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19/09/2016 Terremoto: incontro sindacati - Regione per un percorso comune di ricostruzione
Incontro in Regione tra il presidente Luca Ceriscioli, il capo della Protezione Civile, i dirigenti della Regione e le parti sociali per fare il punto sull'emergenza e sui piani di ricostruzione dopo il terremoto del 24 agosto. La Cisl, come gli altri sindacati, ha ribadito l'importanza di un coordinamento forte per valutare gli interventi di emergenza, quelli per la ricostruzione e per arrivare a linee condivise per lo sviluppo delle aree colpite dal sisma. Le Marche hanno il più vasto territorio e il maggior numero di comuni interessati dai danni, con migliaia di famiglie e di piccole o piccolissime imprese colpite dalle conseguenze del sisma. Durante il confronto, il presidente Ceriscioli ha ricordato che la Regione sta lavorando in vista della scadenza del 14 ottobre, giorno entro il quale andrà trasmessa la ricognizione dei danni per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, aggiuntivo rispetto ai normali canali di finanziamento comunitario. Risorse, anche queste importanti, che vanno a sommarsi a quelle nazionali per il rilancio del territorio colpito dal sisma. «Il sindacato - sottolinea Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - ha già presentato richieste articolate per quanto riguarda l'intervento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, ha attivato una raccolta fondi importante in tutte le aziende per finanziare servizi di pubblica utilità e ha ribadito la necessità che la ricostruzione si sviluppi secondo criteri di legalità, sicurezza e sostenibilità». Al termine dell'incontro si è convenuto di elaborare un documento congiunto istituzioni-parti sociali da inviare al Governo che sta predisponendo il decreto per le aree terremotate che dovrà definire anche i comuni da ricomprendere nel cratere sismico. 19/09/2016
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19/09/2016 Cementificio Sacci: solo una settimana per scongiurare 71 licenziamenti
FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL e la R.S.U. aziendale della Cementir Sacci di Castelraimondo, comunicano che oggi, venerdì 23 settembre 2016, dalle ore 11:30 si svolgerà una manifestazione con presidio dei lavoratori presso la Regione Marche in Via Tiziano. Presidio e manifestazione, decisi dall'assemblea dei lavoratori del cementificio di Castelraimondo, durante l'incontro, programmato per stamattina, tra la Cementir Holding (che ha acquisito la Sacci) ed il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. «Sono mesi che chiediamo alla Regione di incontrare la nuova proprietà per capire quali sono gli obiettivi della Cementir sul sito di Casteleraimondo soprattutto affrontare la questione occupazionale - ribadiscono i sindacati - L'incontro di venerdì è l'ultima occasione per difendere i posti di lavoro e per evitare, dal 1° ottobre, il licenziamento di tutti i 71 lavoratori.» I 71 dipendenti del cementificio Sacci di Castelraimondo avevano manifestato lunedì 19 settembre per richiamare l'attenzione sul rischio di chiusura dello stabilimento, acquisito il 1 agosto scorso da Cementir, società del gruppo Caltagirone. I lavoratori chiedono da tempo una soluzione concreta per scongiurare l'avvio della procedura di mobilità, che scatterebbe il 30 settembre allo scadere della cassa integrazione. Nel frattempo, l'incontro tra il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e i vertici aziendali previsto per venerdì 16 è stato rinviato a oggi, ovvero a una sola settimana dal termine degli ammortizzatori sociali e mentre permane l'incognita sulle reali intenzioni dell'azienda circa il futuro dello stabilimento. «Il nostro obiettivo - spiega Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - è quello di scongiurare i licenziamenti e avere un altro periodo di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale in attesa di conoscere i piani della Cementir». 23/09/2016
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19/09/2016 Confronto sugli ammortizzatori sociali in deroga per le aree colpite dal sisma
Giovedì 15 settembre, presso il centro di coordinamento della Protezione Civile ad Arquata del Tronto, i sindacati e le associazioni produttive hanno incontrato l'assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi e il vicepresidente della Regione Anna Casini per un confronto sulle misure di sostegno ai lavoratori e alle imprese delle aree colpite dal sisma del 24 agosto. In particolare, i rappresentati delle parti sociali hanno evidenziato le questioni legate alla ricostruzione dell’economia locale e alla promozione artigianale, auspicando “una gestione intelligente dell’emergenza, che dovrà essere un modello da seguire, dove ognuno possa svolgere la propria parte”. Durante la discussione sono state illustrate le iniziative di sostegno che potranno essere avviate. Sul fronte degli ammortizzatori sociali, le quattro regioni interessate dal sisma possono autorizzare in questa prima fase il trattamento salariale in deroga a favore del personale dipendente delle imprese del turismo e del commercio, nonché delle imprese artigiane ed industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono però opportuno il superamento di alcune norme relative agli ammortizzatori sociali in deroga quali ad esempio: 1) la modifica/integrazione delle previsioni del Decreto Interministeriale 83473 del 1 agosto 2014 rispetto alle condizioni di accesso alla cassa integrazione in deroga e nello specifico per tutti i lavoratori dipendenti a prescindere dall’anzianità aziendale maturata – al fine di estendere lo strumento anche ai lavoratori stagionali e in generale a chi è stato assunto da meno di 12 mesi; una valutazione specifica va fatta sui collaboratori, artigiani ed altri lavoratori autonomi, liberi professionisti, che hanno versamenti INPS che ad oggi sono esclusi dall’utilizzo della Cig in deroga. 2) l’allungamento per i dipendenti almeno a 12 mesi del periodo autorizzabile - attualmente la legge 28/12/2015 n° 208 (legge di stabilità 2016) prevede max 3 mesi - e di conseguenza il superamento della previsione della L.92/2012 che fissava la cessazione dello strumento al 31.12.2016; 3) la previsione di un trattamento di sostegno al reddito anche per quei lavoratori dipendenti, residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro o siano stati costretti a sospendere temporaneamente le prestazioni lavorative per gravi danni alla propria abitazione, per esigenze di assistenza urgente alla famiglia o impraticabilità delle vie di comunicazione e trasporto; 4) la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicare ai lavoratori interessati l’intervento della cassa integrazione in deroga, come previsto per i casi sopra citati; 5) attivare uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree colpite dal sisma, in deroga alla normativa attuale (come già avvenuto nel caso degli eventi sismici di Abruzzo ed Emilia Romagna ). Il Decreto Ministeriale o del Governo sul tema dovrebbe contenere questi orientamenti, lasciando alle Regioni, in raccordo con le parti sociali, la gestione degli interventi. L'assessore Bravi ha ricordato che le Regioni Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria hanno già incontrato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per studiare misure straordinarie da adottare nelle aree del sisma. Il ministro, ha riferito Fabio Montanini (dirigente Formazione e Lavoro della Regione Marche), ha dato ampia disponibilità per tutte le richieste avanzate sul versante del lavoro, con particolare riguardo alla sospensione dei termini per tutti gli adempimenti obbligatori e agli ammortizzatori in deroga per i lavoratori dipendenti. Inoltre per i piccoli imprenditori, che sarebbero fuori dalle agevolazioni previste per i dipendenti, è allo studio una formula di sostegno al reddito. 19/09/2016
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16/09/2016 Rischio taglio Fondi Produttività: Asur ritira i provvedimenti. Sospesa la mobilitazione
Le segreterie regionali del pubblico impiego prendono atto positivamente dell'incontro, sia pur interlocutorio, con il presidente Ceriscioli circa la necessità di non tagliare i Fondi Produttività 2015 sottoscritti in ogni Area Vasta. L'Asur ritirerà le indicazioni adottate che avrebbero rischiato di avere un taglio dei fondi tra comparto e dirigenza di 5.5 milioni di euro e fornirà nuove cifre ai sindacati in un nuovo incontro con il presidente la settimana prossima. I sindacati sospendono temporaneamente lo stato di mobilitazione dei lavoratori in attesa di conoscere le cifre definitive. 16/09/2016
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14/09/2016 Ammortizzatori sociali in deroga 2016: al via il pagamento dal 20 settembre
La  Regione Marche, d’intesa con l’INPS Regionale,  provvederà, a partire da martedì 20 settembre prossimo, ad autorizzare la liquidazione  delle richieste di cassa Integrazione  in deroga pervenute al sistema telematico CO Marche nel periodo 1  aprile - 31  agosto  2016. Conseguentemente l’INPS provvederà alle liquidazioni dei trattamenti connessi alle autorizzazioni. dopo aver verificato la disponibilità dei fondi necessari per la liquidazione delle richieste successive  a quelle del primo trimestre 2016 . La Regione informa che la copertura finanziaria per la liquidazione delle richieste di Cig in deroga,  successive  a quelle del primo trimestre 2016, è garantita dai fondi stanziati dal D.I. 1600075  del 9 settembre 2016. Ancona 14 settembre 21016
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12/09/2016 Anna Bartolini, Cisl Scuola Marche, in diretta a Buongiorno Marche èTvMarche
https://youtu.be/wvGGIu8___EAnna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche,  ospite a Buongiorno Marche: Emergenza  docenti, criticità e preoccupazioni,  in vista del nuovo anno scolastico 2016/2017.Ancona 16/09/16
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12/09/2016 Camere di commercio: il 29 settembre in piazza a Roma
«Il decreto sulle Camere di commercio va cambiato. È in gioco la difesa dei posti di lavoro, ma soprattutto il supporto alla crescita che le imprese chiedono e che le competenze dei 10.000 lavoratori del sistema camerale hanno fin qui assicurato». Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fp lanciano una grande manifestazione nazionale il 29 settembre alle ore 13 in Piazza di Pietra a Roma  per evitare «gli esiti disastrosi di un provvedimento sbagliato» e per chiedere «una riforma vera delle Camere di commercio che tuteli i lavoratori e rilanci lo sviluppo locale». Il messaggio della mobilitazione è netto: «Made in Italy, accesso ai fondi Ue, consulenza aziendale, registro delle imprese, arbitrato e conciliazione, sostegno al credito. Di questo si sta parlando e non di centri di potere come li ha strumentalmente definiti il ministro Calenda. Smantellare il sistema camerale vuol dire lasciare le imprese e le comunità locali più sole di fronte alle difficoltà del Paese. Il sistema produttivo ha bisogno delle professionalità che le Camere di commercio esprimono». «Il decreto attuativo della legge 124/2015 non fornisce affatto garanzie sufficienti - spiegano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil -. Diversi i nodi che preoccupano lavoratori e sindacati. A partire dai posti di lavoro, dove le garanzie restano ancora fumose e non in grado di assicurare la tenuta occupazionale prevista nella legge delega; l’inadeguatezza della fonti di finanziamento, rimaste ferme al taglio del 50% che, nel 2017, renderà impossibile l’operatività; il ruolo delle Unioni Regionali, indispensabile per assicurare il coordinamento tra le Camere; la previsione di sedi distaccate per garantire un’adeguata presenza sul territorio che, in caso contrario, sarebbe gravemente ridimensionata. La strada scelta dal Governo è sbagliata: le Camere di commercio vanno riorganizzate e rilanciate. Con meno costi, più competenze e più servizi innovativi».
