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07/02/2017 I pensionati della Media Vallesina in assemblea in vista del congresso regionale Fnp
Nel mese di febbraio si svolgeranno nella Vallesina ( Moie, Jesi, San Marcello, Cupramontana, Santa Maria Nuova, Filottrano) le Assemblee pre-congressuali, aperte a tutti gli iscritti e i simpatizzanti della FNP, il sindacato dei pensionati della Cisl. Compito principale delle Assemblee sarà l’elezione dei delegati ai Congressi delle 13 Rappresentanze Locali Sindacali, che costituiscono le principali articolazioni della FNP Cisl Marche. Le Assemblee sono un appuntamento importante per ascoltare le richieste dei pensionati di FNP CISL della Media Vallesina che conta circa 5000 iscritti. Approfondimenti specifici saranno dedicati a temi di particolare rilevanza. A partire dall’intesa siglata il 28 settembre scorso tra Governo e Sindacati Confederali sui temi della previdenza, dove sono state apportate importanti modifiche migliorative alla legge di riforma Monti-Fornero. «Un risultato importante anche per i pensionati visto che è stata l'equiparazione della tassazione (no tax area) a quella dei lavoratori dipendenti sanando così un'ingiustizia annosa quanto odiosa. – sottolinea Gianni Focanti, responsabile Rls Fnp Cisl - Anche l'estensione della quattordicesima mensilità e l'incremento del suo importo vanno nella direzione dell'equità sociale e produrranno benefici per circa 114.000 pensionati marchigiani» All’interno della Cisl la FNP, insieme alla Confederazione, è la categoria che si dedica alla contrattazione sociale territoriale. e quindi estende il suo impegno nel confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali attivi sul territorio sui temi della sanità, dei servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi, su fisco e servizi pubblici locali, sulle politiche abitative e di sviluppo, sugli assetti istituzionali e su tanti altri temi ancora. In questo contesto, un’attenzione particolare sarà dedicata alle tematiche della sanità regionale, al centro di un profondo e complesso percorso di riorganizzazione che tanta preoccupazione sta destando nei cittadini marchigiani. Rete ospedaliera, servizi territoriali, Case della Salute e Ospedali di comunità, tempi di attesa, servizi per gli anziani non autosufficienti, per i disabili e per la salute mentale.
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07/02/2017 Vaccini: tra diritto alla salute e libertà di cura
In questi giorni molto si è discusso sull’opportunità di estendere l’obbligo delle vaccinazioni in tutte le Regioni. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e le Regioni, hanno condiviso "l'esigenza di arrivare in tempi relativamente brevi a una legge nazionale sulla obbligatorietà delle vaccinazioni”, per garantire un’offerta vaccinale uniforme in tutte le zone del Paese, quindi uguali livelli di assistenza sanitaria, e per far fronte a nuove emergenze. Il piano vaccinale 2017-19, che prevede nuovi vaccini gratuiti, è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, ma si dovrà discutere delle modalità attuative e la Commissione Salute ha rappresentato al ministro la posizione regionale di favore verso un intervento legislativo nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni per l'accesso ai percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia e dell'obbligo. Tra gli obiettivi anche quello di raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free. Con il nuovo piano si prevede la somministrazione gratuita per fasce più a rischio : Anti-Papillomavirus anche adolescenti maschi  Varicella per i più piccoli Anti-Pneumococco e Zoster per gli anziani Anti-Meningococco B Rotavirus Sono consigliati  vaccini anti-influenzali per gli anziani ultrasessantacinquenni, per evitare complicazioni e ospedalizzazioni, da effettuarsi in autunno. Sono state stanziate risorse per circa 220 milioni di euro per i vaccini, che rientrano nella prevenzione sanitaria, per il periodo 2017-2019. Al di là delle opinioni che ognuno di noi può avere su questa argomento, è bene ricordare che l’art.32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute come fondamentale per l’individuo e per l’interesse della collettività: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.. in relazione però al ben collettivo della comunità. In altri termini la libertà individuale non può ledere un superiore interesse collettivo. La situazione di benessere psico-fisico intesa in senso ampio, bene “salute”, si traduce nella tutela costituzionale dell’integrità psico-fisica, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto alle prestazioni sanitarie e della cosiddetta libertà di cura (in altri termini, diritto di essere curato e di non essere curato). La Carta costituzionale sancisce il diritto dei cittadini a vedere tutelata la propria salute, lo Stato deve assumersi il compito di realizzare tutte le condizioni affinché ciò avvenga; questo equivale a dire che il servizio sanitario nazionale è l’esplicazione dei doveri costituzionali a carico dello Stato e a favore della comunità.
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07/02/2017 Luca Tassi a L'ora di religione: «Una nuova stagione per il distretto del mobile»
Luca Tassi, segretario regionale Filca Cisl Marche, ospite a L'ora di religione, in onda su Radio 1 Rai, per parlare del settore del mobile a Camerano (AN). L'intervista di Vincenzo Varagona
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06/02/2017 Contro la violenza nei luoghi di lavoro, oggi firmato a Fermo l'accordo tra le parti sociali
 Anche nella Provincia di Fermo si coniuga l’accordo quadro delle parti sociali europee e l’accordo di Cgil, Cisl e Uil e Confindustria nazionali sulle molestie e sulla violenza nei luoghi di lavoro: il protocollo provinciale è stato siglato oggi, lunedì 6 febbraio, presso la sede di Confindustria di Fermo, alla presenza di Giuseppe Tosi (Confindustria), Alessandro Migliore (CNA), Paolo Tappatà (Confartigianato), Paola Beltrami (CGIL), Alfonso Cifani (CISL) e Floriano Canali (UIL). Il testo ribadisce l’intollerabilità dei comportamenti che si configurano come molestie e violenza nei luoghi di lavoro, che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere preservata, che i comportamenti illeciti vanno denunciati, e che tutti debbono collaborare affinché le relazioni nell’ambiente di lavoro siano  basate sul rispetto e volte a preservare la dignità di ognuno.Con questo accordo le parti (i rappresentanti dei lavoratori da un lato e le associazioni datoriali dall’altro) promuovono l’adozione all’interno delle unità produttive della “Dichiarazione di non tollerabilità”, con cui si impegnano ad adottare misure adeguate nei confronti di colui o coloro che hanno posto in essere azioni o comportamenti molesti o violenti nel luogo di lavoro.Fondamentale è la costituzione di un Osservatorio provinciale che si impegni ad implementare l’accordo nelle varie realtà produttive, usando il metodo dell’informazione e della formazione, verificando anche la possibilità di accedere a finanziamenti deputati, oltre a stabilire un percorso di assistenza psicologica e legale alle vittime.L’accordo provinciale del fermano completa quello nazionale con riferimenti per il congedo per le donne vittime di violenza di genere, recependo l’art. 24 del D.Lgs 80/2015.Testo accordo prima parteTesto accordo seconda parte6/2/17 
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06/02/2017 Banca Marche: un primo bilancio sul rimborso forfettario delle obbligazioni subordinate
Adiconsum Marche ha presentato 220 istanze di rimborso forfettario per gli obbligazionisti subordinati di Banca Marche (in totale circa 1.100) e Banca Etruria per un totale di 8.685.000 euro e allo stato attuale ne sono state liquidate 20, quindi appena il 10%, per un totale recuperato alla data odierna di € 708.520,00. Ricordiamo che l’istanza poteva essere presentata al ricorrere di determinati requisiti entro il 3 gennaio 2017 e dava la possibilità di ottenere un rimborso pari a circa l’80% dell’importo investito. Il decreto prevede il termine di 60 giorni dalla presentazione della domanda per provvedere all’esame della documentazione e quindi arrivare alla conclusione della pratica con il rigetto o la liquidazione del dovuto. Allo stato attuale il Fondo riporta un ritardo di 30 – 45 giorni, dovuto molto probabilmente alla mole di domande pervenute. Sono infatti 14.382 le domande pervenute al FITD, di cui al 31/01/2017 3.503 liquidate, per un importo totale di 46,44 milioni di euro. Adiconsum Marche intende tranquillizzare tutti i risparmiatori che si sono rivolti all’associazione in quanto le posizioni vengono monitorate quotidianamente ed i singoli utenti tempestivamente avvisati dell’andamento della loro istanza.
