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29/09/2011 Buongiorno Marche: parliamone con Stefano Mastrovincenzo
Venerdì 30 SETTEMBRE,  riprende per la stagione televisiva 2011/2012, PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHE   a BUONGIORNO MARCHEdalle ore 9,00 alle ore 9,30 in diretta su èTV MARCHE ed in  contemporanea streaming su  http://www.etvmarche.it/news.php e su RADIO CENTER MUSIC 99,100FM,interverrà STEFANO MASTROVINCENZO,segretario generale CISL MARCHE. Si parlerà di  lavoro,   in particolare delle vertenze aperte nella Regione, da Merloni a Fincantieri, e delle ricadute locali della Manovra Anticrisi .Siete invitati a partecipare  via sms al 3493918169 inviando, durante la diretta, richieste di chiarimento ed  opinioni .
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29/09/2011 La CISL di Pesaro - Urbino si mobilita
Nel quadro delle mobilitazioni  avviate dalla Cisl nazionale,  la  Cisl di Pesaro – Urbino organizza per giovedì 29 settembre l’Assemblea provinciale dei quadri e dei delegati alle ore 15.00 presso la Sala Montefeltro  - Quartiere Fieristico via delle Esposizioni n. 33 – Campanara di Pesaro per ribadire  la propria  valutazione negativa sulle recenti manovre del Governo, in special modo per le conseguenze che si manifesteranno sotto il profilo dell’equità sociale.La Cisl sostiene, infatti, che per  risanare il  Paese  e risolvere i molteplici problemi  che l’affliggono  occorrono risorse per  la salvaguardia del lavoro e il rilancio dello sviluppo  nel segno della coerenza, della responsabilità e dell’equità.All’Assemblea parteciperà il  Segretario Generale della USR Marche  Stefano Mastrovincenzo ed il Segretario Nazionale Liliana Ocmin.
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28/09/2011 Rappresentare è costruire insieme un senso comune
Intervista a Raffaele Bonanni, Segretario Generale CislIntervista a Franca Porto, Segretario Generale Cisl VenetoIntervista a Maurizio Bernava, Segretario Generale Cisl SiciliaLunedi 26 e martedi 27 settembre la Cisl delle Marche si è riunita a Gualdo Tadino per l’ormai consueto seminario di approfondimento che riapre i lavori dopo la pausa estiva.Circa 80 tra dirigenti, quadri, sindacalisti e operatori si sono trovati a riflettere sulla rappresentanza, tema quanto mai attuale in un tempo di crisi e di profonde trasformazioni del contesto economico e del tessuto sociale italiano e globale.Cambiano gli scenari internazionali, con alcuni stati sovrani europei messi in seria difficoltà dai movimenti dei mercati finanziari. Proprio la finanza acquista una predominanza netta sull’economia, che a sua volta governa una politica sempre meno legata all’etica.Viene meno la centralità della persona all’interno di una crisi di civilizzazione che sbriciola i legami sociali e il valore dello stare insieme.In questo contesto anche il sindacato rischia di essere visto come un pezzo d’establishment, col rischio di pagare un prezzo alto sotto il profilo della credibilità.Allo stesso tempo però la necessità di “restare” e presidiare il territorio è confermata ogni giorno nelle sedi e nei luoghi di lavoro, dove le molteplici problematiche della gente si traducono in domande a volte “improprie” alle quali il sindacalista spesso fatica a rispondere.«Nessuno ci ridarà i contesti del passato anche recente - ha affermato il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - e la rappresentanza non può limitarsi a raccogliere i problemi sul territorio ed elevarli, né a condurre a tutti i livelli dell’organizzazione una linea elaborata più in alto. Rappresentare significa “costruire consenso”, che è un senso comune elaborato insieme. E' questa l'unica chance per aspirare ad essere una forza che non si rassegna al declino ma che orienta il cambiamento, trasformando dall’interno la società e la politica».Durante il Seminario si sono succeduti gli interventi del Segretario generale del Focsiv Sergio Marelli, di Stefano Tomelleri (sociologo dell’Università di Bergamo) e dei Segretari generali della Cisl del Veneto Franca Porto e della Cisl siciliana Maurizio Bernava.In conclusione dei lavori è intervenuto il Segretario generale Raffaele Bonanni, che ha sottolineato l’importanza di esercitare una rappresentanza che, tenendo conto dei fattori di contesto, sia in grado di anticipare i cambiamenti “andando incontro” ai problemi per superarli, piuttosto che arroccandosi a difesa di posizioni e schemi ormai desueti.
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26/09/2011 Un Seminario della Cisl marchigiana.
La Cisl delle Marche si dà appuntamento in Umbria e propone un seminario di approfondimento rivolto ai  propri rappresentanti sindacali che operano sul territorio regionale.  Si aprirà domenica 25 settembre con l'adesione e la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia - Assisi alla quale sarà presente con uno striscione  "Noi vivremo del lavoro". La nutrita delegazione proseguirà i lavori a Gualdo Tadino dove si confronterà sui temi della rappresentanza. "A NOME DI CHI? Volti, luoghi, percorsi, soggetti della rappresentanza in un tempo di crisi" questo il titolo e il filo conduttore che guiderà i sindacalisti che avranno modo  di ragionare e approfondire i temi con la presenza e la testimonianza di altre realtà sindacali regionali, come la Cisl Veneto e la Cisl Sicilia.  Dal nord al sud d'Italia le nuove criticità sociali ed economiche verranno raccontate e messe a confronto.
