«Nei giorni scorsi l'Assessore regionale alla Salute ha annunciato l'arrivo di 3000 nuovi infermieri, fondamentali per dare una risposta alla sempre più grave emergenza Covid,provando contestualmente a dare una risposta alle tante altre patologie, con particolare riferimento a quelle oncologiche e cardiologiche, che non "vanno in ferie" durante la fase pandemica. - sottolinea Luca Talevi, Segretario Generale Cisl Fp Marche - Purtroppo le buone intenzioni dell'Assessore rischiano di rimanere in gran parte sula carta. I 3000 infermieri che hanno superato la preselezione ed affrontato nei giorni scorsi la prova pratica in parte lavorano già , sia pur a tempo determinato, all'interno del sistema sanitario marchigiano , ed in gran parte lavorando a tempo indeterminato presso strutture private, spesso socio -assistenziali, non si dimetteranno per incarichi di tre mesi.»
«Ecco perchè serve una strategia che porti alla rapida conclusione di questa procedura concorsuale, alla velocizzazione dei concorsi previsti anche per altre figure professionali quali gli operatori socio sanitari, alla rapida stabilizzazione dei precari , e ad una immediata attuazione delle procedure di mobilità del personale di ruolo per evitare "fughe" verso altre regioni limitrofe. - rilancia Talevi - Periodi cosi complicati necessitano di decisioni rapide e straordinarie . Ben venga l'annunciata richiesta di personale dal bando della Protezione Civile, e l'eventuale reclutamento dei circa 180 nuovi infermieri che conseguiranno la laurea e che avranno ovviamente necessità di compiere la dovuta esperienza, ma entrambi gli interventi non sono sufficienti per dare risposte alle strutture ospedaliere ed al territorio . Servono più infermieri di comunità, inseriti in un contesto teso a cogliere le patologie dei pazienti più fragili prima che giungano ad aggravarsi necessitando di interventi ospedalieri.
Per il Segretario Generale della Cisl Fp Marche serve «massima attenzione ai dispositivi di sicurezza per il personale sanitario e non, e un attento e costante monitoraggio sanitario di tutti gli operatori. Oggi il personale sta rivivendo i medesimi "incubi" della primavera scorsa con conseguente pesante situazione di stress, e, come rilevano i dati Inail, l'aumento di personale contagiato o in quarantena è in costante aumento - conclude Talevi - mentre ancora per gran parte del personale non è stato raggiunto l'accordo per gli incentivi legati alla fase pandemica di marzo.»
Venerdì 13 novembreun sit -in di protesta e mobilitazione nazionale, indetto dalla Cisl Fp insieme alla Fp Cgil e Fpl Uil, per chiedere assunzioni, sicurezza e rinnovo dei contratti nazionali di lavoro. Nelle Marche i terranno presidi davanti alle principali aziende ospedaliere della regione