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06/02/2017 5 Minuti Cisl: Cambio al vertice della Cisl Marche - Il saluto di Stefano Mastrovincenzo
Cambio al vertice della Cisl Marche, Sauro Rossi, è il nuovo segretario generale: «Sostegno post sisma e sviluppo tra le priorità». Eletto all'unanimità dal Consiglio generale alla presenza della leader nazionale Annamaria Furlan. Il bilancio di Stefano Mastrovincenzo, chiamato alla guida dello Ial Nazionale a Roma, dopo otto anni di mandato a capo della Cisl Marche.
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03/02/2017 «Non toccate le bambine»: 6 febbraio giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili
6 FEBBRAIO giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili istituita dalle Nazioni Unite; le MGF sono state incluse tra le violazioni dei diritti umani che privano la donna della dignità, dell’autonomia e ne impediscono l’evoluzione culturale. A livello scientifico le mutilazioni agli organi genitali femminili si classificano in quattro tipi, ma la pratica dell’infibulazione è la più radicale e diffusa. L’ OMS ha stimato in Africa un numero di 200 milioni di donne (tra i 15 e 49 anni) che hanno subito mutilazioni genitali, ma questo dato si debbono aggiungere le bambine di età inferiore o eguale a 5 anni che vengono stimate in 3 milioni. Le radici culturali delle M.G.F. L’origine culturale delle MGF non è ancora chiara. Il termine infibulazione ha una derivazione palesemente latina; la fibula era una spilla che serviva ai Romani per tenere agganciata la toga , ma la usavano anche con le mogli e imposta alle schiave. L’origine è pre-cristiana , pre-ebraica e pre-islamica, dimostrando la non esistenza di un legame con la religione . In alcuni Paesi islamici la pratica della mutilazione genitale femminile è sconosciuta, Iran e Turchia. Nella tradizione delle popolazioni l’infibulazione è legata al passaggio delle bambine dall’infanzia all’ adolescenza e alla sessualità adulta; questo accade in molti Paesi dove la pratica è inserita in un rito di iniziazione sociale e di “festeggiamento” . Ha un significato nel sistema economico e matrimoniale, il prezzo della sposa è più alto se illibata e fertile. I Paesi dove la tradizione è ancora esistente sono : Somalia, Etiopia, Eritrea, Egitto, Mauritania, Uganda, Burkina Faso, Sierra Leone, Sudan, Mali, Gambia, Guinea, Gibuti, Liberia, Kenia del Nord. La legge sulla prevenzione in Italia La Legge del 9 gennaio 2006 n.7 (pubbl. il 18/01/2006): “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto di pratiche di mutilazione genitale femminile”, in attuazione degli artt.2,3,32 Cost. e dal “programma di azione” adottato a Pechino il 15 settembre 1995. La legge n.7/2006 non solo vieta di praticare la MGF ma la definisce un grave reato , severamente punito. Tale disposizione si applica a personale sanitario , a cittadino italiano o straniero; si applica anche quando il fatto è commesso all’estero da cittadino italiano o straniero, comunque residente in Italia. Le linee guida per la formazione del personale sanitario e professionale viene emanato dal Min.della Salute; questo favorisce l’attività di assistenza e di riabilitazione delle bambine già sottoposte all’infibulazione. Anche nelle scuole viene effettuata un’opera di prevenzione, soprattutto nei confronti di bambine che si recano per un lungo periodo nel Paese di origine, assentandosi dalla scuola. Le trasformazioni sociali e culturali in corso Monitorando i paesi Africani si rileva una modesta regressione, in particolare nelle aree urbane con un buon livello di istruzione, rispetto alle aree rurali. Le bambine vengono portate negli Ospedali per la pratica evitando gli operatori tradizionali, l’importanza della cerimonia è sostituita dalla mutilazione effettuata senza pubblicità. Nei Paesi di immigrazione, le donne delle comunità immigrate ancora in molta parte continuano ad attribuire importanza alle originarie tradizioni, tanto da considerare le mutilazioni genitali femminili uno strumento di affermazione e di identità. Numerose Associazioni e Stati hanno realizzato iniziative di sensibilizzazione per la prevenzione , portando alla consapevolezza sociale la gravità delle conseguenze fisiche. In Italia la Toscana è tra le prime Regioni con un progetto in corso nelle scuole per combattere l’emergenza; la Lombardia è la Regione con il problema più rilevante, nel 2010 vivevano 27mila donne che avevano subito la mutilazione genitale; sempre nel 2010 in Italia risultavano vivere 57mila donne con MGF. Nell’intento di completare e superare il metodo solo punitivo della legge, è fondamentale aprire sempre un confronto culturale con le donne immigrate, in spazi dedicati a loro, con il rispetto della diversità. Nella problematica delle MGF può essere decisivo portare la comunicazione nei luoghi pubblici, per sensibilizzare al diritto all’integrità fisica delle donne e per realizzare considerevoli interventi di sanità pubblica.
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02/02/2017 Sauro Rossi, è il nuovo segretario della Cisl Marche
Cambio al vertice della Cisl Marche, Sauro Rossi, è il  nuovo segretario generale della Cisl marchigiana. Eletto  all'unanimità dal Consiglio generale,  nella mattinata di oggi  a Civitanova,  alla presenza della leader nazionale Annamaria Furlan. Subentra  a Stefano Mastrovincenzo  nominato lo scorso 17 gennaio  a Roma,  Amministratore unico di Ial Nazionale. Un avvicendamento «all'insegna della continuità - come ha sottolineato Rossi a margine della giornata  - con la necessità di tenere alta l’attenzione su alcune priorità per i nostri territori: in particolare il sostegno alle popolazioni colpite dal sisma,  la discussione sulle strategie di sviluppo da adottare per dare un nuovo impulso all'economia marchigiana e futuro ai nostri giovani soprattutto per quelli in cerca di occupazione, oltre alla tutela di un welfare che è chiamato a rispondere all'allargamento della vulnerabilità per tante persone e per tante famiglie». Sauro Rossi,  nato e residente ad Urbania, 52 anni,  dall’aprile 2013 ad oggi  ha ricoperto la carica di segretario della Cisl Marche con delega al welfare, alla contrattazione sociale e alla sicurezza sul lavoro. In precedenza è stato al vertice della  Cisl provinciale di Pesaro. «La Cisl delle Marche ha chiesto a Sauro Rossi di raccogliere il testimone  e proseguire lungo questo percorso. – ha  esordito nella sua relazione conclusiva Annamaria Furlan -  Sono convinta che  la continuità garantirà  attenzione e impegno  nei confronti dei tanti problemi che siamo chiamati ad affrontare soprattutto nelle Marche duramente colpite». Al fianco di Sauro Rossi, riconfermati i segretari regionali Mariella Tonti, Alfonso Cifani, e Marco Ferracuti http://www.altrogiornalemarche.it/2017/02/sauro-rossi-segretario-generale-della-cisl-marche/  https://montefano.virgilio.it/notizielocali/cisl_marche_sauro_rossi_il_nuovo_segretario_generale-50904783.html http://www.anconatoday.it/economia/sindacati-cisl-marche-sauro-rossi-segretario-generale.html http://m.cronachemaceratesi.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/920018/ http://www.cronacheancona.it/2017/02/02/cisl-marche-sauro-rossi-nuovo-segretario-furlan-dopo-il-sisma-serve-stabilita-per-ricostruire/10969/ https://www.cisl.it/primo-piano/4708-conti-pubblici-l-europa-sbaglia-non-puo-ignorare-l-emergenza-terremoto-l-accoglienza-dei-profughi-e-il-problema-della-crescita.html http://www.centropagina.it/rossi-per-le-marche-politiche-attive-sul-lavoro-e-salvaguardia-del-welfare/
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02/02/2017 Le Marche ferite, le Marche tenaci
