Con la seduta straordinaria del 9 novembre scorso la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n.1379 che stabilisce i criteri per la concessione dei contributi per l’anno scolastico 2016/2017 a favore degli alunni con disabilità sensoriale. Lo fa con mesi di ritardo (l’anno scolastico è iniziato da oltre due mesi), con gravi carenze nei contenuti della Delibera e trascina una situazione che nelle Marche aveva assunto modalità di gestione e di organizzazione del servizio demandate alle Province, tra le più diversificate.
Ora la Delibera stabilisce che a far data dal 1° luglio del 2017 la competenza passerà agli Ambiti Territoriali Sociali ( l’unica cosa positiva) e che da qui ad allora in via del tutto straordinario sarà la Regione a gestire il servizio (alla faccia di chi dice che la Regione non deve gestire). In questo stesso periodo andrà a definire i contenuti professionali dell’assistente didattico domiciliare e a redigere l’elenco regionale degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia per disabili, aspetti che avrebbero potuto essere regolati già da molto tempo.
La Delibera stabilisce un contributo mensile massimo alle famiglie di 350,00€ per la durata dell’anno scolastico e sarà la famiglia a scegliere l’assistente: libero professionista o dipendente di impresa, profit o no. Nella delibera si afferma che il rapporto famiglia/assistente deve essere regolato secondo i contratti di lavoro previsti per legge, con una formulazione a dir poco imprecisa. Certo non possono essere annoverati tra questi i vouchers che si comprano dal tabaccaio, come pare voglia consentire la Regione. L’eventuale ricorso a questo strumento, stando al testo, risulterebbe perciò irregolare. D’altra parte difficilmente il voucher può essere ritenuto elemento di miglioramento e qualificazione del servizio!
Per questi servizi la Regione ha avuto dallo Stato 1.827.471,11€ per il periodo 2016/2018, di suo non ha messo neanche un euro. Ha potuto istituire sul bilancio 2016/2018 i capitoli di entrata/spesa. Avendo la certezza delle disponibilità finanziarie, avrebbe potuto in termini di trasparenza ed efficacia della spesa fare ben altre scelte, in primis un bando di gara per l’assegnazione del servizio in tutti i territori della Regione. Ma non l’ha voluto fare e ha ignorato ogni suggerimento teso a coniugare le comprensibili esigenze delle famiglie con il rispetto delle basilari regole sulle prestazioni lavorative.
Questo atteggiamento è a nostro avviso ingiustificato e poco responsabile. Auspichiamo di veder presto correggere un’impostazione che rischia di dequalificare un importante intervento sociale nella nostra regione.
Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche