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24/09/2010 Focus sul comparto della cantieristica navale con la Fim cisl Marche
Lavori in corso del 24/09/2010 - www.cislmarche.it
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24/09/2010 Sul Centro Unico di Prenotazione informazioni chiare e capillari al cittadino
COMUNICATO STAMPA 22.09.2010Un’informazione chiara e capillare al cittadino, una velocizzazione del processo che dovrebbe portare a completo regime il sistema del Centro Unico di Prenotazione e chiarimenti sull’affidamento dell’appalto all’Azienda Ospedaliera “San Salvatore” di Pesaro. Sono state queste le richieste che abbiamo avanzato nel corso dell’incontro che abbiamo avuto oggi con l’Assessore alla Sanità Almerino Mezzolani e il Direttore del Servizio Salute della Regione Marche Carmine Ruta. In particolare, dopo aver evidenziato come una partenza senza step successivi e senza “un piano b” si sia rilevata drammatica, abbiamo evidenziato gli errori commessi dall’Amministrazione nella comunicazione/informazione basata sul messaggio recepito dai cittadini di un numero verde capace di risolvere qualsiasi problema. Su tale punto ci è stato assicurato che si sta mettendo a punto una campagna capillare, a partire dai medici di famiglia, che spieghi in maniera chiara le esatte funzioni del CUP. Inoltre, abbiamo chiesto di velocizzare al massimo il processo di funzionamento del CUP in modo da ridurre al massimo i disagi e le attese subiti dai cittadini in questi primi 10 giorni di avvio del sistema. Sono inoltre state chieste informazioni in merito al ruolo del “San Salvatore”, quale soggetto che ha proceduto all’affidamento alla cooperativa e che quindi non è esente da quelle responsabilità delle quali la Regione è chiamata a rispondere nei confronti dei cittadini marchigiani. Le Associazioni Adiconsum, Adoc e Federconsumatori , sulla base della documentazione presentata dall’Assessorato intendono capire gli elementi che hanno provocato le criticità in atto, a partire dai costi di tutta l’operazione alla quale dovrebbe corrispondere efficienza, esprimendo perplessità rispetto ad un sistema che è basato per l’80% su prenotazione presso gli sportelli e 20% tramite call center: cosa che oggi praticamente è peggiorativa rispetto al passato. E’ evidente che per le Associazioni l’obiettivo è quello di rendere chiaro il problema delle liste di attesa, oggi falsate dal ricorso costante all’intramenia e quindi con costi a carico del singolo. Mezzolani e Ruta hanno assicurato un costante aggiornamento sulla questione attraverso nuovi incontri nelle prossime settimane, anche grazie alla disponibilità espressa dalle associazioni dei consumatori a svolgere una funzione di supporto nell’informazione al cittadino.
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24/09/2010 Quadrilatero: forte attenzione dei sindacati di categoria
COMUNICATO  STAMPA A seguito dell’iniziativa sindacale che da circa due mesi vede impegnate le federazioni dei lavoratori delle costruzioni – Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – di Marche ed Umbria, in particolare le OO.SS. di Ancona e Perugia, in uno stretto collegamento, qualcosa si sta muovendo nel tratto quadrilatero Perugia – Ancona, una delle arterie fondamentali dello sviluppo economico e sociale delle due regioni. I lavori sono ripresi nel tratto relativo alla 318 mentre sul tratto della ss76 sono effettivamente iniziati per la prima  volta all’inizio del mese di settembre ma certamente il numero dei lavoratori coinvolti appaiono insufficienti rispetto al nuovo cronoprogramma previsto al fine del completamento dell’infrastruttura nei tempi previsti.Il segnale fornito dal contraente generale dirpa scarl e dalla btp, l’impresa che dovrebbe completare l’opera viaria, puo’ essere considerato solo come una prima risposta alle importanti problematiche ancora presenti sia nella progettazione esecutiva sia nella realizzazione. Se poi andiamo a considerare le condizioni sia di vita che di lavoro di quei pochi operai btp e delle imprese sub-appaltatrici siamo ancora molto lontani dagli standard presenti nei cantieri delle grandi opere. Questo significa che le importanti iniziative annunciate nel mese di settembre sono momentaneamente sospese poiche’ il prossimo 23 settembre e’ stato fissato il primo incontro tra dirpa/btp e le oo.ss di categoria. A quel tavolo il coordimamento umbria – marche delle oo.ss di feneal uil filca cisl fillea cgil vogliono risposte adeguate alla piattaforma che in questi giorni e’ stata inviata alla controparte datoriale. Una piattaforma che entra nel merito dei veri problemi dei lavoratori presenti nei diversi cantieri e che da piu’ di un anno aspettano di essere discussi con la btp. A livello di regioni, inoltre, e’ necessario istituire un tavolo tecnico, possibilmente interregionale marche/umbria, che permetta un confronto costante tra amministrazione regionale, oo.ss., dirpa e btp, con l’obiettivo di risolvere tutti quei problemi di ordine tecnico e progettuale che hanno di fatto fino ad oggi impedito un corretto e funzionale svolgimento dei lavori. Rimangono comunque forti le nostre perplessita’ sul proseguo dei lavori per le obiettive difficolta’ economiche-finanziarie che sta attraversando l’azienda esecutrice de lavori.   