Ricerca

12/04/2018 Elezioni Rsu 2018: sostieni i candidati della Cisl Marche
Nei giorni 17, 18 e 19 aprile si svolgeranno le elezioni delle RSU del Pubblico Impiego, della Scuola, dell'Università e della Ricerca. Si tratta di un appuntamento molto importante per tutta la Cisl impegnata a sostenere nei luoghi di lavoro i propri candidati e favorire una partecipazione più ampia possibile al voto. In allegato troverete l’elenco dei candidati della Cisl FP e della Cisl Scuola.                                                                                       
Continua a leggere
11/04/2018 “Prendiamoci cura” proposte concrete per migliorare servizi e spazi all’ex Crass di ancona
Promuovere la cultura del valore della “cura” delle persone, attraverso l’ascolto attivo, la rilevazione dei bisogni e l’ individuazione di possibili soluzioni: questo l’obiettivo al centro del progetto “Prendiamoci cura” , promosso da  Cittadinanzattiva delle Marche, CGIL CISL UIL di Ancona e le rispettive Federazioni dei pensionati. L’indagine  è stata realizzata  nel mese di novembre 2017,   nell’area dell’ex Crass di Ancona, attraverso la somministrazione di questionari a 198 cittadini/utenti dei servizi e 157 operatori ASUR. Il monitoraggio ha permesso di  raccogliere  segnalazioni ed istanze per fare dell'ex Crass,  sito di interesse storico e architettonico per la città di Ancona,  uno spazio urbano - cittadino  e soprattutto un luogo  dove le persone possano trovare servizi efficienti ed efficaci.  I giudizi espressi dall’utenza sui vari aspetti indagati sono quasi tutti “sopra la sufficienza” ed in alcuni casi si arriva a giudizi di piena soddisfazione. Tuttavia dal  report emergono anche criticità, strutturali e non solo, vengono segnalate sia da chi usufruisce dei servizi sanitari o dagli operatori:   difficoltà nell’accesso ai servizi di fisiatria e di  medicina legale per le persone con disabilità,  l’assenza di  segnalazioni per orientarsi tra le sedi dei servizi e lunghi tratti di  percorribilità a piedi; ma anche  lunghi tempi di attesa per la fruizione di alcuni servizi, quali quelli di Fisioterapia e di competenza UMEE (in particolare psicologi e logopedisti dedicati a bambini), a causa della carenza di personale.  Vengono evidenziati, in particolare dagli operatori che prestano quotidianamente servizio nell’area, anche problemi di  manutenzione e pulizia del parco,  ma anche di sicurezza, a causa della scarsa illuminazione. Un lavoro di ascolto che ha permesso a  CGIL CISL UIL e Cittadinanza Attiva di presentare alcune proposte  concrete alla Direzione generale  dell’Area Vasta 2 e all’Amministrazione comunale su miglioramenti in termini di qualità, efficientamento organizzativo dei servizi e di valorizzazione del patrimonio pubblico,  dell’area dell’ex Crass come ad esempio:  sistemare ulteriore segnaletica, specie dedicata ai pedoni  garantire presenza di personale, anche volontari e/o giovani del servizio civile, che aiutino le persone ad orientarsi nella “cittadella sanitaria”  verificare la fruibilità dei vari luoghi a partire da quelli maggiormente frequentati da persone disabili o con difficoltà motorie, come Fisiatria/Riabilitazione e Medicina legale  riorganizzare il servizio delle casse ticket  migliorare la fruibilità dei servizi di fisioterapia e UMEE  verificare e riorganizzare il servizio di bus navetta estendendone l’orario, curando maggiormente la pulizia del mezzo, segnalando meglio i punti di partenza/fermata e rendendo fruibile il servizio anche alle persone con disabilità motorie, attraverso la sistemazione di apposita piattaforma.  effettuare una regolare manutenzione del verde  potenziare la sorveglianza e l’illuminazione  incentivare la partecipazione di utenti e operatori ai processi di miglioramento dei servizi  riaprire il bar interno, ormai chiuso da anni  collaborare con il Comune di Ancona per una maggiore fruizione del parco da parte dei cittadini, unica vera oasi di verde nel raggio di qualche chilometro, in un quartiere caratterizzato da un’alta densità abitativa.   In allegato il report del progetto  
Continua a leggere
10/04/2018 Assegno di natalità: tutte le informazioni sul Bonus Bebè 2018
L’assegno di natalità, cosiddetto Bonus Bebè, è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018 con un ISEE non superiore a 25.000 euro. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo.   A CHI È RIVOLTO Possono beneficiare del bonus i nuclei familiari con un ISEE minorenni in corso di validità non superiore a 25.000 euro.   DECORRENZA E DURATA L’assegno spetta a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia del figlio adottato o affidato. La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel nucleo familiare, a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo. Se l’assegno non può più essere concesso al genitore richiedente (perché, ad esempio, decaduto dalla potestà genitoriale o perché il figlio è stato affidato in via esclusiva all’altro genitore), l’altro genitore può subentrare nel diritto all’assegno presentando una nuova domanda entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice, che dispone la decadenza dalla potestà o l’affidamento esclusivo all’altro genitore. In questo caso l’assegno spetta al nuovo genitore richiedente dal mese successivo a quello di emanazione del provvedimento giudiziario. Per l’affidamento temporaneo di minore nato o adottato nel 2018, l’assegno spetta a decorrere dal mese di emanazione del provvedimento del giudice o del provvedimento dei servizi sociali reso esecutivo dal giudice tutelare. In caso di decesso del genitore richiedente, l’erogazione dell’assegno prosegue a favore dell’altro genitore convivente col figlio. Quest’ultimo deve fornire all’INPS gli elementi informativi necessari per la prosecuzione dell’assegno entro 90 giorni dalla data del decesso. In ogni caso, se la domanda è presentata oltre i 90 giorni, l’assegno decorre dal mese di presentazione della domanda. L’assegno è corrisposto mensilmente per i nati, adottati o in affido preadottivo nel 2018 per un massimo di 12 mensilità, a partire dal mese di nascita o di ingresso in famiglia. (L’assegno per i nati/adottati 2015-2017,anno 2018, continua ad essere erogato ed ha durata triennale).   QUANTO SPETTA La misura dell’assegno dipende dall' ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno.   ISEE minorenni inferiore ai 7.000 euro la misura è di 1.920 euro.   ISEE minorenni compreso tra 7.000 euro e 25.000 euro annui la misura è di 960 euro. Il pagamento mensile dell’assegno è effettuato dall’INPS direttamente al richiedente tramite bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN intestati al richiedente. In sede di invio della domanda è necessario allegare il modello SR/163, in mancanza la domanda rimane sospesa. Se la domanda è stata presentata dal legale rappresentante in nome e per conto del genitore minorenne o incapace di agire, il mezzo di pagamento prescelto deve essere intestato al genitore. Se il figlio nato o adottato è collocato temporaneamente presso un’altra famiglia secondo l’art. 2 della legge 184 del 1983, l’assegno è corrisposto all’affidatario che ne fa richiesta e solo per la durata dell’affidamento. Il pagamento dell’assegno è effettuato a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Se la domanda è stata presentata nei termini di legge (entro i 90 giorni), il primo pagamento comprende anche l’importo delle mensilità maturate fino a quel momento.   Domanda REQUISITI La domanda può essere presentata dal genitore che abbia:  cittadinanza italiana, di uno Stato dell’Unione europea o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo  o carta di soggiorno per familiare di cittadino dell’Unione europea (italiano o comunitario) non avente la cittadinanza di uno Stato membro,  o carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro. Ai fini del beneficio ai cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria .  residenza in Italia;  convivenza con il figlio (figlio e genitore richiedente devono essere coabitanti e avere dimora abituale nello stesso comune);  ISEE del nucleo familiare del richiedente (o del minore se fa nucleo a sé perché affidato), non superiore a 25.000 euro al momento di presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio. Rileva l’ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno visualizzabile nella specifica tabella dell’attestazione, denominata "prestazioni agevolate rivolte a minorenni o a famiglie con minorenni".  Nel caso in cui il figlio venga affidato temporaneamente a terzi, la domanda di assegno può essere presentata dall’affidatario. In questo caso il requisito dell’ISEE è calcolato con riferimento al nucleo familiare del quale fa parte il minore affidato: precisamente, i minori in affidamento temporaneo sono considerati nuclei familiari a sé, ma l’affidatario ha facoltà di considerarli parte del proprio nucleo. In caso di nascita o adozione di due o più minori, ad esempio parto gemellare o di ingresso in famiglia gemellare, occorre presentare una domanda per ciascun minore. Se il genitore che ha i requisiti per avere l’assegno è minorenne o incapace di agire per altri motivi, la domanda è presentata a suo nome dal suo legale rappresentante. Per poter richiedere l’assegno è necessario presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica ( DSU) ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159/2013. Nel nucleo familiare indicato nella DSU deve essere presente il figlio nato, adottato o in affido preadottivo per il quale si richiede l’assegno. Visto che la DSU scade il 15 gennaio dell’anno successivo a quello della sua presentazione, ogni anno ne va presentata una nuova. In caso contrario, il pagamento dell’assegno viene sospeso finché non si presenta una nuova DSU per il rinnovo dell’ ISEE. Se la DSU non viene presentata entro il 31 dicembre di ciascun anno la domanda decade con conseguente perdita della relativa annualità. È possibile presentare domanda di assegno in presenza di un ISEE corrente entro il bimestre di validità dello stesso, se tale indicatore non è superiore a 25.000 euro annui. In tal caso, l’importo dell’assegno si determina in base al valore dell’ ISEE corrente fino alla presentazione di una nuova DSU. L’ISEE corrente, scaduti i due mesi di validità, può essere rinnovato previa presentazione di un'altra DSU modulo sostitutivo. Altrimenti, scaduto l’ISEE corrente, se non viene presentata una nuova DSU modulo sostitutivo, verrà presa a riferimento l’ultima DSU presentata e l’ ISEE ordinario rilasciato per effetto della stessa. Solo la DSU va presentata ogni anno e non c’è bisogno di fare una nuova domanda.   