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08/09/2016 L'Italia di Mezzo, 15 settembre a Perugia
Il terremoto prima di tutto, come banco di prova fondamentale per l’Italia di Mezzo, questo progetto ancora in fase embrionale che punta a mettere insieme risorse, energie, reti e potenzialità di una parte importante del Paese, formata prima di tutto da Marche, Toscana e Umbria, ma senza precludere ulteriori collaborazioni e assi con Lazio e Abruzzo. E proprio la sfida posta dal terribile sisma del 24 agosto rappresenta, appunto, una prima “messa alla prova” per questo progetto. Lo hanno detto con forza Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria, che oggi a Perugia hanno presentato alla cittadinanza e alle istituzioni le proprie proposte e idee per l’Italia di mezzo, contenute in un documento elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni. A confrontarsi con Cgil, Cisl e Uil c’erano i presidenti di Regione di Toscana e Umbria, Enrico Rossi e Catiuscia Marini, e l’assessora della Regione Marche, Manuela Bora (in sostituzione del presidente Ceriscioli impegnato nelle zone terremotate). I sindacati nell’introduzione di Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria, nella relazione di Walter Cerfeda, presidente dell’Ires Cgil Marche, e nelle conclusioni di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana, hanno sottolineato prima di tutto che quello dell’Italia di mezzo deve essere «un grande progetto economico, civile e sociale, prima ancora che istituzionale». Non dunque un percorso calato dall’alto, «come è successo per le Province», ma una costruzione “mattone dopo mattone” aperta alla partecipazione delle forze sociali e dei territori. A partire, si diceva, dall’emergenza terremoto: l’Italia di mezzo – hanno proposto i sindacati - potrebbe elaborare una proposta unitaria per la ricostruzione, come primo atto concreto del Protocollo firmato a Bruxelles lo scorso 17 giugno dalle tre Regioni, per «riorientare parte delle risorse dei fondi europei verso Casa Italia, per un grande progetto comune per le zone interne e l’Appennino centrale, candidando questo riorientamento anche all’accesso ai fondi del Piano Juncker». Ma aldilà dell’emergenza contingente data dal terremoto, l’urgenza dell’Italia di mezzo sta nel fatto che «essa è oggi la condizione stessa per competere nel mondo aperto in cui viviamo». Perché, secondo Cgil, Cisl e Uil, «nel mondo si compete solo fra sistemi integrati, senza i quali, l’unico destino è quello della marginalizzazione». L'idea di fondo, è che nella discussione sullo sviluppo del Paese sia necessario superare lo schema duale Nord-Sud, valorizzando invece di più l'asse Est-Ovest. «È evidente - scrivono Cgil, Cisl e Uil nel loro documento unitario - che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma è altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia». I sindacati hanno posto l’accento in particolare sulle potenzialità di una struttura produttiva «con radici solide e diffuse e molti punti di eccellenza», che necessita però dell’organizzazione di «un flusso permanente di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico». Per questo diventa strategica la messa a rete delle università e dei centri di ricerca presenti sul territorio dell’Italia di mezzo, che sono «tra i più importanti al mondo». E però – sostengono i sindacati - servirebbe «la formazione di una cabina di regia, una sorta di Cnr interregionale, capace di fare da front office per le imprese e da back office per i centri di ricerca delle università». La «messa a regime efficiente dell’insieme dei servizi pubblici essenziali», la difesa di un modello di coesione e di benessere sociale «che rappresenta lo stesso Dna ed il tratto distintivo più forte delle nostre regioni», e ancora, quel “capitale” storico e culturale (ben 10 siti che la stessa Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’Umanità) che può fare dell’Italia di mezzo «il distretto della bellezza»: sono questi, secondo Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria gli assi portanti su cui costruire il progetto. Un progetto verso il quale i sindacati, da parte loro, hanno già cominciato a muoversi, «mettendo insieme i primi mattoni unitari per la costruzione di un sindacato dell’Italia di mezzo». «Insieme siamo 6 milioni di donne e di uomini, il 12% del Pil del nostro Paese – hanno concluso Cgil, Cisl e Uil - ed insieme possiamo anche avere l’ambizione di contribuire a realizzare un’Italia più bella, più solidale e più giusta».
