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26/01/2018 Invalidità Civile, Legge 104/92: Istruzioni per l'uso
Scopri i benefici della legge 104/92 (Invalidità Civile) con l'infografica a cura di Inas Cisl Marche: chi può richiederli, l'iter e il ruolo del patronato
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26/01/2018 Molestie sessuali sul luogo di lavoro: dal clamore mediatico alla consapevolezza
In Italia il problema delle molestie sessuali sul lavoro esiste e un'approfondita discussione su questo aspetto della "violenza" non vi era stata prima del clamore sollevato dal caso del regista Weinstein. I tentativi di squarciare il velo sui protagonisti e sulle "vittime" sul lavoro non sono ancora arrivati al fulcro del problema, se non con poche e valide opinioni centrate sull'argomento. Proviamo a fare un po' di chiarezza e a riflettere insieme su un fenomeno complesso dalle molteplici sfaccettature e implicazioni. Quali sono i comportamenti che possiamo definire molestie sessuali nell'ambito dell'ambiente di lavoro? Il “Codice delle pari opportunità” D.Lgs.n.198/2006 all'art. 26 definisce molestie “quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”. Sono tali i comportamenti indesiderati di tipo sessuale manifestati in modo fisico o verbale; la visione della legge è quella di chi subisce. Molte sono le manifestazioni esternate con commenti provocatori che vengono in massima parte tollerati; ma è proprio in un luogo di lavoro che diventa di per sé insopportabile per una donna. Molte dipendenti non ne parlano e non denunciano, il primo motivo è la paura fondata di perdere il lavoro, ma anche di essere giudicate. Le molestie sessuali in gran parte avvengono in luoghi chiusi e senza testimoni; questo le fa sì che sia molto difficile poter dimostrare i fatti con le prove quanto meno presuntive. Un passo avanti ha fatto la Cassazione che ha sancito la possibilità di usare a scopi difensivi registrazioni audio, mail, chat e Sms. Linda Laura Sabbadini ritiene che nell'ambito di lavoro le donne maggiormente esposte ai ricatti sessuali sono "ai piani alti degli uffici", le donne quadri o dirigenti d’azienda, queste infatti sono nella posizione di chi avanza nella carriera e il risultato dipende dal giudizio dei capi uomini. La ricerca dell'Istat ha rilevato che il 99% dei ricatti sessuali non viene segnalato alle forze dell’ordine; nell’81,7% la vittima non ne ha parlato con nessuno sul posto di lavoro e il 18,3% ha raccontato la sua esperienza. Sempre l'Istat ha rilevato che il 14,3% delle donne intervistate lavorava in attività immobiliari e informatiche, il 10,3% nelle attività manifatturiere, il 18% in professioni tecniche, il 7,8% in professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione. Per Tatiana Biagioni, già presidente del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Milano, le molestie sono un fenomeno molto più diffuso di quanto non appaia dalla rare statistiche a riguardo, perché «molti comportamenti che per legge sono considerati molestie vengono liquidati in Italia come semplici “battute”, che le impiegate continuano a subire in silenzio». In un rapporto gerarchico - il superiore e la dipendente - l'ironia diventa presto un esercizio di potere; infatti la donna difficilmente al superiore può rispondere per le "rime". Un'autorevole e seguita impostazione è quella di considerare la molestia sessuale sul lavoro una dimostrazione e un abuso di potere. Da questa visione ne discende che le molestie sessuali sono il risultato della cultura patriarcale; in effetti nei nostri sistemi la maggioranza del potere è ancora nelle mani degli uomini, ne discende che la mascolinità e il potere sono strettamente legati. Questo significa che la nostra cultura occidentale ha l'assoluta necessità di evolversi in un'ottica di relazioni equilibrate tra uomini e donne, dove la società maschilista abbandoni la propria superiorità che da sola giustifica l'oppressione delle donne.
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25/01/2018 Aerdorica: decisione del Tribunale entro 20 giorni. Fit Cisl: «Prevalga senso di responsabilità»
Entro venti giorni il Tribunale di Ancona deciderà in merito alla richiesta di fallimento di Aerdorica avanzata dalla Procura. Durante l'udienza odierna sono stati depositati una relazione supplementare del consulente tecnico del Tribunale, dott. Santini, che attesta la buona gestione attuale di Aerdorica e la documentazione relativa al procedimento in corso davanti alla Commissione Europea e che riguarda l'aumento di capitale della società di gestione dello scalo marchigiano. Il giudice fallimentare, ascoltate le parti, si è riservato di decidere entro venti giorni: il Tribunale potrebbe dunque accogliere o rigettare l'istanza di fallimento senza attendere l'esito dell'iter comunitario, in corso ma dai tempi indeterminabili. «Siamo preoccupati per le sorti di Aerdorica - dichiara Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche -. Ci auguriamo che prevalga il senso di responsabilità e che non siano vanificati gli sforzi e i sacrifici che i lavoratori hanno sostenuto in questi ultimi anni».
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25/01/2018 Nuovi operai per il settore calzaturiero nelle zone colpite dal sisma dell'ascolano. Concluso il percorso formativo di Ial Marche
Nuovi operai per il settore  calzaturiero  in cerca di occupazione, nelle aree colpite dal sisma della  provincia di Ascoli Piceno.  Sono i 17  allievi del  percorso formativo  a che si è concluso nei giorni scorsi,  dedicato alla formazione della figura professionale: “operaio generico calzaturiero”.  Dai 19 ai 54 anni provenienti  dalle zone del cratere dell’ascolano, da Arquata a Montegallo, hanno frequentato il corso affidato a IAL Marche srl,  e finanziato dalla Regione Marche con Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo 2014 – 2020 con l’obiettivo  di rafforzare l’azione formativa nel settore produttivo delle calzature sul territorio della provincia di Ascoli Piceno,  colpito dal sisma. Il percorso formativo si è svolto grazie alla sinergia creatasi tra l’ente formativo IAL Marche e l’azienda TOD’S. Attraverso questa collaborazione è stato possibile offrire agli allievi l’opportunità di attingere alle elevate professionalità delle maestranze presenti in azienda. La formazione trasversale e tecnico professionale è stata svolta dai maggiori esperti del settore calzaturiero. Durante la fase di stage in azienda ad ogni allievo è stato affiancato un tutor scelto tra gli artigiani più qualificati del settore. L’azienda ha dedicato spazio, tempo e risorse umane per la  formazione degli allievi al fine di  favorire l’acquisizione di competenze professionali. La qualità del percorso, i risultati conseguiti e le professionalità in gioco certamente, consentiranno a molti degli allievi formati di avere opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. 25 gennaio 2018
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25/01/2018 Un corso per i volontari del Caffè Alzheimer
Lo Ial di Falconara ospiterà a partire da martedì 30 gennaio tre incontri di formazione organizzati da Anteas per i volontari che vogliono sostenere il Caffè Alzheimer. Lo scopo è costituire un gruppo di persone che possano, anche alternativamente, impegnarsi con attività ricreative al fianco delle persone affette dal morbo di Alzheimer e supportare il lavoro di intrattenimento delle psicologhe. Elena Grandi, operatrice dell'Inrca, guiderà i volontari nel corso dei tre incontri: si comincia martedì 30 gennaio con un focus sulla persona affetta da demenza e sulle funzioni cognitive; martedì 6 febbraio si approfondirà l'importanza della storia di vita nella persona con demenza, martedì 20 febbraio saranno illustrate proposte di attività per stimolare le capacità residue a seconda dello stato della malattia. Gli incontri formativi si svolgeranno presso la sede Ial Cisl di Falconara in via Baldelli 23 dalle ore 17.30 alle ore 19.30. Per informazioni rivolgersi all'Anteas 071/5051.