Pertanto, l’attenzione delle oo.ss rimarra’ molto alta per tutta la durata dell’opera. Ci auguriamo altrettanta serieta’ da parte di tutti gli altri attori coinvolti. Ancona, 20 settembre 2010Le Segreterie FENEAL-UIL   FILCA-CISL   FILLEA-CGIL
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22/09/2010 Raccolta farmaci per il Pakistan
ISCOS CISL Marche, nell’ambito della campagna nazionale dell’ISCOS per l’emergenza alluvione in Pakistan, organizza una raccolta di medicinali nelle farmacie delle Marche dal 25 settembre al 16 ottobre 2010.L’iniziativa è patrocinata da Regione Marche e Federfarma  Marche.Sarà possibile acquistare presso le farmacie che partecipano all’iniziativa i medicinali dell’elenco allegato o i generici equivalenti. Le strutture Cisl provvederanno alla raccolta regionale e alla spedizione presso l’Ambasciata Pakistana in Italia, che consegnerà gratuitamente i farmaci.Un primo invio è in corso, grazie alla donazione effettuata dalla Acraf.Iscos è presente da anni in Pakistan e ha una lunga storia di cooperazione con il sindacato pakistano Pakistan Workers Federation nella lotta per i diritti dei bambini, delle donne e di tutti i lavoratori.In questi giorni è in corso una missione di valutazione.Il Pakistan è stato duramente colpito da una devastante alluvione. 21 milioni di persone hanno perso la propria casa: 1,8 milioni case sono state distrutte o danneggiate; più di 1.700 le morti accertate. Le acque monsoniche, che lentamente stanno defluendo dalle regioni settentrionali, stanno devastando le regioni del sud. In Sindh gli sfollati sono quasi 7 milioni.In tutto il paese sono andate distrutte le infrastrutture: case, ospedali, strade, centrali elettriche. L'emergenza umanitaria assume sempre maggiori proporzioni, le acque continuano a diffondere gravi malattie. Si moltiplicano i casi di diarrea acuta, gravi infezioni delle vie respiratorie, esplodono focolai di malaria; manca l'acqua potabile.E’ fondamentale il nostro sostegno, donando farmaci, collaborando ai trasporti, con contributi in denaro.Per qualsiasi informazione:Iscos Marche OnlusVia Dell'Industria, 17/a, 60127 ANCONAtel.: 071 505224  fax: 071 505207e-mail: iscosmar@tin.it www.iscosmarche.it  Nome commerciale Principio attivo Formato Antalfebal Ibuprofen Sciroppo 100mg/5ml, 90ml, 66% W/V sugar solution Aspirina Acetylsalicylic Acid Tablet ricoperta, 75mg Betadine Povicone iodine Soluzione 10% W/V, 450ml Fisio 1000 ml Sodium chloride Sol. Iniettabile 0,9% isotonica 1000ml Fisio 5 ml Acqua per iniezioni Ampolla 5ml Luan Lidocaine Topical 2% W/V, 15gms Malox plus Aluminium Hydroxide 200mg+ Magnesium Trisilicate 200mg + Simethicone 25 mg Tablet (masticabile) Moment act Ibuprofen Tablet 400mg blister Tachipirina 500mg Paracetamol Tablet 500mg blister Tachipirina gocce Paracetamol Gocce, 80 mg / 0.8 ml, 15 ml Tachipirina sciroppo Paracetamol Sciroppo 120mg/5ml, 60ml 66% W/V sugar solution
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22/09/2010 Del Grande: mobilità umana e giustizia sociale
Pubblichiamo la seconda di quattro interviste realizzate da Matteo Finco e Alessandro Andrenacci, durante la Summer school dell'Università Cattolica "Confini. Mobilità umana e giustizia sociale".Gabriele Del Grande ha 28 anni e una significativa esperienza in materia di immigrazione verso l’Europa. É un giornalista indipendente che negli ultimi anni ha girato in lungo e in largo il Mediterraneo, per raccontare le storie di chi tenta di raggiungere il nostro continente nella speranza di un avvenire migliore. Ha già scritto tre libri, l’ultimo dei quali, Il mare di mezzo. Al tempo dei respingimenti (edizioni Infinito), sta presentando in questo periodo in giro per l’Italia. Il suo sito internet (http://fortresseurope.blogspot.com) è un importante punto di riferimento per chi voglia rendersi conto di cosa realmente accade nelle acque del Mediterraneo: i servizi dei telegiornali dedicano spazi ristretti alle storie dell’immigrazione, spesso limitandosi a dei ‘bollettini’ infarciti di cifre e con scarsa attenzione all’uso dei termini appropriati.