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19/06/2018 Bando disoccupati, Cgil, Cisl e Uil Marche: dalla Regione rischio di assistenzialismo e non politiche attive per la rioccupazione
La Regione Marche, da pochi giorni, ha pubblicato sul suo sito un intervento sperimentale che prevede contributi per la realizzazione di progetti di crescita, integrazione ed occupazione promossi dai Comuni a favore di soggetti disoccupati residenti nelle Marche. Cgil, Cisl e Uil non sono contrari alle sperimentazioni, anzi hanno più volte sollecitato la Regione Marche a innovare le  politiche per il lavoro attraverso moderni  interventi di politiche attive  per favorire  l’inserimento ed il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Questa  misura, però,  per la quale vengono stanziati 10 milioni FSE per le annualità 2018-2020, più che una sperimentazione, sembra una misura pasticciata che contiene diverse contraddizioni al suo interno. Se l’obiettivo dichiarato è anche quello di migliorare la condizione di  occupabilità dei disoccupati (che dovranno essere over 30, diplomati e/o laureati), contrastare la disoccupazione di lunga durata e ridurre l’inattività, il rischio è quello di riuscire ad  offrire risposte temporanee solo  in termini di sostegno al reddito senza poter offrire, verosimilmente, prospettive di occupazione  all’interno dei Comuni e nel territorio. Inoltre, va sottolineato che  i progetti presentati dai Comuni devono essere accompagnati da percorsi formativi, certificazioni di competenze acquisite e misure di accompagnamento al lavoro; in caso contrario, sarebbero poco spendibili nel settore privato. Anche il ruolo affidato ai Centri per l’Impiego lascia perplessi. Ancora una volta, l’approccio è di tipo burocratico ed amministrativo: i Centri per l’impiego dovranno essere il collettore delle domande dei disoccupati  e  dovranno stilare le graduatorie da trasmettere ai Comuni che avranno presentato i progetti.  Ma, prima di tutto, dovranno  “regolare il traffico” dei disoccupati  ed evitare gli ingorghi provocati dalle file che si formeranno per presentare le domande. Mentre, per noi, è necessario sperimentare nuove misure più coraggiose ed incisive di politiche attive del lavoro in cui si esprima il ruolo dei centri per l’impiego del territorio  mettendo a sistema  tutta la rete dei servizi per l’impiego integrando servizi pubblici e privati con una visione strutturata, come da tempo chiediamo. In questo quadro rimane, però, il dubbio di come tale progettualità possa portare ad innescare processi virtuosi di sviluppo locale, come sostiene pubblicamente l’Assessore Bravi. I sindacati chiedono che sia rispettata con scrupolo la condizione di straordinarietà e occasionalità, e che i progetti riguardino  attività aggiuntive rispetto a quelle normalmente svolte dai Comuni stessi per evitare il rischio che ci sia sostituzione e sottrazione di lavoro in attività svolte da dipendenti  o attraverso appalti. Per i territori più che misure tampone sono necessarie risorse da investire nella creazione di modelli, servizi , attività anche sperimentali ma che nel tempo possano diventare strutturali e sostenibili. Se si guarda alle fragilità del lavoro, pensiamo agli over 30 ma anche ai giovani e in particolare alla donne con tassi di disoccupazione regionale che si attestano ancora oltre il 24% per quanto riguarda i giovani  e oltre l’11% per quanto riguarda le donne. Cgil, Cisl e Uil, invece, credono sia opportuno essere chiari sull’impatto reale che può avere questo bando e invitano la Regione a non generare attese che rischiano di essere deluse.    
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19/06/2018 Sindacalisti del Marocco in visita ad Ancona per promuovere lo scambio di esperienze. Proiezione del film "My name is Adil"
Dal 20 al 22 giugno 2018 saranno ospiti presso la Cisl di Ancona quattro delegati dei principali sindacati marocchini: un incontro che sarà occasione per uno scambio di esperienze tra i due paesi e favorire una riflessione in materia di protezione e promozione dei diritti dei lavoratori migranti, con una attenzione particolare alle criticità maggiori e alle fasce di lavoratori stranieri più vulnerabili. Franck Iyanga - ODT, Lahna El Kachach - UMT, Nizar Nasri - CDT e Lahsen Hansali – UGTM e Mustapha Azaitraoui, esperto in migrazione e lavoro dignitoso, avranno la possibilità di visitare gli sportelli Cisl di Ancona ed entrare in contatto con i servizi offerti dal sindacato per i lavoratori migranti, come lo sportello immigrazione e i corsi di lingua italiana. I quattro sindacalisti parteciperanno al seminario organizzato presso il Salone Armatura (via Ragnini 4, Ancona) giovedì 21 giugno alle 9.30 durante il quale potranno confrontarsi con i delegati sindacali Cisl delle principali categorie (Fai, Fim, Filca, Femca). La giornata proseguirà con la convocazione alle ore 16.30 del Comitato esecutivo Cisl aperto agli invitati, sempre presso il Salone Armatura, con la partecipazione dell'Anolf Marche, di Ancona e di Macerata, associazioni attive nell'assistenza agli immigrati e contro le discriminazioni; la Fai Cisl, che presenterà l'iniziativa "S.O.S. Caporalato", numero verde contro lo sfruttamento in agricoltura, e rappresentanti della comunità marocchina nelle Marche. Introdotta dall’autore, Adil Azzab, seguirà alle ore 18.00 la proiezione del film “My name is Adil”. Il lungometraggio, girato tra le campagne marocchine e Milano, presenta la storia vera di un ragazzo fuggito dal Marocco per inseguire il padre emigrato in Italia, un paese che scopre essere diverso da quello immaginato, ma che gli permette di crescere e formarsi fino alla decisione di tornare in Marocco alla scoperta delle proprie radici. Queste iniziative rientrano nell'ambito del progetto di Iscos Marche Migra-droit, finanziato dalla Regione Marche, tra i progetti ad iniziativa territoriale di solidarietà internazionale e di cooperazione allo sviluppo.
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18/06/2018 Cgil Cisl Uil Sunia Sicet Uniat: " Fondo per il sostegno alle locazioni: un’occasione persa"
Ormai da vent’anni, la legge prevede (legge 431/1998 art. 11), per gli inquilini a basso reddito, la possibilità di avere un aiuto dallo Stato per il pagamento del canone di locazione. Negli anni, però, il finanziamento dell’apposito fondo è andato sempre diminuendo, fino ad essere, in varie occasioni, del tutto cancellato nelle leggi finanziarie degli ultimi anni. A partire dal 2013, la legge 124 ha introdotto una nuova forma di sostegno, riservata alle famiglie a rischio sfratto per morosità incolpevole, che ha distribuito alle regioni risorse non trascurabili, legate però a criteri di erogazione ai destinatari finali tanto rigide che spesso gran parte di tali risorse è rimasta inutilizzata. E’ ciò che è successo nella regione Marche, in cui degli oltre 2milioni700mila euro stanziati per gli anni 2017-2019 sono rimasti nelle casse della Regione circa due milioni e mezzo di euro. La legge di stabilità 2018 non ha finanziato il fondo per il sostegno alla locazione ma ha previsto esplicitamente per le regioni la possibilità di destinare a tale fondo le risorse inutilizzate di cui sopra. La Regione Marche non ha inserito quella somma in bilancio, per cui per il 2018, per i cittadini marchigiani, il sostegno alla locazione non ci sarà. Per di più, se queste risorse non vengono impegnate rischiano di dover ritornare allo Stato, come se nelle Marche non esistessero, al pari del resto d’Italia, cittadini che fanno fatica a pagare il canone di affitto, vista la cronica carenza di alloggi sociali. «La Giunta regionale deve immediatamente farsi carico del problema e proporre con urgenza un aggiustamento del bilancio che recuperi le somme in questione - scrivono in una nota Sunia, Sicet, Uniat, e le Segreterie regionale di Cgil Cisl Uil   -  per dare modo a chi ne ha diritto di usufruirne, ed alleviare così almeno in parte una situazione di disagio sociale ed economico troppo diffusa.     
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18/06/2018 Urbino: un sostegno per contrastare il disagio sociale
Cgil e Cisl, insieme a Spi Cgil e Fnp Cisl, hanno sottoscritto con il Comune di Urbino l'accordo per le risorse da mettere a disposizione per gli interventi in favore dei lavoratori, pensionati, giovani e famiglie in condizione di disagio sociale, ricadenti nel territorio di Urbino. Tutte le informazioni nel volantino in allegato
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18/06/2018 Area Vasta 5: le proposte di Cgil Cisl e Uil per migliorare il servizio
Cgil Cisl e Uil di Ascoli Piceno, facendo seguito alla Piattaforma Regionale del 9 luglio 2017 che delinea le proposte sindacali come cornice generale in merito alla sanità nella Regione Marche, vogliono sottoporre all’attenzione di tutte le Istituzioni, Associazioni, operatori e cittadini le seguenti considerazioni e proposte sulla situazione della sanità in Area Vasta 5, con l’obiettivo di significativi miglioramenti del servizio offerto. L’elemento fondamentale per una visione condivisa con gli operatori e cittadini sulla sanità è il confronto aperto con la parte pubblica su servizi e scelte strategiche tramite un sistema di relazioni sindacali non basato su semplici informative e su delibere già adottate e applicate nel nostro territorio ma riconoscendo spazi e strumenti effettivi di confronto e condivisione. Qualsiasi programmazione e gestione territoriale della salute (quantitativa e qualitativa) deve partire, per un confronto costruttivo, dai dati e dalle informazioni messi a disposizione che evidenzino punti di forza e di debolezza al fine di costruire un sistema pubblico di qualità che risponda ai molteplici e diversi bisogni dei cittadini attraverso l’individuazione delle priorità e dell’equilibrio tra razionalizzazioni e potenziamenti. L’interesse per la creazione dell’Ospedale Unico da parte delle Istituzioni è altalenante. Non esiste una nostra contrarietà a priori ma la definizione dell’ospedale unico deve necessariamente essere collegata ad un progetto di sanità di territorio più ampio, che risponda effettivamente alle problematiche attuali con lo sguardo proiettato al futuro e che non si riduca soltanto all’applicazione di un algoritmo per l’individuazione dell’area. Per noi parlare di Ospedale Unico significa: - valutare e quantificare i tempi di realizzazione, anche considerando le infrastrutture e il sistema di contorno; - definire l’orientamento sui livelli di specializzazioni previsti orientando già da oggi le scelte da operare per la loro realizzazione o potenziamento; - avere la certezza di risorse economiche, in primo luogo pubbliche e in subordine definire l’eventuale ambito sul tipo di rapporto pubblico/privato nell’eventualità di investimenti privati; - individuare quale sarà nel frattempo il rapporto con i vecchi ospedali rimodulando l’intera assistenza ospedaliera secondo logiche di integrazione a partire dalla riorganizzare del sistema dell’emergenza/urgenza tra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. La programmazione in ambito ospedaliero deve essere collegata ad un piano che preveda l’attivazione degli Ospedali di Comunità e delle Case della salute propedeutiche ad una politica per il territorio che incrementi l’attività di prevenzione, su cui reputiamo si debba investire molto di più e che veda un coinvolgimento attivo dei Medici di medicina generale (vedi Accordo in Area Vasta del 11/06/2016). La specificità delle Aree Interne, a maggior ragione dopo il sisma, richiede di programmare l’assistenza sanitaria nel territorio potenziando la rete dell’ADI, la rete dell’emergenza/urgenza tramite poliambulatori di MMG, con la strumentazione adeguata per esami di base, piste atterraggio eliambulanze anche in ore notturne, telemedicina e la necessità di rivedere il ruolo delle RSA in particolare quella di Acquasanta. Le scelte degli assetti organizzativi su ospedale, territorio e prevenzione richiedono di aprire un confronto sul rapporto pubblico/privato dato che nel nostro territorio insite la metà della sanità privata della Regione. Ciò significa discutere sulle continue esternalizzazioni dei servizi sanitari in termini di integrazione e non di mera sostituzione e sul potenziamento dei controlli pubblici in merito ai LEA delle prestazioni. Ultimo esempio l’esternalizzazione del servizio ADI a San Benedetto del Tronto, servizio che per il particolare problema dell’invecchiamento della popolazione residente e l’incremento della non autosufficienza, andrebbe invece potenziato. La qualità del nostro sistema sanitario pubblico si valuta anche in relazione alle liste d’attesa rispetto alle quali esistono ancora gravi carenze che necessitano di essere affrontate con urgenza, anche attraverso l’utilizzo degli impianti H24, o attraverso assunzioni mirate a tempo determinato o, in subordine, con il ricorso a prestazioni di orari extraistituzionali affinché si possano abbattere i picchi di utenza e ridurre drasticamente il ricorso al privato. Il sistema della residenzialità e semiresidenzialità va riprogrammate rispetto al reale crescente fabbisogno delle fasce più deboli della popolazione e non basato esclusivamente sulla offerta di strutture disponibili sul territorio. Occorre un significativo investimento che cominci ad incidere anche sul forte squilibrio esistente tra le Aree Vaste della Regione, a scapito dell’Area Vasta 5 (13% dei posti letto dell’intera Regione). Occorre effettuare monitoraggi e verifiche dei livelli di prestazioni, in termini di qualità ed economicità e un confronto continuo con le parti sociali per la rilevazione degli effettivi bisogni e la condivisione delle relative risposte. L’Area Vasta 5 ha una mobilità passiva di circa il 15% del totale regionale ed una mobilità attiva di oltre il 45%; le risorse prodotte dal territorio non vengono reinvestite nei nostri territori, ma vanno a sanare i debiti di altri territori. Inoltre va considerato che il personale e l’organizzazione, già sottodimensionati rispetto ai bisogni, vanno ad essere ulteriormente gravati da prestazioni per pazienti provenienti da altre regioni, con pesanti ricadute sull’efficienza e sulla qualità dei servizi. La qualità del sistema sanitario pubblico Area Vasta 5 deve avere come fulcro fondamentale le politiche attuate nei confronti del personale che richiedono stabilizzazione dei precari, ripartizione dei carichi di lavoro, distribuzione degli orari e investimenti. Purtroppo la continua diminuzione dei fondi per il personale non fa prevedere un miglioramento della qualità dei servizi per i cittadini. La ricostruzione post sisma farà registrare un incremento esponenziale delle imprese edili che cominceranno ad operare sul territorio. Occorrerà pertanto prevedere il rafforzamento del Dipartimento Prevenzione Salute e Sicurezza sul lavoro attraverso l’ampliamento dell’organico. Purtroppo constatiamo che i cittadini che si rivolgono per necessità al Pronto Soccorso sia di Ascoli Piceno che di San Benedetto del Tronto sono costretti a lunghissime attese prima di essere visitati. E’ necessario per la qualità del servizio e per il rispetto dovuto ai cittadini che si rivolgono al servizio, prevedere una organizzazione più flessibile che possa ridurre sensibilmente i tempi di attesa.
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18/06/2018 Focus Lavoro: Alternanza scuola lavoro alla Cisl di Fano-Infografica Servizi Cisl
In primo piano: Giovani e Lavoro: le storie dei ragazzi in alternanza scuola e lavoro alla Cisl di Fano. Interviste ad Erika ed Elisa,  3° anno Liceo Nolfi di Fano,  Lorenzo 3° anno Servizi informatici aziendali C. Battisti Polo 3 Fano  e Giovanni Giovanelli, Responsabile AST Cisl Fano. A seguire: Per la Rubrica Cisl Ti Informa: Servizi e convenzioni per gli iscritti Cisl, tutte le informazioni su misura per te.
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15/06/2018 Assistenza educativa domiciliare e scolastica del Comune di Ancona: mancato rispetto delle relazioni sindacali da parte della cooperativa
Le Segreterie di Fp-Cgil di Ancona e Fisascat-Cisl Marche unitamente dall’assemblea dei lavoratori di Codess Sociale soc. coop. denunciano la grave situazione di mancato rispetto delle relazioni sindacali da parte della cooperativa. Codess Sociale che gestisce da quasi 5 anni l’appalto del comune di Ancona per l’assistenza educativa Domiciliare e scolastica per disabili gravi ha assunto negli ultimi mesi un atteggiamento di assoluta indifferenza nei confronti delle problematiche dei lavoratori rappresentate dalle organizzazioni sindacali. I problemi attinenti l’accompagnamento degli utenti con i mezzi pubblici, il tema dei rimborsi benzina per gli educatori di utenti che frequentano scuole fuori comune, errori sulle buste paga che non vengono corretti, i problemi sul riconoscimento del diritto allo studio che nei fatti sta rendendo vana la fruizione dei permessi da parte dei lavoratori, sono questioni tutt’ora irrisolte nonostante siano state ampiamente discusse in occasione degli incontri sindacali.   Codess Sociale negli incontri sindacali si mostra disponibile e attenta alle istanze dei lavoratori ma purtroppo nei fatti tale disponibilità non si traduce in comportamenti conseguenti: le soluzioni ai problemi tardano ad arrivare e gli affidamenti presi non vengono rispettati.   Fp-Cgil e Fisascat-Cisl ritengono tale comportamento irrispettoso dei lavoratori, da tempo è stata chiesta risposta scritta ai problemi sollevati, ma da Codess Sociale non è giunto alcun riscontro né una convocazione di incontro.   Nonostante tale situazione di grande disagio per i lavoratori il servizio continua a svolgersi regolarmente e questo solo grazie al grande senso di responsabilità e attaccamento al lavoro del personale. Pertanto anche l’attività educativa per disabili nei prossimi centri estivi sarà garantita ma contemporaneamente le Organizzazioni Sindacali valuteranno la possibilità di intraprendere azioni di protesta e legali nei confronti della cooperativa.