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08/09/2016 Obbligazioni subordinate Banca Marche. Adiconsum, al via le richieste di rimborso forfettario
E’  operativo il Fondo di solidarietà per il ristoro dei possessori  di obbligazioni subordinate emesse dalle quattro banche poste in risoluzione lo scorso novembre 2015, tra cui Banca delle Marche. Sono circa 1.300  gli obbligazionisti di Banca Marche coinvolti che, entro il 3 gennaio 2017, potranno presentare l’istanza di rimborso forfettario, con la possibilità di ottenere un rimborso pari all’80% del corrispettivo pagato per l’acquisto delle obbligazioni. Per agevolare tutti coloro che intendono presentare l’istanza è stata stipulata un'intesa  tra le quattro banche compresa Banca delle Marche, e le Associazioni dei Consumatori, tra cui Adiconsum. Per ogni associazione è stato nominato un referente regionale responsabile del processo, a partire dalla richiesta della necessaria documentazione alla Banca fino alla presentazione dell’istanza di rimborso. L’Associazione dunque assisterà l’investitore in tutte le fasi della procedura. Il 14 settembre prossimo l’Adiconsum parteciperà al tavolo nazionale convocato per definire gli ultimi aspetti tecnici. Dal 15 settembre  sarà possibile rivolgersi presso le sedi Adiconsum, presenti in tutte le province marchigiane,  per avere tutte le informazioni ed avviare la procedura di rimborso. Adiconsum informa che l’istanza di rimborso forfettario può essere presentata da persone fisiche, imprenditori individuali, anche agricoli, coltivatori diretti, in presenza di uno dei seguenti requisiti: Reddito complessivo dell’investitore dell’anno 2014 inferiore ad € 35.000,00; Patrimonio mobiliare dell’investitore alla data del 31/12/2015 inferiore ad € 100.000,00. I due requisiti sono alternativi, quindi è sufficiente che l’investitore rientri in una sola delle due casistiche. Devono inoltre essere presenti i seguenti requisiti: L’acquisto delle obbligazioni subordinate deve essere avvenuto entro il 12 giugno 2014; Gli strumenti finanziari dovevano essere detenuti dall'investitore alla data del 22 novembre 2015; L’acquisto deve essere avvenuto nell'ambito di un rapporto negoziale diretto dell’investitore con una delle Banche in liquidazione: sono quindi esclusi dalla procedura di rimborso forfettario gli acquisti delle obbligazioni subordinate effettuati presso altre banche e quelli in cui la Banca in liquidazione abbia svolto esclusivamente attività di intermediazione. L’Adiconsum Marche è a disposizione di tutti gli investitori interessati che potranno rivolgersi alle proprie sedi: Ancona: 071/2832101 – ancona@adiconsum.it Macerata: 0733/4075212- macerata@adiconsum.it Ascoli Piceno: 0736/24951- ascoli@adiconsum.it Pesaro: 0721/370104 – adiconsumpesaro@virgilio.it Fermo: 0734/60971 – fermo@adiconsum.it.    Ancona 08/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà dei lavoratori della Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano per la ricostruzione nelle Marche
Il  gruppo Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano risponde all'appello di solidarietà  di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindacato dei metalmeccanici,  per dare un sostegno concreto e immediato alle popolazioni marchigiane colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.  Si tratta di un progetto di "matched giving"  dove le donazioni da parte dei lavoratori e dell'azienda sono congiunte e vincolate nella destinazione, ciò significa che ogni lavoratore contribuirà direttamente devolvendo un'ora del proprio salario  per finanziare gli interventi di ricostruzione nelle Marche, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locale e delle autorità  preposte agli interventi necessari.  I fondi verranno trattenuti direttamente nella busta paga di settembre, se  il lavoratore  non comunicherà, entro il 26 settembre prossimo, la propria contrarietà,  mentre la Profilglass contribuirà  integrando  le risorse raccolte.« Abbiamo siglato un importante accordo  con tutte le aziende  del gruppo Profilglass Alluminium, di Bellocchi di Fano, che vanta circa 800 dipendenti.  - afferma Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Siamo davvero soddisfatti, in pratica,  si tratta ,di una donazione congiunta mirata alla ricostruzione nelle zone marchigiane colpite dal sisma. Confidiamo nel sostegno di tutti i lavoratori considerata la grave situazione  in cui versano le popolazioni colpite.»  Circolare solidarietà terremoto accordo Fim Fiom Uil e Gruppo Profilglass Ancona 07/09/2016
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà di Cgil Cisl Uil Marche
Un contributo di 90.000 euro destinato ad un intervento sociale immediato, da individuare, di concerto con le istituzioni locali, il più presto possibile. E’ quanto CGIL CISL UIL Marche hanno già messo  a disposizione delle comunità duramente  colpite dal sisma del 24 agosto scorso, tra i vari interventi messi in campo a tutela del lavoro e di solidarietà alla popolazione terremotata. E’ stata inoltre avviata  una campagna informativa nei luoghi di lavoro di tutta la regione per sostenere la sottoscrizione nazionale promossa da CGIL CISL UIL e Confindustria, che prevede un contributo volontario pari ad un’ora di lavoro da parte dei lavoratori e un analogo contributo da parte delle imprese.  Analoghe iniziative coinvolgeranno anche i lavoratori degli altri settori ed i pensionati. I fondi raccolti saranno destinati, come in altri casi di calamità, a sostegno delle popolazioni, con interventi su servizi e strutture di pubblica utilità, in accordo con le istituzioni locali e con le autorità preposte alla ricostruzione nelle regioni colpite dal sisma. Inoltre, considerando gli innumerevoli disagi per i cittadini, CGIL CISL UIL Marche, in raccordo con la Protezione Civile, hanno  messo  a disposizione di coloro che sono ospitati nelle tendopoli o comunque colpiti dal sisma, operatori sindacali specializzati per fornire informazioni e assistenza per pratiche ed obblighi  amministrativi, previdenziali e fiscali. A tutela dei lavoratori Cgil Cisl Uil Marche hanno chiesto inoltre, a livello regionale e nazionale, l’intervento di ammortizzatori sociali specifici per gli occupati in attività fortemente danneggiate o distrutte dal sisma, in prevalenza piccole imprese agricole, di allevamento, di trasformazione alimentare, oltre che di turismo e servizi. La Regione, con cui sono già fissati incontri specifici sul tema, può autorizzare in questa prima fase il trattamento di cassa integrazione  in deroga per i dipendenti di imprese del turismo, del commercio, dell’artigianato, del settore agricolo e delle aziende industriali che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti.  Ci sono però limiti all'utilizzo in termini di durata (max 3 mesi di utilizzo), settori, risorse disponibili. Il sindacato, pertanto, chiede al Governo un provvedimento che preveda l’allungamento a 12 mesi del periodo massimo di cassa integrazione  per i dipendenti delle aziende danneggiate, l’estensione della cig agli stagionali e a chi non ha maturato l’anzianità, ai lavoratori residenti o dimoranti nei Comuni colpiti dal sisma, che si siano trovati nella impossibilità di recarsi al lavoro per gravi motivi familiari o seri danni alla abitazione. Al contempo Cgil Cisl Uil hanno chiesto anche la sospensione fino al 31 dicembre 2016 dell’efficacia dei provvedimenti di licenziamento, adottati in conseguenza della crisi sismica nel territorio e applicando anche a questi lavoratori l’intervento della Cig in deroga. Si attende ora che all’iniziativa dei sindacati e delle regioni colpite, risponda il Governo con un decreto specifico e uno stanziamento ad hoc per gli ammortizzatori sociali per le aree terremotate. E’ previsto nei prossimi giorni un incontro fra le parti sociali ed il Commissario Vasco Errani per fare il punto sull'emergenza sisma, che costituirà l’occasione per un confronto diretto sulle proposte e sulle esigenze evidenziate dal sindacato. Il terremoto ha evidenziato quanto sia fragile il nostro territorio e come edifici privati ma anche strutture di rilevanza collettiva, come le scuole e  le residenze per gli anziani o gli ospedali, siano esposti a questi rischi. Si tratta, ormai, di una preoccupazione diffusa fra la popolazione, anche al di la delle aree colpite direttamente dagli eventi del 24 agosto.  Proprio sui temi più generali della messa in sicurezza del territorio e degli immobili, l’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi fra Cgil, Cisl e Uil, e le altre parti sociali, e il Premier ha permesso di avviare un confronto che ci auguriamo possa definire impegni, risorse e tempi certi. I temi della sicurezza del territorio, della fragilità del sistema appenninico saranno anche al centro dell’iniziativa, promossa da Cgil, Cisl, Uil di Marche, Umbria e Toscana, per il prossimo 15 settembre a Perugia, come argomento fondamentale per la futura collaborazione delle regioni dell’Italia centrale. Ancona 6 settembre 2016 https://youtu.be/hOoZ74nWM5ERassegna Stampa
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05/09/2016 Montecopiolo e Sassofeltrio verso la Romagna: no alla cultura della separazione
Periodicamente riemergono le tendenze alla separazione di alcune comunità della provincia di Pesaro Urbino, a causa della sofferta condizione periferica e di una illusoria attrattività della vicina Romagna. Il tema è oggi riproposto dai comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio. «Riteniamo che, anche sulla scorta della recente esperienza dell’Alta Valmarecchia, i disagi derivanti dalla posizione di confine non sono certo risolti dal cambio di Provincia e di Regione. - dichiara Leonardo Piccinno, responsabile della Ast Cisl Urbino - Tanto più oggi, con il riassetto istituzionale che ha disposto il superamento delle Province stesse». Ciò che serve sono precisi interventi volti a valorizzare le Aree interne e a favorire la collaborazione fattiva tra Comuni limitrofi, superando anacronistici antagonismi di campanile. Bisogna perciò puntare a migliorare la condizione delle popolazioni per arginare il fenomeno dello spopolamento, a partire dal recupero di una dignitosa e adeguata viabilità, dalla messa a disposizione di servizi collettivi, come una funzionale sanità pubblica, e dal rilancio delle economie locali, con il recupero delle vocazioni naturali da sempre orgoglio e patrimonio di quelle aree. Per interventi di questo genere sono disponibili anche significative risorse europee che potrebbero essere meglio intercettate da una progettualità frutto di un effettivo confronto a tutto campo tra le istituzioni e i soggetti sociali ed economici dei territori. In sostanza, per migliorare non serve separare ma valorizzare il dialogo, condividere obbiettivi e collaborare sul piano operativo.
