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28/02/2017 Terremoto: sospensione Irpef anche per i lavoratori postali
Il 10 febbraio 2017 è entrato in vigore il Decreto Legge n. 8/2017, contenente nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria a partire dal mese di agosto 2016. Il provvedimento - che entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge dal Parlamento - ha ampliato le agevolazioni precedentemente previste dal D.L. n. 189/2016 (convertito, con modificazioni, in Legge n. 229/2016). In particolare, le nuove disposizioni hanno modificato i criteri di accesso alle agevolazioni fiscali, prevedendo che i contribuenti residenti nei Comuni di cui agli allegati 1 e 2 al D.L. n. 189/2016 possano richiedere al proprio datore di lavoro di beneficiare della sospensione del pagamento dell’ IRPEF, indipendentemente dal domicilio fiscale dell’Azienda presso cui sono dipendenti. Per poter fruire dell’agevolazione gli interessati dovranno presentare al proprio Focal Point una esplicita richiesta di accesso al beneficio di cui all’art. 48 del Decreto Legge n. 189/2016 nella quale, con riferimento all’intervallo temporale interessato dall’agevolazione (01/01/2017 - 30/11/2017), dovranno essere indicati i mesi di sospensione richiesti. Nella richiesta gli interessati dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità di aver avuto, alla data del 24 agosto 2016, la residenza in uno dei Comuni di cui all’allegato 1 del D.L. n. 189/2016 o, alla data del 26 e del 30 ottobre 2016, la residenza in uno dei Comuni di cui all’allegato 2 del predetto D.L. In entrambi i casi, nell’istanza dovrà essere indicato, ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. n. 445/2000, l’indirizzo completo di residenza. I lavoratori residenti nei comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto, dovranno inoltre dichiarare di aver avuto, a causa degli eventi sismici, danni da cui sia derivata l’inagibilità del fabbricato, o della casa di abitazione, o dello studio professionale, o dell’azienda, allegando all’istanza il relativo certificato di inagibilità dell’immobile. Con riferimento alla richiesta di sospensione IRPEF si evidenzia infine che la stessa: • non potrà riguardare periodi pregressi rispetto alla data di relativa presentazione per i quali il datore di lavoro, in qualità di sostituto di imposta, abbia già provveduto a trattenere in busta paga le imposte da versare all’erario; • sarà valutata solo se presentata successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 8/2017 (10/02/2017); pertanto, le domande eventualmente prodotte fino al 9/02 u.s. dovranno essere ripresentate ai sensi delle nuove disposizioni; • produrrà effetto dal mese di presentazione solo qualora venga consegnata al Focal Point di riferimento entro il giorno 10 del mese stesso; in caso contrario gli effetti sospensivi verranno applicati dal mese successivo a quello di presentazione. La ripresa della riscossione dei tributi non versati per effetto della sospensione in questione avverrà secondo le disposizioni di legge.
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28/02/2017 Marco Bentivogli a Jesi per presentare il libro "Abbiamo rovinato l'Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato"
Venerdì 3 Marzo ore 17,30 Palazzo dei Convegni, Corso Giacomo Matteotti, 19 – Jesi (AN), presentazione del libro “Abbiamo rovinato l’Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato” con l’autore Marco Bentivogli, Segretario Generale Fim – Cisl. Alla tavola rotonda , coordinata da Matteo Bitti, Sandro Paradisi, Ad Paradisi Srl si confronterà con l’autore del libro . Il lavoro sta cambiando. I mutamenti della geografia del lavoro a livello mondiale e le trasformazioni del sistema produttivo che la quarta rivoluzione industriale porterà richiedono un sindacato in grado di cambiare e di avere “nostalgia del futuro”. Svolgendo una critica sincera dei limiti del sindacato odierno, e rivendicando le scelte compiute dalla sua organizzazione nelle difficili vertenze affrontate nel corso della crisi, il segretario dei metalmeccanici della Cisl propone la propria idea di un sindacato come “luogo pubblico delle aspirazioni dei giovani “e di tutte le generazioni. Un luogo aperto, orientato alla partecipazione, pragmatico, lontano dagli estremismi, in grado di anticipare, grazie allo studio, a un impegno costante e a una visione del futuro, le evoluzioni della realtà. IL SERVIZIO DEL TGR MARCHE  
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27/02/2017 Welfare aziendale e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Per il primo marzo la Cisl Marche organizza un seminario dal titolo “Welfare aziendale e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro". Tale iniziativa va nella direzione che la Cisl si è data di rafforzare le strategie contrattuali e i modelli organizzativi nei luoghi di lavoro e nei luoghi di vita, per essere più prossimi e vicini alle esigenze dei lavoratori, per adeguare le scelte politiche e i modelli organizzativi ai cambiamenti della società. Il lavoro, vissuto come bene pubblico, può consentire alla società di progredire e di creare relazioni sociali, di generare nuovi patti di convivenza, affinché si superino particolarismi ed individualismi. Con la contrattazione la Cisl discute e concerta sugli interessi delle persone, sui loro desideri e sui loro bisogni, ricercando e proponendo soluzioni innovative. La contrattazione sociale, nell'ottica di un superamento di un’azione meramente rivendicativa presso i tavoli istituzionali, cerca di costruire nuovi processi di governance partecipata che portino allo sviluppo del territorio, valorizzando, attraverso la fase di ascolto ed accompagnamento, le esigenze delle persone, aggregando ed organizzando la domanda sociale per proporre nuovi modelli dei servizi ed interventi qualificati ed efficaci. Ma ciò non è sufficiente. Occorre ripensare i modelli organizzativi del lavoro che permettano di per superare quegli ostacoli culturali, sociali, che impediscono l’effettiva parità di opportunità tra uomini e donne, tra persone di diverso genere e che generano discriminazione. Spesso, per esempio, sentiamo parlare di gap retributivo. Ma che cosa è? Il divario retributivo di genere è la differenza tra il salario orario medio lordo degli uomini e quello delle donne nell’intera economia dell’Unione, espresso come percentuale del salario maschile. A livello europeo si è calcolato che mediamente 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare in più per guadagnare quanto un uomo. Rispetto agli uomini, le donne in Europa, in media, guadagnano circa il 18% in meno (per ora lavorata). Questa disparità si ripercuote, oltreché sulla carriera retributiva, su quella pensionistica. Il divario retributivo di genere permane la causa delle discriminazioni dirette e/o indirette e delle modalità che caratterizzano la partecipazione al mercato del lavoro da parte di uomini e donne. Assumono, così, un significato rilevante la disuguaglianza di genere in differenti ambiti del mercato del lavoro, la diseguaglianze verticale nelle posizioni organizzative, la divisione disuguale del lavoro di cura e la concentrazione femminile in lavori “non standard”. In Italia il gap retributivo è più lieve rispetto ad altri Paesi europei (6,5% rispetto alla media di 16,5% di altri), anche se nel nostro Paese la differenza delle retribuzioni tra i sessi ha registrato uno dei maggiori aumenti durante la crisi, oltre al fatto che le donne hanno subito maggiormente le espulsioni dal mercato del lavoro, spesso con l’arma del sottile ricatto, determinando maggiore precarietà e povertà, soprattutto nel famiglie monogenitoriali o ove chi lavora è solo un genitore. Ancor di più, la discriminazione in Italia per il genere femminile è data dalla carenza di opportunità di accedere e permanere nel mercato del lavoro, nonostante spesso l’elevata formazione, dalla difficoltà di poter svolgere mansioni superiori, di accedere a percorsi di carriera. Le motivazioni di queste discriminazioni riguardano soprattutto la cura nei confronti di figli e di anziani specie non autosufficienti. Esempi virtuosi: vi sono, datori di lavoro giovani che assumono donne in stato di gravidanza, perché altamente qualificate e specializzate, ma sono casi talmente rari che suscitano clamore e fanno notizia. Ma, è bene ribadirlo, il mercato del lavoro continua a penalizzare i giovani, anche le madri: le donne con un figlio hanno meno probabilità di lavorare di quelle con tre in ben 14 altri paesi europei. Da quanto esposto si evince che l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro sono ancora oggi faticosi. In realtà studi economici testimoniano che la maggior presenza della componente femminile nel mercato del lavoro, si tradurrebbe in circa 7 punti di PIL in più per l’economia: il lavoro delle donne crea altro lavoro ed è un indicatore e fattore di sviluppo. Da aggiungere che dal punto di vista sociale la perdita del lavoro comporta problemi di vulnerabilità familiare e sociale e l’aumento delle povertà. Pertanto occorre ripensare le politiche, le politiche attive del lavoro, le politiche socio-assistenziali e socio-familiari, le politiche di conciliazione, la cui risposta non può essere relegata all’utilizzo dei fondi europei per attivare voucher (si veda Regione Marche), ma ad una programmazione più efficace degli interventi e dei servizi. Tra l’altro proprio le mutate condizioni economiche e sociali portano il welfare a porre al centro della propria politica le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni e l’empowerment dei cittadini e dei corpi intermedi. Siamo convinti che per rilanciare e sostenere l’occupazione, in particolare quella femminile, oltre a rafforzare le politiche attive per il lavoro, occorre creare un nuovo equilibrio tra uomini e donne, tra famiglia e lavoro, tra spazio privato e pubblico, mettendo al centro le politiche per la famiglia, incentivare la contrattazione di secondo livello territoriale e aziendale, che può favorire la possibilità di contrattare in azienda forme di accordi sulla conciliazione, percorsi formativi per il rientro dopo un periodo di congedo, sostenere le imprese che investono sulla flessibilità e sulla conciliazione. Queste sono misure per favorire la ricollocazione delle donne nel mercato del lavoro. Tutto ciò soprattutto in questa fase in cui il mercato del lavoro è in evoluzione e si dovranno possedere una diversa formazione professionale, altamente specializzata, sperimentare un’ulteriore organizzazione del lavoro, che vedrà tutti noi coinvolti: donne e uomini, giovani e adulti.