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14/06/2018 Regione Marche: raggiunto un importante accordo sulla garanzia del salario accessorio e sulla stabilizzazione dei precari. Revocato lo stato di agitazione
  Con riferimento al comunicato stampa della Scrivente organizzazione sindacale datato 6 giugno, pubblicato sul Resto del Carlino di Macerata oggi 14 giugno, considerati gli avvenimenti intercorsi fra la data di invio e quella di pubblicazione, si rende indispensabile la seguente integrazione. In data 12 giugno 2018, la Regione Marche ha convocato le Organizzazioni sindacali Regionali e la RSU alla presenza dell’Assessore al Personale Avvocato Fabrizio Cesetti.  Si è giunti alla firma di un ipotesi di accordo, che, quando attuato, soddisfa le parti assicurando la piena armonizzazione del trattamento economico accessorio del personale provinciale trasferito in Regione con quello del personale regionale storico. Verrà inoltre garantita la piena attuazione del nuovo contratto collettivo nazionale del 21 maggio 2018 entro e non oltre il prossimo mese di luglio e confermata la stabilizzazione dei precari. Il Confronto è stato positivo, pertanto, nel rispetto del CCNL, ripristiniamo le corrette relazioni fra le parti e revochiamo le iniziative assunte antecedentemente alla firma della pre-intesa.  
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14/06/2018 L’assistenza residenziale per anziani non autosufficienti nelle Marche: convegno ad Ancona
Martedì 19 giugno ore 9.30 - Conero Break di Ancona La non autosufficienza è un tema strategico di rilevanza cruciale nelle riflessioni e nelle azioni del sindacato dei pensionati, sia a livello nazionale – lo scorso 23 febbraio SPI FNP e UILP hanno presentato alle forze politiche alcune proposte, tra le quali l’approvazione di una legge nazionale adeguatamente finanziata – sia a livello regionale. Nelle Marche l’indice di invecchiamento supera in media di due punti percentuali quello nazionale, e si stima un numero di persone non autosufficienti tra le 50 e 70 mila unità. Nel luglio del 2016 le Federazioni regionali di SPI FNP e UILP hanno presentato alla Giunta regionale una serie articolata di proposte, volta a bilanciare diverse soluzioni – residenziali, diurne e domiciliari, unite ad alcune azioni di sistema – per far fronte a quella che sta diventando una vera e propria emergenza sociale. Con questa iniziativa, che si colloca nel contesto di un percorso di riqualificazione e potenziamento dell’offerta regionale di servizi e strutture residenziali socio sanitarie, il sindacato dei pensionati marchigiano vuole produrre un approfondimento sulle principali problematiche relative all’assistenza erogata in quella che rappresenta la principale tipologia di strutture per anziani non autosufficienti, la Residenza Protetta. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione dei propri dirigenti sul territorio gli strumenti necessari per presidiare sia il rispetto delle normative vigenti, sia la qualità della vita degli anziani ospiti delle strutture, attraverso un’alleanza con i soggetti gestori delle stesse, le associazioni rappresentative delle famiglie, gli operatori delle residenze, le associazioni di volontariato attive al loro interno.  Introduce i lavori Dino Ottaviani, Segretario FNP Cisl Marche, che illustrerà i possibili sviluppi del contesto demografico e socio economico regionale, le proposte di SPI FNP UILP Marche per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza  e la centralità delle soluzioni residenziali.  Seguono gli interventi di Matteo Moretti, Laboratorio welfare FNP Cisl Marche, sullo stato e le principali problematiche delle Residenze Protette per anziani nelle Marche, e della dottoressa Donella Pezzola, ex Direttore Distretto sanitario di Macerata, sulla qualità della vita nelle residenze per anziani.  Conclude i lavori Raffaele Atti, Segretario SPI Cgil Nazionale, coordina Sandro Bellagamba, Segretario UILP Uil Marche.
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14/06/2018 Cgil Cisl e Uil Marche bocciano la bozza di Delibera sul Fondo di solidarietà
È negativo il giudizio complessivo di Cgil Cisl e Uil Marche sulla bozza di Delibera con la quale la Giunta regionale approva i criteri di riparto e le modalità di utilizzo del Fondo regionale di solidarietà.   Istituito con legge regionale 35 del 2016, il Fondo ha la funzione di coprire gli incrementi di compartecipazione delle rette in capo agli utenti - o ai Comuni che ad essi si sostituiscono nel loro pagamento - delle strutture socio sanitarie per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. La Delibera è stata oggetto di discussione nell'incontro avuto il 4 giugno scorso tra Sindacati, Presidente della IV Commissione Consiliare permanente e Dirigenti dei servizi socio sanitari. In quell'occasione sono state evidenziate alcune criticità, prima tra tutte l'esiguità delle risorse messe a disposizione, (2 milioni l'anno per il triennio 2017-19) rispetto alle quali è stato chiesto alla Regione di attivarsi da subito, in sede di variazione di bilancio, per aumentarne l’importo.  Non convincono i criteri adottati per definire i beneficiari del Fondo, che in questa prima fase saranno solo persone con disturbi mentali. Cgil Cisl e Uil Marche sostengono invece che la selezione vada effettuata con riferimento all'effettiva condizione economica - certificata dall'Isee - e non dalla categoria di appartenenza. Per questo è necessario, da subito, dare un segnale di attenzione anche ad altre tipologia di utenti, a partire almeno dalle persone con disabilità.  Allo stesso tempo, le organizzazioni sindacali chiedono alla Regione un confronto organico e strutturato per definire l'utenza potenziale del fondo, valutare l'impatto finanziario che la misura avrebbe qualora si volesse garantire una copertura completa, quantificare le risorse complessivamente disponibili e condividere in modo trasparente i criteri di selezione della platea degli utenti.  Sullo sfondo va tenuto infine conto del fatto che il Fondo di solidarietà, così come concepito dall'accordo Regione- Sindacati del febbraio 2014, ha la funzione di sostenere in modo temporaneo le situazioni di maggiore difficoltà, in attesa che vengano ridefinite le tariffe dei servizi e le modalità di compartecipazione al loro costo, in modo equo, sostenibile ed omogeneo.
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13/06/2018 Alma spa di Montecosaro: il liquidatore non paga gli stipendi correnti, doccia fredda per i 64 lavoratori.
Questa mattina, una delegazione sindacale composta da David Ballini della FEMCA CISL Marche, da Vincenzo D’Alessandro della FILCTEM CGIL di Macerata, dalla RSU aziendale e da alcuni loro colleghi, è stata ricevuta dal Giudice Delegato Tiziana Tinessa presso il tribunale di Macerata. Le Organizzazioni Sindacali, hanno consegnato al giudice un’istanza con allegate le firme di tutti i lavoratori che ad oggi, 13.06.2018 vantano 3 mensilità non pagate. E’ stata richiesta l’autorizzazione al pagamento delle retribuzioni correnti, ovvero quelle maturate dopo la presentazione del concordato preventivo che la società ha depositato lo scorso 2 maggio, anche perché trattasi, di crediti privilegiati. La delegazione ha rappresentato, direttamente al giudice, le notevoli difficoltà che stanno vivendo le famiglie dei colleghi lavoratori che sono incappate nella crisi di quest’azienda che a breve, decreterà purtroppo la perdita del posto di lavoro, ma nell’immediato l’impossibilità di far fronte agli impegni di spesa (mutui, bollette e scadenze varie) e di sussistenza alimentare delle stesse famiglie.