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05/09/2016 Gli insegnanti terremotati non saranno trasferiti, finalmente una buona notizia
La denuncia di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal delle Marche sulla situazione degli insegnanti terremotati ha avuto gli effetti sperati. Il Ministro ha infatti emanato un'ordinanza urgente che consentirà a docenti e personale Ata che hanno avuto la casa crollata, inagibile o comunque indisponibile a seguito del sisma, di poter scegliere di rimanere a lavorare in loco anziché presentarsi negli istituti assegnati. L’intervento, richiesto già da diversi giorni dai sindacati, è arrivato all'indomani della visita ad Arquata del Tronto del ministro all'Istruzione Stefania Giannini «ma solo dopo che la nostra denuncia ha trovato una grande eco nella stampa nazionale» fanno notare le segretarie regionali Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). Sono una ventina le docenti delle Marche colpite dal sisma che si sarebbero dovuto trasferire nel Nord Italia. Con l’ordinanza appena uscita la loro situazione, almeno su questo versante, sembra normalizzarsi. «Siamo contente che i sindacati siano stati ascoltati – aggiungono – anche se il buonsenso avrebbe voluto un intervento immediato a seguito della lettera inviata dai segretari nazionali subito dopo il sisma. Se il Ministro avesse affrontato le questioni con i sindacati, anziché evitare il dialogo, determinate situazioni si sarebbero potute correggere per tempo senza esasperare lavoratori già provati dall'emergenza. Da parte nostra vigileremo affinché tutte le situazioni personali trovino una soluzione positiva. Resteremo al fianco delle persone». Tutto questo fermo restando la protesta sull'insufficienza dell'organico docente e ata nelle scuole marchigiane che, al di là dell'emergenza contingente legata al sisma, resta una problematica che minaccia l'avvio dell'anno scolastico nella nostra regione.
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02/09/2016 Fano: la Cisl chiede una interquartieri a misura di Bambino
In questi giorni si sta completando a Fano  la famosa interquartieri  che attraverserà  i quartieri della Trave  e del Poderino,   per Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano "una strada progettata male,  realizzata in una zona urbanistica  inopportuna e che creerà più disagi  e fastidi rispetto al beneficio sia in termini di viabilità ordinaria che per la  decongestione del traffico urbano  a Fano".Purtroppo a questo irreparabile danno  non si può porre rimedio ma la Cisl ritiene importante che il Sindaco e l’assessore alla viabilità convochino il tavolo sulla mobilità urbana per esporre quale sono le soluzioni pensate dai tecnici del comune riguardo alla viabilità dei quartieri della Trave e del Poderino.Non elenchiamo nuovamente le criticità, già abbondantemente espresse sia nelle assemblee pubbliche svolte oramai tre anni fa che nei media locali , ma La Cisl chiede  che venga  avviato un confronto su diversi  aspetti: Limitazione del traffico su Viale Italia che attraversa un quartiere densamente abitato ed è l’arteria che viene utilizzato per l’accesso al complesso scolastico Nuti ( quasi 1000 alunni)  scuola media inferiore; scuola elementare e scuola dell’infanzia) per non dimenticare l’asilo “ Il giardino dei colori (tre sezioni)   che si trova in prossima dell’innesto tra via Italia e la nuova interquartieri. La definizione di piste ciclabili e percorsi pedonali su via Trave, Via della fornace via Fanella  che altrimenti diventerebbero   strade ad alto tasso di traffico automobilistico e commerciale, La definizione del traffico su via Trave, tenendo conto anche della strada realizzata nel piano delle opere compensative della terza corsia dell’autostrada che si innesta a un chilometro dall’incrocio con via della Fornace via trave. La limitazione del traffico pesante nel tratto che dall’innesto con Via trave termina di fronte alla pista ciclabile Marconi e pista dì atletica Zengarini. Il completamento di questa opera  deve essere anche  l’occasione per progettare e realizzare in tempi brevi una misura a città di Bambino di cui sicuramente la mobilità urbana sostenibile è uno degli aspetti irrinunciabili.. Dobbiamo recuperare molti anni nei quali le precedenti amministrazioni hanno dimenticato  le politiche  e gli interventi di mobilità sostenibili.La Cisl ritiene che solo il confronto con gli attori sociali e le associazioni dei cittadini permetterà di recuperare il tempo perso e rendere Fano la Città dei Bambini.Attendiamo!CISL FANOGiovanelli Giovanni 
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02/09/2016 Senza Limiti di Età: lavoro, welfare, mondi vitali a misura di generazione
Senza limiti di età, lavoro welfare e mondi vitali a misura di generazione. L'edizione 2016 del Seminario che la FNP Marche organizza ogni anno per il suo gruppo dirigente si svolgerà alla Domus Pacis di Assisi dal 6 all'8 settembre e sarà dedicato al tema del rapporto tra le generazioni. La principale novità rispetto alle scorse edizioni è rappresentata dall'apertura dei lavori ad una nutrita rappresentanza di giovani. Su 110 partecipanti almeno 35 ospiti saranno di età compresa tra 20 e 35 anni. Giovani che a vario titolo sono entrati in contatto con la Cisl e che la Federazione dei pensionati ha voluto invitare per creare un momento di incontro tra generazioni diverse. «Uno degli obiettivi del seminario - sostiene il Segretario generale dei pensionati Cisl Marche Mario Canale - è quello di provare a sperimentare concretamente in che misura è possibile costruire una rappresentazione condivisa su alcuni dei principali oggetti dell’esperienza sindacale (società, lavoro, welfare, previdenza) mettendo in comune paradigmi, culture e visioni espresse da persone tra le quali intercorrono differenze anagrafiche significative». Numerosi ed autorevoli i relatori del Seminario. Enrico Oggioni, consulente ed opinionista sul tema dei senior. Cristina Pasqualini e Giovanni Castiglioni, sociologi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Michele Raitano, economista dell'Università La Sapienza di Roma e Ignazio Punzi, formatore, psicologo e psicoterapeuta familiare. È prevista anche una visita "intelligente" alla Basilica superiore di Assisi, per l'occasione chiusa alle altre visite guidate. Insieme a Padre Egidio Canil, Rettore del Seminario teologico di Assisi e allo storico dell'Arte Enrico Sciamanna, si parlerà di "scontri e incontri tra generi, generazioni e culture nella vita di Francesco d'Assisi". Ai lavori del Seminario prenderanno parte anche il Segretario della Federazione dei pensionati Cisl nazionale Ermenegildo Bonfanti, accompagnato dal Direttore Artistico del Festival delle Generazioni della FNP Cisl Francesca Zaffino. Per la Cisl Marche parteciperanno il Segretario generale Stefano Mastrovincenzo e il Segretario regionale Sauro Rossi. «L'attenzione al tema del rapporto tra le generazioni - conclude Canale - non è nuovo per la FNP Marche. Con questo Seminario vogliamo provare a far "contaminare" due categorie di cittadini - giovani e senior - i cui interessi troppo spesso sono messi in contrapposizione dall'immaginario collettivo e mediatico del nostro paese. Al contrario, noi riteniamo che sia non solo possibile, ma addirittura fondamentale, riscoprire punti di incontro per rinsaldare quei legami sociali e generazionali di cui le nostre comunità hanno così tanto bisogno».
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30/08/2016 Terremoto: Cgil Cisl Uil e Confindustria insieme per le popolazioni colpite dal sisma
 Cgil, Cisl Uil e Confindustria di fronte alla drammaticità del sisma che ha colpito le popolazioni del Centro Italia, hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso quei territori. L'accordo - sottoscritto dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dai Segretari Generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo - attiva un "Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia" nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un'ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT94V0103003201000002589031 BIC - PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETÀ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA. La raccolta fondi terminerà il 31 gennaio 2017. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento entro il prossimo mese di ottobre, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locali e delle autorità preposte al piano di ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi/strutture di pubblica utilità – e il loro più rapido utilizzo, considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare al più presto la ricostruzione. «I lavoratori italiani insieme alle imprese daranno il loro contributo concreto devolvendo volontariamente un'ora di lavoro per la ricostruzione delle aree del centro Italia colpite dal terremoto. Le parti sociali sono pronte a fare la loro parte con grande senso di responsabilità, trasparenza e concretezza come è avvenuto per altre tragiche calamità che hanno colpito il nostro paese». Lo assicura la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando l'iniziativa di solidarietà annunciata oggi da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria a favore delle zone terremotate. «Oggi è la giornata del lutto e del commosso ricordo delle tante vittime di Amatrice spazzata via dalla violenza del terremoto. Tutta la Cisl con i suo iscritti, operatori e dirigenti è più che mai vicina alle famiglie che hanno perduto i loro cari e si adopera perché sia garantita dalle istituzioni tutta l'assistenza possibile alle popolazioni colpite dal sisma in questa fase cosi grave e difficile. Non parliamo solo di una ricostruzione rapida e nel rispetto della legalità delle abitazioni, ma anche della ripresa delle attività economiche e dei servizi sociali che non ci sono più. Tutto dovrà tornare come prima nei paesi colpiti dal terremoto sull'esempio virtuoso della ricostruzione del Friuli che proprio quest'anno abbiamo ricordato. Ma dobbiamo tutti mobilitarci per cercare di prevenire i danni di queste calamità naturali in tutto il paese. Il progetto Casa Italia annunciato dal Governo ha bisogno non solo di risorse straordinarie con il sostegno dell'Unione Europea, ma anche di una larga concertazione e condivisione di obiettivi e di strumenti operativi per realizzare quel grande piano di prevenzione in grado di mettere in sicurezza non solo il patrimonio pubblico ma anche le abitazioni private di tutti gli italiani che hanno sempre considerato la casa un bene primario da custodire e tramandare». È utile sottolineare che nella precedente drammatica occasione in cui le Marche furono destinatarie di una sottoscrizione di questo tipo, ovvero il terremoto del 1997 che colpì Marche ed Umbria, furono destinati alle Marche, tramite l’iniziativa di solidarietà condivisa da sindacati e Confindustria, 4,2 miliardi di lire (2,2 milioni di euro) che furono spesi per il ripristino di servizi e strutture di pubblica utilità (ambulanze, residenze per anziani, scuole materne,…) nei nostri territori severamente provati. Analoga destinazione ebbero altre risorse, pari a 3,2 miliardi di lire (circa 1,7 milioni di euro) raccolte da Cgil Cisl Uil con donazione diretta delle strutture sindacali o tramite sottoscrizioni di lavoratori di altri settori e pensionati. Analoghe iniziative sono state messe in campo da Cgil Cisl e Uil con le imprese cooperative e con quelle aderenti a Confservizi30/08/2016
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29/08/2016 In Memoria di ……..