Abbiamo negli occhi e nel cuore le immagini di mesi terribili per la nostra regione e per tutto il centro Italia: morti, feriti, distruzioni e un crescendo di danni umani, sociali, economici; un impatto che durerà per anni e che cambierà per sempre la vita di intere comunità, di interi territori. Alcuni marchigiani erano ospiti dell’Hotel Rigopiano e in questi giorni altri lutti si sono aggiunti per la nostra comunità regionale ai tanti già patiti per le scosse di agosto. L’attaccamento alla propria terra della gente marchigiana, laziale, abruzzese, umbra, in questa porzione di cuore del paese, è evidente. La CISL si pone con chiarezza a servizio della comunità regionale ferita, da un lato con una prossimità sul territorio a chi è ora più vulnerabile, dall’altro con una vigile e propositiva attenzione alla gestione istituzionale del post sisma, infine con una forte volontà di attivare iniziative solidali. Ce la caveremo, il nostro Paese dà il meglio in certi momenti; spesso non sappiamo poi trarne insegnamento, non riusciamo a far diventare prassi ordinaria quella capacità di impegno, di dedizione, di unità che dimostriamo di fronte a delle calamità o a delle grandi difficoltà. Il Presidente Mattarella presente lunedi 30 gennaio alla toccante cerimonia di inaugurazione del 681° Anno Accademico dell’Università di Camerino, ha confermato vicinanza e impegno delle istituzioni. Ma è indubbio che ci vorrà anche la solidarietà ed il sostegno degli Stati europei, dell’Unione Europea, di questa Unione un po’ acciaccata, un po’ egoista, un po’ disincantata, che spesso non dispiega a pieno tutte le sue grandi potenzialità. Ci vorrà anche un surplus di quella flessibilità finanziaria giustamente richiesta dall’Italia alla Commissione Europea per far fronte ai colpi violenti inferti dal sisma. Ci vorrà una capacità del Governo e del Parlamento di dare seguito alle progettualità delineate per una ricostruzione piena, fatta nella legalità e nella sicurezza, collocandola in una più generale riqualificazione di tutto il patrimonio edilizio del Paese, pubblico e privato, e in una manutenzione costante del patrimonio ambientale e culturale. Bisogna essere obiettivi : le distruzioni sono cosi pervasive e diffuse, il territorio colpito è così vasto, la distribuzione antropica e l’orografia così articolate, le sequenze sismiche così ripetute, gli eventi meteo così pesanti che solo uno sforzo titanico prolungato nel tempo potrà consentire di affrontare le sfide dell’emergenza e della ricostruzione. Allo stesso tempo sappiamo che l’esasperazione tra le persone sfollate, tra cui abbiamo anche molti nostri iscritti e delegati, è cresciuta, e noi vogliamo dar loro voce, con responsabilità ma con fermezza. Lo stress psicologico si unisce alle difficoltà concrete di tutti i giorni, allo sradicamento dal proprio territorio, alla lacerazione di legami sociali, alla perdita di speranza rispetto al futuro. E le risposte sono talvolta non all’altezza. Qui nelle Marche servirà tutta la capacità della struttura politica e amministrativa della Regione, di impegnare in modo efficace e innovativo le risorse assegnate tramite i Fondi nazionali ed europei, a partire da quelli per le Aree interne, attrezzandosi meglio sul piano della macchina organizzativa; una Regione che sappia decidere certo, ma senza sottovalutare ascolto, confronto, condivisione con gli attori istituzionali locali, con le strutture della conoscenza e della ricerca, con le espressioni della rappresentanza sociale. A livello nazionale bisogna accelerare con le modifiche normative da noi più volte avanzate su ammortizzatori, busta paga pesante, sospensione contributi previdenziali, scuola e trasport; è necessario fornire una programmazione chiara sulla installazione delle nuove aree abitative temporanee. Sono proposte che, con varie iniziative sul territorio, spesso insieme a Cgil e Uil, abbiamo sollecitato più volte in questi mesi, verso Governo, Parlamento, Regione. Abbiamo anche manifestato la necessità di ragionare sulla prospettiva, per contribuire a disegnare un progetto di rilancio dei territori colpiti, che dovrà essere un progetto di sviluppo per il futuro delle Marche e del centro Italia, appenninico e non solo: produzioni, ambiente e sostenibilità, tutela del territorio, materiali e modalità innovative per costruire, beni artistici e culturali, turismo, reti stradali e reti immateriali, reti del welfare, dalla sanità al socio-sanitario all’istruzione. Dentro c’è tutto perché tutto va ripensato insieme; è l’unica chance perché dal dramma possa sbocciare una opportunità. L’Italia non può permettersi che un’area compresa da segmenti che idealmente uniscono Rieti all’Aquila, a Pescara, ad Ancona, a Perugia, possa prendere una deriva verso il declino o anche solo un percorso fatto di pezze messe qua e là per “tirare a campare”. A questo scopo, come grande forza sociale, la Cisl continuerà a dare il suo contributo di prossimità, di solidarietà, di proposta.
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01/02/2017 Stefano Mastrovincenzo ospite a Tgr Rai Marche
Il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo  in diretta al TGR RAI Marche per parlare di territorio, lavoro, formazione, giovani e ruolo del sindacato.   Il segretario generale uscente intervistato da Lucio Cristino, Etv Marche:           1/2/2017
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31/01/2017 I sindacati della scuola al Ministero per fare il punto sulla situazione nelle zone terremotate
Oggi, martedì 31 gennaio, il ministro Valeria Fedeli ha incontrato le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio oltre ai rispettivi responsabili degli Uffici Scolastici Regionali per esaminare le problematiche della scuola nelle regioni strette tra l'emergenza terremoto e l'emergenza neve. Un incontro frutto del tenace pressing dei marchigiani sul sottosegretario all'Istruzione Vito De Filippo, due settimane fa in visita nel Maceratese. Sono diversi gli aspetti che minano la stabilità del sistema scolastico marchigiano. «Il 37% dei Comuni ha subito danni e a oggi risultano coinvolti più di 30mila alunni. I dati che presentiamo mostrano in maniera inequivocabile l’entità e la gravità dei danni subiti a causa del sisma e aggravati dal maltempo delle ultime settimane» spiegano Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). I numeri dell'emergenza parlano di 82 scuole marchigiane (37 a Macerata, 32 ad Ascoli, 8 a Fermo e 5 ad Ancona) inagibili e tante altre che, pur non lesionate o che necessitano di interventi di ripristino, sono sprovviste del certificato di vulnerabilità sismica. Situazione che preoccupa e non poco sindaci, dirigenti scolastici, personale e genitori. Molti studenti, per la maggior parte tra i 3 e i 13 anni, sono costretti a estenuanti viaggi in bus dagli alberghi della costa ai Comuni di residenza dove sono state allestite tensostrutture o container «e questo in aperto contrasto con gli obiettivi che il Ministero si era posto mettendo a disposizione della Regione Marche importanti risorse aggiuntive per consentire, nel tentativo di salvaguardare l’unità e l’ identità delle comunità già così provate dal terremoto, l’apertura sulla costa di nuove classi, succursali della scuola di origine, in grado di accogliere in continuità gli alunni sfollati» fanno notare i sindacati. A preoccupare anche tutta una serie di situazioni che necessitano con urgenza di deroghe. Sulla durata minima di 200 giorni di lezione, sulla frequenza per almeno tre quarti dell’orario annuale per essere ammessi agli esami, per i docenti nell’anno di prova, per le ore relative all'alternanza scuola lavoro altrimenti, avvertono le sindacaliste «come faranno i nostri studenti a garantire le 400/200 ore, che rimangono comunque obiettivo del triennio, con il tessuto socio economico e produttivo delle Marche così provato dal sisma?». I sindacati chiedono inoltre siano confermate le autonomie scolastiche attuali anche per l’anno 2017/2018. I dubbi legati alla ricostruzione – per la quale si chiede la possibilità di attivare una corsia preferenziale all'interno dei bandi del Programma Operativo Nazionale - sta portando molti genitori a iscrivere i propri figli in altre aree geografiche, penalizzando gli istituti scolastici delle aree terremotate e compromettendo la loro possibilità di ottemperare ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia, amplificando il rischio di impoverimento dei servizi e di spopolamento delle zone terremotate. Resta sempre aperta la discussione sulla carenza di organico: «La Regione Marche ha necessità di recuperare un organico di diritto adeguato ai fabbisogni della rete scolastica e dell’offerta formativa regionale. Mancano oltre 1200 posti in organico di diritto e sarebbe opportuno prevedere un organico aggiuntivo, che consenta di intervenire sulle emergenze determinate dal sisma attraverso un’offerta formativa integrativa rispetto a quella ordinaria, incrementando, ad esempio, l’organico del potenziamento».