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25/09/2011 La Cisl Marche alla marcia della pace
LE FOTO DELLA MARCIA Un numeroso gruppo di sindacalisti della Cisl Marche ha partecipato domenica 25 settembre 2011 alla   Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. Il tema della pace è uno dei punti fondanti dello Statuto della Cisl , che è  presente al Tavolo delle associazioni che promuovono la marcia . "Viviamo in un tempo in cui sorgono nuove istanze di giustizia da parte dei popoli; in un tempo in cui, sotto i colpi di una finanza predatoria e sregolata, si profilano rotture della coesione sociale; in un tempo in cui si combattono guerre per le fonti di energia e di acqua; in un tempo in cui si manifestano conflitti tra "poveri" per il diritto al lavoro e ad un lavoro dignitoso. – dichiara Stefano Mastrovincenzo , Segretario  Generale Cisl Marche - Per questi e altri motivi va rinnovato il nostro impegno per la Pace; partecipiamo alla Marcia Perugia-Assisi con  tante altre realtà della società civile per ascoltare, parlare, camminare, costruire insieme un pezzo di futuro.” A 50 anni dalla prima Marcia organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961. Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia ore 9.00 - Giardini del FrontoneAssisi ore 15.00 - Rocca Maggiore Per adesioni, comunicazioni e informazioni: Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it - www.perlapace.itCi sono persone che meritano la tua e la nostra attenzione. Giovani che non riescono a trovare un lavoro, altri che vivono nella precarietà, ragazze e ragazzi che non si possono permettere di studiare, persone che si sentono uno zero perché nessuno le ha mai valorizzate, gente intimidita e ricattata dalle mafie e dalla criminalità organizzata, famiglie che faticano ad arrivare alla terza settimana, gente senza casa, persone che pagano le tasse nel nostro paese a cui neghiamo i diritti di cittadinanza, operai che muoiono sul lavoro, anziani soli e abbandonati, giovani che perdono la vita per difendere i diritti umani, bambini strappati all’infanzia e alle proprie famiglie, donne violentate, abusate e sfruttate, persone terrorizzate dalla guerra e dalla violenza, gente che muore ammazzata in carcere, altra che muore nel deserto o nel Mediterraneo cercando di sfuggire alla guerra, alle persecuzioni e alla miseria. Ci sono donne, bambini e uomini a cui non viene nemmeno riconosciuta la dignità di esseri umani, che sopravvivono in condizioni drammatiche senza pace né giustizia. Per loro e con loro, in nome di tutte le vittime e dei loro familiari, della dignità e dei diritti di ogni persona, ti invitiamo a marciare per la pace e la fratellanza dei popoli il 25 settembre 2011 da Perugia ad Assisi, lungo la strada tracciata cinquant’anni fa da Aldo Capitini. Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza. Ti invitiamo a camminare insieme perché libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno. E, se vogliamo provocare un nuovo futuro, dobbiamo superare ogni forma d’indifferenza, di individualismo, di inerzia e di rassegnazione. Ognuno di noi deve stare dentro la storia da protagonista, con la propria coscienza, sensibilità e responsabilità. Ti invitiamo a camminare insieme per rimettere al centro della nostra società i valori della nonviolenza, della giustizia, della libertà, della pace, dei diritti umani, della responsabilità e della speranza, perché vogliamo riscoprirne il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura, per dire basta alla manipolazione e allo stravolgimento delle parole, perché la guerra è guerra anche quando la si chiama in altro modo e le ingiustizie restano ingiustizie anche quando sono coperte dalle menzogne e dal silenzio mediatico, perché vogliamo una Rai e un’informazione di pace. Ti invitiamo a camminare insieme perché vogliamo dire forte e chiaro ai rappresentanti di tutte le istituzioni che a ciascuno di questi valori debbono corrispondere azioni politiche concrete, un’agenda politica che parte dai quartieri dove viviamo fino all’Europa e all’Onu, che la Costituzione, la Dichiarazione Universale dei diritti umani e la Carta dei Diritti dell’Unione Europea non sono belle parole ma la bussola da seguire per uscire in tempo da questa gravissima condizione. Ti invitiamo a camminare insieme perché, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo difendere e attuare la nostra Costituzione e ricordare a tutti che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ti invitiamo a camminare ancora una volta insieme, come fece Aldo Capitini nel 1961 e come in questi cinquant’anni abbiamo rifatto tante volte, perché crediamo nella nonviolenza come metodo e stile di vita, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia, perché crediamo che la nonviolenza sia “per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”. Negli ultimi decenni sono già state sprecate tantissime opportunità e risorse. Ma quello che ieri era desiderabile oggi è diventato necessario e urgente. Per questo c’è bisogno di una tua e nostra diversa assunzione di responsabilità. Entra a far parte della soluzione. Vieni, domenica 25 settembre 2011, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. * * * Nell’idea di “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.” (articolo 1 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)Tavola della pace, Movimento Nonviolento Perugia, 10 giugno 2010
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23/09/2011 Solidali con la Direzione Provinciale del Lavoro
 Tutta la CISL di Macerata e, soprattutto, il comparto della Funzione Pubblica, esprimono la propria solidarietà agli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di Macerata, vittime di un'aggressione che li ha visti oggetto di minacce di morte. Dei tre operai sorpresi dagli ispettori solo uno era dipendente dell’azienda calzaturiera, sebbene temporaneamente dirottato al cantiere. Gli altri due erano a tutti gli effetti lavoratori in nero.  Un episodio grave che dimostra ancora una volta come una delle più pericolose conseguenze della crisi sia il ricorso crescente al lavoro nero, che tanti rischi comporta per la salute e la sicurezza dei lavoratori.  La DPL di Macerata si è fin qui distinta per la quantità e la qualità del lavoro svolto, per l’eccellente competenza dei lavoratori e per la collaborazione con le parti sociali, che ha portato a protocolli ed intese delle quali beneficiano imprese e lavoratori. Invitiamo la DPL a perseverare nel suo impegno, non lasciandosi intimidire ed anzi intensificando i controlli per evitare che “prendano piede” pratiche pericolose. Le evidenti ed innegabili difficoltà delle nostre imprese e il rischio concreto di licenziamenti non possono in alcun modo rappresentare una giustificazione per scorciatoie illegali e pericolose, a rischio di vedere moltiplicarsi episodi tragici come quello che in mattinata ha coinvolto un operaio della Quadrilatero. Questo episodio risulta tanto più' vile ed odioso in questo momento in cui la politica e' lontana dai lavoratori pubblici, umiliati e classificati come fannulloni. La recente manovra finanziaria apre le porte ad un possibile depotenziamento di un ente pubblico, la DPL,  che funziona e che offre un ottimo servizio ai cittadini. Rispetto alla precedente normativa che prevedeva l'ingresso delle DPL nella Casa Del Welfare (cosiddetto SuperInps), insieme ad INPDAP, INPS, INAIL, ora, l'Amministrazione, a livello centrale, potrebbe optare per "l'accorpamento" degli uffici con la Prefettura. E' un rischio che non possiamo correre. Per l'attività delle DPL, l'unica scelta logica ed efficace è "aderire" alla Casa del Welfare, dove il cittadino, che ha necessità di servizi in materia di lavoro, previdenza e assistenza, troverebbe, in un'unica sede, tutti gli uffici competenti.  Siamo convinti, su questo tema, di esprimere e rappresentare l'interesse dei cittadini e dei lavoratori