“Dell’immigrazione si parla, ma non nel modo giusto”, dice Gabriele, arrivato a Loreto per raccontare la sua esperienza ai partecipanti della summer school dell’Università Cattolica Confini. Mobilità umana e giustizia globale. “Le persone nei servizi sono spersonalizzate, disumanizzate. Vengono usate immagini d’archivio. I racconti sono fatti attraverso cifre, statistiche, parole neutre, come ‘clandestini’, ‘profughi’, ‘rifugiati’, contenitori che non hanno niente d’umano, perché le persone non hanno voce. Anche le immagini non sono neutre: per anni ci hanno mostrato corpo stanchi, sfiniti, disidratati, al loro arrivo. Non vengono mai raccontati però il giorno prima di partire o la settimana successiva. Questo accade non perché ci sia un grande censore, ma a causa dell’organizzazione del lavoro nelle redazioni: i servizi si fanno da Roma, non da Lampedusa. Vengo usate immagini d’archivio e le agenzie di stampa. Le persone non sono mai soggetto, ma oggetto di un discorso. Il problema grosso è l’autocensura, il modo di lavorare e di organizzarsi dei giornalisti: ci sono ottimi professionisti, ma se viene loro richiesto di mantenere standard elevati, di produrre molto in poco tempo, non si ha il tempo di approfondire, di indagare”.Chiaccherando con lui non si può fare a meno di pensare che non ha ancora 30 anni. Viene da chiedersi se l’età sarà stata un freno o un incentivo a spingerlo verso un’attività così particolare.“É un lavoro che faccio proprio a causa della mia giovane età – risponde ­– perché sei giovane, sei entusiasta e vuoi lavorare. L’età è uno svantaggio nella misura in cui spesso se non hai 50 anni nessuno investe su di te. Il mio sito è riconosciuto, citato, ma nessuno decide di investire su questo tipo di lavoro. Io ho cominciato nel 2005 per l’agenzia stampa Redattore Sociale di Capodarco (Fm). Proposi un approfondimento sui naufragi nel canale di Sicilia. Quel pezzo è diventato una ricerca, con molti documenti. Non sapevo che farne ed è diventato un blog. Alla fine del 2006 sono partito per un viaggio, e non mi sono più fermato”.Di storie da raccontare ne avrebbe moltissime. Risaltano alcuni particolari, le sensazioni e i ricordi, ma anche le difficoltà che incontra lavorando in  alcuni Paesi spesso poco trasparenti.“A causa di alcuni pezzi che ho scritto non sono il benvenuto. In Libia, in Tunisia, dove l’ultima volta che ci sono stato mi hanno espulso. In Libia sono riuscito a visitare le carceri, autorizzato dal governo. La Libia in questo momento è in fase di apertura, vuole mostrarsi come un Paese aperto, democratico, dove c’è libertà di stampa, anche se poi non è così. Ovviamente ci hanno fatto vedere solo i centri più nuovi, quelli finanziati dall’Europa. Li hanno un po’ ripuliti e svuotati, sperando che ci bevessimo la loro storiella, come hanno fatto altri colleghi. Noi però siamo rimasti 20 giorni, a Tripoli siamo riusciti a lavorare in maniera indipendente, incontrando altri testimoni, facendoci raccontare cosa accadeva in realtà, al di là delle apparenze”.
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20/09/2010 RSU BVB - Lettera aperta a Confindustria
Gentilissima dottoressa Guidi, in occasione della sua presenza qui a Pesaro vorremo portare a conoscenza della grave situazione aziendale in cui versa oramai da tempo la BVB s.r.l., azienda che produce componenti per refrigerazione con il 67% di proprietà della famiglia Marcegaglia, in questi anni abbiamo subito un costante calo dell’attività produttiva vuoi per la crisi oramai strutturale del bianco ma molto anche per le scelte di gruppo di spostare produzione da S.Lorenzo in Campo in altri stabilimenti del gruppo italiani ed esteri con conseguente riduzione di personale da 140 dipendenti circa nel 2005 agli attuali 74. In questi anni la situazione ha visto l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, è stata utilizzata prima tutta la cig ordinaria, poi un’anno di cigs per crisi aziendale e adesso ci apprestiamo a terminare l’anno di cigs per riconversione e ristrutturazione, nel frattempo abbiamo fatto uscire dall’azienda 11 lavoratori con una procedura di mobilità. Nel discutere la cigs per riconversione e ristrutturazione, l’azienda ha fornito un programma di formazione e riconversione su due prodotti legati alle energie rinnovabili, su quello abbiamo scommesso un po tutti sapendo che avremo dovuto comunque affrontare una difficile situazione occupazionale. Attualmente la situazione vede i 74 dipendenti lavorare 3 giorni su 15, al ritorno dalle ferie estive l’azienda ci ha comunicato un’ulteriore riduzione delle giornate per lo spostamento della fornitura del maggior cliente da S. Lorenzo allo stabilimento polacco, portandola a due giorni settimanali con la possibilità della