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02/02/2012 Scuola, incontro al Ministero per i pensionamenti 2012
Su sollecitazione sindacale si è svolto il 12 gennaio 2012, al MIUR  (Ministero Istruzione Università Ricerca) un incontro interlocutorio sulle cessazioni dal servizio con decorrenza 1.9.2012.Il consueto provvedimento con cui l’amministrazione fissa, tra l’altro, i termini per la presentazione delle domande è al momento sospeso in attesa dell’incontro congiunto con INPDAP, Funzione pubblica e IGOP chiesto dallo stesso Ministero per chiarire l’applicazione delle nuove disposizioni in questo anno di transizione tra la precedente e l’attuale normativa.Le perplessità riguardano esclusivamente la posizione del personale che ha compiuto 65 anni di età o 40 anni di contribuzione nel periodo settembre/dicembre 2011 e che è interessato dall’applicazione dell’art. 72, commi 7 e 11, del D.L. 78/2010 (prorogato fino al 2014) con riferimento sia all’eventuale pensionamento “forzoso” sia all’accoglimento delle richieste di permanenza in servizio.Non è chiaro, in particolare, se in questi casi l’età anagrafica e contributiva da considerare per i conseguenti provvedimenti è quella richiesta nell’anno 2011 oppure se ci si debba riferire ai nuovi parametri introdotti per l’anno 2012 (66 anni di età – 41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne/42 anni e 1 mese per gli uomini).Evidenziamo che non sussistono problemi per i pensionamenti a domanda per i quali si applicano le “vecchie” disposizioni in quanto tutto il personale coinvolto deve aver necessariamente già maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2011 (vedi scheda allegata).Da parte di tutte le OO.SS. è stata sottolineata sia la necessità di intervenire con urgenza sulla questione controversa, sia l’opportunità di scindere i provvedimenti e la tempistica dei pensionamenti a domanda rispetto all’applicazione dell’art. 72.Il Ministero si è riservato una riflessione su tutta la materia anche in relazione ai tempi di realizzazione e alle risultanze dell’incontro congiunto già  richiesto. Per ulteriori chiarimenti contattare, previo appuntamento, il dott. Graziano Governatori, Direttore dell’INAS di Macerata, al 0733.4075263 o 0733.4075267
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02/02/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
Venerdì’ 3 febbraio 2012  presso la Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche, la Cisl di Macerata e la Categoria della Funzione Pubblica hanno organizzato un incontro pubblico dal titolo “Il tempo dell’associazionismo: funzioni e servizi delle autonomie locali”. La necessità di forme associative degli enti locali è da tempo è al centro delle elaborazioni e delle proposte della Cisl di Macerata, che su questo tema negli anni scorsi ha riscosso consensi e critiche.La rapida evoluzione del contesto economico e politico nazionale ha ora acceso i riflettori sull’eccessiva frammentazione dei piccoli Comuni italiani. Le manovre finanziarie del 2011 chiamano i Sindaci a partecipare al risanamento dei conti pubblici anche attraverso l’obbligo di associarsi per svolgere funzioni ed erogare servizi al cittadino.  La normativa, complessa e in continua evoluzione, prevede condizioni e  scadenze diversi a seconda della popolosità dei Comuni (meno di mille abitanti, tra mille e cinquemila abitanti). Dietro l’angolo si intravede già una possibile proroga dei termini, che non deve però diventare un alibi per rinviare decisioni importanti, a rischio di trovarsi impreparati al momento  in cui sarà necessario adottarle.La Cisl Confederale e di Categoria vedono nell’associazionismo l’unica strada per garantire un futuro possibile ai piccoli Comuni, tenendo insieme due esigenze: ridurre il “peso” delle autonomie locali sul bilancio dello Stato e mantenere servizi efficaci ed efficienti.  Non sono in discussione i valori della municipalità e della prossimità dell’ente al cittadino, ma va tenuto presente che l’ alternativa alla gestione associata sono i tagli lineari alle amministrazioni locali, che produrranno pure risparmi immediati, ma che in assenza di una riorganizzazione strutturale degli enti significano servizi ridotti e di minor qualità.Una riorganizzazione che non può essere calata dall’alto, ma che va fondata sulla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori degli enti locali, ai quali non possono essere presentate proposte a scatola chiusa, ma che al contrario vanno coinvolti e messi al centro dei progetti associativi incentivandoli anche attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che da essi dovessero derivare. In questo senso l’incontro pubblico vuole rappresentare il punto di partenza per un percorso di riflessione e di confronto che può giovarsi anche di un’eventuale proroga dei termini di scadenza per l’obbligo di associarsi, a condizione che questo tempo sia utilizzato per pensare insieme a come avviare nel modo migliore le associazioni, magari anche lavorando all’approvazione della tanto sospirata “Carta delle autonomie locali”.Migliorare l’efficienza delle amministrazioni locali significa anche riordinare i diversi livelli istituzionali. In questo senso la Provincia non è un ente da eliminare, ma anzi se possibile da rafforzare recuperando funzioni e competenze che potrebbero essere utilmente espletate in una logica di area vasta provinciale (servizi sociali, trasporti, servizi pubblici a rilevanza economica, piani regolatori del territorio ecc.), anche qui riducendo frammentazioni inefficaci e costose.Di questi argomenti la Cisl ne discuterà con Silvia Spinaci dell’Università di Macerata, con l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, con il Vice Presidente della Provincia di Macerata nonché Assessore alle politiche del lavoro Paola Mariani, con i Segretari provinciali del Partito democratico e del Popolo delle Libertà Roberto Broccolo e Mario Lattanzi e con il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Petriccioli.Il Segretario generale Cisl (Marco Ferracuti) Il Segretario Cisl Fp Macerata (Alessandro Moretti)
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01/02/2012 Bonanni: «Il Governo dialoghi con le parti sociali e sostenga i lavoratori».
