«Sulla sanità e sulle politiche socio sanitarie la Regione Marche non ci ascolta!» L'allarme è stato lanciato oggi durante la conferenza stampa organizzata dalle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil Marche.
A distanza di più di 3 mesi dalla presentazione del documento unitario "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza”, i sindacati dei pensionati sollevano una serie di questioni rispetto alle quali è urgente riaprire il confronto con la Regione Marche.
La prima è relativa all'area dell'integrazione socio sanitaria, per la quale la Regione investe un budget risibile (circa 170 milioni di €), insufficiente a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza socio sanitaria. I settori più critici sono quelli della salute mentale, delle dipendenze patologiche e delle cure domiciliari. Rispetto a queste ultime, i livelli di assistenza erogati dalla Regione sono inferiori alla media nazionale e gli utenti assistiti sono in calo (-3.500 dal 2008 ad oggi), a fronte di bisogni crescenti.
E' allarme anche per i 400 nuovi posti letto di residenza protetta per anziani non autosufficienti. Solo una quota residua ed eventuale sarà collocata seguendo il criterio del riequilibrio regionale, che avrebbe dovuto rappresentare il criterio principale per la scelta delle strutture nelle quali convenzionare i posti letto. In questo modo, secondo SPI, FNP e UILP Marche, saranno premiati quei gestori delle strutture che, sfruttando rendite di posizione e disponibilità di alcuni amministratori locali, ottengono autorizzazioni ad aprire nuove strutture (certi del successivo convenzionamento) a prescindere dalle reali necessità dei territori.
Preoccupa il percorso di trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, che diverrà definitivo al 1 gennaio 2017. Le principali criticità: 2 ore di assistenza medica diurna per 10 posti letto di cure sono insufficienti; l'assistenza notturna sarà affidata alla sola Guardia Medica e al Medico della Potes (quando presente). «Sulla gestione delle urgenze negli Ospedali di comunità - sostengono SPI FNP e UILP - servono iniziative pubbliche di informazione della cittadinanza!»
Resta infine sulla carta il progetto di sviluppo delle 15 Case della Salute di tipo A (bassa intensità assistenziale) da attivare ex novo sul territorio regionale. Al momento non è partito neppure il primo step di questo percorso, che prevedeva l’attivazione di 5 strutture nei capoluoghi di Provincia.
Le Federazioni dei pensionati hanno poi illustrato l'impatto che l'intesa tra Governo e Confederazioni nazionali del 28 settembre scorso sulla previdenza produrrà sui pensionati marchigiani. L'intesa prevede misure che saranno inserite nella prossima Legge di Stabilità (per un valore complessivo di circa € 6 miliardi in tre anni) e che produrranno i loro effetti già nel 2017, a partire dalla modifica dell'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva).
Rispetto a quest'ultima viene ampliata la platea dei beneficiari, incrementando il limite di reddito necessario, che passa da 9.786,86 € (circa 750 € mensili) a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili) e incrementato l'importo per coloro che finora hanno percepito il beneficio.
Nel 2016, nelle Marche, la somma aggiuntiva è stata erogata a 70.494 pensionati (2.127 milioni in Italia), per un valore complessivo di quasi € 29 milioni (quasi € 850 milioni in Italia). I pensionati marchigiani con età superiore a 64 anni e reddito pensionistico compreso tra 0 e 750 € lordi mensili sono 76.099 (dati Inps 2014). Quelli con reddito pensionistico compreso tra 750 e 1.000 € lordi mensili sono 46.837.
«In base a queste considerazioni - conclude il Segretario della FNP Cisl Marche Dino Ottaviani - si può stimare che 43.500 pensionati marchigiani potrebbero essere interessati dall’estensione del beneficio. Quindi circa 119.500 pensionati marchigiani beneficeranno complessivamente dell'accordo».