Un’importante occasione per affrontare il tema dei servizi pubblici a rilevanza economica, nella gestione dei quali la Cisl denuncia un’eccessiva frammentazione. «Basti pensare – sostiene il Segretario generale Marco Ferracuti – che per la gestione del servizio idrico, nella nostra provincia, abbiamo ben 8 diverse aziende.
La frammentazione impedisce di realizzare quelle economie di scala che invece consentirebbero di conseguire importanti risparmi di gestione, dai quali si ricaverebbero risorse da investire in nuovi servizi o nel miglioramento dell’efficienza dei servizi già gestiti.
In ogni caso si tratta di una situazione destinata ad essere superata. L’art. 23 bis della legge 133 del 2008 stabilisce che, alla data del 31 dicembre 2011, cesseranno tutte le gestioni di servizi pubblici a rilevanza economica nei confronti di società totalmente pubbliche controllate dai Comuni (gestione cosidetta “in house”). I servizi dovranno quindi essere affidati a soggetti individuati attraverso procedure ad evidenza pubblica. La gara potrà essere evitata dai gestori attuali solo facendo subentrare nel loro capitale sociale, con una quota non inferiore al 40%, soggetti privati a loro volta individuati con gara ad evidenza pubblica, che dovranno poi gestire il servizio.
«Le implicazioni che derivano da questa nuova normativa – afferma Ferracuti – hanno i contorni di una vera e propria rivoluzione ». Il rischio è che le grandi aziende nazionali o multinazionali che già operano in questi settori cerchino di subentrare nella gestione dei servizi vincendo le gare pubbliche. Le implicazioni che ne deriverebbero per la tutela dei lavoratori e degli utenti, in termini di contratti collettivi applicati e di trattamento economico e normativo, nonché di qualità dei servizi erogati, sarebbero enormi. Una gestione lontana dal territorio, oltre che meno attenta alle esigenze locali, sarebbe difficile da controllare e sicuramente sarebbe meno propensa a reinvestire gli utili di gestione sul territorio stesso.
Il 31 dicembre è vicino e le istituzioni e le forze politiche locali sembrano quantomeno distratte, quando non direttamente inerti. A ridosso della scadenza sarà più difficile prendere le decisioni migliori. Senza contare che la preparazione delle gare, che dovranno essere gare europee, sarà difficile e costosa per i nostri enti locali, già duramente provati dalla manovra finanziaria e dalla legge di stabilità. «Questa iniziativa – conclude il Segretario generale della Cisl - vuole quindi rappresentare un’occasione per aprire una riflessione pubblica su scelte importanti, che bisogna prendere con rapidità e decisione, e che incideranno profondamente sulla qualità della vita di tantissimi cittadini e lavoratori».
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