QUANDO FARE DOMANDA La domanda deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita o dalla data di ingresso del minore affidato o adottato nel nucleo familiare. In caso di affido temporaneo, la domanda può essere presentata dall’affidatario entro 90 giorni dall’emanazione del provvedimento del giudice o del provvedimento dei servizi sociali reso esecutivo dal giudice tutelare.   COME FARE DOMANDA La domanda di assegno si presenta online all’INPS, di regola, una sola volta per ogni figlio attraverso il servizio dedicato, che permette di visualizzarne anche l'esito. Al termine dell’istruttoria, il richiedente riceve un sms che lo avverte sulla definizione della domanda. Da quel momento può visualizzare l’esito della domanda (accolta o respinta) accedendo nuovamente al servizio e selezionando nel menu interno la voce "Consultazione domande". Se nel compilare la domanda online l’utente inserisce anche il suo indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), può ricevere direttamente nella sua casella PEC il provvedimento di accoglimento o rigetto della domanda. In alternativa, si può fare domanda tramite:  Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.   ASPETTI FISCALI  L’assegno di natalità di cui alla legge n. 205/2017 non concorre alla formazione del reddito complessivo di cui all’articolo 8 del testo unico delle imposte sui redditi.  
Continua a leggere
10/04/2018 Nuova scossa nel maceratese
Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.7 ha colpito nelle prime ore di oggi le zone dell'entroterra maceratese. Nelle foto la situazione a Camerino nelle casette SAE appena consegnate. In questo momento drammatico, cinque nostri iscritti della Flaei Cisl stanno garantendo tra mille difficoltà e con pochissimi rinforzi saltuari il servizio elettrico in gran parte del territorio.
Continua a leggere
09/04/2018 FOCUS LAVORO: Bullismo no grazie, convegno ad Ascoli - CCNL Funzioni Centrali
In primo piano: Bullismo no grazie! Convegno ad Ascoli Piceno promosso dalla Fnp Cisl - Coordinamento donne e dalla Cisl Marche. Interviste alla Segretaria Nazionale CISL Scuola, Ivana Barbacci e al sociologo - criminologo clinico Nello Giordani. Per la Rubrica Cisl Informa: Tutte le novità del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2016/2018 nell'infografica a cura di Cisl Fp Marche
Continua a leggere
09/04/2018 Il lavoro di cura, il "doppio sì" e il principio di non discriminazione
L'importanza dell'attività di cura in ambito familiare è influenzata negativamente dal modo con con cui si parla del lavoro di cura e dal linguaggio usato  nel trattare  l'argomento. Una  parte degli uomini ha iniziato ad occuparsi dell'assistenza a familiari, pur trattandosi di una parte modesta: sono quindi soprattutto le donne a prendere in carico la necessaria attività di cura in famiglia e per questo considerate svantaggiate in quanto hanno difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Non possiamo esimerci dal ricordare che in Italia l'attività di cura è generalmente considerata solo un'attitudine femminile, priva di valore tecnico e intrinsecamente gratuita.  Anche il linguaggio europeo ha una connotazione che influisce negativamente sulla valutazione dell'attività: infatti si parla delle donne come persone che hanno sia lavoro "riproduttivo" sia lavoro "produttivo" come un "doppio carico" (double burden). Questa impostazione sopravvaluta il mondo della produzione rispetto all'attività di cura: diversamente, nella realtà sociale, ha molta importanza che donne e uomini svolgano in prima persona e qualitativamente il lavoro di cura. Vero è che la disistima della cura è stata ed è ancora una delle ragioni del malessere che accompagna il mondo del lavoro.  A partire dagli anni '90 si è sviluppato il tema dell’ingresso nel mondo del lavoro femminile assegnando maggior importanza al lavoro stesso. Le donne diventano una parte imprescindibile nel mercato del lavoro dimostrando che non intendono lavorare escludendo le relazioni, in particolare quella madre-figlio. Per molte donne i tempi di lavoro sono importanti quanto, talvolta di più, la retribuzione  e la carriera.  Ne consegue che la discussione viene impostata tutta sulla struttura del contratto di lavoro e le sue nuove forme giuridiche. In effetti le donne sono in difficoltà a causa dei tempi del lavoro fuori casa e del lavoro di cura, coinvolgendo nel problema le aspettative di vita e l'aspetto economico.   La scelta contestuale del lavoro produttivo e del lavoro di cura - il doppio si - comporta difficoltà, ma è anche una sfida nei confronti degli assetti del mondo del lavoro per tentare un ribaltamento delle concezioni tradizionali .  Non si tratta di investire solo su programmi di work-life balance che assoggettano l'attività di cura al lavoro retribuito per sostenere l’efficienza aziendale; bensì della valorizzazione della cura rispetto all'organizzazione del lavoro: l'impresa dovrebbe essere capace di tenere insieme le due realtà. La precarieà imposta dalla crisi economica, non certo superata, rende ancora più complessa la scelta delle donne. L'idea che l'inclusione delle donne si realizzi solo attraverso l'ingresso nel mercato del lavoro diverge dal sentire concreto di donne (e uomini) in quanto i diritti sarebbero collegati esclusivamente con il lavoro. In Italia i dati statistici rilevano le oggettive difficoltà: nell'anno 2016 le donne con contratto part-time erano tre volte superiore agli uomini con la stessa tipologia contrattuale: 19% per le donne e 6,5% per gli uomini.  In tale contesto nasce la giurisprudenza antidiscriminatoria della Corte di Giustizia europea impostata sull'idea di fungibilità dei ruoli di genere. Ad oggi non si è riusciti a rinnovare la scala dei valori che collocano tradizionalmente nel livello superiore le attività produttive (tradizionalmente maschili e ritenute più importanti economicamente) rispetto alle attività riproduttive (figli e cura familiare). A fronte della volontà delle donne di fare scelte lavorative differenti rispetto a scelte tipicamente maschili, la soluzione promossa dai piani europei di formazione è in prevalenza quella di supportare le donne verso lavori "maschili" per agevolare il superamento di stereotipi che conducono all'attività di cura. Le sentenze della Corte di Giustizia europea hannno sostanzialmente operato seguendo la visione di valori consolidati sul lavoro produttivo, dove il lavoratore/trice (uomini e donne) sono fungibili nell'economia del mercato, senza considerare le "esigenze" complete delle persone. Il tema del "doppio sì", portato davanti alla Corte di Giustizia europea, ha condotto anche verso soluzioni nuove che affrontano non solo la discriminazione di genere ma anche le nuove discriminazioni, come quella della disabilità. Complessa la narrazione dei fatti nella causa Coleman, che è un simbolo per il conflitto di genere "nascosto", in quanto la donna è in contrapposizione con l'immagine del lavoratore ideale costruito sulla normale vita maschile poco attenta nella cura. L'importanza della sentenza è insita anche nella volontà della dipendente che non ha voluto rinunciare ad assolvere l'attività di cura, pur restando nel mondo del lavoro e non rientrando come "carer" nelle categorie protette.  La Sig.ra Coleman dichiarò: «Voglio che le persone siano in grado di lavorare, ma si prendano cura dei loro figli». La Corte di Giustizia ha stabilito che "la disparità di trattamento sofferta sul lavoro dal genitore che provveda in via primaria alla cura del proprio figlio disabile, e che sia dovuta a questa relazione, può costituire discriminazione per motivi di disabilità" (vedi DirittiIngenere del 16/03/18). Molte donne che hanno l'esigenza di stare con i figli non intendono affermare il tradizionale ruolo materno, bensì manifestano una personale espressione di libertà femminile.  Abbiamo visto nel tempo innescarsi la crisi della separazione del mondo della "produzione" dalla sfera della "cura" ed è emerso il conflitto contro l' eccessiva superiorità del valore del lavoro produttivo. Continua a manifestarsi la mancanza di attenzione alla "cura" nelle imprese e negli uffici, che non diminuisce con l’ingresso nelle aziende di molte donne, essendo le caratteristiche maschili a prevalere su tutto.   Il conflitto umano ed economico è complesso e non sappiamo come verrà affrontato nel futuro: di certo la richiesta delle donne è rivolta al mondo dell'economia e delle imprese affinchè si adeguino maggiormente alle esigenze di vita delle persone, lavoratrici e lavoratori.   
