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30/11/2016 Verso il referendum: l'invito della Cisl alla partecipazione
Mancano quattro giorni al referendum sulla riforma della Costituzione. La Cisl Marche ha concluso la la campagna informativa rivolta ai suoi iscritti per favorire un voto responsabile, consapevole ed informato. Le interviste al segretario regionale Sauro Rossi e ai professori dell'Università di Macerata Giovanni di Cosimo e Giulio Salerno. LEGGI LO SPECIALE 30/11/2016
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28/11/2016 Anna Bartolini ospite a Buonasera Marche
Anna Bartolini, segretaria generale Cisl Scuola Marche, ospite in studio a Buonasera Marche per illustrare la situazione critica della scuola marchigiana dopo il devastante sciame sismico che ha colpito il Centro Italia. Conduce Lucio Cristino. 28/11/2016
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28/11/2016 5 minuti Cisl: Speciale Terremoto. All'Università di Camerino #Ilfuturononcrolla
Speciale terremoto. All'Università di Camerino #ilfuturononcrolla. Le testimonianze del Magnifico Rettore, Flavio Corradini e del Presidente del Consiglio degli Studenti, Giuseppe Finocchiaro, intervenuti al Consiglio Generale della Cisl Marche.Scuola, firmato il contratto per l’utilizzo del personale docente e non docente nelle zone colpite dal sisma. L'intervista ad Anna Bartolini, Segretaria Generale Cisl Scuolahttps://youtu.be/RhABGds_njI
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27/11/2016 Raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici
Conclusa la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori metalmeccanici tra la delegazione di Federmeccanica e Assistal e le Organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm. Una vertenza durissima, durata 13 mesi, 20 ore di sciopero, oltre a manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche. Oltre 1,6 milioni i lavoratori interessati dal rinnovo. Quello che è stato sottoscritto è un contratto fortemente impegnativo e innovativo, centrato su elementi nuovi o rinnovati che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende. Il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici, dopo quello su salute e sicurezza, diventa quello della formazione a partire – ad esempio – da una campagna di recupero del gap di competenze digitali, assieme ad un rinnovato ed aggiornato diritto allo studio. Viene inoltre, finalmente, riconosciuto anche nel nostro Paese, come in gran parte d’Europa, il valore della partecipazione dei lavoratori e del sindacato nelle scelte strategiche aziendali, istituendo il Comitato consultivo di partecipazione in tutte le grandi aziende, e diffondendo la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori. Un intervento importante anche su salute e sicurezza, dando un ruolo più forte agli RLS. Il welfare integrativo assume un peso, anche economico, molto importante e si affianca al salario, sul quale abbiamo convinto Federmeccanica a superare il decalage percentuale proposto e a riconoscere la rivalutazione sulla base dell’Ipca. Complessivamente il beneficio economico per ciascun lavoratore sarà di 92,68 euro al mese (85 euro tra salario diretto derivante dall’inflazione, e salario indiretto: sanità integrativa (12 euro), welfare (19,69 euro) e previdenza complementare (7,69 euro) + 7,69 euro di formazione. Fortemente potenziate anche Metàsalute, l’assistenza sanitaria integrativa (156 euro totalmente a carico delle aziende e riconosciuto a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi) e Cometa, la previdenza integrativa, che vede aumentare il contributo a carico dell’azienda dall’1,6% al 2% per incentivare e valorizzare uno strumento fondamentale per le pensioni del futuro, soprattutto per i giovani. 26/11/2016  
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26/11/2016 I nuovi delegati in visita alla Cisl Nazionale e alla Camera dei Deputati
Come cambia il mondo del lavoro, cosa significa rappresentare i lavoratori oggi, come rispondere ai bisogni delle persone, come raccontare il lavoro in prima linea dei rappresentanti: questi gli obiettivi del corso di formazione di primo accostamento 2016 a cura della Cisl Marche. Un percorso in tre moduli che ha coinvolto 50 nuovi delegati provenienti da alcune categorie del settore privato di tutte le province marchigiane che si è concluso con una visita alla sede della Cisl Nazionale e alla Camera dei Deputati. Durante la mattinata, i delegati hanno incontrato il segretario nazionale Gigi Petteni, per un confronto sui risultati del corso di formazione, su temi di attualità sindacale e sul funzionamento della Cisl Nazionale. La Sala Storti ha ospitato anche un momento di riflessione sui contenuti del referendum del 4 dicembre, illustrati da Silvia Spinaci. 25/11/2016
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25/11/2016 25 novembre: Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale dell'ONU ha designato il 25 novembre Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Ogni data ha una storia e ripercorrerla brevemente spesso dà alle cifre di cui è composta volti e corpi che la rendono meno astratta e formalmente celebrativa. Non vogliamo che il 25 novembre sia solo una ricorrenza dietro la quale esaltarci o nasconderci rispetto alla quotidianità. Una sorta di rito collettivo fatto di iniziative interessanti e emozionanti a cui senz'altro partecipare e aderire ma che a volte hanno "il fiato corto" se non c'è la consapevolezza che poi la partita vera si gioca nelle nostre scelte e necessità, nel nostro impegno e anche nel nostro disimpegno, nel nostro tempo pieno delle azioni e delle relazioni. La data del 25 novembre fu scelta da un gruppo di femministe latinoamericane a Bogotà nel 1981: è la data dell'assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal ad opera del Servizio di informazione militare del dittatore dominicano Trujillo; mentre si recavano a far visita ai mariti in prigione, le tre donne furono rapite, torturate, massacrate e poi gettate in un precipizio. La narrazione ci restituisce accanto all'immagine della violenza brutale, quella del coraggio di queste tre donne rivoluzionarie; ci parla di amore per la libertà, per i loro compagni, per il loro paese. Ancora oggi violenze private e violenze pubbliche, in famiglia, sul lavoro, nelle guerre e nel fondamentalismo religioso, in usanze che non possono essere rispettate perché violano i diritti umani, segnano il corpo e l'anima delle donne spesso bambine, come l'infibulazione. E' di questi giorni la notizia del disegno di legge in Turchia che sospende i processi per chi, dopo aver abusato di una minore consenziente, (leggi "venduta" dalla famiglia) accetta le nozze riparatrici con la sposa bambina seviziata nel corpo e nell'anima. Quanto avviene in Turchia ci riguarda, come ci riguarda quanto avviene nei paesi in cui lo stupro, la sevizia, la tortura fisica e psicologica sono usate come armi politiche e militari. Ascoltiamo la TV, leggiamo le notizie che rimbalzano sui social e non sempre pensiamo che le donne respinte a Gorino sono le stesse donne che subiscono molestie, violenze, soprusi per cui abbassiamo lo sguardo o alziamo la testa in un moto di indignazione. La violenza ha mille volti e mille luoghi, dovremmo ricordarlo. In questo tempo in cui qualcuno parla di muri, un libro forte, potente scritto da una donna che racconta una donna ci invita a sollevare lo sguardo verso l'altro. La storia di Brigitte che ci racconta Melania Mazzucco in "Io sono con te" è una storia di perdita e di ritrovamento con al centro, appunto, una donna che, scappata dal Congo e dalla violenza, arriva in Italia ferita, persa, separata da se stessa e dai suoi figli. Dopo aver vissuto l'esclusione sopravvivendo per strada, in una Stazione Termini che diventa il luogo della disumanizzazione, Brigitte, rinasce attraverso l'accoglienza. Melania Mazzucco ci mostra come in uno specchio se stessa e noi stessi raccontando Brigitte e ci dice che l'unica via buona per opporsi alla violenza è quella dell'incontro, della relazione, del riconoscimento: "Ancora non so se riuscirò a scrivere la sua storia. Ma sono sicura che, se potrò farlo, sarà solo perché lei sarà stata se stessa con me, e anch'io con lei. Allora io potrò anche essere lì e trovare le parole". La violenza ha mille volti, mille luoghi. Dieci milioni, secondo l'Istat le donne che hanno subito violenza sessuale, fisica o psicologica nel corso della loro vita. In Italia la casa, le mura domestiche, la strada ma anche il posto di lavoro possono essere i luoghi della violenza di genere. Come Sindacati abbiamo voluto proprio focalizzare questo tema. Il lavoro che dovrebbe essere il luogo del "riscatto" (in alcuni contesti la violenza domestica si nutre anche del ricatto economico e la donna soggiogata è una donna spesso priva di lavoro, "dipendente" economicamente socialmente e psicologicamente dal proprio compagno), dove le donne possono realizzare il proprio talento o comunque rendersi autonome, a volte diventa invece luogo di violenza dove le donne possono subire il ricatto e la molestia legati al nesso contratto-permesso di soggiorno se sono immigrate o la molestia sessuale legata al ricatto lavorativo o un linguaggio offensivo e mortificante o mobbing o discriminazione e disuguaglianza lavorativa. I Sindacati