I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl E Uiltrasporti Marche sono fortemente preoccupati per la tenuta economica dello scalo dorico « per una serie di motivi : crisi sanitaria, crisi bellica e incertezza dello sviluppo dell’infrastruttura produttiva dell'e-commerce nella zona industriale dello jesino tra aeroporto ed interporto. Lo scalo Sanzio rischia molto se non ci sono quelle azioni tese al sostegno dello stesso da parte di Regione.- sostengono Filt Cgil, Fit Cisl E Uiltrasporti Marche - La lenta ripartenza del trasporto aereo e le misure restrittive applicate durante la crisi sanitaria avevano fatto comunque sperare in una ripresa dei traffici cargo e della mobilità dei passeggeri per l'estate, ma lo scoppio della guerra in Ucraina rischia di fiaccare ulteriormente l'economia legata al trasporto aereo.»
«La giusta decisione dell’Unione Europea, di chiudere lo spazio aereo alle compagnie aeree russe, determina una ulteriore criticità per il settore. L'insieme di tutte queste gravi criticità, potrebbero comportare seri rischi anche per la prossima la stagione estiva, e non solo. - sottolineano i sindacati di categoria - L'incertezza dell'amministrazione comunale di Jesi sul progetto di insediamento di Amazon, fa capire la possibile non volontà all'investimento del colosso dell'e-commerce per non precisati problemi burocratici, potrebbe determinare il disimpegno da parte del fondo proprietario della società di gestione AIA che è socio di maggioranza dello scalo con oltre il 90% delle azioni.»
«Chiediamo al Presidente Acquaroli, che ad oggi non ci ha mai convocato per dire quali sono i progetti della Regione Marche su questo tema, di avere molto cura delle proprie infrastrutture che impiegano tra diretti e indiretti circa 300 persone e che rappresentano un fattore vitale per l’economia regionale. - rilanciano e concludono - Il rischio è che, non solo i lavoratori dello scalo, già provati da anni di crisi e attualmente in cassa integrazione, ma anche i lavoratori del comparto merci e logistica possano trovarsi di punto in bianco senza occupazione, oltre ad un effetto devastante in termini di ulteriore isolamento della nostra regione.»