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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22/09/2011 L'accordo che rilancia le relazioni sindacali e la contrattazione
E’ stato sottoscritto in via definitiva l’Accordo Interconfederale – già siglato in data 28 giugno 2011 -  tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Nell’accordo si conferma la comune volontà di far applicare compiutamente tutte le norme  previste nell’intesa e viene anche manifestato l’impegno affinché tutte le rispettive strutture ai vari livelli si attengano a quanto concordato. E’ stata inoltre ribadita l’autonoma determinazione delle parti nella trattazione delle materie inerenti le relazioni industriali e la contrattazione.L'ACCORDO INTERCONFEDERALE di mercoledì 21_09_2011SPECIALE RASSEGNA STAMPA
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22/09/2011 «Sui tagli della politica chiediamo segnali concreti»
«Buoni gli intenti, ma sulla pratica nulla da fare. Ora basta!». Gridano irritati e indignati i  sindacati Cisl e Uil delle Marche.  Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche,  appare rammaricato e sconcertato sulla frenata fatta dall'aula consiliare regionale sul taglio ai costi della politica: «La discussione sul taglio sembrava ben avviata ed è stato un grosso errore non dare segnali concreti ai cittadini con una proposta che davvero può rendere le Marche la regione più virtuosa d'ltalia. Spero che una proposta arrivi subito e non tra un mese. Noi sindacati, oggi (ieri per chi legge) abbiamo passato la giornata a cercare una soluzione per Fincantieri. I politici dovrebbero fare lo stesso per le il taglio delle loro indennità. Si riuniscano e stiano a discutere anche tre giorni, se necessario. Istituti come il vitalizio in questo momento sono incomprensibili e vanno aboliti».La Rassegna Stampa
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22/09/2011 Fincantieri: un passo avanti.
Cgil, Cisl e Uil Marche, le strutture sindacali  regionali e territoriali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Rsu dello Stabilimento di Ancona, Regione, Provincia,Comune e Confindustria Ancona hanno sottoscritto ieri in tarda serata il verbale di incontro per la ripresa dell'attività della Fincantieri di Ancona. Un documento necessario per dare uno scatto in avanti rispetto alla situazione di staticità nella quale versa da mesi il cantiere. Non mancano comunque, da parte del sindacato, parole di preoccupazione nei confronti degli esuberi dichiarati dall'azienda e dei lavoratori dell'indotto.«Il sindacato ha sempre sostenuto la triplice missione produttiva del porto di Ancona, quella produttiva, quella turistica, quella commerciale; vogliamo che il lavoro torni nel cantiere anconetano e ieri abbiamo dimostrato la disponibilità al confronto; ci auguriamo che tutti gli interlocutori si presentino al tavolo senza pregiudiziali, avendo a cuore solo il futuro dell’azienda e delle migliaia di persone e famiglie che a quel lavoro sono legate» ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche.«Un passo importante  aver sottoscritto il verbale d’incontro  perché  impegna ufficialmente l’azienda nell’acquisizione di una commessa per il cantiere navale di Ancona. Nonostante gli impegni aziendali di un eventuale ricollocamento interno, si prospetta una trattativa complicata perché viziata da una dichiarazione di esuberi»  afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale FIM Marche . «Dobbiamo aver ben presente che il futuro di Fincantieri passa attraverso un percorso di efficientamento  aziendale complessivo.  La ripresa del lavoro non dovrà pregiudicare l’impiego delle maestranze dirette, anche se sarà una valida prospettiva per tanti lavoratori dell’indotto che sono i più penalizzati dalle minori tutele previste dagli ammortizzatori sociali.”Il VERBALE D'INCONTRO di mercoledì 21 settembre 2011La RASSEGNA STAMPA
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21/09/2011 Edilizia: appalti pubblici e ribassi
Le notizie sulle infiltrazioni della camorra nella provincia  di Pesaro – Urbino e in particolare nel settore dell’edilizia ha suscitato molto scalpore nell’opinione pubblica. “Per gli addetti ai lavori questo fatto - sottolinea il Segretario Territoriale Filca – Cisl Giovanni Giovanelli -  invece è la punta di un iceberg: gli appalti pubblici vengono aggiudicati da imprese spesso provenienti da zone ad alta densità camorrista e  con ribassi che vanno  dal 26 % al 40% sino a raggiungere anche il 44% di ribasso”.  L’importo degli appalti, in molti casi,  supera  abbondantemente  l’importo del milione di euro  e le opere da realizzare richiedono un significativo impiego di  manodopera e materiali.  “Non è possibile aggiudicarsi – continua Giovanelli - appalti con ribassi così elevati perché ciò significa automaticamente il non rispetto delle norme  in termini di manodopera ed adempimenti contributivi, fiscali, previdenziali e la mancanza di qualità nella realizzazione delle opere, basti vedere cosa è successo nella realizzazione della scuola elementare di Borgo Santa Maria”.La Filca Cisl chiede quindi maggiore attenzione  su alcuni elementi per evitare tali infiltrazioni, in primo luogo  la richiesta del DURC  (Documento Unico Regolarità Contributiva) da parte delle stazioni appaltanti:  nella provincia di Pesaro – Urbino vengono fatte lavorare imprese a cui non è richiesto il documento che attesta la regolarità previdenziale e retributiva. In secondo luogo l’aggiudicazione di appalti per specifici lavori di edilizia a ditte che non applicano il contratto dell’edilizia ma che applicano contratti anomali come quello delle cooperative di servizi sociali.La Filca Cisl chiede pertanto l’immediata attivazione del tavolo tecnico, come previsto dal protocollo firmato in prefettura  lo scorso 3 marzo, per il monitoraggio degli appalti pubblici e un profondo senso di responsabilità civile a tutti i livelli affinché in questo periodo di crisi il poco lavoro che c’è sia  eseguito nel rispetto delle norme e delle leggi.