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27/02/2017 Caffè Alzheimer: a Falconara una "Comunità che si-cura"
Apertura del Caffè Alzheimer di Falconara Marittima, giovedì 9 marzo 2017, ore 17,00 presso il teatro Excelsior. Un progetto "La Comunità che si-cura" che vede Anteas Marche come capofila, insieme all' Inrca, alla Fondazione Masera, allo Ial, Cisl, Fnp, Parrocchia del Rosario Falconara, con il patrocinio del comune di Falconara Marittima e il contributo della Fondazione Cariverona 27/02/2017
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27/02/2017 5 Minuti Cisl: Busta paga pesante- Riscostruizione aree sisma - #Semigrantefossi io
Restituzione busta paga pesante a rischio beffa per i lavoratori e pensionati colpiti dal sisma. L'analisi di Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche. Le preoccupazioni e le priorità della Filca Marche per una ricostruzione, all’insegna della legalità e della riqualificazione del settore, nelle aree terremotate. L'intervista a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche. "#Se migrante fossi io vorrei: tutti migranti e cittadini del mondo" Manifestazione ad Ancona promossa dai sindacati e dalle associazioni impegnate nell’accoglienza e integrazione dei migranti. La testimonianza di Chiaka, mediatore culturale Anolf Cisl, arrivato dal Mali nel 2011 e l'intervista ad Alessandro Mancinelli, responsabile Cisl di Ancona.
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23/02/2017 Giulio Grazioli e Dino Ottaviani ospiti a Buonasera Marche
Dall'emergenza e criticità post - sisma  che ha colpito   l'entroterra marchigiano dove tanti anziani sono stati  costretti a lasciare le loro case alle priorità per i pensionati marchigiani, verso il Congresso. Andrea Fiano intervista Dino Ottaviani e Giulio Grazioli segretari regionali Fnp Cisl Marche .  https://youtu.be/uUr_NPAfxqA
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23/02/2017 Tariffe energia elettrica, Adiconsum: ancora aumenti in arrivo
Presso le  sedi  di Adiconsum stanno arrivando numerose segnalazioni da parte di tante  persone preoccupate per un aumento dei costi delle bollette di energia elettrica alla voce “oneri di sistema”.  E’ evidente  che si sta attuando, la riforma delle tariffe elettriche stabilita dall’Autorità Garante, avviata a gennaio 2016 per terminare gradualmente a gennaio 2018.  Al termine di questo processo la tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore (cioè quella parte dei costi della bolletta con cui si pagano i servizi per misurare e far arrivare nelle case l'energia elettrica) e per gli oneri di sistema (cioè i costi per sostenere attività “extra” rispetto al sistema elettrico), in totale circa il 40% della nostra bolletta, saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando la cosiddetta "struttura progressiva", cioè con prezzi proporzionali ai kWh consumati (ovvero cresceva il prezzo al crescere dei consumi). Per i clienti domestici residenti cresce il peso solo della quota fissa della tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore (la voce che pesa in media circa il 15% della bolletta totale). Per i clienti domestici non residenti l'incremento del peso delle quote fisse è maggiore perché riguarda due delle quattro voci principali che compongono la bolletta: quella relativa alla tariffa per il trasporto dell'energia e la gestione del contatore ed anche quella relativa agli oneri di sistema (che complessivamente pesano in media il 40% della bolletta totale). Gli utenti non residenziali ( le seconde case) si sono visti arrivare da gennaio 2017 bollette con quote fisse per oneri di sistema quasi triplicate rispetto agli anni precedenti; il motivo degli aumenti deriva da quanto detto sopra e si tratta di delibere dell’Autorità garante. Gli unici strumenti che gli utenti (soprattutto i non residenziali) possono adottare sono: chiudere il contatore per i periodi di non utilizzo dell’abitazione e poi riattivarlo (con i relativi costi), oppure chiedere una riduzione di potenza che consentirebbe un risparmio nei costi fissi legati alla potenza impegnata. A rendere più complessa la verifica dei costi contribuisce la bolletta 2.0, che non consente di controllare le singole voci di addebito; le pagine di dettaglio debbono essere richieste espressamente al gestore, oppure possono essere scaricate dai siti delle società se abbiamo un account per visualizzare le bollette elettroniche. Gli uffici Adiconsum sono a disposizione per eventuali chiarimenti e per una verifica delle bollette.
