Si è svolta oggi, ad Ancona presso il Conero Break, l’assemblea regionale dei Rappresentanti della sicurezza (RLS) convocata da CGIL CISL UIL a cui hanno partecipato più di 150 rappresentanti dei lavoratori della sicurezza di tutti i settori produttivi, provenienti da tutta la regione.
L’assemblea ha denunciato il continuo aumento, in Italia e nelle Marche, degli infortuni gravi e mortali, nonché delle malattie professionali, ritenendo indispensabile riprendere un cammino comune per rafforzare la prevenzione in ogni luogo di lavoro.
Nei primi nove mesi del 2017 gli infortuni nelle Marche sono stati 13.774. Quello che preoccupa i sindacati è quanto emerge da una lettura più approfondita dei dati INAIL, se rapportati alle stesso periodo del 2016. “Da gennaio-settembre 2017 aumentano le denunce di infortunio in occasione di lavoro nel settore industria (+ 5,89%) nel terziario (+ 4,34%) e nell’artigianato (+ 3,33%). I settori che hanno il maggiore incremento sono le attività manifatturiere (+ 7,63%), il commercio all’ingrosso (+ 6,68%) e l’edilizia (+ 4,81%).”
Tra la popolazione interessata, rispetto allo stesso periodo del 2016, nei primi nove mesi del 2017 “aumentano gli infortuni tra i lavoratori stranieri comunitari (+ 5,30%) e tra gli extracomunitari (+ 3,11%), mentre una lieve flessione si registra tra gli italiani ( - 0,47%). Gli infortuni degli uomini sono in aumento (+ 1,22%) e quelli delle donne in diminuzione (- 1,8%). Altro fattore critico è l’età dei lavoratori e delle lavoratrici dal momento che tra gli ultra cinquantacinquenni nel periodo gennaio - settembre 2017 gli infortuni sono aumentati del 41,30% rispetto allo stesso periodo del 2016.”
Allarmanti i dati degli infortuni mortali soprattutto nel settore industria dove da gennaio a settembre 2017 si sono avuti 13 casi contro i 3 del 2016.
Per contrastare l’aumento degli infortuni CGIL CISL UIL chiedono alla Regione Marche di convocare gli “Stati Generali della Prevenzione”, perché occorre dare nuovo impulso al tema della salute e sicurezza sul lavoro con un programma di interventi condiviso con tutti gli attori della prevenzione. E’ indispensabile inoltre un incremento del personale dei servizi di vigilanza degli SPSAL ulteriormente ridotto a seguito della riorganizzazione ASUR.