Il punto sull'andamento delle liste di attesa in Area Vasta 5 (Ascoli Piceno e San Benedetto) al centro dell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi ad Ascoli Piceno, tra Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil e i vertici dell' AV 5.
Dall'analisi dei dati, relativi ai percorsi ed ai tempi di attesa per le prestazioni richiesti dal medico di medicina generale con prescrizione di priorità o differita, presentati dalla Direzione di AV5 , si riscontra un miglioramento rispetto al passato «ma è ancora prematuro dare un giudizio definitivo che potrà arrivare solo alla fine del 2016 - commentano i sindacati - quando terminerà la fase di sperimentazione e le doppie liste, quelle, in vigore da 5 mesi, con il nuovo sistema, e quelle con le prenotazioni effettuate prima della sperimentazione e quindi programmate da mesi .»
Al centro dell’incontro anche la verifica dell’attivazione della presa in carico della cronicità, direttamente dalle UU.OO (unità operative), già sperimentata a seguito di un accordo sindacale, prima della delibera regionale, per la Cardiologia, Nefrologia, Diabetologia, Oncologia e ora anche per la Pneumologia ed Ematologia, dove permangono ancora le criticità relative alla strumentazione della risonanza magnetica che si ridurranno con la piena operatività degli investimenti realizzati, pur permanendo la difficoltà nel reclutare radiologi.
Nel prossimo incontro, tra i vertici dell’Area Vasta 5, Cgil, Cisl e Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil fissato per il 15 settembre p.v., i sindacati hanno chiesto di entrare nel merito del rafforzamento dell’offerta territoriale, con il coinvolgimento dei medici di famiglia, a partire dalla domiciliarità per arrivare a verificare le condizioni per un aumento assistenziale delle Case della Salute e dell’offerta residenziale (Residenze protette e Residenze sanitarie assistenziali).
Rispetto alle Case della Salute, è bene precisare, che era già stato avviato negli scorsi anni un percorso che aveva individuato la loro collocazione territoriale immaginandole come luogo in cui sviluppare progettazione sanitaria di territorio, e strumenti utili per l’integrazione socio-sanitaria, per la prevenzione e per lo sviluppo integrato di professionalità degli operatori ( medici specialisti, di medicina generale ed infermieri) in una ottica di benessere sociale e di salute dei cittadini. La Regione ha cambiato completamente il profilo delle Case della Salute di tipo C (quelle a maggior complessità), trasformandole in ”Ospedali di Comunità” per rispondere alla chiusura dei piccoli ospedali delle altre Province penalizzando, ulteriormente il nostro territorio che ha realizzato tali chiusure 20 anni fa. La stessa delibera 746/2016 va inoltre nella direzione di premiare i Medici di medicina generale che operano in tali nuove strutture, non prevedendo analoghe soluzioni per i professionisti impegnati nelle case della salute di tipo A e B. Si rischia di fare un passo indietro di 10 anni. Erano state concordate per l’ Area Vasta 5 quattro Case della Salute (Offida, Ripatransone, Montefiore, Ascoli Piceno e la possibilità di una quinta su San Benedetto ) e un ospedale unico, ma le prime sono state rimesse in discussione e sull'Ospedale non sono state individuate risorse pubbliche. « Pur apprezzando i passi avanti sul versante della riorganizzazione - ribadiscono Cgil, Cisl, Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - siamo contrari alle scelte che si stanno facendo in Regione, in particolare rispetto alle Case della Salute. Stiamo lavorando per modificare gli assenti che non condividiamo e invitiamo i sindaci del territorio ad intervenire per il benessere di tutti. »
28/07/2016