Da alcuni giorni, l’Italia sta drammaticamente rivivendo una ben nota tragedia e sta nuovamente piangendo la morte di figli incolpevoli, a causa del violento sisma nelle zone al confine tra Lazio, Marche,Umbria, Abruzzo. Si tratta di tragedie, che a periodi cadenzati e non preventivabili, si ripetono sistematicamente portandosi dietro distruzione, morte, dolore, drammi di vite personali e familiari con conseguenze difficilmente cancellabili. Ancora vite spezzate, ancora un’emergenza, ancora una ricostruzione, ancora il bisogno di reperire risorse fino…. al prossimo nuovo disastro. Anche adesso, in questo triste e buio momento, il Popolo Italiano sta dando il meglio di se: Istituzioni, Forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Protezione Civile, associazioni di volontariato, comuni cittadini stanno lavorando con impegno fino anche a gesti di solidarietà ed altruismo straordinari. Il sindacato confederale si è già attivato con raccolte di aiuti e con l’avvio di una sottoscrizione da parte del mondo del lavoro per realizzare, come in altre tragiche situazioni di questo tipo, concrete e durature azioni di solidarietà per la ricostruzione materiale e sociale. Come Responsabili delle Aree Sindacali CISL di Pesaro, Fano, Urbino, nel dare il massimo sostegno a tali iniziative a favore delle popolazioni oggi così duramente provate, ci interroghiamo al contempo sul modo migliore per onorare i morti e limitare i drammi in altre future calamità naturali. Come è noto, anche la provincia di Pesaro Urbino, rientra geologicamente nell’area a forte rischio di sismicità che caratterizza la dorsale appenninica, come evidenziano le recenti crepe nel duomo di Urbino ed i disagi vissuti dai concittadini dei comuni delle aree interne. Per queste ragioni, riteniamo necessario un impegno immediato e corale anche nel nostro territorio. Istituzioni, imprese, forze sociali, considerando anche la lunga e pesante crisi economica ed occupazionale, si confrontino sull’avvio di un condiviso piano di interventi mirati, per soluzioni edificative e di riqualificazione che evitino nel futuro nuovi pesanti drammi. E’ ovvio che tale azione deve essere supportata da interventi di tipo nazionale ed europeo che incentivino l’adozione di misure di prevenzione, non solo su costruzioni di nuova realizzazione, ma anche sul patrimonio architettonico - abitativo esistente, e da misure per la difesa del suolo, che possano contribuire al rilancio del settore dell’ edilizia, e a catena del manifatturiero e del turismo, valorizzando così le aree interne e il loro patrimonio di qualità della vita. Pesaro, 29.08.2016 I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno)
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29/08/2016 In arrivo le borse lavoro per i disoccupati over 30
La Regione Marche mette a disposizione delle borse lavoro per soggetti over 30 disoccupati. Le borse sono finalizzate a favorire il reinserimento lavorativo e il sostegno al reddito di 1.000 disoccupati con oltre 30 anni di età (presentazione domanda dall’ 11/08/2016 al 30/09/2016). I richiedenti dovranno essere in possesso, alla data di presentazione della domanda di partecipazione, dei seguenti requisiti: aver compiuto 30 anni di età ed avere max 64 anni;  essere residente nella Regione Marche  essere iscritto come disoccupato presso i Centri per l’impiego secondo la normativa vigente (la condizione di disoccupazione dovrà permanere per tutta la durata della borsa)  non avere avuto negli ultimi 4 anni rapporti di lavoro con i soggetti ospitanti  non avere rapporti di parentela con i titolari o soci dell’impresa  non aver usufruito di n.2 borse lavoro finanziate con le risorse della programmazione 2007/2013 avere una certificazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE ordinario rilasciato nel corso del 2016), non superiore a € 18.000.  aver assolto l’obbligo scolastico È prevista a carico della Regione una indennità di 650,00 € lordi mensili a favore del soggetto disoccupato connessa alla sua partecipazione ad un progetto, della durata di sei mesi e per un impegno settimanale minimo di 25 ore, che verrà erogata direttamente dalla Regione Marche in due soluzioni. Le domande di partecipazione degli interessati dovranno essere compilate, confermate e stampate esclusivamente attraverso la piattaforma informatica SIFORM, e successivamente spedite a mezzo raccomandata a/r entro il 30 settembre 2016. Le domande saranno classificate in una graduatoria che terrà conto degli indicatori e dei criteri previsti dall’avviso e non dell’ordine di presentazione della domanda. I Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione, per quanto di loro competenza, forniranno la necessaria assistenza tecnica agli interessati. Il testo del bando
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25/08/2016 Dal reddito di dignità alla dignità del lavoro
Conveniamo che la proposta dell’Assessore del Comune di Pesaro Delle Noci riveste un interesse forte ed è uno stimolo interessante per dare sostegno e solidarietà a quelle fasce di popolazione finora escluse da ogni tipo di beneficio, tuttavia riteniamo anche che il confronto che si dovrà avviare nel tavolo delle politiche di inclusione sociale, al quale occorre precisare che parteciperà anche la CISL, dovrà essere a trecentosessanta gradi. Non solo sarà necessario verificare con attenzione come dovrà articolarsi la proposta per il sostegno alle famiglie, da non confondere con il reddito di cittadinanza, ma occorre collegarla ad un nuovo modello sociale, economico e solidale, che non cataloghi tale iniziativa nell’ambito della cultura della assistenza, ma offra delle opportunità per restituire lavoro a chi lo ha perduto e/o si trovi in difficoltà oggettive. Noi riteniamo che la vera dignità possa darla solo il lavoro ed in questa direzione occorrerà muoversi. Tuttavia il lavoro non nasce se non si creano i presupposti; per questo, la proposta dell’Assessore Delle Noci dovrà stimolare un processo di rinnovamento del sistema produttivo pesarese e, possibilmente, dell’intera provincia. Allo stesso tempo diventa prioritario anche individuare le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi sociali europei per il prossimo settennato. A che punto sono i progetti? Quali idee, a quali progetti stanno pensando i Comuni le Associazioni Datoriali, il Sistema Scolastico (Università comprese)? Ad oggi non se ne sa nulla. In definitiva occorre pensare ad un nuovo modello che, prendendo atto delle difficoltà del nostro tessuto produttivo, sia in grado di rimettere in circolo tutte le risorse imprenditoriali e finanziarie per valorizzare e rilanciare i settori che hanno superato la crisi al fine di individuare attraverso la ricerca e l’innovazione nuovi spazi a cui aprirsi. Tutto ciò prevede che si debbano avviare, da un lato percorsi formativi e di aggiornamento professionale, dall’altro considerare l’istruzione come elemento centrale di stimolo e valorizzazione del lavoro. Allora si tratta di indicare delle priorità recuperando, ad esempio, le esperienze in alcuni settori come la cantieristica ed il mobile, ma introducendo criteri produttivi nuovi, innovazione e qualità dei prodotti; ma occorre anche recuperare le miniere di saperi relative ad alcune forme di artigianato che, altrimenti rischierebbero di scomparire, alle quali potrebbero aprirsi interessanti spazi di mercato; intercettare risorse europee per la riqualificazione energetica e strutturale del patrimonio edilizio; valorizzare il settore turistico che occorre ripensare caratterizzandone alcune specificità e creando le infrastrutture necessarie al suo sviluppo e fruibilità, vedi i parcheggi lungo la statale 16, su cui la CISL insiste da tempo. Ma ci sono altre forme di turismo che possono dare lavoro: la realizzazione di percorsi enogastronomici collegati alle bellezze naturali, alla storia medioevale dei nostri paesi collinari, ai diversi siti archeologici e museali, attraverso il biglietto unico e la prenotazione on line per l’accesso ai nostri tesori artistici (musei, chiese, palazzi, rocche castelli) , la promozione turistica che intercetti anche gli stranieri, in parte già presenti nella nostra provincia. Come si può notare, ci troviamo davanti ad una nuova frontiera del lavoro. La CISL è pronta a confrontarsi ed a dare il proprio contributo, anche ragionando sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende, e ad rappresentare, assieme alle altre parti sociali, non solo gli interessi ma anche i bisogni. Dunque parliamo, o meglio, partiamo dal reddito di dignità per giungere a dare la dignità vera attraverso il lavoro. I Responsabili AST CISL di Fano-Pesaro-Urbino Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli - Leonardo Piccinno
