riducendo la qualità dei servizi e appesantendo le condizioni di lavoro del personale. Dal 2010 ad oggi nelle Marche si sono perse 722 unità lavorative con contratto a tempo indeterminato. Le limitazioni al turnover, il mancato adeguamento degli organici e il precariato diffuso portano all’aumento dei fenomeni di stress e di burn out conseguenti al sovraccarico di attività. Le 3.250 assunzioni vantate dalla Regione nel 2016 sono per lo più rappresentate da contratti a tempo determinato prorogati o attivati per coprire i pensionamenti. Assunzioni a tempo indeterminato si rendono invece necessarie per dare stabilità e continuità ai servizi e per garantire condizioni di lavoro che permettano di poter rispettare la Direttiva europea sugli orari. Un confronto con le Organizzazioni Sindacali di Categoria è quindi urgente per definire il fabbisogno di personale, reintegrare gli organici sguarniti, governare appalti ed affidamenti all’esterno, definire le risorse per la contrattazione decentrata, salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori delle cooperative sociali e completare il processo di stabilizzazione dei lavoratori precari. https://youtu.be/l6fUk9JcmCE https://picchionews.it/attualita/quale-sistema-salute-e-quale-sanita-nelle-marche-cgil-cisl-uil-puntano-il-dito-sui-ritardi-delle-risposte-della-sanitahttp://www.centropagina.it/ancona/sindacati-nessun-confronto-la-regione-pronti-alla-mobilitazione/http://www.ansa.it/marche/notizie/2017/07/20/sanita-mobilitazione-cgil-cisl-e-uil_8fd6d071-18f8-44d4-8bf3-2ed337390c41.htmlhttps://www.cronacheancona.it/2017/07/20/sanita-sindacati-allattacco-azzerato-il-confronto-gestione-opaca-e-autoreferenziale/42984/http://timgate.it/home/attualita/regionali/foglia_img.html?contentId=ansa_awnp_timgate_item_7c4a3d0488ed6821494fdd579bf4ahttps://cingoli.virgilio.it/ultima-ora/sanit_mobilitazione_cgil_cisl_e_uil-52457119.html
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17/07/2017 Testo unico PA: i delegati si incontrano per scoprire le nuove norme
Un centinaio di delegati del Pubblico Impiego Cisl interverranno al confronto con docenti ed esperti sui contenuti del nuovo Testo Unico Pubblico Impiego ( Legge Madia 75/2017 ) che si terrà al Conero Break di Ancona. Al centro dei lavori la nuova normativa sui licenziamenti pubblici e la contestuale necessità di valorizzare il lavoro degli oltre 45.000 dipendenti pubblici marchigiani, di cui circa 19.000 nella sanità e 14.000 nel comparto Regioni /Autonomie Locali. Si analizzeranno inoltre i recenti dati Ocse sul pubblico impiego che trovano puntuale riscontro anche nella nostra regione. Secondo i dati OCSE, tra i Paesi industrializzati l'Italia è quello con la più alta quota di dipendenti statali ultra-55enni: 45% del totale contro il 24% della media dell'area (i dati si riferiscono al 2015), dove il 18% ha meno di 34 anni. Se guardiamo al numero di dipendenti pubblici, invece, viene meno un “falso mito”, quello per cui gli impiegati sarebbero troppi. La ricerca OCSE conferma anche in questo caso un dato che FPA aveva già messo in evidenza: in Italia i dipendenti pubblici sono il 13,6% del totale degli occupati, contro il 18% medio Ocse. Un ritratto in chiaroscuro: positivo per esempio il dato sull’occupazione femminile che nel settore pubblico si attesta tra il 51 e il 52% (come in Danimarca, Grecia, Belgio e Spagna) mentre nell’intera area Ocse è al 58% (il 45% nel privato). Ma la parità di genere viene meno se si guarda al mondo della politica e ai ruoli ministeriali e governativi dove solo il 28% nel 2017 è stato ricoperto da donne, l’1,3% rispetto al 2015 mentre in Italia la percentuale scesa addirittura del 15% negli ultimi due anni. Farà invece molto discutere il dato sugli stipendi: più basso della media per i dipendenti pubblici con competenze tecniche specifiche (67.900 dollari contro 88.700) e molto più elevato per gli alti dirigenti pubblici che nel 2015 avevano un compenso annuo lordo di 395.400 dollari, il più alto dell'Ocse dopo l'Australia, a fronte di una media di 231.500 dollari. Alti anche i compensi per i ruoli di segreteria: 55.600 dollari all’anno contro i 52.700 della media OCSE. Tra i dati positivi: la riduzione della spesa pubblica, il rilascio di open data, il green public procurement, la regolamentazione dello smart working.