«Si sta lavorando bene, ci sono possibilità di convergenze». Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro tra sindacati e Confindustria sulla riforma del mercato del lavoro. "Stiamo valutando ma bisogna ancora coltivare il terreno. C'è però l'esigenza - ha aggiunto - di andare in una sola direzione, anche da parte di Confindustria, per trovare una sola soluzione". Comunque, secondo Bonanni, occorre ancora lavorare e "ci sono ancora questioni da limare". Sul fronte degli ammortizzatori sociali, per il leader della Cisl "bisogna garantire tutele ai lavoratori migliorando il sistema degli ammortizzatori sociali. Ma non siamo assolutamente disposti ad entrare in una logica di avventura e guardare a nuovi sistemi quando non ci sono i soldi". Quanto al capitolo tutele Bonanni ha ribadito quanto già detto: "Siamo contrarissimi a modifiche dell'art.18 e speriamo di convincere Confindustria a non farsi accalappiare da discorsi che servono solo a creare polveroni e non a risolvere problemi''. Guardando al confronto di domani con l'esecutivo il leader della Cisl aggiunge: ''Spero che il governo riesca a dialogare con tutte le forze sociali e a trovare una soluzione ragionevole perche' non e' il momento di teorizzazioni ma quello di sostenere le ragioni dei lavoratori che sono gia' in grande apprensione''.Rassegna Stampa: Avvenire 2_02_12 Intervista a BONANNI
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31/01/2012 ASET vende l'azienda Rincicotti & Orciani. Sei dipendenti a rischio licenziamento
Pesaro, da alcuni giorni abbiamo occasione di leggere vari articoli riguardanti le vicende legate alla vendita da parte di ASET SpA della azienda “Rincicotti & Orciani” di cui Aset SpA è unico proprietario.Sono certamente legittime ed anche interessanti tutte le domande che alcuni si pongono sulla intera vicenda a partire dall’acquisto della “Rincicotti & Orciani” da parte di Aset con particolare riferimento alla grande differenza tra il valore attribuito all’azienda al momento dell’acquisto e quello utilizzato come base d’asta (per altro andata deserta).Come CISL siamo però stupiti del fatto che nessuno si sia fino ad oggi posto seriamente il problema della possibilità, per gli attuali dipendenti dell’azienda, di continuare il proprio lavoro con l’eventuale nuova proprietà.Si tratta di 4 unità di personale operativo e di 2 amministrativi per i quali Aset SpA ha mostrato assoluto disinteresse anche quando, la CISL ha posto il problema all’attenzione  del Presidente Mattioli. Leggendo gli articoli di questi giorni pare di capire che lo stesso atteggiamento sia condiviso, non si è avuto modo di leggere nulla in proposito, dal socio unico di Aset SpA, l’Amministrazione comunale di Fano.Il mancato interesse manifestato da Aset nei confronti del destino occupazionale di questi lavoratori stupisce specialmente se confrontato con le giuste e condivisibili preoccupazioni espresse in diverse sedi dal Sindaco Aguzzi in  quelle occasioni in cui scorpori e operazioni fatte o ipotizzate su Aset SpA potevano mettere a rischio posti di lavoro. La difesa dell’occupazione non  va sempre e comunque perseguita?Ora che l’asta è andata deserta ci auguriamo che Aset Spa ripensi il proprio disinteresse nei confronti dei dipendenti della “Rincicotti & Orciani” ipotizzando possibili soluzioni. Come CISL intendiamo continuare l’azione di sensibilizzazione nei confronti di Aset e dell’Amministrazione comunale e ci dichiariamo fin da ora disponibili ad ogni eventuale confronto.Il Segretario Territoriale Claudio Bruscoli
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31/01/2012 Accordo sulla detassazione - Cgil, Cisl, Uil e Confindustria