Continua a leggere
09/04/2018 Sanità Marche, Pdl 145, Apertura al privato da parte della Regione Marche. Talevi: «Urge incontro, serve chiarezza»
Il 17 aprile 2018 si rinnovano le Rsu in tutte le strutture sanitarie pubbliche  marchigiane  e nello stesso giorno il Consiglio Regionale discuterà i contenuti della proposta di legge 145 che disciplinerà le sperimentazioni gestionali pubblico - privato in sanità. Da una parte oltre 14.000 lavoratori del comparto si recheranno alle urne per eleggere coloro che per i prossimi tre anni si confronteranno con la parte pubblica per valorizzare la sanità pubblica ed i professionisti che vi lavorano, (con la Cisl Fp Marche che si presenta all'appuntamento elettorale con oltre 300 candidati solo per il comparto Sanità), mentre contestualmente i consiglieri regionali discuteranno di una apertura al privato che avrebbe necessità di un confronto  con i sindacati della funzione pubblica, che rappresentano anche i lavoratori della sanità privata. Un confronto che ad oggi è completamente mancato, nonostante le ripetute richieste unitarie ai tavoli regionali. La Regione si faccia parte attiva affinché il privato accreditato preveda l'erogazione di un salario di produttività, come accade nel pubblico. Attualmente i lavoratori della sanità privata lavorano 38 ore la settimana con un contratto nazionale fermo da oltre dieci anni ed un salario accessorio  che, nonostante i contratti nazionali lo prevedano per le realtà con bilanci sani , e  purtroppo non viene previsto o regolamentato con i sindacati. Inoltre quando il Governatore Ceriscioli afferma che grazie alla futura nuova legge i macchinari funzioneranno per più ore ci chiediamo quali saranno le modalità di utilizzo del personale pubblico nelle sperimentazioni gestionali e come mai non si investa in progettualità che coinvolga il personale pubblico, come avviene in alcune regioni del Nord Italia che non solo non hanno mobilità passiva ma mobilità attiva da altre regioni tra cui le Marche.Il privato è importante perché serve  ad aumentare e migliorare i servizi , ma l'impressione che si ha da tempo è che il pubblico stia arretrando dal territorio. Quando si legge nella proposta di legge regionale n. 145 che i programmi di sperimentazione riguarderanno "la riqualificazione e riorganizzazione dei servizi e strutture" e potranno essere utilizzati "beni mobili ed immobili" pubblici , ci si chiede se era cosi necessaria la chiusura dei cosiddetti piccoli ospedali che ora diventano "appetibili" per le strutture private. Un privato complementare al pubblico esiste in ogni regione  ma si discuta delle problematiche con le categorie sindacali che rappresentano sia i lavoratori pubblici che privati. Si velocizzino nel frattempo le stabilizzazioni dei 1200 precari "storici" del servizio sanitario regionale, si investa sul personale, si avviino sperimentazioni progettuali che coinvolgano il personale pubblico. Gli annunciati nuovi ospedali vedranno la luce, se mai la vedranno, tra molti anni, mentre da subito si possono avviare , con i sindacati, progetti tesi a coniugare la valorizzazione della professionalità dei lavoratori con l'esigenza di risolvere gli annosi mali cronici della sanità marchigiani: liste di attesa e mobilità passiva. Vi sono dei servizi come i pronto soccorsi che hanno bisogno di investimenti e strutture adeguate per evitare, come capitato recentemente, che una semplice influenza mandi in tilt il sistema. Per questo urge un incontro urgente sul personale, per dare risposte ai lavoratori che si recheranno tra pochi giorni al voto per rinnovare le loro rappresentanze interne e contestualmente dare garanzie anche ai lavoratori della sanità privata.  
Continua a leggere
09/04/2018 Primi accordi per i contratti a canone concordato nelle Marche
I rinnovi degli accordi comunali per i contratti di affitto a canone concordato nelle Marche partono da Fermo e Fabriano. Il Decreto Interministeriale del 16 gennaio 2017 stabilisce nuovi criteri e requisiti necessari alla stipula degli accordi comunali collettivi e dei singoli contratti individuali per accedere alle previste agevolazioni fiscali, lasciando però da subito spazio a troppe controverse interpretazioni, già oggetto di possibili correzioni. Per questo Sicet Marche, organizzazione della Cisl che tutela i diritti degli inquilini e dei cittadini portatori di bisogni abitativi, si è adoperata per concordare fin dai primi mesi una piattaforma unitaria con le altre organizzazioni degli inquilini Sunia e Uniat da sottoporre alle numerose organizzazioni della proprietà presenti nelle singole realtà territoriali. Con qualche mese di ritardo rispetto ad altre regioni, ma sulla base di una solida e innovativa posizione unitaria, si è così giunti a discutere in molti comuni l’applicazione degli stessi criteri di valutazione degli alloggi. Ne è scaturita un’ipotesi di accordo - dopo mesi di trattative - che ha trovato l’ampia condivisione di altre tre associazioni di inquilini e di ben sette associazioni della proprietà, a partire dall’Uppi e Asppi fino alla Confedilizia, che hanno già sottoscritto i primi accordi a Fermo e Fabriano. Un risultato estremamente importante perché consente di proporre l’estensione degli stessi criteri a tutti i comuni delle altre province, rendendo più facilmente confrontabili tra loro i valori a metro quadro da individuare e utilizzare per singoli territori e all’interno delle diverse microzone comunali, altrimenti in balìa e condizionati esclusivamente dal potere contrattuale delle più forti associazioni dei proprietari. Gli accordi individuano, tra le linee guida principali, l’individuazione dei valori unitari massimi e minimi e dei valori e categorie catastali più aggiornati, il raggruppamento degli elementi qualificanti (come pertinenze, stato di conservazione, tipologia e quantità di accessori e l’introduzione di percentuali correttive in relazione all’età del fabbricato. Sono inoltre definiti vincoli più chiari nella stipula di contratti particolari, come quelli per studenti, mentre si definirà, insieme ai singoli comuni, una percentuale di riduzione dei canoni degli alloggi sociali (social housing).  Riteniamo pertanto che l’obiettivo principale da perseguire con la contrattazione collettiva, ovvero il contenimento dei canoni di locazione abitativa entro limiti di una maggiore sostenibilità, sia realizzabile, ma alla sola condizione che le diverse agevolazioni fiscali vigenti non vadano a vantaggio dei soli proprietari.  Tuttavia, altro obiettivo di fondamentale importanza è quello di garantire una maggiore stabilità abitativa ai conduttori di alloggi da destinare ad abitazione principale. Per questo il Sicet ha ritenuto di non poter avallare la stipula di contratti transitori qualora il conduttore non può disporre di un’altra abitazione principale documentabile ove possa mantenere la propria residenza e rientrare alla scadenza del contratto transitorio.   