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21/09/2011 Un nuovo umanesimo del lavoro
Quali conseguenze sta portando, sul nostro territorio, la crisi che é tornata a flagellare il mercato del lavoro? Quali mosse (finanziarie, politiche e soprattutto etiche) per contrastarla? Lo domandiamo a Marco Ferracuti, segretario provinciale della Cisl di Macerata. I dati riferiti al primo semestre del 2011 confermano in toto questo momento di difficoltà?Purtroppo non vogliamo certo essere allarmisti, ma sarebbe falso ostentare positività. Serve piuttosto prendere consapevolezza dei reali problemi per analizzarli e ricercare soluzioni. Guardando ai dati, anzitutto è significativo quello riguardante la cassa integrazione: nel primo semestre del 2011 le ore di cassa integrazione utilizzate nel nostro territorio sono state 2520, che equivalgono ad oltre 2000 persone della nostra provincia che in questi sei mesi non hanno lavorato perché quell'azienda non aveva bisogno di quel numero di lavoratori. Riguardo poi alla mobilità, i lavoratori che sono stati licenziati dalle aziende nel settore privato nei primi sei mesi del 2011 sono stati 1061. Nelle liste di mobilità attualmente abbiamo 4300 iscritti: per fare una comparazione, nel 2001 (un anno florido nel nostro territorio) ne avevamo solo 150. Gli iscritti alle liste sono il 2% inmeno rispetto all'anno scorso, ma il 57% di quelli che ne sono usciti lo hanno fatto perché sono decaduti i termini, di iscrizione, non perché abbiano trovato un nuovo lavoro. Mi permetto di sottolineare che un’azienda è incentivata ad assumere un lavoratore iscritto nelle liste poiché godrebbe di diversi benefici: ciò vuol dire che quel 57% ora non gode più di questa "dote", e quindi ha maggiore difficoltà di ricollocamento nel mondo del lavoro. E la conseguenza più pericolosa per questi lavoratori è che, vista la loro fragilità, cedano al "ricatto" del lavoro nero. Tornando ai dati, notiamo che "in ingresso" solo il 10% delle assunzioni sono state a tempo indeterminato, con tutto quello che ne consegue in termini di precarietà del lavoro.Quali potrebbero essere le soluzioni da trovare in sinergia con Enti e Istituzioni pubbliche?Anche le nostre Istituzioni stanno vivendo un momento difficile, ma siamo certi che dobbiamo tutti avere la forza di scegliere e di saper discernere su quale futuro e su quali settori vogliamo puntare, senza abbandonare quelli tradizionali che sono comunque un nostro punto di forza. Qui dunque rientra l'esigenza di rinnovare la formazione dei lavoratori, in particolare dei giovani, e di saper agevolare i processi di cambiamento e di creatività del mercato del lavoro. I soldi pubblici e quelli privati degli Istituti di credito debbono dunque essere orientati su un progetto di sviluppo condiviso. Su questa direzione cercheremo di lavorare in sinergia, ad esempio, con la Provincia: il presidente Pettinari, infatti, ha convocato entro settembre un tavolo di confronto sulla crisi e sul mondo del lavoro per valutare le varie soluzioni da adottare.Sente anche lei concreta per il nostro territorio la necessità espressa più volte dal Santo Padre di rimettere al centro dell'economia la persona e la sua dignità?Personalmente e anche come Cisl siamo totalmente in accordo con quanto ha espresso Papa Benedetto XVI. Siamo convinti che questo periodo di grande crisi possa trovare una soluzione soltanto rifondando un nuovo umanesimo del lavoro, dove non sia più il profitto ma la persona al centro degli obiettivi dell'azienda. La fragilità di chi non ha lavoro o di chi è instabile si riversa infatti anche sul vissuto personale e sociale del lavoratore: a un dramma che condiziona soprattutto la vita familiare. L'unico modo per tornare a crescere a dunque restituire dignità e rispetto ai lavoratori: ciò li porterebbe certamente a dare il meglio di loro stessi e garantirebbe una ripresa occupazionale. Se non cambiamo modello purtroppo non supereremo questa crisi e produrremo piuttosto la società che aberriamo: meno ricchi ma sempre più ricchi e molti più poveri sempre più poveri.