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24/08/2016 Sisma centro Italia, Cisl Marche vicina a famiglie, istituzioni e comunità colpite
Un violentissimo terremoto con epicentro vicino Accumoli ha colpito nella notte il centro Italia. Le zone più interessate sono state l'alto reatino nel Lazio, la parte interna delle province di Ascoli e Macerata nelle Marche, la zona di Norcia in Umbria. Lo sciame sismico, prolungato e violento, ha causato morti e feriti. Ancora molto alto il numero dei dispersi, che ci auguriamo possano essere messi in salvo dalle squadre di soccorso attualmente in opera. Gravissimi i danni ai centri urbani, alcuni dei quali quasi del tutto distrutti dal sisma. La Cisl Marche esprime profondo cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime e tutti coloro che, pur sopravvivendo al terremoto, hanno perso tutto. Come in altre analoghe drammatiche situazioni, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la Cisl si è messa a disposizione delle istituzioni regionali e locali per far fronte ad ogni necessità, a partire da eventuali esigenze che dovessero emergere dal mondo del lavoro. Nelle prossime settimane ci attiveremo per realizzare iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni dei territori colpiti dal sisma, compreso il coordinamento con la Protezione Civile per valutare l'eventuale utilizzo di volontari. Stiamo definendo un accordo con le maggiori Associazioni datoriali nazionali (in primis Confindustria e Confcommercio) per il lancio di una sottoscrizione da parte di tutto il mondo del lavoro: all'inizio della prossima settimana saranno pubblicamente comunicati numero di conto, modalità e finalità dell'iniziativa.
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20/08/2016 Parcheggi Sottomonte a Pesaro! Rischiano l'oblio
Come Responsabili delle AREE SINDACALI TERRITORIALI di  Pesaro, Fano, Urbino della CISL MARCHE,  nello scorso mese di luglio, sollevammo la questione dell’annoso problema dei parcheggi  lungo la litoranea Fano - Pesaro, tema mai affrontato e risolto da oltre un ventennio, ma che si ripropone ogni anno con  puntualità in occasione della stagione turistica.Non credevamo alla proposta del Sindaco Ricci  di decongestionare il traffico nei mesi di massima affluenza turistica offrendo un gelato a coloro che si  recavano  in spiaggia  senza usare l’auto. Quanto  accaduto nei giorni di Ferragosto, lungo la statale Adriatica, conferma il nostro scetticismo.In questi giorni, lo stesso scetticismo sembra anche del CORRIERE ADRIATICO,  che ripropone l’interrogativo se si vuole concretamente affrontare il nodo irrisolto oppure, anche per questa volta, finita la stagione, accantonare il problema.Siamo certi, che una Amministrazione  che  candida Pesaro  ad essere la CITTA’ della MUSICA, della bicicletta, del Turismo non  può affrontare nodi strutturali e datati con i promo-spot come quelli a vario modo lanciati quest’estate. Siamo quasi stato derisi, se non  ignorati, come se avessimo proposto qualcosa di improponibile. Eppure, anche dalle riflessioni del Quotidiano Locale, sembra che  il dibattito che si trascina da anni,  non giunga mai ad una soluzione ma sia lasciato tutto a risposte tampone dovute all’emergenza .La nostra  riflessione,  partiva dal fatto che i problemi che attanagliano il tratto Pesaro-Fano: la statale Adriatica, la linea ferroviaria,  i parcheggi lungo tutto il percorso,  gli attraversamenti pedonali , i sottopassi ferroviari, si devono  affrontare in termini di proposta progettuale complessiva, magari ricorrendo al piano parcheggi, previsto per la zona ospedale di Fosso Sejore, tramite  un servizio di bus navetta che colleghi la città con gli stabilimenti balneari di sottomonte.Il tutto per  razionalizzare le soste\parcheggi lungo il tratto della litoranea Fano - Pesaro . Questa  programmazione non può essere fatta  con gli spot, né tantomeno con incontri Tecnici che si svolgono a ridosso delle periodo feriale.Ci sembra che Pesaro, viva un po’ la stessa condizione del sistema Paese;  da oltre trent’anni non si fa un piano strutturale di rilancio dell’economia e poi ci si meraviglia che il PIL è bloccato.A  Pesaro si  ricorre a soluzioni tampone,  magari  con ricorso a  pioggia di multe contro gli audaci villeggianti e poi, puntualmente, ogni anno, ci si ricorda che la litoranea è lunga e stretta e tutte le esigenze non possono convivere.Allora, ci chiediamo,  per rendere questa Città attrattiva e conveniente, occorre prioritariamente realizzare un nuovo bocciodromo o forse, rendere meno traumatico l’arrivo, il soggiorno dei turisti magari utilizzando anche le risorse europee del prossimo settennato dove ci sono misure specifiche per la mobilità urbana e per la promozione del turismo ? Per questo occorre elaborare un progetto e avere una idea di infrastrutture turistiche.La Cisl chiede pertanto al sindaco di Pesaro di avviare immediatamente un confronto con le associazioni di categorie, le relative autorità competenti ( Anas, FF.SS) e gli assessori regionali competenti per elaborare un progetto strutturale che risolva il problema dei parcheggi nel tratto dell’Adriatica e così si  incentiverà il turismo non solo locale ma anche quello nazionale ed europeo.Attendiamo quindi con impazienza che il Sindaco di Pesaro,  magari congiuntamente al collega  di Fano,  convochi il tavolo tecnico di progettazione e di confronto !LA CISL MARCHEAST PESARO, FANO, URBINO 
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19/08/2016 Ciclabili a Fano, un’occasione persa
“Il piano delle asfaltature delle strade, - afferma Giovanni Giovanelli  responsabile Cisl di Fano, poteva essere l’occasione per realizzare finalmente piste ciclabili che collegassero la città di Fano: viale Adriatico, viale Dante Alighieri, via Gentile da Fabriano, via Pisacane  e viale XII settembre, tutte strade ad alta densità di traffico che invece potevano diventare strade ad alta densità di piste ciclabili realizzando un circuito ciclabile di collegamento della città . Ad oggi la possibilità di infrastruttare con una rete di piste ciclabili la nostra città sembra rimanere nel cassetto dei sogni e delle attese".Se poi si pensa che nelle prossime settimane, dopo il completamento della famosa interquartieri che sfocia di fronte alla pista di atletica Zengarini, un' intera zona di Fano - Poderino e Trave, quartieri pilota per Fano città dei Bambini -  diventeranno arterie stradali sulle quali si scaricherà il traffico della interquartieri e un domani, non molto lontano, il traffico della bretella di collegamento scaricherà il suo traffico su via della Fornace e via della Trave, si capisce che Fano città dei Bambini diventerà un semplice ricordo dalla segnaletica desueta e scolorita.Altro che Fano città dei Bambini. Quale viabilità per questi quartieri ma soprattutto questa giunta vuole realizzare la mobilità sostenibile? Con quali scelte, quali tempi e quali modalità di intervento? Oppure si stanno cercando scelte compromissorie per non scontentare nessuno?In questo senso la vicenda di via Nolfi e di via Cavour che dovrebbero essere pedonalizzate invece sono aperte al traffico e al parcheggio delle auto, sono l’espressione di scelte che non vengono prese!Urgono immediatamente decisioni urbanistiche per avere piste ciclabili diffuse e tra loro connesse che favoriscano la mobilità sostenibile.Sono scelte che devono essere prese con fermezza: solo in questo modo si realizzerà una città più a misura di bambino e meno a misura di macchina. Giovanni GiovanelliResponsabile CISL AST DI FANO
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15/08/2016 Cooperazione e partecipazione, leve di nuovo sviluppo