Continua a leggere
09/04/2018 Le Marche di domani: sviluppo, lavoro 4.0 e coesione sociale 12- 13 Aprile Convegno Facoltà economia "G.Fuà"
"Le Marche di domani: sviluppo, lavoro 4.0 e coesione sociale "  al centro del convegno  che si terrà nei giorni  giovedì12 e venerdì 13 Aprile  presso la Facoltà  di economia "G.Fuà"  dell'Università Politecnica della Marche.   Il progetto, che coinvolge l'Università Politecnica delle Marche, l'Università degli Studi di Camerino, l' Università di Macerata, l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, la Fondazione Giorgio Fuà  e l’ISTAO,  si  propone di fare il punto sullo stato dell’economia nella regione, sulle trasformazioni indotte dalla rivoluzione tecnologica nell’industria manifatturiera, quali la tendenza alla polarizzazione della struttura occupazionale e sulla ricostruzione per ridisegnare circuiti economici e sociali in grado di rivitalizzare i territori devastati dai recenti eventi sismici e fornire nuove possibilità di sviluppo. Ai lavori di giovedì 12 aprile, interverrà il Segretario generale  della Cisl Marche Sauro Rossi  e venerdì 13  è previsto l'intervento di Marco Ferracuti della segreteria regionale Cisl. .   Nella serata di giovedì 12 aprile è previsto lo spettacolo  LAVORAR CANTANDO CANZONI E CANZONETTE aperto agli studenti e alla cittadinanza. Ingresso libero.   Programma del convegno      Giovedì 12 aprile - ore 10:30  SALUTI   L’economia delle Marche negli anni 2000 Pietro Alessandrini, Università Politecnica delle Marche L’industria marchigiana dagli anni della grande recessione ad oggi Marco Cucculelli, Università Politecnica delle Marche L’area colpita dal sisma: struttura economica e misure di sostegno Alfredo Bardozzetti, Banca d’Italia   ore 14:30 L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELL'ECONOMIA REGIONALE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SETTORE MANIFATTURIERO TRA DISTRUZIONE DI POSTI DI LAVORO E NUOVE DOMANDE DI LAVORO   Tecnologia, sviluppo e competenze Bruno Romano Lamborghini, Prometeia e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Le nuove regole dei rapporti di lavoro Paolo Pascucci, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Le trasformazioni nella struttura occupazionale marchigiana nell’ultimo ventennio Emmanuele Pavolini, Elisabetta Croci Angelini, Enzo Valentini, Università di Macerata Le politiche di sviluppo del cluster nazionale di Fabbrica Intelligente  Gianluigi Viscardi, CEO Cosberg SpA, Presidente del Cluster Fabbrica Intelligente Formazione e ricerca nel progetto di Industria 4.0 Sauro Longhi, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Interventi: - Leonardo Archini, Presidente Consiglio Studentesco UNIVPM - Gaetano Sateriale, Coordinatore Segreteria Generale CGIL - Matteo Picchio, Università Politecnica delle Marche - Sauro Rossi, Segretario CISL Marche - Diego Mingarelli, Presidente Piccola Industria di Confindustria Marche   Venerdì 13 aprile - ore 9:00 LA RICOSTRUZIONE NELLE AREE TERREMOTATE E LO SVILUPPO DELLE AREE INTERNE   Come passare dalla gestione dell’emergenza alla ricostruzione migliorando le prospettive socio economiche di quelle aree Massimo Sargolini, Università degli Studi di Camerino Ricostruire bene, anche giovandosi delle nuove tecnologie Stefano Lenci, Università Politecnica delle Marche La gestione dell’emergenza Jonathan P. Stewart, University of California Ricognizione di programmi e progetti per la ricostruzione e lo sviluppo: un esperimento per la Regione Marche Pietro Marcolini, ISTAO      Interventi: - Antonio Mastrovincenzo, Presidente Assemblea Legislativa Regione Marche - Bruno Bucciarelli, Presidente Confindustria Marche - Marco Ferracuti. Segreteria CISL Marche    Fonte:http://www.univpm.it/Entra/Engine/RAServePG.php/P/1397110010403    
Continua a leggere
08/04/2018 Pensionati IN: Progetto Famiglia al Centro
Ospiti in studio Cinzia Verdenelli, Anteas Marche, Larissa Abreu, Psicologa Casa di Riposo Grimani Buttari di Osimo, e Gea Rossini, Staff Ambito sociale 13, referente Progetto Famiglia al Centro, che vede tra i partner Anteas Marche, l’associazione di volontariato della Fnp Cisl, il sindacato dei pensionati della Cisl .
Continua a leggere
08/04/2018 Contratto nazionale Funzioni centrali: tutte le novità
Aumenti salariali, nuove forme partecipative e novità su relazioni sindacali, permessi, diritto allo studio, congedi parentali e unioni civili: tutto quel che c'è da sapere sul nuovo contratto nazionale delle Funzioni centrali in questa infografica a cura di Cisl Fp Marche.
Continua a leggere
07/04/2018 Telefonia ed Energia Tariffe sotto controllo! Incontro a Filottrano
Lunedì 9 aprile alle ore 16.30 presso il Circolo Anziani - Associazione Terza Età  - Vicolo Beltrami, Filottrano  incontro su Telefonia ed Energia - Tariffe sotto controllo!,  promosso dalla associazione dei consumatori della Cisl,  Adiconsum Marche e dalla Fnp Cisl Pensionati Jesi - Filottrano.   Ai lavori, introdotti da Gianfranco Pigliapoco,Responsabile Cisl Pensionati Rls Jesi  e presieduti da Giovanni Focanti Coordinatore Territoriale Pensionati Cisl, interverrà l'esperta di Adiconsum Marche,Roberta Mangoni.
Continua a leggere
05/04/2018 Sanità Marche Rsu Day Cisl Fp, 5 Aprile ad Ancona incontro con i candidati
Sono quasi 900 i candidati Fp Cisl Marche alle imminenti elezioni Rsu  pubblico impiego – che si svolgeranno il  17-18-19 aprile prossimi – dei  comparti di  sanità, autonomie locali, enti centralizzati  e  per circa la metà di essi,  provengono dalla sanità. Gran parte dei candidati sono giovani e donne in rappresentanza delle tante professionalità presenti nel pubblico impiego. Cento di questi candidati, a loro volta in rappresentanza degli oltre 7200 iscritti Fp, hanno partecipato ai lavori del Rsu day alla presenza della Segretaria Nazionale Marianna Ferruzzi. Al centro dell'incontro le tematiche della Sanita: a partire dalla stabilizzazione degli oltre 1200 precari "storici" del nostro sistema regionale che da anni portano avanti fondamentali servizi, al piano assunzioni 2018/2020, al rapporto tra pubblico e privato , alla luce del disegno di legge regionale attualmente in discussione, sino alla elaborazione in ogni luogo di lavoro di una dotazione organica finalmente in grado di permettere ad infermieri ed oos di prendere le ferie, non accumulare piu' straordinare, fare i dovuti riposi. Ma l'incontro è stata anche l'occasione per una riflessione sui nuovi contratti nazional sottoscritti dopo quasi dieci anni di blocco, fondamentali per il rilancio della contrattazione in ogni luogo di lavoro. I 900 candidati Cisl (di cui oltre un terzo nella Sanita) infatti chiedono si da subito la riapertura dei tavoli contrattuali in ogni luogo di lavoro per parlare non solo di salario accessorio ma soprattutto di organizzazione del lavoro e di come conciliare la valorizzazione dei professionisti del pubblico impiego con il miglioramento dei servizi quotidianamente erogati alla cittadinanza . La Fp Cisl Marche è da sempre il sindacato della contrattazione e del confronto ed i candidati Rsu nel corso della mattinata hanno discusso con esperti della comunicazione su come affrontare al meglio con le parti datoriali le molteplici problematiche dei lavoratori pubblici che chiedono dignità e riconoscimento del loro lavoro. 