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24/01/2018 26 gennaio sciopero generale del settore Gomma e Plastica: no all’indebolimento del contratto
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil indicono per venerdì 26 gennaio lo sciopero generale di 8 ore del settore Gomma e Plastica nelle Marche, in aggiunta alle 8 ore di sciopero nazionale con manifestazione a Milano sotto la sede della federazione Gomma e plastica. Le organizzazioni dei lavoratori, dopo l’inasprimento della trattativa con Confindustria e la federazione di settore, chiedono la ripresa del confronto basato però su relazioni industriali costruttive e propositive. «La Federazione Gomma Plastica continua a sottrarsi alla responsabilità del confronto, ma non perde occasione per dispensare alle aziende associate consigli e circolari operative su come fare per togliere soldi dalle retribuzioni dei lavoratori – dichiarano Filctem, Femca e Uiltec -. Appare del tutto evidente che Confindustria e la Federazione Gomma Plastica abbiano scelto il terreno del conflitto e non quello del dialogo tra le parti». I sindacati ribadiscono la netta contrarietà a «un indebolimento del contratto nazionale, una destrutturazione delle retribuzioni e un aumento delle diseguaglianze tra i lavoratori» in atto nelle aziende del settore. «Una vertenza importante – concludono Filctem, Femca e Uiltec – che riguarda, oltre al valore economico della retribuzione dei lavoratori, anche il ruolo e il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro e la qualità del sistema di relazioni industriali del settore».
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22/01/2018 Sisma: 6 milioni e 700 mila euro raccolti grazie a "Dona un'ora di lavoro"
A seguito del sisma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia nel 2016, CGIL, CISL, UIL e CONFINDUSTRIA hanno congiuntamente avviato un'iniziativa di solidarietà per dare un sostegno agli abitanti dei territori colpiti. A tal fine hanno costituito un Comitato Sisma Centro Italia ed attivato un Fondo nel quale sono stati raccolti i contributi volontari di imprese e lavoratori per circa sei milioni e settecento mila euro. Con queste risorse il Comitato ha ora attivato un Avviso, pubblicato nel sito www.comitatosismacentroitalia.org per la “concessione di contributi a iniziative proposte da enti territoriali, associazioni no profit, imprese per il miglioramento dei servizi destinati alla popolazione residente, il rilancio dell’attività economica e il consolidamento dell’occupazione nei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016”. Il Comitato ha deciso di operare in due distinti ambiti: il primo ambito è quello delle imprese e delle iniziative economiche che mirino a rivitalizzare il tessuto produttivo e l’occupazione dell’area del cratere (lotto “IMP” - Imprese); il secondo è quello sociale (lotto “QIP” - Quick Impact Project). In merito all’ammissibilità geografica farà fede il comune della sede legale del soggetto proponente e che lo stesso sia compresa tra i comuni inseriti nella Legge 229 del 15 dicembre 2016 e successivi aggiornamenti, senza alcuna possibilità di deroga. Il lotto “IMP” (Imprese) è destinato a sostenere progetti finalizzati al supporto ed al rilancio dell’attività d’impresa e dell’occupazione con l’obiettivo di realizzare un aumento dell’attività e della sostenibilità delle imprese e del territorio. Possono partecipare al lotto “IMP” i soggetti che alla data di pubblicazione dell'Avviso sono iscritti negli elenchi della Camera di Commercio (Registro d’Imprese), con almeno 3 dipendenti e collaboratori presenti in azienda e che presentino una proposta la cui richiesta di contributo abbia un ammontare non superiore al doppio del proprio bilancio dell’ultimo anno di attività, tranne se costituita nel 2017. Il lotto “QIP” (Quick Impact Project) è destinato a sostenere progetti che si sostanzino in interventi concreti ed immediati per la realizzazione di servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle persone residenti nei comuni del cratere. Possono partecipare al lotto “QIP” i soggetti che alla data di pubblicazione dell'Avviso risultino regolarmente costituiti e riconosciuti quali Enti Territoriali (Regioni, Provincie, Comuni, Enti Pubblici) o Associazioni No Profit con il patrocinio del Comune interessato all’iniziativa proposta. Il termine per la presentazione dei progetti è fissato al 19 febbraio 2018.  Venerdì  26 gennaio 2018 INFO-DAY  incontro informativo sulle modalità operative di accesso al bando : Ore 10.30 Arquata del Tronto, (AP) Centro Polivalente Agorà, Frazione Borgo Ore 14.00 Camerino,(MC)  presso Campus Universitario Unicam località Le Mosse Camerino
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22/01/2018 Pubblico impiego: al via le iniziative per il rinnovo delle RSU
Oltre 100 lavoratori del pubblico impiego saranno ad Ancona, mercoledì 24 gennaio, ore 9.30 presso il Conero Break, Via Albertini 6. I delegati del lavoro pubblico, provenienti da tutte le Marche ed in rappresentanza degli oltre 7.000 iscritti nei comparti pubblici di Sanità, Autonomie Locali ed enti centralizzati, parteciperanno alla prima iniziativa promossa dalla Fp Cisl Marche, in vista del rinnovo di metà aprile delle rappresentanze dei lavoratori in tutti i luoghi pubblici di lavoro. Al centro dell'iniziativa, che vedrà la presenza di Alessandro Chierchia della Fp Cisl Nazionale, l'elaborazione di un documento da inviare a Regione ed Autonomie marchigiane affinché si facciano parti attive per giungere quanto prima alla definizione del contratto nazionale di Sanità ed Autonomie Locali, fermi da dieci anni, cosi come avvenuto con il contratto nazionale degli enti statali centralizzati. Si chiederà inoltre alla Regione ed alle autonomie di velocizzare i piani di assunzione 2018/2020 per dare una risposta alle legittime istanze dei precari e contestualmente prevedere nei bilanci le risorse per la valorizzazione dei professionisti della Sanità ed Autonomie Locali. La Fp Cisl Marche presenterà la nuova assicurazione in forma gratuita per gli iscritti, tesa a difendere e coprire tutti i lavoratori pubblici in caso di colpa grave o responsabilità patrimoniale. «Il rinnovo di tutte le rappresentanze di aprile è per la Cisl un fondamentale momento di democrazia e partecipazione - afferma Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche, che aprirà i lavori della mattinata - per dare voce ai lavoratori ed impostare in tutti i luoghi di lavoro una contrattazione tesa a coniugare il miglioramento quali -quantitativo dei servizi con la valorizzazione del lavoro svolto quotidianamente dai circa 40.000 lavoratori pubblici presenti nella nostra regione».
