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  • Imprese recuperate: firmato il protocollo tra sindacati, Regione e cooperative

Nella giornata di lunedì 11 ottobre è stata siglata una intesa fra Regione Marche, AGCI Marche, Confcooperative Marche e Legacoop Marche - l’Alleanza delle Cooperative delle Marche e Cisl Marche, Cgil Marche e Uil Marche per favorire la nascita di imprese rigenerate in forma cooperativa da aziende in crisi, difficoltà nel ricambio generazionale imprenditoriale o per la gestione di beni confiscati alla criminalità organizzata.

Tale accordo nasce dalla volontà comune di promuovere la nascita di imprese recuperate in forma cooperativa, in gergo “workers buyout” ossia quelle che vengono costituite dai lavoratori di un’impresa in crisi. Una forma di rinascita del lavoro e dell’economia in cui i lavoratori si trasformano in soci diventando artefici del proprio destino imprenditoriale.

«Sigliamo una intesa significativa con cooperative e organizzazioni sindacali per sostenere concretamente la nascita di imprese rigenerate sotto forma di cooperative - dichiara l'assessore regionale Mirco Carloni -. Pensiamo alla definizione di un bando ad hoc per irrobustire ed incentivare un fenomeno alternativo di fare impresa già diffuso nella nostra regione».

Le imprese recuperate possono essere un’opportunità per risolvere difficoltà nei casi di ricambio generazionale nella gestione dell’azienda di carattere famigliare, in situazioni in cui è previsto l’utilizzo di beni confiscati alla criminalità organizzata e in aziende in cui i titolari intendano trasferire la proprietà o la gestione ai lavoratori dell’impresa stessa.

L’accordo fra Regione, associazioni cooperative e sindacati prevede la costituzione di un Tavolo di confronto regionale e delle altre istituzioni di riferimento e la costituzione di una task force operativa per rendere concrete queste opportunità di rinascita aziendali.

«Quello delle imprese recuperate è un fenomeno emerso negli ultimi anni anche nella nostra regione - afferma Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche -. L'accordo di oggi è un primo passo per facilitare questi esempi virtuosi e metterli a sistema, attraverso azioni concrete e risorse dedicate».