Ancona, 27 gennaio 2012 – Sottoscritto nella sede di Confindustria Ancona un accordo tra Confindustria Ancona nella persona del Presidente Giuseppe Casali e le tre organizzazioni sindacali provinciali nelle persone di Marco Manzotti, Segretario generale CGIL, Paolo Santini, Segretario Generale CISL e Renzo Perticaroli, Segretario Generale UIL. La firma dell’accordo dà la possibilità di detassare, dando un concreto beneficio ai lavoratori, le voci retributive derivanti da contratti nazionali che siano riconducibili ad incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico o agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.L’accordo dà seguito al Protocollo già sottoscritto tra le Parti nel luglio 2008 in tema di contrattazione di secondo livello e ad un accordo nazionale sullo stesso argomento.Le Organizzazioni Sindacali sottolineano  l’importanza dell’accordo sulla detassazione di parte del salario variabile, “soprattutto in un momento di criticità come quello che stiamo attraversando, dove il potere d’acquisto dei salari sta drammaticamente diminuendo anche a causa delle recenti pesanti imposizioni fiscali. In questo contesto  la detassazione legata alla produttività è uno strumento che contribuisce ad far pesare un po’ meno la maggiore imposizione fiscale che è causa anche dell’aumento dei prezzi”.Il testo dell' accordo
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30/01/2012 Pacchetto Sicurezza. Non scalfisce l'immigrazione clandestina e penalizza quella regolare.
Scarica IL MANIFESTO CGIL, CISL E UIL ASCOLI PICENO - FERMO COMUNICATO STAMPA Il decreto 6 ottobre 2011 mette in atto dal prossimo 31 gennaio 2012 la legge 15 luglio 2009 il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza” con l’applicazione della sovrattassa per il rilascio ed il rinnovo dei permessi di soggiorno per gli immigrati regolari da 80 a 200 €.Questo decreto entra in vigore in un momento particolarmente negativo per i cittadini e lavoratori tutti, già tartassati da aumenti di tasse e costi di beni essenziali per la vita di ognuno e dalla carenza grave di posti di lavoro, che producono insieme disagio diffuso, aumento degli sfratti, disgregazioni familiari in particolare per le famiglie immigrate. Pertanto le OO.SS chiedono al Governo una revisione totale del provvedimento in quanto: Penalizza l’immigrazione regolare, senza scalfire quella clandestina ed irregolare; Penalizza la vita delle famiglie regolari sottraendo loro ingenti somme per i rinnovi e rilasci dei permessi di soggiorno; Rischia di far cadere nella irregolarità tutti coloro che non hanno risorse per rinnovare i permessi di soggiorno; Si corre il rischio di dare vita al fenomeno dell’immigrazione di ritorno in particolare per le donne ed i bambini; Discriminatorio nel pari godimento dei diritti di cittadinanza e sociali. Riteniamo questa norma ingiusta anche perché: Gli immigrati regolari producono per la nostra economia in termini di PIL più di quanto “consumano”; Ha dato equilibrio demografico ad un paese con il tasso di invecchiamento più alto d’Europa; Occupano settori lavorativi importanti (edilizia, assistenza privata, agricoltura) non più attraenti per i lavoratori Italiani; Auspichiamo infine che il Governo intervenga per porre in essere serie iniziative di integrazione sociale, di accesso ai diritti di cittadinanza a partire dallo “Ius Soli” per i bambini nati in Italia, ad al diritto di voto amministrativo per dare dignità e riconoscimento a coloro che hanno scelto di vivere nel nostro Paese.Le Segreterie Territoriali Ascoli/Fermo
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
La Cisl confederale e di categoria del Pubblico impiego ha organizzato un incontro pubblico sul tema dell'associazionismo tra i piccoli Comuni. Venerdi 3 febbraio alla Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche ore 15.00.
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30/01/2012 Pesaro: Anolf e Cisl contro la nuova tassa sul permesso di soggiorno
Lunedì 30 gennaio l' Anolf e la Cisl allestiranno un presidio in Piazza del Popolo  a Pesaro per protestare contro la tassa di soggiorno. Quella che viene definita "tassa di soggiorno" entrerà in vigore da oggi incrementando il costo per il rinnovo del permesso e per la richiesta del permesso di soggiorno di lungo periodo ( la ex carta di soggiorno), con aumenti che vanno dagli 80 ai 200 euro. Secondo l'Anolf e la Cisl si tratta di una tassa inaccetabile a svantaggio degli immigrati che vivono e lavorano in Italia.