chiusura totale settimanale. Vorremmo ricordare che l’attuale presidente di Confindustria Emma Marcegaglia nelle sue dichiarazioni, anche in merito alle vicende fiat, ricorda che bisogna favorire il rientro delle produzioni in Italia, mentre nell’azienda dove ha una quota azionaria di maggioranza fa l’esatto contrario, contravvenendo anche alle parole che negli innumerevoli coordinamenti nazionali del Gruppo, il Cavaliere Steno Marcegaglia non ha mai perso occasione di ricordare a tutti i delegati sindacali presenti che questo Gruppo non ha mai lasciato a piedi nessun lavoratore e non ha mai chiuso un’azienda. Qui a San Lorenzo invece, il gruppo cede quote gratuitamente al socio di minoranza senza garantire un futuro sull’occupazione,  lasciando il socio di minoranza ed i lavoratori in mezzo al guado con la consapevolezza che la chiusura è dietro l’angolo. Attualmente i lavoratori che rischiano il posto di lavoro sono una cinquantina,  in una vallata quella del CESANO dove già tante aziende hanno serrato gli ingressi per la grave crisi economica e dove per anni si farà fatica a ricollocarsi. C’è la forte preoccupazione che per chi resta in stabilimento che il licenziamento sia dietro l’angolo. Le maestranze chiedono che il più grande gruppo siderurgico italiano non scappi da questa vallata, l’annuncio di ricollocare tutti i lavoratori e le lavoratrici in altri siti produttivi e un bel gesto (provocatorio) ma impraticabile e di poca efficacia. Gli stabilimenti più vicini sono quelli di Forlì, Ravenna e Gazoldo degli Ippoliti (Mantova). Le radici e gli affetti di noi lavoratori BVB sono qui distribuiti in nove comuni, un grande gruppo si rivela tale se oltre che pensare al profitto e all’espansione, è in grado di accollarsi le problematiche sociali di un territorio come cita la Costituzione Italiana. Chiediamo pertanto un’assunzione di responsabilità sia per il ruolo pubblico che Emma Marcegaglia ricopre a livello nazionale come Presidente di Confindustria, sopratutto dimostri che dietro alle parole annunciate in questi momenti difficili ci sia un comportamento coerente rispetto alle problematiche nelle sue aziende, ma soprattutto di noi lavoratori e lavoratrici suoi dipendenti. San Lorenzo in Campo, 21 settembre 2010
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20/09/2010 1950: Cisl “Sindacato nuovo”! 2020: Cisl ancora “Sindacato nuovo”…
Per la fase che stiamo attraversando come Paese e come Regione, per lo sviluppo di alcune riflessioni interne all’organizzazione relative al dibattito su contrattazione, concertazione e su sistema di servizi che sappia rispondere ai bisogni nuovi di lavoratori e pensionati, la Cisl delle Marche riunisce il suo gruppo dirigente nel tentativo di costruire una declinazione attuale e praticabile del suo essere ancora oggi “sindacato nuovo” a 60 anni dalla sua nascita e progettare in quella direzione anche il proprio futuro. La situazione inedita che ci si presenta oggi a seguito della crisi economica e sociale di livello internazionale, interroga il sindacato nel suo modo di concepirsi, di riflettere, di agire, di organizzarsi. Al di là degli scenari di tipo tecnicistico sulle sorti del nostro sistema di welfare e sulla praticabilità di quei diritti che apparivano sino a ieri acquisiti, giunge ora  il momento di comprendere cosa realmente accade nella vita delle persone che il sindacato incontra ogni giorno e nelle modalità in cui il sindacato stesso pensa di prendersi in carico le fragilità che queste consegnano. La necessità di riprogettare l’incontro con le persone alla luce di scenari  nuovi e sempre  mutevoli, tocca anche le scelte delle istituzioni e di chi ai vari livelli governa la vita pubblica delle nostre comunità. La vicenda della manovra finanziaria promossa dal Governo nazionale lo scorso giugno ne è stato un esempio concreto e che oggi restituisce alla periferia un quadro fatto di scelte non semplici da valutare e verso le quali la Cisl si mette in ascolto con la libertà e l’autonomia di sempre. Attraverso queste chiavi di lettura, la Cisl Marche tenterà quindi di individuare alcune coordinate lungo le quali poter rileggere e progettare in maniera adeguata la sua quotidianità e il suo futuro più prossimo. Ad accompagnare questo percorso, coordinato dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, saranno Ivo Lizzola (Preside della Facoltà di Scienze della Formazione della Università degli Studi di Bergamo), Gino Mazzoli (psicosociologo ed esperto di organizzazioni sociali, Studio Praxis di Reggio Emilia), Pietro Marcolini (Assessore al bilancio della Regione Marche), Guido Castelli (Sindaco di Ascoli Piceno e membro dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci).