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22/01/2018 Incontro a Loreto per la prevenzione della Tiroide
Mercoledì 31 gennaio alle 10 si terrà presso l'aula magna dell'istituto alberghiero di Loreto una iniziativa del coordinamento donne RLS Ancona su Tiroide: meglio prevenire che curare. Introdurranno i lavori Giuseppe Giacco, Segretario Responsabile Fnp Rls Ancona, e Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Donne Regionale Fnp Marche. La Dott.ssa Francesca Silvetti, Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Dirigente Medico della Clinica di Endocrinologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, e il Dott. Alfredo Caldarelli, Vice Presidente Associazione AMATI.M, interverranno sui temi della prevenzione che caratterizzeranno il dibattito. I lavori saranno coordinati da Michela Manca, Coordinatrice Donne Fnp Rls Ancona, e saranno conclusi da Giulio Grazioli, Segretario Regionale Fnp Marche
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22/01/2018 Distretto calzaturiero: servono investimenti per il rilancio
Riconoscimento dell'area di crisi complessa e investimenti per rilanciare produzione e occupazione. La ricetta per il distretto calzaturiero nell'intervista al Tgr Rai Marche di Alfonso Cifani, responsabile della Cisl di Fermo e Civitanova Marche.
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22/01/2018 Focus Lavoro: Inaugurazione Aula polifunzionale ad Acquasanta Terme - Modello RED
In primo piano: inaugurazione dell'aula didattica polifunzionale, ad Acquasanta Terme, comune terremotato dell'ascolano, dell'aula didattica polifunzionale, costruita grazie alla solidarietà concreta dei lavoratori e di Cgil Cisl Uil Marche. Le interviste a Maria Teresa Ferretti, Responsabile Cisl Ascoli Piceno, Sauro Rossi, Segretario Generale Cisl Marche; Elisa Ionni, Assessore Cultura Comune di Acquasanta e Patrizia Palanca, Dirigente Scolastica A seguire la Rubrica Caf Cisl Informa: Modello Red 2017 Istruzioni per l'uso. La dichiarazione dei redditi dei pensionati nell'infografica a cura di Caf Cisl Marche
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19/01/2018 Operaio travolto sui binari, sindacati: «Attoniti per incidente, puntare su sicurezza e tutele»
«Restiamo attoniti e sgomenti per il recente incidente sul lavoro accaduto a Castelplanio mercoledì scorso. Gli importanti investimenti che vengono effettuati sulla linea Ancona-Roma e la necessità di rendere la rete efficiente e al passo con i paesi Europei obbligano spesso a fare in fretta e a bruciare i tempi, con il rischio concreto di trascurare le più basilari regole sulla sicurezza sul lavoro e di sottovalutare i pericoli che tale fretta comporta. Quando il sindacato rappresenta tutto questo sembra che voglia mettere un freno allo sviluppo e spesso viene tacciato di anacronismo e di non essere al passo con i tempi». Così le segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL e UIL TRASPORTi dopo l'incidente che ha visto coinvolto un operaio lungo la linea ferroviaria di Castelplanio. «Poi - continuano i sindacati - succede che un operaio di una società privata che esegue, in appalto da RFI, i lavori di raddoppio della linea Montecarotto-Castelplanio viene gravemente ferito perché investito da un mezzo in manovra. Questo episodio deve far riflettere e considerare che è ormai giunto il tempo di cambiare e spingere gli organismi preposti a vigilare sull’applicazione severa delle procedure di sicurezza sul lavoro previste dalla legge, affinché non accadano più infortuni sui luoghi di lavoro. Dobbiamo opporci fortemente a chi vuole limitare le tutele dei lavoratori al solo scopo di risparmiare sul costo del lavoro per mero profitto, no a chi vuole che ci sia assuefazione a queste episodi e all’indifferenza :il luogo di lavoro deve essere luogo di realizzazione personale e di riscatto economico e sociale. Sul lavoro il diritto alla salute va garantito sempre». «Non intendiamo entrare nel merito della dinamica e delle cause dell’incidente - concludono - spetta ad altri accertarne le responsabilità ma riteniamo indispensabile che si ponga fine all’imbarbarimento di un mercato del lavoro in cui chi opera è considerato merce o mero strumento di produttività. Rivendichiamo con forza un lavoro sicuro e dignitoso e chiediamo con vigore alle istituzioni e a tutti gli organi preposti di attivarsi affinché si realizzi una reale strategia di contrasto, controllo e prevenzione al fine di assicurare più tutele e maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. Esprimiamo un doveroso sostegno al lavoratore ed alla sua famiglia per quanto occorso augurandogli una rapida ripresa».