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31/01/2017 Fondo Irs Poste Italiane: Adiconsum al fianco dei risparmiatori
Tra il 2002 e il 2005 Poste Italiane ha collocato tra i risparmiatori le quote di quattro Fondi Immobiliari chiusi, tra cui il Fondo IRS (Invest Real Security), che è arrivato a scadenza il 31/12/2016 riportando una perdita di circa l’80% del valore iniziale. Infatti il valore di ogni singola quota di 2.500 euro è sceso a 390 euro. Considerando anche i proventi distribuiti dal Fondo nel corso degli anni, pari a 657,88 euro per ogni quota, la perdita ammonta a 1.452 euro netti sui 2.500 investiti, quindi circa il 42%. Ancora una volta una situazione di risparmio tradito, che coinvolge circa 25.600 investitori. Le associazioni di consumatori si sono schierate a favore dei risparmiatori e lo scorso 16 gennaio si è tenuto un incontro tra Poste e le Associazioni di Consumatori per cercare una risposta al problema. Poste Italiane si è offerta di ricostituire il capitale originariamente investito con 2 modalità: - Per gli investitori che hanno compiuto 80 anni al 31/12/2016 Poste Italiane effettuerà direttamente un versamento di 1.452 euro per ogni quota posseduta, in modo da recuperare integralmente il capitale investito, ( considerando anche i proventi distribuiti nel corso degli anni). - Per tutti gli altri ci sarà la possibilità di sottoscrivere una polizza appositamente ideata in cui versare le somme liquidate dal fondo, ossia i 390 euro per ogni quota. La polizza avrà una durata di 5 anni ed è previsto il versamento da parte di Poste di un contributo integrativo in maniera tale che alla scadenza dei 5 anni venga recuperato l’intero importo versato. La polizza non avrà nessun tipo di costo. Tuttavia, pur dando merito a Poste Italiane per quanto sta facendo, Adiconsum, unitamente alle altre Associazioni di Consumatori, ha richiesto l’avvio di un tavolo di conciliazione in cui sia possibile discutere e valutare situazioni particolari, come ad esempio situazioni di famiglie a basso reddito o in condizioni di difficoltà economiche, per le quali attendere 5 anni prima di recuperare il patrimonio investito potrebbe costituire un grave problema. L’Adiconsum invita i risparmiatori coinvolti nella vicenda a rivolgersi alle proprie sedi.
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30/01/2017 Luca Talevi, ospite a Buonasera Marche
Luca Talevi, segretario generale Cisl Fp Marche,   ospite  a Buonasera Marche negli studi di èTvMarche  per parlare del lavoro pubblico  nelle Marche duramente colpite, da oltre 5 mesi, dal terremoto . Conduce Lucio Cristinohttps://youtu.be/loukg9GKkhk
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30/01/2017 "Con il futuro per il futuro" Cisl Marche all'inaugurazione dell' Anno Accademico dell'Università di Camerino
All'inaugurazione  dell' Anno accademico dell'Università di Camerino, questa mattina, presente anche una rappresentanza della  Cisl Marche.« La nostra partecipazione  conferma  il solido rapporto delle parti sociali e della CISL in particolare con l'Ateneo camerte. - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, presente alla cerimonia,  insieme al collega Marco Ferracuti della segreteria regionale e Francesco Quagliani, dell'Ufficio Studi e ricerca della Cisl Marche -  Rapporto che è stato confermato anche dal Rettore Flavio Corradini nel suo intervento.» Il Rettore che ha voluto dedicare l'inaugurazione del 681° anno accademico, ultimo del suo mandato, agli studenti, in un anno particolarmente difficile per l'ateneo, duramente colpito dal sisma, ha ripercorso,nella sua relazione inaugurale,  le fasi delicate di questi mesi difficili  per i gravissimi danni subiti dalle strutture accademiche e ha lanciato la sfida dell' ateneo verso il futuro, valorizzando l'apporto di studenti docenti personale tecnico dell'Università, che sono intervenuti con i loro rappresentanti. Alla cerimonia è intervenuto  il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  per  confermare l'impegno delle istituzioni nel sostegno alle popolazioni duramente provate  ed esasperate dai  ritardi che stanno subendo l'arrivo delle risorse e delle strutture abitative. Il  Presidente Mattarella ha poi manifestato  apprezzamento per l'azione dell'Ateneo di Camerino,  importante sia dal punto di vista storico sia come infrastruttura della conoscenza e della ricerca nel territorio a stretto contatto col mondo che lavoro e dell'impresa. A margine della inaugurazione dell'anno accademico i segretari Cisl si sono intrattenuti brevemente con i parlamentari presenti e segretario genrale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo,  con il commissario straordinario Vasco Errani, per un rapido scambio di opinioni sulla delicata fase emergenziale post-sisma. 30/01/17
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30/01/2017 Anolf, arriva il doposcuola per bambini a Macerata
Un doposcuola per bambini di tutte le nazionalità tra 6 e 12 anni. E’ il nuovo progetto che l’Anolf di Macerata propone, per andare incontro alle esigenze delle famiglie maceratesi. Il centro sarà aperto, a partire dal mese di febbraio e fino alla chiusura delle scuole, tutti i martedì e i giovedì dalle 15.00 alle 18.00 presso i locali della Sala della Parrocchia dell’Immacolata in Via Vinciguerra (di fronte al parcheggio della Conad). Offrirà aiuto nei compiti, insieme ad attività ludiche, ricreative e di socializzazione. Per iscriversi sarà sufficiente contattare l’Anolf di Macerata, recandosi presso la Sede della Cisl di Macerata (Via G. Valenti 27) oppure chiamando lo 0733-407511 o scrivendo alla seguente mail: anolf.macerata@cisl.it. «Crediamo molto in questo progetto – sostiene il Presidente dell’Anolf di Macerata, Samuel Kunoun -  che rappresenta in primo luogo un’occasione concreta di sostegno alle famiglie, sia di cittadini italiani che immigrati. Soprattutto però, attraverso quest’ iniziativa vogliamo valorizzare la dimensione dell’Anolf come associazione che lavora per la coesione sociale e l’integrazione, da sperimentare attraverso momenti concreti di incontro e socializzazione dei bambini e dei loro genitori».
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30/01/2017 5 Minuti Cisl: Ricostruire la Comunità - Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo
"Ricostruire le comunità" a Castelraimondo: esperienze e prospettive a confronto per i territori colpiti dal sisma. Le interviste a Silvia Spinaci, responsabile Ast Macerata; Francesca Basha, studentessa Unicam; Luciana Salvucci, dirigente scolastica;Corrado Grandoni, allevatore locale e Paolo Isabettini, associazione Daje Marche.Integrazione Inrca e Ospedale di Osimo, dopo il primo incontro tra sindacati e Asur, la Cisl Fp rilancia l’impegno a monitorare il percorso. L'intervista ad Alessandro Mancinelli, Cisl Fp Marche.https://youtu.be/kZV2Pq5lFfA
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27/01/2017 Carrefour: sciopero contro il piano di riorganizzazione
Domani, venerdì 28 gennaio, scioperano i lavoratori dell'ipermercato Carrefour di Camerano. Il 20 gennaio scorso, a Bologna, si è svolto l'incontro tra il Gruppo Carrefour e le Segreterie Nazionali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS. La Multinazionale ha annunciato una ristrutturazione che coinvolgerà 500 lavoratori dichiarati in esubero e, in aggiunta, la chiusura dei punti vendita di Borgomanero, Trofarello e Pontecagnano. Sono state inoltre anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società. Le argomentazioni dell'impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell'anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati. Le informazioni declinate dall'impresa sono risultate generiche e improvvisate. La delegazione sindacale unitaria presente all'incontro, in considerazione della gravità di quanto esposto dall’azienda, ha proclamato lo stato di agitazione e l'astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il Gruppo, da effettuarsi nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio.