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30/01/2012 Poste, annunciate nuove chiusure. Sindacato di categoria e confederazione sul piede di guerra
I cittadini del comune di Urbino, uno dei più vasti della provincia di Pesaro (una quarantina di frazioni in cui risiedono oltre 15.000 persone, in poco meno di 7.000 famiglie), rischiano di subire ulteriori tagli di servizi.  Nei giorni scorsi è giunta la notizia  che dai primi giorni del mese di febbraio, l’ufficio postale di Castelcavallino    sarà chiuso definitivamente e quello di Canavaccio verrà aperto a giorni alterni. Poste giustifica l’operazione sostenendo che i volumi delle operazioni non consentono di mantenere aperti gli uffici, poco importano i sacrifici chiesti alla cittadinanza. Diversa è la posizione della Cisl che fa sapere: “Poste sta rivedendo completamente la propria organizzazione nonostante la contrarietà dei rappresentanti dei lavoratori; - afferma Andrea Bartolucci segretario della categoria SLP-Cisl - comprendiamo le leggi del mercato, ma uno sbilanciamento verso le attività commerciali che non preveda occasioni di sviluppo ma solo tagli ed economie è rischioso; le conseguenze anche a breve tempo potrebbero essere negative per lo stesso futuro della azienda” continua il rappresentante dei lavoratori, “ridurre la apertura di Canavaccio è insensato! significa rinunciare a oltre un migliaio di potenziali clienti, e ad una vasta zona industriale e artigianale!  Un controsenso se pensiamo che Poste intende scommettere proprio sulle imprese. La nostra idea è che l’Ufficio postale di Canavaccio debba essere potenziato, servono più risorse e per la posizione geografica lo renderebbe addirittura la sede ideale per un nuovo “Ufficio Postale Impresa”, visto che la nuova organizzazione potrebbe portare al superamento delle due aree impresa ospitate presso gli uffici postali di Urbino e Fano”. Altrettanta perplessità viene dal Segretario della Unione Sindacale Cisl di Pesaro Sauro Rossi. “Non possiamo che essere preoccupati per le scelte che Poste Italiane sta prendendo   e potrebbe attuare sul territorio. Mi riferisco alla paventata possibilità di svolgere anche   il servizio di recapito a giorni alterni in tutte le aree geografiche la cui densità abitativa   è inferiore a 200 abitanti per km2 , come previsto dall’ultimo contratto di programma.  L’Azienda Poste, sembra non cogliere il valore aggiunto della propria capillarità,     non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale che si è intestato e di cui si fa vanto; e si concede il privilegio di tagliare costi, semplicemente scaricandoli sugli enti locali e la popolazione. E’ in atto una dura vertenza contro la discutibile gestione della più grande azienda di servizi del paese, che non accetta l’evidenza di aver oltrepassato il limite: non può continuare a chiedere sacrifici ai propri dipendenti senza mettere a rischio il proprio futuro. Bene a fatto la categoria a diffidare l’azienda dal proseguire nei propri intenti senza i previsti passaggi di relazioni industriali” . Per parte nostra ci attiveremo in stretto raccordo con le Amministrazioni locali, a cominciare da quella del Comune di Urbino per arginare azioni di questo tipo.
