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  • La Filca lancia l'allarme

Siamo ormai tutti pienamente consapevoli di essere immersi in una situazione nazionale e mondiale di grande difficoltà i problemi di ordine finanziario ed economico, portatori di disagi sociali di entità inedita per pesantezza e tempi di durata stanno modificando i nostri stili di vita. Tutti noi abbiamo fondate ragioni e dati alla mano per poter testimoniare le forti ripercussioni su occupazione, economia, redditi da lavoro dipendente. La precarietà sempre più accentuata e la riduzione dei salari o la loro sempre più ridotta capacità di acquisto colpisce tutti, ma fa danni irreparabili negli strati della società più deboli. Anche in quelle finora non coinvolte nella perdita di occupazione o di salario cresce il timore della povertà, la sempre più limitata capacità di acquisto dei redditi continua a deprimere la condizione economica delle famiglie. L'entità della crisi occupazionale ed economica nazionale e del nostro territorio (province di Ascoli Piceno e Fermo) sono sotto gli occhi di tutti, per questo serve senso di responsabilità e serietà senza lasciarsi attrarre da facili soluzioni dettate da interessi di parte. Siamo nel pieno di un fenomeno di depressione strutturale e per questo occorre ridurre la pressione fiscale sui salari, bene ha fatto la Cisl a sottoscrivere l'accordo su "produttività e competitività" anche in assenza della CGIL è nota la posizione assunta, gli interessi dei lavoratori sono prioritari. Il territorio della vecchia provincia di Ascoli Piceno è devastato dalla crisi e tanti di voi in questa sala vivono in prima persona i disagi provocati dalla stessa. I dati che costantemente ci vengono forniti dalle Casse Edili ma anche quelli dei centri per l'impiego che non sono dissimili, sono inequivocabili. Mancano le grandi opere (edilizia), le aziende industriali più importanti della nostra area hanno delocalizzato, ridotto il personale nella migliore delle ipotesi mentre altre fanno ricorso sistematico agli ammortizzatori sociali; aziende come almtrongh (cartiera), B B Italia, Manuli e Novico ma anche le Imprese Edili più importanti del nostro territorio Ubaldi- Scarpetti- Travaglini ecc.., sono coinvolte nella tempesta. Ci sono comunque progetti di grande impegno come quello della "RESTART" votato alla riqualificazione della zona ex Carbon al centro di Ascoli (€35 mm n di euro), il progetto che prevede investimenti molto importanti, per verde pubblico, edilizia residenziale, polo tecnologico, scientifico, culturale per un totale di 330 mln di E per un, incremento di occupazione fino a 300 unità e per 10 - 12 anni. Nel progetto saranno impegnate 35/40 aziende locali che potranno creare ulteriore indotto. Sono 20mila i posti di lavoro persi e il tasso di disoccupazione medio è il doppio della media regionale (12%), mentre quello giovanile è salito al (27%), infatti sempre più spesso i nostri giovani anche se in possesso di una ottima scolarizzazione, minai scoraggiati, fuggono alla ricerca di lavoro e fortuna in altri paesi europei e non (australia-inghilterra-stati uniti ecc...).