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19/01/2018 Modello RED 2017: Istruzioni per l'uso
Modello RED, ovvero la dichiarazione dei redditi per i pensionati. Tutte le informazioni in questa infografica a cura di Caf Cisl Marche. Ricordiamo che il modello RED va presentato entro il 15 febbraio 2018
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18/01/2018 Tiroide, meglio prevenire che curare. Incontro a Fano
Si è svolto ieri a  Fano un incontro informativo dal titolo “Tiroide: meglio prevenire che curare”  organizzato dal Coordinamento Donne Regionale della Fnp – Cisl in collaborazione con AMATI.m  l'Associazione Malati Tiroidee delle Marche. All' iniziativa sono intervenuti i medici specialisti in endocrinologia, il  dr.Ernesto Brianzoni   già Direttore di  medicina Nucleare dell’Ospedale Generale di  Macerata e il dr.  Giulio Lucarelli  Responsabile Endocrinologia e Diabetologia Ospedali Riuniti Marche Nord.  L'incontro  si è focalizzato prevalentemente sull’ importanza della prevenzione di alcune  malattie tiroidee attraverso la iodoprofilassi. 18 gennaio 2018
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18/01/2018 Stefania Franceschini e Luca Talevi ospiti a Buonasera Marche
Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche e Stefania  Franceschini, infermiera Ospedale C. Urbani di Jesi ospiti a Buonasera Marche, intervistati dalla giornalista di  ètvmarche  Giulia Boschi. Si parla di sanità nelle Marche e delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari . https://youtu.be/Y_jDMN3GCAc
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18/01/2018 Giornata della memoria 2018, Cisl Marche aderisce all'appello "Mai più fascismi"
Cisl Marche aderisce e partecipa  alla settimana di iniziative, promosse   dall'Anpi Marche, in occasione del "  27 gennaio Giorno della Memoria 2018".  Primo appuntamento previsto  per il pomeriggio di lunedì 22 gennaio alle ore 16,30 -  presso la Stazione FS di Ancona al binario 1 Piazzale Ovest -  con la  presentazione del programma delle iniziative previste dal 22 al 28 gennaio.  Gli eventi   che si avvicenderanno per tutta la settimana saranno l'occasione per riflettere e  fare memoria    perché "non vogliamo, non dobbiamo dimenticare" . Venerdì 26 gennaio ore 18.00   all'incontro regionale per  la firma dell'appello "Mai più fascismi", sarà  presente tra i firmatari  il Segretario  Generale  della Cisl Marche, Sauro Rossi .  Tutte le iniziative  si svolgeranno presso la Stazione FS di Ancona al binario 1 Piazzale Ovest .
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18/01/2018 Azienda unica dei rifiuti: dopo lo stop del Tar serve convergenza politica
Battuta d'arresto per l'affidamento della gestione dei rifiuti a un unico gestore nella provincia di Ancona. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso presentato da Marche Multiservizi contro l'affidamento diretto del servizio da parte dei Comuni. I giudici hanno ribadito la necessità di procedere a gara d'appalto, ravvisando inoltre che Multiservizi ed Ecofon, già pronte ad unirsi in società unica, non avrebbero i requisiti per poter ottenere l'affidamento "in house". Adesso la partita è di nuovo in mano ai Comuni, che dovranno necessariamente trovare un accordo politico per superare questa impasse. Anche dal fronte sindacale arriva un sollecito affinché si giunga a una soluzione capace di soddisfare le esigenze dei cittadini e dei lavoratori. «Lo stop del Tar preoccupa non poco - commenta Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche - ma le osservazioni rilevate dal Tribunale Amministrativo siano da stimolo per la risoluzione  delle anomalie: si riparta dalla delibera condivisa da tutti i sindaci sulla individuazione ed affidamento ad una unica azienda pubblica del servizio di raccolta rifiuti, trasporto e spazzamento. I lavoratori chiedono convergenza della politica su questa posizione senza revanscismi e polemiche». Salvaguardia del lavoro, gestione e controllo pubblico del servizio rifiuti, costituzione dell’azienda pubblica «devono essere obbiettivi imprescindibili - conclude Ascani - da raggiungere con determinazione e attraverso la massima collaborazione:a chiederlo sono  i lavoratori del settore e i cittadini. Si riprenda subito la marcia».
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17/01/2018 Aerdorica: siglato l'accordo di solidarietà. Ascani: «Ora parliamo di sviluppo»
Firmato l'accordo tra l'amministratore unico di Aerdorica, Federica Massei, e i sindacati per l'applicazione del contratto di solidarietà, snodo fondamentale per ridurre i costi operativi tagliando di 1,5 milioni di euro le spese per il personale. L'accordo, rivisto in qualche dettaglio su richiesta dei rappresentanti dei lavoratori, prevede l'applicazione del contratto di solidarietà ad ore con una media per tutti i lavoratori del 40% e interesserà 83 dipendenti su 96, realizzando così un risparmio di circa 900 mila euro all'anno ai quali si aggiungono risparmi pari a circa 500 mila euro derivanti dal taglio delle indennità, la riduzione degli straordinari e l'applicazione della flessibilità. La solidarietà partirà dal 1 febbraio e durerà 18 mesi, mettendo la parola fine alla procedura di mobilità del personale. L'accordo sarà sancito ufficialmente in Regione lunedì 22 gennaio. «Siamo soddisfatti dal risultato raggiunto - ha dichiarato Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche, al termine dell'incontro - Speriamo di aver messo un punto alla vertenza Aerdorica e che da ora in avanti si possa parlare di sviluppo e rilancio dello scalo marchigiano». L'accordo giunge a ridosso del 25 gennaio, data in cui il Tribunale di Ancona si dovrà pronunciare sulla richiesta di fallimento di Aerdorica avanzata dalla Procura. Si attende inoltre la decisione della Commissione Europea in merito all'aumento di capitale da 20 milioni di euro da parte della Regione, per stabilire se si tratti o meno di aiuto di Stato. «Aspettiamo di conoscere le decisioni del Tribunale e della Commissione Europea - conclude Ascani  -. Una volta sciolta la prognosi, sarà inevitabile parlare di sviluppo e di tutte le iniziative che vanno in tal senso».