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20/09/2011 Pensionati Marche: Organizzazione, Proselitismo, Formazione
Un percorso che ha impegnato tutte le strutture del sindacato pensionati Cisl delle Marche. Sulla base delle linee guida elaborate dagli organismi nazionali, nei mesi di Luglio e Settembre il gruppo dirigente ha sviluppato un intenso dibattito condizionato dalle implicazioni della grave crisi economica che ha investito i Paesi europei e in particolare l’Italia. Le assemblee Territoriali di Pesaro, Ascoli-Fermo, Macerata e Ancona hanno concluso i lavori con importanti documenti sulla base delle relazioni e del dibattito arricchito dai contributi dei Segretari  delle Unioni Territoriali e dal segretario nazionale Arnaldo Chianese. La situazione del paese e le misure adottate dal Governo rappresentano una situazione imprevista destinata ad incidere profondamente nella  strategia del sindacato e nella stessa struttura organizzativa. Si presentano problemi complessi che incidono profondamente nelle condizioni di vita dei lavoratori e pensionati. Si prospettano situazioni che non hanno riscontro nella esperienza del sindacato del dopoguerra. Le crisi aziendali, con i pesanti riflessi sull’occupazione, le difficoltà di bilancio degli Enti locali, e le conseguenze sulla disponibilità dei servizi sociali,  incidono profondamente sui bilanci delle famiglie. La disoccupazione giovanile  e il precariato nei rapporti di lavoro mostrano situazioni drammatiche nel settore previdenziale. Sono  condizioni sociali inedite che hanno proposto alle assemblee organizzative  argomenti che travalicano il tradizionale ruolo dell’impegno di metà mandato, rivolto ad una verifica della  struttura dell’organizzazione. I settori di impegno: la funzionalità dell’organizzazione, il proselitismo, la formazione, la preparazione dei dirigenti preposti alla contrattazione territoriale, esigono nuove modalità operative in aggiunta alla generosa disponibilità del quadro dirigente. Il dibattito sviluppato nelle assemblee ha posto la centralità dei servizi per gli iscritti nella strategia del sindacato,  per corrispondere alle nuove esigenze dei pensionati e delle loro famiglie determinate dalla crisi economica del paese. Altrettanta attenzione è stata posta all’attività del volontariato, con il sostegno dell’Anteas e il protagonismo delle donne, una risorsa troppo spesso marginalizzata. L’assemblea regionale ha quindi il compito di dare organicità alla ricchezza dei contributi emersi, e definire la nuova struttura del sindacato pensionati, che rappresenta un patrimonio molto importante per tutta la Cisl. Il Segretario Generale Mario Canale è consapevole dell’importanza dell’appuntamento del 5 ottobre:«La nuova Segreteria intende definire la strategia e apportare quelle modifiche strutturali per consentire alla Fnp di rappresentare un riferimento autorevole per tutte le fragilità sociali oltre a contribuire al potenziamento della Cisl nelle Marche».
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20/09/2011 Anolf contesta lo striscione di Forza Nuova
Di fronte alla manifestazione, ci auguriamo autorizzata, di ieri mattina da parte di un gruppo di manifestanti di Forza Nuova rimaniamo davvero sgomenti. Ai manifestanti ricordiamo che gli stranieri contribuiscono alla produzione del Prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008) e che con i loro contributi, dei quali spesso non godono, pagano le pensioni di cui stiamo godendo noi. Né si può dire che nei loro confronti ci sia un atteggiamento buonista, se pensiamo ai recenti possibili rifugiati respinti in mare aperto e rimandati nelle prigioni libiche. Lo stesso recentissimo decreto flussi si limita in realtà ad autorizzare un esiguo numero di ingressi legato per lo più alle necessità di cura familiare degli italiani. Sono infatti gli immigrati a farsi carico di vecchi e bambini che altrimenti sarebbero privi di assistenza: non ci risulta che ci siano molte badanti a tempo pieno italiane o fornite dall’assistenza pubblica. Per non parlare delle peripezie e dei costi che i 34.000 stranieri residenti nella provincia di Macerata devono passare per un rinnovo del permesso di soggiorno, assurdamente legato ad un lavoro che è sempre più precario e che comporta una spesa di circa 72 euro.  “Se abbiamo chiesto per gli italiani giustizia e rispetto, altrettanto dobbiamo fare per chi immigranel nostro paese”, queste parole pronunciate già nel 1990 nel corso della prima conferenza nazionale dell’immigrazione, andrebbero ricordate ancora a questi nostri manifestanti dalla memoria corta che hanno già dimenticato il passato di immigrazione dei loro nonni e l’attuale realtà di immigrazione all’estero degli scienziati e ricercatori italiani".
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19/09/2011 Poltrona Frau, a rischio il made in Italy
La dirigenza della Poltrona Frau Group ha ufficializzato l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in uno stabilimento sito in Romania. La decisione coinvolge da subito 45 dipendenti attualmente impiegati nello stabilimento di Cassina. Ma nel giro di due anni, spostando in Romania tutta la cucitura - per un totale di 64.000 ore - saranno coinvolte anche 24 aziende terziste operanti nella Provincia di Macerata.In un comunicato stampa unitario le Federazioni di Categoria di Cisl e Cgil (rispettivamente Filca e Fillea) definiscono «assurdo che il marchio di Poltrona Frau, emblema del made in italy, possa essere rovinato da una delocalizzazione in Romania, con ripercussioni drammatiche sia per l’occupazione locale che per  l’immagine di Poltrona Frau in Italia e nel mondo».Stando ai conti dei sindacati il presunto risparmio sullo stabilimento di Tolentino sarà pari a 400 mila euro, quando il solo Amministratore Delegato, Dario Rinero, nel 2009 a incassato 1 milione di euro e nel 2010 ha percepito 1.567.000 euro di cui 800.000 per bonus ed incentivi. I manager sono aumentati dai 29 di dicembre 2008, prima della nomina di Rinero, ai 36 di giugno 2011; gli operai sono diminuiti dai 606 di dicembre 2008 ai 492 di giugno 2011. Quindi aumentano le spese ed i compensi per la dirigenza a scapito dell’occupazione e del prodotto. Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una decisione inaccettabile perché mette a rischio l’intero distretto della pelletteria di Tolentino, all’interno del quale la cucitura è una specialità che garantisce l’eccellente qualità del prodotto». «Le competenze maturate e tramandate all’interno di questo settore – prosegue Ferracuti -  rappresentano un patrimonio enorme, sia economico che culturale, di fatto “svenduto” senza tenere conto delle quote di mercato che verranno perse a causa della peggiore qualità della produzione».Ferracuti rivolge infine un appello  alla proprietà della Frau e  in particolare alla famiglia Montezemolo - «che non può non rendersi conto di come questa scelta dissennata danneggerà gravemente l’azienda, i cui prodotti non potranno più fregiarsi di quel titolo – il made in Italy – di cui proprio i Montezemolo ambiscono ad essere promotori in tutto il mondo».Previsto per domani un incontro con il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari.