e Confindustria stanno lavorando anche nel nostro territorio marchigiano ad accordi contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro. Non vogliamo si tratti solo di una dichiarazione di intenti ma di uno strumento per rendere visibile ed attiva nelle aziende la rete del territorio (dalle Consigliere di parità alle associazioni) nell'opera di sensibilizzazione, informazione, formazione per la prevenzione e la denuncia dei casi: perché la giornata del 25 novembre non sia solo una celebrazione ma un'occasione per condividere il nostro impegno di tutti i giorni. PUBBLICATA LA CIRCOLARE INPS SUL CONGEDO INDENNIZZATO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA Il Jobs Act ha introdotto alcune novità al Testo Unico di Tutela della maternità e paternità approvate con DLgs n. 80 del 15 giugno 2015, tra queste la norma sui congedi per donne vittime di violenza. Si ricorda che il congedo in questi casi è previsto per tre mesi, è fruibile a giornate o ad ore, secondo i contratti collettivi nazionali. È garantita la retribuzione. La Circolare INPS: cir. 65/16 del 15 aprile fornisce le istruzioni per usufruire del congedo indennizzato. Le istruzioni sono riferite alle lavoratrici del settore privato, sia per il pagamento delle indennità sia per gli aspetti correlati alla contribuzione figurativa. Le lavoratrici del settore pubblico, alle quali l’indennità per il congedo in questione è corrisposta dall’Amministrazione di appartenenza, secondo quanto previsto per i trattamenti di maternità, sono contemplate per gli aspetti che riguardano la copertura figurativa dei periodi di congedo fruiti. Infine le lavoratrici con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, sono contemplate dall’art. 24 in argomento solo ai fini del riconoscimento di un diritto alla sospensione del rapporto di collaborazione a cui non corrisponde però un diritto all’indennità (comma 2 dell’art. 24 cit.). SESSISMO, LE PAROLE SONO PIETRE Il maschilismo non si manifesta solo nell’aggressione fisica, ma in tanti i piccoli atteggiamenti della vita quotidiana che relegano la donna ad un ruolo prestabilito e non gratificante. Sono le parole a svelare questo tipo di sguardo sulla società, le parole che ci vengono rivolte a casa, al lavoro, a scuola e nei posti più disparati. A volte restano parole, ma più spesso determinano vere e proprie situazioni di disagio, sminuendo una donna rispetto ai propri colleghi maschi sul posto di lavoro o in altri ambiti, come la politica. Il problema è che le parole non soltanto svelano, ma consolidano un atteggiamento. Gli uomini non sempre si rendono conto della natura discriminatoria del linguaggio, in quanto esso è radicato in un terreno culturale da molti ancora considerato “normale”. La vita di noi donne è costellata di frasi come: “Il tuo vestito non è troppo giovanile? Vuoi continuare a lavorare dopo la nascita di tuo figlio? Devi essere in quel periodo del mese.... Prendiamo la politica dove la presenza femminile è sensibilmente aumentata negli anni, eppure le donne sindache, deputate in Parlamento e attive nei partiti sono ancora guardate con diffidenza e apostrofate con parole e gesti maschilisti. Recentemente le pesanti minacce rivolte da Vincenzo De Luca a Rosy Bindi rappresentano il concentrato potenzialmente esplosivo di utilizzo del linguaggio dell’odio e del sessismo. Un concentrato che si ritrova spesso sui social media, ove all’insulto pesante contro le donne, si accompagnano minacce, inviti alla violenza altrui e/o all’autoviolenza e al suicidio. È un tipo di violenza cui sono esposte tutte le donne, a prescindere dal loro ruolo pubblico, ma cui sono particolarmente esposte le donne in politica, a motivo della loro maggiore visibilità ed anche con funzioni che molti considerano non di loro pertinenza. Lo documenta anche una ricerca dell’Unione interparlamentare che segnala come non si tratti solo di minacce e umiliazioni verbali , ma spesso anche di veri e propri attacchi fisici. Due politologhe torinesi, Marinella Belluati e Silvia Genetti, analizzando alcuni dibattiti parlamentari dell’ultimo anno, hanno trovato che nel 12,45% degli interventi in aula sono presenti vere e proprie espressioni di disprezzo, insulto, dileggio, squalificazione come esseri umani nei confronti di qualcuno, nella maggior parte avversari politici. E quando l’oppositore attaccato/insultato è una donna, non mancano le venature anche pesantemente sessiste. Il sessismo, il razzismo, l’omofobia e tutte le forme di squalificazione in nome di una particolare caratteristica, costituiscono l’anticamera della violenza. Quando si considera qualcuno inferiore, o non legittimato ad essere dove è, il passo verso l’aggressione è breve. Il linguaggio è rivelatore di un pensiero e muove determinate azioni. Questi pochi esempi ci dicono che in Italia permane una cultura della disuguaglianza che sancisce di fatto una sorta di subordinazione della donna; per questo noi donne per prime dobbiamo continuare a combattere il sessismo del linguaggio: più stima per noi stesse per affermare la cultura del rispetto. COME COMBATTERE LA VIOLENZA: LA TESTIMONIANZA DEL GIUDICE FABIO ROIA “Quando sono stato al Consiglio Superiore della Magistratura, dal 2006 al 2010, ho pensato che fosse necessario accertare come si affrontava il problema sul piano giudiziario per comprendere se i magistrati fornissero risposte adeguate alle donne che intendevano denunciare il loro compagno aggressore. Nella maggior parte dei Tribunali italiani mancava la specializzazione, definibile come una inclinazione del sapere in grado di coniugare preparazione tecnica, sensibilità, capacità di comprendere e di creare empatia con la vittima.  Non si può fare aspettare anni una donna vittima di violenza prima di pronunciare una sentenza che ne riconosca, sul piano istituzionale, la sofferenza personale vissuta. Così abbiamo elaborato, nel 2008, una prima delibera di indirizzo dove invitavamo tutti i dirigenti degli uffici giudiziari, requirenti e giudicanti, a trattare i reati di maltrattamento relazionale e di violenza sessuale con moduli organizzativi specializzati e con criteri di priorità. Adesso è intervenuta la legge 119 del 2013, quella c.d. sul femminicidio, che impone a tutti i giudici, nelle loro agende del processo, di dare priorità assoluta ai casi che riguardano maltrattamento domestico, stalking e violenza sessuale. Premesso che la violenza di genere non è un problema che si risolve soltanto sul piano repressivo anche perché la donna non vuole la punizione del suo aggressore, al quale rimane irrazionalmente legata sul piano affettivo,  ma protezione e aiuto per spezzare il circuito violento, occorre dire che oggi gli operatori del diritto hanno a disposizione una serie di strumenti normativi – completati dalla Legge 119/2013 e dalla ratifica della Convenzione di Istanbul - che consentono di intervenire efficacemente sul piano della tutela della vittima, dell’accertamento del reato e della, conseguente, irrogazione della pena e che, pertanto, non sono più accettabili, da chi rimane passivo, posizioni quali “ci vuole la legge”.   Introdurrei ancora due istituti: la previsione di un intervento trattamentale articolato per chi commette atti di violenza sulle donne, per evitare l’alto tasso di recidiva presente in questo genere di reati, e la possibilità di effettuare l’arresto differito – entro le 48 ore dalla consumazione del reato- dell’autore di atti di aggressione e  permettere alla donna di essere accolta in una struttura di prima assistenza. Fabio Roia  Presidente di Sezione del Tribunale di Milano PROTOCOLLO D'INTESA PER UNA RETE ANTIVIOLENZA AD ANCONA La città di Ancona, nell’anno 2016, con la Sindaca Dott.ssa Mancinelli ha sottoscritto il Protocollo d'intesa per la realizzazione della rete antiviolenza territoriale per la promozione di procedure e strategie condivise finalizzate ad azioni di contrasto alla violenza di genere alle donne e ai minori del territorio di Ancona. L’indignazione da sola non basta, serve uno strumento come quello della rete che aiuti veramente e concretamente le donne in difficoltà EVENTI IN PROGRAMMA Il rituale del femicidio - La vita di chi resta, anni dopo. Presentazione libro di Natascia Ronchetti. OSIMO
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24/11/2016 Marche, dopo il sisma la voglia di ripartire. Reportage speciale di Conquiste del Lavoro
Conquiste del Lavoro ha dedicato un supplemento speciale al terremoto che ha colpito il Centro Italia: ventisei pagine di dati, resoconti, immagini e racconti dall'Appennino ferito ma intenzionato a rinascere, partendo dal lavoro, dalla cultura, dall'istruzione e dal territorio. «Ora, tutte le energie sono proiettate ad attenuare le difficoltà delle persone e a guardare al futuro», ha detto Stefano Mastrovincenzo, esprimendo lo stato d'animo di una comunità che si sta risollevando: dall'Università di Camerino, che riattiva i corsi mentre sta ancora contando i danni, all'esperienza di Acqua Nerea e Svila, dove il lavoro riprende grazie alla tenacia di imprenditori e lavoratori e nonostante le gravi difficoltà quotidiane. Tutti semi di un futuro che dovrà portare a una ricostruzione innovativa, che tenga conto delle lezioni del passato e delle esigenze delle persone, ma anche delle potenzialità finora inespresse della nostra regione.