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16/01/2018 Post- sisma Cisl e Filca Macerata: "Contro gli abusi e le irregolarità nella ricostruzione la strada maestra rimane la congruità"
«Abbiamo bisogno di strumenti che permettano di prevenire e contrastare in modo strutturato le irregolarità e gli abusi – affermano Silvia Spinaci e Rocco Gravina, Responsabili Cisl per l’area del sisma  - In questi mesi molte volte con l’ordinaria azione sindacale della nostra categoria siamo riusciti a correggere situazioni di irregolarità o di ritardo nei pagamenti dei lavoratori, ma senza strumenti di controllo forti come quelli che chiediamo ormai da tempo non riusciremo ad arrivare alla radice degli abusi e, in una realtà complessa come quella dei cantieri della ricostruzione, rischiamo un’azione di tutela limitata ai pochi casi che arrivano alla denuncia esplicita». « Sono 54 i cantieri SAE  nella provincia di Macerata per 2 grandi appalti, quello delle urbanizzazioni e quello delle istallazioni  delle Soluzioni Abitative di Emergenza – spiega Jacopo Lasca, Responsabile maceratese della Filca Cisl Marche -  Consorzi, sub appalti e rete di impresa per circa 600 lavoratori letteralmente sparpagliati su un territorio vasto e morfologicamente complesso. Lavoratori che vengono spostati quotidianamente in cantieri distanti tra loro creando difficoltà sia nei controlli delle istituzioni sia nelle opportunità di incontro. Tutto questo rappresenta il contesto ideale per le irregolarità e la possibilità di infiltrazioni mafiose. Figurarsi quando partiranno una miriade di micro cantieri con la ricostruzione leggera e pesante. Per questo rimarchiamo l’importanza e la validità  dell’intuizione che le parti sociali della nostra provincia hanno avuto ormai mesi fa: non sarà mai possibile riuscire a controllare il territorio a valle dei processi di ricostruzione e un vero presidio  sarà possibile solo con l’istituzione di strumenti di controllo a monte come l’introduzione del DURC per congruità. Solo in questo modo sarà possibile tutelare e sostenere un lavoro dignitoso e di qualità; vera leva della ricostruzione del tessuto sociale ed economico.» La Cisl e la Filca Cisl, insieme alle altre parti sociali della provincia di Macerata, hanno sottoscritto lo scorso luglio il Protocollo sulla congruità, divenuto elemento propulsivo per l’ordinanza commissariale numero 41. « I tempi però sono tiranni e ci auguriamo che l’accordo nazionale di attuazione possa vedere la luce in tempi brevi. -  ribadiscono i sindacalisti - Da parte nostra continuiamo ad impegnarci in una responsabile collaborazione con le istituzioni del territorio, per questo aspettiamo con ansia l’istituzione del tavolo permanete presso la Prefettura di Macerata necessario per presidiare i flussi di imprese e lavoratori che si riverseranno nel territorio della provincia.» «Anche il tavolo istituzionale aperto con la Regione Marche, in cui sono presenti tutte le parti sociali del mondo delle costruzioni, offre un’opportunità importante. Qui però dobbiamo segnalare una forte inadempienza della Regione Marche – denuncia ancora Lasca-. Dal 3 di novembre scorso  stiamo aspettando la convocazione della Commissione ristretta per affrontare alcuni temi fondamentali per il futuro del territorio: un sistema di informazioni in tempo reale che possa portare a conoscenza delle organizzazioni  sindacali quali aziende sono presenti sul territorio, misure di contrasto al lavoro irregolare e a sostegno alla qualità del lavoro, sicurezza sul lavoro e dignità degli alloggi per i tanti lavoratori in trasferta che  arriveranno per la ricostruzione non possono aspettare oltre.» Macerata 16 gennaio 2018
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16/01/2018 E' sciopero alla GI&E SPA di P.Recanati
Sciopero delle prime 8 ore di lavoro, domani 17 gennaio, con presidio davanti i cancelli dello stabilimento di Porto Recanati della  GI&E SPA E' quanto è stato deciso oggi  al termine dell' assemblea,  con i lavoratori della GI&E SPA, per discutere l'avvio della procedura di affitto d'azienda e messa in liquidazione degli altri reparti produttivi,  dopo l'incontro di  ieri tra Rsu aziendali, sindacati di categoria con l'Amministratore   della GI&E UNIPERSONALE e l 'Amministratore Unico della GLF TURBINE SRL ,azienda affittuaria del reparto parti calde. «I lavoratori dopo ampia discussione hanno ritenuto insufficienti e poco credibili le argomentazioni date dagli amministratori delle due aziende, in quanto non hanno fornito  un piano industriale dettagliato sia per  gli ordinativi sia sul piano della sostenibilità economica e sugli investimenti necessari per il rilancio dell'azienda. - riportano i sindacati -  I lavoratori di tutta la GI&E SPA ad oggi non sono nelle condizioni di poter esprimere fiducia alla nuova compagine aziendale e vogliono risposte immediate, concrete e non fumose .  E' in gioco il futuro di 160 famiglie di  Porto Recanati e altrettante sono le preoccupazioni per i 160 lavoratori dell' A. Merloni C. G.G. SPA già coinvolta da una complessa ristrutturazione aggravata dalle note vicende legate al terremoto del 26 ottobre 2016.  - concludono i sindacati -  Per quanto sta succedendo all'intero gruppo,chiediamo incontri serrati in sede istituzionale per garantire un futuro occupazionale a tutte le maestranze.»  Se non ci saranno riscontri a quanto richiesto si valuteranno ulteriori iniziative di protesta. Ancona 16 gennaio 2018
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15/01/2018 Focus Lavoro: Sanità, mobilità passiva: l'analisi della Fp Cisl Marche - Vet Business Project
Prima puntata del 2018 di Focus Lavoro, settimanale d'informazione della Cisl Marche, in primo piano:Sanità Marche. Persiste la mobilità passiva sia per i ricoveri per acuti in regime ordinario e diurno. L'analisi della Cisl Fp Marche dei dati SDO ( Scheda Dimissioni Ospedaliere ) fonte Ministero alla Salute. Intervista a Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche."The VET - BUSiness Alliance to systemise WBL experiences in the manufacturing sector of the Marche Region" Azioni ed alleanze per ridurre il gap tra istruzione e lavoro, progetto promosso da IAL Marche e finanziato da Erasmus+. Ad Ancona il primo meeting internazionale. Interviste a Cristiana Ilari, Segretaria regionale Cisl Marche; Valentino Parlato, Amministratore Unico Ial Marche; Hartmut Schäefer, Responsabile settore formazione CCIA, Francoforte sull'Oder e Camilla Polverini, Dip. Risorse Umane IGuzzinihttps://youtu.be/NWpo2YRGBTo  
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12/01/2018 Cartiere Fedrigoni di Fabriano: patto tra sindacati e istituzioni per salvare l'occupazione