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12/06/2018 Corso gratuito Operatore cad/cam e automazione industriale
Sono aperte le iscrizioni al Corso GRATUITO di Qualifica Professionale N/QA II Livello OPERATORE CAD/CAM E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE (CAD 2D, 3D E RENDERING) cod. 205271 – 400 ore. Il corso è finanziato dal Fondo Sociale Europeo – Regione Marche.   SEDE del corso Scuola di Ateneo di Architettura e Design “E. Vittoria” - Via della Rimembranza, snc  63100 – Ascoli Piceno (AP). PRESENTAZIONE DOMANDA: La domanda di partecipazione e i relativi allegati dovranno pervenire per posta con Raccomandata A/R (farà fede il timbro postale), via pec all’indirizzo ialmarche@mondialposta.it o consegnata a mano entro il 30/06/2018 a IAL Innovazione, Apprendimento, Lavoro Marche - Impresa sociale,  Via dell’Industria, 17/a – 60127 Ancona.   FIGURA PROFESSIONALE L’Operatore CAD/CAM e automazione industriale (CAD 2D, 3D e Rendering) è una Figura professionale con competenze in disegno tecnico CAD 2D, 3D e Rendering nei campi della visualizzazione architettonica, di interni ed esterni, per quanto riguarda i rendering fotorealistici.  La figura professionale realizza elaborati grafici attraverso l'uso di strumenti informatici e programmi CAD, applicano ed eseguono procedure e tecniche proprie per realizzare disegni dettagliati di elementi architettonici e strutturali di edifici e di altri “prodotti edili”.  Tale professionista applica le conoscenze dei principi di disegno e le tecniche di disegno, sia bidimensionale che tridimensionale (CAD 2D/3D) e di simulazione (Rendering), con l’impiego di specifici software per la realizzazione di planimetrie, dettagli, assonometrie, prospettive, sezioni, prospetti.   Il professionista formato saprà controllare adeguatamente tutto il ciclo standard della progettazione e della realizzazione edile urbana ed extraurbana (dall’ideazione allo sviluppo delle specifiche costruttive, alla prototipazione, all’ingegnerizzazione, alla costruzione) e interagire adeguatamente con gli eventuali interlocutori tecnici interni ed esterni all’azienda. L’operatore CAD/CAM e automazione industriale (CAD 2D, 3D e Rendering) è un moderno progettista informatizzato che svolge la sua attività negli ambiti della progettazione operando all'interno di studi tecnici, enti pubblici e imprese edili, sia come dipendente che come libero professionista.   MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA:  In allegato il bando pubblicitario e la modulistica da compilare.
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12/06/2018 #Apriteiporti: la Cisl ai sit in di Ancona e Fano
«Bisogna trovare una soluzione politica per mettere fine a questo braccio di ferro stucchevole tra le autorità italiane e quelle maltesi su chi deve garantire l’approdo sicuro alla nave Acquarius con a bordo 629 naufraghi immigrati di cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte». Lo sottolinea la responsabile del Dipartimento immigrati, donne e giovani della Cisl, Liliana Ocmin. «Non possiamo correre il rischio di una possibile tragedia. È chiaro che l’Europa ci ha lasciato troppo spesso soli e per questo bisognerà lavorare nelle sedi opportune perché tutti si assumano le proprie responsabilità. Ma la salvaguardia delle vite umane viene prima di tutto e va al di là di ogni tatticismo politico teso a dimostrare l’inefficienza e l’inefficacia degli strumenti sinora impiegati per garantire una gestione condivisa e sostenibile da parte di tutti i Paesi europei e di tutta la comunità internazionale nell’accoglienza dei profughi e nella gestione di una immigrazione regolare che deve sempre avvenire nel rispetto della vita umana e delle regole comuni. La ‘globalizzazione dell’indifferenza’, più volte richiamata da Papa Francesco, non può essere elemento prevalente. Su questo l’Europa politica e solidale si gioca la faccia così come sulle sfide che l’immigrazione ci pone quotidianamente davanti. Non è nella contrapposizione ideologica che si trovano le soluzioni, ma nelle soluzioni politiche per stroncare i lauti affari dei trafficanti degli esseri umani che vanno fermati nei paesi di partenza e transito sotto la regia delle Organizzazioni Internazionali preposte nel sacrosanto rispetto dei diritti umani. Una possibile soluzione, già in fase di sperimentazione, sono i corridoi umanitari attraverso una redistribuzione più equa e sostenibile tra tutti i Paesi della Comunità Internazionale, all’interno del quale l’Europa deve interpretare il suo ruolo in nome dei suoi valori fondanti e costitutivi».    La Cisl delle Marche parteciperà al presidio di Ancona, che si svolgerà oggi alle 18.30 in Piazza della Repubblica (sede RAI)  promosso  dall'ACU Gulliver e al quale hanno aderito: Rete degli Studenti Medi Marche, Albatros, ANPI, Libera, CGIL, Arci, Spazio Comune Heval, Tenda Di Abramo - Falconara, Circolo Pungitopo - Legambiente, Istituto Gramsci Marche, Potere al Popolo, Altra idea di Città, SEMAJ- Seminari Magistrali "Joyce Lussu" Ancona, Urlo - mensile di resistenza giovanile.   Saremo presenti anche al sit in organizzato a Fano, ore 21, davanti all'Anfiteatro Rastatt          
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11/06/2018 Tecniche di rilassamento al Caffè Alzheimer
Giovedì 14 giugno presso il Caffè Alzheimer di Falconara Marittima si terrà un incontro con la dottoressa Anna Vespa dell'UOC Neurologia / Centro Diurno Alzheimer / Stroke Unit dell'Inrca di Ancona che parlerà di tecniche di rilassamento e tecniche meditative di Mindfulness. La dottoressa Vespa interverrà al posto del dottor Corrado Iacoacci della Clinica di Medicina Interna e Geriatria dell'Inrca di Ancona, impossibilitato a partecipare per improrogabili impegni di lavoro, che avrebbe tenuto un incontro sulla disfagia e sugli altri disturbi dell'alimentazione e della respirazione. Appuntamento alle ore 17 presso i locali della Parrocchia del Rosario, via Mameli 17, Falconara Marittima.
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11/06/2018 La Cisl di Fabriano dedica una sala ad Angelo Colonna
Sabato 16 giugno alle ore 12,00 presso la sede della Cisl di Fabriano in Via A. De Gasperi 50, ricorderemo insieme Angelo Colonna, prematuramente scomparso il 19 dicembre scorso. In occasione dell'inaugurazione dei nuovi uffici della sede di Fabriano, come Cisl intendiamo dedicare ad Angelo la Sala Riunioni della nostra sede e con l'occasione scoprire la targa e il quadro che ritrae il nostro amico e collega. Niente celebrazioni retoriche, ma la condivisione sobria e autentica di una storia comune, proprio come era nello stile di Angelo che è lo stile della nostra Cisl. Questo ci sembra il modo migliore per ricordarlo.
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11/06/2018 Donne e lavoro: incontro a Fabriano sulle pari opportunità
La Commissione Pari Opportunità del Comune di Fabriano organizza venerdì 15 giugno, ore 17 presso la Biblioteca Multimediale Sassi, un incontro sulle donne nel mondo del lavoro con la partecipazione dei sindacati regionali. Per la Cisl sarà presente la Segretaria regionale Cristiana Ilari che interverrà con un'analisi degli strumenti messi in campo dalla Regione negli ambiti dell'inclusione lavorativa delle donne, delle politiche attive, della formazione e della conciliazione.  
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11/06/2018 Focus Lavoro: SOS caporalato, la campagna Fai Cisl - Organico carente al carcere di Ancona
In primo piano: SosCaporalato, al via anche nelle Marche la campagna nazionale di ascolto e denuncia contro lo sfruttamento nel lavoro agroalimentare promossa dalla Fai Cisl nazionale. Interviste a Onofrio Rota, Segretario generale Fai Cisl Nazionale, e Giorgetti Giuseppe, Segretario generale Fai Cisl Marche. A seguire: Carenza di organico nella Casa Circondariale di Montacuto di Ancona, disagi per il personale di Polizia Penitenziaria. I sindacati scrivono al Prefetto di Ancona. Intervista ad Antonio Langianese, Segretario regionale Fns Cisl Marche
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09/06/2018 Aerdorica: la misura è colma. Basta processi sommari contro i dipendenti
La Segreteria Regionale della Fit Cisl Marche esprime profondo disagio, nonché grande preoccupazione per le vicissitudini, accadute in Aerdorica negli ultimi giorni. Alle difficoltà gestionali operative presenti giornalmente negli ultimi mesi si è aggiunta, recentemente, anche la prassi del “processo sommario” per il personale dipendente; questa fattispecie che sembra ripetersi nel tempo, non è più tollerabile, e rappresenta sicuramente la chiara manifestazione di un deterioramento del clima di serenità e professionalità che dovrebbe, invece, caratterizzare un momento societario delicato come quello attuale. Oltremodo, si è assistito negli ultimi tempi a decisioni aziendali discutibili, per certi versi incomprensibili e mai condivise, né con il personale dipendente, né tanto meno con il sindacato. Si sono susseguite nel tempo “ forzature contrattuali” riguardo ad articolazione giornaliera dei turni, ferie, utilizzo del personale (segnalate all’Ispettorato del lavoro), etc.; si avvicendate alternate azioni unilaterali su alcuni elementi della retribuzione con tagli indiscriminati. A ciò, in estrema sintesi, si sono aggiunte decisioni non ponderate sulla concessione di “aspettative volontarie” per motivi personali in piena emergenza estiva, addirittura con una programmazione voli incrementata rispetto al recente passato. Il tutto “è condito”, secondo la Fit Cisl Marche, da un deficit di struttura organizzativa che non individua in maniera dettagliata e puntuale ambiti di competenza e funzioni specifiche, tanto meno ambiti di autonomia,; anzi evidenzia nei fatti un “pericoloso” accentramento verticistico decisionale che ingessa qualsiasi iniziativa e depaupera professionalità. Finora, senso di responsabilità e di appartenenza dei dipendenti hanno sopperito alla mancanza evidente e cronica di una specifica managerialità aeroportuale; la misura è ormai colma, e inaccettabile è l’atteggiamento che riversa qualsiasi disfunzione sul personale dipendente che opera prodigandosi giornalmente nelle varie articolazioni produttive aziendali. La Fit Cisl Marche non intende più esercitare passivamente l’esercizio della ragionevolezza, quindi se non vi sarà un cambio radicale di rotta/atteggiamento si vedrà costretta, da subito, ad attivare tutte quelle iniziative necessarie a tutela dei lavoratori.