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27/01/2017 Servizi pulizia e ristorazione circoli ufficiali e sottoufficiali Marina Militare di Ancona. Tecnogest srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Organizzazioni Sindacali Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, hanno proclamato per lunedì 30 gennaio una giornata di sciopero dei dipendenti della ditta Tecnogest Srl che offre servizi di pulizia e ristorazione in appalto presso i Circoli Ufficiali e Sottufficiali della Marina Militare di Ancona, contro il ritardo del pagamento delle retribuzioni. Da circa un anno la ditta Tecnogest non riesce a pagare puntualmente le retribuzioni dei propri dipendenti. Tale situazione, iniziata prima con brevi ritardi, è degenerata dal mese di agosto 2016 nel corso del quale l’arretrato è arrivato ad almeno due mensilità più la quattordicesima. Dopo ripetuti solleciti fatti all’azienda ai quali non è conseguito il saldo delle mensilità arretrate, nel mese di novembre, solo a seguito della proclamazione di uno stato di agitazione da parte dei lavoratori e dei sindacati di categoria, Tecnogest ha proceduto al pagamento di alcune retribuzioni. Purtroppo da novembre 2016 il pagamento delle retribuzioni si è nuovamente bloccato, e ad oggi i lavoratori devono ancora percepire le mensilità di ottobre, novembre, tredicesima ed ormai anche la mensilità di dicembre. Ad oggi l’Azienda ha promesso il pagamento del mese di ottobre entro fine settimana ma nulla è stato detto relativamente alle altre mensilità. Al fine di avere un impegno scritto da parte di Tecnogest circa il pagamento di tutte le mensilità arretrate e per ottenere la puntualità nel pagamento delle future retribuzioni, i lavoratori della Tecnogest impiegati presso i servizi di pulizia e ristorazione dei Circoli Ufficiali e Sottufficiali della Marina Militare, scenderanno in sciopero il giorno 30 gennaio 2017 dalle ore 10.30 alle ore 12.30 ci sarà un presidio di fronte al Circolo Sottoufficiali Ancona in via XXIX settembre, 1.
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27/01/2017 27 Gennaio Giorno della Memoria
«A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che "ogni straniero è nemico". Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano.»  tratto da Se questo è un uomo, Primo Levi , 1958 Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per un pezzo di pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via. Primo Levi
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25/01/2017 Nuova Banca Marche, vertice in Regione
Nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL - confederali e di categoria - hanno partecipato ad un incontro tra il presidente della Giunta regionale Ceriscioli e le parti sociali, rappresentative del mondo del lavoro e delle imprese, per discutere sulle prospettive di Nuova Banca Marche e del credito marchigiano, alla luce dell’operazione di acquisizione da parte del Gruppo UBI. L’incontro che ha fatto seguito a quello  avvenuto il 29 dicembre, è stato un' occasione per ribadire gli obiettivi comuni che devono orientare questa importante fase di riassetto del sistema creditizio locale a fronte del perdurare degli effetti della crisi aggravata dai recenti eventi sismici: il rilancio dell’economia reale e dell’occupazione, la qualità del lavoro e la tutela del risparmio. A tale scopo è stata condivisa l’urgenza e la necessità che su tali obiettivi si apra un confronto tra Parti sociali, Regione e Gruppo UBI sul progetto industriale per il territorio marchigiano.
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25/01/2017 Sostegno al lavoro terremotato, i sindacati incontrano il Presidente della Regione
Incontro  nella mattinata di ieri tra tutte le parti sociali e  la direzione regionale dell’Inps con il Presidente della Regione Marche,  per fare il punto sui provvedimenti e gli strumenti che  in questi giorni si stanno attivando per il sostegno alle imprese e ai lavoratori che hanno subito danni a causa del terremoto.Arrivata, la  scorsa settimana, la  firma della convenzione con il  Ministero del lavoro: più di 96 milioni di euro per ammortizzatori sociali a favore di lavoratori privati compresi quelli agricoli, autonomi e titolari di impresa individuali. La Regione sta predisponendo la modulistica che  verrà pubblicata sul sito e resa disponibile per le aziende.Con questo provvedimento i lavoratori autonomi che hanno cessato l’attività, da lunedì 30 gennaio prossimo,  potranno finalmente avere i cinque mila euro una tantum, mentre per la cassa integrazione in deroga occorre attendere  mercoledì e verranno implementati sul sistema informativo. «Dopo 5 mesi dal primo evento sismico, con grave ritardo, finalmente è possibile utilizzare le risorse  anche se  la gran parte delle  aziende e i lavoratori  nel frattempo sono stati obbligati a  trovare soluzioni  diverse . - afferma Marco Ferracuti, segretario della Cisl Marche, presente all'incontro in regione-  La convenzione firmata dal  Ministero  permetterà sicuramente di aiutare il lavoro terremotato, ma per dare reali e concrete risposte  ai lavoratori colpiti dal sisma è necessario, come abbiamo già ribadito al Commissario Errani e ai parlamentari marchigiani,  prorogare i tempi  per l'utilizzo delle risorse al 31/12/17.  Ora siamo impegnati affinché nel decreto mille proroghe venga inserita anche questa fondamentale proroga» Nel corso dell'incontro il Presidente ha annunciato anche  lo sblocco del  finanziamento di 10 milioni di euro per le strutture commerciali  del territorio dichiarate inagibili. Risorse destinate all'istallazione di moduli per permettere alle  attività, artigiane e commerciali, di ripartire.  La Regione inoltre  ha chiesto al Governo altri 60 milioni, che vanno ad aggiungersi ai 27 milioni già spesi in dotazione su contabilità speciale, per rispondere all'emergenza di questi mesi (pagamenti ad alberghi, Cas, casette…). 25/01/17
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24/01/2017 Nuovo Inrca: primo incontro tra sindacati e i vertici dell’Asur sull'integrazione con l'ospedale di Osimo
Primo incontro ufficiale tra i sindacati di categoria e la Rappresentanza sindacale unitaria con l’ASUR e l’ Area Vasta 2 sul processo di integrazione tra l’ospedale di Osimo e l’Inrca. Al centro del dibattito, un cammino che si porta dietro incognite e dubbi sul futuro assetto della struttura, di cui non tuttora non si conoscono la natura di giuridica, i servizi e lo status del personale, ma anche su come sarà possibile conciliare le esigenze di un bacino d’utenza ampio e omogeneo che fa riferimento oggi all’Ospedale di Osimo (attorno a 100 mila abitanti) con le peculiarità di un IRCCS a vocazione geriatrica, su quali tempistiche avrà il progetto, sulle modalità di gestione delle integrazioni già in atto e, infine, su come sarà possibile  garantire la possibilità di scelta dei dipendenti nel caso di una eventuale cessione di ramo d’azienda. Tutte questioni che rendono evidente la carenza di confronto che si è avuta fino ad oggi e che ora va rapidamente recuperata. Durante l'incontro, avvenuto lunedì 23 gennaio dopo molte richieste e qualche rinvio, il Direttore dell'Asur si è reso disponibile ad aprire un tavolo permanente di confronto con i sindacati e con le Rsu alla presenza di Asur e Inrca per discutere apertamente gli atti e le procedure del processo di sperimentazione dell'integrazione Inrca - Ospedale di Osimo con i relativi approfondimenti tecnici e sugli scenari futuri che scaturiranno da questo processo. «Siamo impegnati - ribadisce la Fp Cisl - a garantire i diritti dei cittadini e degli operatori per una sanità efficiente ed efficace e un ambiente di lavoro sereno e produttivo».