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28/01/2012 «Servono concretezza e impegno anche silenzioso ma costante»
Basta con le ipocrisie e con i polveroni; sulla vicenda Fincantieri tutti devono conoscere la realtà oggettiva delle cose. Se si mettono a confronto l’accordo del 21 dicembre siglato per l’intero gruppo Fincantieri al Ministero del Lavoro da Fim Cisl e Uilm Uil e quello firmato il 17 gennaio per il cantiere di Ancona da tutte le sigle sindacali, compresa la Fiom Cgil, si può fare quasi un copia/incolla. I punti fondamentali dei due accordi sono assolutamente identici. Solo che la Fiom ha accusato Cisl e Uil di aver firmato al Ministero un accordo vergognoso per i lavoratori; lo stesso accordo che quando è stato poi siglato in Ancona è diventato improvvisamente molto positivo, addirittura una vittoria per la Fiom, della Fiom.Il lavoro torna nel cantiere di Ancona grazie a Fim Cisl e Uilm Uil che si sono assunte la responsabilità di trattare, di affrontare i problemi cercando soluzioni, non accettando di incatenare l’azione del sindacato solo alle azioni di protesta. Un accordo per Ancona si poteva trovare anche settimane fa, se non ci fosse stata l’indicazione della Fiom nazionale di non trattare. L’intesa voluta dalla Cisl al Ministero ha stabilito tutti gli strumenti per gestire la fase di riorganizzazione di Fincantieri: gestione non traumatica degli esuberi, cassa integrazione straordinaria con lavoro a rotazione, formazione e riqualificazione, mobilita incentivata e volontaria, misure di sostegno al reddito che integrano la quota di cig. La firma dell'accordo del 17 gennaio è stata posta su un testo sostanzialmente identico; anzi si fa riferimento all’intesa presso il Ministero per poter garantire ai lavoratori che accetteranno di essere posti in mobilità, di poter usufruire dei requisiti pensionistici antecedenti la riforma Monti. La nave della Compagnie du Ponant era ormai destinata a Marghera; quando ha capito che il suo atteggiamento oltranzista stava condannando il cantiere di Ancona e i suoi 580 lavoratori, più le centinaia dell’indotto, allora la Fiom ha deciso di sedersi al tavolo e firmare un accordo che noi avevamo già costruito con il percorso al Ministero. Noi stiamo distribuendo i testi degli accordi, invitiamo tutti i lavoratori e i cittadini a leggerli e rendersi conto di come sono andate le cose; non basta la sovraesposizione mediatica per portare risultati di tutela ai lavoratori. Servono concretezza e impegno anche silenzioso ma costante; quello che come Cisl e Fim continueremo a mettere nel tutelare i lavoratori, al Cantiere come nelle altre realtà lavorative in cui dovessero esserci difficoltà.” 28 gennaio 2012 Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche COMUNICATO STAMPA FIM CISL
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26/01/2012 STOP alla tassa sul permesso di soggiorno
Lunedì 30 gennaio 2012 Cgil Cisl e Uil di Macerata, insieme all’Anolf, alla Caritas, alle Acli, all’Acsim, al Centro di Ascolto, all’Associazione peruviani di Macerata e alla Consulta per l’immigrazione di Tolentino, scendono in piazza per protestare contro la tassa sul permesso di soggiorno.Dalle 12.00 alle 13.00 sarà organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Macerata, per dire no a questo contributo, che sarà imposto a tutti i cittadini stranieri dell’età di 18 anni che chiederanno il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. L’importo della tassa varia a seconda della durata del permesso stesso. Il contributo sarà di 80 € per permessi la cui durata va da 3 mesi a un anno. Di 100 € se il permesso ha una durata compresa tra un anno e due. Il rilascio del permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo e per i richiedenti il permesso di soggiorno per i lavoratori altamente qualificati costerà invece 200 €.Inizialmente prevista dal Pacchetto Sicurezza approvato con legge 94 del 2009, la tassa sul permesso di soggiorno entrerà in vigore dal 31 gennaio in forza di quanto previsto dal Decreto 6 ottobre 2011.Si tratta di un contributo pesante e ingiusto, che andrà a gravare su tantissimi cittadini extracomunitari che in Italia vivono, lavorano e pagano le tasse. Persone che, al pari dei cittadini italiani, stanno subendo gli effetti della crisi che a tutti i livelli colpisce la realtà produttiva nazionale e locale.Per queste ragioni lunedì 30 gennaio, dalle 12.00 alle 13.00, le associazioni di cui sopra invitano tutta la cittadinanza a partecipare al presidio per sostenere le ragioni di questa protesta, che verranno anche portate all’attenzione del Prefetto di Macerata da una loro delegazione.
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26/01/2012 Ammortizzatori in deroga. Nuova intesa per il 2012 tra sindacati e Regione Marche.