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08/06/2018 Sicurezza sul lavoro. A Firenze oltre 160 RLS da tutto il Centro Italia per il progetto "Prevenzione 2020". Una decina i partecipanti dalle Marche
Oltre 160 Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) provenienti dalle regioni del centro Italia mercoledì 6 giugno a Firenze per discutere di sicurezza sul lavoro in un incontro organizzato nell’ambito del progetto nazionale “Prevenzione 2020: le pratiche che generano valore”, sostenuto da INAIL, di cui sono attuatori IAL Nazionale, Fondazione di Vittorio ed ENFAP, agenzie formative espressione di CISL, CGIL, UIL. Una decina i partecipanti dalle Marche. Una mattinata di lavori intensa e partecipata su un tema di grande attualità, proprio nel giorno in cui è arrivata la notizia drammatica dell’ennesima morte bianca, quella di Sergiu Todita, il più grave degli operai feriti nelle acciaierie di Padova. 286 i morti sul lavoro che l’INAIL ha registrato tra gennaio e aprile di quest'anno, in aumento del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2017, in pratica più di due morti al giorno. “Il tema della salute e sicurezza rappresenta la terza gamba dell’azione sindacale, con il salario e il welfare. Tutelare i lavoratori significa investire affinché la cultura della prevenzione e della sicurezza si affermi con forza in tutti i settori produttivi e in tutti territori”. Così il Segretario Confederale CISL Angelo Colombini concludendo la giornata di informazione e formazione. “Anche tramite il progetto “Prevenzione 2020” si concretizza l’impegno del sindacato a promuovere, in tutti i luoghi di lavoro, una cultura operativa e partecipata della prevenzione e della sicurezza.” Nell’arco di un biennio il progetto coinvolgerà, con un approccio multidisciplinare, alcune centinaia di Rappresentanti dei Lavoratori. Attraverso una piattaforma collaborativa e la realizzazione di una guida operativa, gli RLS condivideranno in una community professionale  esperienze e buone prassi, da trasferire nelle imprese in cui operano per innescare modelli virtuosi di pratiche quotidiane. Dopo l’avvio a Salerno il 15 maggio scorso per le regioni del Sud, e Firenze per il centro, altro appuntamento il 14 giugno a Bologna per le regioni del Nord. Con un'unica priorità: tutelare la salute e la sicurezza di uomini e donne che lavorano.
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08/06/2018 Fano: no alla clinica privata, sì al rafforzamento del sistema salute in Area Vasta 1
La Cisl di Fano esprime forte contrarietà dopo l’annuncio della realizzazione della clinica privata a Fano e la nuova organizzazione della AOORMN sull’ospedale della città in considerazione anche di quanto già previsto per gli ospedali di Cagli e Sassocorvaro già privatizzati. Questo disappunto è soprattutto generato dal fatto che la sanità privata non è sempre fonte di efficienza, appropriatezza, economicità, e qualche volta non risponde neanche alle esigenze del territorio. Si è impoverita negli anni l’offerta sanitaria pubblica da parte della Regione, dimostrando anche poca trasparenza e riluttanza nel fornire dati oggettivi sul costo del personale, nè di dare la disponibilità a valutare attraverso un confronto le vere necessità della popolazione di Fano e dell’entroterra dell’Area Vasta 1. Tenendo presente anche l’enorme mobilità passiva che grava sulla Regione, ma in modo particolare nella provincia, riteniamo del tutto insufficiente il modello organizzativo attuale. La soluzione di tutte le criticità non può passare attraverso l’ulteriore impoverimento dell’ospedale. «Quale funzionalità avrà il pronto soccorso? - chiede Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Ci sembra di capire che l’unico reparto che rimarrà nel presidio sarà la chirurgia d’urgenza che è una risposta limitata alle esigenze della città. Occorre potenziare i servizi nel territorio rafforzando la prevenzione e la diagnostica, vero tallone d’Achille della sanità territoriale per quanto riguarda la mobilità passiva e le liste d’attesa». Per Giovanelli, «Nessuno tiene conto dell’invecchiamento e dell’alta percentuale di popolazione anziana la quale ha bisogno di una sistema sanitario ben diverso dalla semplice ospedalizzazione della sanità. Quante risorse per i servizi sanitari territoriali per gli anziani? Quale modello di prevenzione e di cura pe le malattie della terza età? Dove sono finite le case della salute?». Altre scelte, non meno discutibili, riguardano l’ospedale di Cagli e Sassocorvaro che offrivano una risposta assistenziale sulla post-acuzie, nei servizi di supporto e negli ambulatori specialistici. Queste strutture vengono riconvertite in ospedali di comunità, senza posti letto del servizio sanitario nazionale, dati in gestione al privato convenzionato e ultimamente gli vengono riconosciuti di nuovo posti letto di lunga degenza. «Una riflessione è opportuna - conclude Giovanelli -. Accogliamo con estrema soddisfazione questa nuova offerta sanitaria più appropriata per queste zone dell’entroterra, ma il tutto era già nella disponibilità dei due ospedali pubblici gestiti dalla Regione. Non riusciamo proprio a capire questa organizzazione che mira a risolvere i seri problemi sanitari dell’Area Vasta 1 e della Regione derogando al privato convenzionato una fetta importante di sanità senza una visione complessiva di sistema salute condiviso con il territorio». 
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08/06/2018 Artigianato nel Fermano: politiche per il settore
 La possibilità per un azienda artigiana di ricorrere agli ammortizzatori è oggi fondamentale. Non come pratica assistenziale, ma come strumento per superare le fasi fisiologiche di calo produttivo e la confusione nella quale versa il settore. I tre mesi di sospensione nel biennio mobile previsti dal fondo FSBA non sono sufficienti. Va nella giusta direzione la proposta inserita nel rinnovo del CCNL che da come indicazione quella di estendere tra 3 a 5 mesi il periodo di sospensione per il settore moda. Il 2018 rappresenta un anno di ulteriore difficoltà per le attività artigiane ed i lavoratori, difficoltà che non accettiamo diventino elemento di selezione. Ecco perchè le politiche che la Femca Cisl Marche, insieme alle altre OO.SS., saranno principalmente rivolte a: Riconoscimento dell’area di crisi complessa nella provincia di Fermo; Accordo territoriale volto a sbloccare fondi residui regionali per sostenere le aziende (ammortizzatori); Contrattazione integrativa sul CCRL moda.   IN ALLEGATO IL REPORT DELLA FEMCA SULL'ARTIGIANATO NELLA PROVINCIA DI FERMO      
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08/06/2018 Cgil Cisl e Uil: È privato il nuovo orizzonte della sanità marchigiana?
Il 14 maggio scorso la Giunta della Regione Marche ha ridefinito la dotazione dei posti letto nella rete ospedaliera marchigiana, facendo seguito a una precedente delibera di gennaio scorso, che metteva a disposizione una quota aggiuntiva di 140 posti letto ospedalieri. Punto centrale di tale proposta è dato dal fatto che 100 di questi posti letto sono destinati a strutture sanitarie private convenzionate, ovvero, 50 posti letto per acuti da attribuire all'Area Vasta 1 di Pesaro, che saranno allocati presso una struttura "da individuare", ma che certamente sarà di proprietà di soggetti privati. Altre 10 posti letto di post acuti destinati alla struttura privata operativa a Cagli, a cui si aggiungono 20 posti letto post acuti per la struttura privata di Sassocorvaro. Destinati al privato anche i 20 posti letto post acuzie da attribuire all’Area Vasta 2.  Dunque, dopo aver tagliato centinaia di posti letto dal sistema ospedaliero pubblico, un consistente pacchetto di posti letto viene magicamente riattivato per essere attribuito a strutture private accreditate. Si tratta, com'è evidente, di una decisione che non può lasciare indifferenti che rende necessario proporre alcune riflessioni sul rapporto tra il sistema pubblico e gli erogatori privati che operano nella sanità marchigiana. Riflessioni necessarie a maggior ragione tenendo conto che, proprio in questi giorni, sta prendendo avvio il percorso che porterà alla stesura del Piano Socio Sanitario regionale 2018-20.  Dalla lettura della Relazione al bilancio d'esercizio, approvato dall’ASUR il 18 maggio scorso, emergono dati significativi: nel 2017 le Marche hanno sostenuto una spesa per il privato accreditato di 341,7 milioni di euro, ossia il 12% delle risorse a disposizione del Servizio Sanitario Regionale (poco più di 2,8 miliardi di euro). Rispetto al 2016 si registra un incremento di 20,5 milioni (pari a + 6,5%).  Se si considerano anche i vari Enti e Aziende del Servizio Sanitario Regionale, il privato gestisce il 16,7% dei posti letto ospedalieri complessivi e il 59,1% di quelli dell'area post - acuzie, considerando la dotazione complessiva di posti letto delle strutture private accreditate. Straripante è la presenza privata nel settore della riabilitazione "ex art. 26": 14 strutture private con 990 posti, contro un solo centro a gestione pubblica con 25 posti.  Non va molto diversamente sul fronte dell'assistenza territoriale erogata ad anziani, disabili fisici, malati psichiatrici, terminali e tossicodipendenti. In quest'area il 74% dei posti (residenziali e semiresidenziali) sono gestiti dal privato in convenzione. Un ultimo dato, che forse colpisce più degli altri: il privato assorbe il 47,9% delle prestazioni per i cittadini di altre regioni che vengono a curarsi nelle Marche.  Questi numeri rendono evidente la necessità di rendere più trasparenti, anche attraverso la programmazione sanitaria, le strategie con le quali viene regolata l'operatività dei soggetti privati. A titolo di esempio, non è chiaro il motivo per cui, mentre si razionalizza la rete dei laboratori analisi pubblici, viene rafforzata quella dei privati, che hanno beneficiato di un incremento di budget di 1,7 milioni di euro, più un bonus "una tantum" di 1 milione di euro. C'è quindi da chiedersi quali siano i vantaggi in termini economici e di miglioramento dei servizi sanitari marchigiani. E soprattutto, è questo il nuovo orizzonte della sanità marchigiana?  Come si pensa di qualificare la committenza della Regione, dando maggior attenzione alla verifica delle condizioni di lavoro nelle strutture e, nella definizione dei budget, ai reali costi sostenuti dai soggetti privati e al rispetto da parte loro delle regole contrattuali?  È chiaro che l'offerta sanitaria privata nelle Marche oggi è poco organica, slegata da logiche di opportuna complementarietà con i servizi pubblici e decisamente rivolta ai cittadini fuori regione, con l'obiettivo di incamerare risorse dalla mobilità attiva. Piuttosto che continuare su un percorso che è inevitabilmente destinato a mettere le Regioni in competizione tra loro, con esclusivo vantaggio degli erogatori privati, è certamente più opportuno investire per qualificare e rendere più completa l'offerta di servizi pubblici, demandando poi a specifici accordi tra Regioni il compito di regolare i flussi della mobilità sanitaria.
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08/06/2018 Inrca di Fermo allo stremo: tagli continui e sempre meno posti letto
La situazione riscontrata al'Inrca di Fermo è di vera e propria emergenza. Lo denuncia la Cisl Fp Marche che parla senza mezzi termini di «una vergogna per la sanità pubblica, un'offesa al territorio fermano e l'ennesima sconfitta della politica locale». Da mesi la struttura soffre per la carenza di numerosi infermieri ed Oss tanto che già un mese e mezzo fa, la Direzione Generale Inrca, senza nemmeno il confronto con i Sindacati e con l'Area Vasta 4, ha provveduto all'accorpamento di due reparti, Riabilitazione e Lungodegenza Post acuzi, tagliando 5 posti letto nel primo e 7 posti letto nel secondo reparto.ìì   Il continuo ping pong tra Direzione Generale e Regione per l'approvazione del piano assunzioni ha paralizzato la sede di Fermo perché, senza l'atto approvato dalla Regione, la graduatoria degli Infermieri, frutto dell'espletamento del concorso pubblico terminato a gennaio scorso con 480 idonei, non può essere utilizzata. La situazione è talmente grave che circa 10 giorni fa, la Direzione Generale ha disposto 6 ulteriori tagli di posti letto. Altri 3 posti letto alla Lungodegenza Post Acuzie e 3 posti alla Riabilitazione. La situazione posti letto attuale quindi è questa: GERIATRIA: Attualmente 20 P.L. - Previsti n. 20 Reparto accorpato di LUNGODEGENZA e RIABILITAZIONE: - LUNGODEGENZA  Attualmente n.8   - Previsti n. 18 - RIABILITAZIONE    Attualmente n.12  - Previsti n. 20   Senza interventi immediati, l'Inrca di Fermo rischia di sparire portandosi dietro le tante professionalità che in essa sono presenti.   «L'ipocrisia dell'attuale Giunta Regionale e del Presidente-Assessore Ceriscioli è palese - dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale della Cisl Fp Marche -. Il 1 aprile del 2017,  veniva inagurato in pompa magna il Reparto di Post Acuzie che doveva essere la valvola di sfogo per l'ospedale Murri. A distanza di un anno e mezzo, Ceriscioli e Giunta stanno facendo melina, non approvando il piano assunzioni, impedendo di fatto l'utilizzo della graduatoria d'infermieri per nuove assunzioni cosí come stanno impedendo l'assunzione di Oss dalla graduatoria dell'Area Vasta. Così facendo, peró, strangoleranno un presidio molto importante per il Fermano, rinnegando clamorosamente le tante parole sull'importanza della Post Acuzie e del presidio territoriale. Non è certo la prima volta che ci provano a chiudere l'Inrca di Fermo. Basti ricordare il tentativo di chiudere la Radiologia e di come hanno tagliato il Laboratorio Analisi».   La Cisl Fp Marche ha chiesto più volte a Genga ed ultimamente a Deales, di avviare un confronto con i sindacati che, si spera, si possa svolgere a brevissimo. Tutto questo però dovrà essere oggetto anche di confronto regionale.
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07/06/2018 Buonasera Marche con Marco Ferracuti, Anna Maria Foresi e Giacomo Del Bianco
Ospiti in studio Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, Anna Maria Foresi, segretaria regionale Cisl Scuola Marche e Giacomo Del Bianco, Vigile del Fuoco del Comando di Macerata, per parlare del Decreto legge che ha prorogato la restituzione della tassazione sospesa per le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Una battaglia che ha visto la Cisl in prima linea da oltre un anno e nelle ultime settimane con una raccolta firme a sostegno dell'appello per la proroga della restituzione. Una bella notizia che porta però con sé delle imparzialità rispetto ad alcune categorie di lavoratori come i Vigili del Fuoco e il personale della scuola
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07/06/2018 PENSIONATI IN... Energia, addio al mercato di maggior tutela. Come comportarsi?
Ospiti in studio Silvana Santinelli, Segretaria regionale Fnp Cisl Marche e Roberta Mangoni di Adiconsum Marche
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07/06/2018 Busta paga pesante: arriva la proroga anche per insegnanti, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Polizia
La Cisl Marche esprime grande soddisfazione per la  circolare  emessa nelle ultime ore dalla Ragioneria territoriale dello Stato che blocca le trattenute sulle buste paga di quei lavoratori della scuola, dei Vigili del Fuoco, di Polizia e Guardia di Finanza che avevano già vista avviata la restituzione dell’IRPEF sospesa a seguito degli eventi sismici del 2016.  È un altro risultato della  battaglia che ha visto la Cisl Marche in prima linea, da oltre un anno, sulla complessa questione della busta paga pesante. Una battaglia che si è intensificata nelle ultime settimane con la raccolta di oltre 4.000 firme nelle aree del cratere maceratese ed ascolano. Una battaglia che negli ultimi giorni ha portato all’approvazione, “in zona Cesarini”,  del Decreto legge che ha prorogato al 16 gennaio 2019 l’avvio della restituzione dei tributi sospesi per i lavoratori e pensionati terremotati  ed esteso la rateizzazione a 60 rate.  E oggi si aggiunge un altro successo: le sollecitazioni della Cisl, a partire dal territorio e fino al livello nazionale, hanno permesso che venissero giustamente tutelati anche i lavoratori di  alcuni comparti della pubblica amministrazione che  si erano visti trattenere sullo stipendio di maggio,  per indicazione  della Ragioneria dello Stato, la prima rata di restituzione dell’Irpef. Anche per questi lavoratori si è chiarito che la restituzione avverrà da gennaio 2019 e in 60 rate e non più in 24.  «Siamo davvero molto soddisfatti. Abbiamo vinto una battaglia di giustizia ed equità a sostegno  di tutti i lavoratori  e pensionati terremotati  – commenta Marco Ferracuti, Segretario regionale Cisl Marche –. Ora è necessario che la prima rata  trattenuta nello stipendio di maggio venga restituita ai lavoratori». «Non ci fermeremo qui – conclude Ferracuti –. Chiederemo che, per la persistente situazione di disagio dei territori colpiti dal sisma, venga ulteriormente posticipato l’inizio dei pagamenti e che si arrivi ad avere presto indicazioni chiare dell’Agenzia delle Entrate che rendano possibile per tutti i contribuenti la restituzione automatica attraverso il sostituto d’imposta e non solo il versamento autonomo mediante F24 che rappresenterebbe un ulteriore  costo per gli interessati».