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24/01/2017 Area Vasta 5: servizi sanitari insufficienti e dubbi sulle strategie nel Piceno
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati SPI CGIL FNP CISL UILP UIL esprimono profonda preoccupazione e disappunto per la condizione di marginalità e abbandono in cui versa il territorio piceno dell’AV5 in materia di servizi sanitari. Conseguenza, da un lato, della scelta della Regione Marche di accentramento delle decisioni in materia di politiche sociale e sanitaria, dall’altra di una profonda debolezza istituzionale del territorio. Un territorio provinciale incapace di proporre ed indurre scelte appropriate, in presenza di una Direzione di AV5 privata di qualsiasi potere di concertazione e contrattazione, ridotta a mera esecutrice di direttive e delibere della Giunta e dell’Assessorato regionale, in assenza della Conferenza dei Sindaci e privo di capacità politica di indirizzo delle scelte regionali in materia di riorganizzazione ed implementazione dei servizi socio-sanitari. Al pari delle altre, anche l’Area Vasta n. 5 è stata oggetto di un percorso di riorganizzazione, tuttora in corso, il cui punto di partenza è stato la soppressione di posti letto ospedalieri per acuti, ridotti di 125 unità dalla Dgr 735 del 2013. Un “alleggerimento” della rete ospedaliera che avrebbe dovuto essere accompagnato da investimenti sulle reti territoriali, della prevenzione e dell’emergenza sanitaria che però non ci sono stati. Nell’accordo firmato a giugno 2015 con Cgil Cisl Uil Confederali e con i Pensionati, l’Area Vasta 5 assumeva importanti impegni che sono rimasti disattesi. A partire dall’istituzione di una Casa della Salute di tipo A nel Comune di Ascoli Piceno, cui avrebbe dovuto fare seguito la programmazione di ulteriori strutture, a Ripatransone, Montefiore e San Benedetto del Tronto. Per quanto riguarda le altre Case della Salute attive sul territorio dell’AV5, resta un’incognita il futuro della struttura di Offida, originariamente prevista come Cds di tipo C ma non riconfigurata come Ospedale di Comunità dalla Dgr 139/15. Ad oggi la struttura può solo sperimentare per un anno la trasformazione di 10 posti di RSA in altrettanti posti letto di Cure Intermedie. Più in generale manca un progetto sull’assetto della rete ospedaliera nell’Area Vasta 5, in particolare rispetto al ruolo dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto. Desta preoccupazione la chiusura di alcuni importanti Unità operative (Otorino e Utic) mentre non si spiega la mancata attivazione di altri servizi importanti, come l’Hospice, se non come mera conseguenza di una politica miope di tagli al personale e agli investimenti. Nel 2015, complessivamente, sono state prodotte nell'Area Vasta 5 n. 2.143 prestazioni ospedaliere per cittadini residenti di altre Regioni, delle quali 1.030 nel Distretto di San Benedetto e 1.113 in quello di Ascoli Piceno. Si tratta di un dato rilevante, dal quale emerge che l’Area Vasta 5 produce, da sola, quasi il 37% della mobilità attiva di tutta l’Asur. Risorse importanti che dovrebbero ritornare sul territorio, anche in forma di investimenti su aree decisive, come quella dei servizi per gli anziani non autosufficienti. Purtroppo invece l’AV 5 è penalizzata anche sotto questo aspetto. Nonostante un indice di invecchiamento tra i più alti in Italia (24,7%), e malgrado indici di dotazione di posti letto di RP anziani inferiore alla media regionale, l’AV 5 di fatto non ha beneficiato dell’aumento di posti letto contrattualizzati con la Dgr 851 del 2016. Complessivamente, il tasso di copertura dei servizi pubblici – residenziali, diurni e domiciliari - per gli anziani non autosufficienti nell’AV 5 non arriva neppure al 30% e la condizione per molti è resa ancora più difficile dalle conseguenze del terremoto e dei recenti eventi climatici. Resta aperto infine, il problema dei tempi di attesa per le prestazioni di diagnostica e di specialistica ambulatoriale. I dati rilevati a livello regionale dimostrano che, di fatto, la Regione è adempiente solo per il 28% delle prestazioni prenotate –14.011 prenotazioni con classe di priorità Breve e Differita. Le restanti 35.958 prenotazioni, con classe di priorità Programmata o prive di classe di priorità, non sono soggette agli obblighi nazionali, e vengono erogate con tempi di attesa che in alcuni casi raggiungono i 268 giorni. Ciò determina una spinta verso le prestazioni offerte da strutture private con la conseguenza di far lievitare i costi per la salute, per chi può permetterselo avendo capacità economica, e di spingere gli altri all’abbandono di pratiche corrette di prevenzione e di cura. La privatizzazione della risposta sanitaria non può essere la scelta strategica della Regione Marche per garantire risparmi e compatibilità di bilancio.
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23/01/2017 ÈTv Marche: è ancora emergenza. Pronti a 5 giorni di sciopero
Prosegue lo stato di agitazione dei giornalisti e dei dipendenti di ÈTv Marche proclamato negli ultimi mesi dello scorso anno a causa delle pendenze economiche non evase e della situazione di incertezza sul futuro dell'emittente locale. L’assemblea dei dipendenti ha preso atto delle gravi pendenze economiche ancora non evase dall’Azienda, che ad oggi ha provveduto solamente a saldare la parte residuale dello stipendio di novembre, più un piccolo acconto sulle spettanze di dicembre. Tale realtà genera sempre più incertezza in un momento in cui, vista la situazione obiettiva di estrema gravità del nostro territorio, invece ci sarebbe bisogno del massimo sostegno della proprietà e della dirigenza per continuare ad informare correttamente i cittadini marchigiani. Preso atto di tutto ciò, l’assemblea ha votato all’unanimità un pacchetto di 5 giorni di sciopero ed ha consegnato alle rappresentanze sindacali un documento contenente le richieste all'azienda: il saldo di tutte le spettanze entro il 31 gennaio e un immediato confronto con la proprietà, l’amministrazione e la dirigenza della testata per avviare un percorso normale di vita aziendale, la cui mancanza mina ogni giorno di più le potenzialità di È Tv Marche.