IL TESTO DELL'ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORINel pomeriggio di mercoledì 25 gennaio è stata rinnovata l’Intesa Istituzionale Territoriale relativa agli ammortizzatori in deroga per l’anno 2012. In attesa di conoscere le effettive disponibilità economiche e, in particolare quante risorse verranno assegnate dal Ministero del Lavoro per il 2012 (a fronte di una richiesta di 40 milioni di euro avanzata dalla Regione Marche, come concordato con le parti sociali), Cgil, Cisl e Uil Marche hanno ritenuto opportuno sottoscrivere un 'Intesa che ricalca l’impostazione di quella dello scorso anno, compresa lo stanziamento di 5 milioni di euro da destinare ad ammortizzatori per i lavoratori di imprese industriali da 16 a 50 dipendenti. Contestualmente, Regione e Parti sociali si sono impegnate a rivedersi entro il mese di marzo per integrare l’Intesa, una volta definite con certezza le risorse effettivamente disponibili per il 2012 (aggiuntive rispetto agli attuali 27 milioni di euro residuati dalle precedenti annualità) con l’obiettivo di: allargare il budget destinato alle imprese industriali di maggiori dimensioni, cercando anche di innalzare il limite dimensionale delle imprese; definire gli interventi specifici per le aree di crisi di particolare complessità (es.: Piceno, Fabriano), con il coinvolgimento dell’Assessorato alle Attività Produttive. ALCUNI IMPORTANTI MIGLIORAMENTI: CIG in deroga nel calcolo dell’anzianità minima di 90 giorni, in caso di successione negli appalti, valgono anche i periodi lavorativi presso le varie ditte appaltatrici e, i periodi di apprendistato valgono per tutti i lavoratori (e non solo per gli operai); tra le tipologie di aziende sono state inserite anche quelle dello spettacolo. Mobilità in deroga possono beneficiarne anche i lavoratori subordinati ammessi al trattamento di mobilità ex Legge 223/91, o di  disoccupazione ordinaria che hanno esaurito i predetti trattamenti nel corso del 2012 e che maturino il diritto effettivo alla pensione nei 12 mesi successivi. nel calcolo dell’anzianità minima di 12 mesi vanno incluse anche le mensilità accreditate dallo stesso datore di lavoro alla gestione separata INPS al lavoratore che abbia conseguito come collaboratore a progetto in monocommittenza un reddito superiore a 5mila euro. Aziende 16-50 dipendenti non è più richiesto che la crisi nella quale si trovi l’azienda sia tale da escludere la cessazione dell’attività; non è più richiesto che l’azienda non abbia avviato la procedura di licenziamento collettivo di cui alla legge 223/91; ATTENZIONE ALLE ALTRE NOVITA' per accedere alla CIG in deroga, ferie e permessi residui relativi all’anno precedente devono, di norma, essere goduti dai lavoratori prima della sospensione in CIG; le domande di CIG in deroga respinte o dichiarate inammissibili potranno essere ripresentate ma i termini di presentazione saranno quelli di una nuova istanza; le domande relative alle sospensioni CIG in deroga iniziate nel periodo 1/31 gennaio 2012  possono essere presentate entro il 29 febbraio 2012 e per le sospensioni CIG in deroga relative ai mesi di gennaio e febbraio 2012, l’accordo sindacale può essere siglato anche dopo l’inizio della sospensione.
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26/01/2012 Esenzione canone RAI per gli over 75
L'abbonamento RAI: chi è esente e chi può rateizzare il pagamento. Leggi la NOTA della Federazione Pensionati Cisl Nazionale.
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26/01/2012 Dal 2012 torna l'imposta sulla prima casa
Dal 2012 torna l'IMU, l'imposta sulla prima casa. Leggi come verrà calcolata.
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25/01/2012 I lavoratori pubblici e la Manovra "salva-Italia".
Venerdì 27 GENNAIO a BUONGIORNO MARCHE  PARLIAMONE SPAZIO CISL MARCHE in diretta su èTV MARCHE  canale 12 del digitale terrestre ed in  contemporanea streaming su http://www.etvmarche.it/news.php e su RADIO CENTER MUSIC  99,100FM dalle ore 9,00 alle ore 9,30 interverrà LUCA TALEVI,segretario generale FP MARCHE. Si parlerà di : Manovra "salva-Italia": quali ricadute sui lavoratori pubblici (blocco dei salari...). Quali prospettive per le prossime elezioni delle RSU nel pubblico impiego Sanità nelle Marche dopo l'approvazione del Piano socio-sanitario regionale Siete invitati a partecipare  via sms al 3493918169 inviando, durante la diretta, richieste di chiarimento ed  opinioni .
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25/01/2012 Industriale Calzature chiusa, obiettivo mobilità per i dipendenti
Un’altra azienda in crisi si tratta della Industriale Calzature srl di Serra Sant’ Abbondio che ha acquistato la  Vainer,  storica produttrice di stivaletti e mocassini.I sindacati, riguardo a questo caso, hanno chiesto ed ottenuto un incontro con  i tecnici e il Presidente della Provincia di Pesaro – Urbino.Tutto è iniziato il 28 dicembre quando l’azienda Vainer ha venduto le  quote a Industriale Calzature srl. L’azienda ha 41 dipendenti, tutti collocati in cassa integrazione ordinaria. Dopo la festività della befana alla ripresa del lavoro,  i  dipendenti sono andati regolarmente in fabbrica ma hanno trovato i cancelli chiusi.  E, ancora peggio,  la proprietà ha inviato in data 4 gennaio una lettera di licenziamento individuale  per tutti i lavoratori, senza procedere, come doveva, a un licenziamento collettivo  e avviare le procedure di  mobilità.I sindacati, vista la situazione, hanno cercato di contattare l’azienda ma non è stato possibile dato che i fax erano staccati e durante le vacanze  molti lavoratori hanno visto arrivare diversi camion allo stabilimento che hanno portato via macchinari e materiali,   il sospetto è che l’azienda sia stata svuotata.“Abbiamo interpellato la  Provincia, - afferma “Maria Grazia Santini della Cisl -  affinché  prenda contatti con la nuova proprietà visto che finora non si sono palesati interlocutori reali. L’obiettivo è intercettare referenti certi con cui condurre la trattativa e la mediazione, noi siamo vicini ai lavoratori in questo momento difficile  e faremo il possibile per tutelarli e garantire loro la mobilità.”