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07/06/2018 Regione: pronti alla mobilitazione per arretrati e salario accessorio di produttività
La Giunta regionale non ha ancora affrontato il tema relativo all'incremento del Fondo per le risorse decentrate - 2018 da attuarsi secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018. L'osservazione arriva dalla Cisl Fp delle Marche che ricorda come tale incremento sia obbligatorio a seguito del trasferimento in Regione dei lavoratori operanti presso i Centri per l'Impiego e siano fondamentali per salvaguardare il salario accessorio di tutti i dipendenti regionali. Per la Cisl Fp, è evidente che il passaggio di funzioni, competenze e personale da parte delle province impone alla Regione di assumere azioni conseguenti al fine di garantire a tutti i lavoratori quanto dovuto. Vi è il rischio di causare un danno economico intorno ai 1000 euro lordi l'anno per 2000 lavoratori "sterilizzando" cosi i recenti sofferti aumenti contrattuali nazionali giunti dopo dieci anni di blocco. A quanto sopra, si aggiunge la ulteriore beffa consistente nella circostanza che gli arretrati previsti dal rinnovo del CCNL non saranno erogati a giugno, come a tutti i dipendenti pubblici, e forse neanche a luglio, disattendendo quanto esplicitamente previsto dal CCNL. La Cisl Fp Marche, pur rimanendo aperta al confronto, è pronta alla mobilitazione, vista la decisione adottata dalla Giunta di voler attingere da graduatorie già esistenti di altri Enti a scapito del possibile riconoscimento professionale maturato tramite percorsi di carriera del personale interno, mortificandone i sacrifici e l’esperienza maturata sul campo, e la recente semplice informativa sindacale sulla stabilizzazione dei 2 ex segretari comunali avvenuta senza alcuna preventiva discussione. «Auspichiamo inoltre - dichiara la Cisl Fp - che la semplificazione e rapidità amministrativa utilizzate per la suddetta "stabilizzazione" dei pochi dirigenti eletti, sia estesa anche a quei dipendenti del comparto provenienti dai Centri per l'Impiego, i quali da molti anni lavorano precariamente e continuativamente presso la Pubblica Amministrazione e, visto ciò che prevede la normativa nazionale, attendono con ansia la stabilizzazione del loro contratto di lavoro. Se entro i prossimi giorni il Presidente della Regione Marche non si attiverà fattivamente al fine di non far conseguire ai lavoratori un pesante danno economico, avvieremo lo stato di agitazione dei lavoratori tramite formale comunicazione al Prefetto».  In allegato, la nota redatta dal Centro Studi Cisl relativa alla possibilità di incrementare il Fondo della Giunta 2018   
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06/06/2018 La scomparsa di Pierre Carniti. Furlan: «È stato un sindacalista che ha segnato un'epoca. Un punto di riferimento per tutti i lavoratori italiani. Un grave lutto per la Cisl e per tutto il movimento sindacale»
“Ci ha lasciati Pierre Carniti. E’ un momento di dolore e di grave lutto per la Cisl e per tutto il movimento sindacale italiano”. Commenta così,  commossa, la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan  la notizia della scomparsa, all’età di 81 anni, dell’ex leader della Cisl. “Pierre è stato per i lavoratori italiani e per tutti noi un punto di riferimento costante ed una guida morale e politica. E’ stato un sindacalista che ha segnato con la sua azione sindacale davvero un’ epoca. Lascia un vuoto enorme nella società italiana. Non lo dimenticheremo mai”.    E in una nota la Segreteria Confederale della Cisl ricorda Pierre Carniti, indimenticabile segretario generale della Cisl dal 1979 al 1985: “Tutta la Cisl si stringe, in questo momento di profondo cordoglio, in un grande abbraccio alla famiglia per la perdita di un grande uomo ed un grande sindacalista, profondamente sensibile, intelligente, acuto e innovatore nelle idee, che sapeva leggere in modo mai banale i cambiamenti della società. Lascia un vuoto enorme in tutti noi, ed in tutto il movimento sindacale italiano”. "Autonomia della Cisl e difesa e difesa dei lavoratori più deboli, i suoi fari" sottolinea la leader della Ciisl dalle pagine di 'Avvenire', ed 'Il Dubbio'.  "Non rinunciò mai al sogno dell'unità sindacale" osserva. L'ultima volta che lo incontrai mi dsse: "senza un rapporto unitario il sindacato non va da nessuna parte", ed il compito e l'obiettivo storico della cosiddetta 'terza' ed oggi 'quarta' generazione rimane proprio quello che ci ha sempre chiesto Carniti "occuparci dei più deboli, andare oltre la quotidianità del mestiere. Redistribuire il lavoro e la ricchezza, governare i nuovi processi di digitalizzazione. Aprire soprattutto il sindacato ai giovani. "La Cisl ed il sindacato ci hanno regalato cose inestimabili" diceva spesso Carniti: "formazione, saper esercitare responsabilità, realizzare la nostra personalità. Costruire un mondo migliore con un po' più di eguaglianza e di giustizia sociale". Questa è la grande lezione storica che ci ha lasciato Pierre Carniti cui va tutto il nostro commosso ricordo. Una lezione che dobbiamo saper trasmettere ai giovani ed a quelli che verranno dopo di noi". Alla notizia della morte di Carniti, numerose le dichiarazioni in suo ricordo e le note di cordoglio, anche dal mondo delle istituzioni e della politica. Su invito della presidente Elisabetta Casellati l'aula del Senato, prima che il premier Giuseppe Conte facesse la sua replica per la fiducia al governo, ha osservato un minuto di silenzio. Ed il Presidente della Repubblica, Mattarella nell’esprimere i suoi "sentimenti di vicinanza e di solidarietà ai suoi familiari, ai dirigenti e agli iscritti della Cisl per i quali è stato leader e maestro” ha tenuto a ricordare come Carniti fosse “ orgoglioso di aver dedicato al sindacato la propria vita, di aver realizzato nel sindacato la propria forte personalità” e di come sia stato “capace di conferirgli prestigio, autorevolezza, autonomia(…) Attuatore instancabile del principio di uguaglianza. Uno degli interpreti più importanti della grande crescita democratica, e dei diritti, a cui la sua Cisl, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha fornito un contributo essenziale. La nostra Repubblica non dimenticherà la sua opera di attuatore instancabile del principio costituzionale di uguaglianza" ha concluso il Capo dello Stato.  “Un grande sindacalista, una delle figure più importanti della storia sindacale del nostro Paese" ha dichiarato Sergio D'Antoni, segretario generale della Cisl dal 1991 al 2000, ricordando Carniti. "E'stato sicuramente un innovatore ed un esempio di coraggio e di assunzione di responsabilità. Per tutti noi ha rappresentato una grande lezione di vita e di militanza" ha concluso. La camera ardente sarà allestita domani mercoledì 6 giugno dalle ore 10.00 alle ore 19.00 presso il CTO di Roma ( Via San Nemesio n.28). I funerali dell’ex leader della Cisl si svolgeranno a Roma giovedì 7 giugno, alle ore 10.00, presso la Chiesa di Santa Teresa D'Avila (Corso d'Italia n. 37). L'ultimo discorso pubblico di Pierre Carniti nel dicembre 2016 in occasione dell'omaggio che la Cisl gli ha voluto rendere, in occasione dei suoi ottant'anni, con un'iniziativa, onorata dalla presenza del Presidente della Repubblica, all'Auditorium Antonianum di Roma. Per l'occasione era stato presentato il libro "Pensiero, azione, autonomia", a cura di Mario Colombo e Raffaele Morese per le Edizioni Lavoro, una raccolta di saggi e testimonianze per Pierre Carniti (tra gli altri Chiara Saraceno, Tiziano Treu, Antonio Pizzinato, Franco Marini e Carole Beebe Tarantelli).alla presentazione del libro "Pensiero, azione, autonomia" edito da Edizioni Lavoro.