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16/09/2011 «Il mio impegno per la scuola»
LE FOTO Anna Bartolini, fanese di 44 anni, è la nuova segretaria regionale della Cisl Scuola. Alle spalle una lunga militanza nel sindacato. Obbiettivo primario “la salvaguardia dell’occupazione”. La Cisl Scuola delle Marche ha una nuova segretaria. Dopo Francesca Conti,  che ha guidato il settore della Cisl Scuola regionale dal 2001 e che ha  lasciato l’incarico per pensionamento, il Consiglio Generale della scuola che si è tenuto oggi (ieri per chi legge ndr) all’Hotel Touring di Falconara, alla presenza del segretario nazionale Francesco Scrima, ha nominato al vertice della categoria Anna Bartolini. Nata a Fano quarantaquattro anni fa, laureata in pedagogia, docente di scuola primaria, la Bartolini ha alle spalle una lunga militanza iniziata nel 1985 con l’entrata nel Sinascel (Sindacato nazionale scuola elementare e materna) prima che diventasse, negli anni successivi, Cisl Scuola.  Dopo aver ricoperto diverse cariche nell’ambito territoriale, dal 1993 è componente del Consiglio Regionale di categoria e dal 2005 è stata eletta nel Consiglio Nazionale. «Assumo con soddisfazione questo importante incarico – ha dichiarato Anna Bartolini - agli inizi di anno un scolastico che si apre mentre il Paese fa i conti con una gravissima emergenza economico-finanziaria. Se non ci si può sottrarre ad una inevitabile stagione di rigore e sacrifici, va detto che per la scuola è davvero difficile individuare margini ulteriori di intervento dopo quelli pesantissimi sopportati nell’ultimo triennio». Il nuovo segretario regionale della Cisl Scuola ricorda come il mondo dell’istruzione abbia dovuto sopportare “un piano di tagli agli organici che nelle Marche ha ulteriormente aggravato e peggiorato le condizioni di lavoro del personale docente e ATA, condizionando in negativo anche importanti processi di riforma da tempo attesi”. Dunque per il prossimo periodo obbiettivo prioritario “sarà quello di riaffermare che alla scuola non si può più togliere nemmeno un posto di lavoro”. Se la situazione degli organici nelle scuole marchigiane è pesante, il nuovo anno scolastico fa registrare una nota positiva grazie al piano di assunzioni che ha permesso di stabilizzare nella nostra regione  864 docenti precari e 1053 unità di personale amministrativo ed ausiliario. Una conquista che la Cisl Scuola rivendica “con orgoglio, ottenuta grazie alla  capacità della nostra organizzazione di  rivendicare, confrontarsi e fare accordi”. Per l’immediato futuro altre priorità saranno “la continuità a questo piano triennale di assunzioni, così come definito nell’intesa sottoscritta, il confronto con la Regione  per la ristrutturazione della rete scolastica”. Insomma pur non nascondendo le difficoltà del momento Anna Bartolini è pronta ad accettare le prossime sfide per chiedere a chi amministra la nostra scuola “di attivare un autentico dialogo sociale e di recuperare il senso e la prospettiva di una vera politica scolastica al servizio dei cittadini e del Paese”.
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16/09/2011 Assemblea territoriale dei pensionati a Macerata
Giovedi 15 settembre si è svolta l'Assemblea territoriale dei pensionati Cisl di Macerata. L'Assemblea è un'occasione per riflettere, a due anni dal prossimo Congresso provinciale, sulle problematiche e sulle prospettive organizzative del sindacato dei pensionati. Erano presenti il Segretario generale dei pensionati Cisl delle Marche Mario Canale e il Segretario nazionale Arnaldo ChianeseL'Assemblea ha approvato un documento conclusivo.
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15/09/2011 «Il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza»
15 settembre 2011 «Troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza» ''La manovra e' troppo concentrata sulle entrate e quindi sulle ulteriori tasse, mentre il Paese ha bisogno di tagliare le spese superflue che producono sprechi e inefficienza». Commenta così la manovra appena licenziata dal Parlamento il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni oggi a margine di un incontro sindacale a Magnano in Riviera (Udine). «Il Governo e lo stesso Parlamento fanno fatica a entrare in questa logica, soprattutto perche' i partiti vogliono difendere i propri presidi e i loro domini, che sono le municipalizzate, che anziché essere controllate e dirette dalla politica come dovrebbe essere, sono 'gestite' dalla politica. E questa e' una anomalia grandissima in tutta Europa». "Per crescere bisogna fare tutto quello che serve a ottimizzare la spesa» ha aggiunto Bonanni ricordando che il Paese ha bisogno di investimenti, privati e pubblici. «Bisogna sfruttare al massimo quello che si ha. E' inutile chiedere altri fondi che non ci sono. Noi riteniamo che sia indispensabile lottare contro gli sprechi e le inefficienze. Spero - ha concluso - che nel Paese cresca questa consapevolezza''. Il documento della CISL Nazionale
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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15/09/2011 FIAT/POMIGLIANO "La nuova Panda risposta alla crisi e ai detrattori di casa nostra"
13 settembre 2011. La presentazione della nuova Panda al salone dell'automobile di Francoforte è un fatto importante in particolare per i lavoratori di Pomigliano e del sindacato metalmeccanico italiano. Lo dichiara Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl. "È il segno tangibile della bontà degli accordi che hanno consentito la rinascita dello stabilimento campano con impianti produttivi modernissimi.Dal prossimo 3 novembre, infatti, altri 700 operai e 150 impiegati saranno chiamati al lavoro per iniziare la produzione di serie che, a regime, sarà di 1087 vetture giornaliere ed occuperà tutti i cinquemila addetti. In quest'Italia che sembra essersi trasformata, purtroppo, nel paese delle chiacchiere la vicenda di Pomigliano segna invece un punto di concretezza e di smentita ai molti detrattori e profeti negativi che parlavano di inganni.La Fim, che insieme agli altri sindacati firmatari ha consentito ciò, ritiene ora indispensabile rendere concreti anche gli altri accordi del progetto Fabbrica Italia come miglior risposta alla pesante crisi che investe questo pezzo importante dell'industria nazionale."La RASSEGNA STAMPA