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23/02/2017 Contratto Tessile-Abbigliamento, firmata l' ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl 2016-2019
Ci sono volute 16 ore di sciopero, manifestazioni e presidi anche nelle Marche come in tutta Italia, ma alla fine – dopo una  trattativa durata oltre 10 mesi – sindacati e imprese ce l'hanno fatta. Infatti nella tarda serata del 21 febbraio a Milano, l'associazione imprenditoriale Sistema Moda Italia (Smi)-Confindustria e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno siglato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto tessile, abbigliamento, moda 31 marzo 2016-31 dicembre 2019 (oltre 420.000 i lavoratori interessati, impiegati in circa 40.000 imprese), scaduto il 31 marzo 2016. «Un importante riconoscimento per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore. L'impegno profuso dalla delegazione Femca Marche, sia in fase di contrattazione sia nelle manifestazioni regionali e nazionali, dimostrano l'incidenza di questo settore nell'occupazione regionale.  - dichiara Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - Ora l'attenzione è sul CCNL calzature industrie ancora in attesa di rinnovo, per completare l'opera di copertura contrattuale nell'intero settore della moda. La sfida futura sarà giocata nella realizzazione della contrattazione di secondo livello, vero campo di gioco nell'evoluzione delle relazioni industriali.» L'intesa prevede un aumento complessivo pari a 90 euro (minimi e welfare contrattuale). L'aumento sui minimi salariali è di 70 euro (4°liv.), suddiviso in tre tranche: dal 1 aprile 2017, 25 euro; dal 1 luglio 2018, 25 euro; dal 1 luglio 2019, 20 euro. Sul versante del welfare contrattuale:  dal 1 gennaio 2018 viene  istituito il Fondo integrativo sanitario di settore, prevedendo 12 euro per tutti i lavoratori, interamente a carico delle imprese. Previsto inoltre un incremento (+ 8 euro) per il Fondo pensionistico complementare “Previmoda”, sempre a totale carico delle imprese. Aumentato anche l'elemento perequativo che passa dagli attuali 200 euro a 300 euro per tutte quelle imprese che non effettuano la contrattazione di secondo livello. Normativa: frazionabilità  ore congedi parentali e permessi 104/92; Contratti a termine 30% (somministrazione 10%); Part - time clausole elastiche e adeguamento normativa; inserimento del Delegato alla formazione continua; formazione congiunta; elemento garanzia da 200 a 300 euro. Miglioramenti, dei contenuti delle linee guida per la contrattazione aziendale. L'ipotesi di accordo stipulata  sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori. 23 febbraio 2017
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22/02/2017 La ThyssenKrupp licenzia anche ad Ancona
 A seguito dell'avvio  della procedura di licenziamento collettivo di tutti i 12 dipendenti e di cessazione attività del sito produttivo marchigiano che  rifornisce di cappe  le grandi multinazionali  del territorio, si è svolto oggi, presso lo stabilimento Terninox di Monsano, l'incontro di esame congiunto tra sindacati metalmeccanici  e management aziendale. L'Azienda ha confermato l'intenzione di chiudere il sito entro il 30 aprile 2017 senza aver dato prospettive o spiragli di sopravvivenza dello stesso, nonostante un fatturato di svariati milioni di euro. Pur essendosi resa disponibile alla gestione sociale dei dipendenti si è limitata solo ad offrire il trasferimento di 4 operai e 1  impiegato nel sito di Ceriano Laghetto (MB),oltre ad un incentivo all'esodo che ancora  non ha quantificato. «Riteniamo totalmente insufficienti le azioni proposte dall'Azienda. - dichiarano Fim Cisl e Fiom Cgil a margine dell'incontro  -   Non dimentichiamo  che Terninox è una società della ThyssenKrupp Acciai SpecialiTerni, e ci aspettiamo che il colosso dell'acciaio intervenga per trovare soluzioni al fine di salvaguardare tutta l'occupazione.»
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20/02/2017 Il Gender Gap retributivo e l'industria 4.0
Constatiamo una interconnessione sociale in rapida evoluzione e in tale contesto il divario di genere può verificarsi all’interno di quattro macroaree: salute, educazione, economia e politica, a causa della combinazione di molti fattori. Uno dei vari aspetti è il gender gap retributivo nel lavoro, cioè "la differenza di remunerazione tra donne e uomini calcolata sulla base del differenziale medio nel salario orario lordo di lavoratrici e lavoratori", che a livello mondiale è in media di circa il 18%. Vari sono i fattori che determino il divario nei vari Paesi in relazione anche a diversi contesti lavorativi. Vogliamo in questo articolo porre l'attenzione sulla disparità nel lavoro digitale. L’ultimo report Gender Gap 2016 del World Economic Forum, nel raccomandare la riduzione delle disuguaglianze di genere , segnala l’imminente pericolo di un aumento esponenziale del divario retributivo tra uomini e donne nel contesto della quarta rivoluzione industriale, la cosiddetta industria 4.0. La ricerca del WEF ha monitorato i progressi di ben 144 Paesi nel mondo e il risultato evidenzia ancora le differenze negli Stati occidentali più evoluti (Europa), che negli ultimi anni hanno subito un rallentamento nel progresso verso la parità di genere . In Giappone, Francia e Svizzera la differenza salariale di genere è ancora molto alta; mentre in Olanda, Nord Europa e Stati Uniti è stata raggiunta la maggiore eguaglianza nel posto di lavoro favorendo la cultura digitale. Le tecnologie digitali creano agevolazioni al lavoro, in particolare la flessibilità che permette di gestire la work life balance e supportare la carriera femminile; per questo le donne lavoratrici troverebbero i maggiori vantaggi nel settore. E’ necessario che i Governi e le Imprese in collaborazione tra loro forniscano alle donne, giovani e non, le migliori competenze digitali , al fine di accelerare il raggiungimento dell’uguaglianza di genere che ancora non ha risolto i problemi del gap retributivo. L’Italia risulta diciannovesima nella scala mondiale delle competenze digitali, dietro gli Emirati Arabi, la Corea e il Brasile; da una statistica in Italia risulta che il 90% degli uomini si affida alla tecnologia contro l’83% delle donne. Gli intervistati, sia uomini che donne sono concordi nell’affermare che le tecnologie digitali non solo permettono di lavorare da casa agevolando un maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, ma incrementano anche la possibilità di trovare un impiego. Ancor oggi, il talento femminile nell’economia rimane, tra le risorse aziendali, quella maggiormente sottoutilizzata sia per l’ insufficiente considerazione sia per la modesta progressione formativa . L'evoluzione dei media, con la conseguente rivoluzione nelle forme di comunicazione e di socializzazione degli individui, ha ampliato il divario in termini di opportunità tra coloro che hanno la possibilità di accesso alla rete e coloro che non l’hanno. Tra gli uomini e le donne queste ultime sono i soggetti maggiormente “discriminati”, questo è il Gender Digital Divide. Il rapporto delle donne con i mezzi di comunicazione rappresenta uno strumento di socializzazione e di maturazione della identità. Anche se le competenze (skills) femminili sono in aumento, negli apparati produttivi del settore tecnologico la presenza femminile è ancora marginale. Sempre maggiori giovani donne mostrano interesse per il settore produttivo tecnologico ma non vogliono proseguire negli studi universitari. Manca la consapevolezza dei vantaggi che determinate professioni arrecano al lavoro femminile. Anche l’Agenda Digitale europea promuove azioni per l’inclusione digitale femminile. Le ragazze non hanno ancora modelli positivi di donne nel lavoro produttivo tecnologico, persistono ancora stereotipi culturali dove il possesso e l’uso delle nuove tecnologie appartengono al genere maschile. Sosteniamo perciò la presenza delle donne nel sistema delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, come valore aggiunto della forza lavoro favorendo, in tal modo, la crescita occupazionale, la competitività e la ripresa economica.
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20/02/2017 Licenziati gli ultimi dipendenti della Energy Resources. Preoccupazione anche per la Nuova Manaro
A seguito della sentenza emessa dal tribunale di Ancona di fallimento della Energy Resources di Jesi, nella giornata di venerdì 17 febbraio i curatori fallimentari hanno consegnato le lettere di licenziamento agli ultimi 21 dipendenti rimasti. Ricordiamo la tormentata vicenda iniziata nel 2012 quando l’azienda aveva alle sue dipendenze circa 130 lavoratori con competenze elevate e con la possibilità di sviluppare il business delle rinnovabili. Venerdì, a 5 anni di distanza, siamo giunti all’epilogo. Si è tenuta l’ultima assemblea con i lavoratori alla presenza delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl che praticamente hanno assistito alla chiusura di un’altra azienda del territorio jesino. Inoltre desta alta preoccupazione anche la vicenda della Nuova Manaro, messa in liquidazione da parte dei soci, Azienda con grandi potenzialità e con un mercato consolidato che rischia di veder perdere il suo know how e ulteriori posti di lavoro qualora non si riesca a trovare un acquirente con un progetto di rilancio.