Venerdì  12 gennaio  si è svolto   un incontro tra  la RSU di Fabriano del gruppo Fedrigoni unitamente alle segreterie regionali di  categoria - Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom-Uil -  il Sindaco, il vice Sindaco e l'Assessore al lavoro del  Comune di Fabriano, in rappresentanza della Giunta comunale,   per discutere della situazione della Cartiera Fedrigoni.«L’esposizione dello stato dell’arte della Cartiera, parte dalla perdita di commesse nell'area carte valori, che ha determinato il mancato rinnovo di circa 70 contratti a termine e la sospensione delle relative attività, che oggi occupano fino a 150 addetti. - spiegano i sindacati di categoria -  L'incontro è servito  per ragionare sull'avvio del preliminare di vendita della Fedrigoni Is.p.a, stabilito il 22 dicembre scorso con il gruppo finanziario americano  Bain Capital.»Amministrazione comunale e organizzazioni sindacali  hanno condiviso l'avvio di una stretta collaborazione che miri a coinvolgere tutti i soggetti interessati, a partire dalla Regione Marche e da tutti i comuni interessati dalla vendita del gruppo Fedrigoni.«Tale percorso deve consentire l’apertura immediata di incontri con la nuova proprietà, finalizzati ad ottenere certezze sugli investimenti produttivi e sulle prospettive industriali dell’intero gruppo, a partire dalla storica cartiera marchigiana. - sottolineano i sindacati -  L'impegno di tutti è quello di  ottenere garanzie occupazionali, in un territorio  già duramente colpito  da una crisi industriale senza precedenti.»Giunta e sindacati, a fine incontro si sono lasciati con la definizione dei tempi e modi per organizzare l’insieme degli incontri, e con l’impegno di aggiornarsi reciprocamente rispetto al percorso condiviso. 12 gennaio 2018
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12/01/2018 Sanità: il fantastico mondo del Presidente Ceriscioli
Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche scrivono: «Rileviamo con grande soddisfazione e con un pizzico di stupore,  leggendo i quotidiani locali, che per il  Presidente della Regione Marche il sistema sanitario regionale è in ottima salute. Tante e positive sembrano essere le novità che hanno caratterizzato il 2017, vero e proprio anno di svolta per la sanità delle Marche. Ci rammarica il fatto di non aver avuto modo di poterle apprezzare. Ce ne sarebbe stati modi e tempo in abbondanza, tra settembre e novembre dello scorso anno, quando abbiamo provato a lavorare insieme, attraverso i tavoli di monitoraggio sulla riorganizzazione sanitaria. In quelle occasioni, purtroppo, nessun dato significativo ci è stato messo a disposizione, neppure per smentire i numeri che Cgil Cisl e Uil Marche hanno provato a produrre in autonomia, appoggiandosi ai documenti ufficiali di Regione ed ASUR. E' forte il dubbio che non si tratti di una coincidenza. Siamo invece convinti che i numeri, se prodotti e analizzati con correttezza, non siano interpretabili, né assoggettabili ai punti di vista. Un esempio, su tutti. Ci rallegrano le 834 nuove assunzioni, con le quali si vorrebbero compensare "il migliaio di addetti" che l'Asur ha perso dal 2010 al 2015 (in realtà 1.672 unità dal 2010 al 2016, secondo il bilancio dell'Azienda). Certo, le aspettative generate nell'ottobre del 2016 erano molto diverse: il Presidente in persona annunciò, seppur per tutti gli Enti e le Aziende, 3.125 nuove assunzioni. I conti non sembrerebbero tornare ma comprendiamo bene come nell'epoca delle "fake news" si renda necessario, ogni tanto, aggiustare il tiro.  Difficile rivendicare da parte della Regione chiarezza e trasparenza come caratteristiche dell'azione amministrativa, quando non si condividono con alcuno i criteri di utilizzo delle maggiori risorse disponibili, a cominciare dai tanti milioni di euro di investimenti annunciati; quando si tengono i territori sostanzialmente all'oscuro delle scelte politiche e di riorganizzazione;  quando ai cittadini è negata la possibilità di accedere a numeri e documenti. Un altro esempio: proprio in questi giorni il sito dell'Agenzia Regionale Sanitaria, già di per sé piuttosto scarno, sembra definitivamente scomparso dal web. Nel fantastico mondo del Presidente Ceriscioli la sanità regionale gode dunque di ottima salute.  Ce ne rallegriamo, ma lo invitiamo ugualmente ad uscire dalle stanze di Palazzo Raffaello e ad incontrare utenti ed operatori della sanità marchigiana. Toccherebbe con mano quelle problematiche della "sanità reale" che instancabilmente (ma inutilmente) abbiamo provato a sottoporre all'attenzione dei suoi collaboratori, e che riprorremmo anche a lui, se credesse davvero, come afferma, al valore della partecipazione nella definizione delle politiche regionali. L’incompleto riassetto delle reti cliniche, il problematico decollo degli ospedali di comunità, i ritardi sul potenziamento della rete delle Case della Salute, il difficile raccordo tra ospedali e servizi territoriali, il mancato coordinamento tra Enti e Aziende, sono aspetti su cui, a nostro avviso non si riflette abbastanza. I servizi socio sanitari sono ancora insufficienti - specie l'assistenza domiciliare - e troppo costosi per gli utenti. C’è bisogno di ripensarli complessivamente, con un occhio particolare alle necessità rilevabili nelle aree colpite dal sisma. La trasformazione dei piccoli ospedali sta mettendo in crisi il sistema dell'emergenza-urgenza che, dopo l’importante scelta sul soccorso aereo,  necessita di ulteriori, importanti investimenti. Se c’è, come la Regione dice,  un miglioramento del saldo di mobilità passiva, i tempi di attesa sono rispettati solo per una prescrizione su quattro; tutti gli altri utenti devono rivolgersi al privato, e non sempre possono permetterselo. Gli operatori del comparto, pubblici e privati, lavorano in condizioni  spesso estenuanti e difficilissime. Come si vede di aspetti da considerare ce ne sono tanti. Il Presidente ha annunciato (finalmente) l’avvio della predisposizione di un nuovo Piano sanitario. Una buona notizia, specie per Cgil Cisl e Uil delle Marche, che a più riprese lo avevano richiesto negli ultimi mesi. Allo stesso tempo un'occasione, per questa Amministrazione, per uscire dall' "arroccamento" e confrontarsi su un documento importante e concreto di programmazione, rispetto al quale, se sarà possibile, non faremo certamente mancare il nostro contributo.» Ancona 12 gennaio 2018
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12/01/2018 Da Cgil Cisl e Uil una nuova aula polifunzionale per Acquasanta Terme
Domani, sabato 13 gennaio, alle ore 11 sarà inaugurata ad Acquasanta Terme la nuova aula polifunzionale donata da Cgil Cisl e Uil delle Marche e costruita accanto alla scuola secondaria "Nicola Amici". L'aula fa parte del contributo dei sindacati regionali alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016. Gli arredi interni sono stati donati dalle associazioni Friends for Life, Pro Loco Bolgheri, Roseto Solidale, dalla Parrocchia SS. Jacopo e Cristoforo e dal Comune di Castagneto Carducci.    
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11/01/2018 Pica venduta ai francesi di Terreal: salvi i posti di lavoro
La multinazionale Terreal ha acquisito lo storico stabilimento di laterizi Pica di Pesaro, scongiurando il fallimento dell'azienda. La società francese ha offerto 3,2 milioni di euro per rilevare lo stabilimento, che gestiva già in regime di affitto di ramo d'azienda. Una soluzione positiva che apre prospettive di rilancio del sito. «Siamo riusciti a salvare un'altra azienda di laterizi del territorio in difficoltà» ha dichiarato Paolo Ferri della Filca Cisl ai microfoni del Tgr Rai Marche.