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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24/01/2012 «No alla flessibilità che produce precarietà»
Roma 23.01.2012 - "E' importante che si sia fatta questa riunione per arrivare tra un mese a discutere dei nodi importanti che strozzano la possibilita' di avere occupazione. Siamo rimasti molto scottati dalla discussione sulle pensioni, con tutti i guai che ha seminato quel modo di fare e quindi non molleremo il dialogo. Si può fare un buon lavoro se il governo procede con cautela e rispetta le parti sociali." Cosi' Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il governo, sulla riforma del lavoro. Bonanni nel corso della conferenza stampa, ha insistito sull'apprendistato: "bisogna rafforzarlo piu' che sfoltire le altre forme di contratto; se si vuole andare incontro ai giovani serve un'opera di trasparenza e lo svincolamento da forme improprie di flessibilita'; no alla flessibilita' che produce precarieta'". Per gli ammortizzatori sociali, Bonanni ha sottolineato che " l'unico problema e' rendere possibile la copertura su tutti i lavoratori. Gli attuali ammortizzatori sono da migliorare, ma rimangono una buona chances per i lavoratori. Con la cassa integrazione in deroga e la cassa integrazione straordinaria abbiamo coperto tutti come mai successo e sarebbe bene non cambiare le cose anche se il finanziamento per gli atipci dovesse ricadere sulla fiscalità generale." ''Se c'e' da rivedere il loro funzionamento in termini di finanziamento della formazione durante la sosta, anche noi- ha detto Bonanni- siamo favorevoli a una misura drastica per tagliare l'evasione sulla formazione. Ma limitatamene a questo e non su altro''. Sull'art.18 il leader di via Po ha puntualizzato che " se si tratta di vedere come migliorarlo il sindacato è disponibile ma se si vuole attribuire ad esso tutti i mali della produttività e della produzione questo sarebbe solo un ulteriore colpo per le stesse persone che hanno già subìto la riforma dele pensioni. Sarebbe anche sbagliato - ha insistito ancora - perchè sarebbe un elemento di distrazione dalle cose che occorre veramente fare.''. ''Se il Governo pensa di fare un'operazione di immagine con l'articolo 18, sbaglia di grosso''. Piuttosto, occorre ''agire sulle vere questioni della produttivita''' e ''sui nodi che bloccano la crescita''.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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23/01/2012 Crisi anche nel comparto produzione cappe.
«Siamo fortemente preoccupati della crisi che ha colpito anche il settore di produzione delle cappe» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale dei metalmeccanici della Cisl di Ancona. La Faber Spa, azienda che produce cappe aspiranti per cucina, ha deciso di chiudere lo stabilimento umbro di Fossato di Vico, con 187 lavoratori, in seguito alla contrazione di vendite dovuta alla crisi economica. «E’ questo - prosegue Andrea Cocco - il motivo dello sciopero che abbiamo proclamato e che coinvolge lo stabilimento di  Sassoferrato,  dal 19 gennaio fino a lunedì 23 gennaio, giorno in cui l’azienda ha deciso di anticipare l’incontro con i sindacati nella sede di Confindustria Perugia». A supporto del confronto,  nelle prime ore della mattinata,  pullman e auto, con i lavoratori fabrianesi,  sono partiti verso il capoluogo umbro.
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23/01/2012 Fincantieri. I testi degli accordi.
Verbale di accordo Fincantieri Ancona 17 gennaio 2012 Verbale di accordo Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Accordo a margine del Verbale Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Verbale di incontro Fincantieri 21 settembre 2011
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20/01/2012 Antonio Merloni, la Cisl è il primo sindacato
Oggi, venerdì 20 gennaio, si sono svolte le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) presso l’Antonio Merloni C.G.G. di Matelica. La Fim (Federazione Metalmeccanici Italiani) della Cisl di Macerata è stato il sindacato più votato dai lavoratori della Merloni. In particolare il delegato Fim Francesco Orazi è risultato il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali. Per la prima volta le elezioni delle RSU si sono svolte attraverso un sistema elettorale di tipo proporzionale puro. L’attuale RSU è composta da un rappresentante per ognuna delle tre sigle sindacali più rappresentative (FIM Cisl, FIOM Cgil e UILM Uil).