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20/02/2017 5 Minuti Cisl: Protesta Riforma Diritto Studio - Terremoto Slp Cisl dona due taxi solidali
La protesta di lavoratori, sindacati e studenti durante l’approvazione in Consiglio Regionale della Riforma del diritto allo studio . Le interviste a Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche, Roberto Cecchini, Ersu Urbino e Lauro Bonfigli, Ersu Macerata. La solidarietà dei lavoratori e del sindacato dei postali della Slp Cisl Nazionale e Regionale alle popolazioni terremotate del maceratese. Consegnati all’Unione Marca Montana di Camerino e all’Anffas dei Sibillini due taxi per il trasporto di anziani e disabilii. Le interviste a Luca Burgalassi, Segretario Generale Nazionale Spl Cisl, Dario Dominici, Segretario Generale Regionale Slp Cisl e Marcello Fuglini, portalettere.
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19/02/2017 Lo sguardo in mostra: Steve McCurry e Frida Kahlo
"Icons" di Steve McCurry (Ancona, Mole Vanvitelliana, 25 febbraio - 25 giugno 2017) Steve McCurry è uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea ed è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico che nelle sue fotografie riconosce un modo di guardare il nostro tempo. Steve McCurry Icons raccoglie in circa 130 scatti l’insieme e forse il meglio della sua vasta produzione, per proporre ai visitatori un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni che caratterizza le sue immagini. A partire dai suoi viaggi in India e poi in Afghanistan, da dove veniva Sharbat Gula, la ragazza che ha fotografato nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale. Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia infatti con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. Un filmato, prodotto da National Geographic è dedicato alla lunga ricerca che ha portato Steve McCurry a ritrovare la “ragazza afghana”, 17 anni dopo il famoso scatto. A tale proposito è recente, del novembre 2016, la notizia che, dopo essere stata arrestata dalla polizia pakistana, Sharbat Gula è finalmente tornata nel suo paese. INFO MOSTRA Sede: La Mole Vanvitelliana ANCONA Orari: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19 – Lunedì chiuso 19“La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo. Frida Kahlo, Diego Rivera, Rufino Tamayo, María Izquierdo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárraga” (Bologna, Palazzo Albergati, 19 novembre 2016 - 26 marzo 2017) Un racconto bellissimo, struggente, emozionante quello della mostra su Frida Kahlo e Diego Rivera, attraverso l’esposizione delle opere della Collezione Gelman, tra le più importanti raccolte d’Arte Messicana del XX secolo in cui primeggiano, è narrata la “Rinascita messicana” (1920-1960) e la storia degli artisti che ne sono stati protagonisti. Frida è stata la più potente biografa di se stessa: attraverso le sue opere si ripercorre la vita di una donna alla quale non è stato risparmiato alcun dolore: l’incidente sull’autobus che le distrusse la colonna vertebrale, gli aborti, la travagliata storia con Diego, i tradimenti, il supplizio fisico, la morte prematura; attraversando le sale della mostra si rivivono con lei emozioni e dolori. Come scriverà Frida nei suoi diari: «Ho subito due gravi incidenti nella mia vita… il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego». Tra le opere di Frida, Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943) e quelle legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943). La Collezione Gelman è composta da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie, disegni; a questa si aggiunge una "chicca" assoluta: per la prima volta sono esposti gli abiti dei più grandi stilisti di fama internazionale che si sono ispirati a Frida Kahlo: Gianfranco Ferrè, Antonio Marras, Valentino sono solo alcuni nomi della moda che hanno voluto partecipare a questa mostra. Per volontà dei prestatori e degli organizzatori, una parte del ricavato della mostra andrà a favore dei terremotati.
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17/02/2017 Don Gnocchi: cresce la protesta nei centri delle Marche
Si sono svolte martedì 14 febbraio presso il centro Bignamini Don Gnocchi di Falconara le assemblee delle lavoratrici e lavoratori della Fondazione Don Gnocchi delle Marche per decidere l’avvio della mobilitazione decisa dalle segreterie nazionali di FP CGIL, FP CISL e UIL FPL a seguito del blocco delle trattative che erano seguite alla decisione unilaterale di disdetta del CCNL “Sanità Privata” in favore del CCNL “ARIS RSA” intervenuta con decorrenza 01/01/2016, un’applicazione quella del nuovo contratto prima paventata poi subito sospesa e sempre osteggiata delle organizzazioni sindacali di categoria. Dal 1 gennaio 2016 fino al mese di settembre i lavoratori della Don Gnocchi delle diverse sedi marchigiane presenti ad Ancona, Camerano, Falconara, Osimo, Senigallia e Fano, hanno svolto, in virtù di un accordo di crisi che avrebbe dovuto scongiurare l’abbandono del contratto nazionale di riferimento della “sanità privata” ed il passaggio definitivo alle 38 ore, 2 ore in più a settimana non retribuite, sacrificando anche 2 giorni di ferie in nome di una crisi mai ufficializzata e mai compiutamente dimostrata dalla Don Gnocchi nazionale e comunque non ascrivibile alle performance delle strutture FDG delle Marche. A settembre dello stesso anno le segreterie regionali hanno notificato ufficiale disdetta dell’accordo di crisi marchigiano, senza che tuttavia la Direzione marchigiana abbia effettivamente ripristinato, come avrebbe dovuto, le 36 ore settimanali, con la conseguente pretesa di proseguire nello svolgimento delle 2 ore in più settimanali non giustificate da alcun accordo di crisi e dunque da considerarsi, sotto tutto gli aspetti, orario straordinario. Da qui la decisione dei lavoratori delle Marche e delle altre regioni d’Italia di avviare una vera e propria azione legale contro la Fondazione Don Gnocchi tesa ad ottenere il pagamento delle ore in più svolte al di fuori dell’accordo di crisi, contestualmente ad una ampia mobilitazione per rivendicare l’applicazione del contratto di riferimento “Sanità Privata” ed il conseguente ripristino del regime orario di 36 ore settimanali. I lavoratori hanno deliberato un pacchetto di iniziative a sostegno della mobilitazione che prevedono: informative alla stampa sulla condizione dei dipendenti dell’ente, volantinaggi all’utenza, predisposizione di striscioni e soprattutto l’avvio delle procedure per la proclamazione di 2 ore di sciopero da effettuarsi presumibilmente il 10 marzo in orario da definire.