Gli anni della crisi hanno visto la contrazione degli spazi di partecipazione e delle energie di cooperazione, quella che il sociologo americano Richard Sennet ha identificato come una  “forte riduzione della capacità di cooperare e di agire insieme per uno scopo comune”. Per una comunità, grande o piccola, locale o internazionale, smarrire il senso e la volontà di cooperazione significa rinunciare a cercare di mettere insieme persone o gruppi che hanno interessi diversi e distinti, che non sono in situazione paritaria, che hanno incomprensioni tra loro; rinunciare alla possibilità di considerare anche il punto di vista dell’altro nella scelta della propria posizione e nella ricerca di soluzioni. Una rinuncia che però rischia di trasformarsi in un gioco a somma negativa, in cui nessuno può dirsi vincitore, o in cui tutti rischiano di perdere: per il buon funzionamento delle società complesse è necessario affrontare e gestire i conflitti, riscoprendo la capacità dialogica e le abilità tecniche della collaborazione che rendono più agevole il portare a compimento i processi in realtà composite e articolate. Se pensiamo all'asprezza degli scontri e alla difficoltà di ricercare obiettivi comuni che abbiamo riscontrato in questi anni, sia in politica che in realtà economiche e sociali del nostro Paese, ritroviamo traccia di questo smarrimento delle competenze di cooperazione. Certo la crisi ha inciso profondamente sull'emersione di queste tendenze, contraendo le risorse a disposizione, aumentando le disuguaglianze e spingendo, in ogni campo, a partire dall'economia, a traguardare orizzonti temporali sempre più brevi per ottenere risultati di successo. Il mito della velocità come condizione di efficienza ed efficacia delle scelte, incluse quelle di politica pubblica, è alla base anche di un altro fenomeno che sta interessando varie democrazie occidentali: la tendenza alla disintermediazione, ossia la volontà di indebolire le associazioni di rappresentanza degli interessi collettivi, descritte come ostacolo alla rapidità decisionale e superflue per la stessa democrazia, per ricercare un rapporto diretto tra governo e cittadino (o tra singolo datore di lavoro e lavoratore). Sono stati in effetti anni di crescenti complessità, incertezza e rapidità nei cambiamenti nei processi economici e sociali, che hanno favorito, anche nel nostro Paese, stili di governo, a livello centrale e territoriale, più attenti alla comunicazione, inclini alla velocità delle decisioni, meno disponibili al dialogo con le opposizioni o le rappresentanze sociali. Governi regionali e locali hanno spesso attuato accelerazioni sull'emanazione di provvedimenti legislativi e/o amministrativi e semplificazioni comunicative nella  attribuzione di responsabilità ai loro potenziali interlocutori.      Secondo De Rita al posto dei marginalizzati enti intermedi hanno però preso spazio “i più svariati operatori di un lobbismo strisciante e particolaristico, incapace di ragionare in termini di interessi generali”, ma  di condizionare  in modo negativo la politica. In questi anni la Cisl, che ha nel suo dna il rifiuto di ogni condotta ideologica o pregiudiziale verso istituzioni, forze politiche, imprese, ha più volte fatto appello agli attori politici e sociali perchè non restassero prigionieri di posizioni datate e conservative. Ma allo stesso tempo abbiamo sostenuto il valore e la forza della contrattazione (e della concertazione), come assunzione concordata di responsabilità per raggiungere obiettivi condivisi, come veicolo di partecipazione e qualificazione della democrazia, oltre che concreta leva per la crescita della produttività e della qualità. Per questo negli anni scorsi abbiamo evidenziato il rischio di azzeramento del dialogo sociale, considerato un valore in Europa e che in altri paesi ha rappresentato un elemento di equilibrio e propulsione.  Per questo abbiamo sempre presentato valutazioni di merito sui provvedimenti che, senza confronto sociale, venivano adottati. Per questo, pur consapevoli della necessità di radicale cambiamento che interroga tutte le organizzazioni sociali e quindi anche noi, abbiamo respinto i disegni caricaturali con cui è stato talvolta rappresentato il sindacato confederale italiano da semplificazioni politico-mediatiche non sempre genuine. Per questo abbiamo chiesto provvedimenti a sostegno della contrattazione di secondo livello per favorire la detassazione dei premi salariali e contemporaneamente ci stiamo spendendo per rinnovare i contratti nazionali di lavoro. Per questo stiamo proponendo di rafforzare il partenariato tra le parti sociali per adeguare la qualificazione di imprenditori e lavoratori, per offrir loro servizi adeguati, per favorire cooperazione e partecipazione nei sistemi lavorativi. Per questo, insieme agli altri sindacati, abbiamo proposte per innovare il sistema contrattuale e di rappresentanza, per flessibilizzare l’accesso alla pensione, valorizzare la previdenza integrativa, innalzare le pensioni minime, combattere il lavoro nero, potenziare le politiche attive del lavoro, riattivare la contrattazione nel sistema pubblico come strumento per innovare la pubblica amministrazione…  Per questo abbiamo colto con interesse, col nostro consueto pragmatismo costruttivo, l’avvio del confronto da parte del Governo su lavoro, sistema pensionistico, contrattazione nel pubblico impiego. Per questo stiamo mettendo tutto il nostro impegno, perchè si arrivi su questi e altri temi, a soluzioni condivise ed efficaci per i cittadini, il mondo del lavoro, il Paese.  Per questo anche a livello regionale e locale approfondiamo temi, elaboriamo proposte, sollecitiamo dialogo tra istituzioni, parti sociali, realtà del volontariato, convinti che le Marche non debbano rattrappirsi nel rimpianto di un’epoca d’oro che non tornerà; che debbano innovare cogliendo il potenziale di generatività, i segni di futuro che sono sbocciati numerosi durante la crisi, e rammendare però al contempo il tessuto di comunità. La collaborazione, afferma Sennett, è inscritta nei geni degli esseri umani, ma non va confinata a comportamenti di routine. Ecco, noi siamo certi  che la tendenza alla cooperazione, alla partecipazione, nel mondo del lavoro e dell’economia, come nella politica, sia essenziale e non vada trascurata, che abbia bisogno di essere coltivata, sviluppata e approfondita, valorizzando anche le esperienze e le forme di consumo, lavoro e finanza innovative e cooperative che si stanno sviluppando anche, ma non solo, grazie alla rete.  De Rita ha parlato di “avvio silenzioso di un processo di nuova vitalità dei soggetti intermedi”; come Cisl, a livello nazionale come nelle Marche, crediamo di poter dare un contributo in questa direzione, al servizio del mondo del lavoro, delle  realtà sociali in cui operiamo, del bene comune. di Stefano Mastrovincenzo 12 agosto 2016
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11/08/2016 Soppresso il Corpo Forestale dello Stato. Fns Cisl Marche :" Bene la "convenzione boschiva"con i VVFF ma ora la Regione convochi un tavolo tecnico"
« E’ sicuramente positivo da parte delle Regione Marche  aver sottoscritto, per il 2016,  la convenzione boschiva con i Vigili del Fuoco – dichiara William Berrè, segretario generale Fns Cisl Marche -  ma ora si deve riflettere e trovare soluzioni al vuoto che la scellerata cancellazione del Corpo Forestale dello Stato, da parte del Governo, provocherà. » Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 28 luglio, infatti, il Governo ha concluso in sostanza l'iter di cancellazione del Corpo Forestale dello Stato. «Questa soppressione non ci piace ed è frutto della lotta interna al comparto sicurezza, dove purtroppo i più piccoli sono fagocitati dai più grandi. Come sindacato siamo impegnati affinché tutto il personale del Corpo Forestale sia tutelato nel passaggio alle altre amministrazioni dello Stato – afferma con forza Berrè - Certo è che l’abolizione del Corpo Forestale avrà conseguenze pesanti. A partire dal 2017 è previsto, ad esempio, l’affidamento ai Vigili del Fuoco della lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei. Questo cambiamento  - continua Berrè - avviene in una situazione di grave carenza di personale VF in tutta la regione Marche, ed in particolare al Comando di Pesaro- Urbino dove già non si riesce a garantire l'apertura continuativa del distaccamento di Macerata Feltria così come al Comando di Ascoli Piceno dove non si garantisce l'apertura del presidio di Amandola. Difficoltà anche al comando di Ancona dove la costruzione della nuova sede centrale crea problemi nella gestione del personale. Nel Comando di Macerata si registra una sofferenza nel distaccamento di Camerino in conseguenza anche dell'apertura della nuova superstrada Civitanova - Foligno, alla quale si aggiunge la  carenza cronica di personale del distaccamento di Civitanova Marche ed ovviamente della sede centrale che lavora con una sola partenza operativa completa ed una partenza ridotta. In questa situazione – conclude  Berrè - per rendere operativamente sostenibile l'accordo necessita attivare  quanto prima  un tavolo tecnico che approfondisca la questione e la renda coerente con il prossimo accordo quadro generale tra VV.FF. e Regione, che auspichiamo sia siglato entro fine anno. ».