Continua a leggere
05/04/2018 Area Vasta 1: rafforzare la sanità pubblica prima di aprire al privato
Le AST Cisl di Pesaro, Fano, Urbino, esprimono forte preoccupazione per il persistere di gravi criticità nell’offerta sanitaria dell’Area Vasta 1. In particolare manifestano decisa contrarietà rispetto alla prospettiva, prevista da una Delibera di Giunta Regionale e confermata degli annunci dell'assessore regionale alla sanità, in merito alla costruzione a Fano di una nuova clinica privata.   Non è affatto chiaro in quale modo tale prospettiva possa entrare a far parte di un progetto di sistema salute del nostro territorio, che più degli altri nelle Marche è interessato dal fenomeno della mobilità passiva. Basti pensare che più di un terzo dei ricoveri fuori Regione interessano cittadini della nostra Provincia.   È chiaro ormai che le scelte di politica sanitaria sono sempre più orientate a favorire nuovi ed ulteriori soggetti privati accreditati con il servizio sanitario pubblico regionale. Riteniamo che la priorità sia invece rafforzare il sistema pubblico. Questa posizione non è preconcetta ma deriva dal fatto che, nell'Area Vasta 1, i principali atti regionali relativi alla riorganizzazione sanitaria  sono rimasti quasi del tutto inapplicati ed i disagi ai cittadini sono cresciuti in maniera esponenziale. L’Area Vasta 1 è decisamente deficitaria in posti letto ospedalieri, e l’ultimo incremento è solo una piccola goccia nel mare dei disagi. L’obiettivo dell’adeguamento alla media nazionale del 3,7 posti per mille abitanti è solo un lontano miraggio. Tale insufficienza si evidenzia  anche in raffronto con le  altre realtà regionali, per cui, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche di dirigenti Asur, resta il fatto che nell'Area Vasta 1 la spesa sanitaria risulta la più bassa delle Marche. Tutto questo è evidenziato anche dalle continue denuncie operate dalle Federazioni di categoria come la Fp Cisl, che contestano la forte carenza di personale medico, infermieristico e tecnico, specie in proporzione alla popolazione esistente.  Riteniamo necessario che, prima di aprire al privato, si assuma personale pubblico. Per questo servirà però fare chiarezza sulla reale entità della spesa oggi sostenuta per quest'ultimo, sia a livello regionale che di Area Vasta. Vogliamo capire se effettivamente, come sostiene la Regione, si è superato il tetto di spesa previsto dalla normativa vigente, o se invece ci sono margini per ulteriori assunzioni.  Notevoli sono ormai i disagi che interessano la quasi totalità delle strutture pubbliche, da Pesaro a Fano, da Pergola a Urbino, passando per Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro. File interminabili ai Pronti soccorso, prestazioni ambulatoriali e visite specialistiche con tempi di attesa di di mesi, quando non di anni. I cittadini ormai si rivolgono alle cure sanitarie di altre Regioni anche per prestazioni di complessità bassa e medio bassa, che nell'Area Vasta 1 assorbono più del 62% dei ricoveri fuori regione. Di conseguenza aumenta il costo della mobilità passiva e si depaupera la professionalità degli operatori pubblici marchigiani. Risolvere tutti questi problemi deve essere l’obbligo primario per la dirigenza dell’Area Vasta 1 e della Regione Marche. Per questo non si comprende l'utilità di una nuova apertura agli operatori privati, specie dopo che le esperienze fino ad oggi registrate non hanno risposto efficacemente alle esigenze dei bisogni dei cittadini e per questo sono state chiuse frettolosamente. È ancor più preoccupante l’affidamento ai privati di Unità Operative, quando non di intere strutture pubbliche (Cagli, Fossombrone, Sassocorvaro), senza un reale riscontro di quanto sia costata, alle casse del Servizio Sanitario Regionale, l’esperienza della Montefeltro Salute. Prima di promettere la costruzione di una nuova clinica privata sarebbe infine interessante rendere pubblici alcuni dati relativi all'attività dei privati. In particolare vogliamo conoscere i tassi di occupazione dei posti letto, la durata media delle degenze, il peso dei DRG (e quindi la complessità delle prestazioni erogate). Senza prima chiarire questi aspetti, non accetteremo ulteriori forme di promozione della sanità privata nell'Area Vasta 1.   
Continua a leggere
05/04/2018 Sanità, bene comune: l'indagine Cgil Cisl Uil per conoscere le valutazioni dei cittadini della sanità
“Sanità, bene comune”: è il titolo dell’indagine lanciata da Cgil Cisl Uil  Marche «per conoscere e approfondire come i nostri iscritti, e più in generale, i cittadini valutano il sistema sanitario pubblico, se ricorrono a servizi e prestazioni sanitarie private e quale spesa sostengono per la propria salute» spiegano  i segretari generali di Cgil Cisl Uil Marche,Barbaresi, Rossi e Fioretti.   L’indagine viene condotta attraverso la compilazione di questionari anonimi che verranno distribuiti e diffusi nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali, nei luoghi di aggregazioni e sono disponibili anche nei siti di Cgil Cisl Uil Marche.  I risultati dell’indagine, saranno portati all’attenzione delle Istituzioni regionali preposte alla programmazione delle politiche sanitarie e alla gestione dei servizi e saranno utilizzati  a supporto della vertenza sulla sanità e il confronto con la Regione sul nuovo Piano Sanitario.  «Con il questionario - continuano  Barbaresi, Rossi, Fioretti -  si vuole sondare la percezione dei cittadini marchigiani sul Servizio Sanitario Regionale, anche in relazione alle loro condizioni economiche e al ricorso ai servizi sanitari privati.» In particolare, si chiede agli intervistati di indicare a quali prestazioni sanitarie private hanno fatto ricorso nell’ultimo anno, tra visite specialistiche, prestazioni diagnostiche, ricoveri ospedalieri o assistenza domiciliare. Si cerca, poi, d’ indagare per quali motivazioni gli intervistati e le loro famiglie hanno fatto ricorso a prestazioni sanitarie private, se per tempi di attesa più ridotti, maggiore facilità di accesso o migliore flessibilità negli orari. Si chiede, inoltre, a quanto ammonta la spesa familiare per prestazioni sanitarie private. Il tema di quanto spende ogni famiglia per consumi o servizi sanitari è particolarmente significativo ed è importante soprattutto sapere quante persone rinunciano a curarsi per motivi economici. Si cerca, poi, d’ indagare come lavoratori, pensionati e cittadini in genere valutano il sistema sanitario pubblico: dagli ospedali al sistema di emergenza-urgenza e pronto soccorso, dai medici di famiglia ai servizi ambulatoriali specialistici, dalle residenze protette alle case della salute, almeno dove queste esistono. Si chiede, poi, agli intervistati cosa secondo loro occorrerebbe fare per migliorare la sanità pubblica: ridurre le liste di attesa, abolire o ridurre i ticket, qualificare l’offerta ospedaliera, diffondere nel territorio le case della salute, potenziare l’assistenza domiciliare, l’integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali, la prevenzione, la telemedicina.  «Invitiamo tutti ad aderire all’iniziativa compilando il questionario affinchè si possa conoscere l’opinione e il contributo del maggior numero di marchigiani e marchigiane. - concludono i Segretari Generali di Cgil Cisl Uil - Il questionario sarà diffuso il più possibile affinchè lavoratori, pensionati e cittadini possano sentirsi coinvolti e partecipi di scelte strategiche come quelle che riguardano la loro salute.»
Continua a leggere
03/04/2018 Focus Lavoro: Maurizio Petriccioli, per il RSU DAY 2018 - CCNL Funzioni locali 2016-2018
RSU Day da Ancona al via la campagna nazionale per il rinnovo dei rappresentati sindacali del pubblico impiego. Intervista al Segretario Generale Nazionale Cisl FP Maurizio Petriccioli. Cisl Fp Informa: Ipotesi rinnovo contratto comparto Funzioni Locali 2016-2018, tutte le novità
Continua a leggere
03/04/2018 Rinnovo Contratto nazionale Autonomie Locali 206-2018 : tutte le novità
Aumenti, indennità, permessi, ferie e maggiori tutele per i lavoratori a tempo determinato: tutte le novità dell'ipotesi di rinnovo del Contratto nazionale delle Funzioni Locali 2016- 2018.
Continua a leggere
30/03/2018 Negozi aperti a Pasquetta: la grande distribuzione ci riprova apre i battenti e forza il diritto alla festa.
Pasquetta sarà giorno di ordinaria apertura in molti esercizi commerciali delle Marche. Terra generosa, quella marchigiana, che offre mare pulito, borghi medievali e prati verdi, ma che vedrà di scena per Pasqua l’apertura dei grossi centri commerciali ubicati nelle periferie. Colossi incastonati fra gli stabili delle zone industriali e commerciali faranno quindi a gara per richiamare quel turismo mordi e fuggi che da sempre è il nostro biglietto da visita per la stagione estiva. Nulla a che fare dunque con le aperture finalizzate a supportare il turismo, dietro il quale è facile nascondersi, ma semplice richiamo al consumo fuori dai centri abitati magari per alzare di qualche spiccio i fatturati dell’anno. E’ la scelta degli IperSimply del gruppo Sma, degli ipermercati La Grande i di Pesaro e Macerata, di alcuni ipermercati Oasi del gruppo Gabrielli, degli Eurospin, del Carrefour, ma anche di tanti operatori specializzati quali Ikea, Unieuro, Bricocenter dove gli acquisti possono e debbono essere differiti in altre giornate. E in gioco c’è sempre il lavoro di tanti addetti che se da un lato possono rivendicare il diritto ad astenersi dal lavoro festivo, dall’altro sono destinatari dei tanti escamotage che i datori di lavoro dal 2012 (anno della liberalizzazione delle aperture) ad oggi hanno adottato. C’è chi inserisce la festività di Pasquetta nell’orario settimanale, come se fosse orario ordinario, costringendo l’addetto che vuole godere della festività a farne specifica richiesta al suo superiore, o chi, come CARREFOUR, che nella periferia di Ancona inserisce tra le attività del giorno di Pasquetta gli INVENTARI ANNUALI; una prestazione che normalmente consente lachiamata allo straordinario per la conta delle rimanenze. L’obiettivo è chiaro: aggirare l’ostacolo della volontarietà delle prestazioni festive ed aprire i battenti con il maggior presidio possibile, anche se alla fine magari i fatturati non saranno quelli aspettati e l’apertura si rifletterà in termini negativi anche sui risultati dell’esercizio. La corsa a non perdere quote di mercato è la giustificazione più gettonata nei pochi tavoli di confronto che siamo riusciti ad aprire in questi giorni con le aziende della Federdistribuzione, troppo abituate a fare da sé, risolvendo con forzature e ricatti il problema dei presidi. Futili ragioni che però riconducono ad una questione innegabile. Il decreto “Salva Italia” di Monti che ha dato il via alla apertura domenicale e festiva senza limiti, ha fallito miseramente il suo obiettivo. Il mercato non è in grado di autoregolamentarsi riducendo le aperture in base ai flussi turistici della regione e le aperture straordinarie non hanno prodotto occupazione aggiuntiva, ma solo maggiori carichi di lavoro per chi già un lavoro ce l’ha. Occorre riaprire il tema della disciplina degli orari e riportare la competenza alle Regioni perché nulla hanno a che fare le aperture domenicali e festive con il diritto alla libera circolazione dei servizi sancito dalla direttiva Bolkstein che a dicembre 2017 ha compiuto ben 11 anni di vita. Serve l’azione di tutti, della politica, dei cittadini e degli stessi addetti del settore. La posta in gioco è alta si chiama etica del lavoro: un lavoro che nel 2018 non può disconoscere il tempo del riposo, della festa e della famiglia. La nostra sarà una guerra silente fatta di un SEMPLICE NO GRAZIE AL LAVORO IN PASQUETTA dei lavoratori del settore e di una RINUNCIA ALL’ACQUISTO a cui richiamiamo tutti i cittadini  delle nostre belle città.