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23/11/2016 Ludopatia: critiche alla proposta di legge regionale
Il dramma del giocatore d’azzardo patologico comincia nelle sale da gioco e spesso finisce per manifestare i suoi effetti in banca o tra le grinfie di strozzini o della malavita, ma la proposta di legge regionale lo ignora. È quanto denunciano le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC che, già negli scorsi mesi, durante l’esame da parte della IV Commissione consiliare del testo unificato che ha sintetizzato le quattro proposte di legge presentate, dopo aver chiesto invano un’audizione avevano inviato le proprie osservazioni. Osservazioni che sono state totalmente ignorate, così come il tema del sovraindebitamento, l’altra faccia della medaglia della dipendenza patologica e dell’importante ruolo che già svolgono le Associazioni dei consumatori. «Sembra che i nostri amministratori regionali non conoscano il problema nella sua interezza - sostengono Adiconsum, ADOC, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e MDC –. È senza alcun dubbio necessario regolamentare il gioco d’azzardo al fine di limitare le patologie ad esso correlate ed i fenomeni spesso connessi, mettendo in campo tutte le opportune iniziative specie in ambito preventivo e in quello terapeutico, ma non è possibile ignorare in blocco le problematiche di carattere economico che le persone si trovano a dover affrontare nel loro drammatico percorso di dipendenza».Il giocatore malato di ludopatia spesso compromette le sue relazioni familiari, il suo lavoro, la sua posizione sociale ed è disposto a disfarsi del proprio patrimonio per racimolare il denaro necessario a saziare il bisogno di giocare. Questo lo porta non solo a vendere ciò che possiede, ma anche ad affidarsi ad una banca – se va bene – o, peggio, agli strozzini.«Esistono percorsi e strumenti specifici per gestire le crisi economiche e il sovraindebitamento – sottolineano le Associazioni dei consumatori – da anni stiamo fornendo assistenza in questo ambito e svolgiamo iniziative di tutela oltre che di informazione a favore dei cittadini colpiti da queste problematiche. Un aspetto della patologia, quello del sovra indebitamento, che non può essere ignorato dal Consiglio regionale in sede di approvazione della legge».23/11/2016
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22/11/2016 Sanità post sisma: tante problematiche, serve il confronto
Gli eventi sismici hanno messo a dura prova il sistema sanitario maceratese. In questo contesto, secondo la CISL, è fondamentale che la Direzione dell’Area Vasta 3 si impegni a mantenere alto e costante il livello di confronto con le forze sociali, per individuare meglio i bisogni dei cittadini e definire risposte efficaci e condivise, anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che con dedizione stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto. «Cogliamo con favore la disponibilità di recente manifestata dalla Direzione a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi di tutela specifica per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma –afferma Sistino Tamagnini, Segretario Regionale CISL FP - ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti». Per questo chiediamo che il confronto prosegua in modo serrato e costante. «Un confronto che in queste condizioni straordinarie è ancora più necessario, visto che – aggiunge Tamagnini - già incontriamo difficoltà ad utilizzare gli ordinari istituti contrattuali (si pensi alle incertezze sul regolamento sulla pronta disponibilità o al fatto che ci troveremo a firmare un contratto integrativo su base teorica visto che non c’è alcuna certezza sulla disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto)». «C’è un’emergenza nell’emergenza – precisa Dino Ottaviani Segretario Regionale FNP CISL -, quella relativa agli anziani soli, malati, non autosufficienti». Il sisma ha distrutto o reso inagibili la buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese, costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. Ma al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. «Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci. Per questo – prosegue Ottaviani - abbiamo chiesto a tal riguardo un incontro urgente alla Regione, ma il tema va presidiato e affrontato anche a partire dal territorio, perché è il territorio che ora deve essere davvero potenziato per rispondere a situazioni difficili come queste». «Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2016 – chiosa Silvia Spinaci, Responsabile della CISL di Macerata -. Non si possono gestire i tempi della riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità facendo finta che il 26 e il 30 ottobre non sia successo nulla». E invece il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle RSA rese inagibili dal terremoto. «Chiunque si accorgerebbe che non è questo il momento per forzare i tempi della riorganizzazione. Per questo – aggiunge Spinaci - come CISL rinnoviamo l’invito che abbiamo già espresso alla Giunta Regionale a differire la chiusura dei Punti di Primo Intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione». 22/11/2016
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22/11/2016 Adiconsum: ecco le misure a favore delle popolazioni colpite dal terremoto
Ecco le misure a favore delle popolazioni colpite dal terremoto relative a: - sospensione dei pagamento dei tributi - esenzione imposta municipale - sospensione pagamento bollette di luce, gas, acqua - telefonia - sospensione di mutui e finanziamenti
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21/11/2016 Riconversione Eridiana Sadam di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil  esprimono forte preoccupazione  per la situazione difficile ed incerta in cui si trovano  i dipendenti della Eridania Sadam di Jesi . «Il licenziamento di tutto il personale avvenuto a luglio 2015 e l'uso della mobilità comincia a far sentire i suoi effetti sulla pelle delle persone.   - affermano i sindacati di categoria -  C'è chi già ha esaurito lo strumento della mobilità e chi esaurirà gli effetti  entro il 2017.  La legge 81 del 2006 prevedeva la ricollocazione dell' intero personale in quanto il sito saccarifero di Jesi era "sito di interesse nazionale" - continuano i sindacati di categoria- ma l'iter autorizzativo si è allungato. Ora  sembra che la Conferenza dei servizi comunale di Jesi che autorizza si riunirà  a breve.»  Per  Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil   è paradossale autorizzare la costruzione del mega centro commerciale senza  prevedere la ricollocazione dei lavoratori per cui quel progetto era stato pensato concordato ed approvato con un accordo tra Regione, azienda e sindacati.   «Contrasteremo insieme ai lavoratori  - rilanciano -   un' autorizzazione che non dia a breve soluzioni occupazionali per i dipendenti Sadam oggi senza lavoro . Auspichiamo che la Regione Marche sia vigile controllore degli accordi esistenti e che la Azienda Eridiana Sadam sia richiamata ad una assunzione di forte responsabilità morale ed economica nei confronti di tutti coloro che attendono il reinserimento lavorativo » - concludono i sindacati . Previsto un  tavolo tecnico tra Regione e Azienda per definire percorsi di natura formativa che permettano il ricollocamento dei 65 dipendenti Sadam, è emerso  oggi nell'incontro  tra Regione, Azienda e Sindacati.Ancona 21/11/16 
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21/11/2016 Cgil Cisl e Uil lanciano l'allarme sulla gestione della sanità marchigiana
Un assetto gestionale dell’Asur pasticciato e ingestibile, con ripercussioni negative sia sul personale sia sui servizi. È il giudizio di Cgil, Cisl e Uil Marche rispetto alle proposta della giunta regionale sulla legge 13 del 2013, relativa alla rappresentanza dei lavoratori in sanità: le segreterie hanno chiesto un immediato incontro ai presidenti di Giunta, Consiglio e IV commissione. Da qui, dunque, parte l’affondo dei sindacati contro l’esecutivo regionale sulla sanità: solo la punta di un iceberg. Proprio la giunta, nei giorni scorsi, aveva consegnato al Presidente della IV commissione, Fabrizio Volpini, il testo delle modifiche che, di fatto, rafforza lo schema di centralizzazione delle relazioni sindacali che aveva ispirato la legge del 2015 nei cui confronti il sindacato aveva da subito espresso forti perplessità. Per risolvere l’impasse, era intervenuto anche il consiglio regionale sospendendone l’efficacia fino al 31 dicembre 2016, per dare la possibilità di trovare una soluzione. Un impegno sottoscritto in un verbale l’11 gennaio 2016 tra sindacato, Presidenti di Giunta, Consiglio e della IV commissione. Il confronto che si è sviluppato, nei mesi successivi, con Volpini aveva permesso di intravvedere un’ipotesi condivisa che poteva garantire l’autonomia contrattuale delle rsu (rappresentanze sindacali unitarie) di area vasta e un processo di armonizzazione della contrattazione nell’ambito regionale. La scelta della Giunta vanifica questo confronto, smentisce il percorso validato dallo stesso Ceriscioli. Secondo i sindacati, in questi ultimi anni, la gestione della sanità si è fatta più critica sia per i servizi ospedalieri e territoriali, sia per i lavoratori le cui condizioni sono peggiorate. I tempi di attesa, aldilà degli annunci, non si sono realmente ridotti. La giunta ha potuto chiudere il bilancio 2015 con quasi 60 milioni di utile, a scapito, però, del livello di qualità dei servizi. Anche le nuove assunzioni promesse dal Presidente, dopo i tagli di questi anni, non saranno ancora in grado di garantire il ripristino della funzionalità dei servizi. I sindacati accusano la Giunta di non aver applicato l’intesa firmata nel 2014, con il precedente esecutivo, e riconfermata dalla giunta Ceriscioli. Un documento che contemplava interventi concreti in tutti i settori, a cominciare dal rafforzamento di servizi territoriali fondamentali come la domiciliarità. Negli anni, invece, sono cresciute la sanità privata e la mobilità passiva. I tagli ai privati hanno riguardato solo gli appalti dei servizi e il trasporto sanitario. Nel corso degli anni, è diminuita anche la capacità programmatoria; sul fronte dell’edilizia ospedaliera si lanciano propositi e, intanto, nessun cantiere è stato avviato, neanche quello di Osimo. 21/11/2016
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21/11/2016 Terremoto: firmato il contratto di utilizzazione straordinario
Mercoledì 16 novembre, dopo lunga trattativa, è stato firmato il contratto di utilizzazione straordinario del personale docente, educativo ed Ata colpito dal sisma che ha perso la propria abitazione e del personale che deve cambiare sede perché la propria scuola risulta totalmente inagibile. «Una trattativa, iniziata lo scorso 7 novembre, molto complessa che abbiamo portato avanti – affermano i sindacati della scuola di Cgil Cisl Uil e Snals - difendendo con forza il principio che le necessarie tutele del personale fossero strettamente connesse con quelle di cura e salvaguardia delle comunità scolastiche». Sono 32 gli Istituti scolastici con plessi lesionati e inagibili, di cui 23 istituti comprensivi e 9 istituti superiori. Gli edifici controllati sono 362: 166 hanno subito lesioni e 85 risultano totalmente inagibili. Circa 10000 gli alunni coinvolti. Il contratto sottoscritto permetterà agli insegnanti di essere utilizzati, nel rispetto del principio della continuità didattica, sia sulle nuove classi che verranno attivate e che accoglieranno gli alunni delle comunità sfollate sulla costa, sia sulle classi che stanno progressivamente riaprendo nei comuni colpiti dal sisma. Ora, con la pubblicazione del decreto sul terremoto e con la sottoscrizione del contratto straordinario sull’utilizzazione del personale, ci sono tutte le condizioni affinché vengano attivate tutte le procedure per consentire in tempi brevi a tutti gli alunni di tornare a scuola. Nel confermare la disponibilità delle OO.SS. a fornire la più ampia collaborazione, chiediamo a tutti i soggetti coinvolti, in particolare alla Regione ed alla Direzione Scolastica regionale, di impegnarsi al massimo per riaprire tutte le scuole entro i primi di dicembre. 21/11/2016
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21/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto. Ricostruire partendo dal lavoro
Speciale Terremoto. L'impegno della Cisl per la ricostruzione, a partire dal lavoro. Le interviste alla Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan, in visita nell'area del sisma, e all'imprenditrice Orietta Varnelli. Da Visso, le testimonianze dei lavoratori delle aziende colpite, tra la difficile ripresa dell'attività e la speranza di una rapida rinascita dei territori. 21/11/2016
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18/11/2016 Sciopero del settore Tessile Abbigliamento: presidio davanti a Confindustria
Filctem-cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil delle Marche hanno indetto  venerdì 18 novembre una giornata di fermo produttivo del settore Tessile Abbigliamento Industria nelle Marche con presidio davanti alla sede di Confindustria di Ancona. La vertenza per il rinnovo contrattuale sarà illustrata in un ciclo di assemblee in tutta la regione Marche. In questo momento cosi delicato per i cittadini della nostra regione, colpita dai tragici eventi del terremoto, le Organizzazioni Sindacali del settore continueranno a promuovere nelle assemblee, tutte le iniziative organizzate a livello confederale, per il sostegno delle popolazioni duramente colpite dal sisma, e per tutte le azioni di sostegno che saranno necessarie per la tutela dei lavoratori, a partire dall'estensione degli ammortizzatori sociali.