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09/01/2018 Banca Marche: Cisl e Adiconsum incontrano i piccoli azionisti a Macerata
Cisl Marche e Adiconsum Marche danno appuntamento lunedì 15 gennaio presso la Domus San Giuliano di Macerata (via Cincinelli 4) per un incontro per fare il punto della situazione su Banca Marche al fianco dei piccoli azionisti. Parteciperanno ai lavori, a partire dalle ore 18, l'avvocato Diomede Pantaleoni, consulente legale di Adiconsum Marche, e il segretario regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti. Per maggiori informazioni contattare i numeri cell 388/8064111 oppure 07334075212 o tramite e-mail agli indirizzi: ancona@adiconsum.it | macerata@adiconsum.it
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09/01/2018 Welfare: cosa vogliono le donne
Nel precedente articolo  "Lavoro e conciliazione dei tempi di vita: pochi passi in avanti" abbiamo evidenziato dai dati Istat 2017 l'attuale situazione occupazionale  femminile. Alcuni elementi sono determinanti per valutare le reali necessità delle donne che desiderano lavorare, senza con questo "abbandonare" la famiglia, mantenendo una qualità della vita soddisfacente secondo una scelta basata sull'autodeterminazione. il tasso di occupazione delle donne con figli minori diminuisce rispetto alle donne senza figli che, diversamente, aumentano i numeri dell’occupazione il tempo parziale “involontario” ha avuto un sensibile aumento Un numero considerevole di donne occupate prestano anche l'assistenza a familiari anziani o, comunque, con handicap: secondo la normativa vigente - legge n.104/1992 e succ. modifiche - sono previsti permessi a ore, giornalieri, riduzione temporanea a part-time e/o aspettativa retribuita per un massimo di due anni. La richiesta di applicazione della legge 104 è aumentata sensibilmente data la possibilità di mantenere il rapporto di lavoro per la durata massima consentita dalle legge e dai CCNL . Con la progressiva diminuzione dei servizi pubblici e le modeste risorse destinate al welfare  si è affermato un "modello" familiare dove un componente del nucleo (in prevalenza la donna) dedica il suo tempo alle necessità di  cura e di lavoro domestico. Un importante intervento legislativo volto a rispondere alle esigenze femminili nel lavoro e nella maternità è stato certamente il Testo Unico sulla maternità, L.n.151/2001,contenente una norma (art.9) che ha avuto applicazione nel reperire risorse ed attivare i primi progetti di welfare di flessibilità organizzativa ed esigenze di cura familiare. Sulla base dell'art.9, le aziende (medie/grandi dimensioni)  tramite accordi di secondo livello hanno dato vita a progetti pilota per favorire la genitorialità, la flessibilità dell'orario di lavoro, il telelavoro e il lavoro agile (smart working). Sul piano della “conciliazione vita-lavoro” il Jobs Act tendeva a realizzare la flessibilità organizzativa del lavoro, ma soprattutto l'integrazione territoriale dei servizi di cura e assistenza erogati sia in ambito pubblico che  in ambito privato (art. 1, comma 9, legge n. 183/2014). In seguito, nel D.Lgs. n.80/2015 art. 25, "Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro",  per il triennio 2016-2018 sono  previsti sgravi contributivi per incentivare la contrattazione collettiva di livello aziendale e si rinvia per i criteri e le modalità al decreto del Governo, in vigore dal 17/10/2017. Nella legge di bilancio è stanziato un fondo per il sostegno di chi assiste (caregiver) il coniuge, i figli o i parenti sino al terzo grado non autosufficienti; rinnovato il bonus bebè (per un anno) e un welfare aziendale per il trasporto. Teniamo sempre a mente, però, che le aziende coinvolte da queste misure hanno di media almeno 100 dipendenti e le misure di welfare adottate sono prevalentemente  indirizzate a servizi di trasporto casa-lavoro, previdenza, assicurazioni, buoni pasto: solo una modesta  percentuale economica viene indirizzata in progetti di conciliazione vita-lavoro. Per Giuseppe Argiolas (Università di Cagliari) l'impresa non può essere guidata dal solo profitto , ma deve ripensare se stessa come soggetto sociale inserito nel territorio, che vuole «investire sul capitale umano, rispettare l’ambiente sviluppando processi produttivi ecocompatibili, curando qualità, sicurezza e affidabilità dei prodotti, sicurezza e stabilità dell’ambiente di lavoro, investendo nella comunità e nei rapporti con il territorio». Anche nelle Marche il calo delle imprese attive nella non aiuta l’evoluzione della cultura d'impresa, rimasta ancorata al profitto. Le soluzioni organizzative che chiedono le donne sono estremamente  impegnative dal punto di vista dell'impresa. Indispensabili per l'effettiva conciliazione vita-lavoro sono asili aziendali, maggiore flessibilità oraria negli asili pubblici o privati in convenzione aziendale, bonus per libri scolastici, maggiore flessibilità dell’orario di lavoro e concessione di part time per alcuni anni dalla nascita del bambino, incentivi per l’assunzione delle babysitter, costituzione della banca del tempo per le piccole necessità familiari e, dove possibile, attuare il telelavoro. Le soluzioni finora scelte dalle aziende sono varie: in alcuni casi c’è la possibilità di iscrivere i figli all’asilo nido aziendale, in altri vengono previsti dei bonus economici per ogni bambino nato. Una strategia alternativa, poi, è quella che prevede una maggior flessibilità dell’orario di lavoro e la concessione del part time fino al compimento del secondo anno di età del bambino. Infine, alcune aziende hanno sperimentato il telelavoro come strategia per rendere più graduale il rientro in ufficio quando a casa c’è un neonato. I servizi di welfare aziendale continuano anche quando i figli crescono. Molte aziende, infatti, propongono incentivi per l’assunzione di baby sitter, organizzano vacanze studio per i figli dei dipendenti oppure pagano parte dei testi scolastici.