Continua a leggere
29/03/2018 Luca Talevi e le storie di Stefania e Roberto, candidati RSU Cisl FP a Buonasera Marche
Il Segretario generale della Cisl Fp Marche Luca Talevi e le  storie, raccontate da Giorgio Cingolani, antropologo e documentarista, di Stefania Franceschini, infermiera Ospedale di Jesi,  e Roberto Pacini, agente di polizia municipale Comune di San Severino, candidati RSU Cisl Fp 2018 a Buonasera Marche.
Continua a leggere
29/03/2018 "TI RISPETTO" a Pesaro prevenire la violenza si può
  Presentate a Pesaro  le azioni concrete per  informare le aziende, le  lavoratrici e  i lavoratori   per  prevenire le molestie, le discriminazioni e le violenze nei luoghi di lavoro,  frutto  del  primo Protocollo sottoscritto  in Italia,   a meno di due anni fa, tra Confindustria Pesaro Urbino e CGIL, CISL, UIL,  che ha recepito  a livello locale principi ed impegni per la prevenzione ed il contrasto ad ogni forma di violenza e molestia nei luoghi di lavoro, già contenuti in un’intesa nazionale ed europea tra le Parti sociali.  "Il fenomeno delle molestie e violenze nei confronti di donne ed uomini riguarda, in maniera sempre più eclatante, tutti gli ambiti della società e quindi può trovare anche nei luoghi di lavoro un contesto favorevole alla sua diffusione. - sottolineano i firmatari del potocollo - Per questo, è importante innanzitutto fare cultura ed aumentare la consapevolezza di lavoratrici, lavoratori ed imprese sulle caratteristiche del problema e sui mezzi esistenti per prevenirlo e combatterlo." Così, Confindustria Marche Nord Sede di Pesaro Urbino, CGIL, CISL e UIL, con la fattiva collaborazione della Rete anti violenza della Provincia di Pesaro Urbino hanno ideato e realizzato alcuni strumenti  da mettere a disposizione di chi è vittima di episodi di molestia o violenza nel luogo di lavoro, di chi potrebbe esserne vittima ed anche di chi, all’interno delle aziende, si può trovare nella necessità di gestire tali situazioni. "È prevista, innanzitutto, la possibilità per i datori di lavoro di aderire al Protocollo, facendone propri principi ed impegni ed è stata definita una dichiarazione di adesione da diffondere all’interno delle aziende, tradotta anche in inglese, francese ed arabo, in modo che il numero più ampio di lavoratrici e lavoratori possa acquisire consapevolezza di questo tema e dei propri diritti." Ulteriore strumento realizzato è la definizione di una procedura per la gestione di segnalazioni di casi di violenza o molestia all’interno dell’azienda o anche per fornire un supporto a quelle lavoratrici o lavoratori che subiscano fuori dall’azienda tali fenomeni e possano trovare nel luogo di lavoro un punto di riferimento per reagire. "Prossimo passo sarà la distribuzione nelle aziende del territorio provinciale di una brochure realizzata dal comitato tecnico previsto dal Protocollo: si tratta di uno strumento informativo da diffondere tra lavoratrici e lavoratori che ha quale fine accrescere la conoscenza dell fenomeno ed aiutare a riconoscerlo, perché il contrasto delle molestie e violenze passa, prima di tutto, dalla consapevolezza di chi ne è vittima" concludono.  Le aziende che lo vorranno, infine, potranno attivare dei percorsi formativi per il proprio personale, curati dalle volontarie dei Centri anti violenza presenti in Provincia di Pesaro Urbino, percorsi grazie ai quali, oltre che svolgere un ruolo attivo in questa comune battaglia, potranno anche ambire agli sconti sui premi INAIL previsti dalla legislazione vigente. Tutte le Parti firmatarie del Protocollo sono attive, tramite le proprie strutture, per fornire informazioni e per divulgare il più possibile i principi e gli strumenti già previsti ed in cantiere, affinché le aziende siano sempre più dei luoghi dove la violenza o le molestie non trovino un contesto favorevole ed anzi diventino laboratori per combattere linguaggi, atteggiamenti, mentalità che spesso ne sono la base ed il presupposto.
Continua a leggere
29/03/2018 Giovani ed occupazione: serve una svolta
  Il dibattito di questi giorni sulle dinamiche del mercato del lavoro nel territorio di Fano pone a tutti gli attori sociali questioni irrisolte  nel  mercato del lavoro locale. "L'aumento spropositato della somministrazione non finalizzata all’inserimento lavorativo ( giovani e non, in contratto di somministrazione con periodi superiori ai 36 mesi e con poche aziende che hanno concordato con le organizzazioni sindacali processi di assunzioni a tempo indeterminato) e l’utilizzo in modo non appropriato del tirocinio e dello stage, oggi sono diventati “normali strumenti contrattuali. - sottolinea Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano - Si abbia il coraggio di assumere realmente i giovani magari utilizzando lo strumento dell’apprendistato."  Secondo la Cisl di Fano, per contrastare la disoccupazione giovanile, è importante  sostenere e potenziare i servizi pubblici di orientamento all’impiego ( JoB) dotando di risorse professionali e finanziare, serve  inoltre rendere stabile il progetto Dedalo ( il servizio di orientamento al lavoro per giovani ),  finanziato dal comune di Fano, che  offre una serie di servizi fondamentali per i giovani e le risorse finanziare per questo servizio devono essere significativamente potenziate "Ci sono altri due gravi fenomeni che devono esser affrontatati in maniera sinergica con tutti gli attori del mercato del lavoro sono  i Neet e la connessione dell’offerta formativa con il tessuto produttivo. - continua Giovanelli -  I Neet, sono quei giovani che non terminano le scuole superiore e non sono attivi nella ricerca del lavoro. I numeri per la città di Fano e la provincia di Pesaro sono drammatici ben sopra la media nazionale. Per questo  è fondamentale programmare interventi di accompagnamento al lavoro per questi giovani intercettando risorse previste dalla programmazione europea e implementare una rete pubblico privata di contrasto all’abbandono scolastico . L’offerta formativa delle scuole superiore tiene conto del tessuto produttivo della valle Metauro oppure i nostri giovani sono costretti a scegliere istituti di altri territori?In questo territorio è necessario potenziare e qualificare l’offerta formativa per inserire i giovani nell‘attuale mercato del lavoro fanese che richiede sempre più profili specializzati con competenze per impresa 4.0."  Secondo il responsabile della Cisl di Fano, un percorso per favorire l’occupabilità dei giovani "è lo strumento dell’alternanza scuola lavoro che necessita di un maggiore coinvolgimento delle parti datoriali per evitare abusi e per renderla significativa. Auspichiamo inoltre  - conclude Giovanelli - un maggior ruolo dell’amministrazione comunale affinchè si faccia promotrice di  percorsi di confronto con tutti gli attori del mercato del lavoro -  come ad esempio  un consiglio comunale monotematico, un gruppo di lavoro permanente -   per adottare misure e processi finalizzati al contrasto della disoccupazione e all’inserimento lavorativo dei giovani. Preveda risorse finanziare significative per rafforzare le politiche giovanili finalizzate all’orientamento al lavoro e alla formazione ed intercetti le risorse della programmazione europea per potenziare l’offerta formativa finalizzata all’occupazione giovanile."  
