Le organizzazioni sindacali di categoria SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL e UGL Carta e Stampa hanno incontrato, nei giorni scorsi in modalità telematica, l’Amministratore Delegato del Gruppo Fedrigoni, Marco Nespolo, affiancato dal responsabile delle relazioni industriali Giuseppe Giacobello. Al centro del confronto, la comunicazione del nuovo assetto societario e organizzativo del Gruppo, che prevede la suddivisione in tre società distinte Carta, Etichette e RFID oltre a una holding di controllo. A ciascuna delle nuove realtà sarà affiancato un Amministratore Delegato dedicato. Secondo quanto illustrato da Nespolo, l’obiettivo della riorganizzazione è rendere i tre asset “più performanti, agili e flessibili”, favorendo l’espansione delle attività, una maggiore indipendenza tra le divisioni, una più efficace penetrazione del mercato e l’ingresso di eventuali nuovi azionisti. Contestualmente, è stata annunciata una nuova organizzazione che interesserà stabilimenti e sedi, con particolare attenzione alle funzioni centrali: un cambiamento strutturale significativo che avrà inevitabili ricadute sull’occupazione.
Le sigle sindacali hanno ricordato come la scelta, negli anni passati, di costruire un Gruppo unico e centralizzato, con un bilancio consolidato, un Piano di Risultato di Gruppo e la sinergia tra stabilimenti, abbia prodotto risultati positivi. Nonostante la pandemia, Fedrigoni ha registrato bilanci in crescita e rafforzato la propria competitività anche attraverso acquisizioni strategiche. Tuttavia, i sindacati di categoria hanno sottolineato come il percorso non sia stato privo di criticità, richiamando in particolare la questione “Giano”, vissuta come una distorsione che ha segnato il cammino dell’azienda. La preoccupazione principale riguarda ora i rischi di una frammentazione societaria, che potrebbe determinare:eccedenze di personale per ridondanze o difficoltà di ricollocamento; un indebolimento delle relazioni sindacali; operazioni di acquisizione e successiva vendita delle singole società; la possibile cessione di una delle divisioni senza adeguati interventi preventivi. I sindacati hanno ribadito la forte incertezza rispetto ai tempi e alle modalità della riorganizzazione: l’AD ha parlato di operazione “molto rapida”, ma senza fornire dettagli ulteriori, confermando che il processo è ancora in fase di working in progress. «Non ci sono, ad oggi, elementi concreti per delineare un futuro rassicurante per le lavoratrici e i lavoratori »– hanno dichiarato i sindacati sottolineando che sarà fondamentale mantenere alta l’attenzione e vigilare su ogni passaggio. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre ribadito il proprio impegno a non dimenticare i dipendenti ancora legati alla società Giano, che meritano la stessa attenzione e tutela. SLC CGIL, FISTel CISL, UILCOM UIL e UGL Carta e Stampa hanno annunciato che continueranno a coordinarsi unitariamente per strutturare un’azione sindacale efficace e non escludono la possibilità di richiedere un incontro in plenaria con l’AD e i vertici delle nuove società. L’obiettivo resta chiaro: difendere occupazione, diritti e futuro delle lavoratrici e dei lavoratori Fedrigoni in una fase di trasformazione aziendale che non può essere scaricata sul personale.