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20/09/2010 1950: Cisl “Sindacato nuovo”! 2020: Cisl ancora “Sindacato nuovo”…
Per la fase che stiamo attraversando come Paese e come Regione, per lo sviluppo di alcune riflessioni interne all’organizzazione relative al dibattito su contrattazione, concertazione e su sistema di servizi che sappia rispondere ai bisogni nuovi di lavoratori e pensionati, la Cisl delle Marche riunisce il suo gruppo dirigente nel tentativo di costruire una declinazione attuale e praticabile del suo essere ancora oggi “sindacato nuovo” a 60 anni dalla sua nascita e progettare in quella direzione anche il proprio futuro. La situazione inedita che ci si presenta oggi a seguito della crisi economica e sociale di livello internazionale, interroga il sindacato nel suo modo di concepirsi, di riflettere, di agire, di organizzarsi. Al di là degli scenari di tipo tecnicistico sulle sorti del nostro sistema di welfare e sulla praticabilità di quei diritti che apparivano sino a ieri acquisiti, giunge ora  il momento di comprendere cosa realmente accade nella vita delle persone che il sindacato incontra ogni giorno e nelle modalità in cui il sindacato stesso pensa di prendersi in carico le fragilità che queste consegnano. La necessità di riprogettare l’incontro con le persone alla luce di scenari  nuovi e sempre  mutevoli, tocca anche le scelte delle istituzioni e di chi ai vari livelli governa la vita pubblica delle nostre comunità. La vicenda della manovra finanziaria promossa dal Governo nazionale lo scorso giugno ne è stato un esempio concreto e che oggi restituisce alla periferia un quadro fatto di scelte non semplici da valutare e verso le quali la Cisl si mette in ascolto con la libertà e l’autonomia di sempre. Attraverso queste chiavi di lettura, la Cisl Marche tenterà quindi di individuare alcune coordinate lungo le quali poter rileggere e progettare in maniera adeguata la sua quotidianità e il suo futuro più prossimo. Ad accompagnare questo percorso, coordinato dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, saranno Ivo Lizzola (Preside della Facoltà di Scienze della Formazione della Università degli Studi di Bergamo), Gino Mazzoli (psicosociologo ed esperto di organizzazioni sociali, Studio Praxis di Reggio Emilia), Pietro Marcolini (Assessore al bilancio della Regione Marche), Guido Castelli (Sindaco di Ascoli Piceno e membro dell’Ufficio di Presidenza dell’Anci).
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20/09/2010 Per il cantiere navale di Pesaro: quale futuro?
La dichiarazione del Segretario Generale della FIM CISL MARCHE Bartolucci Leonardo al TG Regionalehttp://www.youtube.com/watch?v=4zU1CORCMgU
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17/09/2010 Il nuovo anno scolastico marchigiano
Intervista al Segretario Generale Cisl Scuola Marche Francesca Conti all'apertura dell'anno scolasticohttp://www.youtube.com/watch?v=SutumC768iw
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16/09/2010 Luci e ombre sulla crisi. I dati della Cassa Integrazione.
Intervista al TG3 del 13_09_2010http://www.youtube.com/watch?v=LfyKTaXdtHo
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16/09/2010 CUP UNICO REGIONALE: UN ENORME FALLIMENTO
Comunicato stampa CUP UNICO REGIONALE
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15/09/2010 Mobilità umana e giustizia globale: confini
Pubblichiamo la prima di quattro interviste di Matteo Finco e Alessandro Andrenacci sul tema della mobilità umana e giustizia globale.La Summer School “Mobilità Umana e Giustizia Globale: Confini”, organizzata dall'Università Cattolica di Milano a Loreto dal 24 al 31 luglio presso la Casa di Accoglienza dei Missionari Scalabriniani, ha voluto approfondire il fenomeno delle migrazioni internazionali all'interno di una riflessione più ampia, che rinvia alla questione della giustizia globale. In questa sua prima edizione dedicata ai CONFINI, attraverso l'intervento di un nutrito gruppo di studiosi ed esperti, si sono proposte molteplici riflessioni che scaturiscono dai diversi sguardi disciplinari e prendono le distanze dalle consuete letture strumentalizzate. E' intervenuto al riguardo il Segretario CISL Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha presentato il progetto, promosso dall'ISCOS Marche, sul rafforzamento dei sindacati albanesi e della loro azione.Alla luce del progetto presentato per l'Albania, perchè un sindacato dei lavoratori sceglie di impegnarsi nella cooperazione e nello sviluppo? La questione della “civiltà internazionale” è fondante nello Statuto della CISL, anche se non tutte le strutture sindacali si occupano di cooperazione e sviluppo. L'ISCOS nazionale è attiva su questo versante, ma non è presente in tutte le regioni. In un incontro passato Lula ci ha ringraziato perché negli anni '70/'80 per lui e altri sindacalisti brasiliani è stata importante la formazione nel nostro centro studi di Firenze attraverso uno dei nostri vecchi progetti. Da sempre portiamo avanti delle battaglie, ad esempio la Campagna in Birmania sulla giustizia sociale dove è molto difficile la cooperazione con il sindacato locale.Il tema della Summe School è “I Confini”. Quali sono secondo te i confini da dover abbattere e in che modo nei paesi in via di sviluppo come nel caso dell'Albania? Il confine nel caso dell' Albania è la storia, come emerso anche dal racconto dei colleghi che hanno vissuto la realtà quotidiana albanese. Loro hanno subito una  dittatura devastante di cui ancora oggi pagano le conseguenze: in passato il sindacato di stato gestiva degli alberghi di proprietà del regime per dare la possibilità di fare vacanze a basso costo; con la caduta della dittatura i palazzi sono rimasti in mano ai sindacati. Ora