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18/11/2016 Integrazione Inrca - Ospedale di Osimo: nessun confronto sul personale
CISL FP Marche esprime forte preoccupazione per il contenuto dell’accordo operativo, che prevede l’avvio del processo di integrazione tra l’INRCA e l’Ospedale di Osimo, sottoscritto nello scorso mese di ottobre, e assunto dall’Inrca con delibera il 18.10.2016. Il documento, firmato dal Direttore dell’Inrca, dal Direttore dell’ ASUR e da quello dell’ Area Vasta 2, prevede all’art.8 l’utilizzo del personale sanitario delle due strutture “indifferentemente nei due presidi dell’INRCA e di Osimo, secondo le esigenze organizzative”, nessun riferimento ad un confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali e le RSU su eventuali spostamenti di personale, né agli accordi già sottoscritti come ad esempio mobilità del personale, relazioni sindacali, indennità, vigenti nelle due aziende. Si pensa forse ad un utilizzo disinvolto degli organici, già carenti, per coprire di volta in volta le esigenze nelle due strutture? Il protocollo in questione estende la sperimentazione, inizialmente attivata solo per chirurgia e urologia, a tutte le altre discipline presenti nell’ospedale di Osimo, prevedendo che la sperimentazione abbia conclusione il 30 settembre 2017. Con quali criteri il personale sarà utilizzato nelle due strutture? Perché tale integrazione non è oggetto di periodici confronti con le rappresentanze del personale? Come CISL Funzione Pubblica chiediamo che si esca dall’ambiguità e che si mettano in chiaro i percorsi giuridici e organizzativi che i due plessi ospedalieri dovranno affrontare nel prossimo futuro; che si convochi immediatamente le RSU e le OO.SS e si istituisca un tavolo di confronto, necessario per accompagnare il percorso di integrazione. Nessuna integrazione è possibile a dispetto del personale che deve attuarla e questo dovrebbe ormai essere ben chiaro nella testa di chi da tempo gestisce la sanità marchigiana.
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17/11/2016 A Roma per cambiare il decreto sulle Camere di Commercio
Riparte la mobilitazione del personale delle Camere di Commercio. Lunedì 21 novembre è in programma a Roma, in via Molise davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle ore 14, una manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale contro il provvedimento di riforma delle Camere di commercio e per la difesa di oltre 2.000 posti di lavoro a rischio tra la rete camerale e Unioni regionali e aziende speciali. Un'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per sottolineare come, nell'iter di approvazione del decreto di attuazione della riforma Madia, “il governo, e in particolare il dicastero dello Sviluppo economico, non abbiano ritenuto di cogliere molti dei pareri offerti dal Parlamento di modifica del provvedimento di riforma delle Camere di commercio, così come di incontrarci e ascoltare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. Per le categorie del lavoro pubblico e del terziario di Cgil, Cisl e Uil il governo, “negando il confronto, dimostra come quella delle Camere di commercio non sia altro che una vera e propria contro riforma col solo obiettivo di smantellare il sistema camerale”. I sindacati, infatti, sostengono “l'esigenza di una riforma vera che metta al centro il valore e l'impegno dei lavoratori coinvolti e l'esigenza di un sistema camerale come riferimento centrale e insostituibile per rilanciare sviluppo e crescita nei territori”. Per queste ragioni, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, “ci opponiamo al provvedimento in fase di approvazione e saremo in piazza lunedì 21 novembre: il decreto nei suoi prossimi passaggi deve radicalmente cambiare, il governo deve tornare sui suoi passi e tenere conto delle proposte che abbiamo fatto, e che il Parlamento ha accolto, a partire dalle necessarie misure di salvaguardia dei livelli occupazionali del sistema camerale”. 17/11/2016
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16/11/2016 Sisma nelle Marche, Annamaria Furlan: «Ricostruire ripartendo dal lavoro »
“ Per ricostruire le aree colpite dal terremoto dobbiamo ripartire dal lavoro. Le fabbriche devono essere riaperte, i luoghi di lavoro devono essere di nuovo resi attivi, dobbiamo tenere le cittadine ed i cittadini su questi territori perché siano parte viva e determinante nella ricostruzione”,  ha esordito Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl Nazionale, nella mattinata di oggi  a Recanati a margine del Consiglio Generale della Cisl Marche interamente dedicato al tema della ricostruzione delle aree marchigiane colpite dal sisma. "Si deve ripartire dalla centralità del lavoro: tiene insieme le famiglie, radica le persone sul proprio territorio ed è fondamentale per la ripresa" ha sottolineato la Furlan. "Fa molto bene il Governo italiano a dire all’ Europa che oggi il nostro paese ha due priorità ed emergenze davvero importanti: la questione dei migranti e la ricostruzione con la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale che sia valida per tutti i luoghi di lavoro, per le scuole e le università soprattutto dei paesi colpiti dal terremoto. Al centro di qualsiasi operazione però va messa la persona e la sua dignità. Facciamo bene a tenere duro in Europa su questi due temi, è necessaria flessibilità economica che riconosca le emergenze vitali ed importanti per il nostro paese" . Nella mattinata a Recanati presenti  circa 200 sindacalisti e operatori arrivati da tutto il territorio regionale . Ai lavori sono intervenuti  anche il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini,  l’imprenditrice Orietta Varnelli,  Sante Stangoni,  Sindaco di Acquasanta Terme e  l’Assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Nel pomeriggio, la Segretaria Generale ha raggiunto Visso per incontrare, nei pressi dello stabilimento della Svila, i lavoratori delle aziende colpite dal sisma, ai quali ha espresso la propria vicinanza e sostegno insieme al Segretario Generale della Fai Cisl Nazionale, Luigi Sbarra. E’ seguito   un momento di ascolto dei bisogni delle comunità locali rappresentate dai sindaci dei Comuni di   Pieve Torina, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pievebovigliana e Muccia “Una giornata importante che ci ha permesso  di fare una riflessione  sulle sfide che i marchigiani devono affrontare, dalla emergenza, alla ricostruzione, al progetto per un nuovo sviluppo - ha affermato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - A Visso abbiamo espresso solidarietà  concreta  ai lavoratori e alle comunità colpite : quanto avvenuto non deve sparire dalla coscienza collettiva del Paese“. Dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre, la Cisl ha rinnovato l’appello al mondo del lavoro ad aderire alle iniziative di solidarietà già in atto da agosto, in particolare le sottoscrizioni per raccogliere contributi volontari da imprese e lavoratori equivalenti a un’ora di lavoro in un fondo da destinare a servizi e strutture di pubblica utilità nelle aree terremotate e a favore della popolazione locale. 20161117_tabloid001 16/11/2016
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15/11/2016 Lacune e ritardi negli interventi della Regione per i disabili sensoriali
Con la seduta straordinaria del 9 novembre scorso la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n.1379 che stabilisce i criteri per la concessione dei contributi per l’anno scolastico 2016/2017 a favore degli alunni con disabilità sensoriale. Lo fa con mesi di ritardo (l’anno scolastico è iniziato da oltre due mesi), con gravi carenze nei contenuti della Delibera e trascina una situazione che nelle Marche aveva  assunto modalità di gestione e di organizzazione del servizio demandate alle Province,  tra le più diversificate. Ora la Delibera stabilisce che a far data dal 1° luglio del 2017 la competenza passerà agli Ambiti Territoriali Sociali ( l’unica cosa positiva) e che da qui ad allora in via del tutto straordinario sarà la Regione a gestire il servizio (alla faccia di chi dice che la Regione non deve gestire). In questo stesso periodo andrà a definire i contenuti professionali dell’assistente didattico domiciliare e a redigere l’elenco regionale degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia per disabili, aspetti che avrebbero potuto essere regolati già da molto tempo. La Delibera stabilisce un contributo mensile massimo alle famiglie di 350,00€ per la durata dell’anno scolastico e sarà la famiglia a scegliere l’assistente: libero professionista o dipendente di impresa, profit o no. Nella delibera si afferma che il rapporto famiglia/assistente deve essere regolato secondo i contratti di lavoro previsti per legge, con una formulazione a dir poco imprecisa. Certo non possono essere annoverati tra questi i vouchers che si comprano dal tabaccaio, come pare voglia consentire la Regione. L’eventuale ricorso a questo strumento, stando al testo, risulterebbe perciò irregolare. D’altra parte difficilmente il voucher può essere  ritenuto elemento di miglioramento e qualificazione del servizio! Per questi servizi la Regione ha avuto dallo Stato 1.827.471,11€ per il periodo 2016/2018, di suo non ha messo neanche un euro. Ha potuto istituire sul bilancio 2016/2018 i capitoli di entrata/spesa. Avendo la certezza delle disponibilità finanziarie, avrebbe potuto in termini di trasparenza ed efficacia della spesa fare ben altre scelte, in primis un bando di gara per l’assegnazione del servizio in tutti i territori della Regione.  Ma non l’ha voluto fare e ha ignorato ogni suggerimento teso a coniugare le comprensibili  esigenze delle famiglie con il rispetto delle basilari regole sulle prestazioni lavorative. Questo atteggiamento è a nostro avviso ingiustificato e  poco responsabile. Auspichiamo di veder presto correggere un’impostazione che rischia di dequalificare un importante intervento sociale nella nostra regione. Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche
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15/11/2016 DirittInGenere 15 Novembre 2016
Regione Marche - BANDO DI AMMISSIONE AL CORSO PROPEDEUTICO ALLA OCCUPAZIONE DI DONNE NEL SETTORE TURISTICO (SCADENZA 23 NOVEMBRE 2016) La Commissione per le Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione Marche, si propone di realizzare un percorso formativo finalizzato a formare 25 donne inoccupate/disoccupate per ogni Provincia della regione marche, per un totale di 125 donne, per avviarle all’occupazione nel settore turistico. L’intervento formativo mira a creare opportunità occupazionali per donne in inserimento/reinserimento lavorativo. Scadenza: 23 Novembre 2016 Il Corso è promosso dalla Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche con il contributo del Consiglio Regionale e dell’Ombudsman delle Marche e verrà realizzato nelle Province di Ascoli Piceno, Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino. Il Corso di Formazione si propone di realizzare un percorso finalizzato a formare 25 donne inoccupate/disoccupate per ogni Provincia della Regione Marche, per un totale di 125 donne, per avviarle all’occupazione nel settore turistico. L’intervento formativo mira a creare opportunità occupazionali per donne in inserimento/reinserimento lavorativo. Il percorso formativo rilascerà un attestato di frequenza con la seguente denominazione corso “Cucina (Collaborazione e Tecnologie di Ricezione)” B/AI TA 1.1.1.2. 100 ORE (codice regionale come da tabulato delle qualifiche – DGR 4626/1989). Verrà attivato un corso di formazione per ogni Provincia. Ogni corso è destinato a 25 donne. Per partecipare al corso le donne dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:  aver compiuto i 35 anni di età alla data della pubblicazione sul BURM del presente bando;  essere in stato di disoccupazione/inoccupazione;  risiedere nel territorio marchigiano;  motivazione ed interesse al lavoro nel settore turistico;  conoscenza della lingua italiana e regolare permesso di soggiorno per le cittadine extracomunitarie. Il corso avrà una durata complessiva di 100 ore, di cui 50 ore di lezioni teorico- pratiche in aule attrezzate e 50 ore di stage aziendale. Il percorso formativo sarà articolato come di seguito riportato. Formazione in aula didattica (50 ore): Orientamento Iniziale e bilancio delle Competenze (4 ore) Diritti dei Lavoratori (2 ore) Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (2 ore) Igiene degli alimenti e principi di scienze dell’alimentazione (4 ore) Cucina di Base (24 ore) Servizio di accoglienza, attività e coordinamento ai piani (14 ore) Tirocinio (50 ore): Lo stage sarà effettuato presso le strutture turistico-alberghiere del territorio della Regione Marche.Il corso si terrà presso le seguenti sedi: • Istituto di Istruzione Superiore “ S.Marta – G.Branca” di Pesaro; • Istituto di Istruzione Superiore “ A.Einstein – Alberghiero” di Loreto; • Istituto Professionale Alberghiero “ F.Buscemi “ di San Benedetto del Tronto; • Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali Turistici Alberghieri e della Ristorazione “ E. Tarantelli” di Porto Sant'Elpidio; • Istituto Professionale Statale per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “G.Varnelli” di Cingoli.L’inizio del corso è previsto per il mese di Febbraio 2017 e terminerà indicativamente nel mese di Maggio 2017. Il corso è completamente gratuito.DOMANDA DI ISCRIZIONE Sarà possibile iscriversi utilizzando la modulistica disponibile all’indirizzo internet: www.pariopportunita.marche.it. Link per approfondire QUEL "SOFFITTO DI CRISTALLO" CHE NON SI È ROTTO: ANALISI DI GENERE DEL VOTO NEGLI USA E RIFLESSIONI SULL'IMPEGNO E LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE Proviamo a considerare in un'ottica di genere l'esito delle elezioni negli Stati Uniti , nella convinzione "positiva" che quanto avvenuto, pur tenendo conto della peculiarità del sistema elettorale americano possa in qualche modo rilanciare un pensiero comune sul valore positivo dell'impegno politico e sociale delle donne e sul loro protagonismo, oltre il dibattito sulle quote rosa. Anche se proprio su quest'ultimo punto, prendendo i dati contenuti nel rapporto "Partecipazione e rappresentanza politica delle donne a livello locale e regionale" presentato a Strasburgo l'ottobre scorso , la linea di difesa non è anacronistica, se consideriamo che l'Italia non riesce a raggiungere la quota del 40% di presenza femminile in nessun organo comunale e regionale ed è tra i Paesi con meno donne nei consigli regionali: solo il 18% nel 2015, mentre a livello Ue la percentuale era del 32%. Ma è pur vero che la riflessione sulla validità dello strumento quote ha bisogno di fare un passo avanti e va valutato quanto effettivamente l'impegno delle donne sia un riferimento, un modello, uno stimolo per altre donne , posto che sia condivisa la premessa che di per sé la presenza femminile nelle "stanze dei bottoni" delle organizzazioni sociali e politiche, ai vertici delle Istituzioni e delle aziende, sia un valore e porti valore. Proprio su questo l'esperienza di Hillary Clinton può farci riflettere. A decretare la vittoria di Trump sono stati sopratutto i maschi bianchi non laureati , compresa l'ormai famosa categoria dei "colletti blu" dell'industria in crisi che non potevano identificarsi con la candidata democratica, quindi quella parte più bassa della middle class impoverita ed arrabbiata, oltre a quell'elettorato, economicamente trasversale ma culturalmente omogeneo, che rappresenta i valori dell'uomo bianco che cerca la sua rivincita, di leader che vuole riproporre l'orizzonte americano in cui le minoranze hanno un ruolo subalterno. Per alcuni commentatori Hillary è stata associata al progetto neoliberista che ha messo in discussione gli interessi nazionali. Sanders sapeva parlare a queste persone e Hillary a un certo punto si è allontanata dalle posizioni più neoliberiste, per esempio alleandosi anche con Black lives matter; però se da un lato questi cambiamenti di posizione le hanno anche contribuito a rafforzare la sua immagine di opportunista, pronta a tutto. Agli uomini cambiare opinione è più consentito, anzi in un certo senso per il machiavellico motto, viene apprezzata la loro acutezza politica, mentre gli americani diventano meno indulgenti quando il candidato è una donna. D'altra parte non hanno aiutato Hillary nei numeri previsti gli afroamericani e gli ispanici e neanche le donne. Le donne afroamericane in realtà hanno votato in stragrande maggioranza per Hillary (solo il 4% ha votato Trump) ma, l’affluenza degli afroamericani è stata più bassa del previsto, segno che non si sentivano rappresentati da nessuno dei due candidati. In generale le frasi sessiste di Trump non hanno spostato il voto femminile nelle proporzioni che si speravano: la Clinton ha ottenuto il 54% del voto femminile contro il 42% del sessista Trump (in maggioranza donne bianche non laureate). Ho sempre pensato che per poter "sfondare il soffitto" le donne abbiano bisogno di spazio e di tempo in termini di organizzazione del lavoro, di servizi, di cultura familiare, politica e sociale. Ma non basta. E non basta essere donne per far votare le donne per una donna. Sembra quasi ovvio che sia così, forse è la dimostrazione che un certo pensiero ha fatto il suo tempo, che la divisione dell'universo in due metà non riflette più una cultura liquida anche nella visione dei generi. Forse siamo più libere e liberi in questo senso: si valuta l'impegno per valori, idee e competenze non per razza, sesso, clan, appartenenze biologiche o culturali o per orientamenti sessuali nella convinzione che solo in virtù di queste appartenenze si possa rappresentare un interesse di parte e collettivo insieme. Ci sono donne, come ci sono uomini, da cui non mi sento rappresentata per la visione del mondo che hanno. Ragionare sulle competenze può essere la chiave per uscire dal dibattito su questo "soffitto di cristallo" che si rompe a fatica o non si rompe proprio, in Italia come in America. Bene, peccato che ci sia un "ma" pesante che ci riporta al vetusto tema della parità e delle pari opportunità: l'analisi sulle competenze non è neutra e risente ancora una volta del pregiudizio culturale sul genere. Con una donna si è molto più severi, di una donna oltre le competenze si giudicano aspetto, empatia, calore nell'eloquio, coerenza biografica a partire da quando andava a scuola, scelte private e familiari; una donna viene passata al setaccio e non le si perdona quasi nulla, a meno che non sia seducente (e allora viene giudicata con una sorta di indulgenza estetica sopratutto dagli uomini) o non sia di grande levatura culturale, morale o di indubbie capacità che devono essere universalmente giudicate come fuori dalla media; la donna lo sa e sente come un peso proprio questo dover riuscire con fatica e rinunce, sopratutto se non è dotata di carisma e se non ha accanto un forte sponsor maschile, una sorta di pigmalione. La strada è stretta come sempre, tra competizione femminile e maschile, incomprensione femminile e maschile; spesso le critiche più aspre e i dubbi più insinuanti sulle donne vengono dalle donne: "Come avrà fatto?", "Ma è sposata? ha figli? Chissà come è messa la famiglia..." E via dicendo in un rosario di luoghi comuni tra malcelata invidia o ammirazione vittimistica solo apparente ("Eh certo lei... Ma io... Però vedi che lei non...). Allora niente di strano e di nuovo se a Hillary, come a tante è mancato il voto delle donne o meglio il voto delle donne non è stato abbastanza. Ecco, forse il punto è questo: comunque le donne istruite e impegnate di ogni etnia e di ogni età hanno per la maggior parte votato Hillary anche se non ne condividevano tutto il percorso politico, anche se non è empatica e affabulatrice; l'hanno misurata e l'hanno scelta. Molte ci hanno creduto e l'hanno aiutata e hanno lavorato per questo, a partire dalla first lady Michelle, solidale e trascinante per arrivare alle donne che hanno portato le proprie figlie ancora bambine al seggio, perché convinte che fosse la “giornata storica” della prima Presidente degli Stati Uniti donna e quelle che si sono recate sulle tombe delle suffragette a depositare l’adesivo “Oggi ho votato”. Guardiamo loro. Tra il 1911 e il 1912 proprio in America la femminista Rose Schneidermann, parlando alle suffragette di Cleveland coniò l'espressione "pane e rose" per rivendicare il diritto delle operaie ad avere la libertà che il lavoro può dare, e la bellezza, la cura di sé e del mondo attraverso l'esercizio della libertà, che è riappropriazione del tempo e dello spazio della creatività. "Pane e rose" Divenne lo slogan scritto sullo striscione delle operaie tessili del Massachussets nello sciopero di 9 settimane del gennaio del 1912, dove chiedevano trattamento lavorativo e salariale dignitoso e pari a quello degli uomini e divenne anche la poesia di un uomo, James Oppenhaim che, come altri hanno combattuto a fianco e con le donne, per i diritti di uomini e donne insieme; infine tornò ad essere lo slogan della lotta sindacale dei lavoratori delle imprese di pulizia degli Stati Uniti, guidati da una donna immigrata messicana, nel film di Kean Loach del 2000. Oggi, ancora "pane e rose" guardando avanti: il lavoro, l'impegno, il riconoscimento del proprio valore e della propria competenza senza pregiudizi, sempre con più spazio e tempo. Non era scontato che Hillary Clinton vincesse, anzi forse per una volta la presenza ingombrante di un uomo non l'ha aiutata e la sua eventuale vittoria non era dovuta come un risarcimento per essere rimasta al fianco del marito. Quanto avvenuto non ci invita a tornare indietro o a fermare un processo di cambiamento. Anzi il voto americano dovrebbe spingerci proprio sulla via del cambiamento. Per non lasciar prevalere la paura rabbiosa di chi vuole solo difendersi nel recinto e non ha un orizzonte, di chi si sente minacciato o respinto, va riconosciuto e sostenuto il desiderio di chi vuole migliorare per sé e per gli altri; esso è un potente motore di cambiamento. La democrazia si fonda sulla responsabilità e la partecipazione. Le organizzazioni sociali di rappresentanza, partiti, sindacati, solo con donne e uomini competenti, capaci di ascoltare e capire, possono interpretare questa richiesta per realizzare una società più giusta, più libera, più pacifica, dove la crescita e lo sviluppo abbiano il segno della solidarietà e della equità, dove non prevalgano appunto la paura, la chiusura, l'esclusione e la rabbia.  L'INTESA SULLE PENSIONI DEL 28 SETTEMBRE Con l’intesa sottoscritta tra Governo e CGIL CISL UIL il 28 settembre 2016 sono state assunte alcune importanti decisioni che migliorano l’equità del sistema previdenziale. Nessun diritto o tutela attuale viene ridotto e si rinsalda il patto intergenerazionale. L’intesa stabilisce una serie di riforme in campo previdenziale, difatti sarà possibile per le lavoratrici e per i lavoratori e di qualsiasi età:  cumulare gratuitamente i contributi versati in gestioni diverse conservando il diritto al calcolo di pensione in base alla propria anzianità contributiva e comprendere anche i periodi di riscatto laurea. Ogni gestione calcolerà quindi la pensione pro-rata con le proprie regole, ma il pensionato riceverà comunque un unico assegno pensionistico  eliminare le penalizzazioni sulla pensione anticipata per le lavoratrici e i lavoratori precoci che accedono al pensionamento anticipato prima dei 62 anni  accedere alla pensione con 41 anni di contributi, se si possono far valere almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del diciannovesimo anno di età e se si trovano in situazione di particolare disagio, ossia privi di ammortizzatori sociali, o in condizioni di salute che determinano una disabilità oppure occupati in attività gravose  migliorare la disciplina previdenziale per lavori faticosi, pesanti usuranti..es. lavoratrici e lavoratori che svolgono lavori notturni che possano far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno, lavoratrici e lavoratori addetti alla c.d. “linea catena”, conducenti di veicoli pesanti…..  introdurre l’anticipo pensionistico (APE) che entrerà in vigore a maggio del 2017. Permetterà alle lavoratrici e ai lavoratori di anticipare la pensione dai 63 anni in poi. Inoltre per alcune categorie che si trovano in situazione di disagio economico e sociale:  disoccupati sprovvisti di ammortizzatori sociali e di reddito, condizioni di salute che hanno determinato una disabilità (da individuare nel confronto tra Sindacati e Governo),  lavoratrici e lavoratori che svolgono lavori di cura e che assistono familiari di primo grado non conviventi con disabilità grave,  lavoratrici e lavoratori che svolgono attività gravose (rischiose o pesanti da individuare nel confronto tra Sindacati e Governo), sono previsti bonus e agevolazioni fiscali, volti a garantire una somma minima di “reddito ponte”, fino alla maturazione dei requisiti di vecchiaia, interamente a carico dello Stato per le persone con più basso reddito, ferma restando la possibilità degli interessati di chiedere una somma maggiore (APE AGEVOLATA). Accordi collettivi potranno prevedere che il datore di lavoro, anche attraverso i fondi bilaterali, possano prevedere ed effettuare una contribuzione correlata alla retribuzione percepita dalla lavoratrice o dal lavoratore che decideranno di accedere volontariamente all’APE, in modo da produrre un importo più elevato, tale da compensare gli oneri per il rimborso pensionistico ottenuto generare il “reddito ponte”, erogato fino al pensionamento di vecchiaia (APE e IMPRESE). Le lavoratrici e i lavoratori, non ricompresi nell’Ape Agevolata, possono chiedere anticipo pensionistico a 63 anni, pagando i costi relativi alle rate di rimborso per 20 anni, comprensivi di interessi bancari e assicurativi per premorienza (APE VOLONTARIA).  