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09/01/2018 Banca Marche, Ubi chiamata a rispondere su comportamento scorretto. Adiconsum: «Risultato importante, siamo soddisfatti»
In merito alle decisione assunte in queste ultime ore dall’Arbitro per le Controversie finanziarie (Acf) che apre la strada, ai risparmiatori clienti di Banca Marche e delle altre banche coinvolte, per rivalersi sugli istituti che hanno inglobato le banche salvate, Adiconsum Marche, unica associazione a perseguire tale strada, accanto a quella della giustizia civile, precisa che «Il 30 gennaio 2017 - tramite i legali dell’associazione avv. Erica Micucci e avv. Ezio Gabrielli - ha depositato 37 ricorsi per i risparmiatori rimasti coinvolti nel crack Banca Marche». La decisione arrivata dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie si è basata proprio su alcuni ricorsi depositati da Adiconsum Marche lo scorso gennaio, accogliendo la tesi avanzata dal Centro Giuridico Regionale di Adiconsum Marche secondo la quale il nuovo soggetto doveva rispondere delle mancanze della vecchia Banca Marche nella collocazione di strumenti finanziari. Ora la strada è tracciata: per quanto riguarda i ricorsi davanti all’arbitro, Ubi deve rispondere delle ipotesi di collocamento irregolare delle azioni della società Banca Marche (il che non vuol dire che tutti hanno diritto al rimborso ma che Ubi deve rispondere di eventuali mancanze di Banca Marche nella collocazione dei titoli). Lo strumento arbitrale è stato imboccato con decisione da Adiconsum Marche - pochi giorni dopo l’avvio dell’attività dell’arbitro stesso che ha aperto i lavori nel gennaio del 2017 – per i casi di tutti quei piccoli e piccolissimi risparmiatori che avrebbero rinunciato a qualsivoglia tutela spaventati dalla complessità dello strumento processuale ordinario. Adiconsum dunque rivendica il proprio primato nell'aver creduto in tale percorso, così venendo incontro anche a tanti piccoli e piccolissimi azionisti che avrebbero rischiato di non attivare alcuna azione per il timore dei costi di una causa. «Le pronunce dell'ACF - afferma l’avv. Ezio Gabrielli uno dei legali di Adiconsum Marche - confermano l'impostazione da sempre seguita da Adiconsum, secondo cui i risparmiatori danneggiati dal crack Banca Marche hanno il diritto di rivalersi sulla Banca acquirente, oggi Ubi Banca». L’ Arbitro, si legge «vuole affermare che i clienti della Vecchia Banca...così come avrebbero potuto avanzare pretese risarcitorie nei confronti della Vecchia Banca ... allo stesso modo non possono non ritenersi legittimati a procedere in tal senso anche nei confronti della Nuova Banca, che...è da ritenersi subentrata, senza soluzioni di continuità, nelle situazioni giuridiche attive e passive facenti capo alla Vecchia Banca..». Questo è principio fondamentale che Adiconsum ha da sempre affermato e che ora trova riscontro nelle prime decisioni dell’Arbitro e attorno a questo principio dovranno articolarsi le prossime iniziative di quanti hanno a cuore l’interesse di quanti sono stati coinvolti nella vicenda Banca Marche. Adiconsum, lo si ricorda, continua a segnalare l’esigenza di un approccio concreto alla vicenda Banca Marche che, al di là del clamore provocato dall’aspetto penale, veda quanti hanno subito un danno essere attivi in tutte le sedi percorribili – cause civili e arbitrati regolati – dove poter avanzare una pretesa di risarcimento. Ora, dopo la decisione dell’8 novembre 2017 del tribunale di Milano abbiamo l’ulteriore conferma di quanto Adiconsum ha sempre sostenuto e cioè che Ubi dovrà rispondere anche agli azionisti sul comportamento scorretto di Banca Marche. Adiconsum informa che nell’Assemblea pubblica che si terrà il giorno 15 gennaio alle ore 18.00 a Macerata presso la Domus San Giuliano, Via Cincinelli n. 4 verrà fatto il punto della situazione con gli azionisti di Banca Marche.
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09/01/2018 Sacchetti biodegradabili, Adiconsum Marche: «Costi da non scaricare sui cittadini»
Il Tgr Marche intervista Francesco Varagona, Presidente di Adiconsum Marche, sul costo dei sacchetti biodegradabili obbligatori dal 1 gennaio 2018 nei reparti alimentari della grande distribuzione.
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09/01/2018 Sanità Marche, ancora troppa mobilità passiva. Talevi: «Servono stabilizzazioni precari ed investimenti sul personale»
Dai dati SDO (Scheda Dimissioni Ospedaliere) al 31 dicembre 2016 relativi alla attività di ricovero ospedaliero, fonte Ministero della Salute, si evince come persista nelle Marche l'annoso problema della mobilità passiva, sia pur in lieve calo rispetto agli altri anni. Nel corso del 2016 infatti 21.867 marchigiani, pari al 13.4% dei 163.033 marchigiani che hanno avuto necessità di cure ospedaliere per acuti in regime ordinario, si sono rivolte fuori Regione (mobilità passiva ), contro i 17.064 non marchigiani, pari al 10.8% del totale, che si sono rivolti verso strutture ospedaliere marchigiane (mobilità attiva). Il saldo, purtroppo negativo per le Marche, è di 4.083 unità. Le motivazione del triste “turismo sanitario” sono ancora una volta connesse in gran parte a cure per problemi oncologici, ortopedici e cardiaci. La gran parte dei marchigiani, che si sono rivolti verso strutture ospedaliere extra regionali, si sono curati in Emilia Romagna , ben 11.367 unità pari a oltre il 50% del totale, a seguire la Lombardia con 2978 unità, ed a “sorpresa” l’Umbria con 1776 unità. La mobilità passiva si denota cosi come un fenomeno che non riguarda solo la fascia costiera della Regione ma anche la zona interna, tanto che le Marche contribuiscono al saldo attivo complessivo della vicina Umbria. La mobilità attiva proviene invece per oltre il 50% dall’Abruzzo con 7974 pazienti e distaccata la Puglia con 2078. Complessivamente le Marche al contrario di altre regioni, anche del centro Italia come Emilia-Romagna e Toscana, non riescono ad intercettare, se non in parte, la grande richiesta di sanità che giunge dalle regioni del Sud, spesso commissariate. Anche per quanto concerne i ricoveri per acuti in regime diurno, al 31 dicembre 2016, su un totale di 49.559 ricoveri, pari al 12.5% del totale, 6174 sono i marchigiani che si sono rivolti fuori regione, pari al 12.5% del totale, e 4433 sono stati i non marchigiani che si sono ricoverati nelle Marche pari al 9.3% del totale. Il saldo negativo per la mobilità passiva è cosi di 1741 unita. «Da anni - dichiara Luca Talevi, segretario generale della Cisl Fp Marche - la Cisl chiede investimenti sul personale e stabilizzazioni del personale precario per potenziare le strutture pubbliche ed affrontare sia il problema della mobilità passiva che delle liste d’attesa. Basterebbe investire in progettualità sul personale una piccola parte dei milioni di euro che ogni anno le Marche danno alle altre regioni per far curare i pazienti marchigiani. Senza questa operazione non si riuscirà ad invertire il trend». Per quanto concerne l’accesso ai pronti soccorso nel corso del 2016 nelle cinque aree vaste si sono avuti complessivamente 304.318 accessi, di cui 196.890 codici bianchi e verdi, mentre gli ospedali riuniti di Torrette hanno avuto 84731 accessi di cui 45.097 codici bianchi e verdi. 09/01/2018
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