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05/06/2018 Le proposte di Cgil Cisl e Uil ai candidati Sindaco per la città di Ancona
Nella cosiddetta “Regione di Mezzo”, Ancona, città capoluogo, riveste   sicuramente un  ruolo centrale   e in questi anni ha intrapreso – pur nelle difficoltà determinate da una crisi tanto diffusa quanto perdurante - un percorso utile a  definire la  sua identità in un contesto economico e sociale in trasformazione. In questo quadro,  Cgil Cisl Uil, sono convinti che solo nella saldatura armonica tra sviluppo, lavoro e cura, cioè tra crescita economica e crescita sociale, il territorio può davvero realizzare le sue potenzialità. Ritengono quindi  fondamentale che il Comune – con il concorso di tutti i soggetti sociali ed economici e i principali poli produttivi e formativi, a partire dall’Università Politecnica delle Marche – sia motore del rilancio, progettando e realizzando una serie di azioni positive e  condivise,  valorizzando più che mai tutte le forme di partecipazione.    Cgil Cisl Uil, nella logica di una  ri-generazione di ruolo e  qualità della città  di Ancona – consapevoli di  rappresentare circa il 20% degli elettori: lavoratrici e lavoratori, disoccupati, pensionate e pensionati residenti ad Ancona -  sentono la responsabilità di dare voce ad istanze che mettano al centro il benessere collettivo e ridiano prospettive di miglioramento ai cittadini. Per questo occorre rifuggire facili scappatoie demagogiche di chi strumentalizza, amplificandole, paura, ansia, chiusure: sentimenti che non vanno sottaciuti, bensì gestiti con saggezza, fiducia, richiamo al senso civile della convivenza; aprendo a prospettive di sviluppo e non ritirandosi dentro trincee sempre più piccole. Se si sarà capaci di dare questa prospettiva di apertura e di crescita alla città- secondo i sindacati - allora Ancona potrà valorizzare quei segni di rilancio che già si intravedono, costruendo iniziative e forme tali da superare anche le molte criticità, ritardi, debolezze, che tuttora permangono. Le scelte da portare avanti, dovranno necessariamente essere  frutto di relazioni e confronti,  in  un lavoro di rete,   promosso dall’istituzione comunale  attivando  sinergie e mettendo in campo capacità progettuali. Ai candidati Sindaci, Cgil Cisl Uil  propongono una serie di proposte su  tre macro aree quali :   1.       Sviluppo e lavoro ·         Centralità delle politiche di allargamento delle possibilità di occupazione degli anconetani, con un attenzione particolare ai giovani: dallo sviluppo del co-working, alla  messa a sistema di un rapporto Amministrazione-Territorio-Scuola-Impresa; ·         Serve una nuova sede, più funzionale, per il Centro per l’impiego. ·         Intreccio sempre più evidente  fra tutela ambientale e  sviluppo della “blue economy”. ·         Porto, come vettore principale di sviluppo considerato  fulcro economico e anima vera della città, nell’intreccio fra logistica, merci e turismo. Aprirsi ad investimenti di prospettiva, anche con l’intreccio dei privati. ·         Il nuovo slancio della cantieristica navale va valorizzato nell’intreccio con l’indotto locale, per favorire l’avanzamento tecnologico e la riconversione dello storico apparato artigiano. ·         L’uscita Porto/A14 rimane la risposta infrastrutturale ineludibile per chiunque vada ad amministrare. ·         Favorire la crescita dell’impresa innovativa anche nel commercio sostenendo la diversificazione creativa dell’offerta e l’impresa giovanile, a fronte degli affitti impossibili del centro città ·         Costruire un terreno fertile per le aziende capaci di servizi avanzati alle imprese, in un mondo sempre più digitalizzato   2.       Progettazione urbana, infrastrutture,  viabilità ·         Limitare consumo di suolo e promuovere al massimo delle possibilità la riconversione del costruito ·         Sostegno ai progetti come quelli relativi al nuovo “water front” e al nuovo ingresso alla città “Palombella – Archi”: un percorso che non può interrompersi e che richiede intelligente rapporto con Stato e UE. ·         Arricchimento dei servizi di base per i quartieri periferici e le frazioni: non bastano solo le scuole; servono aree verdi e impianti sportivi, luoghi di ritrovo effettivamente fruibili e servizi sociali a misura degli specifici bisogni; serve incentivare la presenza di attività commerciali e di pubblico esercizio ·         Salvaguardare il ruolo di cerniera tanto urbana quanto sociale e di integrazione della “Seconda Ancona”, rendendo risorsa anche la presenza multietnica.Ricordiamo,fra gli esempi di possibile iniziativa, il recente focus promosso da Cgil Cisl e Uil con “Cittadinanzattiva” sull’Area  ex-CRASS . ·         Ridare piena centralità al tema dei collegamenti viari con il resto del Paese e con l’Europa del Nord. Va mantenuta alta la pressione per l’effettivo raddoppio della ferrovia Ancona-Roma   3.       Sostegno alle fragilità sociali  e qualità dei servizi ·         Potenziamento dell’investimento complessivo sulle politiche sociali ·         Indire, entro un anno, una “conferenza cittadina della socialità”, preceduta da un vasto e inclusivo lavoro preparatorio ( ampliando l’esperienza del progetto “Ancona città in comune”) ·         Celere realizzazione del nuovo Inrca – Ospedale di Camerano, anche  per alleggerire Torrette di funzioni che non possono continuare ad esserle proprie. A ricaduta i temi del Pronto Soccorso e Punto di primo intervento in città. ·         Recupero dell’attuale area Inrca e  individuazione della  sua destinazione a usi d’interesse generale ·         Sostegno alle fragilità sociali abitative favorendo progetti di co-housing e housing sociale diffusi( vedi esperienza Osimo). ·         Potenziamento delle politiche giovanili con maggiore coinvolgimento di questa fascia di popolazione e con la reale integrazione dei 17 mila universitari che, in gran parte, vengono da fuori ma che possono dare un forte contributo, anche di creatività e dinamicità, alla città. ·         Cultura come terreno da non penalizzare. Sostegno diffuso e valorizzazione del ruolo delle Muse e, soprattutto, della Mole come hub culturali del territorio ·         Ancona ha già una propria chiara collocazione e strategia sui principali servizi a rete: siamo consapevoli che da soli non si va - in termini di costi come di qualità – lontano e lavoriamo affinché progettualità, qualità e garanzie camminino, in tutti i settori, di pari passo.“Multiservizi” è una realtà consolidata  e vogliamo augurarci che analogo cammino si realizzi in tema di gestione delle reti gas. Siamo perché si definisca un percorso di garanzia – per il servizio come per i lavoratori – in vista delle future gare per il trasporto pubblico locale, dove “Conerobus” è portatrice di esperienze di qualità. Sosteniamo con forza il lungo percorso per la costituzione di un’Azienda unica provinciale pubblica per la gestione dei rifiuti e chiediamo a tutti i candidati di impegnarsi senza opacità in tal senso. ·         Messa in efficienza della macchina comunale - per rispondere alla drastica riduzione degli organici e l’aumento delle competenze – attraverso un efficace confronto con le rappresentanze sindacali ·         Appalti: proseguire sulla linea del Protocollo firmato nel 2016. Non sono accettabili risparmi per i cittadini bastati su crescita della precarietà e calo di qualità dei servizi.  
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05/06/2018 Terremoto. Cuccello: «Applicare a tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione il Decreto su congelamento pagamento ritenute fiscali»
«Come Cisl abbiamo da subito giudicato in maniera positiva l'approvazione, avvenuta lo scorso 29 maggio, del Decreto Legge riguardante le misure urgenti a favore delle popolazioni dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 e per il quale ci siamo fortemente battuti a livello territoriale e nazionale. Ma purtroppo constatiamo che rimangono ancora alcune questioni che hanno bisogno di chiarimenti immediati». Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. «In alcuni comparti della pubblica amministrazione (come scuola, vigili del fuoco, Guardia di Finanza e Polizia), ad esempio, a differenza di quanto previsto dal decreto e cioè la possibilità di estendere il pagamento delle ritenute fiscali ad una data successiva al 31 maggio del 2018, la restituzione dell’IRPEF è già stata avviata su iniziativa della Ragioneria dello Stato mediante trattenuta sullo stipendio di maggio. È dunque palese la diversità di trattamento che verrà inevitabilmente a verificarsi tra i lavoratori degli stessi comparti. Per evitare che questo accada è fondamentale garantire loro la possibilità di passare alla restituzione in 60 rate a partire da gennaio 2019. Chiediamo che quanto precedentemente stabilito, ovvero la restituzione a partire dal 31 maggio 2018 nella tempistica massima di 24 mesi, possa essere subito congelata e che si possa procedere al ristorno della rata già versata. Sappiamo dell’impegno di alcuni Prefetti che nei giorni scorsi incontrandosi con le Cisl territoriali hanno fatto loro il nostro appello ed adottato tutti gli strumenti a disposizione per sollecitare un intervento risolutivo, segnalando questa specifica problematica al Commissario Straordinario Paola De Micheli, alla quale ci rivolgiamo anche noi affinché si possa arrivare al superamento di questa problematica».
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