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17/07/2017 Bonus Asilo Nido: oggi è il "click day"
Al via da oggi, 17 luglio 2017, le richieste telematiche per accedere al Bonus Asilo Nido, un contributo di massimo 1.000 euro per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati per i bambini nati dal 1 gennaio 2016 e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. L’importo del Bonus Il contributo mensile non potrà eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta dell’asilo: se la retta mensile è inferiore a 90,91 euro il contributo sarà pari alla spesa sostenuta (ad esempio: una retta mensile di 80 euro darà diritto ad un contributo mensile di 80 euro). Minori con gravi patologie croniche Il bonus si può richiedere anche per l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore di minori di tre anni affetti da gravi patologie croniche. In questo caso il bonus verrà erogato in un’unica soluzione – fino ad un massimo di 1000 euro – dietro presentazione di un’attestazione rilasciata dal pediatra di libera scelta, che dichiari per l’intero anno di riferimento, l’impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica. Quando fare richiesta La domanda potrà essere presentata dal 17 luglio 2017 al 31 dicembre 2017, solo in via telematica tramite: Servizi telematici del portale dell’Inps Contact Center Integrato – numero verde 803.164 (numero gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (numero da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante) Patronati Per ulteriori informazioni Per tutti i dettagli e per conoscere tutti i requisiti necessari per presentare la domanda, consigliamo di leggere la Circolare 88 dell’Inps del 22 maggio 2017 o di contattare il Patronato Inas Cisl del vostro territorio
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14/07/2017 Per una ricostruzione all'insegna della legalità a tutela del territorio. A Macerata firmato un protocollo
Sottoscritto da tutte la parti sociali del settore delle costruzioni di Macerata un protocollo sulla congruità, per tutelare la legalità, la regolarità e la leale concorrenza tra gli operatori economici operanti nella ricostruzione delle aree colpite dal terremoto. Gli  eventi sismici che si sono verificati nel corso del 2016 e del 2017 oltre ad aver lacerato intere comunità della Provincia di Macerata hanno arrecato danni ingenti al patrimonio edilizio pubblico e privato. «Non si può permettere che un territorio già profondamente colpito in termini economici  e sociali possa divenire terra di conquista di illegalità e criminalità organizzata.  - affermano le parti firmatarie - Per questo il protocollo sottoscritto rappresenta un punto di partenza importante per rimettere al centro il buon lavoro, strumento fondante di coesione sociale e di ricostruzione delle comunità.» Il controllo della congruità della manodopera sul valore dell’opera, nell’ambito dei lavori edili della  ricostruzione è uno strumento capace di tutelare la legalità, la regolarità e la leale concorrenza tra gli operatori economici operanti nella ricostruzione. L’adozione della verifica di congruità, tramite un’ ordinanza commissariale o una norma regionale, introdurrebbe un sistema efficace di lotta all’evasione, agli abusi ed al lavoro irregolare. La verifica di congruità del costo del lavoro verrebbe affidata al sistema delle Casse Edili (industriali) ed Edilcasse (artigiane) del cratere – Enti paritetici partecipati dalle parti sociali dell’edilizia. Questi Enti, conoscendo l’importo dei lavori dei singoli cantieri attraverso il sistema delle notifiche preliminari e quindi il valore dei rispettivi appalti, potranno determinare l’incidenza della manodopera edile necessaria per la realizzazione del singolo lavoro e certificare la regolarità del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali (Inps, Inail e Cassa Edile/Edilcassa) da parte dei datori di lavoro nei confronti dei propri lavoratori. «Questa attività si traduce in un controllo efficace e puntuale non solo della regolarità dei contributi da pagare, ma anche della coincidenza tra le lavorazioni eseguite ed il rispettivo numero di lavoratori in forza nei cantieri ed in uno strumento di emersione di eventuali irregolarità. - continuano  -  E’ indubbio inoltre che questo meccanismo di verifica, obbligando all’allineamento dei costi di realizzazione delle lavorazioni con i costi reali sostenuti dalle imprese regolari per la propria manodopera, riduce i margini sulla concorrenza sleale che si può generare con il meccanismo di assegnazione dei lavori con il massimo ribasso.» Con la sottoscrizione del protocollo, «ci siamo impegnati a redigere entro tre mesi una proposta organica sul controllo della congruità del costo della manodopera da presentare - concludono -  con l’auspicio che il tavolo tecnico regionale di prossima convocazione ed il tavolo permanente presso la Prefettura di Macerata possano rappresentare gli spazi di elaborazione comune delle finalità condivise con l’introduzione del meccanismo della congruità.» 14 luglio 2017
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