completare l’equiparazione della NO tax area dei pensionati al livello di quella dei lavoratori dipendenti (€ 8.125)  aumentare le pensioni più basse e la platea dei beneficiari. Somma aggiuntiva (“Quattordicesima mensilità”) per coloro che nel 2016 hanno reddito personale lordo mensile non superiore a € 750; questa sarà estesa a coloro che hanno reddito lordo mensile fino a € 1.000 attraverso il meccanismo crescente dell’anzianità contributiva. Tra le questioni che nel 2017 il Governo e i Sindacati dovranno affrontare vi saranno:  valorizzazione del lavoro di cura  favorire maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione  adeguatezza pensioni di importo medio-basso  sviluppo della previdenza complementare. WORK-LIFE BALANCE NEL MERCATO DEL LAVORO Equilibrio tra vita privata e vita professionale in Europa, il Parlamento Europeo approva la risoluzione work-life balance nel mercato del lavoro, in data 13/09/2016, “Creazione delle condizioni del mercato del lavoro favorevoli all’equilibrio tra la vita privata e la vita professionale”. Il principio affermato dalla risoluzione è il diritto fondamentale di tutti alla conciliazione della vita professionale , privata e familiare garantita da provvedimenti legislativi e sociali; lo scopo è la promozione di un adeguato equilibrio tra i vari aspetti della vita delle persone, mediante misure disponibili ad ogni individuo, madri, padri e coloro che forniscono assistenza. Le misure da apportare devono essere principalmente volte a migliorare le condizioni di accesso delle donne al mercato del lavoro, in particolare delle donne prestatrici di assistenza e di madri single, nonché l’equa ripartizione tra donne e uomini delle responsabilità domestiche e di cura; dovrà esserci impegno nella fornitura di servizi di cura e di supporto per i bambini, per gli anziani e per le persone con disabilità, con attenzione alla qualità e sostenibilità economica. I provvedimenti, di differente tipologia, devono coprire tutto il ciclo di vita e basarsi sulla definizione di un quadro politico coerente favorito dalla contrattazione collettiva al fine di ottenere un migliore equilibrio fra la vita privata e vita professionale. Il Parlamento Europeo invita le parti sociali a presentare un accordo su un pacchetto globale di misure legislative e non legislative concernenti la conciliazione tra vita professionale, privata e familiare. Nel rispetto del principio di sussidiarietà la Commissione del Parlamento Europeo dovrà presentare per il 2017 una serie di proposte corredate da interventi legislativi basati sull’eguaglianza tra uomini e donne , in piena collaborazione con le parti sociali , anche consultando la società civile, al fine di assicurare al meglio l’equilibrio tra vita privata e vita professionale . Le persone dovranno avere la possibilità di scegliere la forma di congedo maggiormente rispondente alle diverse fasi della vita , per l’efficienza e la partecipazione all’occupazione. Viene auspicato l’estensione del congedo di paternità obbligatorio di due settimane e interamente retribuito (la recente proposta del presidente dell’Inps, Tito Boeri , non è altro che la sollecitazione già contenuta nella direttiva del Parlamento Europeo 13/09/2016) . Inoltre dovrà concretizzarsi il congedo per coloro che prestano assistenza, con opportuna flessibilità e incentivi tali da indurre anche gli uomini di fruirne. Infine, gli Stati membri indirizzano l’attenzione verso le cooperative ed ai modelli imprenditoriali alternativi che supportino la parità di genere, indicando la potenzialità del lavoro agile nell’emergente contesto digitale. La risoluzione work-life balance 13/09/2016 è stata accolta con favore dalla COFACE (Confederazione delle organizzazioni familiari nella UE); infatti, in documento rappresenta un passo importante nel rispondere alle esigenze delle famiglie e degli individui in Europa esprimendo un impegno politico del Parlamento europeo volto al sostegno delle famiglie di tutti gli Stati della UE.
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15/11/2016 Sisma: Annamaria Furlan nelle Marche incontra i lavoratori
Domani mercoledì 16 novembre 2016, Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl Nazionale, sarà nelle Marche per esprimere vicinanza e sostegno ai lavoratori, ai sindacalisti e a tutta la popolazione duramente colpita dagli ultimi eventi sismici che hanno interessato 122 comuni marchigiani. Nella mattinata la Segretaria Nazionale parteciperà al Consiglio Generale della Cisl Marche presso l’Anton - Località Fontenoce - Via Gambelli Fenili Argeo, 2 - Recanati. I lavori del Consiglio generale saranno focalizzati sull’emergenza post- sisma, con un confronto su “Emergenza post-sisma e sfide future” tra Luca Ceriscioli, Presidente Giunta Regione Marche, Flavio Corradini, Rettore Università di Camerino e Sante Stangoni, Sindaco di Acquasanta Terme e l'imprenditrice Orietta Varnelli. Nel pomeriggio Annamaria Furlan raggiungerà il Comune di Visso per incontrare alle ore 15,00 i lavoratori delle aziende locali colpite dal sisma nei pressi dell’ azienda Svila e alle ore 15,30 - al centro operativo comunale - l’Assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile e i Sindaci dei Comuni di Visso, Pievetorina, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pievebovigliana e Muccia.
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15/11/2016 Sisma, è emergenza per gli anziani non autosufficienti
E' emergenza per la situazione degli anziani non autosufficienti nei territori colpiti dal sisma. La violenza delle scosse ha reso inagibili almeno 19 strutture residenziali delle Marche, tra Case di riposo, Residenze protette e Residenze Sanitarie Assistenziali. Si stima siano circa 470 gli anziani marchigiani non autosufficienti ricollocati in altre strutture, al domicilio o presso Hotel e Scuole. Gli indici di invecchiamento nelle zone interne delle tre province più colpite dal sisma - Macerata, Fermo e Ascoli Piceno - sono tra i più elevati in tutto il Paese. Si stima che in questi territori risiedano quasi 30.000 anziani non autosufficienti, per i quali, dopo il sisma, la situazione è divenuta ancora più drammatica. Numerose sono le segnalazioni di difficoltà nell'erogazione dei servizi di assistenza domiciliare da parte dei Comuni e delle cure domiciliari gestite dai Distretti sanitari. Un fenomeno aggravato dalla "fuga" di tante assistenti familiari private, a seguito della quale moltissime famiglie - spesso a loro volta "sfollate" o in grande difficoltà -  sono rimaste sole a prendersi cura dei loro congiunti non autosufficienti. Il 5 luglio scorso le Organizzazioni sindacali dei pensionati di SPI FNP e UILP Marche hanno presentato alla Regione Marche il documento "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza". In estrema sintesi si chiedeva lo stanziamento di un fondo regionale per il finanziamento di un piano straordinario di servizi residenziali, diurni e domiciliari per le persone non autosufficienti e le loro famiglie. SPI FNP e UILP ritengono necessario, ora più che mai, che la Regione dia risposte alle proposte in esso contenute, riscontri indispensabili e non più procrastinabili alla luce dei nuovi e più pregnanti bisogni emersi a seguito del sisma. Prosegue intanto la sottoscrizione nazionale per la raccolta di fondi da destinare ad interventi su servizi e strutture di pubblica utilità. SPI FNP e UILP Marche hanno chiesto l'intervento delle Federazioni nazionali per contribuire ad un progetto di ricostruzione di alcune strutture residenziali per anziani, da individuare in raccordo con le istituzioni territoriali. Dentro questa cornice, anche a seguito del confronto avviato tra Giunta regionale e forze sociali sulle principali emergenze in corso, tra le quali scuola e lavoro, i sindacati dei pensionati chiedono alla Regione un incontro urgente per aprire un confronto specifico su questo tema, volto ad adottare soluzioni efficaci e condivise per gestire la fase dell'emergenza, garantire la continuità nell'assistenza e iniziare da subito a programmare il futuro assetto dei servizi per le persone non autosufficienti e per le loro famiglie. Le Segreterie regionali SPI CGIL, FNP CISL UILP UIL
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14/11/2016 Ammortizzatori sociali in deroga per le aziende colpite dal terremoto
Le aziende marchigiane rientranti nel campo di applicazione della CIG in deroga di cui al D.I. n.83473 del 1/8/2014, che hanno subito crisi, sospensioni o fermi dell’attività, causate dagli eventi sismici di agosto e di ottobre 2016, come comunicato con l’avviso del 9/11/2016, possono attivare la CIG in deroga regionale per i propri dipendenti fino al 31/12/2016 . Le stesse aziende, dal giorno 18 novembre 2016, potranno presentare al sistema telematico COMarche specifica istanza derogando ai seguenti criteri: - anzianità aziendale , non più 12 mesi, ma periodi anche minori , - la data dell’accordo sindacale può essere successiva all’inizio della sospensione. La concessione della CIG, in deroga ai suddetti criteri fissati dal DI citato, è prevista dall’art.6 comma 3 dello stesso DI, e finanziata nei limiti del 5% delle risorse concesse nel 2015 e nel 2016 , per un ammontare complessivo di 1,9 mln. Al fine di monitorare costantemente il flusso di spesa, questa tipologia di istanze, nel sistema telematico, saranno contrassegnate da un apposito “flag”, con dicitura "Domanda presentata a seguito degli eventi sismici di agosto e ottobre 2016 (ai sensi dell'art. 6 comma 3 del D.I. n. 83473 del 1 agosto 2014)" che dovrà essere selezionato per indicare questo tipo di richiesta. Il suddetto flag si potrà selezionare all'interno della sezione del Quadro Generale all'inizio della pagina. Si ricorda che anche in questo caso il periodo della durata della sospensione è in settimane intere e può essere richiesto un periodo non superiore alle 13 settimane, comprensivo anche delle domande di CIG in deroga già presentate. 14/11/2016
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14/11/2016 La Comunità che ( si- ) Cura, a Falconara Marittima l’Alzheimer non fa più paura