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11/08/2016 Scuola,chiamata diretta a rischio discriminazione per le giovani insegnanti donne. Cisl e Uil Scuola scrivono ai Parlamentari Marchigiani e alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità  
  LETTERA APERTA ai Parlamentari Marchigiani, alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità   Siamo le Segretarie Generali di CISL e UIL Scuola Marche,  in questo concitato mese di agosto, impegnate quotidianamente ad ascoltare e sostenere gli operatori della scuola che si presentano nei nostri uffici per i complessi adempimenti e gli innumerevoli problemi generati dall’ attuazione della legge 107/2015. Con questa lettera vogliamo dare voce allo sconcerto di chi  subisce,  senza la luce dei riflettori o l’ attenzione dei media, una forma scandalosa di discriminazione. La voce è quella di tante giovani donne, molte di loro già madri,  in questi giorni  chiamate a colloquio dai dirigenti scolastici per essere assegnate ad una scuola mediante la tanto declamata “chiamata diretta”. In molte si sentono chiedere, non tanto la declaratoria dei propri titoli professionali o culturali e delle proprie esperienze e competenze, ma “Ha figli piccoli?”, “Ha intenzione di prendere l’ aspettativa?” , “Ha intenzione di chiedere l’ assegnazione per avvicinarsi a casa?”. Chiaramente una risposta affermativa determina spesso un “Le faremo sapere” che si risolve in un nulla di fatto. " Difficile circostanziare questa subdola discriminazione fatta di frasi sibilline e di mezze parole.  Ci sembra di essere tornate indietro di 50 anni, forse qualcuno ha cancellato i diritti sanciti prima dalla legge 1204/71 e poi dal decreto legislativo 151/2001? Certo nessuno perde il posto di lavoro ma ci sentiamo in obbligo di denunciare e stigmatizzare questi comportamenti che ledono i diritti delle donne e rendono la maternità uno svantaggio e non un punto di forza e di dignità femminile, un valore sociale riconosciuto da tutti. Tutto ciò con buona pace della “buona scuola” che al comma 16 recita: “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità' promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l'educazione alla parità' tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,…” . Tuteleremo le lavoratrici con tutti gli strumenti in nostro possesso ma chiediamo a chi ha responsabilità politica di non ignorare e sottovalutare quanto sta accadendo e di riflettere sull'efficacia e sul “valore aggiunto” che la chiamata diretta porta realmente al sistema scuola.      Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche    Claudia  Mazzucchelli, Segretario Generale Uil Scuola Marche  11/08/16                                                   
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08/08/2016 Nuova Provincia di Macerata, Spinaci : “Ora la politica abbia più capacità di visione nell'interesse dei cittadini”
Sul filo di lana, si è finalmente sciolto il nodo delle candidature per la nuova Provincia, dopo un bailamme di settimane che ha visto le forze politiche del territorio, non senza tensioni e strappi, concentrate pressoché esclusivamente sull'individuazione dei nomi da candidare alla carica di futuro Presidente. «Chiuso il valzer delle poltrone, pensiamo sia necessario che, almeno ora, le forze politiche del territorio si confrontino sui temi che davvero interessano i cittadini, ossia su cosa dovrà fare la nuova Provincia e sul ruolo che essa potrà giocare per rafforzare l’amministrazione locale e la sua capacità di offrire servizi.» ha dichiarato Silvia Spinaci, responsabile della Cisl di Macerata «All'indomani del 28 agosto avremo di fronte, infatti, un nuovo ente di area vasta che avrà poco o nulla a che fare con la “vecchia” Provincia.  - continua Silvia Spinaci - Un soggetto con limitate, sebbene importanti, funzioni fondamentali in materia di ambiente, strade, trasporti, edilizia scolastica ma - sottolinea - con potenzialità politiche e di governance che spetterà soprattutto alle forze politiche saper cogliere e sviluppare.» Per la Cisl la nuova Provincia per cogliere  la sfida dell’innovazione soprattutto in tre aree, dovrà : essere il luogo della sovracomunalità in cui i Comuni potranno confrontarsi per costruire progetti di riordino degli enti locali. Un territorio con 56 Comuni, di cui oltre il 70% sono sotto la soglia dei 5.000 abitanti e più del 30% non arriva a mille abitanti, ha l’urgenza di sfruttare a pieno un luogo dove progettare in forma condivisa percorsi di fusione e di gestione associata dei servizi comunali. Discorso analogo vale per l’aggregazione delle aziende del sistema dei servizi pubblici locali, come purtroppo dimostrano i ritardi e le difficoltà del passaggio al gestore unico del servizio idrico che stanno portando l’AATO3 a un passo dal commissariamento;  porsi al servizio degli enti locali, mettendo a disposizione il proprio konw how per supportare i Comuni nell'esercizio delle loro funzioni e potenziarne le capacità: si pensi al ruolo che potrebbe avere la neonata stazione unica appaltante, alle possibilità che potrebbe offrire la creazione di un centro unico provinciale e integrato per la progettazione europea, ma anche al supporto che potrebbe essere offerto ai piccoli Comuni nell’area dei servizi tecnici e amministrativi;  operare come cabina di regia integrata per la governance del territorio, in cui favorire la costruzione di reti tra soggetti politici, istituzionali, economici e sociali dell’area vasta. L’esclusione del maceratese dai Distretti Turistici, le difficoltà di costruire le sintesi politiche necessarie per una vera riorganizzazione sanitaria e per la realizzazione dell’ospedale unico, l’interlocuzione a volte non semplice con la Regione Marche sono solo i più recenti fatti che testimoniano l’esigenza di dotarci di una cabina di regia di questo genere. 8/08/2016
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05/08/2016 Banca Marche: incontro sindacati - Regione sulla procedura di vendita
Questa mattina i rappresentanti dei sindacati aziendali dei lavoratori di Banca Marche hanno incontrato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Per la Cisl era presente il segretario regionale Marco Ferracuti insieme al segretario generale Fist Cisl Marche, Gianni Gianuario, e Marco Santecchia, responsabile Cisl Banca Marche. Nel corso dell’incontro i sindacati hanno rappresentato le preoccupazioni in merito all’impatto che la procedura di vendita dell’istituto di credito avrà sul territorio e sull’occupazione. Il presidente ha spiegato di avere avanzato la richiesta di incontro al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, così come condiviso con i presidenti dei gruppi dell’Assemblea Legislativa nella scorsa seduta del Consiglio regionale. Si è concordato inoltre di proporre alle altre regioni interessate, Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo un’azione condivisa per mettere al centro del dibattito politico nazionale la questione occupazionale e le ricadute economiche sul territorio, temi troppo spesso messi in secondo piano dal dibattito di questi mesi. Temi che dovrebbero essere alla base dei criteri per l’individuazione del futuro acquirente di Banca Marche. Il presidente, infine, si è impegnato a garantire una costante interlocuzione con le associazioni sindacali nei prossimi mesi. 05/08/2016
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05/08/2016 NASPI: Fisascat apre la campagna informativa sull'indennità di disoccupazione
Tutte le informazioni sulla NASPI per richiedere l'indennità di disoccupazione. Leggi i requisiti, la durata e come presentare la domanda.  05/08/2016
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05/08/2016 Al via lo stato d'agitazione del personale delle Camere di Commercio
Al via lo stato di agitazione del personale del sistema camerale contro il rischio di tagli al lavoro e ai servizi, insieme all'annuncio di una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in vista del probabile via libera al decreto sul riordino delle Camere di commercio, attuativo della legge Madia. In una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, alla ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e al presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, le tre organizzazioni sindacali denunciano «la totale assenza di un confronto sul merito del testo e degli aspetti relativi ai rapporti di lavoro, ai livelli occupazionali e alle competenze degli operatori, ma soprattutto l’annunciata razionalizzazione delle dotazioni organiche senza alcuna garanzia occupazionale reale per i lavoratori, al contrario di quanto previsto dalla legge delega stessa». Ragioni per le quali, dopo giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale in tutti i territori e luoghi di lavoro, che continueranno anche nei prossimi giorni, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale del sistema camerale per chiedere il blocco dell’approvazione dello schema di decreto. Una rivendicazione che, senza interventi risolutivi, «culminerà con una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre, anche in considerazione della totale indisponibilità del Governo a incontrare le rappresentanze sindacali in questo complicato percorso di riordino del sistema camerale». 05/08/2016
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