Sono passati ormai 5 anni dal sisma che ha colpito le Marche ma, a distanza di 7 mesi dalla scadenza prevista dal Governo, gli Enti locali non possono ancora accedere al fondo appositamente costituito presso il MEF per la stabilizzazione del personale assunto nel cratere sismico, nonostante il raggiungimento dei requisiti previsti dalla normativa, fissati oggi in 36 mesi di servizio al 31 dicembre 2021.
La disciplina continua però a presentare anche altre criticità sul fronte delle risorse che, di fatto, non consentono di avviare pienamente le procedure di stabilizzazioni, tanto che ad oggi sono stabilizzati solo casi residuali con procedure "ordinarie", sfruttando i margini assunzionali derivanti dal normale turn-over dovuto a pensionamenti.
Il finanziamento ad hoc da parte dello Stato oggi è garantito solo fino 2023 e diversi Enti, visto il quadro poco certo, non hanno indicato tutto il personale assunto a tempo determinato nella comunicazione da caricare sul portale "Lavoro Pubblico" entro il 6 maggio 2021. Le incertezze dovute alla strutturalità del finanziamento oltre il 2023 e alla previsione delle stabilizzazioni nei piani di fabbisogno del personale crea un evidente disparità tra Enti medio-grandi e i piccoli Comuni che hanno una capacità assunzionale molto limitata. Si noti che proprio i Comuni più colpiti dal sisma hanno popolazione inferiore a 5000 abitanti (spesso meno di 1000).
Andrebbe poi introdotta una norma che scomputa le spese per le stabilizzazioni anche dal rispetto dei vincoli di spesa di tutto il personale, così come occorre prevedere che le risorse apposite stanziate per le stabilizzazioni includano anche quelle relative al salario accessorio dei dipendenti. Sarebbe inoltre necessario che l'anzianità di servizio possa essere maturata anche in categorie contrattuali diverse, purché per lo svolgimento di attività connesse alla ricostruzione.
«La soluzione più logica – dichiarano Luca Talevi, Segretario Generale Cisl Fp Marche, e Alessandro Moretti, Responsabile Territoriale della Cisl Fp Macerata - sarebbe rendere strutturale il finanziamento per queste assunzioni e introdurre la possibilità di creare graduatorie regionali dove inserire tutte le figure che hanno maturato o matureranno entro fine anno i requisiti previsti per la stabilizzazione. Le graduatorie regionali potrebbero essere utilizzate da tutti gli enti locali/enti parco per assunzioni di tecnici/amministrativi, peraltro già "formati" e sperimentati sul campo in questi anni».
La Cisl Fp Marche sollecita nuovamente il Governo e i Ministeri competenti affinché si provveda immediatamente all’attribuzione definitiva agli Enti interessati delle somme necessarie alla stabilizzazione del personale precario e alla convocazione delle organizzazioni sindacali al fine di apportare i dovuti aggiustamenti alla normativa.