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17/02/2017 Decreto terremoto: la guida aggiornata ai provvedimenti
In allegato troverete la guida operativa riguardante i provvedimenti inseriti nel  legge n° 229 del 15 Dicembre 2016 (legge di conversione del Decreto Terremoto). Disponibili anche i moduli per la richiesta della sospensione del pagamento dell’imposta sui redditi (cosiddetta busta paga pesante) per lavoratori dipendenti e pensionati, per la richiesta di sopralluogo, per la domanda di contributo per l'autonoma sistemazione. CGIL CISL e UIL delle Marche hanno richiesto un repentino intervento di correzione della norma attraverso la presentazione al Commissario Errani e ai parlamentari marchigiani del documento unitario dello scorso 21 dicembre. 28/12/2016
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16/02/2017 ... perchè se migrante fossi io....Tutti Migranti Tutti Cittadini del Mondo, Sabato 18 Febbraio ad Ancona
La Cisl promuove "... perché se migrante fossi io ... Tutti migranti,  Tutti cittadini del mondo"   sabato 18 febbraio  ore 16,30  - 19,30 in   Piazza Roma ad Ancona, insieme ad  A.n.p.i. - Amnesty international - Arci - Caritas - Casa delle cultu-re - Festa per la libertà dei popoli - Gulliver - Libera - Se non ora quando - Meic - Semaj - Terzavia - Time for peace - Cgil - Uil. L’iniziativa, che alternerà letture, testimonianze, interventi e musiche, intende dare visibilità e parola a quella rete di associazioni, organizzazioni e persone che rifiutano i muri, le paure, le xenofobie e i razzismi e che nel quotidiano, frequentemente in silenzio, lavorano per il rispetto, l’inclusione e la convivenza civile, per la solidarietà e l'umanità, fondamenta dei quei valori comuni di libertà, di uguaglianza, giustizia sociale e democrazia alla base della nostra Costituzione. Migranti per essere cittadini del mondo. Oggi ad Ancona un nuovo nato su cinque ha almeno un genitore di origine straniera, il 23% dei bambini nati nelle Marche ha un genitore non italiano. Di questi bambini uno su sette è attualmente iscritto alle scuole di infanzia. 1167% dei cittadini immigrati, nella provincia di Ancona, è residente da molti anni ed ha un permesso di lunga durata. Molti di loro nascono, studiano, lavorano, pagano le tasse, contribuiscono per 1'8.8% al ML italiano ma non godono di pieni diritti di cittadinanza. Nella provincia di Ancona nel 2015 sono pervenute poco meno di duemila richieste di riconoscimento di protezione internazionale. Un numero da prendere in conside-razione, ma ben lontano da considerare "invasione". CITTADINI DEL MONDO non braccia da lavoro né tanto meno fantomatici CLANDE-STINI ma persone che fuggono da povertà, conflitti e violazioni dei diritti umani, alle quali vanno riconosciuti i diritti posti alla base delle nostre civiltà in generale e della nostra Costituzione in particolare. Per fare questo è necessario ed urgente che siano presi provvedimenti come:- riforma della legge sulla cittadinanza, la cui approvazione è ferma da anni al Senato, che preveda lo "ius soli", cioè il diritto di cittadinanza per i bambini che na-scono e crescono in Italia da genitori regolarmente soggiornanti;- legge organica sul diritto all'asilo con una revisione del "regolamento Dublino" che abbandoni il criterio del Paese di Primo ingresso e l'apertura urgente di corri-doi umanitari che garantiscano viaggi sicuri a chi scappa;- nuove politiche d'integrazione sociale e culturale, attraverso azioni di tipo culturale che coinvolgano l'intera cittadinanza sui temi dell'integrazione.Ancona 16 Febbraio 2017 
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16/02/2017 Alzheimer, a Falconara una rete a sostegno delle famiglie
Si è concluso il primo corso  organizzato da ANTEAS CISL Marche, con IAL CISL Marche, INRCA, CISL Marche, FNP-CISL Marche, Fondazione Masera e  Parrocchia del Rosario per volontari e familiari di malati di Alzheimer  della città di Falconara. Da dicembre 2016 si sono svolti 14 incontri tenuti dalla dr.ssa Silvia Valenza che hanno coinvolto 15 famiglie falconaresi  che assistono un congiunto con la malattia di Alzheimer in fase iniziale e 10 volontari che offriranno loro un supporto . «Lo scopo degli incontri è stato quello di far conoscere alle famiglie e ai volontari  alcune nozioni teoriche sulla malattia di Alzheimer e di fornire consigli pratici per gestire al meglio la relazione con le persone colpite da tale patologia» spiega Alessandro Mancinelli, della Cisl di Ancona. Il corso fa parte del progetto “ la comunità che (si) cura” rivolto a cittadini falconaresi col patrocinio del Comune di Falconara e il finanziamento di Cariverona e ha tra gli obiettivi la formazione di volontari e familiari, l’attivazione di un servizio di assistenza “leggera” e l’apertura del primo caffè Alzheimer a Falconara che sarà inaugurato il prossimo mese di marzo nei locali della Parrocchia del Rosario.
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15/02/2017 Busta paga pesante: allarme per ipotesi restituzione in unica rata
Cgil Cisl e Uil di Macerata esprimono seria preoccupazione e sconcerto per quanto sta emergendo dall’analisi del terzo decreto sisma sulla restituzione della busta paga pesante. Dal testo trasmesso alle Camere per la conversione in legge non è affatto chiaro che anche all’IRPEF sospesa possa applicarsi la norma generale secondo cui le modalità di restituzione dei tributi sospesi a seguito di calamità naturale devono essere disciplinate con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze che può prevedere una rateizzazione senza sanzioni e interessi fino a un massimo di 18 mesi. C’è di peggio, visto che leggendo insieme il testo del decreto e la relazione tecnica che lo accompagna si evince testualmente che “la ripresa del versamento dei tributi sospesi”, inclusa l’IRPEF, “avverrà entro il 16 dicembre 2017 senza sanzioni e interessi” e che “considerata la previsione di restituzione dei tributi sospesi entro il corrente anno, non si rilevano effetti in termini di minori entrate tributarie rispetto a quanto previsto a legislazione vigente". Le casse dello Stato possono stare quindi tranquille, ma i terremotati no perché tutto questo lascia presumere che il Governo punti a riprendersi tutta l’IRPEF sospesa entro la fine del 2017. Insomma, busta paga pesante fino al 30 novembre e poi restituzione in unica soluzione entro fine anno. Un’assurdità e una vergogna. Significherebbe chiedere ai lavoratori e ai pensionati delle zone terremotate di restituire importi mediamente non inferiori ai 4 mila euro circa in un’unica rata. «Ci viene il dubbio - scrivono Daniel Taddei, Silvia Spinaci e Manuel Broglia - che il Governo ancora non si sia reso conto che queste norme si applicano a persone ad elevata vulnerabilità, rimaste senza casa e costrette a trasferirsi lungo la costa e magari a sostenere a proprie spese migliaia di chilometri al mese per recarsi a lavoro. Persone che potevano trovare nella busta paga pesante un po’ di ristoro economico e che invece vengono così costrette a subire la stangata della restituzione in unica soluzione». In realtà, tutta la vicenda della busta paga pesante sta assumendo le forme di una vera presa in giro. Prima abbiamo dovuto fare i conti con la previsione per cui l’agevolazione non poteva essere concessa a lavoratori e pensionati realmente terremotati se il loro sostituto d’imposta era domiciliato fuori dal cratere sismico. Corretta questa assurdità, anche dietro forte pressione dei sindacati, ci troviamo ora di fronte quest’altra beffa della restituzione in unica soluzione entro fine anno, una beffa che contraddice il senso stesso dell’introduzione dell’agevolazione. Come CGIL, CISL e UIL chiediamo che il Parlamento intervenga in fase di conversione in legge per correggere questo ulteriore paradosso e chiarisca in modo puntuale le modalità di restituzione dell’IRPEF sospesa, escludendo il pagamento in unica soluzione e prevedendo espressamente la rateizzazione almeno in 18 mesi come previsto in via generale dalla legge. Inoltre sarebbe il caso che il Parlamento comprendesse che non è il caso di esporre i terremotati al rischio di sovra indebitamento chiedendo la restituzione contemporanea di tributi,rate dei mutui, bollette e IRPEF. Per questo, secondo noi, la restituzione dell’IRPEF dovrebbe essere dilazionata nel tempo ed iniziare non prima di dicembre 2018.
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15/02/2017 Jp Industries: il tempo stringe, non possiamo più aspettare
Nella giornata di ieri martedì 14 febbraio ha avuto luogo un incontro tra le organizzazioni sindacali, le RSU degli stabilimenti JP Industries di Fabriano e Gaifana, il Sindaco di Fabriano e il Vice Ministro allo Sviluppo Economico On. Bellanova per riprendere la discussione sull'infinita vertenza che coinvolge i lavoratori della ex Antonio Merloni. In previsione dell'incontro previsto il 16 febbraio presso il MISE, a cui parteciperanno banche e nuova proprietà, i sindacati, dopo aver illustrato la drammatica situazione lavorativa del territorio fabrianese e di quello umbro, hanno chiesto al Governo di mettere in campo tutte le pressioni e tutti gli interventi possibili affinché ognuno degli attori coinvolti in questa vicenda vengano richiamati alle proprie responsabilità ed al mantenimento degli impegni presi. Si ricorda che a settembre del 2017 è prevista la fine della cassa integrazione e se non ci sarà una ripresa reale delle produzioni gli scenari che si potrebbero configurare sarebbero drammatici per le lavoratrici ed i lavoratori. Il Vice Ministro ha ribadito e confermato l'impegno di monitorare costantemente la situazione, come già sta facendo da mesi, a cominciare dal piano industriale, al suo finanziamento ed alla partita dei riparti, di informare immediatamente le organizzazioni sindacali sugli esiti dell'incontro del 16 febbraio prendendosi l'impegno di convocare, in tempi molto rapidi, un tavolo allargato con tutte le parti coinvolte in questa drammatica vertenza.
