Sono circa 250 i lavoratori del comparto e della dirigenza medica e sanitaria Asur e delle aziende ospedaliere, con contratti a tempo determinato e atipici (co.co.co.) in scadenza, ma è la situazione complessiva della sanità marchigiana a destare grande preoccupazione. Tagliare personale vuol dire non garantire più i servizi quotidianamente erogati. Contestualmente poi ai numerosi pensionamenti ed ai limiti imposti dalla Manovra Finanziaria al recupero del turn -over vi sono fortissime preoccupazioni su come sarà la Sanità Marchigiana del 2011.
Le segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil consapevoli delle ricadute dei tagli che nel bilancio regionale di previsione ammontano a circa 70-80 milioni all’anno per tre anni, come ha dichiarato l’assessore al Bilancio in sede di approvazione del bilancio di previsione 2011, sollecitano la Regione ad esprimersi su quale Sanità e quindi quali servizi vuole garantire ai cittadini marchigiani.
L’incertezza lavorativa, tra l’altro, colpisce anche la dirigenza medica. “Sulla sanità non si può tagliare – ha ribadito Luca Talevi della Cisl – invece a causa dei prepensionamenti che non vengono rimpiazzati come dovrebbero, si va ad incidere sulla qualità e l’efficienza dei servizi che devono essere erogati ai cittadini. Inoltre quando il personale richiede, per esigenze famigliari, il part time il riscontro è spesso negativo”. Talevi sottolinea come ci sia incertezza sui livelli di contrattazione, mentre “solo con un confronto serrato sarebbe possibile individuare le scelte prioritarie e non andare avanti con una logica da emergenza quotidiana, zona per zona, senza una sintesi complessiva”.
Insomma per Cgil, Cisl e Uil ci sarebbe bisogno di un rapporto costante con la Direzione dell’Asur e anche con la Regione, rapporto che attualmente è insoddisfacente e quando avviene è per proporre una logica non condivisibile.
Tutti temi che saranno affrontati nell’incontro che l’Assessore regionale alla Sanità Mezzolani ha convocato per martedì 28 dicembre. Temi che saranno al centro della mobilitazione che avrà come tappa fondamentale la grande assemblea regionale unitaria del 4 febbraio del pubblico impiego con i quadri sindacali categoriali e confederali per definire le azioni più opportune.
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