Continua a leggere
28/03/2018 Aerdorica, è sciopero
Aerdorica, i sindacati di categoria  proclamano l'astensione dal lavoro, in data  ancora da definire visto che la legge 146 sul diritto di sciopero non consente di scioperare durante le imminenti  festività pasquali. La decisione è stata presa da Filt Cgil Marche, Fit Cisl Marche e Uil Trasporti Marche durante l’incontro tra l'amministratore unico della società di gestione dell'aeroporto Sanzio di Falconara, e il Prefetto dorico Antonio D'Acunto che si è svolto oggi  in Prefettura ad Ancona . I sindacati hanno rivendicato  il mancato pagamento delle retribuzioni di dicembre, gennaio e marzo ricordando che, nonostante ciò, i lavoratori "con grande senso di responsabilità" hanno consentito l’operatività dello scalo fino ad oggi. L’AD di Aerdorica   ha replicato sostenendo che, allo stato attuale, con un concordato in bianco e con le spese concorsuali da sostenere non c’è liquidità per pagare gli stipendi. Così la decisione di proclamare lo sciopero  dei dipendenti della società che gestisce lo  scalo marchigiano.   Nel frattempo Cgil, Cisl Uil e i rispettivi sindacati di categoria sono stati convocati  per il prossimo 10 aprile  ore 15.00 dalla  Commissione di inchiesta del Consiglio Regionale.  
Continua a leggere
27/03/2018 Musica e danza al Caffè Alzheimer di Falconara Marittima
Pomeriggio danzante al Caffè Alzheimer di Falconara Marittima in compagnia del musicista Umberto Ausili. Appuntamento giovedì 5 aprile alle 17.00 presso i locali della Parrocchia del Rosario in via Mameli 17.  
Continua a leggere
26/03/2018 Area Vasta 1: ombre sul futuro dei 30 dipendenti della Croce Azzurra. Convocato un tavolo di confronto
FP CGIL – FISASCAT CISL MARCHE esprimono serie preoccupazioni per il destino dei 30 lavoratori impiegati nell’appalto Asur (AREA VASTA 1) per la gestione del Trasporto Sanitario attualmente in affidamento alla Croce Azzurra soc.coop a.r.l. Con determina 369 del 21/03/2018 L’Area Vasta 1 affida, definitivamente, l’intera gestione del servizio alle Associazioni di Volontariato a far data dal 01/04/2018. Come ormai noto le scelte assunte da Asur Marche di dare seguito alle normative regionali, che prevedono l’affidamento della quasi totalità dei servizi di trasporto sanitario alle Associazioni di Volontariato accreditate nel territorio, ha già prodotto una considerevole perdita di occupazione nel novembre 2017 e produrrà in questa ultima fase la perdita di ulteriori 30 posti di lavoro. Come sindacati ci siamo subito attivati per la salvaguardia occupazionale, richiedendo ed ottenendo la convocazione di un tavolo di confronto per il giorno 28 Marzo presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro con tutti i soggetti che subentreranno nella gestione del servizio, in modo tale da cercare di garantire il riassorbimento da parte delle Associazioni di Volontariato dei 30 lavoratori. Ancora una volta chiediamo che le istituzioni pubbliche, in particolare alla Regione Marche e Asur Marche, che hanno determinato tale situazione si facciano carico anche di quelle persone e di quelle famiglie che rischiano di subire un forte danno in termini di tenuta economica e sociale.
Continua a leggere
26/03/2018 Focus Lavoro: Rsu Day 2018, Maddalena Gissi ad Ancona - CCNL Istruzione e Ricerca
In primo piano: Il modello partecipativo della Cisl Scuola per la Comunità educante: ad Ancona la Segretaria Generale nazionale apre la campagna nazionale per il rinnovo delle RSU 2018. Intervista alla Segretaria Generale Cisl Scuola, Maddalena Gissi. Per la Rubrica Cisl Informa: Contratto nazionale comparto Istruzione e Ricerca 2016/2018: tutte le novità
Continua a leggere
26/03/2018 Contratto nazionale comparto Istruzione e Ricerca 2016/2018: tutte le novità
Aumenti da 80 a 110 euro, più valore alle relazioni sindacali e alla collegialità, diritto alla disconnessione e permessi ad ore per il personale ATA che ha bisogno di visite specialistiche: tutte le novità del nuovo contratto della scuola in questa infografica a cura di Cisl Scuola Marche
Continua a leggere
26/03/2018 Welfare aziendale: al convegno Ucid di Fermo il punto sull'Italia e le Marche
Sabato 24 marzo si è tenuto a Fermo il convegno "Welfare aziendale: progettualità, diffusione e considerazioni" organizzato dall'Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti e al quale la Cisl Marche, rappresentata dal Segretario generale Sauro Rossi, ha contribuito con una riflessione su conoscenza e diffusione del welfare d’impresa in Italia e nelle Marche, mettendo a confronto i dati regionali con quelli nazionali. Hanno partecipato Mario Natalucci, Presidente UCID Fermo, Stelvio Lorenzetti, Presidente UCID Marche, Manlio D'Agostino Panebianco, Segretario Nazionale dell'UCID, S.E. Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo di Fermo, Alberto Di Martino, imprenditore, Presidente dell'UCID di Fano, e Flavio Felice, Ordinario di “Storia delle Dottrine Politiche” all’Università del Molise, già Ordinario di “Dottrine economiche e politiche” presso la Facoltà di Diritto della Pontificia Università Lateranense.
Continua a leggere
23/03/2018 Sciopero dei dipendenti Kos Care Santo Stefano della Residenza Dorica di Ancona
Le Segreterie di FP-CGIL Ancona e FISASCAT-CISL Marche unitamente alle lavoratrici e ai lavoratori della struttura sanitario-riabilitativa Residenza Dorica – Santo Stefano di Ancona, gruppo Kos Care, hanno proclamato una giornata di sciopero per il giorno 26 marzo con presidio davanti alla sede operativa del Santo Stefano a Porto Potenza Picena. Da oltre otto anni i lavoratori della Residenza Dorica attendono un miglioramento delle proprie condizioni economiche e normative. Il CCNL ANASTE (Associazione Nazionale Strutture Terza Età) che viene applicato ai lavoratori della struttura è stato rinnovato ad aprile 2017 da sindacati non comparativamente più rappresentativi a condizioni complessivamente peggiorative per i lavoratori. FP-CGIL e FISASCAT-CISL, coerentemente con la loro indisponibilità alla firma di un rinnovo peggiorativo in tema di orario di lavoro, indennità di malattia, permessi retribuiti e con un aumento economico inferiore a quello ottenuto in altri contratti del settore, hanno fortemente contrastato l’applicazione del nuovo CCNL. La direzione aziendale, a seguito delle iniziative sindacali, ha deciso di non applicare il nuovo CCNL Anaste ma al contempo non si è mostrata disponibile ad individuare con il sindacato una soluzione per dare una risposta sul piano economico al personale della Residenza Dorica. Retribuzioni ferme da oltre otto anni, mancato riconoscimento a livello economico dei titoli professionali acquisiti nel tempo, hanno creato una situazione insostenibile e intollerabile. La Residenza Dorica con i suoi 129 posti letto, alcuni dei quali convenzionati con l’INRCA, e con i suoi oltre 100 lavoratori rappresenta un’eccellenza nel nostro territorio; CGIL e CISL di categoria richiedono al gruppo Kos Care – Santo Stefano che il contributo dei lavoratori, indispensabile per il successo delle prestazioni sanitario-riabilitative offerte dalla struttura, venga adeguatamente retribuito. Lunedì 26 marzo i lavoratori della Residenza dorica di Ancona hanno scioperato perché la motivazione, la passione e la professionalità che quotidianamente vengono messe nel delicato lavoro di cura e assistenza dedicato agli anziani e ai malati del nostro territorio abbia il giusto riconoscimento economico.
Continua a leggere
22/03/2018 Sanità e sperimentazioni gestionali pubblico - privato: servono davvero?