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19/01/2012 Consiglio Generale della Cisl di Pesaro - Urbino
“Perché la crisi  è ancora così mordace?”  questa la domanda che si è posto il  Segretario Generale Sauro Rossi nella relazione introduttiva al Consiglio della Ust Cisl di Pesaro - Urbino tenutosi il  12 gennaio - "Perché oggi, dopo quattro anni dalle sue manifestazioni, permangono le stesse condizioni che l’hanno generata quali la prevaricazione della finanza sull’economia e il dominio di un capitalismo finanziario non regolamentato.”“Infatti - continua Rossi - a fine 2010  le transazione finanziarie hanno mobilitato otto volte l’ammontare della ricchezza dei paesi, solo il 37% degli impieghi bancari è destinato a prestiti a persone e imprese, il resto è orientato a transazioni finanziarie  e in queste condizioni  le nostre  piccole medie imprese faticano ad accedere al credito.”“Oltre a questo  nella  nostra provincia  c’è stato un forte riacutizzarsi  della crisi, basti pensare che  nel terzo quadrimestre 2011 è cresciuto il ricorso alla Cassa integrazione  e che  i licenziamenti   sono tornati sui livelli del 2010, ci apprestiamo infatti  a chiudere il bilancio annuale con 2465 interruzioni di rapporti di lavoro.”Il Congresso, oltre a riflettere sulla defatigante  gestione della crisi da parte delle categorie, tema affrontato a livello regionale anche dal Segretario Stefano Mastrovincenzo, ha posto l’attenzione sul difficile  confronto con gli enti locali sul bilancio 2012 dopo la contrazione  dei trasferimenti statali.Il  quadro della politica nazionale e gli esiti della manovra  del Governo Monti con le conseguenti posizioni della Cisl sono state ben puntualizzate dal  Segretario nazionale Luigi Sbarra.
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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19/01/2012 Dolce-mente in festa
Anche quest’anno le festività natalizie sono state archiviate lasciando un sapore di amaro, fatto di insicurezze, preoccupazioni, rincari … manovre.Il Coordinamento Provinciale Donne FNP-Cisl in collaborazione con la Lega di Ascoli Piceno ha organizzato una piacevole iniziativa che ha contribuito ad alleviare le ansie per il futuro, acuite dal particolare momento politico, facendo trascorrere ai partecipanti iscritti e simpatizzanti, un pomeriggio all’insegna dell’amicizia, dell’allegria e della convivialità.E’ stata proposta una “gara” di dolci con tanto di giuria e piccoli premi e le donne che hanno raccolto l’invito, si sono prodigate mettendo in campo le loro capacità migliori nell’arte culinaria.La festa, allietata dalle musiche e dai canti di Pino, Roberto e Giovanni è stata un successo e si è conclusa all’insegna della solidarietà: i dolci non deperibili, infatti, sono stati donati ad un Istituto locale che accoglie anziani soli.Al progetto hanno aderito le leghe di San Benedetto e Porto San Giorgio, che presto lo metteranno in campo nei rispettivi territori.Iscrivetevi alla FNP-Cisl: ci si diverte in compagnia, si risparmia (con le convenzioni) si risolvono problematiche con la collaborazione dei servizi e … si degusta.
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19/01/2012 E' giunto il momento di fare chiarezza
Affrontare i limiti e valorizzare le potenzialità, salvaguardando la coesione sociale. E' questo l'auspicio di Stefano Mastrovincenzo per il 2012. Secondo il segretario regionale della Cisl Marche i primi nodi da chiarire riguardano l'occupazione e lo stop ai privilegi. Clicca qui per scaricare L'INTERVISTA.Clicca qui per DOSSIER MARCHE  gennaio 2012
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19/01/2012 "Con l'accordo riparte il lavoro"
"Con l’accordo riparte il lavoro ed è un fatto positivo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale della Cisl Marche - "Sono convinto - prosegue - che avremmo potuto farlo prima, dopo gli incontri di settembre in Regione. In extremis ha prevalso il buon senso, ma è necessario dire che la cassa integrazione e la gestione non traumatica dell’eccedenza di personale sono state ottenute da Fim-Cisl e Uilm-Uil nell’accordo di dicembre al Ministero; noi abbiamo privilegiato la ricerca di una soluzione ai problemi, anche affrontando attacchi ingiuriosi. Le difficoltà di Fincantieri non sono finite e dovremo pressare azienda e Governo perché si guardi allo sviluppo futuro".Ancona 18 gennaio 2012
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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