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14/09/2011 «Al tavolo dei doni ho messo i guanti da lavoro e il cappello da delegata sindacale»
La giornata di domenica con il Santo Padre è stata veramente un gran dono! Mi rendo conto di avere un gran limite quello di non riuscire a trovare termini adeguati che dimostrino ciò che realmente mi ha dato questo evento, a dir poco emozionante, dove i sentimenti eccedono il significato delle parole. E’ stata una bellissima opportunità anche nel rapporto tra noi delegati , nello stare insieme è scaturito un costruttivo e bel confronto, indubbiamente i problemi ci accomunano fino a sfiorare l’empatia. Difficilmente si riesce a leggere in chi ci ascolta sincera comprensione, ecco domenica nel Congresso Eucaristico Nazionale ho assaporato questo miracolo. Un’ istituzione mondiale ecclesiastica che scende a noi nella figura del Papa, è per credenti e non un segnale veramente forte, certo che ci siamo riportati a casa le preoccupazioni che avevamo, ma da quest’incontro personalmente ho ricavato un ulteriore incoraggiamento che mi induce a perseverare nei valori in cui credo. La grande sfida è che il meraviglioso evento continui, non si archivi tra i ricordi, bensì si maturi la consapevolezza di farsi carico concretamente dei problemi abbattendo gli sterili dibattiti , preferendo più impegno e responsabilità perché giovani e famiglie intere, stanno perdendo le speranze, sono stanchi di aspettare e dicono:” basta non vogliamo più essere presi in giro!” Proprio per questo al tavolo dei doni riservati al Santo Padre, ne ho voluti mettere due anch’ io, i guanti da lavoro, che racchiudono tutto ciò che abbiamo; le nostre mani e la voglia di lavorare, e il cappello che mi contraddistingue come delegata sindacale, affinché coraggio e rabbia continuino ad essere basamenti resistenti a qualsiasi attacco, rivendicando e promuovendo azioni realistiche che generino l’ orgoglio dell’appartenenza. Claudia Mattioli
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14/09/2011 Le storie di crisi a pranzo con il Papa
a cura di Cinzia Castignani Gianluca Gianfelici 41 anni, in mobilità, ha lavorato per 11 anni alla Upper di Ancona, un’azienda a conduzione familiare, di produzione di mobili per ufficio, delegato sindacale della Cisl, vive a Osimo in provincia di Ancona. “A fine 2008 con la crisi che avanzava, l’azienda iniziò la sua inesorabile regressione produttiva. Finché il 26 Maggio 2011, dopo un periodo di cassa integrazione e uno sciopero, la situazione è precipitata e abbiamo ricevuto la notifica della cessazione dell’attività dell’azienda e il licenziamentodi tutti i 70 lavoratori. Dobbiamo ancora avere il pagamento di ben 6 mensilità oltre al TFR di fine rapporto”. Oggi Gianluca lavora con un contratto a tempo determinato con un’altra azienda, per un anno, e spera che gli venga trasformato a tempo indeterminato,non vuole rischiare di tornare ad essere un precario. Cristina Catorci,39 anni, insegnante di italiano e latino precaria dal 2003, vive a Osimo, in provincia di Ancona.”Un viaggio di 8 anni, che di anno in anno, fino ad oggi, mi ha fatto conoscere scuole diverse in cui “crescere”, mi ha fatto incontrare dirigenti da cui essere guidata, mi ha fatto collaborare con insegnanti esperti da cui imparare, mi ha fatto confrontare con insegnanti giovani con cui imparare a volte, però, ha anche rischiato di mettere in discussione la motivazione e l’entusiasmo e ha spesso incrementato un’insicurezza di fondo, in attesa che il sogno della nomina in ruolo, l’ElDorado di tutti i precari, si realizzi.”A Cristina, oggi è arrivato l’ennesimo incarico annuale, per quest’anno scolastico è andata bene! Pasquale Palmisano, 46 anni, cassaintegrato della Fincantieri di Ancona, delegato Fim Cisl, vive ad Ancona.“Lavoro in Fincantieri dal 1999. Sono arrivato ad Anconanel 1997,dallaprovincia di Taranto,al mio paese c’era poco lavoro, avevo due figli e volevo dar loro maggiori possibilità, quindi, decisi di trasferirmi ad Ancona e iniziai a lavorare con una ditta di Taranto che aveva preso in appalto dei lavori in Fincantieri.Qualche anno dopo, seppi che in Fincantieri stavano assumendo,un sogno per me.Feci la domanda, laprova d’arte, le visite mediche e fui assunto.Non mi sembrava vero, un posto statale e uno stipendio fisso e, come si dice da noi, il pane per la vecchiaia.Comprai casa,con un mutuo, arrivò anche la terza figlia, tutto perfetto.Qualche anno dopo ho iniziato a sentire,vedendo tante ingiustizie sopratutto nei confronti dei lavoratori delle ditte di appalto, la necessità di fare qualcosa per loro, d’altronde, pochi anni prima ero uno di loro. Decisi di darmi da fare e mi misi in lista per il rinnovo della Rsu e fui eletto.Ho cominciato a fare sindacato per la Fim-Cisl sette anni fa e siamo riusciti, a fare tanto per quei lavoratori che non avevano voce in capitolo e tante altre avremmo voluto fare, ma due anni fa è arrivata la crisi.Il mondo ci è caduto addosso. La sicurezza e il “pane per la vecchiaia”, hanno iniziato a sgretolarsi.Da due anni, siamo in cassa integrazione.Arrivare alla fine del mese, è, per tutti noi un grande problema. Le istituzioni,il governo e Fincantieri stessa, vivono nell’immobilismo più totale. Noi, nonostante tutto, non ci arrendiamo, stiamo continuando a tenere alta l’attenzione a tutti i livelli, perché 581 famiglie di operai diretti e 1500 famiglie dell’indotto, hanno diritto alla loro dignità, attraverso il lavoro e non attraverso gli ammortizzatori sociali”.Oggi è arrivata la notizia che Fincantieri si impegna a riprendere la produzione nello