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  • Alla Castelli di Tolentino, ex Nazareno Gabrielli,annunciati 25 esuberi Sindacati preoccupati per la dismissione del sito produttivo e il futuro dei lavoratori

Nei giorni scorsi  si è svolto l’incontro tra la proprietà dell’Azienda Castelli di Tolentino  (ex Nazareno Gabrielli) e le Organizzazioni Sindacali Cgil e Cisl di categoria con le relative RSU.«La proprietà ha evidenziato la necessità di interrompere la produzione nel sito di Tolentino e trasformare l’attività esclusivamente in polo logistico e di magazzino - scrivono in una nota i SLC CGIL Macerata e FISTEL CISL Marche - Siamo molto preoccupati, è una scelta che avrebbe ripercussioni per 25 lavoratori ed i loro familiari, su un totale di 41 dipendenti.L’azienda ha ribadito che entro la settimana entrante verrà attivata la procedura per i licenziamenti collettivi (legge 223) per 25 lavoratori in quando considerati esuberi dalla nuova riorganizzazione aziendale e la volontà di continuare il rapporto di lavoro con i restanti 16, sempre in merito all’attività di logistica e magazzino. - spiegano i sindacati -  Inoltre l'azienda ha manifestato la necessità di vendere lo storico stabile della ex Nazareno Gabrielli, ancora in fase di ristrutturazione.»

«Il futuro di una delle più importanti e storiche realtà manifatturiere della nostra regione terminerà entro il prossimo mese. La preoccupazione maggiore è sul versante delle lavoratrici e dei lavoratori, in un territorio già fortemente colpito prima dalla crisi manifatturiera e successivamente dal sisma, per i quali in diversi incontri abbiamo chiesto alla proprietà la tenuta del livello occupazionale. - sottolienano e concludono i sindacati -  Insieme alle RSU di stabilimento, chiederemo  alle istituzioni comunali, provinciali, un pronto intervento per frenare la dismissione di una tradizione che fa parte del tessuto sociale del territorio di Tolentino e soprattutto una salvaguardia del perimetro lavorativo all’interno del sito produttivo di Tolentino. Ci riserviamo di intraprendere tutte le iniziative necessarie per contrastare la gravissima situazione emersa.»