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15/02/2017 Corso triennale gratuito per operatori del benessere
Al fine di contrastare la dispersione scolastica e favorire l’ingresso di giovani qualificati nel mondo del lavoro, è stato progettato in risposta al bando emanato dalla Regione Marche DGR 900/2016, il percorso per OPERATORE DEL BENESSERE: INDIRIZZO ESTETICA. Per la provincia di Macerata è stato ammesso a finanziamento il corso di qualifica triennale indirizzato ai giovani che nell'anno scolastico 2015/2016 hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado o che lo hanno conseguito negli anni precedenti, o che comunque alla data dell'avvio del corso, non hanno ancora compiuto 17 anni. Le caratteristiche principali di questo percorso di formazione sono l’interidisciplinarietà e l’approccio attivo alla didattica che si svilupperà tanto in aula quanto nel laboratorio tecnico adibito per i trattamenti viso/corso e nel moderno laboratorio per il make up. TITOLO RILASCIATO A CONCLUSIONE DEL TRIENNIO: Qualifica professionale triennale per OPERATORE DEL BENESSERE: INDIRIZZO ESTETICA, previo superamento dell’esame finale, e riconoscimento delle competenze e certificazione delle stesse attraverso il rilascio di attestato. L’Attestato di Qualifica consentirà il riconoscimento dei crediti e l’attivazione della “passerella” per chi volesse iscriversi al IV anno di scuola superiore. Il percorso formativo è totalmente gratuito per gli allievi e prevede le seguenti misure a favore del gruppo classe: - sarà garantita assistenza costante da parte dello staff di progetto IAL Marche e dal tutor: quest’ultimo si occuperà di facilitare il processo didattico e seguire l’approccio individualizzato di ogni iscritto - saranno forniti materiali e supporti didattici di tipo individuale e collettivo, dispense strutturate ad hoc dai formatori - l’aula didattica e i laboratori tecnici saranno specificatamente adibiti alla formazione e pertanto allestiti e attrezzati per garantire un ambiente di apprendimento facilitante. - saranno rilasciate ATTESTAZIONI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO - saranno effettuate AZIONI DI INTERVENTO PER FAVORIRE L’ OCCUPABILITA’ DEI PARTECIPANTI - sarà attivata la “passerella” per favorire i passaggi tra percorsi di studio diversi - saranno riconosciute le spese sostenute per il trasporto pubblico presso la sede formativa e saranno consegnati buoni pasto durante l’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro (per le allieve il cui nucleo familiare con ISEE in corso di validità sia non superiore a € 15.000) SEDE DEL CORSO: Il corso sarà attivato a Macerata INIZIO CORSO: mese di marzo 2017/inizio aprile 2017 SCADENZA ISCRIZIONI: 8 MARZO 2017 Ad oggi è possibile presentare domanda di iscrizione al corso tramite colloquio presso gli uffici IAL Marche siti in via dei Velini 52 a Macerata. Gli uffici possono esser contattati attraverso i recapiti telefono: 0733 261383 / 0733 240171 - fax: 0733 232976 e mail: macerata@ialmarche.it
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14/02/2017 Corso triennale gratuito per Operatore meccanico
Al fine di contrastare la dispersione scolastica e favorire l’ingresso di giovani qualificati nel mondo del lavoro, è stato progettato in risposta al bando emanato dalla Regione Marche DGR 861 del 1/08/2016 - Attuazione della sperimentazione del sistema duale, il percorso per OPERATORE MECCANICO. Per la provincia di Macerata è stato ammesso a finanziamento il corso di qualifica triennale indirizzato ai giovani che nell'anno scolastico 2015/2016 hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado o che lo hanno conseguito negli anni precedenti, o che comunque alla data dell'avvio del corso, non hanno ancora compiuto 17 anni.Le caratteristiche principali di questo percorso di formazione sono l'interidisciplinarietà e l'approccio attivo alla didattica che si svilupperà tanto in aula e laboratorio quanto presso le aziende del territorio che sono partner di progetto.TITOLO RILASCIATO A CONCLUSIONE DEL TRIENNIO: Qualifica professionale triennale per Operatore Meccanico, previo superamento dell’esame finale, e riconoscimento delle competenze e certificazione delle stesse attraverso il rilascio di attestato. L’Attestato di Qualifica consentirà il riconoscimento dei crediti e l’attivazione della “passerella” per chi volesse iscriversi al IV anno di scuola superiore.Il percorso formativo è totalmente gratuito per gli allievi e prevede le seguenti misure a favore del gruppo classe: - sarà garantita assistenza costante da parte dello staff di progetto IAL Marche, dal tutor che si occuperà di facilitare il processo didattico e seguire l’approccio individualizzato di ogni iscritto - saranno forniti materiali e supporti didattici di tipo individuale e collettivo, dispense strutturate ad hoc dai formatori, dispositivi di protezione individuali (utilizzati nell’attività pratica e nella formazione di Alternanza Scuola Lavoro) - l’aula didattica e i laboratori tecnici saranno specificatamente adibiti alla formazione e pertanto allestiti e attrezzati per garantire un ambiente di apprendimento facilitante. - saranno rilasciate ATTESTAZIONI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO - saranno effettuate AZIONI DI INTERVENTO PER FAVORIRE L’ OCCUPABILITA’ DEI PARTECIPANTISEDE DEL CORSO: Il corso sarà attivato nella provincia di Macerata (definizione della sede del corso in base alla residenza degli allievi che comporranno il gruppo classe). INIZIO CORSO: mese di marzo 2017 SCADENZA ISCRIZIONI: 31 MARZO 2017 Ad oggi è possibile presentare domanda di iscrizione al corso tramite colloquio presso gli uffici IAL Marche siti in via dei Velini 52 a Macerata. Gli uffici possono esser contattati attraverso i recapiti telefono: 0733 261383 / 0733 240171 - fax: 0733 232976 e mail: macerata@ialmarche.it
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14/02/2017 La manifestazione delle donne per i diritti
La manifestazione delle donne a Washington durante il giuramento di Donald Trump tra le più grandi della storia americana contro un presidente. Una manifestazione pacifica, che si è ripetuta in varie parti del mondo a sostegno delle americane, preoccupate dell'imprevedibilità di un presidente che, i manifestanti, definiscono un 'dittatore' "Sexist, racist and anti-gay”. A rischio sono lo stato sociale, i diritti di donne, uomini, gay, immigrati.., contro il quali il neo presidente vuole innalzare muri, bloccare gli ingressi di persone provenienti da altri paesi, fuggendo dai posti di guerra e privi di diritti, perchè credono nella patria del diritto e della libertà. E riecchieggia la “Preghiera delle madri”, delle donne, circa quattromila, che qualche mese fa, hanno marciato insieme, cristiane, musulmane, ebree da Nord di Israele verso Gerusalemme. La preghiera recita “I muri della paura un giorno scompariranno”. Un verso attuale in questi giorni in cui si ricorda la Shoah e in cui negli Stati Uniti il neo presidente Donald Trump annuncia la costruzione di un muro tra Usa e Messico. Nel contempo il parlamento della Russia ha approvato una legge che punta a depenalizzare le violenze commesse all’interno delle mura domestiche. I sostenitori del provvedimento hanno spiegato che esso è necessario per evitare “la distruzione della famiglia”. La norma è stata approvata, infatti, con una maggioranza schiacciante: 385 voti a favore e solamente due contrari. D’ora in avanti, tutti gli atti violenti che non comportino un ricovero ospedaliero saranno considerati in Russia come passibili di semplici sanzioni amministrative. “In questo modo si depenalizza completamente la violenza e si sottrae alle vittime la loro unica possibilità di proteggersi”, ha commentato un collettivo di donne che ha organizzato una manifestazione di protesta, a Mosca, il 4 febbraio. Le stesse organizzazioni femministe hanno sottolineato come in Russia muoiano ogni anno a causa delle violenze domestiche oltre diecimila donne. Mentre, secondo il Centro nazionale contro le violenze domestiche, sono 650 mila quelle che vengono picchiate dai loro mariti o da altri familiari. E le donne continuano a manifestare…..