però il governo glieli espropria, alcuni sono favorevoli ed altri  meno a questa maggiore libertà del sindacato. Quindi è chiaro che ancora bisogna superare un blocco culturale generato da 20 anni di dittatura. Inoltre bisognerebbe favorire i flussi migratori in entrata e non solo gli imprenditori che delocalizzano cercando il lavoro manuale a basso costo. Molto attive nel territorio sono anche delle attività missionarie e altre associazioni presenti.Cosa ritenete di dover trasferire riguardo alle pratiche sindacali? Il radicamento nel territorio, la cultura di andare a cercare i lavoratori,  in questo modo piano piano il progetto ha portato all'apertura di qualche sede e nucleo sindacale con la conseguente formazione di personale. Sono molto importanti in tal senso questi progetti: da un'iniziale fase di ricerca riguardo all'organizzazione migliore da scegliere, uno dei sindacati è riuscito ad arrivare alla scrittura di un nuovo statuto e di un'organizzazione interna, ma tutto avviene con difficoltà.E' chiaro che a livello di diritti sociali l'immigrato è uno degli attori meno tutelati anche se in qualche modo rappresentati. Un'altra categoria debole è quella dei giovani, cosa fa la CISL Marche per cercare di tutelarli? I tentativi che si sono fatti con tutte le complessità del caso sono: 1- tentare di inserire all'interno della contrattazione con le istituzioni misure mirate ai giovani. Ad esempio quest'anno, come l'anno scorso, sono stati stanziati 20 milioni di euro in misure aggiuntive a sostegno degli ammortizzatori sociali; quelle destinate ai giovani riguardano la stabilizzazione dei contratti a termine e l'assegnazione di 100 borse di studio per giovani laureati in particolare su settori innovativi. Sono arrivate 560 domande e speriamo di aumentare le risorse per poter far fronte al maggior numero possibile di richieste; è chiaro che questo è solo un piccolo aiuto che diamo ai giovani. A dir la verità  potevamo concentrare questi aiuti sui bisogni dei nostri iscritti invece, coscienti delle grandi difficoltà dei giovani, abbiamo pensato a queste misure che, se pur non risolutive, indicano una certa sensibilità da parte della CISL. Il vero nostro problema è che non c'è nessun contatto con loro in grado di metterli a conoscenza su ciò che fa il sindacato. Non ce l'ho con i giovani, si dovrebbe cercare il modo di informarli sulle nostre proposte. 2- il tentativo di strutturare meglio alcuni servizi già presenti ma di cui pochi sono a conoscenza: lo IAL, ente di formazione professionale, propone corsi ed è presente in tutto il territorio, inoltre c'è una serie di sportelli con personale altamente qualificato, anche troppo forse, che non riusciamo ad inserire in una logica di rete; ad Ancona incontriamo nelle scuole circa 800-1000 ragazzi. Il problema vero riguardo a chi partecipa ad un nostro corso professionale, o a chi incontriamo agli sportelli è che non sanno che dietro a tutto ciò c'è la CISL quindi di conseguenza con sentono la nostra vicinanza;  con le scuole non riusciamo a mantenere un rapporto duraturo con i ragazzi che incontriamo; sicuramente, da parte nostra si potrebbe investire di più e avere maggiori attenzioni.
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15/09/2010 La Provincia anticipa la Cigs
 E' operativo da questa settimana il protocollo d'intesa sottoscritto da amministrazione provinciale, organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e Inps, in base al quale la Provincia di Macerata anticipa gli importi della CIGS (Cassa integrazione straordinaria) ai lavoratori che si vengono a trovare nella condizione di fare ricorso a tale ammort izzatore sociale. La modulistica è pubblicata sul sito web della Provincia di Macerata. La volontà della giunta provinciale e dei sindacati e quella di far fronte congiuntamente alle situazioni di crisi aziendale del comparto industriale e, più in generale, alle difficoltà economiche e occupazionali che colpiscono il tessuto produttivo del territorio. Allo stesso tempo l’amministrazione, con la stessa deliberazione del 7 giugno scorso, ha stanziato un fondo di due milioni di euro. Si tratta di un "fondo di rotazione" destinato ad autoalimentarsi con il reintegro da parte dell'Inps delle somme anticipate.  L'iniziativa ha lo scopo di non privare i lavoratori di un reddito certo, anche se minimo, nei mesi intercorrenti tra il collocamento in Cassa integrazione e 1'effettiva erogazione degli importi da parte dell'Inps. La Provincia anticipa così a ciascun lavoratore un importo mensile di 600 euro per un periodo massimo di sei mesi.  Potranno beneficiare del provvedimento i lavoratori in Cigs a zero ore per un periodo superiore a 30 giorni; le imprese con un più di 15 dipendenti; le aziende interessate dalla Cassa integrazione straordinaria, che abbiano la sede ne territorio provinciale e si trovino nella condizione di sospensione o di riduzione dell'attività produttiva determinata da situazioni di crisi come le procedure concorsuali ovvero la cessazione dell’attività per crisi aziendale.
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15/09/2010 IMMIGRAZIONE: CORSO DI FORMAZIONE
L'ANOLF di Ascoli Piceno e Fermo allo scopo di meglio tutelare i diritti dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie, nonchè avviare al volontariato giovani immigrati di seconda generazione, nei mesi di ottobre e novembre organizzerà un corso di formazione specifico. Il corso è destinato agli operatori dell'ANOLF che già svolgono attività di sportello ed ai giovani che possano svolgere un'azione di peer education nei confronti di coetanei che vivono la doppia identità tra cultura Italiana e cultura di provenienza, con possibili conflitti intergenerazionali in ambito familiare.