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23/01/2017 Disagi alla rete elettrica: colpa del mancato sviluppo
Tagli agli investimenti, mancato sviluppo, carenza di personale e scelte gestionali discutibili all'origine dei tanti disagi registrati sulla linea elettrica durante l'emergenza maltempo che ha colpito le Marche e l'Abruzzo. La denuncia arriva da Flaei Cisl insieme a Filctem Cgil e Uiltec Uil.  «Le intense nevicate che stanno colpendo diverse zone del Centro Sud, tra cui le zone terremotate nuovamente colpite da tale evento, stanno dando evidenza oggettiva a due aspetti fondamentali - sottolineano le segreterie nazionali -. Il primo è il livello di competenza, attaccamento al lavoro e professionalità dei tecnici e degli operai di Enel Distribuzione e Terna, che tutto il Paese ringrazia. Il secondo è lo stato di precarietà in cui versano le linee e gli impianti che costituiscono il sistema di trasporto e distribuzione di energia elettrica - in bassa, media e alta tensione - del nostro Paese. Se nel corso di queste settimane molti cittadini sono rimasti senza alimentazione elettrica le Aziende si dovrebbero porre la domanda se le scelte fatte sull’efficientamento sono corrette». In particolare, si richiama l'attenzione sui costanti tagli agli investimenti sugli impianti italiani da parte di ENEL, le difficoltà incontrate da TERNA nel sviluppare interventi a miglioramento della Rete di Trasporto, la riduzione delle risorse tecniche ed operative sul territorio che obbligano oltre all’utilizzo del personale in reperibilità e alla Task Force a mobilitare tutti i volontari da altre regioni per affrontare l’emergenza, la perdita della conoscenza del territorio e degli impianti che vi insistono, dovuta al ricambio generazionale in corso, non gestito attraverso la necessaria sovrapposizione ed affiancamento tra nuovi assunti e colleghi uscenti. «Da questa mattina - aggiunge Guglielmo Marconi, segretario generale Flaei Cisl Marche - stanno inviando giacconi e scarponi verso le unità di Urbino, Camerino ed Ascoli Piceno in primis per poter dotare i tecnici impiegati sulla neve di un secondo giaccone e della sostituzione immediata di scarponi non più idonei. Tutto ciò dopo le nostre denunce  telefoniche e lettere. Questo non risolve il  disagio dei lavoratori, ma cerca di limitarlo.Invitiamo i lavoratori della rete elettrica a segnalarci altre problematiche: ci faremo carico di denunciarle localmente e a livello nazionale». In una lettera a Enel Distribuzione, la Flaei Cisl Marche stigmatizza le scelte gestionali sbagliate e la mancanza di ascolto delle problematiche di questi ultimi anni: dalla non adeguatezza del vestiario, alla mancanza di risorse per provvedere allo stato di precarietà di molti impianti e linee nella regione, spesso oggetto di riparazioni provvisorie. Dal punto di vista gestionale, hanno inciso anche la mancanza di figure di coordinamento, la chiusura di unità operative e dei nuclei distaccati in numerosi comuni pedemontani, il dirottamento in altre regioni delle risorse, la cronica carenza di operai e tecnici, ormai insufficienti a coprire i turni di reperibilità contrattualmente previsti, e l'accentramento graduale dei centri operativi, che hanno reso impossibile per molti cittadini la segnalazione dei guasti. «Crediamo sia ora di finirla di contare solo sulla forza e la determinazione del personale sul campo - conclude Marconi - e tornare a dare un significato essenziale della vostra presenza sul territorio della regione Marche con mezzi, persone e risorse adeguate».
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23/01/2017 5 Minuti Cisl: Tempi di attesa, il punto della Cisl - Nuova Banca Marche, le preoccupazioni dei sindacati
Tempi di attesa per le prestazioni specialistiche nelle Marche, l'analisi dei dati dell'Agenzia Regionale Sanitaria. Le interviste a Sauro Rossi, Segretario Regionale Cisl Marche e Matteo Moretti, Ufficio Studi Fnp - Cisl Marche. Arriva il si di Bankitalia per l’acquisizione da parte di Ubi di Nuova Banca Marche. Le preoccupazioni e le richieste di First Cisl Marche per salvaguardare il lavoro. L'intervista a Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche. https://youtu.be/urQ63BDqX6c
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20/01/2017 Ricostruire le comunità: esperienze e prospettive per i territori colpiti dal sisma
Esperienze e prospettive a confronto a Castelraimondo per definire un’idea di futuro dell’entroterra maceratese dopo le ripetute scosse di terremoto che hanno colpito il territorio da agosto 2016. “Ricostruire le comunità” tenendo al centro le persone è la parola d’ordine della Cisl, che attraverso la formula del laboratorio ha voluto agevolare il confronto tra i soggetti che gestiscono le leve dello sviluppo locale, per gettare i semi di questa visione di futuro. «Ricostruire le comunità significa per noi dire che la ricostruzione non può essere solo materiale – spiega Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata – ma deve essere affiancata e guidata dalla ricostruzione di un tessuto sociale, economico e produttivo che metta al centro la persona e sia capace di rispondere ai suoi bisogni». All'evento, promosso dalla Cisl di Macerata e di Tolentino e coordinato da Silvia Spinaci e Rocco Gravina, segretario della Fim Cisl Marche, hanno preso parte con la loro testimonianza Roberto Mocci, dipendente della Nerea, Luciana Salvucci, dirigente scolastica, Maurizio Sabbatini, allevatore locale, Paolo Isabettini dell'associazione Daje Marche e Francesca Basha, studentessa UniCam. Nella seconda parte del laboratorio sono intervenuti la parlamentare marchigiana Irene Manzi, i rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali, territoriali e il Rettore dell'Università di Camerino Flavio Corradini. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Castelraimondo, è stata introdotta dal sindaco Renzo Marinelli e conclusa con l'intervento di Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche. «Servono azioni condivise di sviluppo tra tutti i soggetti del territorio per progettare una visione strategica che utilizzi come volano le risorse economiche a disposizione – dichiara Marco Ferracuti – . Ciò significa lavorare in rete e trovare la giusta sintesi tra il livello di coordinamento regionale e le concrete esigenze espresse dalle singole realtà locali attraverso tavoli territoriali». «Dobbiamo ripensarci come territorio, come soggetto corale, - aggiunge Silvia Spinaci - costruendo, a partire, dall’impiego dei fondi europei, una nostra visione fatta di sinergie forti tra tutti i soggetti del territorio: istituzioni, associazioni di categoria, sindacati, università, realtà produttive e culturali insieme per costruire un progetto condiviso e integrato di ricostruzione e sviluppo territoriale. La Cisl si candida ad essere un nodo di rete impegnato ad agevolare la costruzione di queste sinergie». Per Cesare Spuri, direttore dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione, «L'emergenza non è finita ma dobbiamo guardare oltre, avere una prospettiva. La ricostruzione deve rispettare le caratteristiche delle Marche e dei suoi cittadini, adattandola alle loro esigenze». «Il nostro territorio indebolito ha bisogno di segnali chiari, a partire dal sistema dei servizi come viabilità, scuola e sanità – ribadisce Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata -. Dobbiamo fare in modo che siano le comunità locali a decidere le modalità con le quali ripristinare gli assetti. Si alla legalità, no alla burocratizzazione e all’accentramento». L'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha sottolineato la necessità di avviare una ricostruzione «Senza fretta, con una seria riflessione sulle modalità di valorizzazione del patrimonio e del sapere. Dobbiamo lavorare insieme, mettendo da parte campanilismi, polemiche e contrapposizioni. In tempi brevi, 4 mesi, dovremo mettere in campo una conferenza programmatica per il territorio».
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20/01/2017 Terremoto: via libera agli ammortizzatori sociali. Buoni segnali dall'incontro tra sindacati e parlamentari marchigiani
A cinque mesi dall’inizio della crisi sismica che ha colpito il Centro Italia, non sono ancora stati resi operativi gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi e collaboratori: 259 milioni di euro sono ancora bloccati in attesa della stipula della convenzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell’economia e delle finanze e i Presidenti delle Regioni colpite. Le scosse degli ultimi giorni rendono ancor più urgente la proroga al 31 dicembre 2017 del trattamento di integrazione salariale, previsto sempre dalla legge 229/2016, in favore dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati in tutto o in parte a prestare l’attività lavorativa: una situazione che si è aggravata nell’ultima settimana a causa dell’emergenza neve, che ha di fatto impedito o compromesso l’attività lavorativa, soprattutto di agricoltori e allevatori, nelle aree dell’entroterra. Se è vero che la legge 229 contiene numerose misure a favore delle popolazioni e dei territori colpiti dal sisma, è altrettanto innegabile che è necessario correggere alcune incongruenze che stanno dando luogo a situazioni paradossali: i residenti nei Comuni del “cratere” che lavorano però al di fuori di esso non possono richiedere la sospensione delle ritenute alla fonte (la cosiddetta busta paga pesante), così come i pensionati, perché la normativa concede questa possibilità solo ai sostituti d’imposta domiciliati nelle aree colpite. Il trasferimento sulla costa di parte della popolazione ha costretto migliaia di lavoratori a coprire lunghe distanze, talvolta di poco inferiori ai 100 chilometri, per recarsi sul luogo di lavoro: per questo motivo sarebbe auspicabile l’istituzione di un fondo per il rimborso delle spese di trasporto per gli spostamenti dalle zone di alloggio temporaneo al luogo di lavoro o dalla residenza del lavoratore al luogo di lavoro in caso di delocalizzazione dell’attività produttiva; tale fondo dovrebbe intervenire a rimborsare anche i costi sostenuti dalle imprese private e da enti e strutture pubbliche per il trasposto dei propri dipendenti. Un’altra esigenza emersa dal temporaneo trasferimento sulla costa riguarda gli istituti scolastici dei Comuni terremotati, per i quali si ritiene necessaria una deroga ai requisiti minimi per il mantenimento dell’autonomia scolastica, in considerazione della non prevedibilità dei tempi della ricostruzione e nell’ottica di scongiurare il rischio di impoverimento dei servizi e di spopolamento delle zone terremotate. Queste e altre proposte sono state avanzate da Cgil Cisl e Uil delle Marche ai parlamentari regionali nel corso dell’incontro tenuto oggi, venerdì 20 gennaio. «Un incontro positivo – dichiarano i sindacati – in cui tutti i parlamentari hanno recepito le proposte presentate e hanno annunciato che alcune risposte, come quella sulla busta paga pesante, giungeranno già con il decreto Milleproroghe. Altre questioni saranno affrontate con provvedimenti specifici.» Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nel corso dell’incontro è stata annunciata la firma della convenzione.