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14/02/2017 5 Minuti Cisl: Licenziamenti Carrefour - Stop alle molestie e violenza sul lavoro
Carrefour Italia avvia la procedura di mobilità per 500 esuberi sul territorio nazionale. Colpito anche il punto vendita di Camerano, l’amarezza e le preoccupazioni della Fisascat Cisl Marche. L'intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche. Stop alle molestie e violenze sul lavoro, nelle Marche firmati accordi tra sindacati e parti datoriali. L'intervista a Cristiana Ilari, responsabile pari opportunità Cisl Marche. 14/02/2017
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14/02/2017 Diritto allo studio: gestione diretta dei servizi e articolazione sul territorio
Riforma del diritto allo studio: le organizzazioni sindacali delle Marche sostengono convintamente la costituzione dell'ERDIS, come Ente unico regionale con la sua natura di Ente strumentale della Regione, con responsabilità di gestione diretta dei servizi. Questo impianto garantirebbe il rispetto di quanto previsto dalla recente Legge di stabilità e permetterebbe l'opportuna razionalizzazione e armonizzazione delle procedure, con le relative economie di scala. Per garantire efficacia agli interventi l'ERDIS dovrebbe, ovviamente, articolarsi in strutture territoriali (presidi?) che consentano sul piano organizzativo di soddisfare le peculiari necessità delle sedi universitarie. In coerenza con quanto detto, per ciò che attiene alle modalità gestionali, va radicalmente rivisto quanto previsto dall'Art. 7. Il futuro ERDIS deve diventare perno del sistema di gestione dei servizi di cui all'art. 3. In ogni realtà territoriale, in stretto raccordo con gli Atenei, andrà valutato cosa l'ERDIS riesce a coprire attraverso la gestione diretta e in via complementare, ricorrere alle convenzioni per assicurare la copertura piena dei servizi di cui all'articolo sopracitato. Questo impianto consentirebbe di valorizzare le fondamentali sinergie tra ERDIS ed Università evitando il ricorso alla formula dell'assegnazione funzionale del personale che, in tale contesto, rischia di essere di difficile e problematica regolamentazione. Oggi i lavoratori dell'Ersu e le associazioni studentesche hanno dato vita a un presidio davanti alla sede della Regione Marche. «La riforma del diritto allo studio è insoddisfacente. Si ad Ente unico, ma senza gestione diretta non potrà esserci uniformità nei servizi» ha dichiarato Sauro Rossi, segretario generale Cisl Marche, in un tweet al termine dell'incontro dei sindacati con i componenti della I Commissione del Consiglio Regionale. Riforma diritto allo studio #marche insoddisfacente. Si ad Ente unico ma senza gestione diretta niente uniformità nei servizi.@cislmarche pic.twitter.com/9GJVSQ63Kf — Sauro Rossi (@Saurross) 14 febbraio 2017
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13/02/2017 Due taxi solidali per anziani e disabili delle zone colpite dal sisma
Un progetto di solidarietà promosso dalle segreterie regionale e nazionale della Slp Cisl a favore delle aree colpite dal terremoto. Il più rappresentativo sindacato dei lavoratori postali ha consegnato oggi due taxi solidali all’Unione Marca Montana di Camerino e all’Anffas dei Sibillini per il trasporto di anziani e disabili: un’iniziativa che si inserisce nella articolata serie di attività coordinate dalla Cisl Marche vengono attuati nella moltitudine di comuni all’interno del cratere sismico. Il progetto è stato illustrato dai rappresentanti regionali e nazionali della Slp Cisl, Dario Dominici, Luca Burgalassi e Mario Petitto: «Auspichiamo – hanno dichiarato - che il nostro gesto possa contribuire, almeno in parte, a favorire i processi di normalizzazione di una vita quotidiana duramente colpita dal sisma, partendo dal valore della socialità e della presenza sul territorio, che ci sono profondamente cari tenuto conto della tipologia delle attività svolte dai nostri colleghi. I lavoratori del servizio postale, oggi fortemente messo a rischio da interessi finanziari e di mercato, rappresentano da sempre importanti elementi di coesione nel tessuto civico e sociale del territorio. Sebbene i processi di ricostruzione siano lunghi, e il Paese abbia mostrato la propria fragilità ed esposizione rispetto agli eventi naturali accaduti, speriamo che gli interventi procedano speditamente, favorendo ogni intervento che aumenti la sicurezza, senza ulteriori indugi come l’eccezionale macchina della solidarietà che si è immediatamente innescata subito dopo i fatti avvenuti». Il segretario generale della Slp Cisl Marche, Dario Dominici, ha ricordato la chiusura di una trentina di uffici postali nell’area del cratere, alcuni dei quali sono stati successivamente riattivati in container e postazioni mobili. Circa 60 i lavoratori postali sfollati. Sono stati inoltre sottoscritti accordi a livello nazionale tra Poste Italiane e organizzazioni sindacali per individuare azioni in favore dei dipendenti colpiti dal sisma. «Tuttavia – conclude Dominici – il numero dei distacchi autorizzati per i colleghi residenti dentro il cratere è ancora insufficiente e non sono state attivate le procedure di sostegno economico attraverso sussidi per i dipendenti di Poste Italiane». «Siamo soddisfatti di questo ulteriore investimento sociale sul territorio colpito dal sisma. – dichiarano Silvia Spinaci, responsabile Cisl Macerata, e Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche - I progetti sono stati individuati insieme alle comunità locali che ci hanno indicato le priorità per rispondere concretamente alle reali necessità. Oggi è un'ulteriore occasione per rilanciare la sottoscrizione indetta per donare un'ora di lavoro, perché ognuno possa fare la propria parte per la ricostruzione». I rappresentanti dell'Unione Marca Montana e dell'Anffas dei Sibillini hanno ringraziato il sindacato dei postali per il gesto concreto di solidarietà e la Cisl Marche per il coordinamento sul territorio, sottolineando che i due mezzi donati saranno messi in funzione immediatamente per sostenere le esigenze delle tante famiglie che si fanno carico dei propri cari in circostanze rese ancor più difficili dalle conseguenze dello sciame sismico. 13/02/2017
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10/02/2017 Ospedale di Osimo: le richieste di sindacati e operatori
Si è svolta, nel pomeriggio di ieri 9 febbraio, l’assemblea degli operatori dell’ospedale di Osimo organizzata da i sindacati di categoria FP CGIL-CISL FP- UIL FPL. Al centro della discussione vi è stato il percorso di integrazione tra l’ospedale cittadino e l’Inrca che ancora vede moltissime incertezze non ancora chiaramente affrontate dalla politica. Gli operatori e i sindacati chiedono che si fermino le voci non ufficiali che da tempo creano ansia e confusione tra il personale dell’ospedale e i cittadini. Chiedono inoltre di convocare immediatamente i tavoli tecnici “promessi” durante il primo e unico confronto con l’ASUR tenutosi il 23 gennaio, tavoli che dovranno vedere coinvolti l’ ASUR, l’INRCA e la Regione Marche. Chiedono che durante la discussione che dovrà essere aperta, l’ospedale di Osimo non venga depauperato delle risorse tecniche e professionali che da anni garantiscono l’assistenza alla popolazione, nonostante i tagli e le riduzioni che si sono abbattute sul sistema sanitario regionale, per non comprimere ulteriormente l’assistenza a decine di migliaia di cittadini che già in questi giorni vedono chiudere l’ufficio cassa-ticket e anagrafe del poliambulatorio di Osimo con l’utenza deviata verso altre strutture. L’impegno di FP CGIL-CISL FP e UIL FPL è quello di garantire con ogni mezzo la qualità dell’assistenza ai cittadini e la serenità e la tutela dei diritti dei lavoratori dell’ ospedale.