A cosa servono le sperimentazioni gestionali pubblico-privato nella sanità marchigiana? Cosa deve contenere una legge che le disciplini? E soprattutto è questo il nuovo orizzonte della sanità delle Marche? Queste sono solo alcune, delle domande da fare alla Giunta regionale e al Consiglio che si accinge a discutere la proposta di legge n. 145 che disciplina, appunto, le sperimentazioni gestionali pubblico-privato in sanità. Sulla PDL 145 le Segreterie di CGIL, CISL e UIL vogliono ribadire il loro giudizio critico e le loro preoccupazioni rispetto all’impianto complessivo della legge: una legge che sembra preludere a un cambiamento degli assetti del Servizio sanitario regionale e dello stesso welfare marchigiano, con un massiccio ingresso di partner privati. Innanzitutto la legge riconosce alla Giunta Regionale un’ampia autonomia decisionale, che sfiora la discrezionalità, sull’adozione di sperimentazioni gestionali in tutti gli ambiti del Servizio sanitario regionale, nonché in ambito sociale. Riconosce poi condizioni di particolare favore ai soggetti privati che presentano progetti di sperimentazioni gestionali e fa un generico richiamo agli enti del Terzo Settore, senza tuttavia “privilegiare nell’area del settore privato il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, come esorta a fare la normativa nazionale. Inoltre, si ritiene discutibile procedere all'adozione di una legge per disciplinare sperimentazioni prima della definizione di un nuovo Piano Sanitario Regionale a cui far riferimento per possibili modifiche degli assetti organizzativi relativi alla rete dei servizi ospedalieri, territoriali e di prevenzione. È poi fortemente lacunoso l’aspetto del monitoraggio e della verifica dei risultati delle sperimentazioni: si prevede che la Giunta Regionale autorizzi l’attuazione di programmi di sperimentazione gestionale di durata fino a 6 anni, condizionata a mere verifiche intermedie, senza che ne sia stabilità alcuna cadenza, peraltro in contrasto con le norme nazionali che stabiliscono verifiche annuali e, poi verifiche al termine del primo triennio di sperimentazione. Infine, si ritiene indispensabile chiarire bene le modalità di utilizzo del personale pubblico dipendente dal SSR nelle sperimentazioni gestionali. Ma c’è un aspetto che lascia sbalorditi: il Consiglio regionale ha da poco iniziato a discutere la proposta di legge ma ormai da settimane consiglieri regionali e dirigenti dell’ASUR hanno annunciato che sono già state sottoscritte convenzioni con soggetti privati per la gestione di ex ospedali come quello di Cagli e di Macerata Feltria. E allora c’è da chiedersi qual è il vero senso di questa scelta? Perché, dopo aver tagliato posti letto ospedalieri pubblici, quei posti vengono riattivati e assegnati in convenzione al privato, fuori da un reale approfondimento dei criteri da utilizzare? Quali sono i vantaggi in termini economici e di miglioramento dei servizi sanitari marchigiani? E che fine faranno i dipendenti pubblici delle strutture interessate dalle sperimentazioni? Perché le scelte strategiche di questa Regione continuano ad essere fatte senza alcuna trasparenza e chiarezza? Sarebbe utile, e gradito, poter avere qualche risposta…
Continua a leggere
19/03/2018 Prossimità, ascolto e cura contro il bullismo
I recenti fatti di cronaca ci testimoniano che il bullismo in tutte le sue forme è un’emergenza sociale. Di bullismo si muore, si soffre e si portano segni profondi. Con l’aiuto di persone che si attivano con sensibilità e competenza, dal bullismo si può uscire, come ci testimoniano con coraggio ragazzi e ragazze; e questo vale per chi è vittima ma anche per chi è carnefice, adolescenti spesso a loro volta fragili nella loro colpevolezza e aggressività su cui dobbiamo agire nell’ottica della prevenzione, del recupero sociale e della giustizia riparativa. Salutiamo con soddisfazione il progetto di una legge regionale contro il bullismo, cyberbullismo, sexting e cyberpedofilia, improntata a prevenzione, informazione e sensibilizzazione; l’approvazione della proposta di legge, che al momento è oggetto di un confronto in Commissione regionale con il contributo dell’ Ufficio Scolastico regionale, dell’Ordine degli Psicologi, della Procura dei minori e della Polizia postale, è prevista per maggio prossimo. Dopo la Legge regionale del 2008 contro la violenza sulle donne che ha istituito i Centri antiviolenza, una legge sul bullismo è un segnale importante: la Regione Marche sarebbe tra le prime in Italia a legiferare dopo l’approvazione della Legge del 29 maggio 2017 n. 71 che istituisce il reato specifico di cyberbullismo "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo". Il bullismo, come la violenza sulle donne, ha molti volti: parole, oggi amplificate dal web, gesti, atteggiamenti, azioni violente fisiche e psicologiche individuali e di gruppo che mirano a svalutare, denigrare, colpire nel fisico e nell’anima la vittima. Psicologi e psicoterapeuti sono concordi nell’individuazione della prima azione positiva che va messa in atto dagli adulti di riferimento a partire dall’imprescindibile ruolo della famiglia e della scuola: prima di tutto parlare, ovvero lasciare sempre aperto un canale comunicativo con i ragazzi e le ragazze, osservare la realtà della scuola e delle relazioni e non solo la realtà della performance scolastica o sportiva o il rispetto del cronoprogramma degli impegni quotidiani che non lascia spazio all’ascolto. È necessario che si stabilisca un’alleanza per dimostrare alla vittima che gli adulti sanno prendersi cura delle persone che vengono minacciate e colpite. Proprio tale alleanza ha un alto valore educativo: di fronte ai soprusi non si è soli e la giustizia, il diritto non sono termini astratti o svuotati di senso ma il fondamento dello stare insieme in una comunità. Proprio alleanza, insieme a cura e linguaggio, sono le parole chiave del nostro impegno. E invece per troppo tempo, la nostra società si è scrollata di dosso il bullismo etichettandolo come un “rito di passaggio” ; “molti adulti preferiscono non immischiarsi nelle storie di bullismo. considerandole sciocche questioni di poco conio oppure necessari esercizi di sopravvivenza al quale il debole deve necessariamente sottoporsi per diventare un adulto capace di navigare nelle tempeste della vita” (Alberto Pellai). Mentre, dovremmo tutti come Elie Wiesel dire: “Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”. Il silenzio, infatti, diventa un’inerzia complice, magari suo malgrado. La mancanza di consapevolezza e di conoscenza è spesso alla base di questa sottovalutazione, quindi spazio e contributo alle parole di senso, non insulti o, per usare il gergo digitale, trolls, hate speech, ma “parole buone” che diventano “azioni buone”: progetti nelle scuole in rete con istituzioni locali, agenzie educative, professionisti e associazioni, forze dell’ordine e polizia postale; informazione e formazione per famiglie e docenti; attivazione dei centri di aggregazione giovanile laici e d’ispirazione religiosa; una grande rete attiva, un’alleanza di cui come Cisl vogliamo essere parte, come anche questa iniziativa ad Ascoli “Bullismo? No, grazie” dimostra, con il nostro lavoro sindacale di prossimità, con la nostra azione di contrattazione nei Comuni per i bisogni educativi e sociali del territorio, con la ricchezza di esperienze che possiamo mettere a disposizione in chiave intergenerazionale. Non è un caso che questa iniziativa sia stata pensata dal Coordinamento Donne FNP: purtroppo bullismo e violenza sulle donne hanno radici e manifestazioni comuni; sempre ad Ascoli il 25 novembre scorso nella Giornata contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne FNP e Cisl Marche con l’iniziativa teatrale e il convegno “Una su tre” hanno ribadito l’impegno comune nella lotta contro ogni forma di violenza sulle donne: entrambi i fenomeni, violenza di genere e bullismo, si nutrono della stessa subcultura della svalutazione, della denigrazione, della sopraffazione umiliante per l’affermazione di potere. Le donne e gli uomini della CISL hanno a cuore il benessere delle ragazze e dei ragazzi, alimentano ogni giorno la speranza di custodire e coltivare una generazione di giovani coraggiosi, onesti, solidali in un passaggio di consegne fondamentale per le nostre comunità. È un grande patrimonio sociale questo legame educativo tra anziani, adulti e giovani che come Sindacato vogliamo mettere a disposizione: sentiamoci tutti coinvolti come sentinelle vigilanti e promotrici di parole e azioni di bene; parole pronunciate, scritte, digitate, parole che diventano collettive per “prenderci cura”, perché nella dimensione collettiva, pubblica della comunicazione si può realizzare la possibilità di un nuovo modo di comprendere insieme, di condividere, di curare le fragilità. I social da pericolo diventano opportunità se tutti ci assumiamo la responsabilità etica dei linguaggi, intesi come codici per esprimere valori. E allora la parola, a cui spesso si accompagna il gesto, che può umiliare e svilire, svalutare e isolare, diventa parola di bene che riconosce l’altro. Per la CISL questa “parola di bene” è necessaria proprio perché promuove la “cultura del bene” incentrata sul valore della persona, educa e rende consapevoli di diritti. Questo il nostro impegno: ri-valutare la parola che si concretizza attraverso quelle azioni di cura che possiamo produrre insieme, perché come scriveva Simone Weil “per effetto di una disposizione provvidenziale vi sono alcune parole che, se ne viene fatto buon uso, hanno in se stesse la virtù di illuminare e di sollevare verso il bene”. Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche
Continua a leggere