Al via il progetto “La Comunità che (si-) Cura” dedicato ai malati di Alzheimer e ai loro familiari residenti nel Comune di Falconara Marittima. Formazione e sostegno familiare, servizi di assistenza domiciliare cosiddetta leggera, sostegno infermieristico domiciliare all’autocura oltre all’apertura del primo Caffè Alzheimer a Falconara, sono alcune delle azioni concrete previste dal progetto avviato e che vede impegnati, oltre ad Anteas Marche in qualità di capofila, Inrca, Fondazione Masera, Ial Marche e la parrocchia del Rosario di Falconara M.ma. Gli interventi, co-finanziati dalla Fondazione Cariverona e patrocinati dalla Cisl, dalla Fnp Marche e dal Comune di Falconara Marittima, sono rivolti a 20 pazienti affetti da demenza nella fase iniziale-moderata, ai caregiver ed alle famiglie, a titolo gratuito. Per accedere ai servizi occorre essere in possesso di certificazione medica specialistica che attesti la diagnosi di Alzheimer o altra forma di demenza e risiedere, ovviamente, nel territorio del Comune di Falconara. Le domande vanno presentate entro il 30 novembre presso: le sedi di Anteas - Cisl di Falconara Marittima, il lunedì ore 9,00-12,00 in via Flaminia e il martedì e giovedì ore 16,00- 18,00 via in Baldelli; la Parrocchia B.V. M. del Rosario in via Mameli dal lunedì al venerdì ore 10,00-12,00 e ore 17,00-19,00, o inviando una email a comunitachesicura@inrca.it. Una commissione tecnico- scientifica valuterà tutte le domande pervenute. 14/11/2016
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14/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto. Il lavoro colpito dal sisma
Speciale Terremoto. Il punto sul lavoro colpito dal sisma. Le interviste a Roberto Mocci delegato Fai Cisl, Stabilimento Acqua Nerea-Castelsantangelo sul Nera (MC), Stefano Pepa,  Fai Cisl  Marche. Da Tolentino l'intervista a Rocco Gravina Fim Cisl Marche. 14/11/2016
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14/11/2016 Stefano Mastrovincenzo ospite a Buongiorno Marche
Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche intervistato in diretta  da Lucio Cristino. Il punto su terremoto Italia centrale, jobs act, pensioni e tanto altro.  Lunedì 14 novembre 2016, Buongiorno Marche, èTv Marche  - Radio Center Music  https://youtu.be/H8hYJ1PbfY0
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11/11/2016 Tombolini Industrie: i lavoratori chiedono di proseguire l'attività
Oggi, venerdì 11 novembre, tutti i lavoratori della Ditta Tombolini Industrie Srl riuniti in assemblea sindacale hanno ribadito la fiducia ai vertici aziendali e la loro disponibilità a trovare soluzioni con l'azienda per continuare il loro rapporto nonostante l'attuale sospensione, e dunque in assenza di salario, causata dalla dichiarazione di fallimento della società. I lavoratori chiedono alle istituzioni di adoperarsi affinché possano continuare a prestare la propria opera lavorativa nei modi e nelle forme possibili. I dipendenti hanno aderito all'unanimità al progetto per la ripresa lavorativa proposto dalla Tombolini Srl con contratti temporanei attraverso l'uso oneroso delle attrezzature esistenti. Le organizzazioni sindacali, nel fare propria tale richiesta, evidenziano come la ripresa lavorativa sia indispensabile per il futuro occupazionale, unendosi a tale richiesta presso il competente Tribunale per la relativa autorizzazione, che verrà presentata dalla Tombolini Srl. 11/11/2016
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11/11/2016 Alziamo lo sguardo per costruire risposte innovative
DirittInGenere: una rubrica della Cisl Marche per porre l'attenzione sui tema della Parità, delle Pari Opportunità, delle Politiche di Genere ma non solo... Se "Sindacato" etimologicamente ci riporta all'agire "insieme" per "fare giustizia", cioè per realizzare le condizioni più eque, ci pare più che mai utile in questo tempo offrire strumenti di conoscenza e di interpretazione della realtà in movimento che possano essere d'aiuto per sostenere ma anche per ripartire. Abbiamo, quindi, strutturato la rubrica come un "passaparola" di notizie importanti in campo legislativo, sindacale, economico, politico, culturale che possano sostenere l'azione di contrattazione sindacale e comunque fornire informazioni utili alle lavoratrici e ai lavoratori, alle cittadine e ai cittadini. Riteniamo sia utile uscire dalla logica delle "categorie" protette, nel senso che tutti possiamo essere vulnerabili ed esposti in alcuni passaggi della nostra vita e temi come conciliazione, parità retributiva, lavoro dignitoso, rispetto della persona e rispetto di genere, discriminazione e disuguaglianza, molestie e violenze, bullismo e cyberbullismo riguardano tutti; per questo riflettere insieme su alcune tematiche ci permette di non "mollare la presa" sul fronte dei diritti e al contempo di "alzare lo sguardo" per costruire insieme risposte anche innovative che realizzino quelle condizioni di equità ed equilibrio per un reale progresso sociale che è l'orizzonte del Sindacato.
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10/11/2016 Sindacati,associazioni di categoria e Confindustria Marche a sostegno di Unicam
Nella mattinata di oggi  Cgil, Cisl e Uil Marche,  associazioni di categoria e Confindustria Marche hanno incontrato il Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini nella nuova sede del Rettorato al Campus universitario.“Era importante che anche le parti sociali, sindacati e associazioni di categoria - ha dichiarato il Segretario Generale di Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - fossero vicine all'Università di Camerino. Siamo convinti che l’Università di Camerino sia una infrastruttura della cultura e della conoscenza strategica per questo territorio e per la rinascita di tutta l’area interna: per questo ci siamo impegnati a un monitoraggio costante e a incontri periodici, nonché a sostenere, con una sottoscrizione che stiamo facendo in tutta Italia, progetti di sviluppo e di consolidamento dell’Università di Camerino”.“E’ incredibile che l’Ateneo, sotto la guida del Rettore Corradini, - ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli - sia riuscito a ripartire già a poche ore dal sisma. L’Università di Camerino è un patrimonio che noi marchigiani sentiamo un po' tutti nostro, ed è un patrimonio che non possiamo assolutamente permetterci di perdere. Faremo quindi tutti gli sforzi per sostenere le iniziative che vorrete mettere in campo per accogliere, ancora meglio di prima, gli studenti e farli crescere, trasformare il disastro in opportunità affinché Camerino diventi torni ad essere il polo culturale e scientifico di eccellenza che è sempre stato”.“E’ per noi una grande soddisfazione – ha sottolineato il Rettore Corradini – che i rappresentanti delle parti sociali e del sistema produttivo della nostra Regione Marche abbiano voluto manifestare la loro vicinanza al nostro Ateneo. Voglio esprimere loro un sentito ringraziamento: in questo momento è per noi fondamentale poter contare sul sostegno di tutti coloro con i quali abbiamo sempre attivamente collaborato per poter proseguire ad attuare la nostra mission, che è quella di formare giovani preparati da inserire prontamente nel mercato del lavoro”. Al termine del lungo incontro, tutti i partecipanti insieme al Rettore, hanno indossato la maglietta del progetto #ilfuturononcrolla, volto a sostenere la costruzione di un campus internazionale per studenti meritevoli.fonte: http://www.unicam.it/pressroom/comunicati-stampa/82255704110/11/16
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07/11/2016 Contributi a favore dei cittadini
Anche quest'anno, grazie agli accordi  presi con Cgil, Cisl,Uil,  nei diversi comuni del territorio di Fano sono stati pubblicati bandi a favore dei cittadini Il comune Fano ha presentato il Fondo anticrisi in favore di famiglie di lavoratori colpiti da crisi economica, il fondo ha una disponibilità finanziaria di 70mila euro.Potranno  beneficiarne coloro che possiedono un Isee non superiore a 9mila euro e si trovano nella condizione di essere  disoccupati o  in cassa integrazione o lavoratori autonomi che siano stati costretti a chiudere l’attività e relativa partita iva a causa della crisi.Diversi gli interventi finanziabili che  prevedono agevolazioni per il sostegno all’abitazione,  con contributi per il pagamento del canone di locazione e sostegno alla gestione quotidiana con voucher spesa e contributi per il pagamento delle utenze domestiche (luce,gas). Per quanto riguarda la TARI (tassa sui rifiuti) il Comune di Fossombrone   ha presentato il bando per accedere alle agevolazioni dedicato a  coloro che hanno un  isee fino a 20.000 € . Il contributo economico è proporzionale alle diverse  fasce isee.  Anche Il Comune di Saltara  è andato in questa direzione pubblicando il  bando per l’assegnazione di contributi economici  a favore di persone e/o famiglie in situazione di disagio economico  per il pagamento di utenze domestiche – gas naturale. Grande è stato l’impegno  della Cisl e della Fnp di Fano per aiutare i cittadini e le famiglie più deboli. "Siamo soddisfatti  del lavoro fatto finora e che ha portato a questi risultati, i comuni hanno ascoltato le nostre proposte   –   ha affermato Luciano Rovinelli responsabile pensionati Cisl Fano". fondo-anticris_2016_comne-di-fanoriduzione-tari_2016_ambito-di-fossombrone  
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