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10/02/2017 Busta paga pesante: le novità del terzo Decreto Terremoto
Ieri pomeriggio è stato pubblicato il decreto legge 9 febbraio 2017, n. 8, recante “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”. Come richiesto con forza da CGIL CISL UIL Marche, il decreto corregge la precedente impostazione, prevedendo espressamente che la norma finora in vigore, ossia la disposizione che limitava l’accesso alla “busta paga pesante” ai lavoratori con sostituto d’imposta fiscalmente domiciliato nel cosiddetto cratere, è stata sostituita da nuova disposizione, ai sensi della quale possono ricevere la busta pesante i residenti nei comuni del cratere indipendentemente dal domicilio fiscale del sostituto d’imposta. Ricordiamo che, per quanto riguarda le Marche, nei Comuni di Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano, le disposizioni riguardanti il sostegno al reddito dei lavoratori, le agevolazioni fiscali, tributarie e contributive, la sospensione dei mutui e della fatturazione per le utenze domestiche si applicano limitatamente ai singoli soggetti danneggiati che dichiarino l’inagibilità del fabbricato, casa di abitazione, studio professionale o azienda con trasmissione della dichiarazione agli uffici territorialmente competenti dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps La disposizione specifica che non si fa luogo a rimborso di quanto già versato, pertanto la disposizione non è retroattiva e l’IRPEF pagata nella busta paga di gennaio non potrà essere recuperata a conguaglio. Viene invece estesa la finestra temporale di applicazione della busta pesante, inizialmente fissata per il periodo 01 gennaio 2017 – 30 settembre 2017 ed ora prorogata al 30 novembre 2017. La ripresa del versamento dell’IRPEF sospesa avverrà a decorrere dal dicembre 2017. Cisl Marche sta verificando gli ultimi aggiornamenti al testo relativi alle modalità di restituzione.
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09/02/2017 Maria Teresa Ferretti, Silvia Spinaci e Alfonso Cifani ospiti a Buonasera Marche
Focus post emergenza, dopo le forti scosse che hanno colpito l'entroterra marchigiano, proposte e prospettive per ritornare a ricostruire ciò che è stato distrutto. Ospiti in studio Maria Teresa Ferretti, responsabile Cisl di Ascoli Piceno, Silvia Spinaci, responsabile Cisl di Macerata e Alfonso Cifani, responsabile Cisl di Fermo. Conduce Andrea Fiano.
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09/02/2017 Offagna: i tagli lineari non sono la soluzione per salvare il Comune
La Cisl chiede scelte lungimiranti per salvare il Comune di Offagna. Dieci dipendenti hanno sempre lavorato per rendere bello e ospitale uno dei più bei borghi Italiani. Purtroppo le incombenze sono sempre molte e con la riduzione del personale riuscire a garantire servizi ai cittadini è stato un impegno che tutti i dipendenti hanno garantito con passione, sacrificio e spirito di appartenenza. Purtroppo il maxi-risarcimento di 2 milioni di euro, dovuto alla sentenza per il piccolo Amos, nonostante sia stato sospeso per metà dell’importo, ha portato il Comune in "ginocchio" per poter garantire il mantenimento dei servizi. Ma oltre il danno la beffa: infatti lo sforamento del patto di stabilità (per il pagamento del maxi-risarcimento) è la causa della multa di 324.000 euro inflitta al Comune. Per quanto i Commissari Basilicata e Soloperto si diano da fare, impossibile reperire risorse tagliando gli stipendi dei dipendenti. I risparmi contingenti sarebbero minimali mentre gli effetti negativi sulla organizzazione e gestione dei servizi comunali ingenti e da evitare. I cittadini hanno bisogno di più servizi e di una macchina comunale efficiente ed in grado di erogare servizi di qualità, e per ottenere questi risultati è necessaria chiarezza sui centri decisionali in materia di erogazione dei servizi. È opportuno trovare soluzioni che possano salvare Offagna senza portarla al default, La strada attuale sta portando il borgo in un vortice senza uscita e purtroppo la ripresa, se non si cambia rotta, sarà impossibile. Una soluzione potrebbe essere la fusione con i Comuni come Osimo od Ancona, coinvolgendo la cittadinanza. Quale amministratore avrà il coraggio, dopo la gestione commissariale, di amministrare un Comune di 1935 anime con un bilancio che parte da un ammanco di oltre un milione di euro? Come si potrà organizzare il Comune con un segretario e commissario presenti due giorni a settimana? La CISL in attesa di incontrare il Commissario Prefettizio Dottor Basilicata chiede di ripristinare il salario spettante ai lavoratori e rimettere il Comune in condizione di operare al meglio in questo periodo di estrema difficoltà e cercare non nei tagli lineari ai dipendenti possibili soluzioni al default.
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07/02/2017 Vigili del Fuoco distaccamento Arcevia sede "inagibile". La denuncia dei sindacati
Non si vedono ancora soluzioni idonee all’orizzonte per le oramai note problematiche igienico sanitarie del distaccamento di Arcevia, di fatto dichiarato “inagibile” sotto il profilo igienico sanitario dal medico del Comando dopo il sopralluogo del giorno 24 gennaio. Da tale data ad oggi il Comando non ha saputo elaborare una soluzione accettabile e praticabile, tanto che anche nell’ultimo incontro del giorno 3 Febbraio si è presentato con poche idee. Soluzione che va trovata tramite un’assunzione di responsabilità da parte di più attori, Comune di Arcevia attraverso il suo Sindaco e Amministrazione VVF, attraverso una sensibilità della politica che fino ad oggi si è dimostrata sorda sulla problematica del distaccamento Vigile del Fuoco di Arcevia. Ciò che chiediamo è semplicemente una sede degna ed idonea a svolgere adeguatamente il servizio di soccorso sia durante il giorno che di notte. La nostra amministrazione centrale inoltre dovrebbe chiarire, e del caso accelerare, la possibilità di acquisire e rendere idonea al lavoro dei VVF, l'ex caserma del Corpo Forestale dello Stato di Arcevia, che ad oggi sembrerebbe essere tra i beni immobili passati alla gestione dei Vigili del Fuoco. Di tutto ciò ad oggi non si vede traccia, mentre nel frattempo il Comandante lascia permanere il personale di Arcevia in locali certificati da lui stesso non fruibili per problemi igienico sanitari, in contrasto con le più elementari norme previste dal DL.vo 81/08, esponendo così a rischi inutili tutto il personale. Ancora una volta si ripete il consueto rituale: l'amministrazione VVF, la politica locale con in testa il Sindaco, il comando nella persona del suo primo dirigente, scaricano sui lavoratori le loro inadempienze e le loro incapacità organizzative dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, la totale mancanza di sensibilità nei confronti del delicato ruolo svolto dai Vigili del Fuoco, accrescendo le grandi difficoltà che il personale e tutto il Corpo Nazionale vive nella suo quotidianità. Questo il riconoscimento riservato a chi dal 24 agosto cerca con grandi sacrifici, anche personali, di garantire con professionalità e tempestività il soccorso alle popolazioni colpite dagli eventi sismici e dall’eccezionale nevicata di 20 giorni fa.
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