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15/09/2010 Manifestazione nazionale Cisl e Uil - Roma 9 ottobre 2010
La piattaforma articolata in 18 puntiLEGGI IL VOLANTONE Clicca sui seguenti link per visualizzare le partenze dei pullmans http://www.scribd.com/doc/38810721/Volantino-Cisl-Pesaro-Urbino-Cor#fullscreen:on http://www.scribd.com/doc/38810710/Volantino-Cisl-Macerata-cor#fullscreen:on http://www.scribd.com/doc/38810691/Volantino-Cisl-Ascoli-Piceno-cor#fullscreen:on</http://www.scribd.com/doc/38810681/Volantino-Cisl-Ancona-cor#fullscreen:on
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15/09/2010 Meno fisco per il lavoro, più lavoro per l'Italia
Cisl e Uil hanno indetto una Manifestazione Nazionale per sabato 9 ottobre alle ore 10.30 in P.zza del Popolo (Roma). Al centro dell'attenzione i temi dello sviluppo economico, del lavoro soprattutto giovanile, della riforma del fisco, del sostegno ai pensionati non autosufficienti e alle famiglie. Interverranno alla manifestazione i Segretario generali Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti Per conoscere le richieste di Cisl e Uil: LEGGI IL VOLANTONE
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15/09/2010 Al via un anno difficile per la Scuola
Da qualche tempo a questa parte l’inizio del nuovo anno porta la scuola al centro della cronaca, soprattutto per metterne in evidenza le sofferenze: carenze strutturali, riforme che da venti anni si susseguono, sfiducia diffusa ,anche ad arte, verso l’intero sistema che non sembra più in grado di conseguire i propri obiettivi istituzionali. In tutto ciò, secondo gli osservatori più maliziosi, anche il sindacato sarebbe parte in causa perché si opporrebbe ai necessari cambiamenti per pregiudizio politico o per difendere anacronistici privilegi. Questo contesto non è certo incoraggiante per chi come noi, Cisl Scuola di Macerata, ogni giorno prova a condividere il disagio e a dare risposte a coloro che nella scuola lavorano o vorrebbero lavorare. Quest’anno, infatti, avremo una ulteriore diminuzione di personale scolastico – meno trecento addetti circa - che si sommano ai duecentocinquanta persi l’anno  precedente in conseguenza del piano triennale di tagli iniziato nel luglio 2008. Tagli che hanno accompagnato l’introduzione della nuova riforma in pratica costituendone il tratto determinante. Si tratta di cifre notevoli anche per una provincia  piccola come la nostra. Cifre che incidono sulla qualità del servizio, anche volendo trascurare le aspettative di chi quest’anno non lavorerà a causa dei tagli. Chi va in pensione, infatti, non è più sostituito, i contratti annuali non vengono rinnovati e temiamo che non ci saranno, come è gia successo l’anno precedente, fondi sufficienti per retribuire le supplenze per malattia e maternità. La tanto sbandierata politica del rigore non serve a migliorare la qualità del servizio, perché ha come conseguenza classi affollate, diminuzione del tempo scuola e delle ore di sostegno ai disabili. L’integrazione degli alunni stranieri, l’organizzazione delle scuole e il loro funzionamento materiale restano affidati il più delle volte alla buona volontà degli insegnanti e del personale non docente. Si può certo sostenere che il punto di vista del sindacato sia parziale, ma per quello che ci riguarda noi testimoniamo la dedizione di chi lavora nella nostra scuola e l’impegno dei tanti precari che ogni anno affrontano sempre maggiori disagi nella totale incertezza delle prospettive. Tutte queste persone  sono convinte che la scuola sia parte rilevante  del bene comune e che solo una visione poco lungimirante possa continuare a ridurla ad un capitolo di spesa. Anna Maria Chiurchiù - Segretaria Generale Cisl Scuola
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15/09/2010 Intervista del TGR Marche a Marco Ferracuti
http://www.youtube.com/watch?v=I5bIskGFUFQ
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12/09/2010 Un nuovo Patto per ridare speranza al paese
La grande Crisi ha materializzato i guasti di una finanza speculativa che ha reso suddita la politica e di un modello socio-culturale del successo ad ogni costo e del vivere sopra le possibilità, mortificando qualità e produttività ottenute con lavoro, impegno, talento. Se da noi risparmio familiare, articolazione del sistema bancario, e alcune misure sugli ammortizzatori hanno attutito l’impatto crisi, per guardare avanti è necessario assumere la nostra mutata collocazione nell’economia mondiale, stimolare innovazione in tutti i campi, non accapigliarsi in dispute in cui tutti esprimono il peggio di vecchi approcci ideologici, ma valorizzare le buone prassi.   Ad esempio in questi mesi sono stati rinnovati tanti contratti nazionali per milioni di lavoratori, senza ritardi nè ore di sciopero, secondo il sistema contrattuale concordato da tutte le organizzazioni sociali tranne la Cgil, con la firma, tranne che per i metalmeccanici, di tutti i sindacati. Si stanno facendo accordi aziendali innovativi, si collabora tra sindacati e imprese sulla realizzazione di attività formative per i lavoratori, esistono servizi offerti a lavoratori e imprenditori da enti bilaterali costruiti dalle parti sociali.                                                                                                              