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20/01/2017 Nuova Banca Marche: sindacati incontrano parlamentari
Incontro oggi tra sindacati e parlamentari per discutere di Nuova Banca Marche, dove sono stati condivisi alcuni obiettivi e, per  raggiungerli, entrambi continueranno a esercitare la propria azione nei confronti del Governo, della Autorità di Vigilanza e verso la nuova proprietà. Gli argomenti, posti all'attenzione dei parlamentari, sono stati i seguenti. L’operazione L’operazione di acquisizione del Gruppo UBI su NBM, conclusa in questi giorni, appare favorevole per l’acquirente: si auspica che il valore aggiunto che si sta generando dall'operazione venga riversato anche sui lavoratori e sui territori in cui opera la banca. Si sta aprendo una fase nuova e complessa per il territorio, le istituzioni, la politica, le parti sociali, tutte unite e consapevoli che, quanto sta accadendo, sarà fondamentale per determinare il futuro dei lavoratori, dei territori e della stessa clientela. Lavoro In questi anni, i lavoratori hanno sostenuto molti sacrifici. Preoccupano le notizie di stampa che riportano una prospettiva di consistenti esuberi a fronte di una previsione di taglio dei costi a fine piano per le 3 nuove banche del 30%. A oggi non vi sono indicazioni ufficiali né smentite. Una pesante perdita di posti di lavoro sarebbe del tutto insostenibile; al contrario, salvaguardare i livelli occupazionali garantirebbe una più veloce ripresa della Banca, maggiori servizi alle imprese e un rinnovato slancio positivo alla economia locale. Persistono fondati timori, in particolare, per il destino dei 3 centri direzionali: Pesaro, Macerata Jesi.  Nel corso di questi anni, si è già assistito, nel gruppo, a una riduzione di oltre 500 posti di lavoro attraverso 350 prepensionamenti e la mancata conferma di oltre 150 giovani precari. Territorio Le Regioni servite da Nuova Banca delle Marche costituiscono una importante opportunità di business per qualsiasi soggetto creditizio e finanziario, a cominciare dalla raccolta. Territori colpiti dalla crisi e dalle conseguenze drammatiche del sisma, ma ancora forieri di importanti ritorni reddituali per chi vi voglia investire e sostenere l’economia reale.  Garantire anche una presenza capillare permetterebbe di servire la clientela al meglio. In questo senso, il paventato intervento dell’Antitrust può e dovrà aspettare, soprattutto perché la nostra è una regione terremotata. Le eventuali vendite di filiali di cui parlano i mass media genererebbero inevitabili e ingiustificabili disservizi ai territori, compresi quelli colpiti dal sisma: è per tali motivi che chiediamo una moratoria delle previsioni Antitrust  al fine di consentire la continuità del servizio alle Regioni colpite dal sisma. La futura Direzione Centro Sud di Ubi a Jesi dovrà avere la possibilità di erogare volumi di credito tali da sostenere le economie locali e poteri di delibera sufficienti per dare credito; quantità e qualità nella erogazione del credito assicurano futuro a regione e territori. RisparmioAi risparmiatori (obbligazionisti subordinati e azionisti) Banca Marche, vanno garantiti ristori in linea con le recenti soluzioni prodotte per i risparmiatori MPS e per le Banche Venete; anche attraverso l’allargamento dei parametri di ristoro che estenda così la platea interessata. Similmente per quanto riguarda gli Azionisti dovranno essere ricercate soluzioni pubbliche o privata da condividere con l’acquirente.NPLIl recupero dei crediti ceduti potrebbe essere gestito internamente con le professionalità presenti in NBM con prospettive di tenuta occupazionale. Inoltre, una gestione vicina al territorio, eviterebbe fenomeni di “escussioni selvagge” finalizzate al profitto di breve periodo che potrebbero depauperare in maniera devastante il valore degli immobili privati e pubblici.
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16/01/2017 Tempi di attesa: la Regione è adempiente ma i cittadini restano in lista
I tempi di attesa massimi previsti dalla normativa per le prenotazioni con classe di priorità Breve e Differibile vengono rispettati nelle Marche per più del 90% dei richiedenti. Questo è sufficiente per rispettare gli obblighi imposti dal Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa. Purtroppo però ci si riferisce a sole 14.011 prenotazioni su 49.969 totali. Le restanti 35.958 prenotazioni sono con classe di priorità Programmata o prive di Classe di priorità, per l'erogazione delle quali non sussistono vincoli temporali obbligatori. I tempi d'attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale nella Regione Marche, nel loro complesso, sono perciò rispettati solo per il 28% delle prenotazioni effettuate. Il dato, relativo alle sole prime visite o prestazioni (con esclusione di controlli e screening) emerge dalla lettura del report regionale di rilevazione, riferito al mese di novembre 2016 e pubblicato sul sito dell'Agenzia Regionale Sanitaria. Se da un punto di vista formale la Regione Marche è dunque adempiente rispetto della normativa nazionale, in sostanza la situazione è piuttosto diversa. È vero infatti che esiste il fenomeno delle prescrizioni inappropriate, strettamente legato a quello della medicina difensiva. È però difficile pensare che solo poco più di 1 prestazione su 4 sia prescritta correttamente dai Medici di famiglia. La realtà è che in alcune aree, specie relative alla diagnostica strumentale, esistono carenze strutturali dell'offerta. Lo dimostrano i tempi medi d'attesa rilevati dall'Agenzia Regionale Sanitaria: 268 giorni per una mammografia, 123 per una RMN al cervello, 109 per un'Ecografia al capo, 142 per un'ecodoppler cardiaca, 238 per un'ecografia alla mammella, 144 per una colonscopia. Per queste ragioni è necessario, come da noi sostenuto da tempo, e come in parte dichiarato anche dall'ultimo Piano regionale di contenimento del 2015, un utilizzo più intenso delle apparecchiature diagnostiche (almeno 12 ore al giorno) unito ad un incremento dell'offerta di alcune prestazioni, da attuare coinvolgendo il personale del servizio sanitario pubblico con progetti specifici. «Vogliamo dar voce ad alcune preoccupanti segnalazioni provenienti da molti nostri iscritti che, negli ultimi mesi, si sono visti anche ripetutamente spostare in avanti nel tempo visite o prestazioni di controllo - dichiarano le Segreterie regionali di Cisl e Fnp Cisl Marche -. Il sospetto è che in alcuni casi tali prestazioni, spesso fondamentali per la tutela della salute dei cittadini marchigiani, vengano rinviate proprio per consentire il rispetto formale della normativa nazionale relativamente ai tempi massimi di attesa di quelle soggette a vincoli temporali massimi. Se tale fenomeno risultasse fondato ci attiveremo, in tutti i modi e in tutte le sedi, per porre fine ad una pratica di eccezionale gravità». 16/01/2017
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