stabilimento di Ancona a partire da ottobre, grazie all'affidamento di nuove commesse, offrendo garanzie, anche per la ripresa dell'attività dell'indotto. E’ prevista una riorganizzazione dello stabilimento con un piano industriale, che l’A.D. Bono, presenterà ai sindacati il 21 settembre prossimo, ad Ancona. Nunzio Molaro 33 anni, cassaintegrato della Fincantieri, delgato della Fim-Cisl , vive ad Ancona. “Sono iscritto alla Fim Cisl da quando avevo 19 anni, l’età in cui ho iniziato a lavorare in varie fabbriche metalmeccaniche. Lavoro in Fincantieri dal 2005 e quando è arrivata la crisi devo dire onestamente che i primi mesi di cassa integrazione li ho vissuti come un momento di riposo, dopo 13 anni di duro lavoro . Ma poi, visto che il lavoro non arrivava, ho iniziato a preoccuparmi seriamente.E’ difficile arrivare alla fine del mese con la cassa, soprattutto se si ha famiglia”. Oggi Nunzio è pieno di speranza sulle prospettive che potrebbero aprirsi il 21 settembre nell’incontro per la presentazione del piano industriale per la ripresa della produzione del cantiere di Ancona, anche se permangono le preoccupazioni sul piano occupazionale. Giuseppe Primucci 53 anni, cassaintegrato della Accenture di Ancona, multinazionale di consulenza, servizi tecnologici e outsourcing,delegato sindacale della Fisascat Cisl dal 1978, vive ad Ancona.“Lavoro, anzi lavoravo da 30 anni nell’azienda che circa 8 anni fa, ha ceduto la sua amministrazione alla Accenture una multinazionale americana, con sedi in tutto il mondo, che nonostante i bilanci in attivo ha ritenuto più conveniente chiudere le 2 sedi italiane (Ancona e Catania) e trasferire tutto il lavoro alle isole Mauritius dove il costo di un impiegato è di circa 300 dollari al mese. mandando a casa oltre 70 persone. Così in 70, tutti mediamente con un’età sopra i 40 anni, ci siamo ritrovati, senza lavoro e senza prospettive future. Non è semplice, per chi ha più di 40-50 anni, reinserirsi in un mercato del lavoro, come quello di oggi, che dà molte occasioni,nemmeno ai giovani E adesso che fare? Si rinuncia alla casa in affitto, si torna dai genitori, chi può, e si cerca di vivere alla meno peggio con i 700-800 euro di CIGS. Si taglia su tutto, anche sul necessario mettendo oltre noi anche i nostri figli dentro una condizione che a volte rasenta l’indigenza. E poi? E chi lo sa?“ Oggi Pino è tornato a vivere con i genitori ed è seriamente preoccupato per il suo futuro lavorativo. Claudia Mattioli, 42 anni operaia, delegata Fim- Cisl nell’azienda A. Merloni di Fabriano, vive a Fabriano in provincia di Ancona.”Avevo 22 anni quando sono entrata a far parte di quest’azienda.Terminata la maturità tra i miei sogni non c’era quello di fare l’operaia, ma il lavoro non mi pesa edevo dire che mi ha consentito di realizzare ,con il tempo piccoli progetti e vivere una vita decorosa.Mi sono sposata, ho una figlia. Una famiglia normale come tante.Poi il grande dramma, dall’ottobre 2008 l’A.Merloni è entrata in amministrazione straordinaria e ad oggi non ci sono ancora certezze. E’ trascorso veramente tanto tempo, troppo ed in questi anni è maturato di tutto, disperazione sfiducia, solitudine, rabbia e perfino rassegnazione. Pensavo nella mia vita di aver raggiunto dei traguardi, invece eccomi di nuovo sul punto di partenza verso arrivi irraggiungibili e impercettibili.Mi auguro che al di là delle belle parole si scenda nella concretezza di voler aiutare un territorio che rischia di morire, si sta pian piano demolendo il futuro di tante famiglie e giovani che meritano di lavorare affinché la loro vita abbia un senso ed il bene comune sia davvero destinato a tutti” Oggi l’A. Merloni è ancora in amministrazione controllata, nei prossimi giorni è previsto un ulteriore incontro al Ministero dello Sviluppo economico per fare il punto sulla situazione delle trattative in corso con le aziende che hanno manifestato interesse per l’acquisto degli asset del Gruppo fabrianese. Luisa Perini, 49 anni, disoccupata, con due figli, vive a Senigallia in provincia di Ancona.”Arrivati a questo punto della vita si fanno dei bilanci: molti dei miei coetanei pensano già alla pensione, io purtroppo devo ancora trovare un impiego!Non che non abbia mai lavorato, ma l’ho fattosempre con contratti a termine. Ho lavorato fino al 31/12/2010, data in cui, poi, non mi hanno più rinnovato il contratto, dopo 4 anni di lavoro presso l’Asur Zonaterritoriale Sanitaria 4 di Senigallia! E dire che mi è sempre piaciuto lavorare e l’ho fatto con passione e impegno sentendomi realizzata. Adesso mi sto guardando intorno, ma vedo solo nero: riuscirò a mandare i miei figli all’università? Riuscirò mai ad avere una pensione? Passo qualche notte insonne, ma continuo a sperare!”. La Rassegna Stampa: Avvenire, 13 settembre 2011 "A pranzo con il Papa: «Ci ha dato coraggio»
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14/09/2011 Lavori usuranti: prossima scadenza 30 settembre.
I lavoratori che hanno i requisiti per la pensione al 31 dicembre 2011 anche in assenza di regolamento applicativo devono presentare la domanda per il riconoscimento dei benefici entro il 30 settembre 2011. Si consiglia di prendere contatto con gli uffici dell'INAS CISL che sono a disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti e per l’espletamento della pratica. Clicca qui per contattare gli uffici In riferimento alla possibilità di beneficiare dei requisiti previdenziali previsti per i lavori usuranti, informiamo che il Ministero del Lavoro con una lettera circolare del 14 settembre 2011 ha posticipato la scadenza prevista per il 30 settembre a carico del datore di lavoro art. 5 comma 1 Decreto 67/2011 relativo alla certificazione del lavoro notturno svolto presso l'azienda. La Rassegna Stampa di giovedì 15 settembre dove si annuncia lo slittamento della data per la presentazione della domanda di pensione: Italia Oggi - Sole24ore LA LOCANDINA
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