Queste innovazioni contrattuali e sociali non escludono che si faccia sciopero quando necessario per tutelare il lavoro, né che ci siano vertenze tra sindacato e imprese davanti ad un giudice. Il conflitto sociale resta uno strumento utile, ma va sottratto a logiche di schieramento ideologico, incompatibili con la tutela del lavoro. In questo periodo ci sono state importanti intese tra istituzioni locali e sindacati per sostenere le persone più colpite dalla crisi, come con la Regione Marche e molti comuni. Si sono realizzati migliaia di accordi tra imprese e sindacati per tutelare dove possibile il lavoro, con sacrifici, ma anche con soluzioni innovative.  Se vogliamo guardare avanti servono accordi in cui alle imprese che investono in tecnologia, marketing,  occupazione e formazione, siano garantite le necessarie flessibilità nell’uso degli impianti e negli orari, e ai lavoratori la possibilità di poter partecipare al raggiungimento di obiettivi concordati ottenendone salario aggiuntivo, unitamente a regole che limitino i comportamenti  negligenti o strumentali di ambo le parti. Ma servono anche un Governo e in generale un sistema politico più attenti alle questioni socio-economiche e meno a beghe di partiti e coalizioni, che sappiano fare scelte per la ricerca e l’innovazione tecnologica, la crescita dimensionale delle imprese, gli investimenti in capitale umano, specie sui giovani. Serve una discussione urgente tra maggioranza, opposizione e parti sociali su una riforma del fisco che dia fiato alle famiglie, sostenga le imprese che investono, colpisca senza sconti gli evasori, aumenti il prelievo sulle rendite finanziarie. Serve discutere di come allocare al meglio le risorse pubbliche calanti, aggredire sprechi ed inefficienze,combattere corruzione e malcostume, razionalizzare i nostri livelli amministrativi istituzionali, aumentare la partecipazione sociale,dare supporto a cittadini e  famiglie che devono affrontare situazioni crescenti di disagio e fragilità.…In una frase, serve uscire dal clima di decadenza e sfilacciamento che si respira nel nostro paese, capace invece in passato di mobilitare grandi energie collettive per obiettivi condivisi. Il caso della Germania che, un po’ egoista in sede europea, ha affrontato meglio di altri la crisi, è legato certo a una migliore finanza pubblica, ma anche ad un ceto politico che negli ultimi anni, con governi di colore diverso, ha chiesto sacrifici e modifiche sul welfare ma ha speso soldi pubblici in ricerca e formazione e favorito investimenti privati; di una classe imprenditoriale che in gran parte non ha rinunciato ad investire e ha dialogato con il sindacato; di un sindacato che ha accettato moderazione salariale e inasprimenti sulle pensioni, perché aumentasse l’occupazione e si rafforzasse il sistema produttivo. Un nuovo Patto è ineludibile nel nostro paese, e va realizzato a breve col concorso di tutti coloro che, con responsabilità e passione, vogliono dare un contributo alla prospettiva indicata dal Presidente Napolitano nel discorso di inizio anno “dalla crisi, se affrontata come prova e occasione per aprire al paese nuove prospettive di sviluppo, facendo i conti con insufficienze e problemi che ci portiamo dietro, possiamo uscirne con un’Italia più giusta… è l’impegno che dobbiamo assumere insieme noi italiani.”
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10/09/2010 "- fisco per il lavoro, + lavoro per l'Italia" Manifestazione Nazionale Cisl e Uil
La piattaforma, articolata in 18 punti, relativa alla manifestazione nazionale del 9 ottobre a Roma di Cisl e Uil per una riforma del fisco e politiche di sviluppo piu' incisive - leggi il documento   Clicca qui  per vedere gli orari dei pullman organizzati dalla CISL di Ancona                 
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09/09/2010 Solidarietà al Segretario Generale Raffaele Bonanni
Clicca qui per ascoltare la dichiarazione http://www.youtube.com/watch?v=0iIg-ce_73k
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09/09/2010 Cig ultimo trimestre: segnali contraddittori
 “ I dati confermano il perdurare della situazione di crisi; l’incremento delle ore di cassa straordinaria ci dice che continua la crisi strutturale di alcune grandi aziende e di alcuni settori, la meccanica il calzaturiero e la cantieristica su tutti, crisi che hanno forti ripercussioni sull’indotto e su migliaia di piccole aziende sub fornitrici; questo ultimo dato è riscontrabile dall’ andamento della cassa integrazione in deroga in crescita esponenziale possiamo altresì cogliere qualche timido segnale positivo, anche se debole e discontinuo: la riduzione delle ore di cassa ordinaria, il basso utilizzo delle ore richieste ed autorizzate, il calo delle iscrizioni alle liste di mobilità ( meno lavoratori licenziati) pari al - 33% nel semestre gennaio -  giugno 2010, ed il leggero recupero sul versante delle esportazioni ( + 7%) sempre nel semestre gennaio giugno 2010, speriamo possano rappresentare primi segnali di una inversione di rotta”.9 settembre 2010Tonino Bori Responsabile Mercato del Lavoro CISL Marche
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