Lo stabilimento maceratese della Parima chiude i battenti. La decisione è stata comunicata in un incontro svoltosi ieri a Jesi tra la proprietà dell'azienda, rappresentata dall'amministratore unico di Parima Giacomo Bonifazi, e i rappresentanti sindacali di Cisl e Cgil Lidia Fabbri e Ivana Properzi.
La decisione, lapidaria ed irrevocabile, è stata motivata dal fatto che il sito industriale maceratese non è più remunerativo. Da qui la scelta di chiudere senza neppure provare a sviluppare un piano industriale o di rilancio. Per i 22 dipendenti dell'azienda, molti dei quali con stipendi arretrati da recuperare, resta l'accesso agli ammortizzatori sociali, a partire dalla mobilità.
La Responsabile dell'Area Sindacale di Macerata Lidia Fabbri parla di un fatto grave. «Chiudere i cancelli senza preavviso tenendo fuori i lavoratori è stato un gesto ingiustificabile, che dimostra totale mancanza di rispetto nei loro confronti.»
Alle 12 di oggi il Sindaco di Macerata Romano Carancini riceverà i lavoratori e i rappresentanti sindacali per valutare il da farsi. Certo è che la chiusura dello stabilimento, che produce pane e dolci, rischia di infliggere un altro duro colpo alla realtà produttiva ed industriale maceratese.